LA COMMEDIA DELL`ARTE

Transcript

LA COMMEDIA DELL`ARTE
LA COMMEDIA DELL’ARTE
La prima volta che s'incontra la definizione di commedia dell'arte è nel 1750 nella commedia Il teatro comico
di Carlo Goldoni. L'autore veneziano parla di quegli attori che recitano "le commedie dell'arte" usando delle
maschere e improvvisano le loro parti, riferendosi al coinvolgimento di attori professionisti (per la prima volta
nel Teatro Occidentale abbiamo compagnie di attori professionisti, non più dunque dilettanti), ed usa la parola
"arte" nell'accezione di professione, mestiere, ovvero l'insieme di quanti esercitano tale professione.
Commedia dell'arte dunque come "commedia della professione" o "dei professionisti". In effetti in italiano il
termine "arte" aveva due significati: quello di opera dell'ingegno ma anche quello di mestiere, lavoro,
professione (le Corporazioni delle arti e mestieri).
Il trapasso dalla commedia rinascimentale, umanistica ed erudita recitata da attori dilettanti a quella dell'arte
avviene tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo grazie ad una serie di contingenze fortunate che si
susseguono intorno a quegli anni.
Nascita dei teatri a pagamento
La prima è la nascita dei teatri privati, specialmente a Venezia dove le famiglie nobili iniziano una politica di
diffusione, all'interno della città, di nuovi spazi spettacolari dedicati alla recitazione di commedie e
melodrammi a pagamento.
o BALANZONE
Ma chi é questo personaggio dalla grossa pancia e dalla voce acuta che si agita e declama così le sue qualità?
E' Balanzone, anzi il Dottor Balanzone, che al suo titolo dottorale ci tiene! Nativo di Bologna, dove ha
compiuto gli studi universitari, quando si lascia andare ad una delle sue verbose tiritere, usa il dialetto
bolognese, infarcito di citazioni in lingua antica e in latino maccheronico. Vestito di nero, porta la toga dei
professori dello Studio di Bologna. Quando parla i suoi gesti sono autorevoli ed eloquenti. Prodigo di consigli
non richiesti e di insegnamenti inutili, gli basta un minimo appiglio per lanciarsi in uno sproloquio senza fine,
infilando una parola dietro l'altra, un riferimento dopo l'altro, senza capo né coda. Il suo é un linguaggio
prolisso dei letterati e dei dotti del suo tempo, ma storpia le parole, senza alcun ordine logico. Sempre pronto
a salire in cattedra, si vanta di conoscere tutte le scienze umane: legge, medicina, astrologia, filosofia. Di esse
parla in modo noioso, mescolandole in una inestricabile confusione. Fra le maschere sue compagne, gode di
molta stima e spesso si rivolgono a lui per un parere medico o per ricette. E lui non nega mai nulla a nessuno e
così parla, parla. In fondo questo Dottor Balanzone, grosso e corpulento é un personaggio amabile.
Il Capitano è il militare spaccone e buffonesco, simile al "Miles Gloriosus" plautino fra i Capitani più
celebri ci sono Capitan Spaventa, Capitan Matamoros, Capitan Rodomonte e Capitan Cardone.
Zanni è la più antica maschera del servo, da cui si sono originati nel tempo molti altri personaggi. Nel
Seicento il suo ruolo si sdoppiò nel "primo Zanni", furbo e maneggione, e il "secondo Zanni", spesso
più sciocco e pasticcione, caratterizzato dai lazzi e dalle acrobazie, uno degli Zanni più celebri fu
Alberto Naselli detto Zan Ganassa capocomico della prima compagnia del Duca di Mantova.
Arlecchino, la maschera più nota in assoluto, è il servo imbroglione, perennemente affamato, per lui
Carlo Goldoni scrisse Il servitore di due padroni.
Balanzone, conosciuto anche come il Dottore, è un personaggio serioso e presuntuoso.
Beltrame, è una maschera di origine milanese nata nel Cinquecento.
Brighella, spesso nei panni di "primo Zanni", è il servo furbo, in contrapposizione con il "secondo
Zanni", Arlecchino.
Cassandro è una maschera di "vecchio", come Pantalone, e ha caratteristiche simili a quest'ultimo.
Colombina è la servetta. Fa spesso coppia con Arlecchino, e le sue doti sono la malizia e una certa
furbizia e senso pratico.
Coviello, Cetrullo Cetrulli, Ciavala, Gazzo o Gardocchia, ha avuto ruoli diversi, dal servo sciocco al
padre di famiglia.
Francatrippa, secondo Zanni simile ad Arlecchino.
Frittellino, primo Zanni di origine ferrarese.
Galbusera, maschera monzese di fine Ottocento.
Gioppino, raffigurato con tre gozzi, maschera di Bergamo.
Gianduja, maschera popolare torinese di origini astigiane.
Giangurgolo, maschera calabrese ha una maschera con un naso enorme, cosa che in parte lo accomuna
agli Zanni.
Meneghino è la maschera 'simbolo' della città di Milano, la sua fama è dovuta in gran parte alle
commedie di Carlo Maria Maggi.
Mezzettino, Zanni furbo e imbroglione.
Pantalone, o il Magnifico, è una famosissima maschera veneziana. Anziano mercante, entra spesso in
competizione con i giovani nel tentativo di conquistare qualche giovane donna.
Peppe Nappa, maschera tipica Siciliana. Mangione e scaltro riesce sempre a tirarsi fuori da ogni
impiccio.
Pierrot, o Pedrolino, nasce come Zanni modificandosi poi nel famoso personaggio romantico grazie al
mimo Jean-Gaspard Debureau.
Pulcinella, in versione francese Polichinelle e in quella inglese Punch, è la notissima maschera
napoletana. Servo spesso malinconico, mescola le caratteristiche del servo sciocco con una buona dose
di saggezza popolare.
Rosaura, figlia adorata di Pantalone, abita a Venezia in un palazzo bellissimo. La ragazza è molto
chiacchierona, abbastanza irascibile, gelosa, vanitosa ed innamorata di Florindo. Il suo amore, però, é
contrastato dal padre che vede in Florindo solo un nobile cavaliere senza denari. Spesso Rosaura, con
la complicità di Colombina, invia di nascosto, all'amato, le sue lettere d'amore.
Scaramuccia (Scaramouche) è una maschera italiana, ma che riscosse un grande successo in Francia,
ed entra nel novero dei Capitani.
Scapino, maschera resa popolare da Molière, compare quasi sempre con uno strumento musicale.
Stenterello, maschera fiorentina che ebbe molta fortuna in Toscana tra la fine del '700 e tutto il secolo
successivo.
Tartaglia, mezzo cieco e balbuziente, entra tra il numero dei "vecchi" spesso nel ruolo del notaio.
Truffaldino, secondo Zanni settecentesco.