LA CULTURA DEL LAVORO: il lavoro tra mercato e riconoscimento
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LA CULTURA DEL LAVORO: il lavoro tra mercato e riconoscimento
LA CULTURA DEL LAVORO: il lavoro tra riconoscimento e mercato • c.1 Le trasformazioni del lavoro • 1.Gli imperativi del mercato • 2. Tecnicizzazione del lavoro e disoccupazione • 3. I riflessi sul mercato del lavoro • • c.2 Il lavoro significativo • 1.Il significato del lavoro • c.3 Per una centralità non esclusiva • 1. La costruzione moderna del lavoro • 2. Il lavoro come fondamento dell’ordine sociale • 3. La valenza simbolica del lavoro: relativizzazione come correlazione • • c.4 La Dottrina sociale della Chiesa • c.5 Il senso cristiano del lavoro • 1. La “nuova creazione” come struttura teologica • 2. L’approccio pneumatologico • 3. L’alienazione del lavoro in prospettiva teologica • 4. Per una spiritualità del lavoro • c.6 Il buon lavoro • 1. Rapporto di scambio ed etica • c.7 Il lavoro e il bene comune • 1. La dimensione sociale del lavoro • 2. Il contributo del diritto del lavoro nel mercato globale • 1. Diritto al lavoro e disoccupazione • 4.Flessibilità o precarietà? • 5.Nuovi modelli di carriere e capacità lavorativa • • • • c.9 Problemi particolari 1. La giusta retribuzione 2. Lavoro e famiglia 3. La significatività sociale del sindacato • • c.10 Il contributo della chiesa • 1. L’evangelizzazione del lavoro • 2. Per una cultura della festa Introduzione generale • -con il lavoro si entra in rapporto con la natura e con gli altri • -situazione ambigua oggi: si parla del lavoro come fattore del progresso tecnico, ma è sempre più ridotto a realtà marginale e funzionale, • svuotato di contenuti ideali , solo come necessità subita, attività estranea alla persona, attività retribuita con un prezzo • -come attività umana ha solo un fondamento convenzionale, privo di ogni valenza etica • -riconoscimento empirico del lavoratore nel suo ruolo o posto che occupa, dell’individuo e della sua opera oggettiva e strumentale • -riconoscimento morale, che nasce dalla reazione morale ma isolato nella sfera extraeconomica, nella privacy luogo della persona. Il lavoro è demoralizzato • -in questo contesto la riflessione sul lavoro deve trovare senso e fondamento per l’impresa umana, procedendo dalla dignità della persona che lavora • -il riconoscimento di qualcuno, di qualcosa e di sé nella reciprocità • -il lav come attività umana non può ridursi a relazione di scambio, rimanda alla logica del dono • -il lavoro manifesta il limite e la dipendenza ma anche l’identità e la libertà um.che lotta per essere riconosciuta. Quando è riconosciuta? Una ricerca senza fine? • - il percorso del riconoscimento è animato da una speranza escatologica riflessa nelle evidenze etiche che possono animare l’impegno storico, salvandolo dal decadimento in un’opera mater senza senso. In questa prospettiva è urgente una rinnovata teologia e morale del lavoro c.1. Le trasformazioni del lavoro • 1.Gli imperativi del mercato • 2. Tecnicizzazione del lavoro e disoccupazione • 3. I riflessi sul mercato del lavoro • introduzione • -il lavoro governato dalla razion econ è un’invenzione moderna, cittadino lavoratore, le persone definite dal loro lavoro, socialmente determinato e pagato, fattore di socializzazione, società dei lavoratori • -tre processi implicati dall’industrializz: divisione del lav meccanizzaz e standardizz – è l’organizzazione fordista: grande impresa, grande integrazione, stabilità della crescita, ruolo forte dello stato • -la globalizzazione spinge l’impresa alla competizione sui costi (delocalizzazione) e all’accellerazione dei prodotti con forte impatto sul lavoro • -dalla qualità di vita lavorativa si passa al miglioramento dell’efficienza, prevale la soddisfazione del cliente e la qualità della produzione. Si chiede l’impegno totale nel lavoro, in un contesto di flessibilità e competizione 1.1.gli imperativi del mercato • A) tre categorie di innovazioni: • -reengineering: ogni attività in rapporto alla missione dell’impresa, orizzontalizzazione dei processi centrati sul cliente, strutture organizz piatte lean organization, all’esterno attività non essenziali outsourcing, con accordi di • partnership, operare in una logica di • -strutture organizzative con nuclei di attività diverse, con varietà di rapporti di lavoro: nucleo centrale strategico e progettuale, nuclei più o meno esterni con attività di fornitura, progettazione, vendita (contratti a termine part time, lav autonomo…) • -dalla piramide alla rete: pluralità di nodi che interagiscono con una • B) –la flessibilità: le imprese chiedono flessibilità e deregolamentazione del mercato del lavoro di fronte alle difficoltà del mercato globale • fine del compromesso fordista(piena subordinazione con la piena tutela, cittadinanza industriale), • la qualità del prodotto, crollo del monopolismo, capacità selettiva dei • -elasticità della prestazione con modalità di impiego che intaccano la durata indeterminata • - la flessibilità intacca le regole del job control e dell’anzianità che assicuravano sicurezza del posto, e limitavano l’arbitrarietà dei dirigenti • -varietà più grande nel compimento del lavoro, modifica del sistema di ripartizione dei compiti per dare più flessibilità • - il mercato minaccioso investe la natura della prestazione, le paure non vengono più dalla tecnologia • Sennett: conseguenze umane del lavoro flessibile • -i contenuti del lavoro diventano più cognitivi, cooperativi e coinvolgenti • -le questioni del controllo e dell’autonomia, empowerment come autoregolazione alla base, responsabili per un gran numero di operazioni • C)-la partecipazione: mobilitazione delle risorse umane per assicurare la produttività, • Necessarie persone capaci di prendere decisioni (qualità totale, circoli di qualità) • -la qualità è la capacità di rispondere alle esigenze dei clienti al costo più basso, al primo colpo • -le attività interne all’impresa come una rete di fornitori e di clienti • -nelle strutture reticolari i compiti non sono più codificati ma diventano autonomi e orientati alla capacità di iniziativa, capacità microimprenditoriali • -tecniche del just on time, si eliminano le scorte, cresce l’interdipendenza tra i posti di lavoro • -la direzione rafforza il suo potere utilizzando la pressione della competizione esterna e di quella interna, creando concorrenza tra i reparti interni e le imprese in subappalto • -i lavori a bassa qualificazione vengono delocalizzati, viene richiesto un incremento della professionalità e delle qualifiche dei lavori che restano nell’impresa. Retribuzione basata sui risultati • -questo sistema di competizione generalizzata riduce l’autonomia alla base, a meno che non intervenga un buon compromesso tra direzione e sindacato • D) emergono nuove forme di partecipazione e nuove forme di controllo • più autonomia o più controllo? Due interpretazioni. • -nel nuovo ambiente il controllo indietreggia, le persone possiedono il potere di prendere le decisioni e di gestire se stesse • Sewell: il potere del capitale rafforza il controllo attraverso il gruppo (circoli della qualità, controllo della qualità) e le tecnologie informatiche di trattamento delle informazioni, di sorveglianza. • Salaman: dalla regolazione dell’organizzazione si passa a quella del mercato • -ristrutturazioni organizzative che ricostruiscono il lavoro in modi che sono caratteristici del commercio e focalizzati sul cliente: si lavora per la sovranità del cliente più che sotto il potere del capitale, le relazioni interne come relaz cliente fornitore • La stabilità burocratica è rimpiazzata con l’incertezza del mercato. Queste forme di controllo sono meno oppressive? 1.2.Tecnicizzazione del lavoro e disoccupazione • -è un aspetto rilevante dei cambiamenti • -Toffler: la tecnologia risolve i problemi del capitalismo • -Bahro e Illich vedono alternative di basse tecnologie, deindustrializzazione, libertà dalla fatica • Touraine è critico: disoccupazione tecnol, lav sottopagato e dequalificato, soc programmata • Altri: Società postcapitalista basata sul lavoro di conoscenza, libertà dal lavoro come utopia • A) due tipi di cambiamento tecnologico: quello sostitutivo: una tecn viene sostituita da un’altra e permette di ridurre i costi del lavoro, effetti limitati • e quello infrastrutturale: le infrastr tecn formano non solo l’economia ma le istituzioni culturali es. l’auto • -le proprietà cibernetiche delle tecnologie informatiche sono un cambiamento infrastrutturale • -acquisiscono informazioni sullo stato del compito per mezzo dei legami di feedback • -informatizzano: permettono agli operatori di accedere ad informazioni precedentemente non accessibili e richiedono abilità non comuni • -creano la tendenza ad un lavoro più tecnico, lavoratori più specializzati • -alterano il modo in cui le imprese sono organizzate e le immagini occidentali del lavoro (colletti blu come tecnici, lav puliti e sporchi, mentali e manuali, lav materiale e lav simbolico). I processi organizzativi integrano i due tipi di lavoro • -i tecnici orchestrano legami tra processi di produzione materiali (che possono essere hardware software, microorganismi, il corpo umano, un processo manifatturiero) e simboli che possono essere dati: immagini, diagnosi, teorie…. • -i tecnici trasformano aspetti del mondo materiale in rappresentazioni simboliche, generano simboli, si prendono cura di entità fisiche • -possiedono la conoscenza contestuale che si acquisisce con la pratica ed è difficile da codificare • -i professionisti hanno una conoscenza formale e raramente quella pratica • -la fusione della conoscenza formale e pratica è la sorgente del potere dei tecnici e della tecnicizzazione • B) le implicazioni: una divisione più orizzontale del lavoro, la conoscenza diventa specifica e complessa, la gerarchia rischia di prendere decisioni nell’ignoranza, i tecnici sono accusati di non apprezzare le preoccupazioni economiche, i managers relegati a funzioni di coordinazione • la necessità di strategie per la collaborazione, una conseguente classificazione dei sistemi lavorativi • c) quattro tipi di sistemi lavorativi • 1. Lavoro razionalizzato (tempi imposti dalle macchine: industria manifatturiera, call center, ristorazione rapida..) • 2. lavori a qualificazione medio bassa (costruzione stradale, gestione alberghiera, pulizia, sicurezza…) • 3.lavori semi-autonomi (quadri intermedi, capi ufficio, capi reparto), sono in estinzione • 4. Lavori con qualificazione elevata (medici, insegnanti, architetti, ingegneri, giornalisti, ricercatori…) con grande autonomia • D) gli sviluppi della tecn producono più lavoro o meno? • -Rifkin: meno lavoro, polarizzazione del mercato del lavoro • Gorz: riduzione dell’orario di lavoro • Gallino: situazione drammatica per l’assenza dell’attore pubblico e dei suoi correttivi • Manghi: a livello globale più lavoro, passaggio di economie informali a economie di commercio • -altre ricerche evidenziano che è il contesto che conta nella variazione degli effetti sul lavoro, e suggeriscono che in generale l’impatto è positivo, anche se limitato • -la crescita della occupazione dipende dalle decisioni socialmente determinate circa l’uso della tecnologia, la politica dell’immigrazione, l’evoluzione della famiglia, la distribuizione istttuzionale del tempo di lavoro nel ciclo di vita • -la crisi viene dalla incapacità delle istituzioni di adattarsi, dalle resistenze ai cambiamenti da parte di sindacati, istituzioni, imprenditori • -l’Europa è segnata da una crescita strutturale della disoccupazione • -l’economia americana crea posti di lavori ma diminuiscono i salari e cresce l’instabilità del posto di lavoro • -il Giappone: l’occupazione a vita concerne il 50% dei dipendenti, il resto è a part time, nelle crisi lo stato interviene 1.3. I riflessi sul mercato del lavoro • A) le trasformazioni dal punto di vista degli effetti sulle attività delle persone che lavorano • -dal modello fordista (efficienza e controllo, poca qualità e autonomia, rigido) al modello postfordista (flessibilità, polivalenza, circolazione delle informazioni, accento sulle qualità personali, nelle medie e • B) Priore e Sabel: si richiedono più competenze, perdita dell’identità professionale, rapporti di lavoro meno stabili, disarticolazione dei trattamenti, discontinuità nelle carriere, mercato del lavoro più complicato, si atomizza l’incontro tra domanda e offerta di lavoro • -il lavoro è maggiormente • -il nuovo modello di organizzazione nasce come mezzo per creare efficienza e flessibilità. Questo crea una base concreta di corresponsabilizzazione • -l’uomo viene scoperto come una risorsa insostituibile soprattutto se capace di comunicare e cooperare. Si pongono in tal modo le basi concrete per un lavoro significativo?