Pellegrinaggi e transiti in Valle di Susa
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Pellegrinaggi e transiti in Valle di Susa
Pellegrinaggi e transiti in Valle di Susa Pellegrinaggi e transiti in Valle di Susa *DEULHOOD0RQ]HJOLR L a mostra Pellegrinaggi e transiti in Valle di Susa nasce da un progetto ideato e realizzato dall’Unione Volontari Culturali Associati (UNI.VO.C.A.) e sviluppato con il contributo del Fondo speciale per il volontariato in Piemonte Centro di Servizio V.S.S.P. (grazie alla partecipazione al Bando a Scadenza Unica 2012). Il sistema architettura-arte-natura della Valle di Susa deve essere letto come sedimentazione di cultura europea, di quella cultura che dal Medioevo a oggi è passata attraverso le strade, i valichi e le montagne in un continuo e incessante transito. Per vocazione JHRJUDÀFDHSRLVWRULFDOD9DOOHGL6XVDqVWDWDWHUUDGLIURQWLHUDHGLSDVVDJJLRGD$Qnibale a Carlo Magno, dai Saraceni ai signori feudali, al di qua e al di là delle Alpi. Una YRFD]LRQH²TXHOODGHLWUDQVLWL²FKHLOWHUULWRULRKDDVVXQWRÀQGDO0HGLRHYRSHUGLYHQWDUH scrigno di fondazioni monastiche che hanno radicato interessi feudali e giurisdizioni ecclesiastiche. Si sono creati nel tempo punti nevralgici di assistenza ospedaliera e di sostegno ai pellegrini che hanno indotto a loro volta una trasmissione continua di saperi artistici e intellettuali, anche attraverso le strade dei commerci e della mercatura. È stata ancora la valle, per almeno tre secoli, un luogo di scontro e un campo di battaglia PELLEGRINI MODERNI QHOOHJXHUUHWUDSLHPRQWHVLHIUDQFHVLÀQR alla conquista di Napoleone. I percorsi di questa mostra nascono dalla necessità di far conoscere ai “nuovi pellegrini del XXI secolo” la memoria del patrimonio storico, antropologico e ambientale della Valle di Susa. Patrimonio gestito localmente dalle istituzioni, dalle comunità, dalle associazioni di volontariato che da decenni sono i custodi della sua eterogeneità e complessità. Da tutte queste memorie storiche è nata la ricchezza delle tradizioni e la bellezza della cultura montana. Per individuare la “cultura del territorio”, per “formare” un turismo culturale DGDOWRSURÀORHSHUQRQULQQRYDUHLQ valle un passaggio solo di invasione, è nata questa mostra che si è avvalsa della collaborazione di molte associazioni di volontariato culturale del Piemonte, ognuna con i suoi interessi storici e le VXHVSHFLÀFLWj PELLEGRINAGGI E TRANSITI IN VALLE DI SUSA Quaderno del volontariato culturale 117 Collaborazione tra Associazioni Lunedì 19 maggio 2014 alle ore 17.00 presso la sede dell’URP del Consiglio Regionale del Piemonte in via Arsenale 14 a Torino è stata inaugurata la mostra Pellegrinaggi e transiti in Valle di Susa ideata e realizzata da UNI.VO.C.A. ͞WĞůůĞŐƌŝŶĂŐŐŝĞƚƌĂŶƐŝƟŝŶsĂůůĞĚŝ^ƵƐĂ͟ La mostra ha avuto il Patrocinio della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Provincia di Torino, della Città di Torino, della Circoscrizione 1 di Torino, della Città di Giaveno. >ĂŵŽƐƚƌĂğŽƌŐĂŶŝnjnjĂƚĂĚĂhE/͘sK͘͘͘ͲhŶŝŽŶĞsŽůŽŶƚĂƌŝƵůƚƵƌĂůŝƐƐŽĐŝĂƟ Testi di Maria Luisa Reviglio della Veneria, Marialia Vettori, Enrico Croce, Gabriella Monzeglio e Giorgio Ponzio. In particolare a Paolo Berruti, Presidente emerito di UNI. 92&$VLGHYHO·DSSDVVLRQDQWHULÁHVVLRQHFKHFKLXGHLO catalogo, incentrata sul singolare tema del “viaggio come SVLFRORJLDLQWUDQVLWRµ)RWRJUDÀHGL3DWULN%RQDUGL9DOWHU Bonello, Bartolomeo Delpero, Enrico Maggi, Gruppo Credendari del Cerro, Historicando.it. Hanno contribuito alla realizzazione dell’esposizione: l’Associazione Amici dell’Arte e dell’Antiquariato, l’Associazione Amici della Fondazione Ordine Mauriziano di Torino $)20O·$VVRFLD]LRQH$PLFLGHOOD6DFUDGL6DQ0LFKHOHO·$VVRFLD]LRQH$PLFLGL$YLgliana, l’Associazione Amici di Palazzo Reale, l’Associazione Amico Libro, l’Associazione culturale Athena, l’Associazione Il Ponte, l’Associazione Mus Muris, Associazione per gli 6WXGLGL6WRULDH$UFKLWHWWXUD0LOLWDUH$66$0O·$VVRFLD]LRQH5LFHUFD9DORUL]]D]LRQH $UWLVWL3LWWRUL3LHPRQWHVLRQOXV$59$33O·$VVRFLD]LRQH6WRULFRFXOWXUDOH,&UHGHQGDUL del Cerro, il Centro Culturale Vita a Pace, la Fidapa Torino-Rivoli-Valsusa. All’inaugurazione sono intervenuti Feliciano della Mora Presidente dell’Associazione UNI.VO.C.A., Maria Luisa Reviglio della Veneria Vicepresidente, Paolo Berruti Presidente emerito, Marco Giorgio Presidente del Centro di Servizio V.S.S.P. L’Associazione Alfatre Gruppo Teatro di Collegno ha proposto alcune letture di accompagnamento alla mostra. Il percorso espositivo consta di 13 pannelli che illustrano i valichi alpini e le strade della Valle di Susa; il cammino di San Michele in Europa, quello della Sindone da Gerusalemme a Torino; i transiti degli eserciti da Annibale ai Romani, le invasioni dei Longobardi e dei Franchi, le razzie dei Saraceni. Si illustrano le devastazioni delle guerre e i saccheggi degli eserciti in transito, ma anche i passaggi dei pellegrini in cammino verso i luoghi santi della Cristianità. Un lungo percorso che individua il rapporto tra architettura, manifestazioni artistiche e ambiente naturale, in un continuo scambio generato in Valle di Susa dalle vie dei valichi alpini, dalle strade del commercio e dei mercanti, dalla localizzazione dei mercati e GHOOHÀHUHGDOOHYLHGHLSHOOHJULQDJJLHGHLVDQWL´FDPPLQLµFRPHTXHOORGHOOD6LQGRQHÀQR alla localizzazione degli impianti per le Olimpiadi del 2006. Si tratta dunque di un ricco ^ĂůĂŝŶĐŽŶƚƌŝ hĸĐŝŽZĞůĂnjŝŽŶŝĐŽŶŝůWƵďďůŝĐŽ sŝĂƌƐĞŶĂůĞ͕ϭϰͬŐdŽƌŝŶŽ ϭϵŵĂŐŐŝŽϮϬϭϰͲϭϴŐŝƵŐŶŽϮϬϭϰ ;ůƵŶĞĚŦͲǀĞŶĞƌĚŞϵͲϭϯͬϭϰͲϭϲͿ ;ůƵŶĞĚŦ ;ůƵŶĞĚŦǰ ƵƌƉΛĐƌ͘ƉŝĞŵŽŶƚĞ͘ŝƚ 118 Quaderno del volontariato culturale Pellegrinaggi e transiti in Valle di Susa SHUFRUVRLOOXVWUDWRGDLPPDJLQLLQHGLWHHUDUHUHDOL]]DWRHÀQDOL]]DWRSHUYDORUL]]DUHOD memoria del patrimonio storico, antropologico e ambientale della Valle di Susa. Il volumetto-catalogo è stato pubblicato in memoria di Teresa Actis Grosso Ponzetto, già Presidente dell’Associazione Amici della Sacra, che ha saputo e voluto dedicare la sua vita al Volontariato culturale. - /DPRVWUDqVWDWDÀQRUDHVSRVWDQHOOHVHJXHQWLVHGL URP del Consiglio Regionale del Piemonte, Torino dal 18 maggio al 19 giugno 2014 )RUWH%UDPDIDP%DUGRQHFFKLD72GDOOXJOLRDODJRVWR De Bello canepiciano9ROSLDQR72LOHVHWWHPEUH A scuola di volontariato 2014: partecipare dà i suoi frutti0RQFDOLHUL72LOVHWWHPEUH ,VWLWXWRGL,VWUX]LRQH6XSHULRUH(Q]R)HUUDUL6XVD72QHOO·DPELWRGHOODPDQLIHVWD]LRQH La stazione di Susa compie 160 anni, dal 16 dicembre 2014 al 30 gennaio 2015. ËVWDWDSUHVHQWDWDSUHVVROD7HNQRWUHGL7RULQRFRQXQDFRQIHUHQ]DWHQXWDGD0DULD/XLVD Reviglio della Veneria, nell’ambito del corso Tra archeologia e arte in Piemonte... e oltre... (noYHPEUH /DPRVWUDSXzHVVHUHULFKLHVWDGDHQWLHDVVRFLD]LRQLSHUHVSRVL]LRQLWHPSRUDQHH,SDQQHOOL sono stati stampati su forex, facilmente trasportabili e di veloce allestimento. I pannelli e il catalogo possono essere consultati integralmente e scaricati dal sito di UNI.VO.C.A. (www. XQLYRFDRUJ7UDWWDQGRVLGLLQL]LDWLYDJUDWXLWDqLQWHQ]LRQHGHOO·DVVRFLD]LRQHGLͿRQGHUHL temi approfonditi. Aiutateci a promuovere il progetto nelle sue diverse sfaccettature! ĴȱȱȂ£ȱȱȱȱȱ £ȱȱȱȱ Nel 1834 Cesare Balbo, in una serie di carte sciolte, immagina di accompagnare a Superga un visitatore francese per ammirare il “panorama militare delle Alpi piemontesi”. Descrive OD&RPEDGL6XVDJLJLÀQRDOOH&KLXVHORQJREDUGHGLPDQ]RQLDQDPHPRULDËUHGXFH dall’esilio in terra francese e la vista dell’Italia, “dolce terra e dolcissimo cielo”, lo ricollega in spirito prerisorgimentale ai reduci e ai fuoriusciti piemontesi. ...Dopo il Monviso e il Monrosa, niul’alpe né valle è così cospicua, non solo di qua, ma da quasi ogni punto del Piemonte, come la gran valle detta, in istile alpigiano, Comba di Susa. Niun luogo poi di Piemonte può dirsi così fecondo di memorie antiche e nuove; non ci ha punta né giogo, o secondo quello stile, picco, colle, né vallea che non ti ricordi qualche storia o tradizione, o qualche memoria propria della nostra età. da CESARE BALBO, Frammenti sul Piemonte, ried. Centro Studi Piemontesi, 1986 Quaderno del volontariato culturale 119 Collaborazione tra Associazioni &DUWDGHOOD9DOOHGL6XVDDSSRVLWDPHQWHUHDOL]]DWDGD(QULFR0DJJL I transiti degli eserciti Cesare Balbo, proseguendo il dialogo con il visitatore francese, descrive a grandi linee i passaggi delle Alpi e i transiti per la Valle di Susa dei grandi condottieri della storia. Paragona Carlo Magno a Napoleone e scrive: “I grandi uomini si riconoscono l’un l’altro, si DͿUDWHOODQRHV·DEEUDFFLDQRDWWUDYHUVRLVHFROLµ … Da Annibale, per mille anni incirca non abbiamo in Val di Susa niuna memoria famosa, se non quella forse del re Cozio che diede il nome a quell’Alpi, e non era poi se non uno di quei regoli vassalli o quasi schiavi, a cui un cittadino romano avrebbe preso per ingiuria di essere comparato, e per vergogna l’apparentarsi. Cesare passò credo una volta o due per costì, in una di quelle contromarce così ardite e così immense da disgradarne qualunque delle più illustri fra le posteriori, eccettuate quelle dei due soli emuli di lui, Carlo Magno e Napoleone. – Benché, che diss’io? Dimenticavo un altro grand’uomo, che passò di qua e vi combatté. In sul principio del IV secolo Costantino, già riconosciuto imperadore nelle Gallie ed avviato a farsi riconoscere in Italia contra Massenzio, qui sboccò per Val di Susa e combatté tra essa e Torino, dalla quale poi vincitore progredì lungo la SHQLVRODÀQRD5RPDHDTXHOODEDWWDJOLDGHO3RQWH0LOYLRGRYHJOLDSSDUuLO/DEDURIDPRVRQHOOH VWRULHHQHOODSLWWXUDUDͿDHOOHVFD da CESARE BALBO, Frammenti sul Piemonte, ried. Centro Studi Piemontesi, 1986 La strada nel Medioevo Durante il Medioevo tutti girovagavano come “atomi impazziti” ha scritto lo storico francese Marc Bloch. Continuo era l’andare dei pellegrini lungo la via Francigena o la via Romea o lungo le strade consolari romane. ...Sono percorsi diversi che si intrecciano e si incontrano senza una direzione precisa. Il territorio è VHJQDWRGDXQDÀWWDUHWHGLVWUDGHHGLVHQWLHULFKHGHYLDQRYHUVRXQPHUFDWRXQHUHPRXQFRQYHQWR Una marea lenta di pellegrini e vaganti trasporta mercanzie, opere d’arte, tecniche e tecnologie. Insieme circolano idee, usi, costumi, leggende e storie fantastiche. 120 Quaderno del volontariato culturale Pellegrinaggi e transiti in Valle di Susa Molte strade, come la via Francigena, nel Medioevo si possono SDUDJRQDUHDGXQDÀWWDUHWHGLSHUFRUVLSULQFLSDOLHVHFRQGDUL FROOHJDWLWUDORUR/DVFHOWDGHOODGLUHWWULFHqHͿHWWXDWDGDLSHOOHJULQL in base a criteri individuali relativi al tipo di viaggio, di pellegrinaggio o di commercio, ed è collegata alla condizione della strada, al periodo della stagione e alle caratteristiche ambientali del luogo. I tracciati principali corrispondono in parte a quelli delle antiche strade romane ormai in cattivo stato di manutenzione. Per lunghi tratti, poi, le strade sono state disselciate dalle popolazioni locali per recuperare e riutilizzare le pietre già tagliate. Il fondo della strada non è quasi mai battuto ed è sconnesso. da MARIA LUISA REVIGLIO DELLA VENERIA, ANNARITA ZARA, Lungo i sentieri della ventura: l’errare del cavaliere, Gribaudo 1991 Il senso e lo spirito del pellegrinaggio Nell’XI secolo, dopo la caduta dell’impero carolingio, la cristianità sembra assediata. Ungari, Normanni *XLGDGHO0RQFHQLVLR H6DUDFHQLSUHPRQRDLFRQÀQLGHOO·(XURSD/HSDXUH e le ansie per il nuovo millennio spingono le classi sociali del Medioevo: gli oratoreVLOFOHURLbellatoresLFDYDOLHULHLlaboratores (i servi e LFRQWDGLQLDGXQFRQWLQXRHUUDUH ,OYLDJJLRqLPSDVWDWRGLIDWLFDGLSROYHUHHGLSDXUD6RYHQWHORVWUDULSDPHQWRGLXQÀXPHXQD frana improvvisa, un agguato di briganti e di taglieggiatori devia e allunga il percorso. Un convento, un ospizio, un luogo di pedaggio, un castello diventano poli di attrazione che richiamano notevoli ÁXVVLGLYLDQGDQWLGLFRPPHUFLDQWLGLFDYDOLHULGLFKLHULFLYDJDQWL6LIRUPDQRSLHFRPLWLYHGL cavalieri penitenti in viaggio verso i luoghi santi. Essi ripercorrono idealmente il viaggio degli (EUHLYHUVRODWHUUDSURPHVVDDYDQ]DQGROXQJRLÀXPLHSHULWUDWWXULLQSLFFROLJUXSSL6RVWDQRH pregano sulle tombe dei Santi accanto ai reliquari coperti di gemme e di pietre preziose. Tre sono le mete ambite dai pellegrini: la tomba di San Pietro, la tomba di San Giacomo e la tomba di Cristo. Molti, in realtà, muoiono lungo il percorso per la fame, gli stenti, le rapine, le imboscate. Questi piccoli gruppi si assottigliano sempre di più... sopravvivono solo quando si riuniscono in bande armate pronte alla difesa personale. da MARIA LUISA REVIGLIO DELLA VENERIA, ANNARITA ZARA, Lungo i sentieri della ventura: l’errare del cavaliere, Gribaudo 1991 Il viaggio delle Alpi La traversata del valico del Moncenisio era la peggiore traversata delle Alpi che si potesse fare, soprattutto nel periodo invernale. Non solo per il costo dei MarronsLWUDVSRUWDWRUL ma per i pericoli, le valanghe e gli assideramenti che erano all’ordine del giorno. Molti viaggiatori si improvvisavano cronisti e ci hanno lasciato resoconti intrisi di terrore. - Il 24 novembre 1518, di buon mattino, prendemmo ciascuno un mulo o una forte giumenta per salire il detto Mont-Cenis e facemmo montare i nostri cavalli da alcuni garzoni. Quelli e noi penammo assai perché nevicava forte e non si poteva procedere se qualcuno non faceva strada e mi FRVWzSHULOPXORHSHUFRQGXUUHLOPLRFDYDOORÀQRDGXQULSDURPROWRLQDOWRHSHUXQPDUURQFKH mi tenesse nei posti cattivi, 20 gros. Quaderno del volontariato culturale 121 Collaborazione tra Associazioni - Noi, giunti alla detta casa O·2VSL]LRGHO0RQFHQLVLR trovammo un cardinale che andava a Roma, con cento o centoventi cavalli del suo corteo... Noi eravamo circa sedici e se li avessimo incontrati mezza lega prima o dopo credo che saremmo morti di freddo. Perché è l’usanza... che la compagnia meno numerosa si tiri di lato per far passare la grande... Quando il cardinale fu passato, io scesi dal mulo... pensando di condurlo bellamente e di farlo scaldare. Ma c’era così gran vento e GLWDOHIRU]DGDVHPEUDUHFKHWXWWRGRYHVVHÀQLUHFRVuPLODVFLDLVFLYRODUHVHGXWRHDQFRUDLOYHQWR mi spostava... E durante quella paura venne correndo un ramasseur gridando che mi fermassi se non volevo morire e se avevo bisogno di farmi ramasser. Ma vedendo che non ne potevo più e che anche il mio cavallo tremava di freddo, io lo abbandonai con due bisacce... Ma, sia lodato Iddio, non SHUVLQLHQWHSHUFKpXQDOWURXRPRDFFRUVHHFRQGXVVHLOFDYDOORÀQRDOEDVVR,OGHWWRUDPDVVHXUPL fece sedere sulla sua ramasse ch ‘altro non è che una fascina di ginestre i cui rami sono legati con una corda tenuta dal ramasseur e che gli serve per tirare. Egli ha un bastone ferrato con il quale si appoggia e va così veloce che si perdono sensi e intendimenti. Mentre il ramasseur andava veloce su un pendio, io caddi abbandonando la detta ramasse, perché ero mezzo morto... Quando arrivai al villaggio di Lanslebourg non sapevo se scaldarmi o provvedere al cavallo... Esso era tanto ricoperto di neve ghiacciata che non riuscivo a montarlo. Così mi spogliai, lo copersi e lo frizionai con forza, e ancora tremava... poi andai a pagare il mio ramasseur e quello mi costò, a causa del tempo tanto terribile, 20 gros”. Ma tra Ferriere e la piana dell’Hospitalet la tormenta divenne così estrema che la maggior parte corse il pericolo di perire... se ne persero molti sotto la neve... altri persero la vista, oppure i piedi, e tutti quanti dopo quel giorno non ebbero più buona salute. Similmente molti soldati alemanni si dispersero. Senza l’aiuto degli uomini che erano nelle tavernette poste in alto sulla piana, avrei IDWWRODÀQHGHJOLDOWUL Dalle Memoires, D’Annebaut, grande ammiraglio di Francia, 1545 La leggenda della Bell’Alda /DOHJJHQGDGHOOD%HOO·$OGDqXQUDFFRQWRSRSRODUHLQYRJDDOODÀQHGHOO·2WWRFHQWR)X trascritta nel 1884, in un piccolo saggio da Edoardo Calandra. È una storia popolare che la letteratura ha riproposto più volte nel corso dei secoli. Anche in Francia, in prossimità GL 3X\HQ9HOD\ ÀQ GDOO·;, VHFROR XQD ULFFD GLSHQGHQ]D GHOOD 6DFUD GL 6DQ 0LFKHOH VL racconta una analoga leggenda. La canzone popolare recita: La bell’Alda inorgoglita giù dal balzo si gettò; fracellata nella valle la Bell’Alda se ne andò. da GATTO CHANU T., Leggende e racconti popolari del Piemonte, Torino, 1986 122 Quaderno del volontariato culturale Pellegrinaggi e transiti in Valle di Susa (OHQFRGHOOHDVVRFLD]LRQLFKHKDQQRSDUWHFLSDWRDO SURJHWWR - Associazione Amici dell’Arte e dell’Antiquariato $VVRFLD]LRQH$PLFLGHOOD)RQGD]LRQH2UGLQH0DXUL]LDQRGL7RULQR$)20 Associazione Amici della Sacra di San Michele Associazione Amici di Avigliana Associazione Amici di Palazzo Reale Associazione Amico Libro Associazione culturale Athena Associazione Il Ponte Associazione Mus Muris $VVRFLD]LRQHSHUJOL6WXGLGL6WRULDH$UFKLWHWWXUD0LOLWDUH$66$0 $VVRFLD]LRQH5LFHUFD9DORUL]]D]LRQH$UWLVWL3LWWRUL3LHPRQWHVLRQOXV$59$33 Associazione Storico culturale I Credendari del Cerro Centro Culturale Vita a Pace Fidapa Torino-Rivoli-Valsusa. Quaderno del volontariato culturale 123