Un trend di crescita a più corsie - 24 Ore System

Transcript

Un trend di crescita a più corsie - 24 Ore System
il sole 24 ore nordovest manchette dic12 ok.pdf 1 30/11/2012 10.32.13
E enti
Settimanale - Anno 5
TERRITORIO
|
ISTITUZIONI
|
N° 62
Lunedì 17 dicembre 2012
IMPRESE
Spedizione con tariffa
Posta Target Magazine
conv. naz./304/2008
del 01-06-2008
Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media
■ INDAGINE / Territorio dinamico e operativo nonostante la crisi
Un trend di crescita a più corsie
L’area rimane in testa per il valore più elevato del Pil per abitante
L
FOCUS
NORD OVEST
ALL’INTERNO
■ Sanità, salute e politiche sociali
■ Le imprese responsabili
S
La spesa Ict del comparto della sanità
tra innovazione e contenimento dei costi
pending review anzitutto, ma non solo.
Perché, se si parla di sanità, la sfida si gioca
su eccellenza, qualità, appropriatezza e ricerca
scientifica, laddove innovazione, Ict, strumentazioni diventano la scommessa vincente di un
sistema sanitario orientato alle buone prassi.
Proprio sul fattore innovativo si gioca la partita e, di nuovo, il Nord vi scommette più del
Sud. Benché sostanzialmente bassa la spesa in
Ict nella sanità italiana, comunque con riferimento a quella delle singole strutture, sono le
aziende settentrionali ad assorbire due terzi
della spesa, raggiungendo budget vicini alle
best practice europee. Il dato emerge dall’Osservatorio Ict in sanità della School of management del Politecnico di Milano (edizione
2012). Lo studio sottolinea poi come, sempre
il Nord, considerando la spesa complessiva
per area geografica e l’entità della popolazione
residente, veda pure pro-capite una spesa in
Ict più alta del doppio rispetto alla media del
Centro e del Sud Italia, isole comprese.
il sole 24 ore nordovest piedone dic12 ok.pdf 1 30/11/2012 10.36.06
a crisi in Italia non colpisce allo stesso modo.
Ancora una volta emerge il
divario tra Nord e Sud, con
un Paese che viaggia a due
velocità, con le regioni settentrionali che hanno la meglio sulle altre, quasi a guidare una ripresa che comunque
ancora rimane timida, e con
un Mezzogiorno che tarda a
risalire la china.
I conti sono presto fatti. Il
Nord-Est ha messo a segno
una variazione del Pil del
+1,1%, il Nord-Ovest +0,6%
e il Centro +0,2%. È calo sul
2010 per il Sud (-0,3%). Lo
rivela l’Istat, nei Conti economici regionali, intorno a
fine novembre, confermando un trend a più corsie. In
particolare, tra 2007 e 2011,
a causa della crisi, il Pil è
diminuito in tutta Italia, ma
comunque con un Nord che
è riuscito a riportare al livello
del 2005 quello del 2011. Le
migliori performance del Pil
in volume si sono registrate
in Emilia Romagna (+1,6%),
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste
(+1,5%) e Piemonte (+0,9%).
Il Nord-Ovest rimane in vetta poi per il valore più elevato
del Pil per abitante, sempre
nel 2011, con 31.452 euro.
Seguono il Nord-Est con
30.847 euro e il Centro con
28.240 euro. Infine, velocità
quasi doppia del Nord-Ovest
rispetto al Pil per abitante nel
Mezzogiorno, più basso del
43,8% e pari a 17.689 euro.
Insomma, è la testimonianza
di un Nord e di un’area che,
nonostante la crisi, rimane
dinamica, operativa, innova-
Secondo l’Istat il Nord-Est
ha messo a segno
una variazione
del Pil del +1,1%.
Il Nord-Ovest +0,6%.
Il Centro +0,2%
tiva, con i suoi grossi gruppi
industriali lesti a mettere a
segno i risultati e con una
serie di realtà che man mano vengono fuori, deputate
quasi a guidare il rilancio
del Paese. Fondamentalmente, è un buon trend, questo
del Nord-Ovest, che non
sorprende, per una terra di
grandi ambizioni in cui la dimensione aziendale continua
a crescere. Sempre dall’Istat
arriva un altro esempio, nel
report di fine novembre sui
Risultati economici delle
aziende agricole. Considera i dati relativi al 2010 che,
benché possano sembrare
lontani, sono eloquenti sulla presenza nel Bel Paese di
una corposità di aziende che
nei prossimi anni potrebbero
spingere l’agricoltura made
in Italy.
Secondo l’indagine, il 49,3%
della produzione e il 44,6%
del valore aggiunto sono realizzati al Nord, dove è presente il 25,1% delle aziende
agricole nazionali.
Nelle aree settentrionali le
aziende assorbono il 23,9%
del lavoro dipendente e sostengono il 28,9% del costo del lavoro complessivo,
mentre la loro quota di Mol
(il Margine operativo lordo) risulta pari al 47,4% del
totale. Tutto questo su un
complesso aziendale che nel
2010 ha contato circa 1,6
milioni di aziende agricole
italiane, con un’occupazione
pari a 948mila unità di lavoro (Ula), una produzione di
38,5 miliardi di euro e un valore aggiunto di 21,6 miliardi
di euro (entrambi valutati ai
prezzi base).
2 Focus nord ovest - Sanità, Salute e Politiche Sociali
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
■ ASL NOVARA / La Struttura complessa di oculistica nasce nel 2001
■ ASLTO3 / Risanare l’azienda con l’obiettivo del pareggio di bilancio
Un successo dovuto anche ai contributi delle fondazioni
Snelliti i costi della macchina logistica e amministrativa
L
R
L’eccellenza nella cura degli occhi
a Struttura complessa di
oculistica dell’Asl No di
Novara, diretta da Vito Belloli, nasce nell’anno 2001 per
completare l’offerta di servizi sanitari del territorio: il
reparto cresce con le risorse
assegnate dall’Asl, ma si deve
confrontare con i noti vincoli
di bilancio. È proprio grazie
a un percorso d’integrazione
tra pubblico e privato che la
struttura può ulteriormente
migliorare. La Fondazione
Salina di Arona, nata per
volere di Imer Salina con lo
scopo di promuovere la ricerca medica e le sue applicazioni nella cura dei malati, è
il primo interlocutore ideale:
condivide i progetti dell’ocu-
listica, sostenuti dall’Asl, e
finanzia gli acquisti di apparecchiature di altissimo livello tecnologico necessarie per
la loro realizzazione.
Strumenti efficaci grazie
all’utilizzo da parte di medici
preparati che hanno completato la loro formazione
in centri nazionali e internazionali di altissimo livello
scientifico.
Sono rapidamente operativi
il progetto per la degenerazione maculare legata all’età
il cui percorso di diagnosi
e terapia ottiene nell’anno
2009 la certificazione di qualità Certiquality.
La Fondazione dona poi
all’Asl un sistema digitale di
L’équipe di oculistica dell’Asl No, con i neo specialisti,
durante uno stage ad Arona
fotografia del fondo oculare
che consente una gestione
integrata con la diabetologia della retinopatia diabetica, permettendo un efficace
screening del paziente diabetico. Sul medesimo solco
ecco importanti donazioni di
altre fondazioni: Comunità
del novarese Onlus, Bpn per
il territorio, Cariplo.
Sono così rese possibili nelle
sale operatorie dell’ospedale di Arona e, dal prossimo
anno, di Borgomanero, tecniche di chirurgia vitreo retinica mini invasiva e di trapianti lamellari della cornea,
che completano l’eccellenza,
offrendo un’opportunità terapeutica a tutta l’area del
Piemonte nord orientale.
La convinzione che il confronto con il mondo dei giovani specialisti rappresenti
uno stimolo per proseguire
nel percorso di eccellenza ha
portato all’organizzazione di
settimane post residenziali
per neo-oculisti, operative dal 2007 con tre edizioni
annuali della durata di una
settimana, che richiamano
specialisti da tutta Italia.
Una perfetta sintonia tra
oculistica, Asl e fondazioni è
la chiave del successo di questa integrazione.
Ridotte le spese di 15 milioni di euro
riduzione di speaggiungere
il
sa di oltre 400.000
pareggio di bieuro, cui si dovreblancio
riducendo
bero
aggiungere
drasticamente
le
200.000 euro derispese per il funvanti dall’unificazionamento
della
zione dei centralini
“macchina” logistica
aziendali da 4 ad 1.
ed amministrativa
Sul fronte energetidell’azienda per ri- Il direttore
durre al minimo le Gaetano Cosenza co, è stato attivato
un sistema di tericadute sui servizi
sanitari dedicati alla persona: legestione per riscaldamento,
questo l’obiettivo che si è posto condizionamento, illuminail direttore generale dell’AslTo3 zione, antincendio negli ospeGaetano Cosenza e per rag- dali aziendali mentre i magazgiungerlo ha attivato un piano zini farmaceutici ed economali
di rientro straordinario che in sono stati ridotti da 4 a 1 (stiquesti soli 6 mesi ha già con- ma risparmio annuo 100.000
sentito di ridurre le spese di 15 euro). Anche la spesa farmamilioni di euro. Lungo ed arti- ceutica territoriale e ospedacolato l’elenco di iniziative in liera si stanno razionalizzando
corso di attuazione; troviamo con un risparmio previsto gloanzitutto il progetto per la cre- bale nel primo caso di 8,2-9,3
azione di Sportelli Polivalenti milioni di euro all’anno (oltre
(centri servizi) per ridurre la
frammentazione del front office attualmente articolato su
140 sedi (stima indicativa di risparmio a regime è di 300.000
Tra i numerosi interventi
euro/anno).
in corso di attuazione
Poi si passa dalla digitalizzazione del sistema della telefoc’è anche la riduzione
nia aziendale con sistema Voip
che consentirà un risparmio
dei distretti
di oltre 250.000 euro l’anno,
dell’Asl da 9 a 4
alla modifica dei contratti telefonici in essere con sistemi
prepagati che porterà ad una
■ ALLIANCE MEDICAL / La società si è aggiudicata l’appalto del macchinario fino al 2018
Un servizio più efficiente e meno costi
Grazie alla nuova risonanza magnetica nucleare dell’A.O. Ordine Mauriziano di Torino
A
poco più di un mese dal
suo “debutto” continuano a crescere le richieste per
la nuova risonanza magnetica nucleare (Rmn) completamente digitale dell’azienda
ospedaliera Ordine Mauriziano. Inaugurata lo scorso 21
settembre e fornita da Alliance Medical, è al momento una
delle metodiche più innovative presenti in ambito diagnostico. In questo caso è anche la
testimonianza concreta della
validità di quel modello di
collaborazione tra pubblico
e privato che, nell’ospedale
piemontese, garantisce servi-
zio ed efficienza fin dal 1998.
Collaborazione da quest’anno
ancora più forte, con appalto
in out-sourcing fino al 2018.
Non solo però servizio più efficiente. In tempi di spending
review, non guasta qualche
conto: per il Mauriziano si attende un risparmio economico del 3% annuo. Grazie alla
nuova risonanza magnetica
si prevedono anche tempi per
l’esecuzione degli esami accorciati fino al 20%. E, ancora,
per il 2013 sono previsti 11mila esami rispetto agli attuali
10.195. Insomma, numeri importanti e la ragione è presto
L’azienda ospedaliera Ordine Mauriziano
spiegata: “L’apparecchiatura
- dice Antonio Marino, direttore commerciale outsourcing
e uno degli amministratori
delegati di Alliance Medical
- non resta in attività solo durante la settimana, ma anche
il sabato dalle 8 alle 16, con
la possibilità di utilizzo alla
domenica nel caso di una lista
d’attesa eccezionale. Si tratta
quindi di aggiungere un giorno alla settimana fisso in più
e, qualora servisse, addirittura
due giorni e senza costi aggiuntivi”.
Per il resto, Alliance Medical
nel pacchetto chiavi in mano
previsto fino al 2018 mette a
disposizione del Mauriziano
quattro medici, tre tecnici e
quattro impiegati amministrativi per supportare, tre
giorni alla settimana, il personale dell’ospedale torinese.
Dunque, efficienza a pieno
titolo e supporto tecnico altamente specializzato, a conferma di vantaggi, grazie alla
nuova apparecchiatura, misurabili non solo in termini
economici e di tempistica. “La
risonanza magnetica di Alliance Medical garantisce una
migliore risoluzione di contrasto delle immagini - conti-
nua Marino -, ha un campo di
acquisizione più ampio con la
possibilità di realizzare esami
per addome, maxillo-facciale,
torace, neuroradiologici, osteoarticolari e cardiaci”. In più,
il paziente viene posizionato
in uno spazio più ampio del
solito, così da ridurre il senso
di claustrofobia. Non stupisce,
poiché si è di fronte a un’apparecchiatura di nuova generazione, assolutamente all’avanguardia. “Prima in Piemonte
per caratteristiche tecniche
- spiega Vittorio Brignoglio,
direttore generale dell’azienda
ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino -, garantisce una
migliore risoluzione di contrasto delle immagini, essendo completamente digitale, ha
un campo di acquisizione più
ampio con copertura dell’intero corpo e dà appunto un minor senso di “chiuso” grazie a
uno spazio maggiore nel quale
viene posizionato il paziente”.
E enti
TERRITORIO
|
ISTITUZIONI
|
IMPRESE
DIN NEWSLETTER
Settimanale - Anno 5 - Numero 62
Lunedì 17 dicembre 2012
Direttore responsabile: Donatella Treu
Peraltro, la Rmn Philips Ingenia 1,5 Tesla, oltre a innalzare
i livelli della qualità delle immagini, permette di aumentare, per una più rapida esecuzione dell’indagine, il numero
di esami eseguiti, e consente
una significativa riduzione del
costo medio per esame.
Alla base di tutto è la collaborazione tra pubblico e privato
proficua da diversi anni con
il Mauriziano, fondamentalmente nel Dna della Alliance
Medical. “Sì, assolutamente
- conferma il direttore commerciale outsourcing -. Il
modello pubblico/privato è
proprio di Alliance Medical,
poiché il principio è quello di
avvalersi del privato, in questo
caso dell’outsourcing, per fare
funzionare meglio il pubblico.
È questa la carta vincente per
la nostra sanità”.
È il modello pubblico/privato, varato nel 1997 dall’allora
direttore generale Gian Paolo Zanetta, che si rinnova
quest’anno, non solo con questa apparecchiatura nuova e
tecnologicamente avanzata,
ma pure con una migliore e
più efficiente organizzazione
del servizio. Nell’accordo, siglato tra l’azienda ospedaliera
torinese e l’impresa che si è
aggiudicata l’appalto in outsourcing fino al 2018, come
Attività editoriale a cura de:
Sede operativa:
Via Carlo Pisacane, 1
20016 Pero - Milano
Stampatori:
ll Sole 24 Ore S.p.A.
Via Busto Arsizio, 36
20151 Milano;
Il Sole 24 Ore S.p.A.
Via Tiburtina Valeria; Km
68,7 - 67061 Carsoli (Aq);
Società Editrice Arena
S.p.A. - Via Torricelli,14 37060 Caselle di
Sommacampagna - (Vr);
il 6% della spesa attuale). “Vista la situazione saremo certo
costretti a chiedere qualche sacrificio ai nostri cittadini - ha
sottolineato Cosenza - ma lo
faremo con la consapevolezza di aver prima messo mano
a ogni possibile risparmio in
ambiti non sanitari. Si tratta di
uno sforzo senza precedenti e
per il quale ho potuto contare
sulla collaborazione di tutti i
servizi coinvolti. E per la gran
parte, i provvedimenti presi
non avranno ricadute sui cittadini”. Tra i numerosi interventi in corso di attuazione c’è
anche la riduzione dei distretti
dell’Asl da 9 a 4.
Un progetto quello del dimezzamento dei distretti che ha
appena ottenuto il “via libera”
dei sindaci e che non persegue
fini meramente economici ma
tende ad assicurare una migliore sostenibilità del sistema
organizzativo nel tempo alla
luce delle nuove importanti
competenze assegnate ai distretti stessi Si tratta in pratica
di una ridefinizione geografica
che rende i distretti più forti ed
in grado di svolgere il nuovo
ruolo importante, che la legge
assegna a questa funzione di
governo della domanda e dei
bisogni di salute della popolazione.
La nuova risonanza
magnetica nucleare
già detto, è previsto il lavoro
domenicale, in caso di necessità, senza un aumento dei
costi per l’ospedale. “Il sistema
pubblico/privato adottato per
il servizio di risonanza magnetica - conclude Brignoglio
- sarà un modello per altre
attività dell’ospedale, su cui è
possibile ottenere un risparmio senza compromettere in
nessun modo i servizi offerti
ai cittadini”. Insomma, è un
nuovo inizio per ottimizzare
l’efficienza di una realtà ospedaliera che è riferimento non
solo per la città, ma ben oltre
gli stessi confini piemontesi.
Stampa Quotidiana S.r.l Via Galileo Galilei, 280/A
40059 Località Fossatone
- Medicina - (Bo);
Centro Stampa Editoriale
S.r.l. - Via Del Lavoro, 18
- 36040 Grisignano di
Zocco - (Vi);
Centro Stampa Quotidiani
S.p.A. - Via dell’Industria, 52
- 25030 Erbusco - (Bs);
Registrazione Tribunale
di Milano numero 208
del 21 marzo 2005
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
Focus nord ovest - Sanità, Salute e Politiche Sociali
3
■ SILVER RESIDENCE L’ORCHIDEA / Due le strutture, situate ad Alessandria e a Castelferro
Non case di riposo, ma luoghi di benessere
Oltre a fornire assistenza medica, rispondono alle esigenze personali e sociali degli ospiti
S
bagliato chiamarla casa
di riposo. Anzi, questo
termine, dal 2013, sarà definitivamente bandito. Il Silver
Residence l’Orchidea - con le
due strutture di Alessandria e
Castelferro - è piuttosto una
residenza sanitaria assistenziale o, se si preferisce, un
luogo dedicato alla salute e
al benessere psico-fisico degli
anziani. In seguito al cambio
di gestione avvenuto nel gennaio del 2012, le due strutture
sono oggi ancor più a misura
d’uomo, in grado non solo di
accudire gli anziani, ma anche di stimolarli e di farli sentire ancora dinamici sotto il
profilo fisico e mentale, nonché di offrire un’accoglienza
che si avvicina molto a quella
di una grande famiglia.
“Ci contraddistingue una
estrema attenzione per la vita
di ogni singolo ospite” afferma il direttore dott. Michele
Crecchi. “L’atmosfera che si
respira da noi è in tutto simile
a quella che si vive in famiglia
perché attenzione, comprensione e sensibilità sono di
casa”.
È dunque la centralità della
persona il principio irrinunciabile sottostante alle attività
che vengono svolte quotidianamente, laddove l’ospite,
con i propri bisogni sanitari,
sociali e relazionali, viene posto al centro dell’intervento.
La prestazione viene erogata
sulla base delle specifiche esigenze degli ospiti attraverso
un modello flessibile che trova nel piano individualizzato
di assistenza la sua espressione operativa.
“Questo piano viene elaborato, per ogni nostro ospite, in
collaborazione con i familiari
e a seguito di un’attenta analisi e valutazione dei bisogni,
medici ma anche quelli quotidiani” spiega il dott. Crecchi.
“Giusto per portare un semplice esempio: se una persona
era abituata a fare colazione
con il caffelatte continuerà a
berlo anche da noi, non gli
serviremo del tè. Non da meno, ogni piano è totalmente
dinamico, viene continua-
Una camera riservata agli ospiti
Uno scorcio della Residenza L’Orchidea di Alessandria
mente aggiornato e adattato
alle necessità che possono di
volta in volta emergere nel
corso della permanenza”.
Le strutture offrono dunque
assistenza a 360° distinta in
base alle diverse competenze
(medica, infermieristica, riabilitativa e psicologia), ma
si impegnano anche a tutelare la salute e a prevenire i
peggioramenti. L’assistenza
medica e infermieristica è
garantita ogni giorno della
settimana. Il servizio medico
ha come obiettivo il mantenimento e il miglioramento
dello stato di benessere degli
ospiti, mentre il personale infermieristico, presente 24 ore
su 24, si occupa quotidianamente dell’igiene personale,
della somministrazione delle
terapie farmacologiche, delle medicazioni, dei prelievi e
quant’altro.
Gli interventi riabilitativi
coinvolgono un logopedista,
un fisioterapista, un podologo e uno psicomotricista,
mentre la presenza dello psicologo garantisce il servizio a
tutti gli anziani e, previo appuntamento, anche ai familiari che lo richiedono. La collaborazione con questi ultimi
fa infatti parte della terapia:
a questi si chiede di parteci-
pare alla vita delle residenze
con l’obiettivo di mantenere
quanto più possibile i legami affettivi con l’ambiente di
provenienza e, nello stesso
tempo, di aiutare l’anziano a
integrarsi nel nuovo contesto.
Proprio con il fine di agevolare il rapporto con la famiglia e di rendere più stretta la
sinergia, partirà, con l’anno
nuovo, il progetto del Diario
medico online. Grazie alla
realizzazione di un’area Web
protetta da password - nel
pieno rispetto della tutela della privacy - la famiglia potrà
avere un costante confronto
con il personale che quotidianamente si occupa del
proprio parente e sapere così,
giorno per giorno, che tipo di
terapie ha effettuato, se sono
stati fatti gli esami, se ci sono
stati dei miglioramenti.
Le strutture Silver Residence
l’Orchidea aprono le porte a
qualsiasi tipologia di anziano:
autosufficienti e non, oltre
a quelli affetti da differenti
patologie. In questo senso
gli ospiti vengono divisi in 6
differenti nuclei al fine di accomunare persone con caratteristiche simili che possano
essere coinvolte in attività
comuni. Non viene, infatti,
offerta solo assistenza sanitaria, ma anche una risposta alle esigenze di relazioni sociali
e benessere.
“Il benessere psicofisico è il
nostro obiettivo primario,
da raggiungere anche attraverso iniziative di svago utili
a facilitare la vita di gruppo,
Esterno della Residenza l’Orchidea di Castelferro
L’arcobaleno della memoria
La Residenza L’Orchidea di Alessandria accoglie anche un centro
diurno per i malati di alzheimer e demenza senile
L
a Residenza l’Orchidea di Alessandria accoglie al suo interno il Centro
diurno integrato “L’Arcobaleno della memoria”, rivolto a persone affette da morbo
di alzheimer e dalle patologie a esso correlate. L’alzheimer e le demenze senili colpiscono il 7% delle persone che hanno oltre
i 65 anni e il 30% degli ultra ottantenni.
Perdita della memoria, mutamenti caratteriali, incapacità a provvedere a se stessi
sono i terribili sintomi che colpiscono gli
individui che soffrono di queste patologie.
Il servizio, attivo dal lunedì al venerdì
La palestra a disposizione degli ospiti
dalle 8.30 alle 16.30, fruisce di spazi propri e di attività dedicate, ma è integrato
nel più generale percorso di assistenza e
accoglienza predisposto dalla residenza
per malati di alzheimer. È sempre presente un medico geriatra, una psicologa, un
educatore socio-sanitario, tre operatrici, e
una infermiera.
Il centro accoglie in semiresidenzialità
anche pazienti esterni di grado lieve-moderato, con lo scopo di conservarne le abilità cognitive e funzionali. La scelta della
semiresidenzialità, esattamente come per
esaltando gli aspetti sociali e
i legami interpersonali” afferma il dott. Crecchi. “In questo senso, oltre all’assistenza di base, a quella medica,
infermieristica, riabilitativa
e al sostegno psicologico, le
nostre residenze approntano coinvolgenti attività di
socializzazione e ludiche in
grado di rendere piacevole
e stimolante il soggiorno. Ci
avvaliamo della presenza di
animatori che si occupano
degli aspetti legati alla socializzazione e dei laboratori
occupazionali”. Le giornate
sono dunque strutturate e gli
ospiti accedono - in rapporto
alle proprie capacità, alle terapie occupazionali e alle varie attività che si svolgono - in
palestra, nel giardino esterno,
nella sala polivalente, oppure
possono, in tutta libertà, consultare libri, riviste, guardare
la televisione, giocare a carte,
conversare con gli altri ospiti. “Nell’arco dell’anno, ogni
due mesi, vengono organizzate delle feste dove vengono
coinvolti i familiari e anche
tutto il territorio alessandrino” spiega il dott. Crecchi.
Non da ultimo, le residenze
l’Orchidea sono impegnate
nei servizi di assistenza domiciliare sul territorio.
“Dallo scorso febbraio, facciamo parte del progetto
“Case di riposo aperte” promosso dal Consorzio Cissaca. Ci rechiamo dunque
a casa delle persone per effettuare, con personale qualificato, l’assistenza di base
- alzata, igiene, cambio, consegna del pasto e pulizie domestiche - ma siamo anche
in grado di offrire assistenza
infermieristica dalle 22 alle 6
del mattino. A oggi, seguiamo oltre 100 famiglie” conclude il dott. Crecchi.
gli asili dei bambini, offre un prezioso
supporto alle famiglie e permette all’anziano di essere stimolato senza lasciare
definitivamente il proprio domicilio.
Da qualche tempo, sulla base di un’idea
dello psicogeriatra olandese Bere Miesen,
è approdata anche presso il Centro diurno
della R.s.a. l’Orchidea una iniziativa che
passa sotto il nome di l’Alzheimer Café.
Si tratta di un momento di incontro informale, in cui malati, familiari, assistenti e volontari possono incontrarsi davanti
a un buon caffé e ricevere informazioni,
scambiarsi esperienze e confrontarsi per
migliorare l’approccio alla malattia e la
qualità della vita dei pazienti e dei loro
congiunti.
4 Focus nord ovest - Sanità, Salute e Politiche Sociali
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
■ ALLIANCE MEDICAL / Il network si occupa di servizi di imaging e di medicina nucleare
Tecnologie avanzate a servizio del paziente
Più di 35 centri diagnostici convenzionati con il Ssn presenti in 7 regioni italiane
U
n solido esempio di efficienza, sviluppato per
fornire tutti gli strumenti fondamentali alla sicurezza e alla
trasparenza in ogni fase e livello
operativo aziendale.
Ecco Alliance Medical, realtà
che, fondata in Inghilterra nel
1989, è diventata un gruppo
internazionale leader da oltre
20 anni. Alliance Medical è il
più importante network nazionale di servizi di imaging
e di medicina nucleare. Una
delle linee di business strategiche dell’azienda è costituita dai
centri diagnostici: più di 35 sedi
operative convenzionate con il
Servizio Sanitario Nazionale.
L’offerta comprende i servizi
di diagnostica per immagini
con particolare riguardo alle
tecnologie avanzate - risonanza magnetica, pet, tomografia
computerizzata, ecografia - per
oltre 2 milioni di esami annui
totali, oltre ai tradizionali esami
clinici di laboratorio.
Tutto nel segno dell’innovazione e di strumenti all’avanguardia, nonché del servizio
al paziente. Basti pensare che
ognuna delle sedi operative
rappresenta un riferimento nel
proprio territorio, un ambiente
confortevole e ideale per chiun-
que debba indagare sul proprio
stato di salute. È per questo che,
potendo contare sulla validità e
sull’operatività di un’organizzazione efficiente e di un’assistenza costante, i centri diagnostici
di Alliance Medical soddisfano ogni specifica necessità del
cittadino-paziente. Soprattutto,
sono garanzia di tecnologie
sofisticate e aggiornate di continuo (va ricordato che questo
tipo di macchinari è colpito da
rapida obsolescenza), di uno
staff medico e tecnico-infermieristico ai massimi livelli, di
accuratezza dei referti, di risposte rapide e puntuali. Per dare
valore aggiunto a un servizio
sanitario che passa da professionalità ad alta specialità.
“Nell’ambito di un Sistema
sanitario nazionale che per ragioni economico-finanziarie si
ritrova a ridurre i costi, i Centri
diagnostici di Alliance Medical
- rivela Mark Young, manager
di formazione industriale, già
direttore Finance e, da qualche
mese, direttore generale dei
centri diagnostici di Alliance
Medical Italia - dovranno puntare alla crescita del mercato
privato, con la consapevolezza
di non poter mai perdere una
visione da servizio pubblico”.
L’azienda è sempre stata e sempre sarà un completamento del
Servizio sanitario nazionale,
ma ora si pone con una maggiore proattività verso il privato.
“Alla base del nostro progetto
c’è una consapevolezza nuova e
il cuore del problema è sempre
lo stesso: un giusto rapporto tra
pubblico e privato - prosegue
Young -. Questi sono tempi difficili, nonché momenti di enorme opportunità per creare partnership tra le imprese private e
il Servizio sanitario nazionale.
Stiamo lavorando molto sulla
comunicazione coinvolgendo i
medici di base. Inoltre, siamo
impegnati a estendere il ventaglio delle convenzioni con
aziende private, società assicurative e società sportive. Nei
nostri centri diagnostici lavorano medici di altissimo livello
che rappresentano delle reali
opportunità per tutti i pazienti
che si sottopongono a visite ed
esami”. Dalla parte dell’azienda
Esterno dello Studio radiologico Centocannoni di Alessandria
ci sono l’eccellenza operativa e
l’esperienza maturata nel campo dell’imaging che potranno
portare Alliance Medical a mettere a punto una nuova fase e ad
accendere un faro luminoso sul
suo operato nel privato, avendo
Un macchinario
per la risonanza
magnetica
presente la filosofia che da sempre la caratterizza: il paziente è
al centro di ogni attività.
Quanto ai centri diagnostici
di Alliance Medical, sono presenti in sette regioni italiane.
Nello specifico del Piemonte e
della Liguria, si tratta dell’Istituto Salus di Genova (servizi
di cardiologia, check-up, colonscopia virtuale, ecografia,
fisioterapia, laboratorio analisi,
mammografia, medicina del
lavoro, medicina dello sport,
pet, radiologia digitale tradizionale, risonanza magnetica,
risonanza magnetica settoriale, tac, visite specialistiche), lo
Studio radiologico Centocannoni di Alessandria (servizi
di ecografia, mammografia,
radiologia digitale tradizionale,
risonanza magnetica, Tac) e lo
Studio radiologico Newima di
Acqui Terme, in provincia di
Alessandria (servizi di ecografia, mammografia, radiologia
digitale tradizionale, risonanza
magnetica, Tac).
■ MUTUA SALUTE / Nasce nel 2004 su iniziativa di Cna Piemonte
■ SERENI ORIZZONTI / Conta su 34 centri per anziani in tutta Italia
Prevede contributi più contenuti rispetto ad altre polizze private
Il gruppo friulano apre la tredicesima struttura in Piemonte
G
A
Servizi qualificati in tre piani sanitari Una nuova residenza a Carmagnola
arantire ai cittadini un
sussidio o il rimborso
delle spese nei casi di malattia, impotenza al lavoro o
vecchiaia, promuovendo principalmente il diritto alla salute
attraverso qualificati servizi
integrativi alla sanità pubblica
nazionale. Sono queste le ragioni che hanno indotto artigiani e piccoli imprenditori associati alla Cna Piemonte a dar
vita nel 2004 a Mutua Salute,
una società di mutuo soccorso
senza fini di lucro, costituita
nel pieno rispetto della legge n.
3818 del 15 aprile 1886.
“Mutua Salute - spiega Elvio
Balboni, amministratore delegato - si differenzia dalle
polizze sanitarie private in
quanto, per usufruire delle
prestazioni, prevede contributi
più contenuti e detraibili Irpef
al 19%, individuando due sole
fasce di età, under ed over 40
anni, comprendendo automaticamente il nucleo famigliare. Inoltre, per aderire, non
è richiesta visita medica né
compilazione di questionario
anamnestico, e non sarà mai
possibile per la Mutua chiudere il rapporto col singolo socio
dopo l’eventuale ricovero.
Nella domanda di adesione
sono individuate soltanto otto
gravi patologie, le quali, se in
essere, impediscono l’accesso a
Mutua Salute, trascorsi 5 anni
possono aderire anche coloro
che hanno subito patologie
tumorali. L’adesione è aperta a tutti i cittadini compresi
Sede Cna
di Torino
tra i 18 e i 65 anni, potendo
rimanere nella mutua sino a
75 anni.” L’offerta sanitaria di
Mutua Salute comprende tre
piani sanitari.
La Ricoveri con massimale di
260.000 euro comprende anche visite ed accertamenti nei 4
mesi precedenti e anche cure e
medicinali nei 6 mesi successivi. Sono altresì comprese diarie
per assistenza infermieristica e
accompagnatore, assistenza
domiciliare per inabilità temporanea e malattie terminali.
La Ricoveri e Diagnostica aggiunge un massimale annuo
di 2.000 euro per diagnostica
e fisioterapie senza la necessità
di ricovero.
Linea Assistenza Infortuni offre un capitale nel caso in cui
l’infortunio provochi l’invalidità permanente, un rimborso
spese per la riabilitazione e le
fisioterapie; un capitale, esentasse, per gli eredi o beneficiari
nel caso di decesso.
Sul sito www.mutuasalute.com
si possono scaricare le condizioni dei piani sanitari.
Per garantire un’efficiente gestione dei servizi in tempi
rapidi, una settimana, Mutua
Salute si è convenzionata con
UniSalute (Unipol) sia per accedere ai centri convenzionati
sia per la gestione dei sinistri.
un anno dall’avvio del
presidio socio-sanitario
di Vinovo, il Gruppo Sereni Orizzonti Spa, fondato da
Massimo Blasoni e Giorgio
Zucchini, ha aperto a Carmagnola una nuova residenza per anziani. Il gruppo
friulano, da anni attivo nella
realizzazione e gestione di
residenze per la terza età, ha
infatti ristrutturato l’immobile dell’ex Hotel Continental,
trasformandolo in una Rsa
fornita di tutti i confort per
ospitare anziani in un ambiente familiare e sereno. La
Rsa ha a disposizione 62 posti
letto in camere ampie e luminose, con nuclei specializzati
per non autosufficienti ad
altissima intensità, supporto
psicologico e centro di ascolto
interno. La residenza garantisce servizi alberghieri di qualità, assistenza qualificata alla
persone, assistenza medica e
infermieristica, nonché fisioterapia e animazione con personale altamente preparato.
Con questa nuova apertura, la
società friulana conta adesso
34 strutture in tutta Italia, di
cui 2 in Liguria (a Busalla e a
Spotorno) e 13 in Piemonte:
oltre a quella di Vinovo, ultimo gioiello del gruppo (la
struttura, costruita secondo i
La residenza per anziani appena inaugurata
più moderni standard domotici, mette a disposizione 118
posti letto), Sereni Orizzonti
Spa annovera in Piemonte residenze in provincia di
Cuneo, Asti, Biella, Torino,
Vercelli e Novara, dove è
in realizzazione una nuova
struttura da 80 posti letto, a
Momo.
Il Gruppo Sereni Orizzonti
Spa, nato nel 1996 in Friuli
Venezia Giulia, è impegnato
sostanzialmente su due fronti: il primo riguarda l’attività
di costruzione di strutture
residenziali per anziani; il secondo è relativo alla gestione
delle residenze costruite, acquisite da terzi o assunte in
regime di concessione da parte di enti pubblici.
La Sereni Orizzonti nasce
dall’idea di combinare la tradizionale gestione pubblica
dell’assistenza
residenziale
agli anziani con un’iniziativa
privata, necessaria ad assorbire una sempre maggiore
richiesta di servizi di qualità
e professionalità nel settore
assistenziale.
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
Focus nord ovest - Sanità, Salute e Politiche Sociali
5
■ OSPEDALE REGIONALE U. PARINI / I centri di eccellenza del nosocomio valdostano: chirurgia generale, centro dell’obesità e dei laparoceli e delle ernie
Qui la frontiera più avanzata della tecnica laparoscopica
Utilizzata per la cura di patologie particolari per le quali è necessario un approccio multidisciplinare e di elevata specializzazione
L
a chirurgia laparoscopica
fu utilizzata a partire dal
1970 per interventi ostetrico-ginecologici. Da allora, i
progressi sono stati notevoli
e la laparoscopia si è estesa
a interventi su organi e per
patologie fino a pochi anni fa
impensabili per i suoi indubbi vantaggi.
Lo sviluppo di questa tecnica
è stato tale che oggi, oltre alla
chirurgia laparoscopica propriamente detta, si è passati
alla chirurgia laparoscopica
avanzata, impiegata solo in
centri specializzati e da équipe chirurgiche esperte per la
cura di patologie particolari
per le quali è necessario un
approccio multidisciplinare
e che richiedono tecniche e
tecnologie più costose e sofisticate.
Alle caratteristiche di questi
centri corrisponde la struttura complessa di chirurgia
generale dell’ospedale regionale U. Parini dell’Usl Valle
d’Aosta, il cui responsabile,
il dottor Rosaldo Allieta, è
anche direttore del centro
di chirurgia dell’obesità afferente al nosocomio. Il centro
chirurgico dell’obesità è anche sede di formazione nella
chirurgia laparoscopica dei
laparoceli e delle ernie addominali. Tutti centri che rappresentano l’espressione di
una sanità d’eccellenza, oltre
che realtà in cui si applica la
laparoscopia avanzata.
“La nostra esperienza di chirurgia oncologica laparoscopica è iniziata nel 1990 nella
cura delle malattie neoplastiche colo rettali - ricorda
Allieta -. Il dottor Parini,
deceduto nel 2007, è stato il
maestro della nostra scuola,
iniziando fra i primi in Italia l’approccio laparoscopico
in patologie quali l’obesità e
le neoplasie colo rettali nel
1990”.
Presso il centro di chirurgia dell’obesità di Aosta, dal
1999 al 2012 si sono eseguiti 703 interventi, il 90% dei
quali in laparoscopia, con un
L’ingresso della struttura
La divisione di chirurgia generale dell’ospedale regionale U. Parini
tempo di degenza che in 13
anni si è ridotto di 5,1 giorni,
passando dai quasi 13 giorni
del 1999 ai 7,8 di quest’anno.
“Gli interventi chirurgici per
la cura dell’obesità - sottolinea in premessa il dottor Allieta - devono rappresentare
un’opzione da riservare a casi
selezionati e le indicazioni
all’intervento chirurgico sono state codificate da conferenze internazionali.
Lo scopo della chirurgia
dell’obesità non è estetico,
ma mira a diminuire il Bmi,
l’indice di massa corporea,
sotto i 35 (Kg/m²) e a curare
le patologie correlate, diabete, ipertensione arteriosa,
patologie ortopediche”. Perciò, prima di giungere ad un
intervento, vi è un rigoroso
percorso diagnostico e si valuta con estrema attenzione il
percorso terapeutico. “Il trattamento chirurgico dell’obesità - prosegue l’esperto - si
è rivelato l’unico metodo
duraturo ed efficace, in confronto alla terapia dietetico
comportamentale, in grado
di curare l’obesità e le patologie ad essa correlate. L’inter-
vento chirurgico diminuendo il Bmi riduce anche le
comorbità, traducendosi in
una minor spesa per curare
le malattie correlate”.
L’équipe è composta da chirurghi, dietologi, anestesisti,
endocrinologi, pneumologi, psichiatri e psicologi. Il
responsabile della struttura
semplice di chirurgia bariatrica e metabolica è il dottor
Paolo Millo, che coordina
tutta l’attività clinica, scientifica e organizzativa afferente
al reparto.
“Presso il centro - spiega il
dottor Allieta - tutti gli interventi per obesità sono
effettuati con la tecnica laparoscopica, salvo poche con-
troindicazioni. Questa non
prevede il taglio della parete
addominale, bensì vengono
effettuati dei forellini di circa
1 cm sull’addome, attraverso i quali gli operatori inseriscono la telecamera e gli
strumenti chirurgici. Diversi
i vantaggi, fra cui la ripresa
più veloce del paziente dopo l’intervento e un minor
rischio di complicanze”. La
sala operatoria è dotata delle
strumentazioni laparoscopiche più moderne, compreso
il robot “Da Vinci”.
“Gli interventi sono diversificati” prosegue il dottor
Allieta. Si attuano gli interventi cosiddetti restrittivi,
che comportano la riduzione
dell’assunzione degli alimenti
(il bendaggio gastrico regolabile, la gastroplastica verticale, la gastroplastica lunga, la
sleeve gastrectomy). Inoltre,
interventi misti, restrittivi
combinati con un’azione influenzante il sistema endocrino neurovegetativo.
Questi interventi prendono
il nome di bypass gastrico,
che riduce il senso di fame
senza effetto di malassorbimento dei macronutrienti.
Vi sono inoltre gli interventi
“malassorbitivi”, che provocano un malassorbimento
dei macro e micronutrienti
(diversione bilopancreatica
secondo Scopinaro; diversione bilopancreatica con
duodenal switch). “Ogni paziente obeso non può essere
paragonato ad altri pazienti
con la stessa patologia - conclude Allieta -, pertanto dobbiamo utilizzare diverse tipologie di interventi adattati
allo specifico paziente”.
La sede dell’azienda ospedaliera
All’avanguardia anche nell’oncologia chirurgica colo rettale
Nel centro una Tac di ultima generazione, una Pet, un centro di radioterapia e una tomoterapia
R
ealtà d’eccellenza presso la struttura complessa di chirurgia generale di
Aosta, diretta dal dottor Rosaldo Allieta,
è anche l’oncologia chirurgica colo rettale
laparoscopica.
“Il nostro centro di oncologia chirurgica
- spiega Allieta - fa parte della rete oncologica Piemonte Valle d’Aosta e il nostro
ospedale è fornito di Tac di ultima generazione, di una Pet, di un centro di radioterapia e tomoterapia installato da meno di un
anno. La radiologia ha due punte d’eccellenza nell’angiodiagnostica e nell’angiointerventistica. L’oncologia è all’avanguardia
nei protocolli diagnostico terapeutici”. Il
centro è sede di corsi indirizzati al trattamento laparoscopico dei laparoceli e delle
ernie primitive di parete. “È una procedura
chirurgica di recente introduzione (1993)
e che si sta rapidamente affermando come
valida alternativa al trattamento convenzionale (riparazione per via anteriore).
La metodica ha dimostrato la sicurezza,
l’efficacia e la riproducibilità della tecnica”,
spiega il dottor Mario Jr Nardi. L’accurata
selezione dei pazienti “è il punto nevralgico dell’approccio laparoscopico”. Risultano
candidabili tutti i pazienti che riescono a
tollerare lo pneumoperitoneo dal punto di
vista cardiorespiratorio. La tecnica trova
indicazione nei difetti unici o multipli di
parete di almeno 3,5 cm di diametro, nei
pazienti sovrappeso, nell’obesità e soprattutto ha come risultato importante la riduzione della degenza post operatoria e la riduzione delle complicanze post operatorie.
Attualmente la tecnica laparoscopica più
diffusa è quella a tre trocars ed è quella utilizzata presso il Centro di Aosta.
“Il trattamento laparoscopico dei laparoceli e delle ernie di parete rappresenta una
tecnica sicura, efficace e altamente riproducibile se realizzata da un’équipe chirurgica con adeguata esperienza nelle tecniche
di laparoscopia avanzata”, sottolinea il
medico. I più recenti studi prospettici di tipo comparativo con la tecnica open “hanno
evidenziato indubbi vantaggi - prosegue -,
in termini di riduzione del tasso di complicanze infettive del sito chirurgico, una
diminuzione dei tempi operatori e una più
rapida degenza postoperatoria, mentre il
tasso di recidive a distanza sembrerebbe
essere uguale in entrambe le tecniche”. Per
quanto riguarda l’intervento con tecnica a
tre trocars “lo pneumoperitoneo può essere
ottenuto tramite l’introduzione di ago di
Veress in ipocondrio sinistro, una tecnica
che eseguiamo di routine presso il nostro
Centro chirurgico - illustra il dottor Nardi - o con la tecnica open laparoscopy, con
l’utilizzo di trocar di Hasson”. L’intervento
inizia con l’esplorazione sistematica della
cavità addominale, l’identificazione del difetto erniario e di eventuali aderenze e la
eventuale presenza di altre patologie associate che non sono identificabili con gli esami preoperatori. In presenza di aderenze,
si procede con adesiolisi con tagliente fino a
corretta delimitazione del difetto erniario.
Dopo l’adesiolisi, si riduce il contenuto del
sacco erniario in cavità addominale e in
seguito si procederà ad eseguire l’eventuale sezione parziale del legamento rotondo
del fegato e/o dell’uraco, per ottenere uno
spazio adeguato per l’overlap della rete
protesica.“La dimensione del difetto erniario - conclude il medico - è di importanza
critica, per la scelta della rete protesica da
utilizzare. Oggi le reti protesiche disponibili
sono molteplici, semplici e composite”.
6 Focus nord ovest - Sanità, Salute e Politiche Sociali
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
■ CASA DI CURA MONS. LUIGI NOVARESE / Dal 2000 è un centro di recupero di secondo livello
Quando la riabilitazione è eccellente
I pazienti ortopedico-traumatologici rappresentano il 60% dei ricoveri
L
e sfide d’eccellenza sanitaria passano dal Piemonte. E, ancora una volta, dalla
Casa di cura “Mons. Luigi
Novarese”, nel complesso del
Santuario del Trompone, a
Moncrivello (Vc). Nasce negli
anni Settanta come Centro di
formazione professionale per
disabili, grazie all’associazione
Silenziosi operai della croce
onlus. Dal 2000 è un Centro
di recupero e rieducazione
funzionale di secondo livello
(riabilitazione per patologie
ortopediche,
neurologiche
e cardiovascolari). Oggi, nel
pieno rispetto di una politica
di crescita e rinnovamento
da sempre fondata su investimenti importanti in tecnologie e apparecchiature all’avan-
guardia, è la dimostrazione
palese di come, pure in tempi
di spending review, non mancano in Italia strutture capaci
di mettere a segno risultati sanitari ottimali.
La stessa eccellenza è facilmente misurabile in termini di
istruzione e formazione, con
l’unico corso universitario in
Terapia occupazionale di tutto
il nord ovest, attivato dal 2005
e coordinato dalla dottoressa
Renata Spalek. L’obiettivo è
di preparare operatori sanitari che lavorano nell’ambito
della prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti
da malattie e disordini fisici
e psichici, sia con disabilità
temporanee che permanenti,
utilizzando attività espressi-
L’interno della Casa di cura Mons. Luigi Novarese
ve, manuali-rappresentative e
ludiche della vita quotidiana.
“Anche per la riabilitazione è
tempo di nuove sfide - spiega
Una visione panoramica della struttura
Claudio Lazzarone, responsabile sanitario della clinica
-. Coniugare l’eccellenza delle
cure, il progresso delle conoscenze scientifiche tecniche e
l’attenzione al malato considerato nella complessità globale
della persona è sempre stato
l’impegno della clinica. Oggi
riabilitare vuol dire ricercare
la massima appropriatezza
nella selezione del tipo di intervento da offrire, nonché
ridurre sempre di più i tempi
di ricovero e inserire il paziente in un percorso di cure
e di assistenza che eviti interventi frammentati e parziali e
che non lo lasci abbandonato
quando il recupero completo
non è ottenibile”.
In sostanza, la sfida sta nel
riuscire a conciliare esigenze
divergenti. Anzitutto, lo è se si
parla di un ente no profit qual
è la Casa di cura “Mons. Luigi
Novarese”, che finora è riuscita
nell’obiettivo, proprio perché
reinveste nell’attività quello
che potrebbe rappresentare
un guadagno. Peraltro, con la
possibilità di usufruire di una
struttura innovativa e pensata
sulle esigenze dei pazienti e del
personale, con organizzazione
snella in cui le figure professionali coinvolte possano lavorare al meglio con alto livello
di efficienza.
I pazienti ortopedico-traumatologici rappresentano circa il
60% dei ricoveri della casa di
cura. L’approccio è in team,
secondo protocolli interni
adattati di volta in volta, per
un trattamento individuale e
su misura del singolo caso. La
strategia prevede un approccio multiplo mirato al recupero della forza muscolare,
delle funzionalità cerebrali e
delle altre problematiche per
rendere il paziente autonomo
al massimo, che comunque
non significa essere pronti per
rientrare a casa in sicurezza.
“Per questo - dice il dottore
Lazzarone - diamo grande importanza al recupero dell’autonomia individuale mediante
un programma di terapia
occupazionale che si integra
con la fisioterapia. I degenti
imparano quotidianamente a
essere autonomi nella vestizio-
ne, nella gestione dell’igiene
personale e delle faccende domestiche”.
Mentre un’equipe specializzato
si preoccupa di progettare modifiche ambientali al domicilio
del degente, se necessarie, come pure c’è la possibilità di far
risiedere il degente, nei giorni
precedenti la dimissione, in un
appartamento in cui vive da
solo e simula il rientro a casa,
così da testarne il livello di autosufficienza, eventualmente
in compagnia di un familiare.
Ancora, in un altro locale della
casa di cura c’è un’autovettura
per insegnare al degente a salire e scendere in sicurezza da
un autoveicolo. Per garantire
un percorso completo di cura e assistenza a pazienti con
gravi e irrecuperabili disabilità
l’associazione Silenziosi operai
della croce è impegnata nella
realizzazione della residenza
sanitaria assistenziale, Rsa Virgo Potens per persone con patologie neurologiche croniche
di alta complessità assistenziale quali la Sla, la Locked-in
Syndrome e le neoplasie cerebrali. Il progetto Donare accoglienza prevede di collocare i
tre nuclei assistenziali sanitari
(Nac, Nsv E Sm), in un grande
edificio esistente, nel complesso storico del Santuario del
Trompone, sede in passato del
seminario della diocesi, in un
vasto parco e collegato con un
tunnel sotterraneo alla Casa di
cura “Mons. Luigi Novarese”,
così da rispondere con immediatezza alle necessità diagnostiche e terapeutiche intensive
degli assistiti.
■ COOPERATIVA ASS.I.S.TE / È una realtà attiva dal 2000 sul territorio piemontese e nazionale
Pubblico e privato, il punto di incontro
Oltre 300 operatori che lavorano per migliorare la qualità della vita
A
ttenzione verso il paziente, professionalità e qualità del servizio. Sono questi
i principi che la Cooperativa
Ass.i.s.te persegue dall’inizio della sua esperienza e che
l’hanno portata a intraprendere
un percorso di collaborazione
con il servizio sanitario pubblico nell’erogazione di servizi
socio-sanitari. Nata a Torino
nel luglio 2000, la Cooperativa Ass.i.s.te opera su territorio
locale e nazionale in ambito
socio-assistenziale. I servizi
della Cooperativa si rivolgono
a enti pubblici e aziende private
con esigenza di terziarizzare i
servizi sanitari e socio-sanitari.
Con oltre 300 operatori professionalmente preparati e sottoposti a continui cicli formativi,
la Cooperativa segue modelli
di organizzazione aziendale
d’avanguardia che consentono
un’offerta di alto livello quali-
tativo. Ogni azione, progetto,
attività e intervento sono rivolti
verso l’attuazione degli obiettivi di benessere e qualità della
vita della persona, intesa come
“soggetto attivo” che esprime
bisogni differenziati e mutevoli.
“Consapevoli della responsabilità che comporta il lavoro di
cura, abbiamo voluto fondare la
nostra filosofia gestionale sulla
qualità del servizio” afferma la
presidente della Cooperativa
Ass.i.s.te Carla Stillavato. “Investiamo dunque costantemente
nella formazione del personale
e nella ricerca di nuove metodologie di lavoro che garantiscano una maggiore efficacia
degli interventi in un’ottica di
continua evoluzione. Crediamo fortemente che il valore di
un’impresa non si evinca solo
dai bilanci ma dalla qualità delle persone che la compongono”.
Grazie alla professionalità e alla specializzazione di Ass.i.s.te,
la committenza può mantenere la supervisione ma, allo
stesso tempo, incrementare la
qualità del servizio in termini
di diminuzione dei tempi di
attesa nelle diagnostiche, presenza costante di personale
nei reparti di movimentazione
accompagnamento, maggiore
concentrazione delle risorse
ospedaliere interne, garanzia
di un’equipe di lavoro sempre
disponibile, reportistica puntuale con le attività consuntivate, monitoraggio costante sulla
qualità ed efficacia del servizio.
Tra i partner di eccellenza della
Cooperativa Ass.i.s.te ci sono le
Asl To1 e To2 alle quali eroga
un’ampia gamma di servizi nel
rispetto del piano socio-sanitario regionale 2011-2015.
“Le attività che la Cooperativa
Ass.i.s.te svolge all’interno dei
presidi ospedalieri sono, nella
loro autonomia logistica e organizzativa, complementari a
quelle più specificatamente sanitarie di competenza di figure
professionali quali infermieri,
tecnici e medici” evidenzia
Giorgio Piantino, direttore della Cooperativa Ass.i.s.te. “Eroghiamo servizi alle Asl To1 e
To2 in uno spirito di collaborazione e di profondo rispetto
dei ruoli affidatici attraverso le
procedure previste dalla legge”.
Nello specifico, all’interno
dei presidi ospedalieri la Cooperativa Ass.i.s.te offre una
gestione completa di tutto il
servizio socio-sanitario (operatori O.s.s.) nei reparti ad alta
e media intensità ospedaliera
La direzione della Cooperativa Ass.i.s.te
(pronto soccorso, sala operatoria, emodinamica, ecc.); servizi
di accompagnamento pazienti
e trasporto materiali all’interno dei presidi, con particolare
cura e attenzione all’aspetto
di umanizzazione del servizio
e alla gestione della logistica;
servizi di gestione centrali di
sterilizzazione ferri chirurgici e
di gestione completa di attività
ambulatoriali per conto delle
Asl di riferimento (per esempio
il trattamento farmacologico di
soggetti tossicodipendenti).
L’interazione tra pubblico e
privato per la Cooperativa
Ass.i.s.te si estende anche alla
sfera della prima e primissima
infanzia.
Vanta infatti una collaborazione pluriennale con il Comune
di Collegno, in provincia di
Torino, con l’Opera munifica
istruzione, con l’azienda ospe-
daliera Città della salute e della
scienza di Torino e con il Comune di Torino nella gestione
di asili nido. Nello specifico, ci
riferiamo alle seguenti strutture: Asilo nido comunale Mario
Tortello, Asilo nido La Certosa,
Nido della musica, Piccolo mulino e Gli amici di Pimpa relativamente ai posti in convenzione con la città di Torino.
Lo scopo della collaborazione è
anche in questo caso l’ottimizzazione del servizio, il fornire
una qualità elevata ponendo la
massima attenzione allo sviluppo e al benessere dei bambini e
garantendo, allo stesso tempo,
un’adeguata assistenza alle famiglie. Ass.i.s.te sembra dunque rappresentare un concreto
esempio di buona interazione
tra pubblico e privato, con evidenti benefici per entrambe le
parti.
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
Focus nord ovest - Sanità, Salute e Politiche Sociali
Il concorso
“Video Tre minuti show”
A sinistra,
il rendering
del Parco
del Welfare,
a destra,
la struttura
in costruzione
“N
■ NUOVA ASSISTENZA / È una società cooperativa sociale nata nel 1995 e con sede legale situata a Novara
Una “piccola città” con servizi per anziani e minori
È in costruzione il Parco del Welfare, che ospiterà anche una residenza per la terza età da 88 posti
I
l Parco del Welfare di Novara: un innovativo progetto
per soddisfare i bisogni della cittadinanza per gli anni a
venire. “Nuova Assistenza sta
realizzando, con piena sostenibilità e autonomia finanziaria,
una piccola città in cui collocare i servizi rivolti ad anziani
e minori, in modo che si possano stabilire sinergie nell’erogazione dei servizi, ma nel
contempo conservare distinte
autonomie”, spiega Davide
Porta, amministratore delegato di Nuova Assistenza, società
cooperativa sociale nata nel
1995 con sede legale a Novara
e diverse sedi operative. È una
realtà che conta 1.800 soci e
che nel 2011 ha realizzato 45
milioni di fatturato.
“Il presidio novarese - sottolinea Porta - si colloca come
risposta a una pluralità di esigenze del territorio in linea
con la missione della cooperativa e le strategie di sviluppo
previste per i prossimi anni.
Il contesto architettonico garantisce l’indipendenza delle
singole unità, con la sola particolarità di avere in comune la
piazza. È una città nella città,
governata dal terzo settore cui
apparteniamo”.
Il Parco del Welfare, attualmente in costruzione, ospiterà
una residenza per anziani di
88 posti, un nucleo alzheimer
residenziale, un centro diurno alzheimer, una comunità
mamma-bambino, una comunità educativa, gli uffici della
sede centrale di Nuova Assistenza e un centro per il volontariato locale.
Progettare, costruire e gestire
è quindi un punto di forza di
Nuova Assistenza, la cui attività si svolge prevalentemente
in Piemonte, Lombardia e Liguria, gestendo servizi socioassistenziali, sanitari ed educativi rivolti ad anziani, disabili,
minori, con la grande peculiarità di condividere con i committenti gli obiettivi societari e
compiere insieme il percorso
affinché vengano attuati.
“Questa filosofia di progettazione, costruzione e gestione”,
evidenzia Porta, “trova particolare riscontro nell’acquisizione e costruzione di strutture
proprie, nonché negli interventi di costruzione e ristrutturazione con i maggiori clienti”. Dall’inizio degli anni 2000,
Nuova Assistenza ha infatti
iniziato a progettare, ristrutturare e costruire strutture
socio-assistenziali, per curarne
successivamente la gestione
globale. “Una politica di patrimonializzazione”, prosegue
Porta, “che ha rappresentato la
vera innovazione nel settore,
garantendo inoltre il nostro radicamento nel tessuto sociale e
una stabilità economica indipendente dal fatturato ricavato
con le strutture clienti”.
Molti sono gli interventi realizzati e tra questi alcuni esplicano in maniera significativa
la filosofia e la capacità progettuale, costruttiva e gestionale
di Nuova Assistenza: la costruzione della Residenza Sentiero
d’argento di Sozzago (No) di
proprietà, dell’asilo nido di
Azeglio (To) di proprietà, e
quella del condominio solidale
per anziani ad Albairate (Mi),
in collaborazione con un cliente privato, il Parco Welfare già
citato, la ristrutturazione della
Residenza degli ulivi di Genova e della Residenza Sant’Edoardo nel milanese, entrambe di
proprietà, le ristrutturazioni di
Rsa e Nidi nel milanese con diversi clienti pubblici.
Il micro-nido di Azeglio, realizzato con finanziamenti
regionali in solo 8 mesi, è
nato come progetto tipo per
eventuali altre realizzazioni da
proporre sul territorio e le sue
caratteristiche sono innovative
rispetto alle norme specifiche
sul risparmio energetico. Nella sua forma e nelle finiture
esterne, si sposa con l’ambiente
circostante, connotato da singole costruzioni di tipo rurale.
Dispone, inoltre, di un’ampia
fascia perimetrale esterna organizzata a verde, con giochi
e aree didattiche. All’interno,
sono ben riconoscibili tutti gli
spazi richiesti dalla normativa.
Innovativa anche la concezione con cui è stato pensato e
realizzato e ora gestito, il condominio solidale di Albairate.
Esso è nato dalla necessità di
mantenere a capo dell’anziano
un’elevata autonomia abitativa
in un contesto di servizi comuni e di un primo livello di
protezione. Nello specifico, le
sue peculiarità sono la presenza di unità immobiliari indipendenti (18 di cui 14 bilocali
e 4 monolocali) da destinare
a residenza di anziani auto-
Il Cda di Nuova Assistenza e le istituzioni durante la premiazione del Video Tre minuti show
sufficienti; la realizzazione di
una serie di spazi collettivi di
supporto alla vita giornaliera,
sia per quanto riguarda le necessità degli anziani di ordine
pratico-gestionale (sala pranzo collettiva, bagno assistito,
ambulatorio-infermeria, la-
vanderia, depositi sporco-pulito), sia per quanto riguarda
le opportunità di interazione
e di cura della persona che la
struttura può e deve garantire
agli ospiti (palestra, sala per attività collettive). Nuova Assistenza, che ha come principali
interlocutori committenti pubblici e clienti privati, dal 2003
è certificata Iso 9001. Inoltre,
dal 2006 applica il modello per
l’eccellenza e l’autovalutazione
organizzativa Efqm e dal 2012
il modello organizzativo ex
dlgs 231.
Alzheimer e Sla: le nuove frontiere del sociosanitario
Tra i percorsi assistenziali per questi pazienti, lo “sportello per la fragilità”
N
uova Assistenza in questi anni ha raccolto i
maggiori bisogni assistenziali
dando vita a luoghi di cura
per anziani e disabili: fra questi i pazienti affetti da sclerosi
laterale amiotrofica (Sla) e gli
anziani colpiti dall’alzheimer.
Per le persone colpite da Sla,
sono stati avviati importanti
percorsi di continuità assistenziale. La nascita e lo sviluppo
di una rete con “sportelli per la
fragilità”, che creano un filo diretto tra ospedali, medicina di
base e unità di offerta sociosanitarie ha
permesso a pazienti
di trovare sollievo
all’interno dei nuclei protetti nelle
residenze di Nuova
Assistenza.
L’accesso avviene per
segnalazione diretta
da parte di servizi
sociali territoriali
7
in comunione con i centri Sla,
quale il Centro polifunzionale
di Busto Arsizio (Va) gestito da
Nuova Assistenza, che hanno
in carico il paziente. Nuova
Assistenza garantisce personale formato e costantemente
aggiornato, un ambiente dotato di tutti i presidi che permettono di soddisfare i bisogni
assistenziali e quelli sanitari,
con la presenza di specialisti e
di uno psicologo, nell’ambito di
un piano individualizzato.
Per i malati di Alzheimer,
Nuova Assistenza dispone di
nuclei specializzati nelle proprie strutture, per esempio
nella Residenza San Carlo di
Prarolo (Vc) o nella Residenza Mezzaluna di San Mauro
Torinese, laddove ambiente
e personale in sinergia favoriscono il “setting di cura”: i
locali permettono una totale
sicurezza durante la deambulazione autonoma, il giardino
terapeutico dà uno sbocco sensoriale esterno, il personale è
formato per le modalità di intervento tipiche per
l’assistenza e per la
terapia comportamentale.
Tutti gli interventi
seguono, appunto,
un piano personalizzato, a cui corrispondono azioni di
supporto psicologico
anche per i famigliari.
uova Assistenza ricerca costantemente l’eccellenza nella propria
gestione assistenziale, alberghiera e occupazionale.
Le attività di animazione in
particolare sono fra i primi
elementi di innovazione e
qualità che i nostri clienti
ci riconoscono”, dichiara
la vicepresidente di Nuova
Assistenza, Annalisa Fiore,
sottolineando il fil rouge
delle gestioni della società
novarese.
Il concorso “Video tre minuti show”, ovvero un cortometraggio di tre minuti, in
cui ospiti, clienti e soci lavoratori di Nuova Assistenza
raccontano ogni anno con
parole e immagini un tema
attinente al proprio lavoro,
è un esempio del quid che
questa realtà mette nelle
proprie gestioni.
Il video concorso è un’iniziativa di successo, che è
cresciuta con gli anni nella
quantità dei partecipanti e
nella qualità delle produzioni (i vincitori sono on
line sul canale YouTube di
Nuova Assistenza). L’esordio avviene nel 2009 con
cortometraggi sulla cura,
l’anno successivo il tema
è il raccontare la storia di
tutti i giorni, mentre nel
2011 le strutture sono state
coinvolte con video sui 150
anni dell’Unità d’Italia,
un’iniziativa che ha avuto
l’elogio del Presidente della
Repubblica. Quest’anno si è
narrata l’espressione creativa che coinvolge ogni giorno il lavoro assistenziale ed
educativo.
Il concorso video è uno di
quegli elementi del lavoro
interdisciplinare di rete che
caratterizzano la ricerca
della qualità nelle attività
di animazione, mettendo a
fattor comune le competenze
dei professionisti e le diverse
esperienze e progettualità
delle strutture socio assistenziali, sanitarie ed educative
di Nuova Assistenza.
Il Progetto interdisciplinare vuole, da un lato, creare
un percorso di scambio fra
operatori che sono attivi
nelle strutture per gli anziani. Durante gli incontri
sono condivisi anche alcuni
progetti di animazione, per
permettere un affiancamento consapevole e competente
soprattutto da parte del personale di assistenza. Dall’altro si vuole formare un’
équipe costituita da tutti gli
animatori che operano nelle
strutture gestite da Nuova
Assistenza con un programma annuale di incontri per
la condivisione degli obiettivi e incentrato sulla comune
visione societaria.
Il risultato di questo lavoro
sono progetti di animazione a cui ciascuna struttura
per anziani o minori può
aderire: calendari, giornali,
mostre di manufatti realizzati, mercatini di Natale, cd
musicali e altro.
8 Focus nord ovest - Sanità, Salute e Politiche Sociali
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
■ ASL TO2 / Il progetto pilota riguarda un Centro Prelievi pilota e in futuro sarà esteso a tutti i centri aziendali
Procedure più snelle con i referti on line
È un servizio gratuito: ogni paziente può vedere a casa sul pc i risultati degli esami
S
anità on line: efficacia,
efficienza ed innovazione tecnologica finalizzata ad
un miglior servizio al cittadino; questo lo scenario che
include l’AslTo2, la prima
Azienda sanitaria in Torino
e provincia ad attivare l’opzione della consegna on line
per i referti degli esami di
laboratorio.
Nello specifico, al momento
stesso dell’accettazione il paziente può scegliere di vedere e stampare direttamente
da casa i risultati con il proprio personal computer.
Il servizio, gratuito e attivo
24 ore su 24, è semplice ed
immediato: occorre inserire
il proprio codice fiscale, il
codice personale del referto,
assegnato al momento del
prelievo, leggere l’informativa sulla privacy e dare il
proprio consenso. Il referto
on line sostituisce a tutti gli
effetti quello cartaceo (che
quindi non sarà necessario
ritirare) e dovrà essere scaricato entro e non oltre 45
giorni dalla data indicata sul
modulo ritiro referti consegnato al momento dell’accettazione.
In fase di start up il ser-
vizio è avviato sulla sede
“pilota” del Centro Prelievi
di via Pacchiotti 4 ed entro
il 2013 sarà esteso a tutti
i centri prelievi aziendali.
Il nuovo servizio nasce da
un progetto elaborato dalle
relazioni esterne AslTo2 dirette da Pier Carlo Sommo
con l’Ict diretto dalla dott.sa
Maria Teresa Valente, coinvolgendo i laboratori analisi
dell’AslTo2.
Il sistema è stato realizzato con l’apporto tecnico di
un’Associazione Temporanea di Imprese formata dal
Gruppo Intesa Sanpaolo Unimatica - Bsg.
Le relazioni esterne dell’AslTo2 dal 2000 curano i contenuti e l’evoluzione del portale web aziendale: in questo
caso si è voluto dare impulso
a uno sviluppo da strumento meramente informativo a
sistema di erogazione di servizi all’utenza, dotandosi anche dell’ufficio doc, che cura
le applicazioni del web 2.0.
Più snellezza nelle procedure: i pazienti comodamente
da casa potranno accedere
agli esiti degli esami e inviarli, con una semplice mail, al
proprio medico curante o
allo specialista. Il referto on
line è scaricabile in formato pdf o p7m ed è salvabile,
viene archiviato a norma di
legge dalla AslTo2 ed è già
compatibile con il Fascicolo
Sanitario Elettronico (Fse).
Quando si avrà un livello di
copertura elevato, ponendosi in linea con quanto previsto dai decreti ministeriali in
materia di digitalizzazione
dei processi amministrativi,
l’azienda potrebbe ridurre
di circa il 70% i costi di gestione dei referti degli esami di laboratorio (stampa,
imbustamento, consegna o
invio) che a oggi ammontano a 362.500 euro l’anno,
con risparmio, a regime e
sul 100% di utilizzo, di oltre
250.000 euro l’anno.
Tenendo conto del digital
divide, il progetto prevede,
oltre al consueto ritiro di
persona, anche la possibilità di ricevere il referto via
posta all’indirizzo indicato
dall’utente in fase di registrazione presso il Centro
Prelievi.
L’AslTo2 ha, da oltre 10 anni,
posto una particolare attenzione al proprio portale, con
sviluppo dei servizi on line.
Entro la fine del 2012 verranno attivati anche i servizi
di “scelta e revoca” dei medici di base e pediatri on line,
nonché il servizio di customer satisfaction on line, che
consiste in un sistema di
telesondaggio del grado di
soddisfazione dell’utenza,
unico nel panorama della
sanità regionale.
“Con questo sviluppo del
portale aziendale - ha precisato il direttore generale AslTo2, dott. Maurizio
Dall’Acqua - seguiamo in
sanità quell’Agenda digitale
Maurizio
Dall’Acqua,
d.g. dell’AslTo2,
intervistato
da RaiTG3
alla presentazione
del progetto
a Torino
europea e italiana che si propone di sfruttare al meglio il
potenziale delle tecnologie
dell’informazione e della
A Smau 2012 Roberto Maroni consegna il Premio Ict Sanità
all’AslTo2. Il primo a sx. è Pier Carlo Sommo, al centro Marco
Ranaldo
comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita
economica e il progresso”.
A testimoniare la validità
delle scelte attuate, lo scorso
19 ottobre il progetto è stato premiato a Milano come
finalista alla 49° Edizione
del Premio Innovazione Ict
- Smau 2012.
L’onorevole Roberto Maroni e il vice presidente della
Regione Lombardia, Andrea
Gibelli, hanno consegnato il
riconoscimento a Pier Carlo Sommo e al responsabile
dell’ufficio Comunicazione
Digitale, Marco Ranaldo, responsabile tecnico del progetto.
La AslTo2 è l’unica azienda
sanitaria ad essere stata premiata in Piemonte.
■ SLIMET / Il provider regionale accreditato Ecm raggruppa medici di famiglia, pediatri e liberi professionisti
Formazione e rete interprofessionale
La scuola ligure organizza corsi di aggiornamento e promuove le sinergie tra professionisti
L
a formazione per la medicina territoriale ha
un volto nuovo. Un volto
che in Liguria ha precorso i
tempi. Slimet (Scuola ligure
di medicina del territorio),
operativa dal 2004, è stata
costituita da varie categorie
mediche per favorire, oltre
all’aggiornamento continuo
delle singole componenti,
anche l’intrecciarsi di rapporti di collaborazione e di
conoscenza reciproca tra
tutti coloro che operano sul
territorio.
Non è fantascienza e questa
nuova iniziativa formativa
intercategoriale, nata spontaneamente ancora prima
degli sviluppi di quella che è
oggi la legge Balduzzi, è ancora l’unica nel suo genere in
Italia.
Slimet raggruppa le tre figure
mediche operanti al di fuori
delle strutture ospedaliere:
medici di famiglia, pediatri
di libera scelta, specialisti
ambulatoriali.
Gli oltre 1.800 associati sono iscritti alle società scientifiche Metis Fimmg, Simg
Ligure, Sumai Sifop, Apel e
Fimp. “I medici sul territorio
non sono quasi mai collega-
ti fra loro - afferma il dottor
Francesco Prete, presidente
Slimet -. Noi abbiamo pensato a una rete sinergica che
consentisse ai medici delle
varie aree di avere competenze comuni ed essere in grado
di sfruttare appieno anche gli
strumenti informativi messi
a disposizione dalla sanità,
ancora prima che si pensasse
a potenziare la medicina del
territorio per ridurre la spesa
delle strutture ospedaliere.
La carta fondamentale è la
rete interprofessionale - af-
ferma la dottoressa Rosa
Anna Bisio, vice presidente
Slimet e rappresentante della
categoria medici specialisti
ambulatoriali -. Vogliamo
che si torni a considerare il
paziente innanzitutto come
un individuo nel suo insieme. Molto spesso le patologie possono interessare più
categorie mediche, proprio
per questo è importante che
ci sia un collegamento interprofessionale e la formazione deve essere adeguata”. “Il
collegamento interprofessio-
L’aula corsi Slimet nella sede di Genova
nale - dice il dottor Giorgio
Conforti, vice segretario regionale Fimp (Federazione
Italiana Medici Pediatri) - è
fondamentale per esempio
per seguire i piccoli pazienti
che a una certa età si trovano
a passare a un medico di famiglia che non ne conosce il
percorso medico”.
Slimet attraverso l’analisi dei
bisogni formativi e di aggiornamento dei medici territoriali, organizza corsi di aggiornamento anche pratici,
che possono essere trasversali alle aree di appartenenza.
È stato per esempio attivato
un corso per l’uso dell’ecografo seguito con successo
anche dai medici di famiglia
che prima non avrebbero
mai pensato di affrontare la
problematica. Si sono tenuti
anche corsi di audiometria,
corsi pratici di dermatologia,
oculistica e molti altri.
I corsi e gli eventi organizzati da Slimet danno accesso a
crediti formativi in quanto la
scuola è provider regionale
accreditato Ecm. La scuola
non solo fornisce i percorsi
formativi, ma ne gestisce in
toto tutte le fasi, dai contenuti all’organizzazione e per-
Francesco Prete, presidente Slimet
sino alla ricerca di eventuali
sponsor. Gli iscritti ai sindacati dei medici di famiglia,
pediatri e specialisti ambulatoriali risultano automaticamente associati a Slimet
senza costi aggiuntivi.
“Per finanziare i corsi le varie associazioni destinano
una piccolissima parte della
quota di iscrizione a Slimet
- aggiunge il dottor Prete
-. Inoltre noi coordinatori
prestiamo la nostra opera a
titolo volontario, senza compensi.
La scuola si trova a Genova,
nella sede comune di Fimmg e Sumai, quindi senza
neppure i costi di struttura. Non percepiamo nessun
contributo da parte della regione, né dalla Asl e questo
è per noi motivo di orgoglio.
È dunque un’iniziativa che
funziona senza pesare sulla
spesa pubblica. Quello che
offriamo è non solo il valore
aggiunto della formazione,
ma anche l’attitudine a un
nuovo modo di concepire la
sanità”.
Tra i corsi Slimet accessibili
nei prossimi mesi segnaliamo il “3° Corso Apel sulle
Linee guida in Pediatria ergo come difendere la salute
del bambino e la nostra professionalità” e il corso “La
gestione del paziente con
osteoartrosi: dal quadro clinico alla strategia terapeutica
mirata”.
Le informazioni su tutti i
corsi Slimet sono reperibili
all’indirizzo www.slimet.it.
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
Focus nord ovest - Sanità, Salute e Politiche Sociali
■ CONSORZIO DEL CUNEESE / Con il comune di Cuneo e due cooperative
■ RESIDENZA S. GIOVANNI / Nel centro di Castagnole delle Lanze, Asti
Uno splendido esempio di sinergia tra pubblico e privato
Gestita da Cooperativa Sociale Opera e Consorzio Socialcoop
L
L
Il team del Mater Amabilis Centro
a residenza Mater Amabilis Centro è collocata
all’interno dello stabile della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Cuneo,
di proprietà del Cottolengo
di Torino, che a partire dal
2009 viene concesso in parte
in prestito d’uso al comune
di Cuneo.
Il Comune ha partecipato
alla completa ristrutturazione dell’edificio e affidato
la gestione della struttura al
Consorzio socio-assistenziale del cuneese, il quale, con
gara d’appalto, ha delegato
la gestione operativa all’Ati
formata dalle cooperative
Quadrifoglio e Proposta
80. La struttura, destinata
all’assistenza residenziale e
semiresidenziale delle persone non autosufficienti, in
particolare anziani affetti da
Alzheimer e altre demenze,
oltre a disabili gravissimi, è
inserita nella rete delle strutture convenzionate dell’Asl
Cn1. Vi operano diverse figure professionali tra cui un
medico geriatra, uno psicologo, infermieri professionali, operatori socio-sanitari
ed educatori professionali.
“Siamo ben radicati sul territorio. I cittadini si sentono
parte del progetto e ci hanno
La residenza Mater Amabilis Centro di Cuneo
destinano, tramite il comune di Cuneo, il 5 x 1.000 per
l’acquisto di attrezzature - afferma Gabriella Aragno, presidente del Consorzio cuneese -. Abbiamo anche molti
volontari che ci supportano
in vario modo. La nostra
scelta assistenziale è condivisa con la sanità, tanto che
siamo punto di riferimento
per tutta l’Asl Cn1”. “L’armonia, la condivisione tra Mater Centro, la piccola Casa
del Cottolengo, l’Ati e il Comune consente di garantire
un servizio d’eccellenza, da
prendere come esempio per
duplicarlo in altre strutture”
aggiunge Angelo Visentin,
responsabile
cooperativa
Quadrifoglio.
“Stiamo lavorando per fare sì che la struttura diventi
aperta al territorio - conclude Aurelio Galfrè, direttore del Consorzio cuneese
-. Vogliamo dare supporto
a chi gestisce a domicilio i
malati anche attivando 1 o 2
posti di sollievo. Certo, una
criticità è rappresentata dal
credito ingente nei confronti dell’Asl, tanto che siano
costretti a fare anticipazioni
di cassa pagando interessi
bancari per garantire il pagamento delle cooperative”.
9
Assistenza personalizzata per anziani
a vita si allunga e con essa
le aspettative dei cittadini,
in particolare degli anziani e
di chi li accudisce. Tutela, sicurezza e salute di alto livello sia
per lungodegenze che per brevi
soggiorni sono le prerogative essenziali di una struttura
destinata ad anziani autosufficienti e non, di bassa e media
intensità assistenziale: la Residenza S. Giovanni, nel centro
di Castagnole delle Lanze, in
provincia di Asti.
Moderna, appena ristrutturata,
ben concepita, offre in tutto 87
posti letto in camere singole
o doppie con ampi servizi, di
cui 40 posti Rsa (Residenza
sanitaria assistenziale) per non
autosufficienti e 47 posti Ra
(Residenza assistenziale) per
autosufficienti e parzialmente
autosufficienti. Ma, soprattutto, in una zona panoramica e
suggestiva del Piemonte, circondata dai vigneti del Monferrato e delle Langhe, facilmente raggiungibile da Torino
e da Milano, la struttura a ragione può essere considerata
un fiore all’occhiello in termini
di assistenza personalizzata e
servizi alla persona.
Accreditata con le Asl del Piemonte e convenzionata con
l’Asl di Asti, è nota proprio per
l’attenzione riservata ai suoi
Residenza San Giovanni di Castagnole delle Lanze (AT)
ospiti che, dal proprio ingresso,
diventano una presenza unica
e attiva della comunità, seguiti
e assistiti passo passo. A gestire la Residenza sono Opera
e il Consorzio Socialcoop, da
oltre vent’anni intenti a garantire qualità, professionalità e
competenza, peraltro in un territorio non certo piccolo, che
comprende le province di Asti,
Cuneo, Novara e Savona.
In realtà, si va molto oltre una
‘semplice’ residenza per anziani. Stefano Origlia, presidente della Cooperativa Sociale
Opera, spiega: “L’ambiente
familiare abbraccia la filosofia
di far sentire gli ospiti sereni
come a casa e l’assistenza agli
anziani è qualificata in base alla
vigente normativa della Regione Piemonte (D.G.R. 38/92,
41/95 e 17/05), garantita dagli
infermieri e dagli operatori
sociosanitari. In più, è sempre
presente un fisioterapista che
svolge attività riabilitative e
fisioterapiche nella palestra attrezzata, né mancano progetti
di animazione ai quali diamo
molta importanza, nel segno
della socializzazione e dell’intrattenimento degli ospiti”.
Non a caso, la S. Giovanni è
stata concepita per ospitare
anziani che hanno necessità di
rimanervi temporaneamente,
per brevi soggiorni. Così come è organizzata e adibita pure
per l’accoglienza di ospiti con
la necessità di trascorrere un
periodo di convalescenza per
un recupero post ospedaliero. Insomma, tutto nell’ottica
di garantire qualità e servizio,
nonché etica professionale e
alti livelli di ospitalità.
■ SPP / Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica. Un percorso quadriennale equipollente ai diplomi di specializzazione universitaria
Ascoltare, aiutare, educare: qui si impara come
Per formare psicoterapeuti pronti a relazionarsi con le nuove forme di patologia mentale in modo efficace
F
ondata a Milano nel 1971,
la Scuola di Psicoterapia
Psicoanalitica ha una lunga
tradizione di insegnamento
nel campo della psicoterapia.
Ha avuto tra i suoi principali
referenti scientifici Gaetano
Benedetti dell’Università di
Basilea e Johannes Cremerius
dell’Università di Friburgo.
Oggi la Spp è una scuola quadriennale, riconosciuta dal
Ministero, che rilascia un diploma abilitante alla psicoterapia equipollente ai diplomi
di specializzazione universitaria. E proprio quest’anno
festeggia i dieci anni di attività della sede torinese, la quale
ha finora diplomato 176 specialisti.
La Scuola si basa sui fondamenti classici della Psicoanalisi di Freud ed è particolarmente attenta agli sviluppi
contemporanei in campo psicoanalitico. L’articolazione
dei programmi di insegnamento, la stretta collaborazione con l’Asp (Associazione
Marcello Panero,
presidente della
Scuola
di Psicoterapia
Psicoanalitica
Studi Psicoanalitici, che raccoglie docenti ed ex-studenti
della scuola) e la partecipazione di studiosi di riconosciuto rilievo nazionale e internazionale (Come ‘Visiting
Professors’ hanno insegnato
S. Bolognini, V. Gallese, P.
Fonagy, S. Mitchell, J. Safran,
D. Stern e molti altri) hanno
consentito di far assumere
particolare rilievo ai percorsi
di studio e di ricerca dedicati
ai più recenti sviluppi della
psicoanalisi interpersonale
e relazionale, alle correnti
intersoggettive, ai contributi
dell’Infant research e delle
neuroscienze, al rapporto tra
clinica e ricerca empirica e
alla consapevolezza storicocritica ed epistemologica.
“Prepariamo psicoterapeuti a
orientamento psicoanalitico
che operino in ambito pubblico e privato - ha spiegato
Marcello Panero, presidente
della Scuola - in due distinti corsi per l’età adulta e l’età
evolutiva”. Possono essere
ammessi ai corsi i laureati in
Medicina o Psicologia iscritti
agli Albi dei rispettivi Ordini.
“Cerchiamo continuamente
di adattare il metodo psicoanalitico alle nuove forme
di patologia mentale e di
disagio psicologico - ha proseguito Panero -. La terapia
comprende ambiti anche
molto distanti dalle nevrosi
e include le patologie del carattere nelle sue diverse articolazioni e le varie forme di
dipendenza. In più, oltre che
in ambito privato, si svolge
sempre di più in ambito istituzionale e le situazioni che
i nostri allievi si trovano ad
affrontare nel tirocinio sono spesso aree ancora poco
esplorate, come il sostegno
psicologico alle patologie
organiche croniche, il lavoro
psicologico nel campo dei
trapianti d’organo, le patologie e il disagio psichico dei
portatori di handicap, degli
anziani, e, in misura sempre
più frequente, le richieste di
aiuto psicologico da parte
di migranti provenienti da
paesi con culture profondamente differenti dalla nostra”.
Un’area importante, soprattutto per il Corso di Psicoterapia dell’età evolutiva, è
il sostegno alla genitorialità.
In proposito Panero pensa
“che queste aree assumeranno sempre più importanza,
anche per i futuri sbocchi la-
vorativi per i nostri studenti.”
Nel suo programma formativo, quindi, la Scuola tiene
conto di quanto il variare
del contesto terapeutico influenzi gli aspetti tecnici del
trattamento e le sue finalità.
E si propone non solo di “trasmettere tecniche”, ma anche
di sostenere l’allievo nella
progressiva presa di coscienza delle diverse declinazioni
che la professione può avere
oggi.
La metodologia formativa
della scuola segue i criteri
fondamentali della formazione alla psicoterapia psicoanalitica, mirata a educare
terapeuti capaci di ascoltare e
intervenire nel contesto particolare della relazione. Per
ogni anno le ore totali di insegnamento sono 500, di cui
200 dedicate al tirocinio.
L’asse portante del programma formativo è l’elaborazione, in gruppi di discussione condotti da un docente,
dell’esperienza clinica degli
allievi, maturata nella presa
in carico di pazienti nell’ambito del tirocinio e della pratica clinica.
I corsi teorici costituiscono
momenti di studio, appren-
Il dr Piergiorgio Battaggia,
direttore del Corso Adulti
dimento e discussione dei
fondamenti e degli aspetti
clinici e tecnici, consentendo di approfondire i temi che
emergono nei gruppi di lavoro sull’esperienza clinica.
Altri corsi teorico-clinici sono dedicati all’elaborazione
sistematica di temi specifici
nei campi della diagnostica,
della patologia e delle applicazioni cliniche in ambito
privato, pubblico e istituzionale.
Un’esperienza fondamentale è l’attività di supervisione
individuale. Per gli allievi interessati, la formazione può
proseguire dopo il conseguimento del diploma, all’interno dell’Istituto con Corsi
liberi ed eventi accreditati
Ecm.
Per ulteriori informazioni,
consultare il sito web www.
sppscuoladipsicoterapia.it.
10 Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
■ BANCA CRS / La Cassa di Risparmio di Savigliano riceve un riconoscimento da Confindustria Torino
Premiata da clienti e analisti
Sito rinnovato nella grafica e nella fruizione, attenzione all’ambiente e alla tecnologia
I
l lavoro svolto negli ultimi
anni dalla Cassa di Risparmio di Savigliano si è meritato un premio. Ogni anno, infatti, la rivista Banca Finanza
stila una classifica che mette a
confronto 610 istituti di credito italiani, raggruppandoli
in base al valore del proprio
attivo. La Cassa di Risparmio
di Savigliano è stata inserita
tra le banche piccole, ovvero
tra quelle che hanno un attivo
compreso tra i 5.200 e i 650
milioni di euro. Gli indicatori utilizzati dagli analisti per
la valutazione sono quelli relativi a solidità, redditività e
produttività. Nel loro insieme
hanno originato una “superclassifica” che vede Banca Crs
alla posizione numero 53 su
un totale di 148 istituti della
stessa categoria. Ma, soprattutto, al secondo posto tra le
banche della Provincia di Cuneo. I dati evidenziano inoltre
un trend in miglioramento, se
Sede di rappresentanza, Palazzo Taffini d’Acceglio
Sede della Banca Cassa di Risparmio di Savigliano
paragonato alla stessa classifica dello scorso anno, e indicano che sono state le politiche
di sviluppo da un lato e di
oculatezza e contenimento
dei costi dall’altro a premiare
Banca Crs.
Questo risultato segue di pochi mesi il riconoscimento
dato all’istituto da Confindustria Torino a seguito dell’analisi, promossa dall’associazione stessa, dal titolo “Indagine
sulla situazione finanziaria
e i rapporti Banca Impresa
2012” che è stata condotta nei
mesi di gennaio e febbraio
2011 su un campione di 298
imprese associate all’Unione
Industriale di Torino e alle
altre associazioni territoriali
piemontesi e valdostane aderenti a Confindustria.
Alle imprese è stato chiesto di
esprimere in modo sintetico
una valutazione complessiva
sui servizi offerti dalle banche
sulla base di tre parametri:
preparazione tecnica del personale, capacità di comprendere il business, chiarezza e
trasparenza. Il primo posto
nella classifica di gradimento se lo è aggiudicato pro-
prio Banca Crs. In un anno
oggettivamente difficile, sia
per la crisi globale sia per gli
attacchi che l’istituto ha ricevuto dal suo interno, questi
risultati sono sicuramente un
riconoscimento che non sarà
fine a se stesso.
Anzi, in un mondo in continua evoluzione, anche dal
punto di vista tecnologico,
Banca Crs ha deciso infatti
di non rimanere a guardare
il progresso che avanza, ma
di entrarci attivamente. Tant’è
che Cassa di Risparmio di
Savigliano è sempre stata (e
sempre sarà) più di una banca
con cui è facile e conveniente
entrare in contatto.
La dimensione snella dell’istituto non è stata un limite, anzi, ha consentito di prendere
decisioni in modo rapido e
di procedere altrettanto celermente con l’attuazione dei
progetti.
Negli ultimi anni hanno
preso il via le prime novità
a servizio dei clienti. Il sito
Internet www.bancacrs.it è
stato completamente rinnovato nell’aspetto grafico e,
soprattutto, nella fruizione.
Una guida virtuale spiega
al cliente tutte le principali
sezioni, la funzione “chiedi
all’esperto” consente di ottenere le risposte che si cercano
direttamente dagli specialisti
in materia presenti in Banca
Crs. Un’ulteriore sezione, che
è dedicata agli indici e agli
andamenti di borsa, permette
di avere accesso esclusivo a
uno spazio dettagliato di analisi e commento del mondo
finanziario, da utilizzare per
orientare le proprie scelte di
investimento.
È stato poi collocato presso
la filiale di Piossasco (ma ne
sono previsti altri nei prossimi mesi) il primo bancomat
“evoluto”, in grado non solo
di erogare denaro, ma anche
di ricevere versamenti in contanti e assegni.
In aggiunta a ciò, su tutti gli
sportelli bancomat Crs è stata
attivata la funzione “Accedi
al tuo Conto” che consente la
visualizzazione e la stampa in
tempo reale del proprio conto
corrente e dei propri carnet
assegni.
Nell’ottica di agevolare la fruizione da parte della clientela
e di incrementare l’attenzione all’ambiente, la banca ha
da qualche anno dichiarato
guerra agli sprechi di carta:
presso tutte le filiali sono state
collocate postazioni multimediali, dove si può consultare a
video (e all’occorrenza stampare) tutta la documentazione di trasparenza bancaria.
Sempre con un occhio all’ecologia, si è deciso di passare
all’archiviazione ottica documentale, che consente la sostituzione delle fotocopie con
immagini elettroniche.
Infine, dato che l’uso di smartphone e tablet si sta ampliando esponenzialmente,
Banca Crs ha già provveduto
all’adattamento del servizio di
Internet Banking a tali strumenti.
A breve queste modifiche
interesseranno anche il sito
web.
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
■ COOP LIGURIA / Da 65 anni, è l’organizzazione a più ampia base sociale della regione
Quando la cooperazione è vincente
In prima linea anche nella sicurezza del consumatore: fa eseguire oltre 3 milioni di analisi
sui prodotti a marchio proprio, presidiando ogni singola fase del processo produttivo
I
mpresa cooperativa leader nella distribuzione
commerciale in Liguria e nel
basso Piemonte, con 39 punti
vendita (32 supermercati e 7
ipermercati), un giro d’affari
che supera i 740 milioni di
euro e poco meno di 2.800
occupati, Coop Liguria è
l’organizzazione a più ampia
base sociale operante nella
regione, dov’è presente da oltre 65 anni. Impegnata ad assicurare ai soci e a tutti i consumatori il miglior rapporto
qualità/prezzo sulle merci e
sui servizi, offerti attraverso
una struttura imprenditoriale multicanale (Ipercoop,
Coop Superstore, Coop supermercati, InCoop), Coop
Liguria, in quanto cooperativa di consumatori a mutualità prevalente (le vendite verso i propri soci si attestano
intorno al 70% di quelle totali) è un’impresa responsabile,
che opera a 360 gradi con politiche esclusive e innovative
verso i lavoratori, le persone,
il territorio, per garantire la
sicurezza alimentare, la valorizzazione delle tipicità e delle tradizioni, la promozione
di cultura, socialità, solidarietà, educazione al consumo consapevole e alla tutela
dell’ambiente.
Coop Liguria si impegna
da sempre per garantire la
massima convenienza a soci
e non: nel 2011, grazie alle
campagne promozionali e ai
ribassi sui prodotti a marchio Coop, ha assicurato a
tutti i clienti oltre 65 milioni di euro di sconti. Un dato
cresciuto del 12,58% rispetto
al 2010, quando era già aumentato in misura analoga,
rispetto all’anno precedente.
I soci hanno beneficiato in
via esclusiva di oltre 13 milioni di euro tra sconti a loro
riservati e trasformazione in
sconti dei punti accumulati
con la CartaSocioCoop, ai
quali si aggiungono altri 2
milioni di euro, che corrispondono al valore dei punti
erogati e non ancora usufru-
Attenzione alla valorizzazione dei prodotti del territorio
iti entro l’anno 2011. Oltre a
centinaia di offerte speciali
rivolte a tutti i consumatori,
nell’ambito di decine di campagne promozionali a tema,
per un ammontare complessivo di 41 milioni di euro di
sconti (sui 52 complessivi
rivolti anche ai non soci), un
dato cresciuto di oltre il 16%
rispetto al 2010.
Ogni anno, a livello nazionale, vengono eseguite oltre
3 milioni di analisi sul prodotto a marchio Coop, le
cui filiere sono presidiate in
ogni singola fase del processo produttivo. Ai controlli
effettuati da Coop Italia si
sommano quelli previsti da
Coop Consorzio Nord Ovest
e dalle singole Cooperative. Nel 2011, Coop Liguria,
ha investito direttamente in
quest’attività oltre 440mila
euro. Nei capitolati di produzione firmati dai fornitori,
Coop è solita inserire clauso-
le particolarmente restrittive
per garantire la qualità del
prodotto finale. I residui di
pesticidi chimici nell’ortofrutta, per esempio, devono
essere più bassi della soglia
fissata dalla legge; nei prodotti dolciari da forno non
possono essere utilizzati oli
tropicali nocivi per la salute;
i prodotti per la prima in-
Coop Liguria
è impegnata
ad assicurare ai soci
e a tutti i consumatori
il miglior rapporto
qualità/prezzo
sulle merci e sui servizi
Per i più bisognosi
P
er evitare la distruzione
di merci ancora commestibili, dal 2006 Coop Liguria ha attivato il progetto
“Buon Fine”, che permette
di donare alle associazioni
del volontariato impegnate
in azioni di contrasto alla
povertà i prodotti cosiddetti “invendibili”, ma ancora
integri sotto il profilo organolettico e della sicurezza.
Nel 2011, sono state raccolte e donate 39 tonnellate di
merci.
Iniziative di solidarietà con il recapito di prodotti per i più
bisognosi grazie al progetto Buon Fine
fanzia della linea “Crescendo” sono privi di parabeni,
paraffina e allergeni. Coop,
inoltre, è stata la prima catena distributiva a bandire i
fosfati dai detersivi e a dire
no all’utilizzo degli organismi geneticamente modificati. Le regole fissate da Coop
per gli allevamenti di bovini,
suini, ovini, pollame e pesce
tengono conto dei parametri
che garantiscono il benessere
animale.
Coop, inoltre, ha bandito
dalla vendita le uova prodotte da galline allevate in batteria, il tonno rosso, a rischio
di estinzione, il paté di fegato
d’oca, ottenuto con metodi di
allevamento cruenti e non rispettosi degli animali. Anche
i cosmetici a marchio Coop
non sono testati su animali e
l’abbigliamento non contiene
pelli o pellicce. Per questo
insieme di impegni il mondo Coop ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello
nazionale e internazionale,
l’ultimo dei quali è il premio Leader Europeo 2012,
assegnato da Compassion in
World Farming, la maggior
organizzazione internazionale per il benessere degli
animali di allevamento.
Ancora: Coop Liguria è impegnata nella valorizzazione
delle tipicità locali e delle
tradizioni del territorio, sia
con azioni di carattere commerciale (gli acquisti da imprese locali rappresentano
oltre il 10% di quelli totali),
sia attraverso l’informazione
e la sensibilizzazione di soci
e consumatori. Per non disperdere questo patrimonio
e trasmetterlo alle giovani
generazioni, Coop Liguria
ha ideato il progetto “Banca delle tradizioni”, che stimola i ragazzi delle scuole a
ricercare in famiglia ricette
dimenticate o “a rischio di
estinzione” per “depositarle”
in un archivio nato per conservarle e tutelarle. Ed è in
prima linea anche nel sostegno alle principali iniziative
culturali organizzate dai Comuni in tutta la regione. La
cultura è protagonista anche
dei programmi per il tempo
libero promossi da Coop Liguria: da “Coop Incontri” a
“Corsi & Percorsi”. Altrettanto importante la promozione
della socialità, come parte
integrante del concetto stesso di cooperazione.
Infatti, tutte le attività che
Coop Liguria promuove in
ambito locale sono attuate in
collaborazione con le sezioni
soci. Questi ultimi non sono
coinvolti solo nella promozione e realizzazione di attività sociali in senso stretto,
ma anche commerciali, come
il progetto “Approvato dai
soci”, che li rende protagonisti nella valutazione del prodotto a marchio, attraverso
11
Gli erogatori di detersivi sfusi fanno
risparmiare 10 tonnellate di plastica
I
l progetto volto a promuovere la vendita di detersivi sfusi
ecologici a marchio Coop Vive Verde, attivo ormai da
alcuni anni, prosegue anche in Liguria, dove a oggi sono attivi dieci erogatori: nel 2011, essi hanno permesso di evitare la vendita di 105.263 flaconi, che corrispondono a circa
10 tonnellate di plastica. Oltre a effettuare puntualmente
la raccolta differenziata di materiali quali plastica, vetro,
legno, carta e cartone, metallo e rifiuti organici, Coop Liguria ha stretto accordi con le società incaricate della raccolta
dei rifiuti per mettere a disposizione dei clienti contenitori
per la raccolta dei farmaci scaduti e delle pile usate.
Nelle Coop Liguria si possono trovare detersivi sfusi
test di assaggio alla cieca, che
lo mettono a confronto con i
leader di mercato.
Da oltre trent’anni Coop collabora, inoltre, con il mondo
della scuola, proponendo
agli insegnanti attività didattiche e laboratori sui temi
dell’educazione al consumo
consapevole - alimentazione,
ambiente, comunicazione,
intercultura, cooperazione e
cittadinanza, legalità - raccolte nella guida annuale
“Saperecoop”. Così sono
davvero moltissime le azioni adottate da Coop a livello
nazionale e locale per tutelare l’ambiente: ricerca di soluzioni volte a rendere sempre
più ecologici i prodotti a
marchio proprio, lungo tutto
il loro ciclo di vita (produzione, trasporto, consumo,
smaltimento); adozione di
tecnologie mirate per contenere i consumi di acqua ed
energia nei punti vendita e
negli uffici; riduzione degli
sprechi e gestione dei rifiuti rispettosa dell’ambiente;
informazione e sensibilizzazione di soci e consumatori;
formazione dei dipendenti.
Coop promuove l’utilizzo
dell’acqua del rubinetto, per
ridurre l’impatto del trasporto dell’acqua imbottigliata, e
sensibilizza i consumatori a
scegliere prodotti a base di
carta e legno provenienti da
foreste certificate.
Momenti di formazione e gioco anche con i più piccoli
12 Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
■ SISTEMA IMPRENDITORIALE / Confindustria Alessandria e Unione Industriale di Asti consolidano l’accordo di cooperazione
Il network fa la forza e aumenta la qualità dei servizi
La collaborazione fra le strutture ha già un esempio concreto nella neonata società partecipata Hastal-Servizi per la crescita
I
dentità e cambiamento,
innovazione e tradizione,
globalizzazione e mantenimento delle radici. E, su tutto,
una profonda competenza,
tutta made in Italy, che nessun nuovo attore improvvisato del mercato internazionale
potrà mai vantare: anche le
aziende del territorio di Alessandria e di Asti, come sta
avvenendo nel resto d’Italia,
trovatesi di fronte a un bivio,
Erminio Renato Goria,
presidente dell’Unione
Industriale di Asti
hanno scelto quale strada fare
propria e percorrere, di quale
identità appropriarsi, nel solco appunto del cambiamento.
Il nostro Paese, di fronte a
una crisi profonda e tagliente, reagisce grazie al vigore
delle sue imprese, che hanno
compreso come fare rete e
fare sistema siano i due imperativi categorici da sposare.
Mettere a fattor comune le
competenze, per vantare una
massa critica maggiore, dunque un “peso” più rilevante
nella competizione internazionale: da qui si parte, da
qui si riparte. Confindustria
Alessandria e Unione Industriale di Asti hanno siglato
un accordo di cooperazione
insieme a Confindustria Piemonte per rendere tangibile
la nuova visione del sistema
imprenditoriale: l’incontro,
che si è tenuto nel maggio del
2011 a Roma, presso la sede
di Confindustria, ha rappresentato un punto di svolta nel
segno dell’efficienza e dell’efficacia delle attività da svolgere
in sinergia. Pur mantenendo la propria autonomia, le
due realtà confindustriali si
sono impegnate a condividere conoscenza, strumenti
ed eccellenza, per migliorare
l’offerta rivolta ai propri associati. Il tutto nel solco del
rafforzamento del rapporto
tra associazioni territoriali e,
fra queste, e le Confindustrie
regionali.
Quella che è stata delineata
è una struttura a rete, nella
quale le associazioni provinciali e le Confindustrie regionali sono più integrate in
maniera organica. Il sistema
territoriale viene così razionalizzato, i servizi vengono
erogati sempre nel segno
della qualità, ma vengono effettuate migliori economie di
scala.
La rete di aziende che tra loro
collaborano non è altro che
un network. Il termine è oggi
parte del linguaggio comune, e
mutuato dal mondo dei social
media e della tecnologia. Proprio alla tecnologia - e al futuro - guardano i due presidenti
di Confindustria Alessandria e
Unione Industriale di Asti.
In
occasione
dell’uscita
dell’ultimo numero della rivista bimestrale Unindustria,
testimone fedele dei cambiamenti industriali sin dal 1988
(dal febbraio di quest’anno
emanazione di entrambe le
realtà confindustriali) i presidenti, nell’editoriale, si concentrano sull’idea di futuro.
Un’idea che Adjiedj Bakas,
scenarista e futurologo di fama internazionale, in occasione dell’assemblea annuale
congiunta di Confindustria
Alessandria, Unione Industriale della Provincia di Asti
e Confindustria Piemonte, ha
saputo trasmettere con lucidità, accogliendo la criticità del
tempo che stiamo vivendo,
ma lasciando spazio a una
speranza che possa concretamente diventare occasione
di sviluppo per le imprese, le
persone e il Paese.
Commenta Erminio Renato
Goria, presidente dell’Unione
Industriale di Asti: “Tutti noi
abbiamo bisogno di un messaggio che non sia né di cieca
adesione alla tecnologia ‘senza se e senza ma’, né di analisi
disfattista. Bakas ci invita infatti a non ascoltare il “canto
delle sirene” della recessione.
Quella che definisce la ‘grande stagnazione’ sarà uno dei
periodi più affascinanti della
storia umana, e il suggerimento è quello di prendere il
meglio di queste tendenze e
trarne grandi vantaggi”.
Prosegue Marco Giovannini,
presidente di Confindustria
Alessandria: “Prendere il meglio significa saper coniugare,
come dice Bakas, l’economia
con l’emozione e l’energia in
equazione con il cervello, il
cuore e il coraggio”. Questi
elementi sono in nuce nella
nuova collaborazione che le
due realtà confindustriali piemontesi stanno sperimentando, e che ha già un esempio
concreto nella neonata società partecipata Hastal-Servizi
per la crescita (di cui fanno
parte sia Cesi che Per.Form),
finalizzata a erogare servizi
innovativi e di alta qualità alle
aziende del territorio alessandrino e di quello astigiano.
Marco Giovannini,
presidente
di Confindustria Alessandria
I partecipanti a un corso organizzato da Per.Form
Per.Form, centinaia di azioni formative ogni anno
P
er.Form è l’anima formativa dell’Unione
Industriale della provincia di Asti. Nato
nel 1992, l’ente organizza iniziative di analisi,
ricerca, consulenza e formazione, rivolte soprattutto a occupati e imprenditori.
Ogni anno Per.Form gestisce centinaia di azioni formative in un elevato numero di ambiti,
che vanno dall’amministrazione e finanza
all’Ict, dalla sicurezza alle risorse umane.
Inoltre, data la collocazione nel territorio
astigiano, l’ente organizza anche corsi legati
al settore vitivinicolo. Gli interventi formativi
di Per.Form vengono erogati anche attraverso l’utilizzo di finanziamenti pubblici (Fondo
Sociale Europeo). L’ente vanta inoltre un’esperienza pluriennale nell’ambito dei Fondi Interprofessionali.
Come ente di formazione certificato e accreditato, Per.Form opera dal 2007 nella gestione dei progetti finanziati da Fondimpresa con
il conto di sistema e con il conto formazione.
Analogamente, assiste le aziende anche nella
formazione finanziata per i dirigenti, attraverso le risorse di Fondirigenti. Tutta l’attività
Corsi e percorsi di eccellenza, paghe e consulenze: ecco l’anima di Cesi
D
a 30 anni Cesi, Centro Servizi per l’Industria, è il braccio
operativo, in tema di organizzazione di servizi ad alto valore aggiunto alle imprese, di Confindustria Alessandria e dell’Ance. Una tradizione consolidata che si esplica attraverso tre filoni di intervento: la formazione, anche con
assistenza nell’accesso alla formazione finanziata, il
servizio paghe e una serie di servizi legati all’organizzazione aziendale (assistenza su finanza e controllo,
transfer pricing, Ict, ambiente ed energia).
Il rapporto con le aziende, spiega il presidente, Michele Guala, “si è fatto negli anni sempre più stretto,
e prevede oggi anche servizi legati per esempio alla
finanza e alla gestione, specie per le aziende di piccola dimensione, peraltro realizzati in collaborazione
con professionisti del territorio di dichiarata fama ed
estrazione aziendale”.
Per quanto attiene la formazione, il tema più seguito in questi
mesi è quello della sicurezza sul lavoro: in questo caso Cesi propone corsi che vanno oltre lo stretto obbligo formativo. Di rilievo
di Per.Form beneficia, da un anno, dell’ampliamento di contenuti e servizi dovuti alla
collaborazione con Cesi di Confindustria Alessandria.
Diversi i progetti speciali seguiti da Per.Form.
Tra questi spiccano il primo corso in Italia
sulle relazioni aziendali e la recente formazione del personale in mobilità, per la sua riqualificazione e ricollocazione (avviso 2/2010
Fondimpresa), svolta sia su Alessandria che
su Asti. Per.Form sostiene le aziende e i lavoratori proponendo corsi che vengono ritenuti
di alta qualità, sia dai partecipanti che dalle
imprese. “Crediamo - spiega il presidente, Andrea Amalberto - che specie in questo periodo di crisi le aziende abbiano un’arma in più,
per contrastare la spinta alla delocalizzazione:
quella dell’utilizzo di personale altamente qualificato”.
Per.Form è ugualmente impegnata a sostenere
la preparazione e la formazione - che sia realmente qualificante - degli apprendisti, figure
che, se ben inserite in azienda, possono contribuire al suo successo.
è la collaborazione con Inail. Da cinque anni sono stati poi attivati percorsi di eccellenza: ultimo in ordine di tempo è quello
sulla cultura nella sicurezza sul lavoro (cinque incontri da otto
ore), per supportare le aziende a comprendere come accrescere
la cultura aziendale con l’integrazione degli aspetti di sicurezza.
“È inoltre motivo d’orgoglio”, precisa Guala, “citare la collaborazione con il Mip, la Business School del Politecnico di Milano,
legata all’alta formazione - nello specifico sono stati
organizzati incontri sulle operation e sulla supply
chain - che continuerà anche nel 2013. Tra i percorsi
formativi compaiono inoltre progetti di ergonomia e
analisi del job design, per migliorare le performance
aziendali per alcuni mansioni specifiche”.
Da non dimenticare è infine la formazione in modalità e-learning erogata in collaborazione con Confindustria Genova.
La gamma di servizi erogati da Cesi si è ampliata,
e verrà ulteriormente allargata, grazie alla sinergia
esistente con Per.Form, Consorzio per la formazione
dell’unione Industriale di Asti.
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
13
■ CNA PIEMONTE/ Messa a punto una serie di applicazioni utili agli imprenditori da consultare on line
App e cross media per fare business
ed essere sempre informati su tutto
Enzo
Innocente,
presidente
CogartCna
Piemonte
Puntare sulla cultura della rete, non per questioni “di moda” ma per fare affari
N
o Internet? No business.
Con questa filosofia Cna
si rivolge ai propri associati
per indicare un’opportunità
di uscita dalla crisi e proporsi
come partner per lo sviluppo
delle 37.000 imprese associate
nel solo Piemonte, che raggiungono le 670.000 unità in
Italia. “Vogliamo dare un’accelerata all’utilizzo della Rete”,
spiega Filippo Provenzano,
segretario regionale di Cna.
“La comparsa di Internet ha
rappresentato una vera e propria rivoluzione, paragonabile
a quella industriale, di cui le
piccole imprese non hanno
ancora colto tutte le potenzialità. Si tratta di saper sfruttare
le opportunità di accesso alle
informazioni trasformandole non in una, ma in cento o
mille occasioni di business.
Stiamo cercando di dare alle
nostre imprese una visione
integrata di tutte le chance offerte dalla Rete e dal cambio di
mentalità imposto da questo
nuovo modo di lavorare”.
Una nuova forma mentis che
è strettamente necessaria perché, dichiara Francesco Cudia,
presidente Cna Piemonte, “la
Rete distrugge le protezioni
così come fino ad ora concepite. Da Internet si può scaricare tutto ciò che un tempo
era protetto. I programmi di
impaginazione hanno portato
a una comunicazione fai da
te che ha messo in ginocchio
le imprese del settore. A questa rivoluzione copernicana
bisogna ovviare rovesciando
l’ottica con cui affrontare il
problema: condividere ciò che
Franco Cudia, presidente Cna Piemonte
■ SPRINT PIEMONTE / Sportello per l’internazionalizzazione delle imprese
Trampolino di lancio per l’estero
non è più possibile difendere e
puntare sulle specializzazioni
altamente qualitative. La Rete continua Cudia - è la migliore
alleata per veicolare il made in
Italy ai consumatori globali e
uscire così dalla crisi”.
Per favorire il passaggio al
nuovo approccio con la multimedialità, Cna sta lavorando
su diversi fronti, integrando
differenti strumenti di comunicazione, volti a diffondere al
meglio la nuova cultura della
Rete, partendo però dal più
classico dei mezzi: il volume
“Internet per l’artigianato e
la piccola impresa” (Giuseppe Izzinosa, Luciano Corino
e Claudio Pasqua), edito da
Cna Torino. “È un libro che
chiarisce il ruolo della Rete
nel mercato”, afferma Provenzano. “Invece, con www.mercato2puntozero.it, il portale
promosso da Cna alimentare,
Impresa donna, Giovani imprenditori e Piccola industria,
le imprese possono fare Rete. Il
gruppo Giovani imprenditori,
capitanato dal collega biellese
Marco Romanelli, è il motore
di diffusione di questo nuovo
approccio, anche perché durante le sue iniziative sfruttano
al meglio la comunicazione in
streaming, utilizzano i social
network ed evidenziano tutti
i vantaggi di un nuovo modo
di comunicare, che sta inevitabilmente contagiando tutto il
nostro sistema”.
Cna ha inoltre sviluppato una
app gratuita (una per ogni associazione provinciale) per
smartphone, palmare e tablet,
gli strumenti quotidianamente
più utilizzati dagli imprenditori, per permettere di accedere
in tempo reale alle notizie più
interessanti per le imprese.
“Per informare celermente e
aiutare a competere”, specifica
Provenzano. “Per un’azienda
essere aggiornata è strategico,
ancor più se si tratta di opportunità di finanziamento. Ecco
allora che il Confidi della Cna,
la Cogart Cna, fornisce informazioni su bandi, convenzioni
bancarie e agevolazioni. “Per
mettere le imprese in condizione di sfuggire alla morsa
creditizia e aiutarle a effettuare
investimenti che serviranno
ad agganciare la ripresa”, dice
Enzo Innocente, presidente
di CogartCna, che ha lavorato con Cna per sviluppare
l’applicazione. “Perché, pur
nelle difficoltà odierne, noi
artigiani continuiamo a essere
ottimisti: sappiamo produrre e
fornire servizi di alta qualità e
questo sarà il nostro punto di
forza anche in futuro”. Sul sito
www.cnapiemonte.it sono disponibili i link per scaricare le
app delle Cna di Torino, Biella,
Novara e Verbano-Cusio-Ossola. Attive per fine anno, invece, quelle di Cna Cuneo, Asti,
Alessandria e Vercelli.
■ LAN SERVICE / System integrator per aziende da 20 anni nel settore It
Mobili e sulla nuvola ma con metodo
Servizio di pronto intervento, aiuta le pmi che vogliono esportare Il partner esperto, pronto per le sfide tecnologiche del futuro
S
portello di pronto intervento per i progetti
delle Pmi all’estero: sia che
vogliano affacciarsi per la
prima volta su nuovi mercati o avviare iniziative più
strutturate. Così può essere
definito il ruolo di Sprint
Piemonte, lo Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione delle Imprese nato
nel 2001 da un’intesa fra il
Ministero del Commercio
Internazionale e la Regione
Piemonte attraverso il protocollo operativo siglato con
Ice (Istituto nazionale per il
Commercio Estero ora Agenzia Ice), Sace Spa (Gruppo
assicurativo-finanziario), Simest (Società Italiana per le
Imprese all’Estero) e Unioncamere (Unione Regionale
delle Camere di Commercio). “L’obiettivo - spiega il responsabile di Sprint Piemonte e capo di gabinetto della
Regione, Luciano Conterno
- è quello di fare da trait
d’union tra le aziende piemontesi e gli enti di supporto
all’internazionalizzazione a
livello regionale o nazionale.
Punto di arrivo per le aziende
piemontesi? L’apertura di una sede di
rappresentanza, un
punto vendita o
post-vendita, una
sede logistica oltreconfine”. Sprint
Piemonte funziona
da interfaccia per i
servizi promozionali, assicurativi
e finanziari, strumenti internazionali, comunitari,
nazionali e regionali
svolgendo
un’attività di informazione e formazione sul territorio
e diventerà ancora
più strategico con
la chiusura, a fine 2012, delle sedi regionali dell’Agenzia
Ice. “Il nostro sportello segue
l’azienda che, ad esempio,
vuole esportare in Brasile, in
India o in Cina - sottolinea
Roberto Berutti, coordinatore
di Sprint Piemonte - accompagnandola in tutto il percorso. L’azienda viene indirizzata
all’Agenzia Ice per definire la
strategia promozionale e al
CeiPiemonte per la ricerca di
mercato”. Successivamente,
attraverso la rete mondiale
degli uffici dell’Agenzia Ice e
quelli del Ceip, viene messa
in contatto con potenziali acquirenti, buyer, legali, notai e
operatori commerciali, mentre per l’analisi sull’affidabilità
del paese e degli istituti di credito il collegamento è con Sace. Per le esigenze finanziarie,
spiega Berutti, il rapporto è
ancora con Sace e con Simest.
Quest’ultima può entrare nel
capitale sociale di società costituite all’estero da imprese
italiane fino ad un massimo
di 8 anni e, dal 2011, anche in
Italia”. All’attivo di Sprint Piemonte è un database di 2mila
contatti raccolti in 10 anni di
attività con aziende, banche
o associazioni di categoria.
Ogni anno si aggiungono
250-300 nuovi contatti.
A
ffermato system integrator presente sul mercato
da oltre 20 anni, Lan Service
si configura come un partner
a 360°, dai sistemi informativi, alla connettività, a soluzioni nel mondo del cloud,
presentandosi oggi più che
mai, come un volano verso il
cambiamento che le aziende
dovranno necessariamente
affrontare in ambito It.
“C’è molto interesse nei confronti del cloud”, afferma
Andrea Guerrera, presidente
di Lan Service, “ma anche
molta confusione. Il mercato
del cloud pubblico non è ancora maturo, perciò le aziende andranno nella direzione
del cloud privato, o meglio,
di quello ibrido. Una formula
questa, che incontra la necessità delle aziende di spostare
i dati in una server farm per
migliorare la disponibilità
del servizio ma che, al tempo
stesso, permette di mantenere la proprietà sui dati stessi
replicandoli sulla propria.
L’apertura verso applicazioni
standard sul cloud quali ad
esempio e-mail e Web è già
oggi ampiamente accettata
e condivisa”. Ed è proprio in
questo contesto che la partnership con Colt risulta strategica. Insieme al cloud, è poi
Andrea
Guerrera,
presidente
di Lan Service
la virtualizzazione applicativa
a presentarsi come la nuova
frontiera tecnologica, integrando device (tablet, smartphone), magari di proprietà
del dipendente (byod). I sistemi informativi dovranno
essere rivisti per supportare
sistemi operativi diversi e
sempre più diffusi quali Apple iOS e Google Android,
pubblicando su di essi le applicazioni, e permettendo agli
utenti da remoto di accedere
ai propri dati con consumi di
banda ridotti e tecnologie di
accesso diversificate.
“Le tecnologie per effettuare questa migrazione sono
numerose”, spiega Guerre-
ra, “ma l’importante è che le
aziende assumano una vision
complessiva che permetta di
comprendere che il sistema
informativo deve essere rivisto alla luce della mobilità
e della disponibilità 24 x 7.
Questo oggi si può ottenere
creando un’infrastruttura ridondata, con le proprie applicazioni virtualizzate e pubblicate su device eterogenei a cui
si possa accedere con bande
molto ridotte”.
Anytime, Anywhere, and on
Any Device: dovrebbe essere
lo slogan per i prossimi 5 anni. Un risultato che si può ottenere con un partner affidabile e una vision molto chiara.
14 Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
■ MIXURA / La società di consulenza accompagna i clienti, privati e della Pa, in percorsi di sviluppo strategico
Produrre valore in modo nuovo
Interpreta il suo ruolo come dialogo e coprogettazione con le aziende
M
ixura è una società di
consulenza di direzione
e organizzazione nata a Genova alla fine del 2007 con l’intenzione di accompagnare le organizzazioni clienti in percorsi di
sviluppo strategico, in stretta
collaborazione con tutti gli stakeholder. Obiettivo: generare
valore ampio e condiviso anche
nel medio-lungo periodo. Questo approccio appare in totale
sintonia con la visione relativa
al ruolo dell’impresa nella società promossa da Csr Europe
con il progetto Enterprise 2020
alla fine del 2010.
“Le parole da noi utilizzate nel
2007 non erano forse le stesse
poi codificate a livello internazionale da Enterprise 2020
E
- sottolinea Marco Bressani
a.d. di Mixura - ma l’intenzione sicuramente sì. L’approccio
strategico alla Csr rappresenta
per Mixura un modo di essere
e fare impresa capace di produrre valore in modi e forme
inaspettate, più ampi di quelli
caratterizzanti la tradizionale
relazione di scambio tra l’azienda e il suo cliente”. A livello
operativo Mixura interpreta
il proprio ruolo consulenziale
come processo di dialogo e coprogettazione con le imprese
clienti, finalizzato a far emergere e potenziare in particolare
alcune caratteristiche. Dai supporti tecnologici, che accomunano i vari percorsi (pianificazione strategica, progettazione
I principali prodotti per le imprese
ccoli in sintesi: Strategy Management, Balanced Scorecard, Stakeholder Engagement (Aa1000 Ses); Accountability Management: Reporting integrato delle performance
economiche, sociali e ambientali d’impresa; People Management: progetti di Welfare integrativo aziendale; Green
Management: dematerializzazione dei processi, green procurement e sistemi di gestione: Iso 26000, Sa8000, Iso14001,
Ohsas 18001, Iso 9001 e 9004.
La sede della società
organizzativa, executive recruitment, sviluppo delle persone, reporting di sostenibilità)
all’inclusività,
realizzando
percorsi di gestione strategica della relazione con tutti gli
stakeholder. Pensiamo soprattutto ai progetti per lo sviluppo
della cultura della sostenibilità
sociale e ambientale all’interno della catena della fornitura
e a quelli per la costruzione di
modelli di Welfare integrativo
aziendale. Fino alla sostenibilità, ripensando i modelli organizzativi nell’ottica dell’efficientamento non solo economico,
ma anche sociale e ambientale.
Completano il profilo dell’impresa Csr oriented, l’attitudine
a radicare a tutti i livelli la cultura della pianificazione e della
misurazione dei risultati come
elemento centrale dei processi
di gestione. Ma l’impresa da
sola non basta. La parte pubblica può infatti giocare un ruolo
altrettanto determinante nella
costruzione di dinamiche che
valorizzino questo approccio
responsabile e sostenibile delle
imprese. E, per essere credibile,
deve lavorare in parallelo sul
proprio modo di essere e agire:
dalla pianificazione strategica,
alla valutazione delle perfor-
Marco Bressani,
a.d. di Mixura
mance, alla rendicontazione ai
cittadini, nell’ottica di una Pa
trend setter in tema di Csr. Per
questo Mixura si affianca alle
amministrazioni pubbliche locali e territoriali e le accompagna nello sviluppo di percorsi
di diffusione della Csr in chiave
premiante per le imprese, come per la collaborazione allo
sviluppo del modello del Registro dei datori di lavoro socialmente responsabili di Agenzia
Liguria lavoro per la Regione
Liguria. E ancora nei percorsi
di sviluppo interno, come nel
caso del progetto di formazione - intervento per la revisione,
nell’ottica stakeholder oriented,
dei sistemi di gestione qualità
del Comune di Genova. Mixura lavora in parallelo all’attività
di consulenza verso le organizzazioni clienti, alla continua
rilettura del proprio modo
di fare impresa attraverso gli
stessi principi di intelligenza,
sostenibilità e inclusività. Tra i
progetti realizzati, EticLab, laboratorio sperimentale tra imprese per la diffusione sul territorio della Csr di cui Mixura
ha promosso l’avvio e curato il
consolidamento.
E poi Mixura Art, orientato
alla valorizzazione dell’arte
contemporanea italiana. Collabora con artisti, espositori e
istituzioni sostenendo mostre
ed eventi culturali che coinvolgano in particolare la sperimentazione e l’innovazione.
“In questo momento - continua Marco Bressani - stiamo
collaborando con Lino di Vinci, artista genovese le cui opere
sono permanentemente esposte nella nostra sede”.
■ ETICLAB / Fondato nel 2009, promuove la responsabilità sociale d’impresa
■ SAPONIFICIO GIANASSO / Per una cosmesi al naturale
Il network di 8 organizzazioni ha stilato anche una Carta dei Valori
L’azienda aderisce, tra l’altro, a un Codice Etico interno
C
M
Verso un business sempre più etico Quando la bellezza è bio
oncreta massimizzazione
del valore, sostenibilità
economica e ambientale, responsabilità sociale: questi
i valori fondanti dell’agire
d’impresa, secondo le aziende
aderenti a EticLab. È un laboratorio sperimentale che diffonde, appunto, sul territorio
ligure una cultura basata sulla
condivisione e la reciprocità
attraverso la sperimentazione e la condivisione di buone
pratiche e la promozione del
dialogo tra realtà produttive,
anche con le istituzioni. Il network viene presentato per la
prima volta il 12 giugno 2009
in occasione di una conferenza stampa organizzata presso
la Camera di commercio di
Genova, a conclusione di un
lungo percorso formativo. In
quella data viene sottoscritta
dalle otto organizzazioni promotrici la Carta dei Valori,
che prevede almeno quattro
punti fermi. Dalla “responsabilità” - EticLab è responsabile
del proprio agire nei confronti
di tutti gli stakeholder, sia in
termini di risultato che di impatto -, alla “trasparenza” del
metodo e dell’operato. Dalla
“concretezza”, che si traduce
in un approccio pragmatico,
orientato al fare, fino al “confronto” continuo, sia tra i soci
che verso l’esterno. “Ogni mese, gli associati (attualmente
19) si riuniscono per discutere
e approfondire esempi concreti di agire etico messi in atto
da altre aziende - chiarisce
Nicoletta Viziano, presidente
del comitato gestione di EticLab -. Gli esempi sono moltissimi: dall’adozione del verde
pubblico da parte di un’impresa alle modalità operative
con cui conciliare famiglia e
lavoro, particolarmente sentite in realtà dove prevale la
manodopera femminile. Ciò
che per noi conta non è tanto
conseguire bollini di certificazione formale, ma compiere
un certo percorso confrontandosi con gli altri”. Un percor-
so per molti versi stimolante,
ma difficile, specie in tempi
di crisi come questi. “Si tratta
di una vera sfida, che richiede
coraggio e voglia di sperimentare, non solo per promuovere
un business inscindibile da
valori etici e sociali, ma anche
per diffondere questa cultura
sul territorio, partecipando,
nel contempo, al dibattito nazionale su queste tematiche”,
aggiunge Isabella Cristina,
presidente del comitato d’indirizzo di EticLab. Il prossimo
appuntamento? “A gennaio
con un work cafè dinamico
composto da gruppi di lavoro
per progettare insieme le attività del prossimo anno”, conclude Isabella Cristina.
Meglio lo sviluppo sostenibile
P
iù che in altri Paesi europei, l’economia sostenibile rappresenta la chiave per rigenerare il made in Italy e sostenere
l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo, fondato su
qualità, innovazione e ambiente, all’interno del sistema imprenditoriale. Questi alcuni dei dati messi in luce dal rapporto GreenItaly 2012, presentato a Roma da Unioncamere e da
Symbola. Oggi la tendenza interessa il 23,6% delle imprese industriali e terziarie con almeno un dipendente, che tra il 2009
e il 2012 hanno investito o investiranno in tecnologie e prodotti
green. Interessata l’intera penisola, con le prime 10 posizioni
sono occupate da 4 regioni del nord e 6 del Centro-Sud.
aterie prime naturali e
biodegradabili al 100%,
certificate bio e provenienti
da fonti rinnovabili, niente
sostanze Ogm e conservanti e
profumi solo naturali. Questi
alcuni dei must strategici di
un’azienda cosmetica come
il Saponificio Gianasso. Fondato nei primi anni Sessanta
nel laboratorio di Savona, in
cui vennero prodotti i primi
saponi, nel 1998 è protagonista di una svolta epocale
a Genova. Da unità produttiva per conto terzi assume,
infatti, una propria identità,
grazie alla proposta di due
nuovi marchi: I Provenzali
(destinato alla gdo) e Floralia
(distribuito in profumeria ed
erboristeria).
Situata a Genova Campomorone, l’azienda dispone di una
vasta area (2.000 mq di superficie scoperta e circa 7.000
coperta), che concentra le attività produttive, logistiche e
amministrative.
“A distinguere il Saponificio
Gianasso sono da sempre i
valori della sostenibilità economica, sociale e ambientale
applicati in tutti i principali
processi aziendali: dalla progettazione alla produzione,
sino alla distribuzione e alla
comunicazione - commenta
Un prodotto dell’azienda a marchio I Provenzali
Paolo Bassetti, socio e direttore marketing -. Valori così
essenziali da indurci a stilare
un Codice Etico interno, incentrato, tra l’altro, sul miglioramento delle relazioni
interne, il consolidamento
della reputazione aziendale, anche attraverso una comunicazione ad hoc, l’abolizione di comportamenti
irresponsabili o illeciti e, nel
contempo, l’incentivazione
di dipendenti e stakeholder
più prossimi verso comportamenti in linea con la filosofia
aziendale. A tale proposito,
l’azienda aderisce al network
EticLab, che si fa portavo-
ce della stessa impostazione
strategica”. I risultati? Più di
100 formule completamente
naturali, realizzate con metodiche ancora artigianali
e rispettose dell’ambiente,
molte delle quali certificate
bio e oltre 100 referenze che
abbracciano merceologie e
categorie di prodotto molto
differenti: dalla cura del corpo al toeletries, dai prodotti
per la bellezza delle labbra al
trattamento di viso e pelle. Il
tutto realizzato nel rispetto
dell’ambiente e grazie a un
impianto fotovoltaico che
alimenta l’intera produzione
aziendale.
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
■ CONDIFESA PIEMONTE / Riunisce nove strutture provinciali
Un “ombrello” anti-intemperie
15
■ COMI / Trainanti per l’azienda il settore chimico-farmaceutico e il dolciario
Oltre la crisi grazie alla versatilità
Grazie a una polizza, i produttori agricoli garantiscono il reddito Differenziando i settori si sono creati anche nuovi posti di lavoro
D
alle alluvioni agli eccessi di pioggia o di siccità:
oggi gli eventi climatici sono
sempre più imprevedibili e
i conseguenti danni collaterali incalcolabili per i produttori agricoli, che hanno
ancora a che fare pure con
le grandinate che da tempo
immemore affliggono i loro
raccolti. Il rischio che si rovini il frutto di tanta fatica
con la perdita del sacrosanto ricavo è sempre maggiore. Ma grazie a Condifesa
Piemonte - organismo che
riunisce nove Condifesa
provinciali
capillarmente
diffusi in tutta la regione - ci
si può proteggere attraverso
polizze assicurative che coprono da qualsiasi rischio
atmosferico. “Questo speciale ombrello - dice Pier
Luigi Cavallino, presidente
di Condifesa Piemonte permette ai produttori aderenti che abbiano stipulato
la polizza di garantirsi il
proprio reddito nonostante
le avversità climatiche, visto
che operano a cielo aperto”.
I Condifesa associano circa
9.000 aziende con una produzione assicurata di oltre
700 milioni. “Purtroppo, però, - specifica Cavallino - le
aziende assicurate rappre-
Pier Luigi Cavallino, presidente di Condifesa Piemonte
sentano solo il 15% di quelle
iscritte al Registro delle imprese del Piemonte. I Condifesa provinciali, dunque, si
stanno attrezzando per una
forte azione d’informazione in grado di realizzare un
significativo allargamento
della partecipazione degli
agricoltori, con una migliore
distribuzione territoriale dei
rischi, attivando anche fondi
di mutualità di protezione
complementare e studiando
nuove tipologie di copertura
e di meccanismi assicurativi per la stabilizzazione dei
redditi”.
Grazie ai Condifesa aderenti
all’Asnacodi, le aziende agricole possono superare i momenti di crisi - sia derivanti
dagli eventi atmosferici che
da crisi di mercato - attraverso il Piano assicurativo
nazionale predisposto ogni
anno dal Ministero delle Politiche agricole.
“Il bilancio italiano - argomenta Roberto Bernardi,
direttore di Condifesa Piemonte - non è più in grado di
attivare interventi compensativi ex-post, cioè contributi a fondo perduto, ma solamente interventi ex-ante,
alias, appunto, le polizze assicurative, che usufruiscono
in gran parte dei finanziamenti della Ue. E con le prospettive future della nuova
Pac 2014-2020 si dovrebbe
attuare un piano assicurativo nazionale orientato verso
coperture più rispondenti
alla domanda agricola. Per
qualsiasi informazione gli
imprenditori agricoli possono rivolgersi direttamente ai
nove Condifesa provinciali
(Alessandria, Asti, Casale
Monferrato, Cuneo, Novara
Uno, Novara, Torino, Vercelli, Vercelli Due) o cliccare
su www.condifesapiemonte.
it dove sono riportati tutti i
consorzi”.
C
omi progetta e costruisce macchine e
impianti per le industrie
dolciarie, chimiche, farmaceutiche, metalmeccaniche e per il settore
ecologico.
Nata nel 1989, l’azienda
di Pozzolo Formigaro
(Al) continua a usufruire dell’esperienza di oltre
50 anni maturata dalla
Omir nel settore della
manutenzione e costruzione d’impianti e macchine per le industrie,
mantenendo con essa
una costante collaborazione tecnica attraverso
lo studio di progettazione Colonna di strippaggio per alcol
industriale Spi e la socie- normal-propilico
tà Mariner, specializzata
nelle lavorazioni e finiture dell’acciaio inossidabile.
arrivando a incrementare di
“I settori in cui operiamo - qualche unità la forza lavoro”.
spiega il presidente Gian Pao- Offrire occupazione di questi
lo Raviolo - sono molteplici e tempi è un ottimo risultato
questa nostra versatilità ci sta e segno di salute aziendale:
aiutando a superare indenni “Merito dei settori trainanti la difficile congiuntura econo- prosegue Raviolo - che per noi
mica: ci fossimo legati solo a sono soprattutto il chimicopochi grandi clienti di un set- farmaceutico e il dolciario.
tore specifico, probabilmente Nel primo caso, costruiamo
avremmo sofferto di più la cri- reattori, serbatoi e impianti
si. Grazie alla differenziazione, di distillazione, di raffreddainvece, siamo riusciti a com- mento e miscelazione, di dipensare, non solo mantenendo stribuzione acidi, basi e per la
le posizioni, ma addirittura produzione e distribuzione di
vapore, acqua e aria. Per
il dolciario, realizziamo
serbatoi riscaldati, con
o senza sistema di agitazione, e progettiamo e
installiamo impianti per
il trasporto e dosaggio dei
prodotti, tubazioni a doppia parete riscaldate nel
rispetto delle normative
del settore alimentare”.
Comi inoltre progetta e
costruisce strutture metalliche per le industrie
e installa, verifica e ripara carriponte. “Per le
industrie della lamiera e
filo metallico - aggiunge
Raviolo - effettuiamo revisioni, manutenzioni e
costruzione di macchine
speciali e attrezzature”.
Per il settore ecologico e
trattamento rifiuti Comi costruisce e installa impianti e
macchine destinate ad aziende
che si occupano del riciclaggio
e dello sviluppo di processi tecnologici per la produzione di
compost. “Il nostro personale
altamente qualificato - conclude il presidente - è in grado di
assistere il cliente anche nella
fase di post-vendita, intervenendo per ottimizzazioni o riparazioni. Inoltre disponiamo
di macchine utensili per la costruzione di pezzi meccanici”.
I SUOI SOGNI,
LA NOSTRA
RESPONSABILITÀ
www.cnapiemonte.it
Piemonte
Via Roma, 366 | Torino
tel. 011 554 18 11
[email protected]
C.so Einaudi, 55 | Torino
tel. 011 509 63 04
[email protected]
CNA E LE IMPRESE. L’ITALIA CHE SOSTIENE L’ITALIA.
16 Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
■ PERCORSI VIRTUOSI / Aumentano le imprese che optano per l’adozione di comportamenti etici
Verso una società più equa e sicura
Tra le iniziative, il “Fiore giusto”, ovvero la prima certificazione nel settore floricolo
A
zioni di rispetto dei diritti umani, sociali, economici, di promozione della
sostenibilità ambientale delle
attività e della coesione sociale, di miglioramento della
sicurezza e delle condizioni
di lavoro e della possibilità
di conciliare lavoro e famiglia. Si moltiplicano in Italia
i casi e i modelli di responsabilità sociale delle imprese
da quando il tema è entrato
formalmente
nell’agenda
dell’Unione Europea a partire dal Consiglio Europeo
di Lisbona del marzo 2000.
Percorsi virtuosi che vanno
oltre il rispetto delle prescrizioni di legge con l’adozione
volontaria di pratiche e codici di comportamenti etici
offrendo grandi vantaggi
per tutti. Per i lavoratori ma
anche per le imprese che
beneficiano di un ritorno
d’immagine sugli aspetti etici, senza dimenticare il più
facile accesso agli appalti
pubblici, gli sgravi fiscali o i
percorsi agevolati sul credito. Sul tema della Corporate social responsibility si è
mossa la Regione Liguria che
nel giugno 2012 ha creato,
per ora in via sperimentale, il
Registro dei datori di lavoro
socialmente responsabili, un
percorso di autovalutazione
che sia aziende private che
enti pubblici possono intraprendere per migliorare le
loro strategie e la loro gestione e aggiudicarsi un marchio
di qualità. Sempre in Liguria
sono 24 le imprese del settore edile che hanno aderito
al progetto “I mattoni della
responsabilità sociale” finanziato dalla regione e realizzato da Ance-Assedil, in
collaborazione con Inail per
Un Paese sempre più... green
L
a green economy italiana in tutte le sue declinazioni.
Unioncamere e Fondazione Symbola hanno dato vita al
“Rapporto Annuale 2012 GreenItaly. L’economia verde sfida
la crisi”. Un’occasione per fare il punto sulla riconversione in
chiave ecosostenibile dei comparti tradizionali dell’industria
italiana. Dalla chimica alla farmaceutica, dal legno-arredo
all’high tech, dalla concia alla nautica, passando per l’agroalimentare, l’industria cartaria, tessile, edilizia,la meccanica,
l’elettronica e i servizi. Il rispetto per l’ambiente interessa il
23,6% delle imprese industriali e terziarie con almeno un
dipendente, che tra il 2009 e il 2012 hanno investito o investiranno in tecnologie e prodotti green. E attraversa tutta l’Italia: le prime dieci posizioni sono infatti occupate da
quattro regioni settentrionali e sei del Centro-Sud. Sempre le
imprese della green Italy puntano sull’innovazione: il 37,9%
delle imprese che investono in eco-sostenibilità hanno introdotto innovazioni di prodotto o di servizio nel 2011, contro il
18,3% delle imprese che non investono in chiave ecosostenibile. Stesso discorso per l’export: il 37,4% delle imprese green
spedisce all’estero contro il 22% che non investe.
un approccio responsabile
nel settore attraverso una
check list di autovalutazione
specifica. Analogo percorso
anche per le 15 aziende che
aderiscono alla certificazione “Fiore giusto”, primo
importante passo a livello
italiano nel settore floricolo
verso il rispetto dei diritti dei
lavoratori e dell’ambiente.
Questo marchio vuole assicurare: rispetto della libertà
di associazione, salari minimi garantiti, orario di lavoro
e non impiego di manodopera minorile, norme di sicurezza dei lavoratori, rispetto
dell’ambiente, ridotto impiego di agrofaarmaci.
Sempre in questa direzione
vanno le iniziative di Unioncamere Piemonte e Regione
Piemonte che hanno raccolto una serie di progetti e casi
di buone pratiche di responsabilità sociale adottate da
piccole e grandi aziende: dal
progetto del Centro Ricerche
Fiat alle Cantine Volpi di
Tortona, dallo stabilimento
alessandrino della Michelin
fino alla Tnt.
Sulla stessa linea Unioncamere Lombardia, che ha lanciato la nuova edizione 2012
delle Buone prassi lombarde,
una selezione di casi di eccellenza di aziende che adottano azioni socialmente responsabili con l’obiettivo di
individuare le realtà lombarde impegnate su questo tema
per premiarle e valorizzar-
le. La novità di quest’anno
è una raccolta on line delle
imprese lombarde per sottolineare pubblicamente i
comportamenti socialmente
responsabili sul nuovo sito
dedicato www.csr.unioncamerelombardia.it.
■ ALTEA / Lo scorso settembre l’azienda Ict ha presentato al proprio network e ai suoi stakeholder il suo quinto bilancio sociale
Responsabilità e sostenibilità: è l’iter della crescita
Green Home, carpooling, eventi emission free, solidarietà: tutte le iniziative messe in campo per coniugare etica e business
I
mpresa, etica e territorio,
una missione possibile: nel
mese di settembre 2012 Altea
ha presentato al proprio network e ai propri stakeholder
il suo quinto bilancio sociale, che dal 2010 è diventato
“Bilancio di Sostenibilità” (il
documento è pubblicato sul
portale Altea www.alteanet.
it). Il percorso di responsabilità sociale di Altea ha avuto
inizio nel 2007, con il supporto fornito dalla Camera
di commercio del Vco, una
Andrea Ruscica,
presidente di Altea
tra le prime Camere in Italia
ad adottare un modello di bilancio sociale, divenuta negli
anni promotrice nei confronti di selezionate imprese del
territorio.
In tale ottica si muove la recente costituzione del marchio Lago Maggiore Social,
istituito dall’ente camerale
con l’obiettivo di focalizzare
sempre più l’attenzione verso
la corporate social responsibility e di accrescere lo sviluppo socio-economico del
territorio.
Responsabilità e sostenibilità,
etica e crescita economica,
sono abbinamenti che assumono da tempo un rilievo
crescente in Altea e vengono
ben narrati all’interno del bilancio di sostenibilità. “Tale
documento - afferma Andrea
Ruscica, presidente di Altea
- rappresenta ‘lo spirito di
azione’ di Altea, divenendo
strumento di monitoraggio,
rendicontazione e comunicazione del processo di gestione responsabile intrapreso
dall’azienda per uno sviluppo
sostenibile”.
Il suo modello di rappresentazione integrato (economico, sociale e ambientale)
Villa Erica a Feriolo di Baveno (Vb),
sede storica di Altea
assume una duplice valenza:
strumento di comunicazione,
poiché permette di valorizzare le eccellenze gestionali,
aumenta la comprensione
dell’attività svolta dalla azienda e, attivando adeguati canali di ascolto, consente di rilevare le aspettative legittime,
il grado di soddisfazione e di
consenso degli stakeholder;
strumento di gestione, che
misura le performance economiche, sociali e ambienta-
li dell’azienda. Rappresenta
dunque un valido sistema
informativo per assumere
decisioni, controllarle e valutarle; gestire le priorità e
le aspettative dei principali
interlocutori; supportare la
pianificazione strategica; verificare il raggiungimento degli obiettivi.
Responsabilità e sostenibilità
in Altea vengono tradotti in
quattro assiomi: rispetto per
il territorio e congruenza tra
impatto ambientale ed efficienza economica; empowerment delle risorse interne,
continuità della formazione
e sviluppo di percorsi di carriera incentivanti, attenzione
alla sicurezza; gestione dei
rapporti con la comunità,
sostituendo alle donazioni
nuove iniziative di sostegno;
sviluppo del mercato di riferimento e attenzione alla
catena di fornitura, nonché
sensibilizzazione dei clienti
verso scelte responsabili.
Per Altea è un processo in
continuum verso il progressivo ampliamento, nei prossimi
anni, delle proprie politiche
di corporate social responsibility, sulle orme di organizzazioni industriali e pubbliche di maggiori dimensioni e
complessità, al fine di rafforzare la propria immagine nel
contesto competitivo e sociale
in cui opera, sia a livello locale che a livello internazionale.
Una forte determinazione ad
apportare un mutamento culturale sul mercato internazionale, iniziando dalle piccole
cose, per esempio attraverso
la “Green Home”, la possibilità di lavorare da casa per un
prestabilito numero di gior-
nate/anno; o il carpooling e
l’abitudine a condividere con
i colleghi i momenti di spostamento verso la sede di lavoro; la creazione di eventi ad
“emission free”, che permettono di compensare l’emissione
di Co2 derivante dall’organizzazione di iniziative marketing attraverso l’acquisto di
crediti certificati Ver (Verified Emissions Reductions) e
il sostegno a progetti di riforestazione.
Senza tralasciare il contesto
della Ecofont e l’utilizzo di
carta Fsc ed Ecf per la stampa tipografica dei documenti
istituzionali.
Completano
l’azione “sostenibilità” le iniziative di beneficenza e solidarietà, a livello locale (come la sponsorizzazione del
progetto “Mobilità garantita
gratuitamente” per il comune
di Baveno che rende disponibile un servizio di trasporto
a persone con problemi di
mobilità) e di più ampio respiro (come, per esempio, la
partecipazione di Altea alla
corsa benefica “Innovation
Running”, promossa da Avis
Milano per sensibilizzare le
persone alla donazione del
sangue).
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
17
■ SOCIALSURF / L’azienda scova profili manageriali e professionalità più qualificate
■ ROLANDI AUTO / La sede principale ad Alessandria, con filiale a Tortona
La “caccia” avviene anche con tutti gli strumenti del Web 2.0
La concessionaria Bmw e Mini rimane ancorata ai suoi valori
D
D
Il candidato ideale? Bastano 15 giorni Affidabilità e spirito di servizio
ue settimane di tempo.
È il tempo chiesto da
Socialsurf per portare a termine la sua missione. Che
consiste nel trovare il candidato più idoneo da sottoporre all’azienda in cerca di una
particolare figura professionale. In 15 giorni il team guidato da Gaetano Bonfissuto
prepara una short list realizzata grazie a un intenso lavoro che mixa la “caccia di teste”
tradizionale con gli strumenti
del Web 2.0.
Da Linkedin e in generale dai
social network fino a blog,
forum e comunità tematiche,
Socialsurf scandaglia la Rete
con un metodo di ricerca che,
anche a livello internazionale,
coniuga efficacia ad efficienza.
Società accreditata con autorizzazione ministeriale dal
ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, Socialsurf
è stata fondata da Gaetano
Bonfissuto e Maurizio Bottari. La politica della società
prevede una tariffa flat che
permette al cliente di sapere subito con certezza i costi
totali ai quali va incontro ed
è focalizzata soprattutto su figure di livello medio-alto.
“La nostra attività di ricerca
- spiega Bonfissuto - riguarda profili manageriali, dal
Gaetano Bonfissuto,
fondatore
di Socialsurf
livello impiegatizio a quello
dirigenziale”. Con una particolare specializzazione nelle
professionalità più difficili da
reperire sul mercato. Se avete bisogno di un tecnico per
un cantiere o un impianto da
scovare in qualche parte del
mondo, Socialsurf lo trova.
La società è un intermediario
che offre un servizio di ricerca e selezione completo a costi
accessibili anche per le piccole e medie imprese, opera su
mandato dell’azienda cliente
e dopo un’attenta analisi del
fabbisogno del cliente procede a uno studio approfondito
del mercato di riferimento
con analisi della concorrenza
e del livello degli retributivo
di quella particolare figura
ricercata.
E poi ci sono i servizi complementari. Socialsurf punta
infatti a diventare business
partner del cliente aggiungendo al servizio di recruiting,
un supporto, se richiesto, in
alcune aree; come la ricerca di
partner legali e tributari per
aprire le filiali all’estero.
urante la crisi - che certo
non risparmia il settore
delle auto, soprattutto quelle di
lusso - non è facile mantenersi
ancorati a certi valori positivi,
ma Rolandi Auto, concessionaria Bmw e Mini di Alessandria, con filiale a Tortona,
continua a essere sinonimo di
garanzia, affidabilità, serietà,
dedizione al lavoro e spirito
di servizio. Esattamente come avviene dal lontano 1966,
secondo gli insegnamenti del
capostipite Giovanni, il fondatore, che come ricorda la
figlia Riccarda, attiva in azienda insieme al fratello Davide e
all’instancabile madre Carla,
“era partito dal niente, vendendo biciclette prima e Lambrette poi. Poi passò alle auto con
l’Innocenti, che allora produceva le Mini in Italia, e quindi
a Bmw, prestigioso marchio
che rappresentiamo con onore
e che abbiamo nel sangue, del
resto come l’importanza che
diamo al rapporto con i nostri
clienti, i quali ci apprezzano
per la nostra affidabilità, cortesia e soprattutto correttezza
commerciale”. Merce piuttosto
rara di questi tempi: “La nostra
forza, in questo momento in
cui tutto è cambiato - aggiunge
Rolandi - risiede proprio nei
principi seri ed etici che han-
no da sempre guidato noi e i
nostri preziosi collaboratori”.
Rolandi Auto continua a dare
occupazione a una forza lavoro
di una cinquantina di persone:
“Sono tempi difficili - prosegue
Rolandi - siamo strutturati per
vendere un determinato numero di autovetture e la contrazione del mercato, le tasse
di proprietà e i balzelli vari ci
mettono a dura prova, per non
parlare delle regolamentazioni
fiscali che colpiscono la nostra
tipologia di prodotto, quella
del settore premium e di grande cilindrata, ma noi cerchiamo di resistere e di tener duro,
pur nelle evidenti difficoltà”.
E proprio per questo amore
per il lavoro, pulito e onesto,
non è difficile trovare i fratelli
Rolandi e i loro diretti collaboratori in concessionaria anche
fuori dagli orari normali: “Il
lato umano è quello che maggiormente viene apprezzato da
chi ha a che fare con noi - assicura Riccarda Rolandi - e sa
che ci mettiamo l’anima e che
cerchiamo di rispettare sempre
gli impegni presi, mettendo il
cliente al primo posto”. Sulla
stessa sintonia anche il fratello
Davide: “Il nostro desiderio è
quello di voler accontentare
davvero chi ci sceglie e quando purtroppo sbagliamo è solo per la nostra incapacità di
comprendere, mai per la volontà di offendere o mancare
di rispetto”.
18 Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
■ REGIONE LIGURIA / Obiettivi: promuovere la cultura della sostenibilità ambientale e della coesione sociale
Un marchio per le imprese “illuminate”
Nasce il Registro dei datori di lavoro responsabili, la prima sperimentazione nazionale di questo tipo
romuovere la cultura della sostenibilità ambientale e della coesione sociale,
migliorare la sicurezza e le
condizioni di lavoro assieme
alla qualità dell’occupazione
premiando le imprese che
investono in questi valori.
Con questi obiettivi la Regione Liguria ha creato, prima in Italia, il Registro dei
datori di lavoro socialmente
responsabili come strumento di crescita sostenibile per
le imprese e il territorio. Il
progetto è partito in via sperimentale nel giugno 2012
su proposta dell’assessore
regionale alle Politiche attive
del lavoro, dell’occupazione
e dell’emigrazione, Enrico
Vesco, in collaborazione con
l’Agenzia Liguria lavoro e il
coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche, delle
parti datoriali e delle organizzazioni sindacali e finora
ha coinvolto 40 soggetti, di
cui 30 imprese.
L’iniziativa nasce dalla legge
regionale 30 del 2007 “Norme per la sicurezza e la qualità del lavoro“ che promuove
sul territorio il tema della responsabilità sociale in forma
integrata per il settore pub-
blico e privato in modo da
favorire una crescita sostenibile del sistema economico
regionale, un tessuto di circa
143mila imprese complessivamente registrate al 31 dicembre 2011
Da sottolineare che, analogamente alle aziende, anche
la pubblica amministrazione è chiamata a introdurre
nuovi approcci e strumenti
di gestione per innovare le
proprie politiche. Con la differenza che, in questo caso il
tema è direttamente connesso alle finalità istituzionali
che hanno il dovere di rispondere alle istanze sociali
e dar conto ai cittadini degli
effetti prodotti.
“L’adesione al Registro di
Regione Liguria è volontaria – sottolinea l’assessore
Vesco – ma è la prima sperimentazione nazionale di
questo tipo. L’iniziativa si
inserisce infatti in una più
ampia strategia regionale che
identifica nella responsabilità sociale e nella sostenibilità
ambientale un vero e proprio
vantaggio competitivo per lo
sviluppo del territorio ligure, soprattutto per le micro
e piccole imprese e partico-
larmente attuale in questo
difficile momento di crisi
economica”.
Dopo i 6 mesi di sperimentazione, a inizio 2013, la
Giunta regionale approverà
il modello definitivo di Registro, ma nel frattempo gli
incontri informativi organizzati da Unioncamere Liguria
nelle quattro province liguri
avranno già raggiunto un
primo importante obiettivo:
agevolare le aziende e le pubbliche amministrazioni che
intendono iniziare il percorso di iscrizione al Registro.
Al Registro possono iscriversi imprese, enti locali e del
sistema regionale allargato,
quali le Asl, i Parchi e gli Enti strumentali della regione,
a condizione che dimostrino di aver avviato percorsi
responsabili. Agli iscritti al
Registro sarà assegnato un
marchio che diventa un biglietto da visita della qualità
e dà riconoscibilità all’esterno del percorso di responsabilità sociale intrapreso.
“È stato impostato – precisa sempre l’assessore Vesco
- come un processo dinamico di autovalutazione che le
aziende e gli enti intrapren-
Enrico Vesco, assessore regionale alle Politiche attive
del lavoro dell’occupazione e dell’emigrazione
dono per verificare e migliorare costantemente strategie
e prassi. Un’interfaccia Web
permette di verificare il livello di responsabilità sociale e,
di conseguenza, ricevere in-
formazioni per correggere e
orientare le proprie attività,
anche mediante un’azione di
accompagnamento promossa da Regione con Unioncamere Liguria, Agenzia Ligu-
■ RES NOVA / Business e impegno etico possono procedere in parallelo
Facility management a misura d’azienda
Tra i servizi: gestione di impianti e aree verdi, pulizie, reception
R
A
P
ria Lavoro e in particolare
con Inail con cui è stata avviata una specifica collaborazione per uniformare le procedure al modello Ot 24 che
prevede uno sconto del premio assicurativo. Le aziende che aderiranno a questo
marchio di certificazione
sulla responsabilità sociale
godranno di agevolazioni
nella partecipazione a bandi,
appalti pubblici ed eventuali
sgravi fiscali regionali”.
Più nel dettaglio le imprese
private devono soddisfare
cinque aree di valutazione:
il governo dell’organizzazione, l’ambiente di lavoro,
il mercato, l’ambiente e la
comunità locale. Per quanto
riguarda le pubbliche amministrazioni, la valutazione
verrà effettuata su: rendicontazione e trasparenza,
valorizzazione del capitale
umano, tutela ambientale e
gestione sostenibile, relazione con i fornitori. L’iscrizione al registro avviene online
accedendo a un sito dedicato e utilizzando un software gratuito. Per iscriversi le
imprese possono accedere al
portale www.responsabilitasocialeinliguria.it. Assieme al
registro, Regione Liguria ha
messo a disposizione di imprese della pubblica amministrazione anche un importo
di 150 mila di euro mediante
un bando di finanziamento
che copre il 70% delle spese
sostenute, fino a un tetto di
12 mila euro, per realizzare
comportamenti socialmente
responsabili.
STAM
P
es Nova Spa svolge la
propria attività nel panorama dei servizi di facility
management integrandosi nei
processi produttivi e nel core
business dei propri clienti, e
progettando in partnership
soluzioni su misura, innovative e di qualità.
L’offerta della
società comprende servizi
che spaziano
dalle pulizie civili, tecniche e
industriali alla
realizzazione e
gestione degli
impianti tecnologici, dalle
sanificazioni
ospedaliere e
alimentari alla
gestione delle aree verdi,
dalle attività
di verniciatura e resinatura a quelle di
reception e portierato. Fondamentali sono l’impiego di
personale qualificato e regolarmente inquadrato, l’utilizzo di prodotti e tecniche
innovativi, l’ecosostenibilità,
il rispetto di un serio codice
etico aziendale e l’attenzione
costante alle tematiche della
corresponsabilità solidale tra
cliente e appaltatore.
L’impegno di Res Nova è
rafforzato dalla sua adesione al progetto della Regione
Piemonte “Corporate Social
Responsability”, promosso in
collaborazione con Union-
camere, che si traduce in una
politica aziendale “responsabile”, in grado di conciliare gli
obiettivi economici con quelli
sociali e ambientali del territorio di riferimento, in un’ottica
di sostenibilità presente e futura. Res Nova individua pratiche e comportamenti, adot-
tati su base volontaria, nella
convinzione di ottenere risultati che possano comportare
benefici e vantaggi a se stessa
e al contesto in cui opera.
Una costante dell’azienda del
resto, fin dall’anno della sua
fondazione, è da sempre stata
quella di perseguire gli obiettivi economici
prefissati senza
mai prescindere
dai valori etici e
sociali, sviluppando uno spirito innovativo
e approcciandosi
agli utenti con
trasparenza
e
correttezza.
La società è in
possesso della
certificazione
di qualità Uni
En Iso 9001 –
2008 e ambientale Uni En Iso
14001 – 2004 e
attestazioni Soa nelle categorie
Og1, Og11, Os3, Os24, Os28
e Os30; è inoltre prossima,
entro dicembre 2012, all’ottenimento della certificazione di
sicurezza aziendale conforme
alla norma Ohsas 18001. Per
informazioni visitare il sito
www.resnovaspa.com.
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
19
20 Focus nord ovest - Le Imprese Responsabili
Eventi
Lunedì 17 dicembre 2012