Corpo di Polizia Municipale

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Corpo di Polizia Municipale
Associazione Intercomunale della Pianura Forlivese
Corpo di Polizia Municipale
Comando Centrale di Forlì
Il Comandante
Via Punta di Ferro nr. 2, 47121 Forlì – 0543/712013– 0543/712044
Approvato dalla Giunta dell’Unione del 4 Marzo 2014
UNIONE DI COMUNI DELLA ROMAGNA FORLIVESE
CORPO UNICO DI POLIZIA MUNICIPALE
Progetto Esecutivo
Mercoledì 5 marzo 2014
Sommario
Premessa ...................................................................................................................... 4
1
La normativa di riferimento...................................................................................... 6
1.1
Costituzione italiana........................................................................................... 6
1.2
Leggi statali.......................................................................................................... 6
1.2.1 Legge 65/1986 .................................................................................................... 7
1.2.2 D. Lgs. 267/2000 ................................................................................................ 8
1.2.3 Leggi in materia di stabilizzazione finanziaria e di conti pubblici. ........... 8
1.3 Leggi regionali. ......................................................................................................... 9
1.3.1 Legge Regionale 24/2003. ................................................................................ 9
1.3.2 Legge Regionale 21/2012. .............................................................................. 10
1.3.3 Delibere di Giunta regionale.......................................................................... 11
1.3.3.1 Delibera di Giunta Regionale 1179/2004 .............................................. 12
1.3.3.2 Standard essenziali di servizio dei Corpi di polizia locale di cui al
comma 7 dell’art. 14 della Legge Regionale n. 24/2003.................................. 12
1.3.3.1.3 Raccomandazioni tecniche sugli standard di servizio dei Corpi di
Polizia Locale, ai sensi dell’art. 12, comma 3, della Legge Regionale
24/2003................................................................................................................... 14
1.3.3.2 Delibera di Giunta regionale 1243/2013 ............................................... 15
1.3.3.3 Delibera di Giunta regionale 286/2013 ................................................. 15
1.4 Protocollo d’intesa per la costituzione dell’Unione di Comuni della Romagna
Forlivese. ........................................................................................................................ 15
1.5 Statuto dell’Unione di Comuni della Romagna Forlivese. ............................... 16
2. Obiettivi e contenuti dello studio............................................................................... 16
2.1
Fasi di realizzazione dello studio ................................................................... 16
3. La situazione attuale dei servizi di Polizia Municipale .......................................... 17
4. Il modello organizzativo del nuovo Corpo Unico della Polizia Municipale
dell’Unione della Romagna Forlivese: Individuazione dei criteri e degli obiettivi 35
4.1
Il livello organizzativo centralizzato.............................................................. 38
4.1.1
Premessa - Ipotesi organizzativa............................................................ 38
4.1.1
Comando Centrale.................................................................................... 39
4.1.1.1 Segreteria Comando Centrale............................................................. 39
4.1.2
Ambito dei servizi specialistici sovra comunali................................... 39
4.1.2.1 U. O. Affari Generali e logistica.......................................................... 40
4.1.2.2 U. O. Centrale Operativa ..................................................................... 40
4.1.2.3 U. O. Infortunistica Stradale ............................................................... 40
4.1.2.4 U. O. Polizia Giudiziaria e Nucleo Antievasione............................. 40
4.1.2.5 U. O. Commercio e Tutela del Consumatore.................................... 40
4.1.2.6 U. O. Edilizia e Ambiente .................................................................... 41
4.1.2.7 U. O. Sanzioni e Contenzioso.............................................................. 41
4.2
Il livello decentrato........................................................................................... 42
4.2.1
I Distaccamenti.......................................................................................... 43
2
4.2.2
5
6
7
I Presidi ...................................................................................................... 43
4.2.2.1 Presidio Locale Forlì............................................................................. 45
Organizzazione del personale ................................................................................ 46
5.1
Premessa ............................................................................................................ 46
5.2
Ipotesi allocazione risorse umane .................................................................. 47
5.2.1
Ipotesi di articolazione quantitativa delle risorse umane................... 49
Risorse strumentali................................................................................................... 51
Sviluppo temporale del progetto ........................................................................... 53
7.1 Stesura e approvazione del Regolamento del Corpo ........................................ 53
7.2 Creazione di una Centrale Operativa unificata.................................................. 53
7.3 Gestione amministrativa unificata delle sanzioni accertate nell’Unione ....... 54
7.4 Omogeneizzazione delle procedure e della modulistica in uso su tutto il
territorio dell’Unione ................................................................................................... 55
7.5 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione, da parte dei
singoli enti, delle risorse umane ................................................................................. 55
7.6 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione, da parte dei
singoli enti, delle risorse strumentali......................................................................... 56
7.7 Bilancio di previsione dell’Unione (dal 2015)..................................................... 56
7.8 Trasferimento all’Unione dei contratti di servizio in essere e dei contratti per
la consultazione delle diverse banche dati ............................................................... 57
3
Nota introduttiva
Il presente documento costituisce un’ipotesi progettuale redatta dal gruppo di lavoro
designato dalla Conferenza dei Sindaci, da sviluppare, perfezionare, modificare ed
integrare a seguito di successivi approfondimenti, simulazioni, nonché degli ulteriori
scenari che matureranno nel prossimo periodo e pertanto potrà essere sottoposta
nuovamente ai competenti organi dei Comuni e dell’Unione.
Premessa
Lo scopo del presente lavoro è quello di sviluppare un progetto per la
realizzazione del Corpo Unico di Polizia Municipale della costituenda Unione dei
Comuni della Romagna Forlivese che preveda una gestione in forma unitaria dei
servizi di Polizia Municipale. Tale gestione unificata è finalizzata da un lato a
garantire un maggiore presidio territoriale, dall’altro a sviluppare un esercizio
coordinato delle attività che consenta lo svolgimento organico delle funzioni
demandate alla Polizia Municipale. L’obiettivo è quello di riorganizzare gli
interventi svolti dalla Polizia Municipale nell’ambito delle attività di prevenzione
e di repressione degli illeciti conseguenti all’attività di controllo del territorio.
4
Figura 1: Articolazione territoriale dell'Unione dei Comuni della Romagna forlivese
Un maggiore coordinamento delle attività consente di razionalizzare gli interventi
di prevenzione generale, di sicurezza urbana, di polizia amministrativa, di
controllo della circolazione stradale, di protezione ambientale ed offre un servizio
migliore al cittadino. A tale scopo, occorre ottimizzare l’impiego delle risorse
umane e delle strumentazioni tecniche uniformando comportamenti e
metodologie d’intervento. La creazione del Corpo Unico di Polizia Municipale è
finalizzata a garantire una maggiore presenza degli operatori sul territorio in
modo da incrementare la prevenzione e la lotta alle varie forme d’illegalità diffusa
in collaborazione con le altre forze dell’ordine. Per raggiungere tale obiettivo è
necessario perseguire un modello organizzativo che consenta l’esercizio efficiente
delle funzioni di Polizia Municipale svolte dal Corpo Unico. La nuova
programmazione consiste in primo luogo nel contemperare il mantenimento di un
presidio territoriale nei singoli Comuni con la necessaria professionalizzazione del
servizio favorita da un ambito più ampio.
5
1 La normativa di riferimento.
Nell’ambito delle norme che è necessario prendere in considerazione, in primis
occorre riferirsi alla Costituzione italiana, fonte primaria del diritto che da un lato
riconosce e promuove le autonomie locali, dall’altro attribuisce alle Regioni la
competenza in materia di polizia amministrativa locale. Tra le norme statali,
occorre riferirsi alla Legge 65/1986 (Legge-quadro sull’ordinamento della polizia
municipale), al D. Lgs. 267/2000 (testo unico degli enti locali) che disciplina,
all’art. 32, le unioni di comuni, nonché ad alcune norme che pongono limiti in
materia di stabilizzazione finanziaria e conti pubblici. A livello di normativa
regionale, costituiscono norme di riferimento la Legge Regionale 24/2003
(Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema
integrato di sicurezza) e la Legge Regionale 21/2012 (Misure per assicurare il
governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i principi di
sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza).
1.1
Costituzione italiana.
La Costituzione italiana sancisce, tra i principi fondamentali, il riconoscimento e la
promozione delle autonomie locali nonché l’attuazione, nei servizi che dipendono
dallo Stato, del più ampio decentramento amministrativo (art. 5).
Nella parte seconda (Ordinamento della Repubblica), nell’ambito del titolo V (Le
Regioni, le Province, i Comuni) modificato per effetto della legge costituzionale n.
3 del 2001, l’art. 114 stabilisce che i Comuni sono enti autonomi con propri statuti,
poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione, mentre l’art. 117, nel
disciplinare l’esercizio della potestà legislativa, attribuisce allo Stato una
competenza esclusiva in una serie di materie, tra cui l’ordine pubblico e la
sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale.
La competenza in materia di ordine pubblico e sicurezza viene pertanto assegnata
allo Stato mentre quella relativa alla polizia amministrativa locale, essendo
espressamente esclusa dalla sfera di competenza statale, viene demandata alle
Regioni. A quest’ultime spetta pertanto la potestà legislativa in tale materia il cui
esercizio deve avvenire nel rispetto della Costituzione e dei vincoli derivanti
dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
Inoltre, sulla base di quanto stabilito dall’art. 118, le funzioni amministrative sono
attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite
a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di
sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. I Comuni sono inoltre titolari di
funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale,
secondo le rispettive competenze.
1.2
Leggi statali.
Le norme statali di riferimento sono la Legge 65/1986 (Legge-quadro
sull’ordinamento della polizia municipale), il D. Lgs. 267/2000 (Testo unico delle
6
leggi sull’ordinamento degli enti locali), nonché alcune norme in materia di
stabilizzazione finanziaria e di conti pubblici: in particolare, il D.L. 78/2010,
convertito in Legge 122/2010 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione
finanziaria e di competitività economica), il D.L. 138/2011, convertito in legge
148/2011 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo
sviluppo), il D.L. 201/2011, convertito in Legge 214/2011 (Disposizioni urgenti per
la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), nonché la Legge
228/2012 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
Stato - Legge di stabilità 2013).
1.2.1 Legge 65/1986
La legge 65/1986 (Legge-quadro sull’ordinamento della polizia municipale) è la
norma statale di riferimento che disciplina il funzionamento del servizio di polizia
municipale svolto dai comuni. Gli addetti al servizio di polizia municipale
esercitano nel territorio di competenza le previste funzioni istituzionali e
collaborano, nell’ambito delle proprie attribuzioni, con le Forze di polizia dello
Stato, previa disposizione del sindaco, quando ne venga fatta, per specifiche
operazioni, motivata richiesta dalle competenti autorità.
Il personale che svolge servizio di polizia municipale, nell'ambito territoriale
dell'ente di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, esercita anche:
a) funzioni di polizia giudiziaria, rivestendo a tal fine la qualità di agente di
polizia giudiziaria, riferita agli operatori, o di ufficiale di polizia giudiziaria,
riferita ai responsabili del servizio o del Corpo e agli addetti al coordinamento e al
controllo, ai sensi dell'articolo 221, terzo comma, del codice di procedura penale;
b) servizio di polizia stradale, ai sensi dell'articolo 12 del vigente Codice della
Strada;
c) funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza ai sensi dell’articolo 3 della presente
legge.
Nell'esercizio delle funzioni di agente e di ufficiale di polizia giudiziaria e di
agente di pubblica sicurezza, il personale di cui sopra, messo a disposizione dal
sindaco, dipende operativamente dalla competente autorità giudiziaria o di
pubblica sicurezza nel rispetto di eventuali intese fra le dette autorità e il sindaco.
Gli addetti al servizio di polizia municipale ai quali è conferita la qualità di agente
di pubblica sicurezza possono, previa deliberazione in tal senso del consiglio
comunale, portare, senza licenza, le armi, di cui possono essere dotati in relazione
al tipo di servizio nei termini e nelle modalità previsti dai rispettivi regolamenti,
anche fuori dal servizio, purché nell’ambito territoriale dell’ente di appartenenza.
Tali modalità e casi sono stabiliti, in via generale, con apposito regolamento
approvato con decreto del Ministro dell’interno, sentita l'Associazione nazionale
dei comuni d'Italia. Detto regolamento stabilisce anche la tipologia, il numero
delle armi in dotazione e l'accesso ai poligoni di tiro per l'addestramento al loro
uso. Gli addetti alle attività di polizia municipale sono tenuti ad eseguire le
direttive impartite dai superiori gerarchici e dalle autorità competenti per i singoli
settori operativi, nei limiti del loro stato giuridico e delle leggi. A seguito
dell’entrata in vigore della Legge Regionale 24/2003 cessano di avere applicazione
7
sul territorio della Regione Emilia-Romagna alcune disposizioni prevista dalla
legge 7 marzo 1986, n. 65, in quanto disciplinate dalla medesima Legge Regionale.
1.2.2 D. Lgs. 267/2000
Il D. Lgs. 267/2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali)
all’art. 32, come sostituito dal D.L. 95/2012 convertito dalla L. 135/2012, definisce
l’unione di comuni come l’ente locale costituito da due o più comuni finalizzato
all'esercizio associato di funzioni e servizi, ne individua gli organi (presidente,
giunta e consiglio) e i relativi componenti e le attribuisce autonomia statutaria e
potestà regolamentare. La norma prevede inoltre il conferimento all’unione da
parte dei comuni partecipanti, delle risorse umane e strumentali necessarie
all'esercizio delle funzioni ad essa attribuite. In materia di personale, stabilisce
inoltre che la spesa sostenuta per il personale dell'unione non può comportare, in
sede di prima applicazione, il superamento della somma delle spese di personale
sostenute precedentemente dai singoli comuni partecipanti. Inoltre, a regime,
attraverso specifiche misure di razionalizzazione organizzativa e una rigorosa
programmazione dei fabbisogni, devono essere assicurati progressivi risparmi di
spesa in materia di personale. Infine, vengono stabilite le modalità di
approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto dell'unione, atto quest’ultimo che
individua le funzioni svolte dall'unione e le corrispondenti risorse. In materia di
entrate alle unioni competono gli introiti derivanti dalle tasse, dalle tariffe e dai
contributi sui servizi ad esse affidati.
1.2.3 Leggi in materia di stabilizzazione finanziaria e di conti pubblici.
Occorre prendere in considerazione alcune leggi statali in materia di
stabilizzazione finanziaria e di conti pubblici.
In particolare, il D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito in legge 30 luglio 2010 n. 122
-Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività
economica, in base all’art. 14, come modificato dall’art. 19 del D.L. 95/2012,
convertito in Legge 135/2012, i Comuni appartenenti o appartenuti a Comunità
Montane con popolazione fino a 3.000 abitanti sono obbligati ad avviare la
gestione associata delle funzioni fondamentali ed a concludere tale processo entro
il 2013.
Altre norme da considerare sono il D.L. 13 agosto 2011 n. 138, convertito in legge
14 settembre 2011 n. 148 - Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione
finanziaria e per lo sviluppo, il D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, convertito in legge 22
dicembre 2011 n. 214 - Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il
consolidamento dei conti pubblici, nonché la Legge 24/12/12, n. 228 Disposizioni
per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità
2013) che all’art. 1, comma 115, ha previsto la sospensione fino al 31.12.2013 del
generale riordino degli ambiti territoriali delle Province e della ridefinizione delle
funzioni ad esse facenti capo.
8
1.3 Leggi regionali.
La Legge Regionale 11/2001 (Disciplina delle forme associative e altre disposizioni
in materia di enti locali) è stata abrogata dall’art. 29, comma 1 della Legge
Regionale 21/2012 ad eccezione degli articoli 8 e 12 che continuano ad applicarsi
fino al 31 dicembre 2013. L’art. 8 riguarda le associazioni intercomunali la cui
istituzione, promossa dalla Regione, è finalizzata alla gestione associata di una
pluralità di funzioni e servizi propri dei comuni. Tale articolo precisa inoltre che le
associazioni vengono costituite con conformi deliberazioni dei consigli comunali
con le quali vengono approvati l'atto costitutivo e il regolamento dell'associazione.
Quest’ultimo disciplina gli organi dell’associazione, le funzioni, i servizi comunali
da svolgere in forma associata, i criteri generali relativi alle modalità d'esercizio,
tra cui l’individuazione del Comune capofila, nonché i rapporti finanziari tra gli
enti aderenti. L’articolo 12 è invece relativo ai criteri preferenziali per l’erogazione
di contributi agli enti locali previsti da programmi e provvedimenti regionali di
settore. La permanenza in vigore di tali articoli fino al 31 dicembre 2013 può essere
ricondotta alla prevista istituzione delle unioni di comuni che andranno a
sostituire le associazioni intercomunali a partire dal 1 gennaio 2014.
A seguito della quasi completa abrogazione della Legge Regionale 11/2011, la
normativa regionale di riferimento è costituita dalla Legge Regionale 24/2003
(Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema
integrato di sicurezza), dalla Legge Regionale 21/2012 (Misure per assicurare il
governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i principi di
sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza) e dalle Delibere di Giunta in
materia. La Legge Regionale 24/2003 è stata modificata dapprima dalla Legge
Regionale 21/2007 e di recente dalla Legge Regionale 8/2013, mentre la Legge
Regionale 21/2012 è stata modificata dapprima dalla Regge Regionale 2/2013 e di
recente dalla Legge Regionale 9/2013.
1.3.1 Legge Regionale 24/2003.
A seguito della riforma del titolo V della Costituzione che, all’art. 117, comma
secondo, lettera h), demanda alle regioni la competenza in materia di polizia
amministrativa, la Regione Emilia Romagna ha emanato la Legge Regionale
24/2003 che disciplina l’esercizio delle funzioni di polizia amministrativa locale e
detta norme per la promozione di un sistema integrato di sicurezza delle città e del
territorio regionale. In attuazione dei principi di cui all’articolo 118, comma primo,
della Costituzione, l’esercizio di tali funzioni compete ai Comuni, salvo che la
legge non le conferisca, per ragioni di adeguatezza, unitarietà e connessione con le
competenze già attribuite, alle Province. La promozione di un sistema integrato di
sicurezza si realizza mediante azioni volte al conseguimento di una ordinata e
civile convivenza nelle città e nel territorio regionale, anche con riferimento alla
riduzione dei fenomeni di illegalità e inciviltà diffusa.
La Regione concede contributi alle Unioni di Comuni costituite ai sensi
dell'articolo 19 della Legge Regionale n. 21 del 2012 per la realizzazione di un
sistema integrato di sicurezza, realizzate anche di concerto con operatori privati.
9
Tali contributi sono concessi per spese di progettazione e di attuazione, con
esclusione delle spese di personale, in misura non superiore al cinquanta per cento
dell'importo delle spese ritenute ammissibili, secondo le priorità, i criteri e le
modalità stabiliti dalla Giunta regionale. In tema di polizia amministrativa locale,
l’art. 11 disciplina l’esercizio delle funzioni di polizia amministrativa locale nella
regione Emilia Romagna, in conformità a quanto previsto dall’articolo 117, comma
secondo, lettera h), della Costituzione. In particolare, le funzioni di polizia
amministrativa locale, come definite dall'articolo 159, comma 1, del Decreto
Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti
amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del capo I
della Legge 15 marzo 1997, n. 59), sono esercitate dall'insieme coordinato delle
strutture di polizia locale operanti nel territorio della regione. I Comuni esercitano,
ai sensi dell'articolo 118 della Costituzione, tutte le funzioni di polizia
amministrativa locale, salvo diversa disposizione della Legge Regionale,
avvalendosi di appositi corpi di polizia municipale. Al fine di rispondere alle
esigenze di adeguatezza nell’esercizio delle funzioni, vengono inoltre definite le
caratteristiche strutturali minime per la costituzione dei corpi di polizia
municipale in difetto delle quali le strutture sono costituite in servizi.
Gli standard essenziali che i corpi di polizia locale devono possedere in
riferimento al rapporto fra la popolazione residente ed il numero degli addetti di
polizia locale, nonché il numero minimo di ore di servizio da garantire sono
definiti dalla Giunta regionale. Gli standard relativi alle ore di servizio possono
essere raggiunti anche attraverso intese tra enti che interessano più corpi di polizia
locale. Gli standard tengono conto anche delle situazioni di scarsa densità della
popolazione e della morfologia del territorio. Nei Comuni turistici e negli altri
Comuni a forte affluenza periodica devono essere previsti i necessari adeguamenti
di organico. L’atto della Giunta regionale che stabilisce gli standard fissa altresì i
criteri generali di deroga al numero degli addetti.
1.3.2 Legge Regionale 21/2012.
In attuazione dell’articolo 118 della Costituzione è prevista la riorganizzazione
delle funzioni amministrative regionali, provinciali di area vasta e associative
intercomunali. La Regione con la Legge Regionale 21/2012 adotta misure per
assicurare l’adeguamento dell’articolazione delle funzioni amministrative sul
territorio regionale ai principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
Tali misure sono adottate alla luce di disposizioni di riordino territoriale e
funzionale in materia di stabilizzazione finanziaria, competitività economica,
crescita, equità e il consolidamento dei conti pubblici.
In particolare la Legge Regionale 21/2012 ha come oggetto:
a) la definizione dei principi e criteri relativi all’allocazione delle funzioni
amministrative in atto esercitate dal sistema regionale e locale con l’obiettivo di
riservare in capo alla Regione le sole funzioni di carattere unitario, di concorrere
all’individuazione delle funzioni metropolitane, di rafforzare le funzioni di area
vasta del livello intermedio e di sviluppare le funzioni associative intercomunali;
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b) la definizione del procedimento volto ad assicurare l’ottimale esercizio, delle
funzioni fondamentali attribuite alle province, nonché delle ulteriori funzioni
amministrative che la Regione intenda loro conservare o conferire;
c) la disciplina delle modalità di esercizio associato delle funzioni dei Comuni,
con particolare riferimento alle funzioni fondamentali per le quali si prevede
l'esercizio in forma obbligatoriamente associata, nonché delle ulteriori funzioni ad
essi conferite dalla Legge Regionale;
d) l’adeguamento al nuovo assetto delle funzioni amministrative delineato dalla
presente legge delle forme associative intercomunali esistenti, con particolare
riferimento alle Unioni di Comuni e alle Comunità montane.
La complessiva riorganizzazione di tali funzioni amministrative deve garantire,
per l’intero sistema regionale e locale:
a) la razionale distribuzione delle funzioni alla luce dei criteri di unicità,
semplificazione, adeguatezza, prossimità al cittadino, non sovrapposizione e non
duplicazione delle stesse;
b) l’attribuzione tendenziale ad un unico soggetto dell'intera funzione;
c) l’avvio delle gestioni associate obbligatorie e l’adeguamento delle forme
associative tra Comuni;
d) la tenuta del complessivo sistema finanziario regionale;
e) l’adeguatezza delle dotazioni organiche e strumentali delle amministrazioni
interessate, al fine dell’ottimale esercizio delle funzioni ad esse rispettivamente
attribuite;
f) l'interazione funzionale tra le piante organiche della Regione e degli enti locali
del territorio al fine dell’ottimale allocazione delle risorse per l’esercizio delle
funzioni e del mantenimento degli attuali livelli occupazionali, anche assicurando
la formazione e riqualificazione condivisa e concertata delle risorse umane nonché
prevedendo percorsi di mobilità prioritari nell’ambito delle programmazioni dei
fabbisogni professionali.
La Legge Regionale 21/2012 abroga la Legge Regionale 26 aprile 2001, n. 11
(Disciplina delle forme associative e altre disposizioni in materia di enti locali) di
cui continuano ad applicarsi fino al 31 dicembre 2013 gli articoli 8 e 12.
Per i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti o a 3.000 se appartenenti
o già appartenuti a Comunità Montane, la Giunta regionale può disporre che il
termine per l’avvio della gestione associata delle funzioni decorra dal 1° gennaio
2015, qualora il Comune interessato ne faccia richiesta per l'insorgenza di rilevanti
difficoltà tecniche che rendono gravoso il rispetto del termine del 1° gennaio 2014.
1.3.3 Delibere di Giunta regionale
Le Delibere di Giunta regionale da prendere in considerazione sono le seguenti:
•
Delib. G.R. 1179/2004 “Definizione degli standard essenziali e degli
standard raccomandati di servizio delle strutture di polizia locale, ai sensi della
L.R. n. 24/2003”;
11
•
Delib. G.R. 1243/2013 “Determinazione dei criteri e delle modalità per
l’anno 2013 per la concessione dei contributi previsti all'art. 15, comma 1, lettera a),
della L.R. 24/2003”;
•
Delib. G.R. 286/2013 “Approvazione del programma di riordino
territoriale. Individuazione degli ambiti territoriali ottimali ai sensi dell’art. 6 della
L.R. 21/2012.”;
1.3.3.1 Delibera di Giunta Regionale 1179/2004
La Delibera di Giunta regionale 1179/2004 “Definizione degli standard essenziali
e degli standard raccomandati di servizio delle strutture di polizia locale, ai sensi
della L.R. n. 24/2003” è stata emanata sulla base di quanto previsto dalla Legge
Regionale 24/2003.
Oltre agli "standard essenziali", vengono individuati standard di servizio
"raccomandati", in modo da offrire agli Enti dei punti di riferimento per un
ulteriore rafforzamento degli standard di servizio e valorizzare le strutture che già
oggi hanno delle performance di servizio superiori agli "standard essenziali”.
Tali standard, essenziali e raccomandati, rappresentano la prima tappa di un
processo di rafforzamento e qualificazione delle strutture di polizia locale.
Inoltre, sono stati individuati alcuni criteri di deroga tali da rendere effettivamente
perseguibile la creazione su tutto il territorio regionale di Corpi di polizia
municipale intercomunali sufficientemente strutturati.
Con la Delibera di G.R. 1179/2004 sono stati pertanto individuati gli standard
essenziali e quelli "raccomandati" di servizio per i Corpi di polizia locale, fissando
altresì i criteri generali di deroga con riferimento al numero degli operatori
necessario per formare un Corpo.
1.3.3.2 Standard essenziali di servizio dei Corpi di polizia locale di cui al comma 7
dell’art. 14 della Legge Regionale n. 24/2003.
Corpo di Polizia Municipale anche a carattere intercomunale.
Dimensione delle dotazioni organiche dei corpi.
Vengono definiti i seguenti standard essenziali di personale dei corpi di polizia
municipale:
a) comuni fino a 10.000 abitanti residenti: 0,80 operatori per 1.000 residenti;
b) comuni da 10.001 a 20.000 abitanti residenti: 0,90 operatori per 1.000 residenti;
c) comuni maggiori a 20.000 abitanti residenti: 1,00 operatori per 1.000 residenti;
d) comuni capoluogo: 1,20 operatori per 1.000 residenti;
e) capoluogo di regione: 1,30 operatori per 1.000 residenti.
Viene inoltre definito un adeguamento degli standard essenziali di personale di
tutti i corpi di polizia municipale nella misura di: 1,00 operatore ogni 1.000 posti
letto turistici, per comune.
Con riferimento agli standard così individuati si precisa:
a) che per “operatori” si intende l’insieme delle figure professionali “assunte con
contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato” previste all’art. 16 comma
1 della Legge n. 24/2003;
12
b) che le assunzioni part-time concorrono alla definizione degli standard essenziali
in relazione all’orario di servizio effettivamente svolto (rapporto percentuale
riferito ad un operatore full-time);
c) che nel caso dei corpi intercomunali gli standard di personale si intendono
riferiti alla popolazione residente e alla dotazione di posti letto di ciascun comune
preso separatamente;
d) che per popolazione residente si intende l’ultima rilevazione annuale
disponibile diffusa dalla Regione Emilia-Romagna relativa alla “Struttura per età e
sesso della popolazione residente nei comuni della regione Emilia-Romagna";
e) che per “posti letto turistici” si intende quelli individuati dall’ultima rilevazione
disponibile diffusa dalla Regione Emilia-Romagna nel Rapporto annuale sul
movimento turistico e la composizione della struttura ricettiva (alberghiera e
complementare) dell’Emilia-Romagna;
f) che le unità di organico si arrotondano, a conclusione del conteggio, secondo il
criterio dell’unità di riferimento più prossima.
Dotazione organica minima dei Corpi.
L’art. 14, commi 5 lettera b), e 7, della Legge n. 24/2003 prevede:
1) che i Corpi di Polizia Municipale siano costituiti da un numero minimo di
operatori di polizia locale “non inferiore a trenta”;
2) che siano individuati i criteri generali di deroga a tale numero minimo.
Viene riconosciuta la costituzione di corpi di polizia municipale, anche a carattere
intercomunale, in deroga alla dotazione organica minima di cui all’art. 14, comma
5, della legge n. 24/2003 nei seguenti casi:
a) comunità montana o comunità montana in associazione con un
raggruppamento di altri comuni (associazione od unione), con almeno 20.000
abitanti residenti complessivi;
b) suddivisione in più zone di una stessa comunità montana, con almeno 20.000
abitanti residenti ciascuna;
c) comune singolo o raggruppamento di comuni con almeno 20.000 abitanti
residenti quando, nella stessa provincia, i singoli comuni o i raggruppamenti di
comuni confinanti abbiano già costituito o abbiano formalizzato, con apposito
Accordo di programma, la costituzione di un Corpo di Polizia Municipale anche
secondo quanto previsto ai precedenti punti a) e b).
Orario minimo di servizio
Vengono definiti i seguenti orari minimi di servizio:
a) Corpi di Polizia Municipale con organico uguale o minore a 46 operatori di
polizia locale: orario non inferiore a 11,30 ore medie di servizio giornaliero
ordinariamente articolate su due turni di servizio;
b) Corpi di Polizia Municipale con organico superiore a 46 operatori di Polizia
Locale: orario non inferiore a 17 ore medie di servizio giornaliero ordinariamente
articolate su tre turni di servizio;
c) Corpi di Polizia Municipale dei comuni capoluogo: orario non inferiore a 20 ore
medie di servizio giornaliero articolate su tre o più turni di servizio.
Con riferimento all’orario minimo di servizio qui definito si precisa:
13
a) che il termine “medie” si riferisce alla settimana, al mese o all’anno a secondo
della programmazione dell’orario di servizio prevalentemente utilizzata da
ciascun corpo;
b) che per “operatori” si intende l’insieme delle figure professionali “assunte con
contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato” previste all’art. 16 comma
1 della Legge 24/2003;
c) che le assunzioni part-time concorrono alla definizione dell’organico in
relazione all’orario di servizio effettivamente svolto.
1.3.3.1.3 Raccomandazioni tecniche sugli standard di servizio dei Corpi di Polizia
Locale, ai sensi dell’art. 12, comma 3, della Legge Regionale 24/2003.
Corpi e Servizi di Polizia municipale, anche a carattere intercomunale.
Dimensione della dotazione organica dei Corpi e Servizi.
1) Ai fini del progressivo rafforzamento dei Corpi di Polizia Municipale dei
comuni, singoli o associati, con popolazione residente inferiore a 20.000 unità, si
raccomanda il raggiungimento di una dotazione organica pari almeno ad 1,00
operatore ogni 1.000 residenti.
2) Ai fini del progressivo rafforzamento dei Corpi di Polizia Municipale dei
Comuni capoluogo si raccomanda un ulteriore potenziamento dell’organico nella
misura di 1,00 operatore ogni 1.000 studenti universitari iscritti presso le sedi
universitarie di ciascun comune.
3) Ai fini di una omogenea qualificazione dei Servizi di Polizia Municipale di cui
all’art. 21, comma 1, della legge 24/2003 si raccomanda ai Comuni interessati di
adottare gli standard essenziali.
Orario minimo di servizio
Ai fini di una ulteriore e necessaria qualificazione dei Corpi di Polizia Municipale
dei Comuni capoluogo, con particolare riferimento per i corpi con un organico
superiore ai 150 operatori, si raccomanda la progressiva estensione dell’orario
giornaliero di servizio fino al raggiungimento delle 24 ore continuative.
Con riferimento a tale orario raccomandato si precisa:
a) che per “operatori” si intende l’insieme delle figure professionali “assunte con
contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato” previste all’art. 16 comma
1 della legge 24/2003;
b) che le assunzioni part-time concorrono alla definizione dell’organico in
relazione all’orario di servizio effettivamente svolto.
Centrale radio operativa
La centrale radio operativa deve disporre:
1) di un sistema di radiocomunicazione che abbia, almeno, lo stesso grado di
copertura ed efficienza operativa previsto dalla rete radiomobile digitale di
prossima introduzione da parte della Regione Emilia-Romagna (Capitolato tecnico
allegato alla delibera n. 317/2003);
14
2) di almeno:
a) due apparecchi telefonici fissi, di cui almeno uno direttamente collegato alla rete
telefonica esterna;
b) un telefono cellulare;
c) una fotocopiatrice;
d) un fax direttamente collegato alla rete telefonica esterna;
3) di almeno un computer fornito di:
a) collegamento alla rete Internet;
b) indirizzo di posta elettronica;
c) possibilità di accesso alle banche dati ACI-PRA e Banca dati del Dipartimento
dei Trasporti Terrestri relative a veicoli e conducenti;
d) collegamento tramite rete interna alle banche dati dell’ente di appartenenza;
e) collegamento in rete locale con gli altri computer presenti nella sede della
Polizia Municipale;
4) di carte orografiche e toponomastiche riguardanti tutto il territorio di
competenza;
5) di dispositivi idonei a consentire una funzionalità minima in caso di black out
elettrico per almeno 6 ore.
1.3.3.2 Delibera di Giunta regionale 1243/2013
La Delibera di Giunta Regionale 1243/2013, individua criteri e modalità di
concessione dei contributi previsti all’art. 15 comma 1 lett. a) della L.R. 24/2003 e
successive modificazioni ed integrazioni, per l’anno 2013.
1.3.3.3 Delibera di Giunta regionale 286/2013
La Delibera 286/2013 ha individuato l’ambito territoriale “Forlivese (FC)”,
comprendente la Comunità Montana dell’Appennino Forlivese e l’Unione
Montana Acquacheta – Romagna Toscana, che presenta tutti i requisiti di legge e
quindi non richiede il riconoscimento di alcuna deroga, ed inoltre coincide col
rispettivo distretto sociosanitario. Sono stati approvati sia l’allegato A
(Ricognizione delibere di proposta dei comuni e determinazione ambiti ottimali ex
L.R. n. 21/2012) che effettua la ricognizione delle proposte d’ambito deliberate dai
Comuni, sia l’allegato B) (programma di riordino territoriale che definisce gli
ambiti ottimali e omogenei per area geografica ai sensi dell’art. 14 comma 27 e 28
del D.L. 78/2010 e ss. mm. e ii. e dell’art. 6 della legge)
1.4 Protocollo d’intesa per la costituzione dell’Unione di
Comuni della Romagna Forlivese.
In data 04 luglio 2013 tra i 15 Comuni del Forlivese (Bertinoro, Castrocaro Terme e
Terra del Sole, Civitella di Romagna, Forlì, Forlimpopoli, Meldola, Modigliana,
Predappio, Santa Sofia, Dovadola, Galeata, Portico e San Benedetto, Premilcuore,
Rocca San Casciano e Tredozio), l’Unione Montana “Acquacheta – Romagna
Toscana”, la Comunità Montana dell’Appennino Forlivese è stato sottoscritto un
15
protocollo d’intesa per la costituzione dell’Unione di Comuni della Romagna
Forlivese.
1.5 Statuto dell’Unione di Comuni della Romagna
Forlivese.
In data 22 ottobre 2013 è stato approvato lo Statuto dell’Unione che individua la
sede e le funzioni svolte dall’Unione, le competenze degli organi, le modalità per
la loro costituzione e funzionamento, nonché la durata dell’Unione, comunque
non inferiore a dieci anni. Lo statuto definisce altresì le procedure per lo
scioglimento dell’Unione e per il recesso da parte dei Comuni partecipanti ed i
relativi adempimenti, inclusa la definizione dei rapporti tra l’Unione e il Comune
uscente, nonché gli effetti, anche sanzionatori e risarcitori, del recesso di un
Comune prima della scadenza del termine di durata dell’Unione. La disciplina del
recesso deve comunque garantire la continuità dello svolgimento delle funzioni e
dei rapporti di lavoro del personale che presta servizio a qualsiasi titolo presso
l’ente. Deve altresì prevedere l’obbligo per il Comune recedente di farsi carico
delle quote residue dei prestiti eventualmente accesi.
Lo statuto dell’Unione garantisce adeguate forme di partecipazione e controllo
degli amministratori dei Comuni aderenti con riguardo alle funzioni conferite,
anche mediante la previsione di sedi stabili di raccordo e confronto.
Lo statuto dell’Unione e il regolamento interno disciplinano i casi in cui gli organi
si riuniscono con modalità di astensione obbligatoria per i Comuni non interessati
alla decisione, fatto comunque salvo il caso in cui le decisioni abbiano valenza
sull’intero territorio dell’Unione.
2. Obiettivi e contenuti dello studio
Lo studio si prefigge l’obiettivo di elaborare un progetto esecutivo per la
costituzione del Corpo Unico di Polizia Municipale dell’Unione della Romagna
Forlivese, in attuazione dell’art. 5 del Protocollo d’intesa sottoscritto dai Sindaci
dei 15 Comuni in data 4 luglio 2013 e che prevede di affidare all’Unione dei
Comuni della Romagna Forlivese le funzioni della polizia municipale e della
polizia amministrativa locale.
2.1
Fasi di realizzazione dello studio
Lo studio comprende due distinte attività.
Nella prima parte si è analizzata la situazione attuale dei servizi di Polizia
Municipale erogati dai quindici comuni interessati, attraverso una rilevazione
omogenea dei dati e delle informazioni ritenute rilevanti per evidenziare
problemi, carenze e punti di forza per il raggiungimento dell’obiettivo.
16
Nella seconda parte, analizzati i dati raccolti, è stato elaborato un progetto
articolato ordinariamente in anni uno, che partendo dalla situazione di fatto
illustra le fasi per affidare all’Unione di Comuni della Romagna Forlivese le
funzioni della polizia municipale e della polizia amministrativa locale.
3. La situazione attuale dei servizi di Polizia
Municipale
La rilevazione è stata effettuata attraverso la somministrazione di un
questionario:
• teso ad evidenziare la struttura organizzativa degli attuali servizi di Polizia
Municipale in relazione al profilo demografico del territorio di competenza,
con una indicazione delle ore effettuate in esterno per lo svolgimento dei
compiti istituzionali;
• teso ad elaborare un profilo socio-economico e istituzionale del territorio,
necessario per individuare criticità e aspettative, e per conoscere le
potenzialità in termini di personale e attrezzature.
I dati raccolti, relativi all’anno 2012, sono stati prima analizzati per ogni singolo
Comune in rapporto agli standard essenziali minimi di servizio e poi analizzati
nella loro totalità.
Si rammenta, per un’analisi corretta dei dati raccolti, che la Regione individua n. 4
indicatori per verificare lo standard di servizio erogato:
1) le attività che il servizio di polizia municipale deve prioritariamente erogare;
2) l’orario minimo di servizio da garantire;
3) l’allestimento di una centrale operativa;
4) un organico rispondente agli standard minimi previsti.
Tabella 1:Polizia Municipale di Forlì
Tipologia attività
Attività da svolgere
Polizia stradale
Polizia di prossimità
Rilevazione incidenti stradali
Servizio scuole
Polizia giudiziaria
Stato di fatto
Attività svolte
SI
SI
SI
SI
SI
Rispetto standard
17
Tipologia attività
Stato di fatto
Polizia ambientale/edilizia
SI
Polizia commerciale
SI
Gestione mercati/fiere
SI
Notifiche
SI
Accertamenti anagrafici
SI
Orario servizio
Orario effettivo
Tutti i giorni dell’anno
SI
> 20 ore medie di servizio
SI
giornaliero
Centrale operativa
SI
Standard minimo organico
NO
Rispetto standard
Tabella 2: Polizia Municipale di Bertinoro
Standard regionali
Stato di fatto
Attività da svolgere
Attività svolte
Polizia stradale
SI
Polizia di prossimità
NO
Rilevazione incidenti stradali
SI
Servizio scuole
NO
Polizia giudiziaria
SI
Polizia ambientale/edilizia
SI
Polizia commerciale
SI
Gestione mercati/fiere
SI
Notifiche
OCCASIONALE
Accertamenti anagrafici
SI
Orario servizio
Orario effettivo
Tutti i giorni dell’anno
NO
> 20 ore medie di servizio
NO
giornaliero
Centrale operativa
SI
Standard minimo organico
NO
Rispetto standard
Ore
12
(7.00/19.00)
al
giorno
Tabella 3: Polizia Municipale di Castrocaro Terme e Terra del Sole
Standard regionali
Attività da svolgere
Polizia stradale
Polizia di prossimità
Rilevazione incidenti stradali
Servizio scuole
Stato di fatto
Attività svolte
SI
SI
SI
SI
Rispetto standard
Rispetto standard
18
Polizia giudiziaria
SI
Polizia ambientale/edilizia
OCCASIONALE
Polizia commerciale
OCCASIONALE
Gestione mercati/fiere
SI
Notifiche
SI
Accertamenti anagrafici
SI
Orario servizio
Orario effettivo
Tutti i giorni dell’anno
SI
> 20 ore medie di servizio
NO
giornaliero
Centrale operativa
NO
Standard minimo organico
NO
Ore
12
(7.00/19.00)
al
giorno
Tabella 4: Polizia Municipale di Forlimpopoli
Standard regionali
Stato di fatto
Attività da svolgere
Attività svolte
Polizia stradale
SI
Polizia di prossimità
NO
Rilevazione incidenti stradali
SI
Servizio scuole
SI
Polizia giudiziaria
SI
Polizia ambientale/edilizia
SI
Polizia commerciale
SI
Gestione mercati/fiere
SI
Notifiche
SI
Accertamenti anagrafici
SI
Orario servizio
Orario effettivo
Tutti i giorni dell’anno
SI
> 20 ore medie di servizio
NO
giornaliero
Centrale operativa
NO
Standard minimo organico
NO
Rispetto standard
Rispetto standard
Ore
12
(7.00/19.00)
al
giorno
Tabella 5: Polizia Municipale dell’Unione Montana Acquacheta
Standard regionali
Attività da svolgere
Polizia stradale
Polizia di prossimità
Stato di fatto
Attività svolte
SI
NO
Rispetto standard
Rispetto standard
19
Rilevazione incidenti stradali
OCCASIONALE
Servizio scuole
SI
Polizia giudiziaria
SI
Polizia ambientale/edilizia
SI
Polizia commerciale
SI
Gestione mercati/fiere
SI
Notifiche
SI
Accertamenti anagrafici
SI
Orario servizio
Orario effettivo
Tutti i giorni dell’anno
NO
> 20 ore medie di servizio
NO
giornaliero
Centrale operativa
NO
Standard minimo organico
NO
Ore
12
(7.00/19.00)
al
giorno
Tabella 6: Polizia Municipale della Comunità Montana Appennino Forlivese
Standard regionali
Stato di fatto
Attività da svolgere
Attività svolte
Polizia stradale
SI
Polizia di prossimità
NO
Rilevazione incidenti stradali
SI
Servizio scuole
SI
Polizia giudiziaria
SI
Polizia ambientale/edilizia
SI
Polizia commerciale
SI
Gestione mercati/fiere
SI
Notifiche
SI
Accertamenti anagrafici
SI
Orario servizio
Orario effettivo
Tutti i giorni dell’anno
SI
> 20 ore medie di servizio
NO
giornaliero
Centrale operativa
NO
Standard minimo organico
NO
Rispetto standard
Rispetto standard
Ore
12
(7.00/19.00)
al
giorno
Tabella 7: Rispetto standard essenziali minimi di servizio
Standard regionali
Forlì
Bertinoro
Catrocaro
Terme e
Terra del
Sole
Forlimpopoli
Unione
Acquacheta
Comunità
Montana
Appennino
Forlivese
Attività da svolgere
Polizia stradale
20
Polizia di prossimità
Rilevazione incidenti
Servizio scuole
Polizia giudiziaria
Ambiente/edilizia
Polizia commerciale
Gestione mercati/fiere
Notifiche
Orario servizio
Tutti i giorni dell’anno
Non inferiore a 20
Centrale operativa
Standard
minimo
organico
Legenda:
standard rispettato
standard non rispettato
Dai dati sintetizzati nella tabella n. 7 si evidenzia una situazione non omogenea tra
i diversi servizi di Polizia Municipale dei 15 comuni del Comprensorio Forlivese
in quanto gli standard essenziali sono diversamente rispettati.
Si rileva che lo standard minimo dell’organico non risulta rispettato da nessuno
dei 15 Comuni mentre tutti i comuni, ad eccezione del comune di Forlì, hanno un
orario di servizio giornaliero inferiore a 20 ore.
Inoltre, solo i Comuni di Forlì e Bertinoro sono dotati di centrale operativa.
a) Indicatore Standard n. 1 – attività da svolgersi prioritariamente
Tutti i comuni dichiarano di svolgere buona parte delle attività che la Regione
individua come prioritarie per un Corpo di Polizia Municipale qualificato, anche
se poi tre di essi (Castrocaro Terme e Terra del Sole, Unione Montana Acquacheta
e Comunità Montana Appennino Forlivese) hanno accertato nell’anno 2012 quasi
esclusivamente violazioni in materia di codice della strada così da ritenere che le
attività diverse da quelle di polizia stradale (polizia commerciale, edilizia,
giudiziaria, ecc…) siano svolte solo occasionalmente (tabella n. 9 a pag. 29).
Dai dati sintetizzati nella tabella n. 8 (pag. 28) emerge un profilo socio-economico
del territorio che richiede un impegno della Polizia Municipale anche in attività
diverse da quelle attinenti la Polizia Stradale. Si rileva, infatti, la presenza di
numerose attività commerciali (n. 3.046 esercizi commerciali, n. 837 esercizi
pubblici) e artigianali (n. 3.382), nonché lo svolgimento in un anno di ben 48 fiere
o sagre che, per la loro natura, richiamano numerosi turisti. Tali attività sono,
pertanto, una risorsa economica del territorio che deve sempre più qualificarsi
anche attraverso il rispetto delle normative vigenti in materia di commercio,
edilizia, ambiente anche allo scopo di garantire uno svolgimento regolare delle
attività commerciali sulle aree pubbliche.
Si sottolinea, inoltre, che tutti i comuni del Forlivese svolgono le attività di polizia
stradale, di polizia giudiziaria, di accertamento anagrafico e di gestione dei
21
mercati ma non emerge il grado di specializzazione raggiunto in tali materie.
Inoltre, riguardo all’attività di polizia giudiziaria il numero estremamente ridotto
di notizie di reato effettuate nell’anno 2012 dai comuni di Castrocaro Terme e
Terra del Sole, di Forlimpopoli e da parte dell’Unione Montana Acquacheta, porta
a ritenere che tale attività sia svolta solo marginalmente.
Tutti i comuni, tranne Bertinoro, effettuano servizi alle scuole, effettuano notifiche
ed offrono un servizio di front-office, tutti svolgono accertamenti in materia di
edilizia/ambiente e commercio tranne il Comune di Castrocaro Terme e Terra del
Sole (anche se le violazioni accertate da Unione Montana Acquacheta e Comunità
Montana Appennino Forlivese in tali materia sono, come già detto,
numericamente ridotte), mentre solo i comuni di Forlì, Bertinoro e Forlimpopoli
sono dotati di centralino.
Tutti i comuni dichiarano inoltre di svolgere abitualmente attività di infortunistica
stradale tranne l’Unione Montana Acquacheta che dichiara di svolgere tale attività
solo occasionalmente. Riguardo a tale attività non emerge tuttavia il grado di
specializzazione raggiunto e se l’intervento sia limitato alle sole operazioni di
viabilità stradale o se comprenda l’intera attività di rilievo del sinistro stradale.
Tale attività risulta particolarmente importante in una realtà, quella dell’Unione di
Comuni della Romagna Forlivese, percorsa da 2.834 km di strade e con una
popolazione residente di 188.457 abitanti a cui si aggiungono turisti e studenti
universitari stimati numericamente sulla base rispettivamente del numero di posti
letto turistici (6.836) e dei dati forniti dall’Università di Forlì per l’anno accademico
2012/2013 (6.085).
La rilevazione degli incidenti stradali costituisce un’attività importante da
sviluppare nell’ambito di un’azione finalizzata a ridurre il sentimento di
insicurezza del cittadino che, di fronte a questa evenienza comunque traumatica,
non deve sentirsi abbandonato dalle istituzioni locali. Lo svolgimento di tale
attività da parte della Polizia Municipale contribuisce a migliorare i rapporti di
collaborazione con le altre forze di polizia operanti sul territorio che, sgravate
almeno in parte da tale attività, possono concentrarsi maggiormente al contrasto
delle attività criminose.
b) Indicatore Standard n. 2 – orario minimo di servizio
La Regione (art. 14/5°, lett. a) L.R. 24/2003) prevede che i corpi di polizia
municipale siano strutturati per garantire la continuità del servizio tutti i giorni
dell’anno. L’allegato A della Delibera di Giunta regionale 1179/2004 ha previsto,
per un corpo di polizia municipale con organico superiore a 46 operatori, un
orario minimo di servizio non inferiore a 17 ore medie di servizio giornaliero
ordinariamente articolate su tre turni di servizio. Per i corpi di polizia municipale
dei comuni capoluogo tale orario minimo deve essere non inferiore a 20 ore medie
di servizio giornaliero articolate su tre o più turni di servizio.
Dalla rilevazione è emerso che solo il Comune di Forlì è in grado di garantire, tutti
i giorni dell’anno, un servizio di polizia municipale articolato su tre turni (mattino,
pomeriggio e sera) con un orario minimo di servizio giornaliero di circa 18 ore
(dalle 7.00 alle 01.00), oltre ad un quarto turno in orario notturno (00.00-06.00) con
cadenza settimanale. I Comuni di Bertinoro, Castrocaro Terme e Terra del Sole,
Forlimpopoli e la Comunità Montana Appennino Forlivese riescono a garantire un
22
servizio di polizia municipale articolato normalmente su due turni giornalieri
(mattino, pomeriggio) tale da coprire un orario minimo di servizio di circa 12 ore,
mentre la polizia municipale dell’Unione Montana Acquacheta è in grado di
erogare un servizio che copre un solo turno di servizio (mattino) con un orario
minimo di servizio giornaliero di solo 6 ore. Ad eccezione del Comune di Forlì, il
servizio in orario serale viene svolto solo occasionalmente, mentre quello in orario
notturno o non viene mai espletato (Unione Montana Acquacheta e Comunità
Montana Appennino Forlivese) o viene svolto solo occasionalmente (Bertinoro,
Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli). Riguardo allo svolgimento del
servizio di polizia municipale nelle giornate festive, tutti i comuni dichiarano di
garantire tale servizio tranne Bertinoro e l’Unione Montana Acquacheta che lo
effettuano solo occasionalmente.
Si evidenzia che un Corpo di Polizia Municipale per garantire sul territorio un
servizio professionalmente in grado di rispondere alla domanda di sicurezza della
cittadinanza deve erogare il servizio non solo per almeno 20 ore medie giornaliere
ma deve erogarlo in modo tale che il rapporto delle ore lavorate in esterno e di
quelle lavorate all’interno degli uffici sia equilibrato, pur nella consapevolezza che
un servizio esterno qualificato richiede un discreto numero di ore d’ufficio per la
gestione degli atti prodotti e delle problematiche rilevate (gestione atti
sanzionatori, sequestri, confische, ricostruzione di incidenti stradali, notizie di
reato, front-office, gestione degli esposti e segnalazioni, centrale operativa, ecc…).
Per questo motivo si è analizzato anche come, sotto questo aspetto, i 15 comuni
del comprensorio Forlivese erogano il servizio.
Dalla tabella n. 10 (pag. 30) emerge che nel 2012 nei comuni del comprensorio
Forlivese, esclusa l’Unione Montana Acquacheta di cui non sono disponibili i dati,
il personale della Polizia Municipale ha lavorato per un totale di 235.368 ore di cui:
•
per il 68,06% in servizio esterno sul territorio;
•
il 6,79 % in attività diverse da quelle di stretta pertinenza della Polizia
Municipale (autorità locale P.S., notificazioni, autorizzazioni varie, anagrafe
canina, passi carrai, ecc…);
•
il 31,94 % in servizio interno per attività di supporto ai servizi esterni.
Il rapporto tra ore lavorate in interno ed ore lavorate in esterno in attività di
Polizia Municipale, ad esclusione delle ore dedicate ad altre attività, si attesta su
un valore medio pari a 0,47. Se poi alle ore lavorate in ufficio si aggiungono anche
quelle dedicate ad attività non di stretta competenza della Polizia Municipale, il
valore medio si alza ulteriormente a 0,54.
Per una valutazione di questi dati si aggiunge anche che:
•
n. 3 comuni (Forlì, Bertinoro e Comunità Montana Appennino Forlivese),
hanno già esternalizzato parte dei procedimenti sanzionatori degli uffici verbali
che fortemente incidono sul numero delle ore lavorate in interno;
•
tutti i comuni, tranne Bertinoro, hanno un’attività di front-office per il
ricevimento del cittadino.
L’analisi denota, comunque, riguardo al rapporto ore svolte in interno ed ore
svolte in esterno una situazione diversificata tra i diversi Comuni in quanto il
valore più basso è raggiunto nel Comune di Forlì (0,14) e quello più alto si registra
nel Comune di Forlimpopoli (1,1).
23
Sebbene la Regione non fornisca indicazioni per un valore standard, si ritiene che
il valore ottimale cui tendere sia 0,20 e quindi un rapporto di circa n. 1 ora lavorata
in interno ogni n. 5 ore lavorate in esterno. Per avvicinarsi a questo valore occorre
rivedere l’organizzazione del lavoro interno ed esterno ed esternalizzare la
gestione delle sanzioni amministrative.
c) Indicatore Standard n. 3 – centrale operativa
Per quanto attiene questo standard solo i Comuni di Forlì e di Bertinoro sono
dotati di una centrale radio operativa e di un collegamento telefonico diretto con le
altre forze di polizia.
Tutti i comuni sono invece dotati di radio portatili tranne l’Unione Montana
Acquacheta che non ha in dotazione nemmeno apparati radio veicolari, così come
il comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole.
d) Indicatore Standard n. 4 – organico minimo previsto
La Regione (art. 14/5°, lett. b) e 7, L.R. 24/2003 ed allegato A, Delib. G.R.
1179/2004) prevede che i corpi di polizia municipale siano costituiti dal
comandante e da un numero minimo di addetti di polizia locale, in servizio a
tempo indeterminato “non inferiore a trenta”. Oltre a questo requisito minimo di
organico necessario per la costituzione del corpo di polizia municipale, nel
medesimo allegato A della Delib. G.R. 1179/2004, sono previsti standard
essenziali minimi di organico che fanno riferimento alla popolazione residente e al
numero di posti letto turistici. Nell’allegato B della Delib. G.R. 1179/2004 sono
invece previsti standard raccomandati di organico che tengano conto anche del
numero di studenti universitari iscritti presso le sedi universitarie di ciascun
comune. Pertanto, sulla base di quanto stabilito dalla Regione nell’allegato A della
Delib. G.R. 1179/2004, il requisito minimo per la costituzione del corpo unico di
Polizia Municipale dell’Unione della Romagna Forlivese, è dato dal numero
minimo di operatori di polizia locale che deve essere non inferiore a trenta (nel
computo non è compreso il Comandante).
Riguardo agli standard essenziali di organico individuati dalla Regione, ossia
quelli minimi da rispettare nell’ambito del corpo unico di polizia municipale
dell’Unione della Romagna Forlivese, è previsto un numero minimo di operatori
di 205 unità, come evidenziato nella tabella n. 12 (pag. 31).
Premesso che nel caso dei corpi intercomunali gli standard essenziali di personale
si intendono riferiti alla popolazione residente e alla dotazione di posti letto di
ciascun comune preso separatamente, per individuare lo standard essenziale
minimo si sono utilizzati, come indicato dalla Regione,:
• i dati della popolazione residente secondo l’ultima rilevazione annuale
disponibile diffusa dalla Regione Emilia-Romagna relativa alla "Struttura per
età e sesso della popolazione residente nei comuni della regione EmiliaRomagna" ;
• il numero dei "posti letto turistici" individuati dall’ultima rilevazione
disponibile diffusa dalla Regione Emilia-Romagna nel Rapporto annuale sul
movimento turistico e la composizione della struttura ricettiva (alberghiera e
complementare) dell'Emilia-Romagna.
24
Gli addetti ai servizi di Polizia Municipale che entreranno a far parte dell’Unione
della Romagna Forlivese sono complessivamente 166 di cui:
• n. 143 a tempo indeterminato n. 2 dirigenti, n. 3 di categoria D (D1 o D3) con
posizione organizzativa, 4 di categoria D3, 16 di categoria D1 e n. 118 di
categoria C);
• n. 23 a tempo determinato (di categoria C).
Al fine del raggiungimento degli standard essenziali minimi, non si tiene conto né
del personale amministrativo (n. 5 addetti), dato che l’organico minimo è riferito
esclusivamente al personale di vigilanza, né del personale a tempo determinato in
quanto nell’allegato A della Delibera di G.R. 1179/2004 per “operatori” si intende
l’insieme delle figure professionali “assunte con contratto di lavoro dipendente a
tempo indeterminato”. Inoltre, nel medesimo allegato A è previsto che le
assunzioni part-time concorrano alla definizione degli standard essenziali in
relazione all’orario di servizio effettivamente svolto. Pertanto, il numero
complessivo degli operatori a tempo indeterminato (n. 143 addetti) deve essere
ridotto per la presenza di personale part-time (n. 9 addetti) in proporzione
all’orario svolto: il numero effettivo di operatori di polizia municipale da prendere
in considerazione è dunque pari a n. 141 addetti.
Dalla tabella n. 12 (pag. 31) si evidenzia che complessivamente tutti i 15 comuni
sono caratterizzati da una grave carenza di personale in quanto l’organico effettivo
è ben inferiore rispetto agli standard essenziali previsti dalla Regione. Infatti, a
fronte di uno standard essenziale di organico, rapportato alla popolazione
residente e al numero di posti letto turistici, pari a 205 operatori, si è in presenza di
un organico effettivo di sole 141 unità (n. 143 operatori ridotti a n. 141 unità per la
presenza di 9 operatori part-time), con una carenza di organico pari a ben 64
operatori.
Riguardo agli standard di organico raccomandati dalla Regione, ossia quelli
suggeriti ai fini del progressivo rafforzamento dei Corpi di Polizia municipale,
l’organico raccomandato è pari a 211 unità (superiore di 6 unità rispetto allo
standard essenziale di 205 operatori) come evidenziato nella tabella n. 12 (pag. 31).
Premesso che relativamente alla dotazione organica dei corpi di polizia
municipale, anche a carattere intercomunale, gli standard raccomandati dalla
Regione (allegato B della Delibera di G. R. 1179/2004) prevedono un ulteriore
potenziamento dell’organico nella misura di 1 operatore ogni 1.000 studenti
universitari iscritti presso le sedi universitarie di ciascun comune, per individuare
lo standard di organico raccomandato si sono utilizzati, come indicato dalla
Regione:
• i dati degli studenti universitari iscritti alle sedi didattiche presenti nel
comune capoluogo (Forlì) forniti dall’Università di Forlì e desumibili
dall’ultima rilevazione disponibile diffusa dal Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca (Miur-Urst Ufficio di statistica), ossia riferiti all’
Anno Accademico 2012/2013.
Si evidenzia che l’organico effettivo è ben inferiore rispetto agli standard
raccomandati previsti dalla Regione. Infatti, a fronte di uno standard di organico
raccomandato, rapportato alla popolazione residente, al numero di posti letto
turistici e al numero di studenti universitari, pari a 211 operatori, si è in presenza
25
di un organico effettivo di sole 141 unità con una carenza di organico pari a ben 70
operatori.
e) Le attrezzature in dotazione
Sono state analizzate le attrezzature esistenti in dotazione ai servizi di Polizia
Municipale dei 15 comuni che entreranno a far parte dell’Unione della Romagna
Forlivese.
Dalla tabella n. 15 (pag. 33) si rileva la dotazione complessiva di n. 44 autovetture,
10 motocicli, 3 ciclomotori, 5 furgoni attrezzati e 17 velocipedi. Il Comune di Forlì,
pur non essendo dotato di ciclomotori, è quello che dispone complessivamente del
maggior numero di veicoli, mentre il comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole
è quello con un numero di mezzi estremamente ridotto (solo 1 autovettura e 2
velocipedi), situazione analoga a quella del comune di Forlimpopoli che può
contare solo su 2 autovetture. Riguardo alla tipologia di veicoli la dotazione
maggiore è data dalle autovetture (n. 44), quella minore dai ciclomotori (n. 3).
Tra le altre attrezzature utilizzabili per l’accertamento delle violazioni, vi sono n. 2
apparecchiature autovelox fisse (al momento non attive), n. 11 apparecchiature
mobili (velox e telelaser), n. 6 photo red, n. 6 etilometri, n. 11 pretest alcool, n. 6
sistemi di viodeosorveglianza, n. 26 macchine fotografiche o telecamere, n. 2
apparecchi per il falso documentale e 2 strumentazioni per il controllo del
trasporto pesante.
La dotazione complessiva risulta soddisfacente se vista nell’ottica di un utilizzo
unitario di tutte le attrezzature impiegabili per gli accertamenti specialistici (es.
Etilometro o falso documentale). Inoltre, l’implementazione delle risorse
strumentali a disposizione dell’Unione può consentire un’ottimizzazione
dell’utilizzo soprattutto per quanto riguarda le apparecchiature che
periodicamente devono essere sottoposte a verifica e prova.
Dalla situazione attuale emergono elementi contraddittori nei comuni di
Castrocaro Terme e Terra del Sole e di Forlimpopoli che, pur essendo dotati di
pre-test alcool, non sono muniti di etilometro. Quest’ultima strumentazione
diventa infatti indispensabile per l’accertamento della guida in stato di ebbrezza,
mentre i pre-test da soli consentono di iniziare l’attività di controllo ma senza la
disponibilità di un etilometro diventano del tutto inutilizzabili in quanto non
consentono di portare a termine le operazioni di accertamento
f) Gli uffici verbali
Si è ritenuto importante anche effettuare una prima analisi delle modalità
organizzative e dei carichi di lavoro degli “uffici verbali” in quanto i procedimenti
amministrativi sanzionatori gestiti da questi uffici contribuiscono in maniera
rilevante al numero delle ore di lavoro interne e possono essere gestiti in modo
centralizzato e/o esternalizzato.
Dalla tabella n. 16 (pag. 34) si rileva che il 99,45% delle sanzioni amministrative
gestite dall’ufficio è costituita da violazioni al codice della strada.
Nell’anno 2012, il numero maggiore di sanzioni è stato accertato dal comune di
Forlì (n. 53.435), quello più basso dal comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole
(n. 1.020). Il numero più alto di notizie di reato è stato raggiunto sempre da Forlì
26
(n. 441), quello più basso da Castrocaro Terme e Terra del Sole e Forlimpopoli (n.
2).
Tutti i comuni gestiscono con programmi software le ordinanze ingiunzione, i
ricorsi al Prefetto o al Giudice di Pace, nonché i ruoli, mentre la gestione verbali è
stata esternalizzata solo dai comuni che hanno il maggior numero di violazioni
accertate (Forlì, Bertinoro e Comunità Montana Appennino Forlivese). Riguardo
alla riscossione delle sanzioni tutti i comuni hanno adottato la modalità di
pagamento tramite c.p.p., mentre solo Forlì consente il pagamento tramite
internet. Inoltre, tutti tranne Forlì e Comunità Montana Appennino Forlivese
hanno un sistema di riscossione mediante pagamento diretto.
27
centri abitati
Km strade
Unione Montana
Acquacheta
Montana
Appennino
Forlivese
TOTALI
118.652 11.214
27
Forlimpopoli
N. abitanti
6533 13.230
10.485 28.243
188.357
Bertinoro
Castrocaro
Terme e Terra
del Sole
Forlì
Tabella 8: : Tipologia servizi da erogare
10
2
4
5
29
77
820,88 264,68 148,51 105,00 457,212 1037,5
2.834
parchi/aree verdi
48
n.r.
26
9
9
213
305
plessi scolastici
64
8
1
5
7
22
107
mercati settimanali
29
3
2
1
5
16
56
9
4
3
4
13
15
48
2.092
35
84
263
113
459
3.046
440
58
59
67
46
167
837
1.000
28
n.r.
1.121
219
1.014
3.382
cinema
5
0
0
2
0
0
7
discoteche
2
3
3
0
0
1
9
75
20
9
0
2
0
12
1
10
0
23
1
131
22
fiere/sagre
esercizi commerciali
pubblici esercizi
attività artigianali
circoli privati
phone center
Legenda: n.r. = non rilevata
28
Unione Montana
Acquacheta
C.M Appennino
Forlivese
NO
NO
NO
NO
NO
carabinieri
guardia
finanza
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
NO
NO
NO
NO
NO
Castrocaro
Terme e Terra
del Sole
SÌ
Bertinoro
polizia di stato
Forlì
Forlimpopoli
Tabella 9: Tipologia servizi erogati
presenza sul territorio di altre forze di polizia
turni di servizio
fascia oraria
7.00/01.00
7.15/19.00
7.00/19.00
7.00/19.00
7.00/13.00
7.30/19.00
festivo
SÌ
RARO
SÌ
SÌ
RARO
SÌ
domenicale
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
RARO
SÌ
RARO
RARO
RARO
RARO
RARO
RARO
NO
NO
serale
notturno
SÌ
RARO
1/settim
RARO
ana
tipologia servizi erogati
fronte office
SÌ
NO
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
centrale radio
collegamento
altre
forze
polizia
polizia
stradale
SÌ
SÌ
NO
NO
NO
NO
SÌ
SÌ
NO
NO
NO
NO
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
infortunistica
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
RARO
SÌ
servizio scuole
polizia
giudiziaria
ambiente/edil
izia
polizia
commerciale
gestione
mercati
SÌ
NO
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
RARO
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
RARO
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
RARO
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
notifiche
accert.anagrafi
ci
legenda: nr = non rilevato
29
centri abitati
118.652 11.214
6533 13.230 10.485 28.243
TOTALI
Comunità Montana
Appennino
Forlivese
Unione Montana
Acquacheta
Forlimpopoli
Bertinoro
Forlì
N. abitanti
Castrocaro Terme e
Terra del Sole
Tabella 10: Organico e servizio erogato
188.357
27
10
2
4
5
29
77
Dirigenti
1
0
0
0
0
0
1
N. addetti D 3 g. con P.O.
1
1
0
1
0
0
3
N. addetti D 1 con P.O.
0
0
1
0
0
0
1
N. addetti D 3 giuridico
4
0
0
0
0
0
4
N. addetti D 1 giuridico
13
0
0
0
0
3
16
N. addetti C
87
6
3
6
6
10
118
106
7
4
7
6
13
143
14
2
1
0
1
5
23
120
9
5
7
7
18
166
5
0
0
0
0
0
5
n.r. 24.105
235.368
Tot. addetti tempo indet.
addetti tempo deter.
Totale addetti
addetti amm.vi.
totale ore lavorate
servizio interno
ore interne %
177.352 12.689 7.614 13.608
55.633
2.809 2.364
7.128
n.r.
7.231
75.165
31,36
22,14 31,05
52,38
n.r.
30
31,94
altre attività PM
/
378
200
2.916
n.r.
723
4.217
ore altre attività %
/
2,98
2,63
21,43
n.r.
3
6,79
121.719
9.880 5.250
6.480
n.r. 16.874
160.203
68,64
77,86 68,95
47,62
n.r.
70
68,06
rapporto I/E
0,46
0,28 0,45
durata servizio
18
12
12
Legenda: I/E rapporto ore interne ed ore esterne
1,1
12
n.r.
6
0,43
11,5
0,47
servizio esterno
ore esterne %
30
Tabella 11: Territorio e popolazione
N.
Superf.
N.
Densità
N. studenti
posti
letto
km/q residenti demogr.
universitari
turistici
228,45
118.652
519,38
1.370
*6.085
56,89
11.214
197,12
683
Comune
Comunità Montana
dell’Appennino Forlivese
Unione Montana
Acquacheta Romagna
Toscana
Associazione
della Pianura
Forlivese
Forlì
Bertinoro
Castrocaro Terme e
6.533
167,86
1600
38,92
T d S.
Forlimpopoli
24,46
13.230
540,88
173
Dovadola
38,77
1.700
43,85
37
Modigliana
101,25
4.730
46,72
181
Portico
e
San
793
13,09
329
60,57
Benedetto
Rocca S. Casciano
50,19
2.002
39,89
122
Tredozio
62,13
1.260
20,28
531
Civitella
di
117,77
3.812
32,37
121
Romagna
Galeata
63,07
2.561
42,19
48
Meldola
78,92
10.331
130,94
49
Predappio
91,73
6.522
71,09
122
Premilcuore
89,77
811
9,03
385
Santa Sofia
148,78
4.206
28,27
1.085
TOTALE
1.251,67
188.357
6.836
*dato fornito dall’Università di Forlì relativo all’Anno Accademico 2012/2013
Tabella 12: Territorio e popolazione aggregati
Superf.
km/q
N.
residenti
Densità
demografica
N. posti
letto
turistici
N. studenti
universitari
Forlì
*6.085
228,45
118.652
519,38
1.370
Bertinoro
56,89
11.214
197,12
683
0
Castrocaro Terme
38,92
6.533
167,86
1600
0
e Terra del Sole
Forlimpopoli
24,46
13.230
540,88
173
0
Unione Montana
312,91
10.485
32,76
1.200
0
Acquacheta
Comunità
Montana
590,04
28.243
52,05
1.810
0
Appennino
Forlivese
TOTALE
1.251,67
188.357
126,73
6.836
6.085
*dato fornito dall’Università di Forlì relativo all’Anno Accademico 2012/2013
31
Tabella 13: Organico
A
Comune
B
C
Operatori
PM
su
popolazione
Operatori
PM per
Nr. posti
letto
turistici
D
E
Operatori
PM per Nr.
studenti
universitari
Standard
Essenziali
Delibera
G.R.
1179/2004
B+C
F
Operatori
PM
effettivi
G
H
Differenza
su
standard
essenziale
Standard
raccomandati
da Delibera
G.R.
1179/2004
B+C+D
Forlì
142
1
6
143
*104
-39
+6
Bertinoro
10
1
11
7
-4
Castrocaro
5
2
7
4
-3
Forlimpopoli
12
0
12
7
-5
Dovadola
1
0
1
Modigliana
4
0
4
Portico e S.
0
1
1
6
-3
Benedetto
Rocca
S.
2
0
2
Casciano
Tredozio
1
1
1
Civitella
3
0
3
R.gna
Galeata
2
0
2
Meldola
9
0
9
13
-10
Predappio
5
0
5
Premilcuore
1
0
0
Santa Sofia
3
1
4
Totale
- 64
205
141
211
* dato ridotto in proporzione all’orario effettivamente svolto da personale parttime (97 full time + 9 part time)
Tabella 14: Riepilogo organico Unione della Romagna forlivese
Operatori
PM
effettivi
Forlì
Bertinoro
Castrocaro Terme
e Terra del Sole
Forlimpopoli
Unione Montana
Acquacheta
Comunità
Montana
Appennino
Forlivese
TOTALE
Standard
Essenziali
Standard
raccomandati
Differenza
su standard
essenziale
Differenza
su standard
raccomandato
*104
7
143
11
149
11
-39
-4
-45
-4
4
7
7
-3
-3
7
12
12
-5
-5
6
9
9
-3
-3
13
23
23
-10
-10
141
205
211
-64
-70
* dato ridotto in proporzione all’orario effettivamente svolto da personale part-time (97 full time +
9 part time)
32
28
7
0
4
14
velox fissi
velox mobili
Telelaser
T-photo-vista
red
etilometro
Pre-test alcool
palmari
videosorveglian
za
macch. fotogr.
falso document.
Sistema ctrl
trasp. pesante
2
2
2
gestione verbali
notifiche
esposti/segnal.
infortunistica
interventi c. op.
denunce/querel
e
foglio di servizio
art. 186 cds
Veicoli
2
1
0
0
2
0
1
0
0
2
Strumentazione
0
0
1
1
TOTALI
C.M. Appennino
Forlivese
Unione Montana
Acquacheta
Forlimpopoli
Bertinoro
Forlì
autovetture
motocicli
ciclomotori
furgone attrezz.
velocipedi
centrale radio
coll. altre forze
radio veicolari
radio portatili
telefoni cellulari
Castrocaro
Terme e Terra
del Sole
Tabella 15: Attrezzature
2
0
0
0
0
4
3
0
0
0
7
0
1
0
1
44
10
3
5
17
0
1
0
3
0
1
2
8
3
4
3
7
0
2
1
1
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
1
1
0
0
1
0
0
6
6
11
0
Si
15
4
Si
1
1
Si
1
Si
1
0
Si
2
0
Si
6
0
Si
26
5
1
1
0
0
0
0
2
0
0
6
10
9
2
2
32
68
43
SÌ
NO
NO
NO
NO
SÌ
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
Telefoni e apparati radio
1
1
0
0
0
1
1
0
0
0
23
1
0
2
0
46
5
4
3
0
22
4
1
1
6
Software gestionali e procedure
SÌ
SÌ
NO
SÌ
SÌ
NO
NO
NO
NO
SÌ
SÌ
NO
NO
NO
SÌ
SÌ
NO
NO
NO
NO
SÌ
NO
NO
NO
NO
SÌ
SÌ
SÌ
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
33
SÌ
NO
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
SÌ
SÌ
TOTALI
C.M. Appennino
Forlivese
tipologia procedura gestita
cassa (pagamento diretto)
NO
SÌ
SÌ
SÌ
verbali (esternalizzazione)
SÌ
SÌ
NO
NO
verbali (gestione interna)
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
ordinanze
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
prefetto/gdp
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
ruoli
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
attività sanzionatoria (anno 2012)
sanzioni comm.
77
23
0
7
sanzioni cds
53.129 3.011 1.019 1.031
reg.comunali
229
7
1
3
totale
53.435 3.041 1.020 1.041
organico
104
7
4
7
violazioni/addetto
514
434
255
149
notizie reato
441
19
2
2
sistema pagamento sanzioni
c.c.p.
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
lottomatica
NO
NO
NO
SÌ
cc. Bancario
SÌ
NO
SÌ
NO
internet
SÌ
NO
NO
NO
cassa PM
NO
SÌ
SÌ
SÌ
attività esternalizzate
gestione verbali
SÌ
SÌ
NO
NO
ausiliari
SÌ
NO
NO
NO
Unione Montana
Acquacheta
Forlimpopoli
Castrocaro
Terme e Terra
del Sole
Bertinoro
Forlì
Tabella 16: Gestione dei verbali
0
3
110
1.294 4.553 64.037
2
0
242
1.296 4.556 64.389
6
13
141
216
350
320
4
13
481
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
SÌ
NO
SÌ
NO
NO
NO
NO
SÌ
NO
34
4. Il modello organizzativo del nuovo Corpo Unico
della Polizia Municipale dell’Unione della
Romagna Forlivese: Individuazione dei criteri e
degli obiettivi
Per la scelta del modello organizzativo si è tenuto conto, in primo luogo, di quanto
previsto a livello normativo, facendo riferimento principalmente alle Leggi nr.
267/2000, nr. 65/1986, alle Leggi Regionali nr. 24/2003, nr. 21/2012, alla delibera
di Giunta Regionale nr. 1179/2004, nonché della situazione attuale esaminata nei
paragrafi precedenti.
Per definire un modello organizzativo conforme alle norme di riferimento e
funzionale alla nuova realtà, nella quale il nuovo corpo unico di polizia
municipale andrà ad operare al fine di raggiungere obiettivi di efficacia, efficienza
ed economicità del servizio, occorre tenere in considerazione i seguenti criteri:
1)
raggiungimento degli standard minimi di servizio individuati dalla
Regione (es. orari, centrale operativa);
2)
potenziale raggiungimento degli standard raccomandati dalla Regione in
termini di numero di operatori di Polizia Municipale;
3)
centralizzazione di alcuni servizi che, per loro natura, consentono maggiore
specializzazione e professionalità dei servizi erogati ma anche economia di risorse
umane e strumentali;
4)
prossimità dei servizi che il cittadino ha necessità di fruire personalmente
mediante il contatto diretto con operatori di polizia1;
5)
conformazione geografica, socio economica del territorio di competenza ed
anche estensione territoriale.
Sulla base dei suddetti 5 criteri, si individuano i seguenti obiettivi prioritari:
a) erogazione di servizi al cittadino rispondenti agli standard di qualità previsti
dalla Regione;
b) omogeneizzazione di strumenti e procedure tecnico-operative in modo da
uniformare le diverse attività svolte e comunicare con il cittadino nelle
medesime forme nell’ambito del territorio di competenza dell’Unione;
c) risparmio in termini di risorse umane ed economiche così da destinare queste
ultime a mansioni maggiormente attinenti al nuovo modello;
d) maggior presidio del territorio e di contatto diretto con il cittadino in termini di
orario e di capillarità territoriale del servizio al fine di attuare una politica del
“km zero” ovvero la possibilità per il cittadino di contattare la Polizia
Municipale dell’Unione per qualsiasi esigenza senza dover effettuare gravosi
spostamenti dal territorio dove vive o ha i propri interessi.
Considerato che il nuovo corpo unico di Polizia Municipale andrà ad operare in
un territorio vasto, avente una superficie di circa 1.251,67 Kmq con una
popolazione residente di 188.357 persone, a cui si aggiungono numerosi non
residenti quali studenti universitari, turisti ecc., il modello organizzativo del corpo
1
Criterio in linea con osservazione espressa dal Sindaco di Santa Sofia PG 0001236/2014 (secondo
punto).
35
non potrà essere solo centralizzato ma potrà essere articolato in almeno due livelli
organizzativi:
un livello organizzativo centralizzato comprendente il Comando centrale e
le unità specialistiche;
un livello organizzativo decentrato sul territorio, in collegamento con il
Comando centrale tramite i distaccamenti che coordinano i presidi territoriali a
diretto contatto con il cittadino.
36
Figura 2: IPOTESI STRUTTURA ORGANIZZATIVA
“POLIZIA MUNICIPALE DELL’UNIONE DEI COMUNI DELLA ROMAGNA
FORLIVESE”
Comandante
Corpo Unico
U.O. Staff
Segreteria
Ambito Specialistico sovra comunale
Vice
Comandante
Operativo
Vice
Comandante
Amministrativo
Vice
Comandante
Vicario
U.O.
AAGG e
Logistica
U.O.
Infortunistica
Commissario
U.O.
PG e
Antievasione
U.O.
Commercio e
Tutela del
Consumatore
U.O.
Centrale Op.
U.O.
Edilizia,
Ambiente
Commissario
U.O.
Sanzioni e
Contenzioso
Ambito di prossimità territoriale
Commissario
Distaccamento A
Forlì – Castrocaro
Terme e T.d.S.
Distaccamento B
Forlimpopoli
Distaccamento C
Acquacheta
Distaccamento D
Bertinoro - Bidente Rabbi
Presidio Locale A1
Forlì
Presidio Locale
B1 Forlimpopoli
Presidio Locale
C1 Dovadola
Presidio Locale
D1 Bertinoro
Presidio Locale
C2 Rocca S.C.
Presidio Locale
D2 Meldola
Commissario
U.O.
Info/P.I.
Viabilità
U.O.
Vigili di Q.
Presidio Locale
A2 Castrocaro T.
LEGENDA:
Giallo= sede back office distaccamento
Arancione= la sede del distaccamento Acquacheta
verrà scelta dalla Giunta tra Rocca e Modigliana
Presidio Locale
C3 Portico
Presidio Locale
C4 Modigliana
Presidio Locale
C5 Tredozio
Presidio Locale
D3 Civitella di R.
Presidio Locale
D4 Galeata
Presidio Locale
D5 S. Sofia
Presidio Locale
D6 Predappio
Presidio Locale
D7 Premilcuore
37
4.1
Il livello organizzativo centralizzato
4.1.1 Premessa - Ipotesi organizzativa
Le caratteristiche del livello organizzativo centralizzato sono da un lato funzionali
al coordinamento generale del Corpo Unico e dall’altro adeguate a fornire
supporto specialistico al territorio per tutte le funzioni di Polizia Municipale con
elevati standard di qualità e professionalità.
In pratica, si tratta di una struttura accentrata costituita da un Comando Centrale
finalizzata alla gestione strategica sulla base degli obiettivi assegnati dall’Unione;
dirama protocolli operativi, circolari, ordini di servizio ecc. e si avvale di Unità
Operative specialistiche che gestiranno in maniera centralizzata determinate
materie (ufficio verbali, commercio, edilizia/ambiente, polizia giudiziaria,
infortunistica stradale ecc.); materie, che per loro natura, offrono in questo modo
le maggiori economie di gestione, specializzazione, efficacia, efficienza ed
economicità.
Grazie a tale struttura centralizzata il Comandante accoglie le direttive dell’organo
politico preposto al Servizio, al quale risponde dell’attuazione di quanto deciso e
pianificato, impegnando tutte le leve organizzative e le risorse a sua diretta
disposizione.
Figura 3: Struttura organizzativa centralizzata
Comandante
Corpo Unico
U.O. Staff
Segreteria
Ambito Specialistico sovra comunale
Vice
Comandante
Operativo
Vice
Comandante
Amministrativo
Vice
Comandante
Vicario
U.O.
AAGG e
Logistica
U.O.
Infortunistica
U.O.
PG e
Antievasione
U.O.
Centrale Op.
Commissario
U.O.
Commercio e
Tutela del
Consumatore
U.O.
Edilizia,
Ambiente
Commissario
U.O.
Sanzioni e
Contenzioso
Ambito di prossimità territoriale
38
In sintesi, si prevede che il livello organizzativo centralizzato possa consentire:
economie di scala e di specializzazione per il personale (gestire il comando
centrale ed alcune materie specialistiche in una struttura centralizzata consente
per alcune attività, di impiegare per ogni singola funzione un numero minore di
operatori rispetto alla somma delle persone attualmente utilizzate nei singoli
comuni per le medesime attività);
economie di scala per i costi fissi (un solo comando centrale e alcuni uffici
unici per l’intero corpo unico determinano minori spese per luce, acqua, gas,
riscaldamento, strumenti informatici ecc..);
migliore coordinamento delle risorse umane;
diretta attuazione delle direttive dell’organo politico preposto all’Unione
attraverso modalità e strategie comuni nell’intero territorio di competenza
mediante un’unica strategia organizzativa;
omogeneizzazione delle procedure e dei servizi resi sul territorio.
4.1.1 Comando Centrale
a) sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2
b) Funzioni:
• programma le strategie del Corpo Unico
• emana le direttive operative al fine di raggiungere gli obiettivi derivanti dagli
indirizzi politici dati dal Presidente dell’Unione
• tiene e sviluppa i collegamenti con gli Organi Istituzionali dell’Unione e con i
dirigenti degli uffici dell’Unione
4.1.1.1 Segreteria Comando Centrale
a) sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2
b) Funzioni:
• gestisce la segreteria del Comandante
• elabora le notizie e mantiene i rapporti con la stampa
• gestisce la comunicazione interna al comando
• gestisce e cura i rapporti tra comando centrale e distaccamenti
• emana gli OdS e le Circolari
• amministra il programma gestionale Rilfedeur
4.1.2 Ambito dei servizi specialistici sovra comunali
Come già evidenziato al punto 4.1, nel livello organizzativo centralizzato sono
allocate n. 7 Unità che per loro natura offrono le maggiori economie di gestione,
specializzazione, efficacia, efficienza ed economicità:
1) U.O. Affari generali e logistica
2) U.O. Centrale Operativa
3) U.O. Infortunistica Stradale
39
4) U.O. Polizia Giudiziaria e Nucleo Antievasione
5) U.O. Commercio e Tutela del Consumatore
6) U.O. Edilizia e ambiente
7) U.O. Sanzioni e contenzioso
4.1.2.1 U. O. Affari Generali e logistica
a) Sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2
b) Funzioni:
• gestione del bilancio preventivo e consultivo del Comando di PM dell’Unione
(liquidazioni acquisti ecc..);
• controllo di Gestione;
• cura e gestione dei software e l’hardware del Comando di PM dell’Unione, in
collaborazione con il servizio informatica dell’Unione;
• cura della logistica (attrezzature e vestiario)
• cura e gestione del protocollo;
• gestione delle pratiche amministrative del personale e dei servizi
(limitatamente alla programmazione annuale ed ai grandi eventi)
• gestione amministrativa del personale (Kronos)
4.1.2.2 U. O. Centrale Operativa
a) Sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2
b) Funzioni:
• gestione delle comunicazioni telefoniche e delle comunicazioni radio con il
personale in esterno;
• gestione della sistema di videosorveglianza, gestione delle banche dati.
4.1.2.3 U. O. Infortunistica Stradale
a) Sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2
b) Funzioni:
• gestione dei procedimenti relativi ai sinistri stradali rilevati dai singoli presidi;
• coordinamento diretto sul territorio in caso di sinistri mortali o di grave entità.
4.1.2.4 U. O. Polizia Giudiziaria e Nucleo Antievasione
a) Sede operativa: Forlì, Via Punta di Ferro nr. 2
b) Funzioni:
• gestione dei procedimenti relativi ai reati accertati dai singoli presidi e attività
di Polizia Giudiziaria d’iniziativa o delegata dall’A.G.;
• indagini relativi a fatti di possibile evasione fiscale sia su indicazione dei
presidi che d’iniziativa.
4.1.2.5 U. O. Commercio e Tutela del Consumatore
a) Sede operativa: Forlì, Forlì, Via E. Curiel nr. 51
b) Funzioni:
• gestione dei procedimenti relativi ad accertamenti effettuati dai Presidi in
materia di commercio, somministrazione e polizia amministrativa e attività
d’iniziativa su verifiche di particolare complessità, o attività delegata dall’A.G.
40
4.1.2.6 U. O. Edilizia e Ambiente
a) Sede operativa: Forlì, Via E. Curiel nr. 51
b) Funzioni:
• Gestione dei procedimenti relativi ad accertamenti effettuati dai Presidi in
materia di edilizia e ambiente, e attività d’iniziativa su verifiche di particolare
complessità, o attività delegata dall’A.G.
4.1.2.7 U. O. Sanzioni e Contenzioso
a) Sede operativa: Forlì, Via E. Curiel, 51
b) Funzioni:
• Gestione dei procedimenti relativi alle sanzioni amministrative accertate dai
presidi o da unità specialistiche;
• gestione del contenzioso;
• gestione dell’esternalizzazione del servizio.
41
4.2
Il livello decentrato
Le caratteristiche organizzative e funzionali della struttura decentrata ovvero dei
Distaccamenti e dei Presidi sono rivolte principalmente ad un maggiore contatto
con il cittadino e ad una capillare presenza sul territorio di riferimento.
Sono stati pertanto individuati 4 Distaccamenti:
1) Distaccamento A Forlì – Castrocaro Terme e Terra del Sole2 con sede
operativa a Forlì;
2) Distaccamento B Forlimpopoli3 con sede operativa a Forlimpopoli,
3) Distaccamento C Acquacheta con sede operativa da determinarsi da parte
della Giunta dell’Unione tra Rocca San Casciano e Modigliana;
4) Distaccamento D Bertinoro - Bidente – Rabbi con sedi operative presso i
Comuni di Bertinoro e Predappio.
Le sedi operative svolgono funzioni di back office dei presidi facenti parti del
medesimo distaccamento.
Figura 4: Struttura Organizzativa decentrata
Ambito di prossimità territoriale
Commissario
Distaccamento A
Forlì – Castrocaro
Terme e T.d.S.
Distaccamento B
Forlimpopoli
Distaccamento C
Acquacheta
Distaccamento D
Bertinoro - Bidente Rabbi
Presidio Locale A1
Forlì
Presidio Locale
B1 Forlimpopoli
Presidio Locale
C1 Dovadola
Presidio Locale
D1 Bertinoro
Presidio Locale
C2 Rocca S.C.
Presidio Locale
D2 Meldola
Commissario
U.O.
Info/P.I.
Viabilità
Presidio Locale
A2 Castrocaro T.
U.O.
Vigili di Q.
Presidio Locale
C3 Portico
Presidio Locale
C4 Modigliana
Presidio Locale
C5 Tredozio
Presidio Locale
D3 Civitella di R.
Presidio Locale
D4 Galeata
Presidio Locale
D5 S. Sofia
Presidio Locale
D6 Predappio
Presidio Locale
D7 Premilcuore
2
Recepisce osservazione del Sindaco di Castrocaro Terme e Terra del Sole.
Il distaccamento di Forlimpopoli dipenderà direttamente dal Comandante del Corpo
Intercomunale in attesa che venga definito il processo di possibile fusione fra i Comuni di
Bertinoro e Forlimpopoli, presumibilmente previsto per il 2016.
3
42
4.2.1 I Distaccamenti
Il Distaccamento ha sede operativa localizzata in un punto dell’ambito territoriale
di competenza che consente di attuare la massima possibilità di coordinamento,
indirizzo e controllo dei Presidi. Il Distaccamento costituirà un nucleo di gestione
e di coordinamento vero e proprio delle attività svolte dai Presidi stessi (backoffice di I livello); gestirà inoltre i rapporti con le Unità Operative specialistiche del
livello organizzativo centralizzato in un rapporto di reciproca collaborazione per
la gestione dei procedimenti di interesse dell’U.O. specialistica.
In altri termini, si tratta di procedimenti che possono avere origine dal Presidio e
devono essere portati, per la conclusione, all’attenzione dell’U.O. specialistica,
ovvero trasmessi da quest’ultima al Distaccamento perché siano sviluppati dal
Presidio di competenza.
Il Distaccamento svolge inoltre funzioni di front-office al cittadino del territorio
dei 15 Comuni; tale attività di front-office deve essere svolta, con l’ausilio di
tecnologie adeguate, anche per poter dare risposte afferenti problematiche
connesse ad attività svolte da altri Distaccamenti, Presidi o Unità Specialistiche
nell’ottica dell’obiettivo della politica del Km zero come meglio evidenziato a
pagina 354.
In particolare il Distaccamento svolge inoltre le seguenti funzioni:
• attuazione delle direttive e raggiungimento degli obiettivi assegnati dal
Comando centrale attraverso la gestione del personale e delle risorse
assegnate;
• gestione di tutti gli atti prodotti dai Presidi per l’eventuale l’inoltro alle U.O.
specialistiche;
• organizzazione dei servizi, fatte salve la programmazione annuale e
l’organizzazione di servizi relativi a grandi eventi, la cui competenza rimane
all’U.O. Affari Generali del livello organizzativo centrale;
• gestione della posta in arrivo e partenza;
• gestione degli esposti/segnalazioni dei cittadini relativi all’ambito territoriale
di competenza tramite il sistema Ril.Fe.DE.Ur.;
• programmazione degli interventi sul territorio;
• gestione delle risorse strumentali assegnate al distaccamento in collaborazione
con l’U.O. Affari Generali e logistica del livello centrale;
• gestione delle emergenze di protezione civile.
4.2.2 I Presidi
Il Presidio costituisce il punto di massimo contatto con il cittadino e con il
territorio; pertanto il personale assegnato ha compiti quasi completamente di
natura operativa esterna.
4
Il punto recepisce già l’osservazione del Sindaco di Santa Sofia PG 0001236/2014 (terzo punto).
43
Per poter svolgere con il massimo di efficienza ed efficacia il contatto con il
cittadino, sempre nell’ottica dell’obiettivo politica del Km zero, l’attività del
presidio potrà essere svolta sia attraverso l’utilizzo di un Ufficio Mobile ovvero di
un veicolo idoneo, attrezzato ad uso ufficio, completo di collegamenti e
strumentazioni informatiche che gli consenta di essere anche front-office nei punti
del territorio più lontani dal Distaccamento. In alternativa, secondo le esigenze del
territorio e per dare continuità alle consuetudini in essere nei piccoli comuni,
l’attività di front-office potrà essere svolta all’interno degli uffici comunali già sedi
dei comandi locali5. Il personale prenderà servizio, secondo l’attuale dislocazione,
nella sede del Presidio presso cui è comandato e potrà essere comandato in
servizio di pattuglia con personale appartenente ad altro presidio, in un ottica di
economia generale delle risorse, maggiore efficienza e necessità di servizio.
Sono individuati i seguenti Presidi locali afferenti ai 4 Distaccamenti:
1) Presidio locale A1 (Distaccamento A Forlì – Castrocaro Terme e T.d.S.),
competenza territoriale nel Comune di Forlì;
2) Presidio locale A2 (Distaccamento A Forlì – Castrocaro Terme e T.d.S.),
competenza territoriale nel Comune di Castrocaro Terme e T.d.S.)
3) Presidio locale B1 (Distaccamento B Forlimpopoli), competenza territoriale
nel comune di Forlimpopoli 6;
4) Presidio locale C1 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale
nel comune di Dovadola,
5) Presidio locale C2 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale
nel comune Rocca San Casciano;
6) Presidio locale C3 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale
nel comune Portico e San Benedetto;
7) Presidio locale C4 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale
nel comune di Modigliana;
8) Presidio locale C5 (Distaccamento C Acquacheta), competenza territoriale
nel comune di Tredozio;
9) Presidio locale D1 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi), competenza
territoriale nel comune di Bertinoro;
10) Presidio locale D2 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi) competenza
territoriale nel comune di Meldola;
11) Presidio locale D3 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi) competenza
territoriale nel comune Civitella di Romagna;
12) Presidio locale D4 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi) competenza
territoriale nel comune di Galeata;
13) Presidio locale D5 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi) competenza
territoriale nel comune di Santa Sofia;
14) Presidio locale D6 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi), competenza
territoriale nel comune di Predappio;
15) Presidio locale D7 (Distaccamento D Bertinoro-Bidente-Rabbi), competenza
territoriale nel comune di Premilcuore;
5
Questo paragrafo recepisce le osservazioni del Sindaco di Santa Sofia PG 1236/2014 (II punto).
Il distaccamento di Forlimpopoli dipenderà direttamente dal Comandante del Corpo
Intercomunale in attesa che venga definito il processo di possibile fusione fra i Comuni di
Bertinoro e Forlimpopoli, presumibilmente previsto per il 2016
6
44
I Presidi hanno compiti quasi esclusivamente operativi ed in particolare si
riportano le principali funzioni:
a) controllo della mobilità e sicurezza stradale, comprensive delle attività di
polizia stradale e di rilevamento degli incidenti di concerto con le altre Forze e
strutture di polizia stradale;
b) controlli di prossimità territoriale con particolare riferimento alle attività di
informazioni anagrafiche, socio-economiche, gestione diretta degli esposti e
segnalazione dei cittadini, presidio delle aree verdi, dei parchi e dei punti di
aggregazione di persone, presidio delle manifestazioni e degli eventi che
interessano il territorio;
c) tutela della libertà d'impresa e tutela del consumatore, comprensiva delle
attività di polizia amministrativa commerciale e con particolare riferimento al
controllo delle aree mercatali e delle fiere che interessano il territorio, controllo dei
prezzi e contrasto delle forme di commercio irregolari in un rapporto di reciproca
collaborazione con l’U.O. specialistica Commercio e Tutela del Consumatore;
d) tutela della qualità urbana e rurale, comprensiva delle attività di polizia edilizia
e ambientale in un rapporto di reciproca collaborazione con l’U.O. specialistica
Edilizia e Ambiente;
e) tutela della vivibilità e della sicurezza urbana e rurale, comprensiva delle
attività di polizia giudiziaria in un rapporto di reciproca collaborazione con l’U.O.
specialistica Polizia Giudiziaria e Nucleo Antievasione;
f) supporto nelle attività di controllo spettanti agli organi di vigilanza preposti alla
verifica della sicurezza e regolarità del lavoro;
g) controllo relativo ai tributi locali secondo quanto previsto dai rispettivi
regolamenti;
h) soccorso in caso di calamità, catastrofi ed altri eventi che richiedano interventi
di protezione civile;
i) front-office locale (in giornate ed orari programmati) tramite ufficio mobile o
sede fissa7.
4.2.2.1 Presidio Locale Forlì
Considerato che il Presidio Locale di Forlì è chiamato ad operare su un territorio
densamente popolato (118.652 abitanti con una densità demografica di 519,38
ab/kmq) è necessario, per una maggiore funzionalità dei servizi da rendere al
cittadino suddividere il Presidio in 2 Unità Operative:
1) Unità Operativa Infortunistica/Pronto Intervento/Viabilità;
2) Unità di Prossimità territoriale;
Dette articolazioni organizzative svolgeranno i compiti richiamati dalle lettere a)-i)
del paragrafo precedente.
7
Recepisce osservazioni Sindaco Santa Sofia
45
5 Organizzazione del personale
5.1
Premessa
Con il nuovo assetto organizzativo del Corpo Unico occorre effettuare un’attenta
analisi del fabbisogno in termini di organico ed agire in stretta correlazione con le
normative nazionali che determinano limiti al costo del personale e le direttive
regionali che sollecitano il raggiungimento degli standard essenziali o
raccomandati per gli organici di Polizia Municipale.
Se da un lato, è essenziale perseguire l’ottica del risparmio di risorse umane e
strumentali così da limitare i costi del personale, dall’altro non è invece possibile
organizzare un servizio unificato di Polizia Municipale senza dotarsi di personale
adeguato a raggiungere gli obiettivi prefissati.
L’attuale organico complessivo è pari a 143 unità di personale a tempo
indeterminato (dato al 30/11/2013 comprensivo degli operatori part-time) ai quali
vanno aggiunte 24 unità a tempo determinato (con contratti in scadenza entro
l’anno 2014). Si evidenzia che l’organico complessivo degli operatori di Polizia
Municipale dei 15 comuni, che deve confluire nell’Unione, pari a 141 risorse uomo
a tempo pieno (il numero di 143 è stato ridotto in proporzione alle ore mancanti
per i contratti part time), è carente di 64 unità rispetto agli standard minimi
essenziali fissati dalla Regione che sale a - 70 rispetto agli standard sempre
raccomandati dalla Regione Emilia-Romagna.
Nella consapevolezza della impossibilità di raggiungere o comunque di
raggiungere in breve tempo detti standard, si ritiene essenziale che la Polizia
Municipale sia completamente sgravata di quelle competenze prettamente
amministrative che possono essere svolte anche da altri uffici dei comuni
interessati non essendo attività che necessariamente richiedono le qualifiche che il
personale della PM possiede. Trattasi di attività di notificazione, autista, rilascio
autorizzazioni di vario genere, anagrafe canina, ricezione atti per compiti di
attività di p.s. ecc.
La questione delle competenze non strettamente connesse con le funzioni della
Polizia Municipale costituisce un aspetto piuttosto spinoso, specialmente per le
realtà locali più piccole; infatti, negli anni si sono consolidate routine organizzative
che occorre oggi rivedere e ripensare alla luce delle nuove competenze
dell’Unione. La fase che vede l’attribuzione di compiti amministrativi deve
necessariamente essere considerata un aspetto transitorio poiché la carenza nella
pianta organica non potrà essere colmata in tempi brevi. Si ritiene sufficientemente
congruo individuare in anni uno e comunque non oltre il 30/06/2015, la scadenza
della fase transitoria, termine entro il quale ogni comune si farà carico delle
funzioni descritte8.
Dai dati rilevati, di cui alla tabella nr. 10 di pag. 30, risulta un numero di ore
lavorate per queste attività non di stretta competenza della Polizia Municipale,
pari a 4.217 ore (dato parziale per difetto in quanto l’Unione Montana Acquacheta
non ha fornito questo dato) che, tradotto in giornate lavorative, risulta pari a 702,8
giornate/uomo equivalenti al lavoro di circa 4 agenti di PM ogni anno.
Come indicato nel presente progetto, le U.O. specialistiche si occuperanno delle
8
Osservazione del Sindaco di Santa Sofia del 24/2/2014, punto 11.
46
attività di tutta l’Unione che richiedono particolare specializzazione, con
conseguente sgravio di competenze dei futuri distaccamenti di quelle attività. Tali
condizioni permetteranno di dirottare maggiori risorse umane ad attività di
presidio del territorio.
Per far fronte alle già ampiamente evidenziate carenze di personale, le diverse
Amministrazioni hanno proceduto ad assumere personale con contratto a tempo
determinato per complessive 24 unità i cui contratti andranno in scadenza
nell’anno 2014. Detto personale è attualmente impiegato esclusivamente in servizi
esterni.
Ciò premesso, la successiva analisi si basa esclusivamente su personale assunto
con contratto a tempo indeterminato, rinviando la discussione sugli addetti a
tempo determinato qualora il presente progetto venisse approvato e costituisse
base di sviluppo dell’attività di Polizia Municipale dell’Unione.
5.2
Ipotesi allocazione risorse umane
La situazione inerente il personale deve essere considerata secondo due binari
paralleli.
Da un lato, con la fusione per incorporazione della comunità Montana
dell’Appennino forlivese nell’Unione Montana Acquacheta – Romagna Toscana,
poi ridenominata “Unione dei Comuni della Romagna forlivese – Unione
montana” (di seguito indicata “Unione”), il personale prima facente capo ai due
Enti risulta oggi confluito integralmente nell’Unione.
Dall’altro lato, il personale afferente all’Associazione Intercomunale della Pianura
Forlivese risulta dipendente dei Comuni costituenti l’Associazione ovvero i
Comuni di Bertinoro, Castrocaro Terme e TdS, Forlì e Forlimpopoli.
Per questi ultimi Comuni è prevista l’iniziale formula del “comando”; in altri
termini, dal 31/03/2014 il personale continuerà a dipendere dai singoli Comuni
dell’Associazione ma svolgerà servizio all’interno del “Corpo unico intercomunale
di Polizia Municipale”dell’Unione.
In questa prima fase e almeno fino al 31/12/2014 non si ipotizzano cambiamenti
rispetto alla attuale situazione organizzativa ed operativa (così come anche
indicato nella nota introduttiva del presente lavoro); il personale continuerà a
prendere servizio nel presidio di assegnazione e a svolgerlo secondo le attuali
direttive e secondo gli obiettivi previsti dalle rispettive amministrazioni.
In sintesi, personale, bilanci e risorse economiche e strumentali rimangono in capo
alle rispettive Amministrazioni ovvero:
- Comune di Bertinoro;
- Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole;
- Comune di Forlì;
- Comune di Forlimpopoli;
- Unione dei Comuni della Romagna forlivese – Unione montana (ex CMAF e
Acquacheta);
Una volta che tutte le Amministrazioni avranno conferito all’Unione la funzione di
Polizia Municipale, (la decorrenza è prevista dal 31 marzo 2014), si avvieranno
tutti i processi organizzativi per rendere pienamente operativo il Corpo Unico. Il
primo periodo (i primi 9 mesi, ovvero fino al 31/12/2014) sarà cruciale per
47
mettere in atto tutte le procedure di studio, di accordi fra i diversi attori coinvolti
al fine di raggiungere il risultato di un’unica istituzione operante nei 15 Comuni
dell’ambito di riferimento.
Per un maggiore dettaglio delle prime fasi di sviluppo e delle prime azioni da
mettere in atto si rinvia al successivo paragrafo 7 a pagina 53.
Ribadendo che in questa prima fase di avvio del Comando di PM dell’Unione non
si ipotizzano cambiamenti che interessano il personale dipendente, che si ripete
continuerà a prendere servizio nel presidio di competenza, è possibile comunque
effettuare un sintetico ragionamento generale sull’articolazione delle risorse
umane all’interno della nuova organizzazione.
Al fine di effettuare un’ipotesi di allocazione di risorse umane all’interno del
Comando di PM dell’Unione, occorrerà tenere presente i seguenti criteri:
1. il Comando di Polizia Municipale di Forlì attualmente ha già
articolato nel proprio organigramma i 7 ambiti specialistici (vedi pag
39 e ss.), ipotizzati per la nuova struttura organizzativa della PM
dell’Unione e pertanto ha al suo interno le risorse umane già formate
e qualificate per svolgere dette attività specialistiche senza necessità
di supporto e specifica formazione per le rispettive materie e
l’esperienza e la professionalità acquisita potranno essere messe a
disposizione anche di quelle realtà territoriali più piccole creando
una sinergia biunivoca affinché da un lato, il personale delle U.O.
specialistiche inizi a conoscere le problematiche dei piccoli territori e
dall’altro, il personale appartenente a questi ultimi acquisisca
ulteriori conoscenze e specializzazioni legate a materie trattate dalle
predette U.O. specialistiche9;
2. l’esperienza e la conoscenza territoriale del personale che già svolge
servizio operativo in esterno nei 4 Distaccamenti ipotizzati per la
nuova struttura organizzativa della PM dell’Unione; esperienza e
conoscenza territoriale che è circoscritta al territorio comunale ove
attualmente svolge servizio10;
3. la residenza/domicilio effettivo del personale in forza al Comando
di Polizia Municipale;
4. il rapporto tra numero residenti del Distaccamento e personale
assegnato per il servizio nello stesso;
5. i profili professionali (Funzionari e Istruttori) ed i relativi distintivi
di grado (Commissari, Ispettori e Agenti/Assistenti) del personale
attualmente in servizio.
9
Questo punto in parte recepisce l’osservazione nr. 7 (formazione) del Sindaco di Santa Sofia del
24/2/2014
10 Vedi nota precedente.
48
5.2.1 Ipotesi di articolazione quantitativa delle risorse umane
Il presente paragrafo costituisce un’ipotesi di studio iniziale (vedi nota
introduttiva) e sintetizza un possibile risultato finale che potrà essere ottenuto una
volta che il processo di unificazione sarà a regime e tutte le attività saranno svolte
appieno in ambito di Corpo Unico intercomunale.
Al termine del periodo transitorio è prevista la soluzione di seguito articolata.
Tenuto conto del criterio nr. 4 di cui al paragrafo precedente, e cioè il rapporto tra
numero residenti del Distaccamento e personale assegnato per il servizio nello
stesso, si è analizzato il rapporto attualmente in essere nei comuni appartenenti ai
futuri Distaccamenti.
Premesso che il numero degli abitanti del territorio dell’Unione è pari a nr. 188.357
e che il numero degli operatori di PM attualmente utilizzati per servizi esterni non
specialistici è di 96 unità, il rapporto è pari a nr. 1 operatore di PM ogni 1.962
abitanti.
A questo rapporto, al fine di elaborare un’ipotesi di articolazione quantitativa
delle risorse umane, viene altresì applicato un correttivo standard che tiene conto
di 2 fattori:
1) la maggiore densità demografica dei nuovi aggregati;
2) il fatto che le U.O. specialistiche del Comando Centrale andranno a
sgravare parzialmente il lavoro dei Distaccamenti.
Il correttivo ipotizzato prevede una riduzione di un addetto per i Distaccamenti
Forlimpopoli ed uno per Bertinoro-Bidente-Rabbi in favore del Distaccamento
Forlì11 mentre per il Distaccamento Acquacheta non si ritiene si debba apportare
alcuna ulteriore riduzione rispetto al calcolo effettuato sulla media della
popolazione.
Le tabelle nr. 17 e 18 che seguono illustrano l’ipotesi di articolazione quantitativa
delle risorse umane assunte con contratto a tempo indeterminato.
Si evidenzia che il futuro Distaccamento di Forlì, come già indicato al punto 4.2.2.1 pag. 43, oltre
ad avere la maggiore concentrazione di popolazione residente, andrà ad accollarsi competenze di
primo livello che prima svolgevano gli ambiti specialistici (es. mercati, fiere, interventi edilizi ecc.)
mentre gli altri Distaccamenti verranno sgravati di competenze di ambito specialistico (gestione
verbali ed incassi, interventi complessi in materia commerciale, tutela del consumatore ed edilizia
ecc.).
11
49
Tabella 17: Ipotesi articolazione quantitativa risorse umane
U.O specialistiche del Comando Centrale
Dirigente
Comandante
1
Commissari
Comando Centrale
Ufficio Segreteria
Comando
U.O. Centrale
Operativa
U.O. Infortunistica
stradale
U.O. Polizia
Giudiziaria e
Nucleo
Antievasione
U.O. Commercio e
Tutela del
Consumatore
U.O. Edilizia e
Ambiente
U.O. Affari
Generali
U.O. Sanzioni e
Contenzioso
3
7
3
1
6
5
5
1
7
7
1
44
3
47
50
Nr
Rapporto
operatore
PM/abitanti
nr. 1.962
Distaccamento
Forlì-Castrocaro
popolaz. resid.
125.185
Distaccamento–
Forlimpopoli
popolaz. resid.
13.230
Distaccamento
Acquacheta
popolaz. resid.
10.485
Distaccamento
Bertinoro-Bidente
– Rabbi
39.457
Totali
Nr.
operatori
attuali
Operatori
sulla base
della
Fattore
popolazione Correzione
vedi
standard
paragrafo
5.2.1
G
D+E
Tot.
variazione
F-C
A
Tabella 18: Ipotesi articolazione quantitativa risorse umane
U.O specialistiche dei Distaccamenti
B
C
D
E
F
63
64 (+1)
+2
66
+3*
7
7
-1
6
-1
6
5 (-1)
0
5
-1
20
20
-1
19
-1
96
96
0
96
0
*Si
evidenzia che il dato “+3” a favore del Distaccamento di Forlì-Castrocaro non andrebbe
assolutamente a pesare sulle risorse umane attualmente impiegate nei territori degli altri
Distaccamenti qualora si operasse il trasferimento di quelle competenze prettamente
amministrative che potrebbero essere svolte da altri uffici dei Comuni interessati come meglio
esplicitato a pag. 46 e ss. ed inoltre si rammenta che il carico di lavoro dei 4 Distaccamenti sarà
alleggerito di quelle competenze specialistiche che verranno svolte dalle U.O. del livello centrale.
6 Risorse strumentali
L’ipotesi di distribuzione delle risorse strumentali costituisce un’idea di massima,
costruita tenendo presente le attuali risorse e la loro attuale distribuzione con
minimi aggiustamenti legati al numero degli addetti ipotizzati per ogni nuovo
Distaccamento.
Si evidenzia comunque che le risorse strumentali assegnate ai Distaccamenti
sopracitati ed alle U.O. specialistiche possono essere utilizzate, in caso di necessità,
anche da U.O./Distaccamenti non assegnatari in una logica di sussidiarietà
orizzontale.
Fra le risorse strumentali al momento in dotazione risulta particolarmente critica
per la prima fase dell’avvio della PM dell’Unione, quella relativa alle radio
veicolari e portatili in quanto sussiste un doppio sistema di radio-comunicazione
ovvero il sistema digitale TetRa e il sistema analogico. L’U.O. Centrale Operativa
risulta invece basata sul sistema TetRa.
51
4
3
2
3
14
3
2
4
3
7
Si
15
4
1
101
1
1
2
1
2
Si
4
1
1
7
TOTALI
6
Bidente
Rabbi
30
7
Acquacheta
8
Bertinoro
Forlimpopoli
autovetture
motocicli
ciclomotori
furgone attrezz.
velocipedi
Autovelox*
Telelaser
T-photo-vista red
etilometro
Pre-test alcool
videosorveglianza
macch. fotogr.
falso document.
Sistema ctrl trasp. pesante
Armi in dotazione
centrale radio
radio veicolari TetRa
radio veicolari Analogiche
radio portatili TetRa
radio portatili Analogiche funz.
telefoni cellulari
Computer fissi/portatili ufficio
Computer portatili servizi esterni
Forlì
U.O.
Specialistiche e
Staff
Tabella 19: Principali risorse strumentali dell'Unione12
6
54
10
3
5
17
6
5
6
6
11
Si
26
5
2
1
2
1
1
1
1
1
1
1
Si
2
1
1
Si
5
13
12
1
27
12
100
35
22
33
15
0
5
0
10
6
8
1
7
9
6
7
7
10
17
9
6+3
0
1
34
24
110
62
43
59
22
* Il Comando di Forlì ha a disposizione nr. 2 apparecchiature che erano utilizzate come fisse ma
che, alla luce dell’attuale decreto della Prefettura possono essere reimpiegate quali postazioni
mobili
12 I dati della tabella 19 sono da ritenersi indicativi in attesa dell’inventario dei beni da conferire al
Comando di PM dell’Unione che verrà effettuato entro l’anno 2014
52
7 Sviluppo temporale del progetto
L’esecuzione del progetto di creazione del Corpo unico intercomunale richiederà
notevoli sforzi che coinvolgeranno tutti gli attori appartenenti ai 15 Comuni.
Il progetto di costituzione di un Corpo unico originato dalla necessità di produrre
una maggiore sinergia in termini di efficienza, efficacia ed economicità di gestione
del servizio di Polizia Municipale ed un conseguente contenimento dei costi,
richiede necessariamente tempistiche ben precise e puntuali per i diversi step
programmati.
Riprendendo quanto già indicato al paragrafo 5.2 pag. 47 nella prima fase di avvio
del processo di unificazione della funzione di Polizia municipale non si ipotizzano
cambiamenti e nulla verrà modificato in relazione all’attuale articolazione e
dipendenza del personale, alle attuali spese previste nei singoli bilanci degli Enti
di riferimento e nelle risorse strumentali a disposizione di ciascun comando.
Nei primi 9 mesi, ovvero per tutto l’anno 2014, prenderà il via una complessa fase
di analisi e studio, di coinvolgimento di tutti gli attori territoriali interessati quali
Sindaci e Amministratori, dirigenti e funzionari dei 15 comuni, sindacati ecc. al
fine di fronteggiare e risolvere, tramite progetti, documenti ed accordi, le diverse
problematiche che verranno di volta in volta prese in esame.
Quello che occorre innanzitutto fare è affrontare ed eliminare i pregiudizi e le
barriere territoriali ma soprattutto tracciare un percorso virtuoso finalizzato alla
condivisione degli obiettivi previsti nella prima fase (ovvero entro il 31/12/2014).
Si tratta dei seguenti obiettivi:
1. Stesura e approvazione Regolamento del Corpo;
2 Creazione di una Centrale Operativa unificata;
3 Gestione amministrativa unificata delle sanzioni accertate nell’Unione (U.O.
Sanzioni e contenzioso);
4 Omogeneizzazione delle procedure e della modulistica in uso su tutto il
territorio dell’Unione;
5 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento all’Unione da parte dei
singoli Enti delle risorse umane e strumentali;
6 Bilancio di previsione dell’Unione (a partire dal 2015);
7 Trasferimento all’Unione dei contratti di servizio in essere e delle diverse
banche dati.
7.1 Stesura e approvazione del Regolamento del Corpo
Le fasi di sviluppo di questo obiettivo prevedono la personalizzazione del
regolamento tipo stilato dalla Regione Emilia-Romagna con un lavoro condiviso fra i
dirigenti ed i funzionari di vertice.
Il documento finale dovrà poi essere approvato dal Consiglio dell’Unione.
7.2 Creazione di una Centrale Operativa unificata
Per raggiungere nei tempi previsti questo obiettivo occorre scandire con
precisione le diverse fasi di studio:
53
a) ricognizione dettagliata sul territorio delle coperture radio-telefoniche al
fine di individuare la migliore modalità di comunicazione con le pattuglie;
b) ricognizione degli apparati radio veicolari, portatili, apparati telefonici già
attivi e verifica di ulteriori necessità di acquisto immediate;
c) unificazione dei centralini dei 15 comuni, studio e messa in atto delle
procedure automatiche di deviazione delle chiamate alla Centrale
Operativa unica;
d) pubblicizzazione su tutti i 15 comuni delle nuove modalità di contatto con
la Polizia Municipale valide sia per i cittadini che per gli altri apparati
amministrativi ed istituzionali;
e) aggiornamento dei vari siti web con le informazioni previste;
f) verifica dei contratti in essere (vedi anche successivo paragrafo 7.8) e delle
procedure per l’accesso alle banche dati (MCTC, PRA, ANIA, Anagrafi
comunali, veicoli rubati, Ril.Fe.De.Ur. ecc.) e relativa unificazione;
g) definizione di un protocollo operativo per le corrette modalità di
comunicazione con/fra le pattuglie sul territorio e la C.O.;
h) formazione del personale per un uso corretto delle tecnologie e delle
comunicazioni da e per la centrale Operativa.
Come è immediatamente percepibile le fasi sono molto complesse e dipendono
altresì dall’iterazione di altri servizi ed enti (informatica, servizi anagrafe, aziende
telefoniche ecc.). Si ritiene comunque che l’avvio della C.O. unificata sia uno degli
obiettivi fondamentali che debbano essere raggiunti entro l’anno (si veda tabella
Gant pag 58 e ss.).
7.3 Gestione amministrativa unificata delle sanzioni
accertate nell’Unione
Anche questo obiettivo risulta elaborato e complesso da raggiungere. Occorre
innanzitutto separare la gestione delle sanzioni accertate fino al 30/03/2014 (in
particolare per le Polizia Municipali costituenti l’Associazione Intercomunale della
Pianura Forlivese), da quelle accertate dopo il conferimento della funzione
all’Unione dal Corpo Unico intercomunale. L’idea è quella che tutti i procedimenti
delle sanzioni accertate prima dell’ingresso nel Corpo unico vengano gestiti e
terminati dagli uffici (o dai distaccamenti) locali. Inoltre occorre verificare i
contratti di esternalizzazione in essere e le corrette modalità per una loro
interruzione senza oneri aggiuntivi a carico dell’amministrazione.
Le fasi ipotizzate sono le seguenti:
a) ricognizione dei contratti di esternalizzazione del processo di gestione e
postalizzazione delle sanzioni e verifica delle possibili condizioni di
estensione al nuovo soggetto “Unione” ovvero di recesso dai contratti;
b) stesura del contratto con la nuova ditta vincitrice del bando regionale
Intercenter (Mega-Asp);
c) gestione e chiusura di tutti i processi relativi alle sanzioni accertate fino al
30/03/2014;
d) analisi dei processi e stesura di un protocollo operativo per l’inserimento,
gestione delle sanzioni e consultazione dei dati anche da parte dei
distaccamenti locali.
54
7.4 Omogeneizzazione delle procedure e
modulistica in uso su tutto il territorio dell’Unione
della
L’obiettivo può apparire, ad un occhio meno esperto piuttosto semplice; in realtà
anche questo aspetto è molto complesso poiché va oltre l’adozione di un modello
unico per i verbali o alle semplici istruzioni per la corretta compilazione (che sono
comunque aspetti da non sottovalutare poiché un piccolo errore può comportare
non solo semplicemente l’annullamento di un verbale, ma un danno per
l’amministrazione - danno erariale - ed una possibile richiesta di risarcimento
danni nei confronti dell’amministrazione).
Uniformare le procedure significa anche istituire un unico modello di
rendicontazione e raccolta dei dati sull’attività svolta nonché una comune
modalità di tenuta di archivi e gestione delle risposte a cittadini ed istituzioni.
Attualmente presso la Polizia Municipale di Forlì è in funzione una modalità
molto attuale di trattamento dei dati inerenti l’attività svolta. Il sistema è
praticamente quasi tutto informatizzato attraverso l’utilizzo di piattaforme
informatiche create ad hoc internamente (gestione informatica dei sinistri,
rendicontazione dell’attività quotidiana delle pattuglie su pc portatile ecc.) come
pure attraverso l’utilizzo di particolari software acquistati sul mercato (turni &
servizi, centrale operativa, videosorveglianza ecc.) Ciò non toglie che a livello
delle singole realtà territoriali esistano particolarità e routine da salvaguardare e
tenere in considerazione ai fini dell’uniformazione di tutte le procedure.
Le fasi:
a) ricognizione integrale delle procedure esistenti;
b) ricognizione dei software e delle modalità di rendiconto della gestione
ordinaria;
c) analisi e studio delle diverse modulistiche in uso;
d) coinvolgimento dei funzionari territoriali responsabili e delle diverse unità
specialistiche quali ad es. uffici verbali, infortunistica, polizia giudiziaria,
commercio ed edilizia, informatica, ecc. per realizzazione di una
modulistica unica e condivisa;
e) elaborazione e stesura dei protocollo operativi.
7.5 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento
all’Unione, da parte dei singoli enti, delle risorse umane
L’aspetto riguardante le risorse umane è forse quello più delicato ed è altresì
estremamente complesso. La nuova articolazione dell’Unione e delle funzioni ad
essa attribuite, così come previsto anche dalla legge regionale e dallo Statuto
approvato (Art. 32, c. 7), prevede il trasferimento del personale afferente alla
funzione di Polizia Municipale. Sebbene, come già detto nei paragrafi precedenti,
sia prevista inizialmente la formula del “comando” necessaria per avviare la
55
funzione di Polizia Municipale entro i termini previsti dalle norme13, funzione
conferita dal 31/03/2014, la fase successiva sarà quella del trasferimento del
personale della funzione al nuovo ente territoriale.
Detta fase vedrà il necessario coinvolgimento oltre che delle diverse
amministrazioni, anche delle organizzazioni sindacali dei lavoratori.
L’attuale situazione appare (pur non conoscendo nel dettaglio tutti gli aspetti
contrattuali, di gratifica e di salario accessorio di ogni realtà locale), estremamente
variegata in ambito territoriale. Solo per fare qualche esEmpio, in alcuni comuni il
personale non è ancora dotato di arma, in altri comandi viene erogata l’indennità
integrativa prevista dall’Art. 208 del CdS per un determinato importo, mentre in
altri l’indennità è di importo inferiore, in altri ancora è totalmente assente ed,
infine, la contrattazione decentrata è diversa da Comune a Comune e da questi
all’Unione.
Fasi:
a)
incontri informativi con il personale;
b) creazione di un gruppo di lavoro per l’omogeneizzazione dei contratti e delle
altre partite economiche, dei sistemi di valutazione e per l’analisi dei
fabbisogni di risorse umane in relazione alla struttura organizzativa delle PM
dell’Unione condiviso con i lavoratori e le OOSS;
c)
coinvolgimento dei sindacati attraverso il vigente sistema di relazioni
sindacali;
d)
conferimento dei dipendenti all’Unione, formalità contrattuali e di
organizzazione operativa
7.6 Analisi ed avvio dei processi per il conferimento
all’Unione, da parte dei singoli enti, delle risorse
strumentali
Risorse strumentali – fasi
a) inventario dei beni mobili ed attrezzature di servizio;
b) inventario della strumentazione specifica del servizio;
c) inventario dei veicoli;
d) conferimento all’Unione delle risorse strumentali.
7.7 Bilancio di previsione dell’Unione (dal 2015)
Questa fase dovrebbe essere avviata a partire dal mese di giugno:
a)
analisi dei fabbisogni di risorse in termini di spese correnti e di investimento
sulla base degli obiettivi a medio e lungo termine dell’Unione;
b) predisposizione bilancio di previsione 2015.
Per il primo anno occorrerà fare riferimento al criterio della spesa storica
opportunamente integrata per ciò che riguarda nuovi investimenti, nuove spese
13
Legge Regionale 21/2012 e successive modificazioni, Atto costitutivo dell’Unione di Comuni
della Romagna forlivese, Unione Montana, Statuto dell’Unione.
56
che si prevede di effettuare nel corso di validità del bilancio di previsione
(normalmente 3 anni ovvero 2015-2016-2017).
7.8 Trasferimento all’Unione dei contratti di servizio in
essere e dei contratti per la consultazione delle diverse
banche dati
a) elenco dei contratti in essere;
b) creazione di un gruppo di lavoro per l’analisi dei contratti in essere
(valutazione dell’opportunità al mantenimento dei contratti, ecc..);
c) trasferimento all’Unione dei contratti in essere;
d) eventuale procedura di cessazione dei contratti in essere;
e) stesura nuovi contratti per la P.M. dell’Unione.
57
Anni 2014 - 2015
Nr
Mese 1
Aprile
Descrizione Azione
Mese 2
Maggio
Mese 3
Giugno
Mese 4
Luglio
Mese 5
Agosto
Mese 6
Settembre
Mese 7
Ottobre
Mese 8
Novembre
Mese 9
Dicembre
Anno 2015 - Mesi successivi
Stesura e approvazione
Regolamento del Corpo;
Stesura del nuovo regolamento
sulla base del bozza tipo
1a
predisposta dalla Regione
1
1b
Approvazione da parte
Consiglio dell’Unione
del
Creazione di una Centrale
Operativa unificata
ricognizione dettagliata sul
territorio delle coperture radiotelefoniche
al
fine
di
2a
individuare
la
migliore
modalità di comunicazione con
le pattuglie
ricognizione degli apparati
radio
veicolari,
portatili,
2b apparati telefonici già attivi e
verifica di ulteriori necessità di
acquisto immediate
unificazione dei centralini dei 15
2c comuni, studio e messa in atto
delle procedure automatiche di
2
58
Anni 2014 - 2015
Nr
2d
2e
2f
2g
2h
Descrizione Azione
Mese 1
Aprile
Mese 2
Maggio
Mese 3
Giugno
Mese 4
Luglio
Mese 5
Agosto
Mese 6
Settembre
Mese 7
Ottobre
Mese 8
Novembre
Mese 9
Dicembre
Anno 2015 - Mesi successivi
deviazione delle chiamate alla
Centrale Operativa unica
pubblicizzazione su tutti i 15
comuni delle nuove modalità di
contatto con la PM valide sia
per i cittadini che per gli altri
apparati
amministrativi
ed
istituzionali
aggiornamento dei vari siti web
con le informazioni previste
verifica dei contratti in essere e
delle procedure per l’accesso
alle banche dati (MCTC, PRA,
ANIA,
Anagrafi
comunali,
veicoli rubati, Ril.Fe.De.Ur. ecc.)
ed relativa unificazione
definizione di un protocollo
operativo per le corrette
modalità di comunicazione
con/fra le pattuglie sul
territorio e la C.O.
formazione del personale per un
uso corretto delle tecnologie e
delle comunicazioni da e per la
Centrale Operativa;
59
Anni 2014 - 2015
Nr
3
3a
3b
3c
3d
Descrizione Azione
Mese 1
Aprile
Mese 2
Maggio
Mese 3
Giugno
Mese 4
Luglio
Mese 5
Agosto
Mese 6
Settembre
Mese 7
Ottobre
Mese 8
Novembre
Mese 9
Dicembre
Anno 2015 - Mesi successivi
Gestione amministrativa
unificata delle sanzioni
accertate nell’Unione (U.O.
Sanzioni e Contenzioso)
ricognizione dei contratti di
esternalizzazione del processo di
gestione e postalizzazione delle
sanzioni e verifica delle possibili
condizioni di estensione al
nuovo
soggetto
“Unione”
ovvero di recesso dai contratti
stesura del contratto con la
nuova ditta vincitrice del bando
regionale Intercenter (MegaAsp)
gestione e chiusura di tutti i
processi relativi alle sanzioni
accertate fino al 30/03/2014
analisi dei processi e stesura di
un protocollo operativo per
l’inserimento, gestione delle
sanzioni e consultazione dei dati
anche da parte dei distaccamenti
locali
60
Anni 2014 - 2015
Nr
4
4a
4b
4c
4d
4e
Descrizione Azione
Mese 1
Aprile
Mese 2
Maggio
Mese 3
Giugno
Mese 4
Luglio
Mese 5
Agosto
Mese 6
Settembre
Mese 7
Ottobre
Mese 8
Novembre
Mese 9
Dicembre
Anno 2015 - Mesi successivi
Omogeneizzazione delle
procedure e della modulistica
in uso su tutto il territorio
dell’Unione;
ricognizione
integrale
delle
procedure esistenti
ricognizione dei software e delle
modalità di rendiconto della
gestione ordinaria
analisi e studio delle diverse
modulistiche in uso
coinvolgimento dei funzionari
territoriali responsabili e delle
diverse unità specialistiche quali
ad
es.
uffici
verbali,
infortunistica,
polizia
giudiziaria,
commercio
ed
edilizia, informatica, ecc. per
realizzazione di una modulistica
unica e condivisa
elaborazione e stesura dei
protocollo operativi
61
Anni 2014 - 2015
Nr
5
5a
5b
5c
5d
Descrizione Azione
Mese 1
Aprile
Mese 2
Maggio
Mese 3
Giugno
Mese 4
Luglio
Mese 5
Agosto
Mese 6
Settembre
Mese 7
Ottobre
Mese 8
Novembre
Mese 9
Dicembre
Anno 2015 - Mesi successivi
Analisi ed avvio dei processi
per il conferimento all’Unione
da parte dei singoli Enti del
personale
incontri informativi con il
personale
creazione di un gruppo di
lavoro per l’omogeneizzazione
dei contratti, dei sistemi di
valutazione del personale e delle
altre partite economiche e per
l’analisi dei fabbisogni di risorse
umane in relazione alla struttura
organizzativa delle PM
dell’Unione condiviso con i
lavoratori e le OOSS
coinvolgimento dei sindacati
attraverso il vigente sistema di
relazioni sindacali;
conferimento dei dipendenti
all’Unione, formalità
contrattuali e di organizzazione
operativa
62
Anni 2014 - 2015
Nr
6
6a
6b
6c
6d
Descrizione Azione
Mese 1
Aprile
Mese 2
Maggio
Mese 3
Giugno
Mese 4
Luglio
Mese 5
Agosto
Mese 6
Settembre
Mese 7
Ottobre
Mese 8
Novembre
Mese 9
Dicembre
Anno 2015 - Mesi successivi
Analisi ed avvio dei processi
per il conferimento all’Unione
da parte dei singoli Enti delle
risorse strumentali
inventario dei beni mobili ed
attrezzature di servizio
inventario della strumentazione
specifica del servizio
inventario dei veicoli
conferimento
delle
risorse
strumentali all’Unione
Bilancio
di
previsione
dell’Unione (dal 2015)
analisi dei fabbisogni di risorse
in termini di spese correnti e di
7a investimento sulla base degli
obiettivi a medio e lungo
termine dell’Unione
predisposizione bilancio di
7b
previsione 2015
7
63
Anni 2014 - 2015
Nr
8
8a
8b
8c
8d
8e
Descrizione Azione
Mese 1
Aprile
Mese 2
Maggio
Mese 3
Giugno
Mese 4
Luglio
Mese 5
Agosto
Mese 6
Settembre
Mese 7
Ottobre
Mese 8
Novembre
Mese 9
Dicembre
Anno 2015 - Mesi successivi
Trasferimento all’Unione dei
contratti di servizio in essere e
delle diverse banche dati
Elenco dei contratti in essere
Creazione di un gruppo di
lavoro per l’analisi dei contratti
in essere (valutazione
dell’opportunità al
mantenimento dei contratti,
ecc..)
Trasferimento all’Unione dei
contratti in essere
Eventuale procedura di
cessazione dei contratti in essere
Stesura nuovi contratti
64
65