Corpo di Polizia Municipale
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Corpo di Polizia Municipale
Associazione Intercomunale della Pianura Forlivese Corpo di Polizia Municipale Comando Centrale di Forlì Il Comandante Via Punta di Ferro nr. 2, 47121 Forlì – 0543/712013– 0543/712044 Approvato dalla Giunta dell’Unione del 4 Marzo 2014 UNIONE DI COMUNI DELLA ROMAGNA FORLIVESE CORPO UNICO DI POLIZIA MUNICIPALE Progetto Esecutivo Mercoledì 5 marzo 2014 Sommario Premessa ...................................................................................................................... 4 1 La normativa di riferimento...................................................................................... 6 1.1 Costituzione italiana........................................................................................... 6 1.2 Leggi statali.......................................................................................................... 6 1.2.1 Legge 65/1986 .................................................................................................... 7 1.2.2 D. Lgs. 267/2000 ................................................................................................ 8 1.2.3 Leggi in materia di stabilizzazione finanziaria e di conti pubblici. ........... 8 1.3 Leggi regionali. ......................................................................................................... 9 1.3.1 Legge Regionale 24/2003. ................................................................................ 9 1.3.2 Legge Regionale 21/2012. .............................................................................. 10 1.3.3 Delibere di Giunta regionale.......................................................................... 11 1.3.3.1 Delibera di Giunta Regionale 1179/2004 .............................................. 12 1.3.3.2 Standard essenziali di servizio dei Corpi di polizia locale di cui al comma 7 dell’art. 14 della Legge Regionale n. 24/2003.................................. 12 1.3.3.1.3 Raccomandazioni tecniche sugli standard di servizio dei Corpi di Polizia Locale, ai sensi dell’art. 12, comma 3, della Legge Regionale 24/2003................................................................................................................... 14 1.3.3.2 Delibera di Giunta regionale 1243/2013 ............................................... 15 1.3.3.3 Delibera di Giunta regionale 286/2013 ................................................. 15 1.4 Protocollo d’intesa per la costituzione dell’Unione di Comuni della Romagna Forlivese. ........................................................................................................................ 15 1.5 Statuto dell’Unione di Comuni della Romagna Forlivese. ............................... 16 2. Obiettivi e contenuti dello studio............................................................................... 16 2.1 Fasi di realizzazione dello studio ................................................................... 16 3. La situazione attuale dei servizi di Polizia Municipale .......................................... 17 4. Il modello organizzativo del nuovo Corpo Unico della Polizia Municipale dell’Unione della Romagna Forlivese: Individuazione dei criteri e degli obiettivi 35 4.1 Il livello organizzativo centralizzato.............................................................. 38 4.1.1 Premessa - Ipotesi organizzativa............................................................ 38 4.1.1 Comando Centrale.................................................................................... 39 4.1.1.1 Segreteria Comando Centrale............................................................. 39 4.1.2 Ambito dei servizi specialistici sovra comunali................................... 39 4.1.2.1 U. O. Affari Generali e logistica.......................................................... 40 4.1.2.2 U. O. Centrale Operativa ..................................................................... 40 4.1.2.3 U. O. Infortunistica Stradale ............................................................... 40 4.1.2.4 U. O. Polizia Giudiziaria e Nucleo Antievasione............................. 40 4.1.2.5 U. O. Commercio e Tutela del Consumatore.................................... 40 4.1.2.6 U. O. Edilizia e Ambiente .................................................................... 41 4.1.2.7 U. O. Sanzioni e Contenzioso.............................................................. 41 4.2 Il livello decentrato........................................................................................... 42 4.2.1 I Distaccamenti.......................................................................................... 43 2 4.2.2 5 6 7 I Presidi ...................................................................................................... 43 4.2.2.1 Presidio Locale Forlì............................................................................. 45 Organizzazione del personale ................................................................................ 46 5.1 Premessa ............................................................................................................ 46 5.2 Ipotesi allocazione risorse umane .................................................................. 47 5.2.1 Ipotesi di articolazione quantitativa delle risorse umane................... 49 Risorse strumentali................................................................................................... 51 Sviluppo temporale del progetto ........................................................................... 53 7.1 Stesura e approvazione del Regolamento del Corpo ........................................ 53 7.2 Creazione di una Centrale Operativa unificata.................................................. 53 7.3 Gestione amministrativa unificata delle sanzioni accertate nell’Unione ....... 54 7.4 Omogeneizzazione delle procedure e della modulistica in uso su tutto il territorio dell’Unione ................................................................................................... 55 7.5 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione, da parte dei singoli enti, delle risorse umane ................................................................................. 55 7.6 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione, da parte dei singoli enti, delle risorse strumentali......................................................................... 56 7.7 Bilancio di previsione dell’Unione (dal 2015)..................................................... 56 7.8 Trasferimento all’Unione dei contratti di servizio in essere e dei contratti per la consultazione delle diverse banche dati ............................................................... 57 3 Nota introduttiva Il presente documento costituisce un’ipotesi progettuale redatta dal gruppo di lavoro designato dalla Conferenza dei Sindaci, da sviluppare, perfezionare, modificare ed integrare a seguito di successivi approfondimenti, simulazioni, nonché degli ulteriori scenari che matureranno nel prossimo periodo e pertanto potrà essere sottoposta nuovamente ai competenti organi dei Comuni e dell’Unione. Premessa Lo scopo del presente lavoro è quello di sviluppare un progetto per la realizzazione del Corpo Unico di Polizia Municipale della costituenda Unione dei Comuni della Romagna Forlivese che preveda una gestione in forma unitaria dei servizi di Polizia Municipale. Tale gestione unificata è finalizzata da un lato a garantire un maggiore presidio territoriale, dall’altro a sviluppare un esercizio coordinato delle attività che consenta lo svolgimento organico delle funzioni demandate alla Polizia Municipale. L’obiettivo è quello di riorganizzare gli interventi svolti dalla Polizia Municipale nell’ambito delle attività di prevenzione e di repressione degli illeciti conseguenti all’attività di controllo del territorio. 4 Figura 1: Articolazione territoriale dell'Unione dei Comuni della Romagna forlivese Un maggiore coordinamento delle attività consente di razionalizzare gli interventi di prevenzione generale, di sicurezza urbana, di polizia amministrativa, di controllo della circolazione stradale, di protezione ambientale ed offre un servizio migliore al cittadino. A tale scopo, occorre ottimizzare l’impiego delle risorse umane e delle strumentazioni tecniche uniformando comportamenti e metodologie d’intervento. La creazione del Corpo Unico di Polizia Municipale è finalizzata a garantire una maggiore presenza degli operatori sul territorio in modo da incrementare la prevenzione e la lotta alle varie forme d’illegalità diffusa in collaborazione con le altre forze dell’ordine. Per raggiungere tale obiettivo è necessario perseguire un modello organizzativo che consenta l’esercizio efficiente delle funzioni di Polizia Municipale svolte dal Corpo Unico. La nuova programmazione consiste in primo luogo nel contemperare il mantenimento di un presidio territoriale nei singoli Comuni con la necessaria professionalizzazione del servizio favorita da un ambito più ampio. 5 1 La normativa di riferimento. Nell’ambito delle norme che è necessario prendere in considerazione, in primis occorre riferirsi alla Costituzione italiana, fonte primaria del diritto che da un lato riconosce e promuove le autonomie locali, dall’altro attribuisce alle Regioni la competenza in materia di polizia amministrativa locale. Tra le norme statali, occorre riferirsi alla Legge 65/1986 (Legge-quadro sull’ordinamento della polizia municipale), al D. Lgs. 267/2000 (testo unico degli enti locali) che disciplina, all’art. 32, le unioni di comuni, nonché ad alcune norme che pongono limiti in materia di stabilizzazione finanziaria e conti pubblici. A livello di normativa regionale, costituiscono norme di riferimento la Legge Regionale 24/2003 (Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza) e la Legge Regionale 21/2012 (Misure per assicurare il governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza). 1.1 Costituzione italiana. La Costituzione italiana sancisce, tra i principi fondamentali, il riconoscimento e la promozione delle autonomie locali nonché l’attuazione, nei servizi che dipendono dallo Stato, del più ampio decentramento amministrativo (art. 5). Nella parte seconda (Ordinamento della Repubblica), nell’ambito del titolo V (Le Regioni, le Province, i Comuni) modificato per effetto della legge costituzionale n. 3 del 2001, l’art. 114 stabilisce che i Comuni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione, mentre l’art. 117, nel disciplinare l’esercizio della potestà legislativa, attribuisce allo Stato una competenza esclusiva in una serie di materie, tra cui l’ordine pubblico e la sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale. La competenza in materia di ordine pubblico e sicurezza viene pertanto assegnata allo Stato mentre quella relativa alla polizia amministrativa locale, essendo espressamente esclusa dalla sfera di competenza statale, viene demandata alle Regioni. A quest’ultime spetta pertanto la potestà legislativa in tale materia il cui esercizio deve avvenire nel rispetto della Costituzione e dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Inoltre, sulla base di quanto stabilito dall’art. 118, le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. I Comuni sono inoltre titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze. 1.2 Leggi statali. Le norme statali di riferimento sono la Legge 65/1986 (Legge-quadro sull’ordinamento della polizia municipale), il D. Lgs. 267/2000 (Testo unico delle 6 leggi sull’ordinamento degli enti locali), nonché alcune norme in materia di stabilizzazione finanziaria e di conti pubblici: in particolare, il D.L. 78/2010, convertito in Legge 122/2010 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), il D.L. 138/2011, convertito in legge 148/2011 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), il D.L. 201/2011, convertito in Legge 214/2011 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), nonché la Legge 228/2012 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2013). 1.2.1 Legge 65/1986 La legge 65/1986 (Legge-quadro sull’ordinamento della polizia municipale) è la norma statale di riferimento che disciplina il funzionamento del servizio di polizia municipale svolto dai comuni. Gli addetti al servizio di polizia municipale esercitano nel territorio di competenza le previste funzioni istituzionali e collaborano, nell’ambito delle proprie attribuzioni, con le Forze di polizia dello Stato, previa disposizione del sindaco, quando ne venga fatta, per specifiche operazioni, motivata richiesta dalle competenti autorità. Il personale che svolge servizio di polizia municipale, nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, esercita anche: a) funzioni di polizia giudiziaria, rivestendo a tal fine la qualità di agente di polizia giudiziaria, riferita agli operatori, o di ufficiale di polizia giudiziaria, riferita ai responsabili del servizio o del Corpo e agli addetti al coordinamento e al controllo, ai sensi dell'articolo 221, terzo comma, del codice di procedura penale; b) servizio di polizia stradale, ai sensi dell'articolo 12 del vigente Codice della Strada; c) funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza ai sensi dell’articolo 3 della presente legge. Nell'esercizio delle funzioni di agente e di ufficiale di polizia giudiziaria e di agente di pubblica sicurezza, il personale di cui sopra, messo a disposizione dal sindaco, dipende operativamente dalla competente autorità giudiziaria o di pubblica sicurezza nel rispetto di eventuali intese fra le dette autorità e il sindaco. Gli addetti al servizio di polizia municipale ai quali è conferita la qualità di agente di pubblica sicurezza possono, previa deliberazione in tal senso del consiglio comunale, portare, senza licenza, le armi, di cui possono essere dotati in relazione al tipo di servizio nei termini e nelle modalità previsti dai rispettivi regolamenti, anche fuori dal servizio, purché nell’ambito territoriale dell’ente di appartenenza. Tali modalità e casi sono stabiliti, in via generale, con apposito regolamento approvato con decreto del Ministro dell’interno, sentita l'Associazione nazionale dei comuni d'Italia. Detto regolamento stabilisce anche la tipologia, il numero delle armi in dotazione e l'accesso ai poligoni di tiro per l'addestramento al loro uso. Gli addetti alle attività di polizia municipale sono tenuti ad eseguire le direttive impartite dai superiori gerarchici e dalle autorità competenti per i singoli settori operativi, nei limiti del loro stato giuridico e delle leggi. A seguito dell’entrata in vigore della Legge Regionale 24/2003 cessano di avere applicazione 7 sul territorio della Regione Emilia-Romagna alcune disposizioni prevista dalla legge 7 marzo 1986, n. 65, in quanto disciplinate dalla medesima Legge Regionale. 1.2.2 D. Lgs. 267/2000 Il D. Lgs. 267/2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) all’art. 32, come sostituito dal D.L. 95/2012 convertito dalla L. 135/2012, definisce l’unione di comuni come l’ente locale costituito da due o più comuni finalizzato all'esercizio associato di funzioni e servizi, ne individua gli organi (presidente, giunta e consiglio) e i relativi componenti e le attribuisce autonomia statutaria e potestà regolamentare. La norma prevede inoltre il conferimento all’unione da parte dei comuni partecipanti, delle risorse umane e strumentali necessarie all'esercizio delle funzioni ad essa attribuite. In materia di personale, stabilisce inoltre che la spesa sostenuta per il personale dell'unione non può comportare, in sede di prima applicazione, il superamento della somma delle spese di personale sostenute precedentemente dai singoli comuni partecipanti. Inoltre, a regime, attraverso specifiche misure di razionalizzazione organizzativa e una rigorosa programmazione dei fabbisogni, devono essere assicurati progressivi risparmi di spesa in materia di personale. Infine, vengono stabilite le modalità di approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto dell'unione, atto quest’ultimo che individua le funzioni svolte dall'unione e le corrispondenti risorse. In materia di entrate alle unioni competono gli introiti derivanti dalle tasse, dalle tariffe e dai contributi sui servizi ad esse affidati. 1.2.3 Leggi in materia di stabilizzazione finanziaria e di conti pubblici. Occorre prendere in considerazione alcune leggi statali in materia di stabilizzazione finanziaria e di conti pubblici. In particolare, il D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito in legge 30 luglio 2010 n. 122 -Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, in base all’art. 14, come modificato dall’art. 19 del D.L. 95/2012, convertito in Legge 135/2012, i Comuni appartenenti o appartenuti a Comunità Montane con popolazione fino a 3.000 abitanti sono obbligati ad avviare la gestione associata delle funzioni fondamentali ed a concludere tale processo entro il 2013. Altre norme da considerare sono il D.L. 13 agosto 2011 n. 138, convertito in legge 14 settembre 2011 n. 148 - Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, il D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, convertito in legge 22 dicembre 2011 n. 214 - Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici, nonché la Legge 24/12/12, n. 228 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013) che all’art. 1, comma 115, ha previsto la sospensione fino al 31.12.2013 del generale riordino degli ambiti territoriali delle Province e della ridefinizione delle funzioni ad esse facenti capo. 8 1.3 Leggi regionali. La Legge Regionale 11/2001 (Disciplina delle forme associative e altre disposizioni in materia di enti locali) è stata abrogata dall’art. 29, comma 1 della Legge Regionale 21/2012 ad eccezione degli articoli 8 e 12 che continuano ad applicarsi fino al 31 dicembre 2013. L’art. 8 riguarda le associazioni intercomunali la cui istituzione, promossa dalla Regione, è finalizzata alla gestione associata di una pluralità di funzioni e servizi propri dei comuni. Tale articolo precisa inoltre che le associazioni vengono costituite con conformi deliberazioni dei consigli comunali con le quali vengono approvati l'atto costitutivo e il regolamento dell'associazione. Quest’ultimo disciplina gli organi dell’associazione, le funzioni, i servizi comunali da svolgere in forma associata, i criteri generali relativi alle modalità d'esercizio, tra cui l’individuazione del Comune capofila, nonché i rapporti finanziari tra gli enti aderenti. L’articolo 12 è invece relativo ai criteri preferenziali per l’erogazione di contributi agli enti locali previsti da programmi e provvedimenti regionali di settore. La permanenza in vigore di tali articoli fino al 31 dicembre 2013 può essere ricondotta alla prevista istituzione delle unioni di comuni che andranno a sostituire le associazioni intercomunali a partire dal 1 gennaio 2014. A seguito della quasi completa abrogazione della Legge Regionale 11/2011, la normativa regionale di riferimento è costituita dalla Legge Regionale 24/2003 (Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza), dalla Legge Regionale 21/2012 (Misure per assicurare il governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza) e dalle Delibere di Giunta in materia. La Legge Regionale 24/2003 è stata modificata dapprima dalla Legge Regionale 21/2007 e di recente dalla Legge Regionale 8/2013, mentre la Legge Regionale 21/2012 è stata modificata dapprima dalla Regge Regionale 2/2013 e di recente dalla Legge Regionale 9/2013. 1.3.1 Legge Regionale 24/2003. A seguito della riforma del titolo V della Costituzione che, all’art. 117, comma secondo, lettera h), demanda alle regioni la competenza in materia di polizia amministrativa, la Regione Emilia Romagna ha emanato la Legge Regionale 24/2003 che disciplina l’esercizio delle funzioni di polizia amministrativa locale e detta norme per la promozione di un sistema integrato di sicurezza delle città e del territorio regionale. In attuazione dei principi di cui all’articolo 118, comma primo, della Costituzione, l’esercizio di tali funzioni compete ai Comuni, salvo che la legge non le conferisca, per ragioni di adeguatezza, unitarietà e connessione con le competenze già attribuite, alle Province. La promozione di un sistema integrato di sicurezza si realizza mediante azioni volte al conseguimento di una ordinata e civile convivenza nelle città e nel territorio regionale, anche con riferimento alla riduzione dei fenomeni di illegalità e inciviltà diffusa. La Regione concede contributi alle Unioni di Comuni costituite ai sensi dell'articolo 19 della Legge Regionale n. 21 del 2012 per la realizzazione di un sistema integrato di sicurezza, realizzate anche di concerto con operatori privati. 9 Tali contributi sono concessi per spese di progettazione e di attuazione, con esclusione delle spese di personale, in misura non superiore al cinquanta per cento dell'importo delle spese ritenute ammissibili, secondo le priorità, i criteri e le modalità stabiliti dalla Giunta regionale. In tema di polizia amministrativa locale, l’art. 11 disciplina l’esercizio delle funzioni di polizia amministrativa locale nella regione Emilia Romagna, in conformità a quanto previsto dall’articolo 117, comma secondo, lettera h), della Costituzione. In particolare, le funzioni di polizia amministrativa locale, come definite dall'articolo 159, comma 1, del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del capo I della Legge 15 marzo 1997, n. 59), sono esercitate dall'insieme coordinato delle strutture di polizia locale operanti nel territorio della regione. I Comuni esercitano, ai sensi dell'articolo 118 della Costituzione, tutte le funzioni di polizia amministrativa locale, salvo diversa disposizione della Legge Regionale, avvalendosi di appositi corpi di polizia municipale. Al fine di rispondere alle esigenze di adeguatezza nell’esercizio delle funzioni, vengono inoltre definite le caratteristiche strutturali minime per la costituzione dei corpi di polizia municipale in difetto delle quali le strutture sono costituite in servizi. Gli standard essenziali che i corpi di polizia locale devono possedere in riferimento al rapporto fra la popolazione residente ed il numero degli addetti di polizia locale, nonché il numero minimo di ore di servizio da garantire sono definiti dalla Giunta regionale. Gli standard relativi alle ore di servizio possono essere raggiunti anche attraverso intese tra enti che interessano più corpi di polizia locale. Gli standard tengono conto anche delle situazioni di scarsa densità della popolazione e della morfologia del territorio. Nei Comuni turistici e negli altri Comuni a forte affluenza periodica devono essere previsti i necessari adeguamenti di organico. L’atto della Giunta regionale che stabilisce gli standard fissa altresì i criteri generali di deroga al numero degli addetti. 1.3.2 Legge Regionale 21/2012. In attuazione dell’articolo 118 della Costituzione è prevista la riorganizzazione delle funzioni amministrative regionali, provinciali di area vasta e associative intercomunali. La Regione con la Legge Regionale 21/2012 adotta misure per assicurare l’adeguamento dell’articolazione delle funzioni amministrative sul territorio regionale ai principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. Tali misure sono adottate alla luce di disposizioni di riordino territoriale e funzionale in materia di stabilizzazione finanziaria, competitività economica, crescita, equità e il consolidamento dei conti pubblici. In particolare la Legge Regionale 21/2012 ha come oggetto: a) la definizione dei principi e criteri relativi all’allocazione delle funzioni amministrative in atto esercitate dal sistema regionale e locale con l’obiettivo di riservare in capo alla Regione le sole funzioni di carattere unitario, di concorrere all’individuazione delle funzioni metropolitane, di rafforzare le funzioni di area vasta del livello intermedio e di sviluppare le funzioni associative intercomunali; 10 b) la definizione del procedimento volto ad assicurare l’ottimale esercizio, delle funzioni fondamentali attribuite alle province, nonché delle ulteriori funzioni amministrative che la Regione intenda loro conservare o conferire; c) la disciplina delle modalità di esercizio associato delle funzioni dei Comuni, con particolare riferimento alle funzioni fondamentali per le quali si prevede l'esercizio in forma obbligatoriamente associata, nonché delle ulteriori funzioni ad essi conferite dalla Legge Regionale; d) l’adeguamento al nuovo assetto delle funzioni amministrative delineato dalla presente legge delle forme associative intercomunali esistenti, con particolare riferimento alle Unioni di Comuni e alle Comunità montane. La complessiva riorganizzazione di tali funzioni amministrative deve garantire, per l’intero sistema regionale e locale: a) la razionale distribuzione delle funzioni alla luce dei criteri di unicità, semplificazione, adeguatezza, prossimità al cittadino, non sovrapposizione e non duplicazione delle stesse; b) l’attribuzione tendenziale ad un unico soggetto dell'intera funzione; c) l’avvio delle gestioni associate obbligatorie e l’adeguamento delle forme associative tra Comuni; d) la tenuta del complessivo sistema finanziario regionale; e) l’adeguatezza delle dotazioni organiche e strumentali delle amministrazioni interessate, al fine dell’ottimale esercizio delle funzioni ad esse rispettivamente attribuite; f) l'interazione funzionale tra le piante organiche della Regione e degli enti locali del territorio al fine dell’ottimale allocazione delle risorse per l’esercizio delle funzioni e del mantenimento degli attuali livelli occupazionali, anche assicurando la formazione e riqualificazione condivisa e concertata delle risorse umane nonché prevedendo percorsi di mobilità prioritari nell’ambito delle programmazioni dei fabbisogni professionali. La Legge Regionale 21/2012 abroga la Legge Regionale 26 aprile 2001, n. 11 (Disciplina delle forme associative e altre disposizioni in materia di enti locali) di cui continuano ad applicarsi fino al 31 dicembre 2013 gli articoli 8 e 12. Per i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti o a 3.000 se appartenenti o già appartenuti a Comunità Montane, la Giunta regionale può disporre che il termine per l’avvio della gestione associata delle funzioni decorra dal 1° gennaio 2015, qualora il Comune interessato ne faccia richiesta per l'insorgenza di rilevanti difficoltà tecniche che rendono gravoso il rispetto del termine del 1° gennaio 2014. 1.3.3 Delibere di Giunta regionale Le Delibere di Giunta regionale da prendere in considerazione sono le seguenti: • Delib. G.R. 1179/2004 “Definizione degli standard essenziali e degli standard raccomandati di servizio delle strutture di polizia locale, ai sensi della L.R. n. 24/2003”; 11 • Delib. G.R. 1243/2013 “Determinazione dei criteri e delle modalità per l’anno 2013 per la concessione dei contributi previsti all'art. 15, comma 1, lettera a), della L.R. 24/2003”; • Delib. G.R. 286/2013 “Approvazione del programma di riordino territoriale. Individuazione degli ambiti territoriali ottimali ai sensi dell’art. 6 della L.R. 21/2012.”; 1.3.3.1 Delibera di Giunta Regionale 1179/2004 La Delibera di Giunta regionale 1179/2004 “Definizione degli standard essenziali e degli standard raccomandati di servizio delle strutture di polizia locale, ai sensi della L.R. n. 24/2003” è stata emanata sulla base di quanto previsto dalla Legge Regionale 24/2003. Oltre agli "standard essenziali", vengono individuati standard di servizio "raccomandati", in modo da offrire agli Enti dei punti di riferimento per un ulteriore rafforzamento degli standard di servizio e valorizzare le strutture che già oggi hanno delle performance di servizio superiori agli "standard essenziali”. Tali standard, essenziali e raccomandati, rappresentano la prima tappa di un processo di rafforzamento e qualificazione delle strutture di polizia locale. Inoltre, sono stati individuati alcuni criteri di deroga tali da rendere effettivamente perseguibile la creazione su tutto il territorio regionale di Corpi di polizia municipale intercomunali sufficientemente strutturati. Con la Delibera di G.R. 1179/2004 sono stati pertanto individuati gli standard essenziali e quelli "raccomandati" di servizio per i Corpi di polizia locale, fissando altresì i criteri generali di deroga con riferimento al numero degli operatori necessario per formare un Corpo. 1.3.3.2 Standard essenziali di servizio dei Corpi di polizia locale di cui al comma 7 dell’art. 14 della Legge Regionale n. 24/2003. Corpo di Polizia Municipale anche a carattere intercomunale. Dimensione delle dotazioni organiche dei corpi. Vengono definiti i seguenti standard essenziali di personale dei corpi di polizia municipale: a) comuni fino a 10.000 abitanti residenti: 0,80 operatori per 1.000 residenti; b) comuni da 10.001 a 20.000 abitanti residenti: 0,90 operatori per 1.000 residenti; c) comuni maggiori a 20.000 abitanti residenti: 1,00 operatori per 1.000 residenti; d) comuni capoluogo: 1,20 operatori per 1.000 residenti; e) capoluogo di regione: 1,30 operatori per 1.000 residenti. Viene inoltre definito un adeguamento degli standard essenziali di personale di tutti i corpi di polizia municipale nella misura di: 1,00 operatore ogni 1.000 posti letto turistici, per comune. Con riferimento agli standard così individuati si precisa: a) che per “operatori” si intende l’insieme delle figure professionali “assunte con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato” previste all’art. 16 comma 1 della Legge n. 24/2003; 12 b) che le assunzioni part-time concorrono alla definizione degli standard essenziali in relazione all’orario di servizio effettivamente svolto (rapporto percentuale riferito ad un operatore full-time); c) che nel caso dei corpi intercomunali gli standard di personale si intendono riferiti alla popolazione residente e alla dotazione di posti letto di ciascun comune preso separatamente; d) che per popolazione residente si intende l’ultima rilevazione annuale disponibile diffusa dalla Regione Emilia-Romagna relativa alla “Struttura per età e sesso della popolazione residente nei comuni della regione Emilia-Romagna"; e) che per “posti letto turistici” si intende quelli individuati dall’ultima rilevazione disponibile diffusa dalla Regione Emilia-Romagna nel Rapporto annuale sul movimento turistico e la composizione della struttura ricettiva (alberghiera e complementare) dell’Emilia-Romagna; f) che le unità di organico si arrotondano, a conclusione del conteggio, secondo il criterio dell’unità di riferimento più prossima. Dotazione organica minima dei Corpi. L’art. 14, commi 5 lettera b), e 7, della Legge n. 24/2003 prevede: 1) che i Corpi di Polizia Municipale siano costituiti da un numero minimo di operatori di polizia locale “non inferiore a trenta”; 2) che siano individuati i criteri generali di deroga a tale numero minimo. Viene riconosciuta la costituzione di corpi di polizia municipale, anche a carattere intercomunale, in deroga alla dotazione organica minima di cui all’art. 14, comma 5, della legge n. 24/2003 nei seguenti casi: a) comunità montana o comunità montana in associazione con un raggruppamento di altri comuni (associazione od unione), con almeno 20.000 abitanti residenti complessivi; b) suddivisione in più zone di una stessa comunità montana, con almeno 20.000 abitanti residenti ciascuna; c) comune singolo o raggruppamento di comuni con almeno 20.000 abitanti residenti quando, nella stessa provincia, i singoli comuni o i raggruppamenti di comuni confinanti abbiano già costituito o abbiano formalizzato, con apposito Accordo di programma, la costituzione di un Corpo di Polizia Municipale anche secondo quanto previsto ai precedenti punti a) e b). Orario minimo di servizio Vengono definiti i seguenti orari minimi di servizio: a) Corpi di Polizia Municipale con organico uguale o minore a 46 operatori di polizia locale: orario non inferiore a 11,30 ore medie di servizio giornaliero ordinariamente articolate su due turni di servizio; b) Corpi di Polizia Municipale con organico superiore a 46 operatori di Polizia Locale: orario non inferiore a 17 ore medie di servizio giornaliero ordinariamente articolate su tre turni di servizio; c) Corpi di Polizia Municipale dei comuni capoluogo: orario non inferiore a 20 ore medie di servizio giornaliero articolate su tre o più turni di servizio. Con riferimento all’orario minimo di servizio qui definito si precisa: 13 a) che il termine “medie” si riferisce alla settimana, al mese o all’anno a secondo della programmazione dell’orario di servizio prevalentemente utilizzata da ciascun corpo; b) che per “operatori” si intende l’insieme delle figure professionali “assunte con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato” previste all’art. 16 comma 1 della Legge 24/2003; c) che le assunzioni part-time concorrono alla definizione dell’organico in relazione all’orario di servizio effettivamente svolto. 1.3.3.1.3 Raccomandazioni tecniche sugli standard di servizio dei Corpi di Polizia Locale, ai sensi dell’art. 12, comma 3, della Legge Regionale 24/2003. Corpi e Servizi di Polizia municipale, anche a carattere intercomunale. Dimensione della dotazione organica dei Corpi e Servizi. 1) Ai fini del progressivo rafforzamento dei Corpi di Polizia Municipale dei comuni, singoli o associati, con popolazione residente inferiore a 20.000 unità, si raccomanda il raggiungimento di una dotazione organica pari almeno ad 1,00 operatore ogni 1.000 residenti. 2) Ai fini del progressivo rafforzamento dei Corpi di Polizia Municipale dei Comuni capoluogo si raccomanda un ulteriore potenziamento dell’organico nella misura di 1,00 operatore ogni 1.000 studenti universitari iscritti presso le sedi universitarie di ciascun comune. 3) Ai fini di una omogenea qualificazione dei Servizi di Polizia Municipale di cui all’art. 21, comma 1, della legge 24/2003 si raccomanda ai Comuni interessati di adottare gli standard essenziali. Orario minimo di servizio Ai fini di una ulteriore e necessaria qualificazione dei Corpi di Polizia Municipale dei Comuni capoluogo, con particolare riferimento per i corpi con un organico superiore ai 150 operatori, si raccomanda la progressiva estensione dell’orario giornaliero di servizio fino al raggiungimento delle 24 ore continuative. Con riferimento a tale orario raccomandato si precisa: a) che per “operatori” si intende l’insieme delle figure professionali “assunte con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato” previste all’art. 16 comma 1 della legge 24/2003; b) che le assunzioni part-time concorrono alla definizione dell’organico in relazione all’orario di servizio effettivamente svolto. Centrale radio operativa La centrale radio operativa deve disporre: 1) di un sistema di radiocomunicazione che abbia, almeno, lo stesso grado di copertura ed efficienza operativa previsto dalla rete radiomobile digitale di prossima introduzione da parte della Regione Emilia-Romagna (Capitolato tecnico allegato alla delibera n. 317/2003); 14 2) di almeno: a) due apparecchi telefonici fissi, di cui almeno uno direttamente collegato alla rete telefonica esterna; b) un telefono cellulare; c) una fotocopiatrice; d) un fax direttamente collegato alla rete telefonica esterna; 3) di almeno un computer fornito di: a) collegamento alla rete Internet; b) indirizzo di posta elettronica; c) possibilità di accesso alle banche dati ACI-PRA e Banca dati del Dipartimento dei Trasporti Terrestri relative a veicoli e conducenti; d) collegamento tramite rete interna alle banche dati dell’ente di appartenenza; e) collegamento in rete locale con gli altri computer presenti nella sede della Polizia Municipale; 4) di carte orografiche e toponomastiche riguardanti tutto il territorio di competenza; 5) di dispositivi idonei a consentire una funzionalità minima in caso di black out elettrico per almeno 6 ore. 1.3.3.2 Delibera di Giunta regionale 1243/2013 La Delibera di Giunta Regionale 1243/2013, individua criteri e modalità di concessione dei contributi previsti all’art. 15 comma 1 lett. a) della L.R. 24/2003 e successive modificazioni ed integrazioni, per l’anno 2013. 1.3.3.3 Delibera di Giunta regionale 286/2013 La Delibera 286/2013 ha individuato l’ambito territoriale “Forlivese (FC)”, comprendente la Comunità Montana dell’Appennino Forlivese e l’Unione Montana Acquacheta – Romagna Toscana, che presenta tutti i requisiti di legge e quindi non richiede il riconoscimento di alcuna deroga, ed inoltre coincide col rispettivo distretto sociosanitario. Sono stati approvati sia l’allegato A (Ricognizione delibere di proposta dei comuni e determinazione ambiti ottimali ex L.R. n. 21/2012) che effettua la ricognizione delle proposte d’ambito deliberate dai Comuni, sia l’allegato B) (programma di riordino territoriale che definisce gli ambiti ottimali e omogenei per area geografica ai sensi dell’art. 14 comma 27 e 28 del D.L. 78/2010 e ss. mm. e ii. e dell’art. 6 della legge) 1.4 Protocollo d’intesa per la costituzione dell’Unione di Comuni della Romagna Forlivese. In data 04 luglio 2013 tra i 15 Comuni del Forlivese (Bertinoro, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Civitella di Romagna, Forlì, Forlimpopoli, Meldola, Modigliana, Predappio, Santa Sofia, Dovadola, Galeata, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano e Tredozio), l’Unione Montana “Acquacheta – Romagna Toscana”, la Comunità Montana dell’Appennino Forlivese è stato sottoscritto un 15 protocollo d’intesa per la costituzione dell’Unione di Comuni della Romagna Forlivese. 1.5 Statuto dell’Unione di Comuni della Romagna Forlivese. In data 22 ottobre 2013 è stato approvato lo Statuto dell’Unione che individua la sede e le funzioni svolte dall’Unione, le competenze degli organi, le modalità per la loro costituzione e funzionamento, nonché la durata dell’Unione, comunque non inferiore a dieci anni. Lo statuto definisce altresì le procedure per lo scioglimento dell’Unione e per il recesso da parte dei Comuni partecipanti ed i relativi adempimenti, inclusa la definizione dei rapporti tra l’Unione e il Comune uscente, nonché gli effetti, anche sanzionatori e risarcitori, del recesso di un Comune prima della scadenza del termine di durata dell’Unione. La disciplina del recesso deve comunque garantire la continuità dello svolgimento delle funzioni e dei rapporti di lavoro del personale che presta servizio a qualsiasi titolo presso l’ente. Deve altresì prevedere l’obbligo per il Comune recedente di farsi carico delle quote residue dei prestiti eventualmente accesi. Lo statuto dell’Unione garantisce adeguate forme di partecipazione e controllo degli amministratori dei Comuni aderenti con riguardo alle funzioni conferite, anche mediante la previsione di sedi stabili di raccordo e confronto. Lo statuto dell’Unione e il regolamento interno disciplinano i casi in cui gli organi si riuniscono con modalità di astensione obbligatoria per i Comuni non interessati alla decisione, fatto comunque salvo il caso in cui le decisioni abbiano valenza sull’intero territorio dell’Unione. 2. Obiettivi e contenuti dello studio Lo studio si prefigge l’obiettivo di elaborare un progetto esecutivo per la costituzione del Corpo Unico di Polizia Municipale dell’Unione della Romagna Forlivese, in attuazione dell’art. 5 del Protocollo d’intesa sottoscritto dai Sindaci dei 15 Comuni in data 4 luglio 2013 e che prevede di affidare all’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese le funzioni della polizia municipale e della polizia amministrativa locale. 2.1 Fasi di realizzazione dello studio Lo studio comprende due distinte attività. Nella prima parte si è analizzata la situazione attuale dei servizi di Polizia Municipale erogati dai quindici comuni interessati, attraverso una rilevazione omogenea dei dati e delle informazioni ritenute rilevanti per evidenziare problemi, carenze e punti di forza per il raggiungimento dell’obiettivo. 16 Nella seconda parte, analizzati i dati raccolti, è stato elaborato un progetto articolato ordinariamente in anni uno, che partendo dalla situazione di fatto illustra le fasi per affidare all’Unione di Comuni della Romagna Forlivese le funzioni della polizia municipale e della polizia amministrativa locale. 3. La situazione attuale dei servizi di Polizia Municipale La rilevazione è stata effettuata attraverso la somministrazione di un questionario: • teso ad evidenziare la struttura organizzativa degli attuali servizi di Polizia Municipale in relazione al profilo demografico del territorio di competenza, con una indicazione delle ore effettuate in esterno per lo svolgimento dei compiti istituzionali; • teso ad elaborare un profilo socio-economico e istituzionale del territorio, necessario per individuare criticità e aspettative, e per conoscere le potenzialità in termini di personale e attrezzature. I dati raccolti, relativi all’anno 2012, sono stati prima analizzati per ogni singolo Comune in rapporto agli standard essenziali minimi di servizio e poi analizzati nella loro totalità. Si rammenta, per un’analisi corretta dei dati raccolti, che la Regione individua n. 4 indicatori per verificare lo standard di servizio erogato: 1) le attività che il servizio di polizia municipale deve prioritariamente erogare; 2) l’orario minimo di servizio da garantire; 3) l’allestimento di una centrale operativa; 4) un organico rispondente agli standard minimi previsti. Tabella 1:Polizia Municipale di Forlì Tipologia attività Attività da svolgere Polizia stradale Polizia di prossimità Rilevazione incidenti stradali Servizio scuole Polizia giudiziaria Stato di fatto Attività svolte SI SI SI SI SI Rispetto standard 17 Tipologia attività Stato di fatto Polizia ambientale/edilizia SI Polizia commerciale SI Gestione mercati/fiere SI Notifiche SI Accertamenti anagrafici SI Orario servizio Orario effettivo Tutti i giorni dell’anno SI > 20 ore medie di servizio SI giornaliero Centrale operativa SI Standard minimo organico NO Rispetto standard Tabella 2: Polizia Municipale di Bertinoro Standard regionali Stato di fatto Attività da svolgere Attività svolte Polizia stradale SI Polizia di prossimità NO Rilevazione incidenti stradali SI Servizio scuole NO Polizia giudiziaria SI Polizia ambientale/edilizia SI Polizia commerciale SI Gestione mercati/fiere SI Notifiche OCCASIONALE Accertamenti anagrafici SI Orario servizio Orario effettivo Tutti i giorni dell’anno NO > 20 ore medie di servizio NO giornaliero Centrale operativa SI Standard minimo organico NO Rispetto standard Ore 12 (7.00/19.00) al giorno Tabella 3: Polizia Municipale di Castrocaro Terme e Terra del Sole Standard regionali Attività da svolgere Polizia stradale Polizia di prossimità Rilevazione incidenti stradali Servizio scuole Stato di fatto Attività svolte SI SI SI SI Rispetto standard Rispetto standard 18 Polizia giudiziaria SI Polizia ambientale/edilizia OCCASIONALE Polizia commerciale OCCASIONALE Gestione mercati/fiere SI Notifiche SI Accertamenti anagrafici SI Orario servizio Orario effettivo Tutti i giorni dell’anno SI > 20 ore medie di servizio NO giornaliero Centrale operativa NO Standard minimo organico NO Ore 12 (7.00/19.00) al giorno Tabella 4: Polizia Municipale di Forlimpopoli Standard regionali Stato di fatto Attività da svolgere Attività svolte Polizia stradale SI Polizia di prossimità NO Rilevazione incidenti stradali SI Servizio scuole SI Polizia giudiziaria SI Polizia ambientale/edilizia SI Polizia commerciale SI Gestione mercati/fiere SI Notifiche SI Accertamenti anagrafici SI Orario servizio Orario effettivo Tutti i giorni dell’anno SI > 20 ore medie di servizio NO giornaliero Centrale operativa NO Standard minimo organico NO Rispetto standard Rispetto standard Ore 12 (7.00/19.00) al giorno Tabella 5: Polizia Municipale dell’Unione Montana Acquacheta Standard regionali Attività da svolgere Polizia stradale Polizia di prossimità Stato di fatto Attività svolte SI NO Rispetto standard Rispetto standard 19 Rilevazione incidenti stradali OCCASIONALE Servizio scuole SI Polizia giudiziaria SI Polizia ambientale/edilizia SI Polizia commerciale SI Gestione mercati/fiere SI Notifiche SI Accertamenti anagrafici SI Orario servizio Orario effettivo Tutti i giorni dell’anno NO > 20 ore medie di servizio NO giornaliero Centrale operativa NO Standard minimo organico NO Ore 12 (7.00/19.00) al giorno Tabella 6: Polizia Municipale della Comunità Montana Appennino Forlivese Standard regionali Stato di fatto Attività da svolgere Attività svolte Polizia stradale SI Polizia di prossimità NO Rilevazione incidenti stradali SI Servizio scuole SI Polizia giudiziaria SI Polizia ambientale/edilizia SI Polizia commerciale SI Gestione mercati/fiere SI Notifiche SI Accertamenti anagrafici SI Orario servizio Orario effettivo Tutti i giorni dell’anno SI > 20 ore medie di servizio NO giornaliero Centrale operativa NO Standard minimo organico NO Rispetto standard Rispetto standard Ore 12 (7.00/19.00) al giorno Tabella 7: Rispetto standard essenziali minimi di servizio Standard regionali Forlì Bertinoro Catrocaro Terme e Terra del Sole Forlimpopoli Unione Acquacheta Comunità Montana Appennino Forlivese Attività da svolgere Polizia stradale 20 Polizia di prossimità Rilevazione incidenti Servizio scuole Polizia giudiziaria Ambiente/edilizia Polizia commerciale Gestione mercati/fiere Notifiche Orario servizio Tutti i giorni dell’anno Non inferiore a 20 Centrale operativa Standard minimo organico Legenda: standard rispettato standard non rispettato Dai dati sintetizzati nella tabella n. 7 si evidenzia una situazione non omogenea tra i diversi servizi di Polizia Municipale dei 15 comuni del Comprensorio Forlivese in quanto gli standard essenziali sono diversamente rispettati. Si rileva che lo standard minimo dell’organico non risulta rispettato da nessuno dei 15 Comuni mentre tutti i comuni, ad eccezione del comune di Forlì, hanno un orario di servizio giornaliero inferiore a 20 ore. Inoltre, solo i Comuni di Forlì e Bertinoro sono dotati di centrale operativa. a) Indicatore Standard n. 1 – attività da svolgersi prioritariamente Tutti i comuni dichiarano di svolgere buona parte delle attività che la Regione individua come prioritarie per un Corpo di Polizia Municipale qualificato, anche se poi tre di essi (Castrocaro Terme e Terra del Sole, Unione Montana Acquacheta e Comunità Montana Appennino Forlivese) hanno accertato nell’anno 2012 quasi esclusivamente violazioni in materia di codice della strada così da ritenere che le attività diverse da quelle di polizia stradale (polizia commerciale, edilizia, giudiziaria, ecc…) siano svolte solo occasionalmente (tabella n. 9 a pag. 29). Dai dati sintetizzati nella tabella n. 8 (pag. 28) emerge un profilo socio-economico del territorio che richiede un impegno della Polizia Municipale anche in attività diverse da quelle attinenti la Polizia Stradale. Si rileva, infatti, la presenza di numerose attività commerciali (n. 3.046 esercizi commerciali, n. 837 esercizi pubblici) e artigianali (n. 3.382), nonché lo svolgimento in un anno di ben 48 fiere o sagre che, per la loro natura, richiamano numerosi turisti. Tali attività sono, pertanto, una risorsa economica del territorio che deve sempre più qualificarsi anche attraverso il rispetto delle normative vigenti in materia di commercio, edilizia, ambiente anche allo scopo di garantire uno svolgimento regolare delle attività commerciali sulle aree pubbliche. Si sottolinea, inoltre, che tutti i comuni del Forlivese svolgono le attività di polizia stradale, di polizia giudiziaria, di accertamento anagrafico e di gestione dei 21 mercati ma non emerge il grado di specializzazione raggiunto in tali materie. Inoltre, riguardo all’attività di polizia giudiziaria il numero estremamente ridotto di notizie di reato effettuate nell’anno 2012 dai comuni di Castrocaro Terme e Terra del Sole, di Forlimpopoli e da parte dell’Unione Montana Acquacheta, porta a ritenere che tale attività sia svolta solo marginalmente. Tutti i comuni, tranne Bertinoro, effettuano servizi alle scuole, effettuano notifiche ed offrono un servizio di front-office, tutti svolgono accertamenti in materia di edilizia/ambiente e commercio tranne il Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole (anche se le violazioni accertate da Unione Montana Acquacheta e Comunità Montana Appennino Forlivese in tali materia sono, come già detto, numericamente ridotte), mentre solo i comuni di Forlì, Bertinoro e Forlimpopoli sono dotati di centralino. Tutti i comuni dichiarano inoltre di svolgere abitualmente attività di infortunistica stradale tranne l’Unione Montana Acquacheta che dichiara di svolgere tale attività solo occasionalmente. Riguardo a tale attività non emerge tuttavia il grado di specializzazione raggiunto e se l’intervento sia limitato alle sole operazioni di viabilità stradale o se comprenda l’intera attività di rilievo del sinistro stradale. Tale attività risulta particolarmente importante in una realtà, quella dell’Unione di Comuni della Romagna Forlivese, percorsa da 2.834 km di strade e con una popolazione residente di 188.457 abitanti a cui si aggiungono turisti e studenti universitari stimati numericamente sulla base rispettivamente del numero di posti letto turistici (6.836) e dei dati forniti dall’Università di Forlì per l’anno accademico 2012/2013 (6.085). La rilevazione degli incidenti stradali costituisce un’attività importante da sviluppare nell’ambito di un’azione finalizzata a ridurre il sentimento di insicurezza del cittadino che, di fronte a questa evenienza comunque traumatica, non deve sentirsi abbandonato dalle istituzioni locali. Lo svolgimento di tale attività da parte della Polizia Municipale contribuisce a migliorare i rapporti di collaborazione con le altre forze di polizia operanti sul territorio che, sgravate almeno in parte da tale attività, possono concentrarsi maggiormente al contrasto delle attività criminose. b) Indicatore Standard n. 2 – orario minimo di servizio La Regione (art. 14/5°, lett. a) L.R. 24/2003) prevede che i corpi di polizia municipale siano strutturati per garantire la continuità del servizio tutti i giorni dell’anno. L’allegato A della Delibera di Giunta regionale 1179/2004 ha previsto, per un corpo di polizia municipale con organico superiore a 46 operatori, un orario minimo di servizio non inferiore a 17 ore medie di servizio giornaliero ordinariamente articolate su tre turni di servizio. Per i corpi di polizia municipale dei comuni capoluogo tale orario minimo deve essere non inferiore a 20 ore medie di servizio giornaliero articolate su tre o più turni di servizio. Dalla rilevazione è emerso che solo il Comune di Forlì è in grado di garantire, tutti i giorni dell’anno, un servizio di polizia municipale articolato su tre turni (mattino, pomeriggio e sera) con un orario minimo di servizio giornaliero di circa 18 ore (dalle 7.00 alle 01.00), oltre ad un quarto turno in orario notturno (00.00-06.00) con cadenza settimanale. I Comuni di Bertinoro, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli e la Comunità Montana Appennino Forlivese riescono a garantire un 22 servizio di polizia municipale articolato normalmente su due turni giornalieri (mattino, pomeriggio) tale da coprire un orario minimo di servizio di circa 12 ore, mentre la polizia municipale dell’Unione Montana Acquacheta è in grado di erogare un servizio che copre un solo turno di servizio (mattino) con un orario minimo di servizio giornaliero di solo 6 ore. Ad eccezione del Comune di Forlì, il servizio in orario serale viene svolto solo occasionalmente, mentre quello in orario notturno o non viene mai espletato (Unione Montana Acquacheta e Comunità Montana Appennino Forlivese) o viene svolto solo occasionalmente (Bertinoro, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli). Riguardo allo svolgimento del servizio di polizia municipale nelle giornate festive, tutti i comuni dichiarano di garantire tale servizio tranne Bertinoro e l’Unione Montana Acquacheta che lo effettuano solo occasionalmente. Si evidenzia che un Corpo di Polizia Municipale per garantire sul territorio un servizio professionalmente in grado di rispondere alla domanda di sicurezza della cittadinanza deve erogare il servizio non solo per almeno 20 ore medie giornaliere ma deve erogarlo in modo tale che il rapporto delle ore lavorate in esterno e di quelle lavorate all’interno degli uffici sia equilibrato, pur nella consapevolezza che un servizio esterno qualificato richiede un discreto numero di ore d’ufficio per la gestione degli atti prodotti e delle problematiche rilevate (gestione atti sanzionatori, sequestri, confische, ricostruzione di incidenti stradali, notizie di reato, front-office, gestione degli esposti e segnalazioni, centrale operativa, ecc…). Per questo motivo si è analizzato anche come, sotto questo aspetto, i 15 comuni del comprensorio Forlivese erogano il servizio. Dalla tabella n. 10 (pag. 30) emerge che nel 2012 nei comuni del comprensorio Forlivese, esclusa l’Unione Montana Acquacheta di cui non sono disponibili i dati, il personale della Polizia Municipale ha lavorato per un totale di 235.368 ore di cui: • per il 68,06% in servizio esterno sul territorio; • il 6,79 % in attività diverse da quelle di stretta pertinenza della Polizia Municipale (autorità locale P.S., notificazioni, autorizzazioni varie, anagrafe canina, passi carrai, ecc…); • il 31,94 % in servizio interno per attività di supporto ai servizi esterni. Il rapporto tra ore lavorate in interno ed ore lavorate in esterno in attività di Polizia Municipale, ad esclusione delle ore dedicate ad altre attività, si attesta su un valore medio pari a 0,47. Se poi alle ore lavorate in ufficio si aggiungono anche quelle dedicate ad attività non di stretta competenza della Polizia Municipale, il valore medio si alza ulteriormente a 0,54. Per una valutazione di questi dati si aggiunge anche che: • n. 3 comuni (Forlì, Bertinoro e Comunità Montana Appennino Forlivese), hanno già esternalizzato parte dei procedimenti sanzionatori degli uffici verbali che fortemente incidono sul numero delle ore lavorate in interno; • tutti i comuni, tranne Bertinoro, hanno un’attività di front-office per il ricevimento del cittadino. L’analisi denota, comunque, riguardo al rapporto ore svolte in interno ed ore svolte in esterno una situazione diversificata tra i diversi Comuni in quanto il valore più basso è raggiunto nel Comune di Forlì (0,14) e quello più alto si registra nel Comune di Forlimpopoli (1,1). 23 Sebbene la Regione non fornisca indicazioni per un valore standard, si ritiene che il valore ottimale cui tendere sia 0,20 e quindi un rapporto di circa n. 1 ora lavorata in interno ogni n. 5 ore lavorate in esterno. Per avvicinarsi a questo valore occorre rivedere l’organizzazione del lavoro interno ed esterno ed esternalizzare la gestione delle sanzioni amministrative. c) Indicatore Standard n. 3 – centrale operativa Per quanto attiene questo standard solo i Comuni di Forlì e di Bertinoro sono dotati di una centrale radio operativa e di un collegamento telefonico diretto con le altre forze di polizia. Tutti i comuni sono invece dotati di radio portatili tranne l’Unione Montana Acquacheta che non ha in dotazione nemmeno apparati radio veicolari, così come il comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole. d) Indicatore Standard n. 4 – organico minimo previsto La Regione (art. 14/5°, lett. b) e 7, L.R. 24/2003 ed allegato A, Delib. G.R. 1179/2004) prevede che i corpi di polizia municipale siano costituiti dal comandante e da un numero minimo di addetti di polizia locale, in servizio a tempo indeterminato “non inferiore a trenta”. Oltre a questo requisito minimo di organico necessario per la costituzione del corpo di polizia municipale, nel medesimo allegato A della Delib. G.R. 1179/2004, sono previsti standard essenziali minimi di organico che fanno riferimento alla popolazione residente e al numero di posti letto turistici. Nell’allegato B della Delib. G.R. 1179/2004 sono invece previsti standard raccomandati di organico che tengano conto anche del numero di studenti universitari iscritti presso le sedi universitarie di ciascun comune. Pertanto, sulla base di quanto stabilito dalla Regione nell’allegato A della Delib. G.R. 1179/2004, il requisito minimo per la costituzione del corpo unico di Polizia Municipale dell’Unione della Romagna Forlivese, è dato dal numero minimo di operatori di polizia locale che deve essere non inferiore a trenta (nel computo non è compreso il Comandante). Riguardo agli standard essenziali di organico individuati dalla Regione, ossia quelli minimi da rispettare nell’ambito del corpo unico di polizia municipale dell’Unione della Romagna Forlivese, è previsto un numero minimo di operatori di 205 unità, come evidenziato nella tabella n. 12 (pag. 31). Premesso che nel caso dei corpi intercomunali gli standard essenziali di personale si intendono riferiti alla popolazione residente e alla dotazione di posti letto di ciascun comune preso separatamente, per individuare lo standard essenziale minimo si sono utilizzati, come indicato dalla Regione,: • i dati della popolazione residente secondo l’ultima rilevazione annuale disponibile diffusa dalla Regione Emilia-Romagna relativa alla "Struttura per età e sesso della popolazione residente nei comuni della regione EmiliaRomagna" ; • il numero dei "posti letto turistici" individuati dall’ultima rilevazione disponibile diffusa dalla Regione Emilia-Romagna nel Rapporto annuale sul movimento turistico e la composizione della struttura ricettiva (alberghiera e complementare) dell'Emilia-Romagna. 24 Gli addetti ai servizi di Polizia Municipale che entreranno a far parte dell’Unione della Romagna Forlivese sono complessivamente 166 di cui: • n. 143 a tempo indeterminato n. 2 dirigenti, n. 3 di categoria D (D1 o D3) con posizione organizzativa, 4 di categoria D3, 16 di categoria D1 e n. 118 di categoria C); • n. 23 a tempo determinato (di categoria C). Al fine del raggiungimento degli standard essenziali minimi, non si tiene conto né del personale amministrativo (n. 5 addetti), dato che l’organico minimo è riferito esclusivamente al personale di vigilanza, né del personale a tempo determinato in quanto nell’allegato A della Delibera di G.R. 1179/2004 per “operatori” si intende l’insieme delle figure professionali “assunte con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato”. Inoltre, nel medesimo allegato A è previsto che le assunzioni part-time concorrano alla definizione degli standard essenziali in relazione all’orario di servizio effettivamente svolto. Pertanto, il numero complessivo degli operatori a tempo indeterminato (n. 143 addetti) deve essere ridotto per la presenza di personale part-time (n. 9 addetti) in proporzione all’orario svolto: il numero effettivo di operatori di polizia municipale da prendere in considerazione è dunque pari a n. 141 addetti. Dalla tabella n. 12 (pag. 31) si evidenzia che complessivamente tutti i 15 comuni sono caratterizzati da una grave carenza di personale in quanto l’organico effettivo è ben inferiore rispetto agli standard essenziali previsti dalla Regione. Infatti, a fronte di uno standard essenziale di organico, rapportato alla popolazione residente e al numero di posti letto turistici, pari a 205 operatori, si è in presenza di un organico effettivo di sole 141 unità (n. 143 operatori ridotti a n. 141 unità per la presenza di 9 operatori part-time), con una carenza di organico pari a ben 64 operatori. Riguardo agli standard di organico raccomandati dalla Regione, ossia quelli suggeriti ai fini del progressivo rafforzamento dei Corpi di Polizia municipale, l’organico raccomandato è pari a 211 unità (superiore di 6 unità rispetto allo standard essenziale di 205 operatori) come evidenziato nella tabella n. 12 (pag. 31). Premesso che relativamente alla dotazione organica dei corpi di polizia municipale, anche a carattere intercomunale, gli standard raccomandati dalla Regione (allegato B della Delibera di G. R. 1179/2004) prevedono un ulteriore potenziamento dell’organico nella misura di 1 operatore ogni 1.000 studenti universitari iscritti presso le sedi universitarie di ciascun comune, per individuare lo standard di organico raccomandato si sono utilizzati, come indicato dalla Regione: • i dati degli studenti universitari iscritti alle sedi didattiche presenti nel comune capoluogo (Forlì) forniti dall’Università di Forlì e desumibili dall’ultima rilevazione disponibile diffusa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur-Urst Ufficio di statistica), ossia riferiti all’ Anno Accademico 2012/2013. Si evidenzia che l’organico effettivo è ben inferiore rispetto agli standard raccomandati previsti dalla Regione. Infatti, a fronte di uno standard di organico raccomandato, rapportato alla popolazione residente, al numero di posti letto turistici e al numero di studenti universitari, pari a 211 operatori, si è in presenza 25 di un organico effettivo di sole 141 unità con una carenza di organico pari a ben 70 operatori. e) Le attrezzature in dotazione Sono state analizzate le attrezzature esistenti in dotazione ai servizi di Polizia Municipale dei 15 comuni che entreranno a far parte dell’Unione della Romagna Forlivese. Dalla tabella n. 15 (pag. 33) si rileva la dotazione complessiva di n. 44 autovetture, 10 motocicli, 3 ciclomotori, 5 furgoni attrezzati e 17 velocipedi. Il Comune di Forlì, pur non essendo dotato di ciclomotori, è quello che dispone complessivamente del maggior numero di veicoli, mentre il comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole è quello con un numero di mezzi estremamente ridotto (solo 1 autovettura e 2 velocipedi), situazione analoga a quella del comune di Forlimpopoli che può contare solo su 2 autovetture. Riguardo alla tipologia di veicoli la dotazione maggiore è data dalle autovetture (n. 44), quella minore dai ciclomotori (n. 3). Tra le altre attrezzature utilizzabili per l’accertamento delle violazioni, vi sono n. 2 apparecchiature autovelox fisse (al momento non attive), n. 11 apparecchiature mobili (velox e telelaser), n. 6 photo red, n. 6 etilometri, n. 11 pretest alcool, n. 6 sistemi di viodeosorveglianza, n. 26 macchine fotografiche o telecamere, n. 2 apparecchi per il falso documentale e 2 strumentazioni per il controllo del trasporto pesante. La dotazione complessiva risulta soddisfacente se vista nell’ottica di un utilizzo unitario di tutte le attrezzature impiegabili per gli accertamenti specialistici (es. Etilometro o falso documentale). Inoltre, l’implementazione delle risorse strumentali a disposizione dell’Unione può consentire un’ottimizzazione dell’utilizzo soprattutto per quanto riguarda le apparecchiature che periodicamente devono essere sottoposte a verifica e prova. Dalla situazione attuale emergono elementi contraddittori nei comuni di Castrocaro Terme e Terra del Sole e di Forlimpopoli che, pur essendo dotati di pre-test alcool, non sono muniti di etilometro. Quest’ultima strumentazione diventa infatti indispensabile per l’accertamento della guida in stato di ebbrezza, mentre i pre-test da soli consentono di iniziare l’attività di controllo ma senza la disponibilità di un etilometro diventano del tutto inutilizzabili in quanto non consentono di portare a termine le operazioni di accertamento f) Gli uffici verbali Si è ritenuto importante anche effettuare una prima analisi delle modalità organizzative e dei carichi di lavoro degli “uffici verbali” in quanto i procedimenti amministrativi sanzionatori gestiti da questi uffici contribuiscono in maniera rilevante al numero delle ore di lavoro interne e possono essere gestiti in modo centralizzato e/o esternalizzato. Dalla tabella n. 16 (pag. 34) si rileva che il 99,45% delle sanzioni amministrative gestite dall’ufficio è costituita da violazioni al codice della strada. Nell’anno 2012, il numero maggiore di sanzioni è stato accertato dal comune di Forlì (n. 53.435), quello più basso dal comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole (n. 1.020). Il numero più alto di notizie di reato è stato raggiunto sempre da Forlì 26 (n. 441), quello più basso da Castrocaro Terme e Terra del Sole e Forlimpopoli (n. 2). Tutti i comuni gestiscono con programmi software le ordinanze ingiunzione, i ricorsi al Prefetto o al Giudice di Pace, nonché i ruoli, mentre la gestione verbali è stata esternalizzata solo dai comuni che hanno il maggior numero di violazioni accertate (Forlì, Bertinoro e Comunità Montana Appennino Forlivese). Riguardo alla riscossione delle sanzioni tutti i comuni hanno adottato la modalità di pagamento tramite c.p.p., mentre solo Forlì consente il pagamento tramite internet. Inoltre, tutti tranne Forlì e Comunità Montana Appennino Forlivese hanno un sistema di riscossione mediante pagamento diretto. 27 centri abitati Km strade Unione Montana Acquacheta Montana Appennino Forlivese TOTALI 118.652 11.214 27 Forlimpopoli N. abitanti 6533 13.230 10.485 28.243 188.357 Bertinoro Castrocaro Terme e Terra del Sole Forlì Tabella 8: : Tipologia servizi da erogare 10 2 4 5 29 77 820,88 264,68 148,51 105,00 457,212 1037,5 2.834 parchi/aree verdi 48 n.r. 26 9 9 213 305 plessi scolastici 64 8 1 5 7 22 107 mercati settimanali 29 3 2 1 5 16 56 9 4 3 4 13 15 48 2.092 35 84 263 113 459 3.046 440 58 59 67 46 167 837 1.000 28 n.r. 1.121 219 1.014 3.382 cinema 5 0 0 2 0 0 7 discoteche 2 3 3 0 0 1 9 75 20 9 0 2 0 12 1 10 0 23 1 131 22 fiere/sagre esercizi commerciali pubblici esercizi attività artigianali circoli privati phone center Legenda: n.r. = non rilevata 28 Unione Montana Acquacheta C.M Appennino Forlivese NO NO NO NO NO carabinieri guardia finanza SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ NO NO NO NO NO Castrocaro Terme e Terra del Sole SÌ Bertinoro polizia di stato Forlì Forlimpopoli Tabella 9: Tipologia servizi erogati presenza sul territorio di altre forze di polizia turni di servizio fascia oraria 7.00/01.00 7.15/19.00 7.00/19.00 7.00/19.00 7.00/13.00 7.30/19.00 festivo SÌ RARO SÌ SÌ RARO SÌ domenicale SÌ SÌ SÌ SÌ RARO SÌ RARO RARO RARO RARO RARO RARO NO NO serale notturno SÌ RARO 1/settim RARO ana tipologia servizi erogati fronte office SÌ NO SÌ SÌ SÌ SÌ centrale radio collegamento altre forze polizia polizia stradale SÌ SÌ NO NO NO NO SÌ SÌ NO NO NO NO SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ infortunistica SÌ SÌ SÌ SÌ RARO SÌ servizio scuole polizia giudiziaria ambiente/edil izia polizia commerciale gestione mercati SÌ NO SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ RARO SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ RARO SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ RARO SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ notifiche accert.anagrafi ci legenda: nr = non rilevato 29 centri abitati 118.652 11.214 6533 13.230 10.485 28.243 TOTALI Comunità Montana Appennino Forlivese Unione Montana Acquacheta Forlimpopoli Bertinoro Forlì N. abitanti Castrocaro Terme e Terra del Sole Tabella 10: Organico e servizio erogato 188.357 27 10 2 4 5 29 77 Dirigenti 1 0 0 0 0 0 1 N. addetti D 3 g. con P.O. 1 1 0 1 0 0 3 N. addetti D 1 con P.O. 0 0 1 0 0 0 1 N. addetti D 3 giuridico 4 0 0 0 0 0 4 N. addetti D 1 giuridico 13 0 0 0 0 3 16 N. addetti C 87 6 3 6 6 10 118 106 7 4 7 6 13 143 14 2 1 0 1 5 23 120 9 5 7 7 18 166 5 0 0 0 0 0 5 n.r. 24.105 235.368 Tot. addetti tempo indet. addetti tempo deter. Totale addetti addetti amm.vi. totale ore lavorate servizio interno ore interne % 177.352 12.689 7.614 13.608 55.633 2.809 2.364 7.128 n.r. 7.231 75.165 31,36 22,14 31,05 52,38 n.r. 30 31,94 altre attività PM / 378 200 2.916 n.r. 723 4.217 ore altre attività % / 2,98 2,63 21,43 n.r. 3 6,79 121.719 9.880 5.250 6.480 n.r. 16.874 160.203 68,64 77,86 68,95 47,62 n.r. 70 68,06 rapporto I/E 0,46 0,28 0,45 durata servizio 18 12 12 Legenda: I/E rapporto ore interne ed ore esterne 1,1 12 n.r. 6 0,43 11,5 0,47 servizio esterno ore esterne % 30 Tabella 11: Territorio e popolazione N. Superf. N. Densità N. studenti posti letto km/q residenti demogr. universitari turistici 228,45 118.652 519,38 1.370 *6.085 56,89 11.214 197,12 683 Comune Comunità Montana dell’Appennino Forlivese Unione Montana Acquacheta Romagna Toscana Associazione della Pianura Forlivese Forlì Bertinoro Castrocaro Terme e 6.533 167,86 1600 38,92 T d S. Forlimpopoli 24,46 13.230 540,88 173 Dovadola 38,77 1.700 43,85 37 Modigliana 101,25 4.730 46,72 181 Portico e San 793 13,09 329 60,57 Benedetto Rocca S. Casciano 50,19 2.002 39,89 122 Tredozio 62,13 1.260 20,28 531 Civitella di 117,77 3.812 32,37 121 Romagna Galeata 63,07 2.561 42,19 48 Meldola 78,92 10.331 130,94 49 Predappio 91,73 6.522 71,09 122 Premilcuore 89,77 811 9,03 385 Santa Sofia 148,78 4.206 28,27 1.085 TOTALE 1.251,67 188.357 6.836 *dato fornito dall’Università di Forlì relativo all’Anno Accademico 2012/2013 Tabella 12: Territorio e popolazione aggregati Superf. km/q N. residenti Densità demografica N. posti letto turistici N. studenti universitari Forlì *6.085 228,45 118.652 519,38 1.370 Bertinoro 56,89 11.214 197,12 683 0 Castrocaro Terme 38,92 6.533 167,86 1600 0 e Terra del Sole Forlimpopoli 24,46 13.230 540,88 173 0 Unione Montana 312,91 10.485 32,76 1.200 0 Acquacheta Comunità Montana 590,04 28.243 52,05 1.810 0 Appennino Forlivese TOTALE 1.251,67 188.357 126,73 6.836 6.085 *dato fornito dall’Università di Forlì relativo all’Anno Accademico 2012/2013 31 Tabella 13: Organico A Comune B C Operatori PM su popolazione Operatori PM per Nr. posti letto turistici D E Operatori PM per Nr. studenti universitari Standard Essenziali Delibera G.R. 1179/2004 B+C F Operatori PM effettivi G H Differenza su standard essenziale Standard raccomandati da Delibera G.R. 1179/2004 B+C+D Forlì 142 1 6 143 *104 -39 +6 Bertinoro 10 1 11 7 -4 Castrocaro 5 2 7 4 -3 Forlimpopoli 12 0 12 7 -5 Dovadola 1 0 1 Modigliana 4 0 4 Portico e S. 0 1 1 6 -3 Benedetto Rocca S. 2 0 2 Casciano Tredozio 1 1 1 Civitella 3 0 3 R.gna Galeata 2 0 2 Meldola 9 0 9 13 -10 Predappio 5 0 5 Premilcuore 1 0 0 Santa Sofia 3 1 4 Totale - 64 205 141 211 * dato ridotto in proporzione all’orario effettivamente svolto da personale parttime (97 full time + 9 part time) Tabella 14: Riepilogo organico Unione della Romagna forlivese Operatori PM effettivi Forlì Bertinoro Castrocaro Terme e Terra del Sole Forlimpopoli Unione Montana Acquacheta Comunità Montana Appennino Forlivese TOTALE Standard Essenziali Standard raccomandati Differenza su standard essenziale Differenza su standard raccomandato *104 7 143 11 149 11 -39 -4 -45 -4 4 7 7 -3 -3 7 12 12 -5 -5 6 9 9 -3 -3 13 23 23 -10 -10 141 205 211 -64 -70 * dato ridotto in proporzione all’orario effettivamente svolto da personale part-time (97 full time + 9 part time) 32 28 7 0 4 14 velox fissi velox mobili Telelaser T-photo-vista red etilometro Pre-test alcool palmari videosorveglian za macch. fotogr. falso document. Sistema ctrl trasp. pesante 2 2 2 gestione verbali notifiche esposti/segnal. infortunistica interventi c. op. denunce/querel e foglio di servizio art. 186 cds Veicoli 2 1 0 0 2 0 1 0 0 2 Strumentazione 0 0 1 1 TOTALI C.M. Appennino Forlivese Unione Montana Acquacheta Forlimpopoli Bertinoro Forlì autovetture motocicli ciclomotori furgone attrezz. velocipedi centrale radio coll. altre forze radio veicolari radio portatili telefoni cellulari Castrocaro Terme e Terra del Sole Tabella 15: Attrezzature 2 0 0 0 0 4 3 0 0 0 7 0 1 0 1 44 10 3 5 17 0 1 0 3 0 1 2 8 3 4 3 7 0 2 1 1 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 1 0 0 6 6 11 0 Si 15 4 Si 1 1 Si 1 Si 1 0 Si 2 0 Si 6 0 Si 26 5 1 1 0 0 0 0 2 0 0 6 10 9 2 2 32 68 43 SÌ NO NO NO NO SÌ NO NO NO NO NO NO NO Telefoni e apparati radio 1 1 0 0 0 1 1 0 0 0 23 1 0 2 0 46 5 4 3 0 22 4 1 1 6 Software gestionali e procedure SÌ SÌ NO SÌ SÌ NO NO NO NO SÌ SÌ NO NO NO SÌ SÌ NO NO NO NO SÌ NO NO NO NO SÌ SÌ SÌ NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO 33 SÌ NO SÌ SÌ SÌ SÌ NO SÌ NO SÌ SÌ SÌ TOTALI C.M. Appennino Forlivese tipologia procedura gestita cassa (pagamento diretto) NO SÌ SÌ SÌ verbali (esternalizzazione) SÌ SÌ NO NO verbali (gestione interna) SÌ SÌ SÌ SÌ ordinanze SÌ SÌ SÌ SÌ prefetto/gdp SÌ SÌ SÌ SÌ ruoli SÌ SÌ SÌ SÌ attività sanzionatoria (anno 2012) sanzioni comm. 77 23 0 7 sanzioni cds 53.129 3.011 1.019 1.031 reg.comunali 229 7 1 3 totale 53.435 3.041 1.020 1.041 organico 104 7 4 7 violazioni/addetto 514 434 255 149 notizie reato 441 19 2 2 sistema pagamento sanzioni c.c.p. SÌ SÌ SÌ SÌ lottomatica NO NO NO SÌ cc. Bancario SÌ NO SÌ NO internet SÌ NO NO NO cassa PM NO SÌ SÌ SÌ attività esternalizzate gestione verbali SÌ SÌ NO NO ausiliari SÌ NO NO NO Unione Montana Acquacheta Forlimpopoli Castrocaro Terme e Terra del Sole Bertinoro Forlì Tabella 16: Gestione dei verbali 0 3 110 1.294 4.553 64.037 2 0 242 1.296 4.556 64.389 6 13 141 216 350 320 4 13 481 SÌ NO SÌ NO SÌ SÌ NO SÌ NO NO NO NO SÌ NO 34 4. Il modello organizzativo del nuovo Corpo Unico della Polizia Municipale dell’Unione della Romagna Forlivese: Individuazione dei criteri e degli obiettivi Per la scelta del modello organizzativo si è tenuto conto, in primo luogo, di quanto previsto a livello normativo, facendo riferimento principalmente alle Leggi nr. 267/2000, nr. 65/1986, alle Leggi Regionali nr. 24/2003, nr. 21/2012, alla delibera di Giunta Regionale nr. 1179/2004, nonché della situazione attuale esaminata nei paragrafi precedenti. Per definire un modello organizzativo conforme alle norme di riferimento e funzionale alla nuova realtà, nella quale il nuovo corpo unico di polizia municipale andrà ad operare al fine di raggiungere obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità del servizio, occorre tenere in considerazione i seguenti criteri: 1) raggiungimento degli standard minimi di servizio individuati dalla Regione (es. orari, centrale operativa); 2) potenziale raggiungimento degli standard raccomandati dalla Regione in termini di numero di operatori di Polizia Municipale; 3) centralizzazione di alcuni servizi che, per loro natura, consentono maggiore specializzazione e professionalità dei servizi erogati ma anche economia di risorse umane e strumentali; 4) prossimità dei servizi che il cittadino ha necessità di fruire personalmente mediante il contatto diretto con operatori di polizia1; 5) conformazione geografica, socio economica del territorio di competenza ed anche estensione territoriale. Sulla base dei suddetti 5 criteri, si individuano i seguenti obiettivi prioritari: a) erogazione di servizi al cittadino rispondenti agli standard di qualità previsti dalla Regione; b) omogeneizzazione di strumenti e procedure tecnico-operative in modo da uniformare le diverse attività svolte e comunicare con il cittadino nelle medesime forme nell’ambito del territorio di competenza dell’Unione; c) risparmio in termini di risorse umane ed economiche così da destinare queste ultime a mansioni maggiormente attinenti al nuovo modello; d) maggior presidio del territorio e di contatto diretto con il cittadino in termini di orario e di capillarità territoriale del servizio al fine di attuare una politica del “km zero” ovvero la possibilità per il cittadino di contattare la Polizia Municipale dell’Unione per qualsiasi esigenza senza dover effettuare gravosi spostamenti dal territorio dove vive o ha i propri interessi. Considerato che il nuovo corpo unico di Polizia Municipale andrà ad operare in un territorio vasto, avente una superficie di circa 1.251,67 Kmq con una popolazione residente di 188.357 persone, a cui si aggiungono numerosi non residenti quali studenti universitari, turisti ecc., il modello organizzativo del corpo 1 Criterio in linea con osservazione espressa dal Sindaco di Santa Sofia PG 0001236/2014 (secondo punto). 35 non potrà essere solo centralizzato ma potrà essere articolato in almeno due livelli organizzativi: un livello organizzativo centralizzato comprendente il Comando centrale e le unità specialistiche; un livello organizzativo decentrato sul territorio, in collegamento con il Comando centrale tramite i distaccamenti che coordinano i presidi territoriali a diretto contatto con il cittadino. 36 Figura 2: IPOTESI STRUTTURA ORGANIZZATIVA “POLIZIA MUNICIPALE DELL’UNIONE DEI COMUNI DELLA ROMAGNA FORLIVESE” Comandante Corpo Unico U.O. Staff Segreteria Ambito Specialistico sovra comunale Vice Comandante Operativo Vice Comandante Amministrativo Vice Comandante Vicario U.O. AAGG e Logistica U.O. Infortunistica Commissario U.O. PG e Antievasione U.O. Commercio e Tutela del Consumatore U.O. Centrale Op. U.O. Edilizia, Ambiente Commissario U.O. Sanzioni e Contenzioso Ambito di prossimità territoriale Commissario Distaccamento A Forlì – Castrocaro Terme e T.d.S. Distaccamento B Forlimpopoli Distaccamento C Acquacheta Distaccamento D Bertinoro - Bidente Rabbi Presidio Locale A1 Forlì Presidio Locale B1 Forlimpopoli Presidio Locale C1 Dovadola Presidio Locale D1 Bertinoro Presidio Locale C2 Rocca S.C. Presidio Locale D2 Meldola Commissario U.O. Info/P.I. Viabilità U.O. Vigili di Q. Presidio Locale A2 Castrocaro T. LEGENDA: Giallo= sede back office distaccamento Arancione= la sede del distaccamento Acquacheta verrà scelta dalla Giunta tra Rocca e Modigliana Presidio Locale C3 Portico Presidio Locale C4 Modigliana Presidio Locale C5 Tredozio Presidio Locale D3 Civitella di R. Presidio Locale D4 Galeata Presidio Locale D5 S. Sofia Presidio Locale D6 Predappio Presidio Locale D7 Premilcuore 37 4.1 Il livello organizzativo centralizzato 4.1.1 Premessa - Ipotesi organizzativa Le caratteristiche del livello organizzativo centralizzato sono da un lato funzionali al coordinamento generale del Corpo Unico e dall’altro adeguate a fornire supporto specialistico al territorio per tutte le funzioni di Polizia Municipale con elevati standard di qualità e professionalità. In pratica, si tratta di una struttura accentrata costituita da un Comando Centrale finalizzata alla gestione strategica sulla base degli obiettivi assegnati dall’Unione; dirama protocolli operativi, circolari, ordini di servizio ecc. e si avvale di Unità Operative specialistiche che gestiranno in maniera centralizzata determinate materie (ufficio verbali, commercio, edilizia/ambiente, polizia giudiziaria, infortunistica stradale ecc.); materie, che per loro natura, offrono in questo modo le maggiori economie di gestione, specializzazione, efficacia, efficienza ed economicità. Grazie a tale struttura centralizzata il Comandante accoglie le direttive dell’organo politico preposto al Servizio, al quale risponde dell’attuazione di quanto deciso e pianificato, impegnando tutte le leve organizzative e le risorse a sua diretta disposizione. Figura 3: Struttura organizzativa centralizzata Comandante Corpo Unico U.O. Staff Segreteria Ambito Specialistico sovra comunale Vice Comandante Operativo Vice Comandante Amministrativo Vice Comandante Vicario U.O. AAGG e Logistica U.O. Infortunistica U.O. PG e Antievasione U.O. Centrale Op. Commissario U.O. Commercio e Tutela del Consumatore U.O. Edilizia, Ambiente Commissario U.O. Sanzioni e Contenzioso Ambito di prossimità territoriale 38 In sintesi, si prevede che il livello organizzativo centralizzato possa consentire: economie di scala e di specializzazione per il personale (gestire il comando centrale ed alcune materie specialistiche in una struttura centralizzata consente per alcune attività, di impiegare per ogni singola funzione un numero minore di operatori rispetto alla somma delle persone attualmente utilizzate nei singoli comuni per le medesime attività); economie di scala per i costi fissi (un solo comando centrale e alcuni uffici unici per l’intero corpo unico determinano minori spese per luce, acqua, gas, riscaldamento, strumenti informatici ecc..); migliore coordinamento delle risorse umane; diretta attuazione delle direttive dell’organo politico preposto all’Unione attraverso modalità e strategie comuni nell’intero territorio di competenza mediante un’unica strategia organizzativa; omogeneizzazione delle procedure e dei servizi resi sul territorio. 4.1.1 Comando Centrale a) sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2 b) Funzioni: • programma le strategie del Corpo Unico • emana le direttive operative al fine di raggiungere gli obiettivi derivanti dagli indirizzi politici dati dal Presidente dell’Unione • tiene e sviluppa i collegamenti con gli Organi Istituzionali dell’Unione e con i dirigenti degli uffici dell’Unione 4.1.1.1 Segreteria Comando Centrale a) sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2 b) Funzioni: • gestisce la segreteria del Comandante • elabora le notizie e mantiene i rapporti con la stampa • gestisce la comunicazione interna al comando • gestisce e cura i rapporti tra comando centrale e distaccamenti • emana gli OdS e le Circolari • amministra il programma gestionale Rilfedeur 4.1.2 Ambito dei servizi specialistici sovra comunali Come già evidenziato al punto 4.1, nel livello organizzativo centralizzato sono allocate n. 7 Unità che per loro natura offrono le maggiori economie di gestione, specializzazione, efficacia, efficienza ed economicità: 1) U.O. Affari generali e logistica 2) U.O. Centrale Operativa 3) U.O. Infortunistica Stradale 39 4) U.O. Polizia Giudiziaria e Nucleo Antievasione 5) U.O. Commercio e Tutela del Consumatore 6) U.O. Edilizia e ambiente 7) U.O. Sanzioni e contenzioso 4.1.2.1 U. O. Affari Generali e logistica a) Sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2 b) Funzioni: • gestione del bilancio preventivo e consultivo del Comando di PM dell’Unione (liquidazioni acquisti ecc..); • controllo di Gestione; • cura e gestione dei software e l’hardware del Comando di PM dell’Unione, in collaborazione con il servizio informatica dell’Unione; • cura della logistica (attrezzature e vestiario) • cura e gestione del protocollo; • gestione delle pratiche amministrative del personale e dei servizi (limitatamente alla programmazione annuale ed ai grandi eventi) • gestione amministrativa del personale (Kronos) 4.1.2.2 U. O. Centrale Operativa a) Sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2 b) Funzioni: • gestione delle comunicazioni telefoniche e delle comunicazioni radio con il personale in esterno; • gestione della sistema di videosorveglianza, gestione delle banche dati. 4.1.2.3 U. O. Infortunistica Stradale a) Sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2 b) Funzioni: • gestione dei procedimenti relativi ai sinistri stradali rilevati dai singoli presidi; • coordinamento diretto sul territorio in caso di sinistri mortali o di grave entità. 4.1.2.4 U. O. Polizia Giudiziaria e Nucleo Antievasione a) Sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2 b) Funzioni: • gestione dei procedimenti relativi ai reati accertati dai singoli presidi e attività di Polizia Giudiziaria d’iniziativa o delegata dall’A.G.; • indagini relativi a fatti di possibile evasione fiscale sia su indicazione dei presidi che d’iniziativa. 4.1.2.5 U. O. Commercio e Tutela del Consumatore a) Sede operativa: Forlì, Forlì, Via E. Curiel nr. 51 b) Funzioni: • gestione dei procedimenti relativi ad accertamenti effettuati dai Presidi in materia di commercio, somministrazione e polizia amministrativa e attività d’iniziativa su verifiche di particolare complessità, o attività delegata dall’A.G. 40 4.1.2.6 U. O. Edilizia e Ambiente a) Sede operativa: Forlì, Via E. Curiel nr. 51 b) Funzioni: • Gestione dei procedimenti relativi ad accertamenti effettuati dai Presidi in materia di edilizia e ambiente, e attività d’iniziativa su verifiche di particolare complessità, o attività delegata dall’A.G. 4.1.2.7 U. O. Sanzioni e Contenzioso a) Sede operativa: Forlì, Via E. Curiel, 51 b) Funzioni: • Gestione dei procedimenti relativi alle sanzioni amministrative accertate dai presidi o da unità specialistiche; • gestione del contenzioso; • gestione dell’esternalizzazione del servizio. 41 4.2 Il livello decentrato Le caratteristiche organizzative e funzionali della struttura decentrata ovvero dei Distaccamenti e dei Presidi sono rivolte principalmente ad un maggiore contatto con il cittadino e ad una capillare presenza sul territorio di riferimento. Sono stati pertanto individuati 4 Distaccamenti: 1) Distaccamento A Forlì – Castrocaro Terme e Terra del Sole2 con sede operativa a Forlì; 2) Distaccamento B Forlimpopoli3 con sede operativa a Forlimpopoli, 3) Distaccamento C Acquacheta con sede operativa da determinarsi da parte della Giunta dell’Unione tra Rocca San Casciano e Modigliana; 4) Distaccamento D Bertinoro - Bidente – Rabbi con sedi operative presso i Comuni di Bertinoro e Predappio. Le sedi operative svolgono funzioni di back office dei presidi facenti parti del medesimo distaccamento. Figura 4: Struttura Organizzativa decentrata Ambito di prossimità territoriale Commissario Distaccamento A Forlì – Castrocaro Terme e T.d.S. Distaccamento B Forlimpopoli Distaccamento C Acquacheta Distaccamento D Bertinoro - Bidente Rabbi Presidio Locale A1 Forlì Presidio Locale B1 Forlimpopoli Presidio Locale C1 Dovadola Presidio Locale D1 Bertinoro Presidio Locale C2 Rocca S.C. Presidio Locale D2 Meldola Commissario U.O. Info/P.I. Viabilità Presidio Locale A2 Castrocaro T. U.O. Vigili di Q. Presidio Locale C3 Portico Presidio Locale C4 Modigliana Presidio Locale C5 Tredozio Presidio Locale D3 Civitella di R. Presidio Locale D4 Galeata Presidio Locale D5 S. Sofia Presidio Locale D6 Predappio Presidio Locale D7 Premilcuore 2 Recepisce osservazione del Sindaco di Castrocaro Terme e Terra del Sole. Il distaccamento di Forlimpopoli dipenderà direttamente dal Comandante del Corpo Intercomunale in attesa che venga definito il processo di possibile fusione fra i Comuni di Bertinoro e Forlimpopoli, presumibilmente previsto per il 2016. 3 42 4.2.1 I Distaccamenti Il Distaccamento ha sede operativa localizzata in un punto dell’ambito territoriale di competenza che consente di attuare la massima possibilità di coordinamento, indirizzo e controllo dei Presidi. Il Distaccamento costituirà un nucleo di gestione e di coordinamento vero e proprio delle attività svolte dai Presidi stessi (backoffice di I livello); gestirà inoltre i rapporti con le Unità Operative specialistiche del livello organizzativo centralizzato in un rapporto di reciproca collaborazione per la gestione dei procedimenti di interesse dell’U.O. specialistica. In altri termini, si tratta di procedimenti che possono avere origine dal Presidio e devono essere portati, per la conclusione, all’attenzione dell’U.O. specialistica, ovvero trasmessi da quest’ultima al Distaccamento perché siano sviluppati dal Presidio di competenza. Il Distaccamento svolge inoltre funzioni di front-office al cittadino del territorio dei 15 Comuni; tale attività di front-office deve essere svolta, con l’ausilio di tecnologie adeguate, anche per poter dare risposte afferenti problematiche connesse ad attività svolte da altri Distaccamenti, Presidi o Unità Specialistiche nell’ottica dell’obiettivo della politica del Km zero come meglio evidenziato a pagina 354. In particolare il Distaccamento svolge inoltre le seguenti funzioni: • attuazione delle direttive e raggiungimento degli obiettivi assegnati dal Comando centrale attraverso la gestione del personale e delle risorse assegnate; • gestione di tutti gli atti prodotti dai Presidi per l’eventuale l’inoltro alle U.O. specialistiche; • organizzazione dei servizi, fatte salve la programmazione annuale e l’organizzazione di servizi relativi a grandi eventi, la cui competenza rimane all’U.O. Affari Generali del livello organizzativo centrale; • gestione della posta in arrivo e partenza; • gestione degli esposti/segnalazioni dei cittadini relativi all’ambito territoriale di competenza tramite il sistema Ril.Fe.DE.Ur.; • programmazione degli interventi sul territorio; • gestione delle risorse strumentali assegnate al distaccamento in collaborazione con l’U.O. Affari Generali e logistica del livello centrale; • gestione delle emergenze di protezione civile. 4.2.2 I Presidi Il Presidio costituisce il punto di massimo contatto con il cittadino e con il territorio; pertanto il personale assegnato ha compiti quasi completamente di natura operativa esterna. 4 Il punto recepisce già l’osservazione del Sindaco di Santa Sofia PG 0001236/2014 (terzo punto). 43 Per poter svolgere con il massimo di efficienza ed efficacia il contatto con il cittadino, sempre nell’ottica dell’obiettivo politica del Km zero, l’attività del presidio potrà essere svolta sia attraverso l’utilizzo di un Ufficio Mobile ovvero di un veicolo idoneo, attrezzato ad uso ufficio, completo di collegamenti e strumentazioni informatiche che gli consenta di essere anche front-office nei punti del territorio più lontani dal Distaccamento. In alternativa, secondo le esigenze del territorio e per dare continuità alle consuetudini in essere nei piccoli comuni, l’attività di front-office potrà essere svolta all’interno degli uffici comunali già sedi dei comandi locali5. Il personale prenderà servizio, secondo l’attuale dislocazione, nella sede del Presidio presso cui è comandato e potrà essere comandato in servizio di pattuglia con personale appartenente ad altro presidio, in un ottica di economia generale delle risorse, maggiore efficienza e necessità di servizio. Sono individuati i seguenti Presidi locali afferenti ai 4 Distaccamenti: 1) Presidio locale A1 (Distaccamento A Forlì – Castrocaro Terme e T.d.S.), competenza territoriale nel Comune di Forlì; 2) Presidio locale A2 (Distaccamento A Forlì – Castrocaro Terme e T.d.S.), competenza territoriale nel Comune di Castrocaro Terme e T.d.S.) 3) Presidio locale B1 (Distaccamento B Forlimpopoli), competenza territoriale nel comune di Forlimpopoli 6; 4) Presidio locale C1 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale nel comune di Dovadola, 5) Presidio locale C2 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale nel comune Rocca San Casciano; 6) Presidio locale C3 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale nel comune Portico e San Benedetto; 7) Presidio locale C4 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale nel comune di Modigliana; 8) Presidio locale C5 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale nel comune di Tredozio; 9) Presidio locale D1 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi), competenza territoriale nel comune di Bertinoro; 10) Presidio locale D2 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi) competenza territoriale nel comune di Meldola; 11) Presidio locale D3 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi) competenza territoriale nel comune Civitella di Romagna; 12) Presidio locale D4 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi) competenza territoriale nel comune di Galeata; 13) Presidio locale D5 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi) competenza territoriale nel comune di Santa Sofia; 14) Presidio locale D6 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi), competenza territoriale nel comune di Predappio; 15) Presidio locale D7 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi), competenza territoriale nel comune di Premilcuore; 5 Questo paragrafo recepisce le osservazioni del Sindaco di Santa Sofia PG 1236/2014 (II punto). Il distaccamento di Forlimpopoli dipenderà direttamente dal Comandante del Corpo Intercomunale in attesa che venga definito il processo di possibile fusione fra i Comuni di Bertinoro e Forlimpopoli, presumibilmente previsto per il 2016 6 44 I Presidi hanno compiti quasi esclusivamente operativi ed in particolare si riportano le principali funzioni: a) controllo della mobilità e sicurezza stradale, comprensive delle attività di polizia stradale e di rilevamento degli incidenti di concerto con le altre Forze e strutture di polizia stradale; b) controlli di prossimità territoriale con particolare riferimento alle attività di informazioni anagrafiche, socio-economiche, gestione diretta degli esposti e segnalazione dei cittadini, presidio delle aree verdi, dei parchi e dei punti di aggregazione di persone, presidio delle manifestazioni e degli eventi che interessano il territorio; c) tutela della libertà d'impresa e tutela del consumatore, comprensiva delle attività di polizia amministrativa commerciale e con particolare riferimento al controllo delle aree mercatali e delle fiere che interessano il territorio, controllo dei prezzi e contrasto delle forme di commercio irregolari in un rapporto di reciproca collaborazione con l’U.O. specialistica Commercio e Tutela del Consumatore; d) tutela della qualità urbana e rurale, comprensiva delle attività di polizia edilizia e ambientale in un rapporto di reciproca collaborazione con l’U.O. specialistica Edilizia e Ambiente; e) tutela della vivibilità e della sicurezza urbana e rurale, comprensiva delle attività di polizia giudiziaria in un rapporto di reciproca collaborazione con l’U.O. specialistica Polizia Giudiziaria e Nucleo Antievasione; f) supporto nelle attività di controllo spettanti agli organi di vigilanza preposti alla verifica della sicurezza e regolarità del lavoro; g) controllo relativo ai tributi locali secondo quanto previsto dai rispettivi regolamenti; h) soccorso in caso di calamità, catastrofi ed altri eventi che richiedano interventi di protezione civile; i) front-office locale (in giornate ed orari programmati) tramite ufficio mobile o sede fissa7. 4.2.2.1 Presidio Locale Forlì Considerato che il Presidio Locale di Forlì è chiamato ad operare su un territorio densamente popolato (118.652 abitanti con una densità demografica di 519,38 ab/kmq) è necessario, per una maggiore funzionalità dei servizi da rendere al cittadino suddividere il Presidio in 2 Unità Operative: 1) Unità Operativa Infortunistica/Pronto Intervento/Viabilità; 2) Unità di Prossimità territoriale; Dette articolazioni organizzative svolgeranno i compiti richiamati dalle lettere a)-i) del paragrafo precedente. 7 Recepisce osservazioni Sindaco Santa Sofia 45 5 Organizzazione del personale 5.1 Premessa Con il nuovo assetto organizzativo del Corpo Unico occorre effettuare un’attenta analisi del fabbisogno in termini di organico ed agire in stretta correlazione con le normative nazionali che determinano limiti al costo del personale e le direttive regionali che sollecitano il raggiungimento degli standard essenziali o raccomandati per gli organici di Polizia Municipale. Se da un lato, è essenziale perseguire l’ottica del risparmio di risorse umane e strumentali così da limitare i costi del personale, dall’altro non è invece possibile organizzare un servizio unificato di Polizia Municipale senza dotarsi di personale adeguato a raggiungere gli obiettivi prefissati. L’attuale organico complessivo è pari a 143 unità di personale a tempo indeterminato (dato al 30/11/2013 comprensivo degli operatori part-time) ai quali vanno aggiunte 24 unità a tempo determinato (con contratti in scadenza entro l’anno 2014). Si evidenzia che l’organico complessivo degli operatori di Polizia Municipale dei 15 comuni, che deve confluire nell’Unione, pari a 141 risorse uomo a tempo pieno (il numero di 143 è stato ridotto in proporzione alle ore mancanti per i contratti part time), è carente di 64 unità rispetto agli standard minimi essenziali fissati dalla Regione che sale a - 70 rispetto agli standard sempre raccomandati dalla Regione Emilia-Romagna. Nella consapevolezza della impossibilità di raggiungere o comunque di raggiungere in breve tempo detti standard, si ritiene essenziale che la Polizia Municipale sia completamente sgravata di quelle competenze prettamente amministrative che possono essere svolte anche da altri uffici dei comuni interessati non essendo attività che necessariamente richiedono le qualifiche che il personale della PM possiede. Trattasi di attività di notificazione, autista, rilascio autorizzazioni di vario genere, anagrafe canina, ricezione atti per compiti di attività di p.s. ecc. La questione delle competenze non strettamente connesse con le funzioni della Polizia Municipale costituisce un aspetto piuttosto spinoso, specialmente per le realtà locali più piccole; infatti, negli anni si sono consolidate routine organizzative che occorre oggi rivedere e ripensare alla luce delle nuove competenze dell’Unione. La fase che vede l’attribuzione di compiti amministrativi deve necessariamente essere considerata un aspetto transitorio poiché la carenza nella pianta organica non potrà essere colmata in tempi brevi. Si ritiene sufficientemente congruo individuare in anni uno e comunque non oltre il 30/06/2015, la scadenza della fase transitoria, termine entro il quale ogni comune si farà carico delle funzioni descritte8. Dai dati rilevati, di cui alla tabella nr. 10 di pag. 30, risulta un numero di ore lavorate per queste attività non di stretta competenza della Polizia Municipale, pari a 4.217 ore (dato parziale per difetto in quanto l’Unione Montana Acquacheta non ha fornito questo dato) che, tradotto in giornate lavorative, risulta pari a 702,8 giornate/uomo equivalenti al lavoro di circa 4 agenti di PM ogni anno. Come indicato nel presente progetto, le U.O. specialistiche si occuperanno delle 8 Osservazione del Sindaco di Santa Sofia del 24/2/2014, punto 11. 46 attività di tutta l’Unione che richiedono particolare specializzazione, con conseguente sgravio di competenze dei futuri distaccamenti di quelle attività. Tali condizioni permetteranno di dirottare maggiori risorse umane ad attività di presidio del territorio. Per far fronte alle già ampiamente evidenziate carenze di personale, le diverse Amministrazioni hanno proceduto ad assumere personale con contratto a tempo determinato per complessive 24 unità i cui contratti andranno in scadenza nell’anno 2014. Detto personale è attualmente impiegato esclusivamente in servizi esterni. Ciò premesso, la successiva analisi si basa esclusivamente su personale assunto con contratto a tempo indeterminato, rinviando la discussione sugli addetti a tempo determinato qualora il presente progetto venisse approvato e costituisse base di sviluppo dell’attività di Polizia Municipale dell’Unione. 5.2 Ipotesi allocazione risorse umane La situazione inerente il personale deve essere considerata secondo due binari paralleli. Da un lato, con la fusione per incorporazione della comunità Montana dell’Appennino forlivese nell’Unione Montana Acquacheta – Romagna Toscana, poi ridenominata “Unione dei Comuni della Romagna forlivese – Unione montana” (di seguito indicata “Unione”), il personale prima facente capo ai due Enti risulta oggi confluito integralmente nell’Unione. Dall’altro lato, il personale afferente all’Associazione Intercomunale della Pianura Forlivese risulta dipendente dei Comuni costituenti l’Associazione ovvero i Comuni di Bertinoro, Castrocaro Terme e TdS, Forlì e Forlimpopoli. Per questi ultimi Comuni è prevista l’iniziale formula del “comando”; in altri termini, dal 31/03/2014 il personale continuerà a dipendere dai singoli Comuni dell’Associazione ma svolgerà servizio all’interno del “Corpo unico intercomunale di Polizia Municipale”dell’Unione. In questa prima fase e almeno fino al 31/12/2014 non si ipotizzano cambiamenti rispetto alla attuale situazione organizzativa ed operativa (così come anche indicato nella nota introduttiva del presente lavoro); il personale continuerà a prendere servizio nel presidio di assegnazione e a svolgerlo secondo le attuali direttive e secondo gli obiettivi previsti dalle rispettive amministrazioni. In sintesi, personale, bilanci e risorse economiche e strumentali rimangono in capo alle rispettive Amministrazioni ovvero: - Comune di Bertinoro; - Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole; - Comune di Forlì; - Comune di Forlimpopoli; - Unione dei Comuni della Romagna forlivese – Unione montana (ex CMAF e Acquacheta); Una volta che tutte le Amministrazioni avranno conferito all’Unione la funzione di Polizia Municipale, (la decorrenza è prevista dal 31 marzo 2014), si avvieranno tutti i processi organizzativi per rendere pienamente operativo il Corpo Unico. Il primo periodo (i primi 9 mesi, ovvero fino al 31/12/2014) sarà cruciale per 47 mettere in atto tutte le procedure di studio, di accordi fra i diversi attori coinvolti al fine di raggiungere il risultato di un’unica istituzione operante nei 15 Comuni dell’ambito di riferimento. Per un maggiore dettaglio delle prime fasi di sviluppo e delle prime azioni da mettere in atto si rinvia al successivo paragrafo 7 a pagina 53. Ribadendo che in questa prima fase di avvio del Comando di PM dell’Unione non si ipotizzano cambiamenti che interessano il personale dipendente, che si ripete continuerà a prendere servizio nel presidio di competenza, è possibile comunque effettuare un sintetico ragionamento generale sull’articolazione delle risorse umane all’interno della nuova organizzazione. Al fine di effettuare un’ipotesi di allocazione di risorse umane all’interno del Comando di PM dell’Unione, occorrerà tenere presente i seguenti criteri: 1. il Comando di Polizia Municipale di Forlì attualmente ha già articolato nel proprio organigramma i 7 ambiti specialistici (vedi pag 39 e ss.), ipotizzati per la nuova struttura organizzativa della PM dell’Unione e pertanto ha al suo interno le risorse umane già formate e qualificate per svolgere dette attività specialistiche senza necessità di supporto e specifica formazione per le rispettive materie e l’esperienza e la professionalità acquisita potranno essere messe a disposizione anche di quelle realtà territoriali più piccole creando una sinergia biunivoca affinché da un lato, il personale delle U.O. specialistiche inizi a conoscere le problematiche dei piccoli territori e dall’altro, il personale appartenente a questi ultimi acquisisca ulteriori conoscenze e specializzazioni legate a materie trattate dalle predette U.O. specialistiche9; 2. l’esperienza e la conoscenza territoriale del personale che già svolge servizio operativo in esterno nei 4 Distaccamenti ipotizzati per la nuova struttura organizzativa della PM dell’Unione; esperienza e conoscenza territoriale che è circoscritta al territorio comunale ove attualmente svolge servizio10; 3. la residenza/domicilio effettivo del personale in forza al Comando di Polizia Municipale; 4. il rapporto tra numero residenti del Distaccamento e personale assegnato per il servizio nello stesso; 5. i profili professionali (Funzionari e Istruttori) ed i relativi distintivi di grado (Commissari, Ispettori e Agenti/Assistenti) del personale attualmente in servizio. 9 Questo punto in parte recepisce l’osservazione nr. 7 (formazione) del Sindaco di Santa Sofia del 24/2/2014 10 Vedi nota precedente. 48 5.2.1 Ipotesi di articolazione quantitativa delle risorse umane Il presente paragrafo costituisce un’ipotesi di studio iniziale (vedi nota introduttiva) e sintetizza un possibile risultato finale che potrà essere ottenuto una volta che il processo di unificazione sarà a regime e tutte le attività saranno svolte appieno in ambito di Corpo Unico intercomunale. Al termine del periodo transitorio è prevista la soluzione di seguito articolata. Tenuto conto del criterio nr. 4 di cui al paragrafo precedente, e cioè il rapporto tra numero residenti del Distaccamento e personale assegnato per il servizio nello stesso, si è analizzato il rapporto attualmente in essere nei comuni appartenenti ai futuri Distaccamenti. Premesso che il numero degli abitanti del territorio dell’Unione è pari a nr. 188.357 e che il numero degli operatori di PM attualmente utilizzati per servizi esterni non specialistici è di 96 unità, il rapporto è pari a nr. 1 operatore di PM ogni 1.962 abitanti. A questo rapporto, al fine di elaborare un’ipotesi di articolazione quantitativa delle risorse umane, viene altresì applicato un correttivo standard che tiene conto di 2 fattori: 1) la maggiore densità demografica dei nuovi aggregati; 2) il fatto che le U.O. specialistiche del Comando Centrale andranno a sgravare parzialmente il lavoro dei Distaccamenti. Il correttivo ipotizzato prevede una riduzione di un addetto per i Distaccamenti Forlimpopoli ed uno per Bertinoro-Bidente-Rabbi in favore del Distaccamento Forlì11 mentre per il Distaccamento Acquacheta non si ritiene si debba apportare alcuna ulteriore riduzione rispetto al calcolo effettuato sulla media della popolazione. Le tabelle nr. 17 e 18 che seguono illustrano l’ipotesi di articolazione quantitativa delle risorse umane assunte con contratto a tempo indeterminato. Si evidenzia che il futuro Distaccamento di Forlì, come già indicato al punto 4.2.2.1 pag. 43, oltre ad avere la maggiore concentrazione di popolazione residente, andrà ad accollarsi competenze di primo livello che prima svolgevano gli ambiti specialistici (es. mercati, fiere, interventi edilizi ecc.) mentre gli altri Distaccamenti verranno sgravati di competenze di ambito specialistico (gestione verbali ed incassi, interventi complessi in materia commerciale, tutela del consumatore ed edilizia ecc.). 11 49 Tabella 17: Ipotesi articolazione quantitativa risorse umane U.O specialistiche del Comando Centrale Dirigente Comandante 1 Commissari Comando Centrale Ufficio Segreteria Comando U.O. Centrale Operativa U.O. Infortunistica stradale U.O. Polizia Giudiziaria e Nucleo Antievasione U.O. Commercio e Tutela del Consumatore U.O. Edilizia e Ambiente U.O. Affari Generali U.O. Sanzioni e Contenzioso 3 7 3 1 6 5 5 1 7 7 1 44 3 47 50 Nr Rapporto operatore PM/abitanti nr. 1.962 Distaccamento Forlì-Castrocaro popolaz. resid. 125.185 Distaccamento– Forlimpopoli popolaz. resid. 13.230 Distaccamento Acquacheta popolaz. resid. 10.485 Distaccamento Bertinoro-Bidente – Rabbi 39.457 Totali Nr. operatori attuali Operatori sulla base della Fattore popolazione Correzione vedi standard paragrafo 5.2.1 G D+E Tot. variazione F-C A Tabella 18: Ipotesi articolazione quantitativa risorse umane U.O specialistiche dei Distaccamenti B C D E F 63 64 (+1) +2 66 +3* 7 7 -1 6 -1 6 5 (-1) 0 5 -1 20 20 -1 19 -1 96 96 0 96 0 *Si evidenzia che il dato “+3” a favore del Distaccamento di Forlì-Castrocaro non andrebbe assolutamente a pesare sulle risorse umane attualmente impiegate nei territori degli altri Distaccamenti qualora si operasse il trasferimento di quelle competenze prettamente amministrative che potrebbero essere svolte da altri uffici dei Comuni interessati come meglio esplicitato a pag. 46 e ss. ed inoltre si rammenta che il carico di lavoro dei 4 Distaccamenti sarà alleggerito di quelle competenze specialistiche che verranno svolte dalle U.O. del livello centrale. 6 Risorse strumentali L’ipotesi di distribuzione delle risorse strumentali costituisce un’idea di massima, costruita tenendo presente le attuali risorse e la loro attuale distribuzione con minimi aggiustamenti legati al numero degli addetti ipotizzati per ogni nuovo Distaccamento. Si evidenzia comunque che le risorse strumentali assegnate ai Distaccamenti sopracitati ed alle U.O. specialistiche possono essere utilizzate, in caso di necessità, anche da U.O./Distaccamenti non assegnatari in una logica di sussidiarietà orizzontale. Fra le risorse strumentali al momento in dotazione risulta particolarmente critica per la prima fase dell’avvio della PM dell’Unione, quella relativa alle radio veicolari e portatili in quanto sussiste un doppio sistema di radio-comunicazione ovvero il sistema digitale TetRa e il sistema analogico. L’U.O. Centrale Operativa risulta invece basata sul sistema TetRa. 51 4 3 2 3 14 3 2 4 3 7 Si 15 4 1 101 1 1 2 1 2 Si 4 1 1 7 TOTALI 6 Bidente Rabbi 30 7 Acquacheta 8 Bertinoro Forlimpopoli autovetture motocicli ciclomotori furgone attrezz. velocipedi Autovelox* Telelaser T-photo-vista red etilometro Pre-test alcool videosorveglianza macch. fotogr. falso document. Sistema ctrl trasp. pesante Armi in dotazione centrale radio radio veicolari TetRa radio veicolari Analogiche radio portatili TetRa radio portatili Analogiche funz. telefoni cellulari Computer fissi/portatili ufficio Computer portatili servizi esterni Forlì U.O. Specialistiche e Staff Tabella 19: Principali risorse strumentali dell'Unione12 6 54 10 3 5 17 6 5 6 6 11 Si 26 5 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 Si 2 1 1 Si 5 13 12 1 27 12 100 35 22 33 15 0 5 0 10 6 8 1 7 9 6 7 7 10 17 9 6+3 0 1 34 24 110 62 43 59 22 * Il Comando di Forlì ha a disposizione nr. 2 apparecchiature che erano utilizzate come fisse ma che, alla luce dell’attuale decreto della Prefettura possono essere reimpiegate quali postazioni mobili 12 I dati della tabella 19 sono da ritenersi indicativi in attesa dell’inventario dei beni da conferire al Comando di PM dell’Unione che verrà effettuato entro l’anno 2014 52 7 Sviluppo temporale del progetto L’esecuzione del progetto di creazione del Corpo unico intercomunale richiederà notevoli sforzi che coinvolgeranno tutti gli attori appartenenti ai 15 Comuni. Il progetto di costituzione di un Corpo unico originato dalla necessità di produrre una maggiore sinergia in termini di efficienza, efficacia ed economicità di gestione del servizio di Polizia Municipale ed un conseguente contenimento dei costi, richiede necessariamente tempistiche ben precise e puntuali per i diversi step programmati. Riprendendo quanto già indicato al paragrafo 5.2 pag. 47 nella prima fase di avvio del processo di unificazione della funzione di Polizia municipale non si ipotizzano cambiamenti e nulla verrà modificato in relazione all’attuale articolazione e dipendenza del personale, alle attuali spese previste nei singoli bilanci degli Enti di riferimento e nelle risorse strumentali a disposizione di ciascun comando. Nei primi 9 mesi, ovvero per tutto l’anno 2014, prenderà il via una complessa fase di analisi e studio, di coinvolgimento di tutti gli attori territoriali interessati quali Sindaci e Amministratori, dirigenti e funzionari dei 15 comuni, sindacati ecc. al fine di fronteggiare e risolvere, tramite progetti, documenti ed accordi, le diverse problematiche che verranno di volta in volta prese in esame. Quello che occorre innanzitutto fare è affrontare ed eliminare i pregiudizi e le barriere territoriali ma soprattutto tracciare un percorso virtuoso finalizzato alla condivisione degli obiettivi previsti nella prima fase (ovvero entro il 31/12/2014). Si tratta dei seguenti obiettivi: 1. Stesura e approvazione Regolamento del Corpo; 2 Creazione di una Centrale Operativa unificata; 3 Gestione amministrativa unificata delle sanzioni accertate nell’Unione (U.O. Sanzioni e contenzioso); 4 Omogeneizzazione delle procedure e della modulistica in uso su tutto il territorio dell’Unione; 5 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione da parte dei singoli Enti delle risorse umane e strumentali; 6 Bilancio di previsione dell’Unione (a partire dal 2015); 7 Trasferimento all’Unione dei contratti di servizio in essere e delle diverse banche dati. 7.1 Stesura e approvazione del Regolamento del Corpo Le fasi di sviluppo di questo obiettivo prevedono la personalizzazione del regolamento tipo stilato dalla Regione Emilia-Romagna con un lavoro condiviso fra i dirigenti ed i funzionari di vertice. Il documento finale dovrà poi essere approvato dal Consiglio dell’Unione. 7.2 Creazione di una Centrale Operativa unificata Per raggiungere nei tempi previsti questo obiettivo occorre scandire con precisione le diverse fasi di studio: 53 a) ricognizione dettagliata sul territorio delle coperture radio-telefoniche al fine di individuare la migliore modalità di comunicazione con le pattuglie; b) ricognizione degli apparati radio veicolari, portatili, apparati telefonici già attivi e verifica di ulteriori necessità di acquisto immediate; c) unificazione dei centralini dei 15 comuni, studio e messa in atto delle procedure automatiche di deviazione delle chiamate alla Centrale Operativa unica; d) pubblicizzazione su tutti i 15 comuni delle nuove modalità di contatto con la Polizia Municipale valide sia per i cittadini che per gli altri apparati amministrativi ed istituzionali; e) aggiornamento dei vari siti web con le informazioni previste; f) verifica dei contratti in essere (vedi anche successivo paragrafo 7.8) e delle procedure per l’accesso alle banche dati (MCTC, PRA, ANIA, Anagrafi comunali, veicoli rubati, Ril.Fe.De.Ur. ecc.) e relativa unificazione; g) definizione di un protocollo operativo per le corrette modalità di comunicazione con/fra le pattuglie sul territorio e la C.O.; h) formazione del personale per un uso corretto delle tecnologie e delle comunicazioni da e per la centrale Operativa. Come è immediatamente percepibile le fasi sono molto complesse e dipendono altresì dall’iterazione di altri servizi ed enti (informatica, servizi anagrafe, aziende telefoniche ecc.). Si ritiene comunque che l’avvio della C.O. unificata sia uno degli obiettivi fondamentali che debbano essere raggiunti entro l’anno (si veda tabella Gant pag 58 e ss.). 7.3 Gestione amministrativa unificata delle sanzioni accertate nell’Unione Anche questo obiettivo risulta elaborato e complesso da raggiungere. Occorre innanzitutto separare la gestione delle sanzioni accertate fino al 30/03/2014 (in particolare per le Polizia Municipali costituenti l’Associazione Intercomunale della Pianura Forlivese), da quelle accertate dopo il conferimento della funzione all’Unione dal Corpo Unico intercomunale. L’idea è quella che tutti i procedimenti delle sanzioni accertate prima dell’ingresso nel Corpo unico vengano gestiti e terminati dagli uffici (o dai distaccamenti) locali. Inoltre occorre verificare i contratti di esternalizzazione in essere e le corrette modalità per una loro interruzione senza oneri aggiuntivi a carico dell’amministrazione. Le fasi ipotizzate sono le seguenti: a) ricognizione dei contratti di esternalizzazione del processo di gestione e postalizzazione delle sanzioni e verifica delle possibili condizioni di estensione al nuovo soggetto “Unione” ovvero di recesso dai contratti; b) stesura del contratto con la nuova ditta vincitrice del bando regionale Intercenter (Mega-Asp); c) gestione e chiusura di tutti i processi relativi alle sanzioni accertate fino al 30/03/2014; d) analisi dei processi e stesura di un protocollo operativo per l’inserimento, gestione delle sanzioni e consultazione dei dati anche da parte dei distaccamenti locali. 54 7.4 Omogeneizzazione delle procedure e modulistica in uso su tutto il territorio dell’Unione della L’obiettivo può apparire, ad un occhio meno esperto piuttosto semplice; in realtà anche questo aspetto è molto complesso poiché va oltre l’adozione di un modello unico per i verbali o alle semplici istruzioni per la corretta compilazione (che sono comunque aspetti da non sottovalutare poiché un piccolo errore può comportare non solo semplicemente l’annullamento di un verbale, ma un danno per l’amministrazione - danno erariale - ed una possibile richiesta di risarcimento danni nei confronti dell’amministrazione). Uniformare le procedure significa anche istituire un unico modello di rendicontazione e raccolta dei dati sull’attività svolta nonché una comune modalità di tenuta di archivi e gestione delle risposte a cittadini ed istituzioni. Attualmente presso la Polizia Municipale di Forlì è in funzione una modalità molto attuale di trattamento dei dati inerenti l’attività svolta. Il sistema è praticamente quasi tutto informatizzato attraverso l’utilizzo di piattaforme informatiche create ad hoc internamente (gestione informatica dei sinistri, rendicontazione dell’attività quotidiana delle pattuglie su pc portatile ecc.) come pure attraverso l’utilizzo di particolari software acquistati sul mercato (turni & servizi, centrale operativa, videosorveglianza ecc.) Ciò non toglie che a livello delle singole realtà territoriali esistano particolarità e routine da salvaguardare e tenere in considerazione ai fini dell’uniformazione di tutte le procedure. Le fasi: a) ricognizione integrale delle procedure esistenti; b) ricognizione dei software e delle modalità di rendiconto della gestione ordinaria; c) analisi e studio delle diverse modulistiche in uso; d) coinvolgimento dei funzionari territoriali responsabili e delle diverse unità specialistiche quali ad es. uffici verbali, infortunistica, polizia giudiziaria, commercio ed edilizia, informatica, ecc. per realizzazione di una modulistica unica e condivisa; e) elaborazione e stesura dei protocollo operativi. 7.5 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione, da parte dei singoli enti, delle risorse umane L’aspetto riguardante le risorse umane è forse quello più delicato ed è altresì estremamente complesso. La nuova articolazione dell’Unione e delle funzioni ad essa attribuite, così come previsto anche dalla legge regionale e dallo Statuto approvato (Art. 32, c. 7), prevede il trasferimento del personale afferente alla funzione di Polizia Municipale. Sebbene, come già detto nei paragrafi precedenti, sia prevista inizialmente la formula del “comando” necessaria per avviare la 55 funzione di Polizia Municipale entro i termini previsti dalle norme13, funzione conferita dal 31/03/2014, la fase successiva sarà quella del trasferimento del personale della funzione al nuovo ente territoriale. Detta fase vedrà il necessario coinvolgimento oltre che delle diverse amministrazioni, anche delle organizzazioni sindacali dei lavoratori. L’attuale situazione appare (pur non conoscendo nel dettaglio tutti gli aspetti contrattuali, di gratifica e di salario accessorio di ogni realtà locale), estremamente variegata in ambito territoriale. Solo per fare qualche esEmpio, in alcuni comuni il personale non è ancora dotato di arma, in altri comandi viene erogata l’indennità integrativa prevista dall’Art. 208 del CdS per un determinato importo, mentre in altri l’indennità è di importo inferiore, in altri ancora è totalmente assente ed, infine, la contrattazione decentrata è diversa da Comune a Comune e da questi all’Unione. Fasi: a) incontri informativi con il personale; b) creazione di un gruppo di lavoro per l’omogeneizzazione dei contratti e delle altre partite economiche, dei sistemi di valutazione e per l’analisi dei fabbisogni di risorse umane in relazione alla struttura organizzativa delle PM dell’Unione condiviso con i lavoratori e le OOSS; c) coinvolgimento dei sindacati attraverso il vigente sistema di relazioni sindacali; d) conferimento dei dipendenti all’Unione, formalità contrattuali e di organizzazione operativa 7.6 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione, da parte dei singoli enti, delle risorse strumentali Risorse strumentali – fasi a) inventario dei beni mobili ed attrezzature di servizio; b) inventario della strumentazione specifica del servizio; c) inventario dei veicoli; d) conferimento all’Unione delle risorse strumentali. 7.7 Bilancio di previsione dell’Unione (dal 2015) Questa fase dovrebbe essere avviata a partire dal mese di giugno: a) analisi dei fabbisogni di risorse in termini di spese correnti e di investimento sulla base degli obiettivi a medio e lungo termine dell’Unione; b) predisposizione bilancio di previsione 2015. Per il primo anno occorrerà fare riferimento al criterio della spesa storica opportunamente integrata per ciò che riguarda nuovi investimenti, nuove spese 13 Legge Regionale 21/2012 e successive modificazioni, Atto costitutivo dell’Unione di Comuni della Romagna forlivese, Unione Montana, Statuto dell’Unione. 56 che si prevede di effettuare nel corso di validità del bilancio di previsione (normalmente 3 anni ovvero 2015-2016-2017). 7.8 Trasferimento all’Unione dei contratti di servizio in essere e dei contratti per la consultazione delle diverse banche dati a) elenco dei contratti in essere; b) creazione di un gruppo di lavoro per l’analisi dei contratti in essere (valutazione dell’opportunità al mantenimento dei contratti, ecc..); c) trasferimento all’Unione dei contratti in essere; d) eventuale procedura di cessazione dei contratti in essere; e) stesura nuovi contratti per la P.M. dell’Unione. 57 Anni 2014 - 2015 Nr Mese 1 Aprile Descrizione Azione Mese 2 Maggio Mese 3 Giugno Mese 4 Luglio Mese 5 Agosto Mese 6 Settembre Mese 7 Ottobre Mese 8 Novembre Mese 9 Dicembre Anno 2015 - Mesi successivi Stesura e approvazione Regolamento del Corpo; Stesura del nuovo regolamento sulla base del bozza tipo 1a predisposta dalla Regione 1 1b Approvazione da parte Consiglio dell’Unione del Creazione di una Centrale Operativa unificata ricognizione dettagliata sul territorio delle coperture radiotelefoniche al fine di 2a individuare la migliore modalità di comunicazione con le pattuglie ricognizione degli apparati radio veicolari, portatili, 2b apparati telefonici già attivi e verifica di ulteriori necessità di acquisto immediate unificazione dei centralini dei 15 2c comuni, studio e messa in atto delle procedure automatiche di 2 58 Anni 2014 - 2015 Nr 2d 2e 2f 2g 2h Descrizione Azione Mese 1 Aprile Mese 2 Maggio Mese 3 Giugno Mese 4 Luglio Mese 5 Agosto Mese 6 Settembre Mese 7 Ottobre Mese 8 Novembre Mese 9 Dicembre Anno 2015 - Mesi successivi deviazione delle chiamate alla Centrale Operativa unica pubblicizzazione su tutti i 15 comuni delle nuove modalità di contatto con la PM valide sia per i cittadini che per gli altri apparati amministrativi ed istituzionali aggiornamento dei vari siti web con le informazioni previste verifica dei contratti in essere e delle procedure per l’accesso alle banche dati (MCTC, PRA, ANIA, Anagrafi comunali, veicoli rubati, Ril.Fe.De.Ur. ecc.) ed relativa unificazione definizione di un protocollo operativo per le corrette modalità di comunicazione con/fra le pattuglie sul territorio e la C.O. formazione del personale per un uso corretto delle tecnologie e delle comunicazioni da e per la Centrale Operativa; 59 Anni 2014 - 2015 Nr 3 3a 3b 3c 3d Descrizione Azione Mese 1 Aprile Mese 2 Maggio Mese 3 Giugno Mese 4 Luglio Mese 5 Agosto Mese 6 Settembre Mese 7 Ottobre Mese 8 Novembre Mese 9 Dicembre Anno 2015 - Mesi successivi Gestione amministrativa unificata delle sanzioni accertate nell’Unione (U.O. Sanzioni e Contenzioso) ricognizione dei contratti di esternalizzazione del processo di gestione e postalizzazione delle sanzioni e verifica delle possibili condizioni di estensione al nuovo soggetto “Unione” ovvero di recesso dai contratti stesura del contratto con la nuova ditta vincitrice del bando regionale Intercenter (MegaAsp) gestione e chiusura di tutti i processi relativi alle sanzioni accertate fino al 30/03/2014 analisi dei processi e stesura di un protocollo operativo per l’inserimento, gestione delle sanzioni e consultazione dei dati anche da parte dei distaccamenti locali 60 Anni 2014 - 2015 Nr 4 4a 4b 4c 4d 4e Descrizione Azione Mese 1 Aprile Mese 2 Maggio Mese 3 Giugno Mese 4 Luglio Mese 5 Agosto Mese 6 Settembre Mese 7 Ottobre Mese 8 Novembre Mese 9 Dicembre Anno 2015 - Mesi successivi Omogeneizzazione delle procedure e della modulistica in uso su tutto il territorio dell’Unione; ricognizione integrale delle procedure esistenti ricognizione dei software e delle modalità di rendiconto della gestione ordinaria analisi e studio delle diverse modulistiche in uso coinvolgimento dei funzionari territoriali responsabili e delle diverse unità specialistiche quali ad es. uffici verbali, infortunistica, polizia giudiziaria, commercio ed edilizia, informatica, ecc. per realizzazione di una modulistica unica e condivisa elaborazione e stesura dei protocollo operativi 61 Anni 2014 - 2015 Nr 5 5a 5b 5c 5d Descrizione Azione Mese 1 Aprile Mese 2 Maggio Mese 3 Giugno Mese 4 Luglio Mese 5 Agosto Mese 6 Settembre Mese 7 Ottobre Mese 8 Novembre Mese 9 Dicembre Anno 2015 - Mesi successivi Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione da parte dei singoli Enti del personale incontri informativi con il personale creazione di un gruppo di lavoro per l’omogeneizzazione dei contratti, dei sistemi di valutazione del personale e delle altre partite economiche e per l’analisi dei fabbisogni di risorse umane in relazione alla struttura organizzativa delle PM dell’Unione condiviso con i lavoratori e le OOSS coinvolgimento dei sindacati attraverso il vigente sistema di relazioni sindacali; conferimento dei dipendenti all’Unione, formalità contrattuali e di organizzazione operativa 62 Anni 2014 - 2015 Nr 6 6a 6b 6c 6d Descrizione Azione Mese 1 Aprile Mese 2 Maggio Mese 3 Giugno Mese 4 Luglio Mese 5 Agosto Mese 6 Settembre Mese 7 Ottobre Mese 8 Novembre Mese 9 Dicembre Anno 2015 - Mesi successivi Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione da parte dei singoli Enti delle risorse strumentali inventario dei beni mobili ed attrezzature di servizio inventario della strumentazione specifica del servizio inventario dei veicoli conferimento delle risorse strumentali all’Unione Bilancio di previsione dell’Unione (dal 2015) analisi dei fabbisogni di risorse in termini di spese correnti e di 7a investimento sulla base degli obiettivi a medio e lungo termine dell’Unione predisposizione bilancio di 7b previsione 2015 7 63 Anni 2014 - 2015 Nr 8 8a 8b 8c 8d 8e Descrizione Azione Mese 1 Aprile Mese 2 Maggio Mese 3 Giugno Mese 4 Luglio Mese 5 Agosto Mese 6 Settembre Mese 7 Ottobre Mese 8 Novembre Mese 9 Dicembre Anno 2015 - Mesi successivi Trasferimento all’Unione dei contratti di servizio in essere e delle diverse banche dati Elenco dei contratti in essere Creazione di un gruppo di lavoro per l’analisi dei contratti in essere (valutazione dell’opportunità al mantenimento dei contratti, ecc..) Trasferimento all’Unione dei contratti in essere Eventuale procedura di cessazione dei contratti in essere Stesura nuovi contratti 64 65