Predittori indipendenti di fallimento sino a 7.5 anni dopo 35 386

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Predittori indipendenti di fallimento sino a 7.5 anni dopo 35 386
Predittori indipendenti di fallimento sino a 7.5 anni dopo 35 386 protesi totali
d’anca non cementate monomarca
UNO STUDIO DI COORTE RETROSPETTIVO UTILIZZANDO I DATI DEL
REGISTRO NAZIONALE ARTICOLARE
S. S. Jameson, P. N. Baker, J. Mason, M. Rymaszewska, P. J. Gregg, D. J. Deehan,
M. R. Reed
From School of Medicine, Pharmacy and Health, Durham University, Durham,
United Kingdom
Bone Joint J 2013;95-B:747–757.
La popolarità delle protesi totali d’anca (PTA) non cementate ha prevalso sulle PTA
cementate in Inghilterra e Galles. Questo studio di coorte retrospettivo registra la
sopravvivenza alla revisione dopo PTA primaria non cementata con la più comune
combinazione (che comprende quasi un terzo di tutte le PTA non cementate), e valuta
i fattori di rischio indipendentemente associati al fallimento, utilizzando i dati del
Registro Nazionale Articolare per Inghilterra e Galles. Sono stati inclusi nelle analisi i
pazienti affetti da osteoartrosi che hanno subito l’impianto della PTA DePuy
Corail/Pinnacle tra la fondazione del registro nel 2003 e il 31 dicembre 2010. Sono
state effettuate 35 386 procedure chirurgiche. Sono stati utilizzati modelli di rischio
proporzionale di Cox per analizzare la misura in cui il rischio di revisione era
correlato a covariabili del paziente, del chirurgo e dell’impianto. Il tasso di revisione
complessivo a cinque anni era di 2.4% (intervallo di confidenza 99%, da 2.02 a 2.79).
Nel modello finale aggiustato, abbiamo rilevato che il rischio di revisione è stato
significativamente maggiore in pazienti con accoppiamento metallo-metallo (MoM:
hazard ratio (HR) 1.93, p < 0.001) e ceramica-ceramica (CoC: HR 1.55, p = 0.003)
rispetto all’accoppiamento con resa migliore (metallo-polietilene). Il rischio di
revisione è stato inoltre maggiore per gli steli femorali di taglia minore (misure da 8 a
10: HR 1.82, p < 0.001) rispetto alle taglie di misura media. In un’analisi secondaria
dei soli pazienti in cui erano disponibili gli indici di massa corporea (BMI) (n = 17
166), il BMI ≥ 30 kg/m2 ha significativamente aumentato il tasso di revisione (HR
1.55, p = 0.002). L’influenza del rivestimento sul rischio di revisione è rimasta
significativa (MoM: HR 2.19, p < 0.001; CoC: HR 2.09, p = 0.001). Il rischio di
revisione si è mostrato indipendente dall’età, dal genere, dalla taglia della testa e
dall’offset; dal tipo di coppa, inserto e stelo e dalle qualità del chirurgo.
Abbiamo rilevato differenze significative nel fallimento tra le superfici di
rivestimento e la misura dello stelo femorale dopo aggiustamento per una gamma di
covariabili in un’ampia coorte di PTA non cementate monomarca. In questo studio
relativo a procedure effettuate a partire dal 2003, rivestimenti solidi hanno mostrato di
avere tassi di revisione significativamente maggiori, ma non abbiamo trovato
evidenza che la dimensione della testa avesse un effetto in tal senso. Le caratteristiche
del paziente, come il BMI e il grado ASA (American Society of Anesthesiologists)
hanno mostrato anch’essi un’influenza sulla sopravvivenza delle componenti non
cementate.