Ritorno immediato alle urne

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Ritorno immediato alle urne
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Anno XVI N° 14/2007 - 30 Settembre
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Berlusconi: riusciremo presto a dare all’Italia un
Governo in cui non ci sia nulla di antisistema e di antagonismo
Ritorno immediato alle urne
Bertinotti: “certe affermazioni come quelle che fa la lega, possono
contribuire in modo drammatico a generare odio in una società già lacerata”
Giorgio Lambrinopulos
N
on
accetteremo nessun
governo
di
transizione, nessun
governo istituzionale
e chiederemo se sarà
necessario
anche
scendendo in piazza
un ritorno immediato
alle urne per ridare
al Paese un governo
democratico,
liberale e coeso. Lo ha
detto Silvio Berlusconi intervenendo
telefonicamente alle
‘giornate dell’amicizia’ organizzate dalla
Democrazia cristiana
per le autonomie. Dicendosi poi convinto
che “avremo la possibilità presto di tornare al governo del
Paese, e questo avverrà in fretta”, l’ex
premier ha aggiunto:
“Ritengo che riusciremo presto a dare
Silvio Berlusconi, ex premier
all’Italia un governo in cui non ci sia
nulla di antisistema,
di antagonista come
avviene nel governo
della sinistra ma che
sia un governo pienamente democratico,
pienamente volto allo
“Chiarimento” è la parola d’ordine riecheggiata in Transatlantico
Difficoltà nella maggioranza
Bocciata la finanziaria che, a detta dell’ala radicale,
“non sembra tenere conto delle nostre richieste”
C
hiarimento”
è la parola
d’ordine riecheggiata per tutto
il giorno tra Transatlantico e dintorni.
Tuttavia le richieste di ‘chiarimento’
snocciolate via via,
nel corso delle ore,
dalle varie forze politiche della maggioranza consegnano un
quadro di esigenze
diverse e divergenti
e tra queste Romano
Prodi dovrà trovare
una mediazione. La
sinistra ha bocciato
la costruzione della Finanziaria che,
hanno spiegato gli
esponenti
dell’ala
radicale, ‘’non sembra tenere conto delle nostre richieste’’.
Franco
Giordano,
segretario di Rifondazione Comunista,
spiega: ‘’Ci atteniamo al nostro documento, perché le
questioni poste da
noi sono state ignorate. E chiediamo
collegialità nella costruzione della politica economica e
sociale. Ribadiamo
la centralità dei temi
sollevati’’. ‘’Eravamo presenti alla illustrazione che oggi
Padoa Schioppa ha
fatto alle parti sociali, ma non c’era
nulla su Kyoto, sulla ricerca, sull’innovazione, sui giovani
- ha sottolineato Alfonso Pecoraro Scanio al termine di una
riunione di Verdi,
Sd, Prc, ‘disertata’
dal Pdci -. Si parla
ancora di ridurre le
tasse alle grosse imprese e non di dare
sostegno ai cittadini
meno abbienti’’. Per
questo, la sinistra
dell’Unione ha spiegato che ribadirà a
Prodi i contenuti del
recente documento
comune
presenta-
to al presidente del
Consiglio, tassazione
delle rendite compresa: “Noi poniamo una
questione di metodo,
che però è questione di
sostanza politica -ha
aggiunto Fabio Mussi-. La sinistra della
coalizione
rappresenta un terzo, e non
sono solo seggi ma
una parte importante
del Paese. Il Pdci era
assente al pre-vertice
sulla Finanziaria per
protesta contro Rifondazione, “rea” di aver
cambiato
posizione
sull’Afghanistan. Per
Pecoraro la questione
è quella di assicurare
sviluppo, pienamente europeo, pienamente occidentale”.
‘’lealtà al programma,
sintonia con il Dpef,
con il voto del Parlamento, con il Paese’’.
Quindi, anche la tassazione delle rendite:
“E’ nel programma
e nel Dpef - ha aggiunto il ministro dell’Ambiente -. Si può
discutere su come far-
“Credo - ha concluso
il leader di FI - che
questo sia qualcosa
di ineludibile, che
accadrà sicuramente
e proprio in vista di
questa nuova assunzione di responsabilità noi dobbiamo restare uniti, lavorare
tutti insieme per prepararci a governare
nuovamente l’Italia
nella libertà e nella democrazia”. “Il
14 di ottobre ci sarà
una defaillance della
maggioranza in Senato”, è la previsione fatta dal leader di
Forza Italia. “Come
hai detto tu Gianfranco - ha sottolineato
Berlusconi rivolgendosi a Rotondi - il 14
ottobre si spegneranno le luci sulla Margherita. Ci saranno
molti in Senato e nelle
amministrazioni
locali che sono stati
Continua a pag 2
la, ma non si può dire
che non si farà più’’.
E’ stata una notte difficile per la maggioranza riunita in vertice a Palazzo Chigi per
cercare un’intesa in
vista del varo della Finanziaria nel Cdm di
Continua a pag 2
Carlo Francovich
Scritti sulla Resistenza
(1954-1980)
a cura di Mirco Bianchi
Polistampa, pp. 272
euro 18,00
Sono pubblicati 30 saggi sulla Resistenza e su
alcuni dei suoi più importanti protagonisti,
redatti da Carlo Francovich tra il 1954 e il
1980. Grande studioso e storico, Francovich
offre attraverso queste pagine un prezioso
contributo sui temi dell’antifascismo e della
Resistenza.
Politica
Segue dalla prima
Ritorno immediato alle urne
eletti con il simbolo della
Margherita che si sentiranno sciolti dall’impegno verso un partito che è morto,
che non c’è più, e saranno
perciò liberi di decidere in
piena autonomia se entrare
nel Pd, in un’altra formazione del centrosinistra o
molto più probabilmente in
una formazione di centro
che si richiama alle radici
ideali della Dc”. “Ci sarà la
possibilità - ha aggiunto il
Cavaliere - di vedere molti
che hanno militato in questi
anni nella Margherita che
guarderanno alla Dca con
grande interesse e penseranno che voi potrete offrire
loro una casa rispettosa delle loro radici dunque, credo
che ci saranno delle novità
positive per noi”. Il maltempo che da questa mattina imperversa sulla Valle
d’Aosta ha impedito al Cavaliere di atterrare a Saint
Vincent dove era atteso il
suo intervento conclusivo
alle ‘giornate dell’amicizia’. Partito in elicottero
da Arcore Berlusconi, dopo
aver tentato inutilmente di
atterrare a Saint Vincent,
ha provato a toccare terra
a Ivrea e successivamente a Torino Caselle, ma le
nuvole basse non lo hanno
consentito. Il Cavaliere ha
quindi dovuto rinunciare a
partecipare di persona e ha
‘ripiegato’ su un intervento
telefonico. intanto il Presidente della Camera risponde alla lega dopo le dichiarazioni forti che sono state
fatte : “Capisco che siamo
in un periodo in cui chi la
spara più grossa ha i titoli
sui giornali, ma io non sono
per accettare come innocenti quelli che la sparano
più grossa’’, perché certe
affermazioni “possono contribuire in modo drammatico a generare odio” in una
società già lacerata. Così
il presidente della Camera
Fausto Bertinotti, intervistato da Giovanni Minoli a
‘Liberafesta’, commenta le
affermazioni del leader della Lega Umberto Bossi che
ieri aveva parlato di ‘’guerra di liberazione’’ perché “la
nostra libertà forse non la si
può più raggiungere attraverso un democratico Parlamento’’. “Non puoi usare
un termine come guerra di
liberazione, da una parte
perché stai parlando del tuo
Paese; e poi per noi la guerra di liberazione è solo una,
quella - rimarca Bertinotti
- che ha cacciato i fascisti”.
Parlando di Finanziaria,
l’ottimismo del presidente
del Consiglio non convince
Bertinotti. Quando Minoli
gli chiede della ‘manvora
delle cento buone notizie’,
il presidente della Camera
replica:
“Accontentiamoci di meno... Lenin diceva:
‘meglio meno ma meglio’.
Accontentiamoci per ora e
cerchiamo di fare meglio in
futuro”. Quanto al termine
‘orgoglioso’, usato da Prodi stesso, “è troppo impe-
gnativo, lo terrei per altri
momenti e altre situazioni”. Il presidente della Camera spiega poi che quello
sul welfare è un ‘’passaggio
impegnativo, perché è una
delle questioni più importanti per la vita di un Paese e, di conseguenza, per la
vita concreta delle persone.
La precarietà è una malattia
sociale. E non ci sarà vera
democrazia e vera Europa
- allarga il discorso Bertinotti - senza combattere a
fondo la precarietà. Certo
- ammette - in un collegato
alla Finanziaria non è che si
possa prosciugare il lavoro
precario, ma bisogna assolutamente andare in questa
direzione. Per questo - insiste - è una partita impegnativa’’. Bertinotti ricorda che
è in corso una consultazione ‘’molto importante’’ tra
i lavoratori. Il presidente
della Camera invita la sinistra a ‘’non essere la carta
assorbente’’ delle decisioni dei sindacati: la sinistra,
insiste, ‘’deve mantenere
la sua autonomia’’ e tuttavia ‘’non posso non rilevare
che il giudizio della Fiom
va tenuto in conto’’. Inoltre
ci sono quattro partiti della
coalizione di governo che
in un documento hanno presentato la necessità di cambiamenti al protocollo sul
welfare. Per questo, Bertinotti dice che ‘’è una partita
aperta’’ e auspica che venga
seguito lo stesso percorso
della Finanziaria per ‘’lavorare a una soluzione che accontenti tutti, ma soprattutto lavoratori e pensionati’’.
Il presidente della Camera
parla anche della manifestazione del 20 ottobre e ribadisce che per ‘’la sinistra
al governo la condizione di
‘lotta e di governo’ è necessaria, altrimenti smarrisce
il legame con il suo popolo’’. E aggiunge: ‘’Ogni
manifestazione è un appun-
tamento della democrazia’’.
Bertinotti guarda ‘’con interesse’’ alla formazione
del partito democratico, che
potrebbe essere ‘’una risposta all’antipolitica, anche
se non la condivido’’. E la
sinistra deve essere capace
di ‘’costruire una forza politica adeguata alla sfida,
perché se la sinistra non si
mette in condizione di competere - avverte - il Pd avrà
una capacità di attrazione
molto alta. Bisogna accettare
questa sfida’’. ‘’Veltroni è la
chance che il Pd ha per entrare in questa competizione.
Il Pd nasce senza dibattito
programmatico, in assenza di
questo ci vuole una supplenza. E un uomo popolare come
Veltroni è la supplenza’’, dice
Bertinotti. Comunque Fausto
Bertinotti non sarà il leader
della ‘cosa rossa’: ‘’Non ci
sono uomini per tutte le stagioni. Darò il mio contributo, ma non avrò il ruolo del
protagonista. C’è tempo e
tempo, e il mio non è più il
tempo della direzione’’. La
terza carica dello Stato torna
poi ad esprimere solidarietà a
Clemente Mastella per il trattamento ricevuto in trasmissione a Ballarò. ‘’Mi trovo
umanamente a disagio e trovo
inaudito - spiega - che il servizio pubblico possa fare una
operazione da capro espiatorio, in cui in discussione non
è il politico, ma la persona,
la sua famiglia. Il rispetto è
un elemento di civiltà, altrimenti la politica diventa barbarie. E io - sottolinea Bertinotti - contro la barbarie mi
ribello’’. Ma la ‘casta’ esiste
davvero? Chiede Minoli. ‘’Ci
sono privilegi che vanno abbattuti per difendere le prerogative dei parlamentari e
della politica’’, osserva ma
‘’non mi sento parte della casta, proprio per niente’’. Giorgio Lambrinopulos
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
domani. Una manovra sulla
quale i leader della sinistra
radicale - Diliberto, Giordano, Mussi e Pecoraro Scanio
- hanno espresso un giudizio
‘’negativo’’ lamentando l’assenza di collegialità e chiedendo che venga reimpostata.
Pdci, Prc, Sd e Verdi chiedono al premier Romano Prodi
di ‘’reimpostare e ridiscutere
completamente
l’impianto
della manovra’’ pur ribadendo fiducia nella capacità di
mediazione del presidente del
Consiglio. Il quale, oggi, stilerà una sintesi delle posizioni emerse. In giornata, dopo
la stesura della nuova bozza,
si attende un nuovo vertice di
maggioranza. A questo punto
tanto valeva fare un’assemblea di tutti i parlamentari».
La battuta è scappata a Dario
Franceschini e rende bene
il contrasto tra l’idea di un
vertice di maggioranza sulla
legge più importante - la Finanziaria - e le circa sessanta
sedie che erano state apparecchiate per l’occasione ieri
sera a Palazzo Chigi. Posti
necessari a rappresentare tutte le anime del centrosinistra
così come si presenta a poco
più di un anno dalla risicata
vittoria elettorale. Segno di
una difficoltà che il presidente del Consiglio Romano
Prodi ha cercato di arginare
subito, aprendo gli interventi con una raccomandazione:
«Non è questa l’occasione
per regolare i conti fra di noi.
Questa è la Finanziaria della
normalità». Appello non raccolto dalla sinistra radicale
che ha subito messo i piedi
nel piatto e rivendicato una
radicale modifica della finanziaria che «va reimpostata
completamente». Il vertice
era iniziato sotto i peggiori auspici. Funestato da una
serie di rinunce, più o meno
motivate, a partecipare alla
riunione notturna da parte di
esponenti del centrosinistra.
Nel gioco del chi c’è e chi
non c’è, l’assenza che ha fatto più chiasso è stata quella
del ministro della Giustizia
Clemente Mastella. Prima ha
fatto sapere che non sarebbe
andato e che l’Udeur sarebbe
stato rappresentato dai capigruppo a Camera e Senato
Fabris e Barbato. Poi, più
tardi, ha spiegato che avrebbe disertato l’appuntamento
solo per «motivi di salute»
e che se fosse stato presente,
«avrebbe soltanto riconfermato la piena fiducia al presidente Prodi». Spiegazione
ufficiale che contrasta con
le parole pronunciate dallo
stesso Fabris mentre entrava
nella sede del governo: «Siamo qui per verificare se ci
sono le condizioni per andare
avanti con questa maggioranza». Difficile quindi non vedere dietro la rinuncia i tanti malumori del Campanile,
che si ritiene al centro di una
campagna di linciaggio. E un
risultato Mastella lo ha subito incassato, con la solidarietà che gli ha espresso Prodi
al vertice. E’ il welfare questa volta a dividere la maggioranza. “E’ un protocollo
firmato con le parti sociali e
quindi rimane quello firmato con le parti sociali”, taglia
corto il presidente del Consi-
glio, Romano Prodi, oggi a
Bologna, chiarendo che “non
si possono cambiare i protocolli in maniera unilaterale”.
Il premier chiarisce dunque
la sua posizione relativamente alle polemiche sorte tra chi
domanda che il protocollo sia
approvato così com’è e chi,
invece, sostiene ci siano ancora dei margini di discussione per modificarlo. E puntualizza che “questa polemica è
nata sul perché non abbiamo
messo in calendario il protocollo. Era una riunione pienissima. Il protocollo lo presentiamo e lo approviamo il
12 ottobre”. “Poi è chiaro che
- conclude il Professore - il
Parlamento ha una sua ampia
libertà di azione”. A innescare la miccia è stato il ministro della Solidarietà, Paolo
Ferrero il quale, in un’intervista a ‘Repubblica’, aveva
detto che ‘’è del tutto possibile migliorare (l’accordo
sul welfare ndr), puntare a un
disegno di legge più avanzato’’. Immediata la replica del
ministro per il Commercio
internazionale e per le Politiche europee, Emma Bonino:
‘’Sono francamente stupefacenti ed irricevibili le dichiarazioni del ministro Ferrero
di queste ore, all’indomani
dell’approvazione della legge
finanziaria da parte del governo, parole che contraddicono le stesse affermazioni del
presidente del Consiglio’’.
‘’Il protocollo del Welfare osserva Bonino - è e deve essere parte integrante di questa
legge finanziaria e non può e
non deve essere toccato. Non
vi sono margini per compensazioni politiche o correzioni,
integrazioni o chiarimenti. Il
protocollo del Welfare contiene chiare indicazioni, e costi
evidenti in termini di bilancio dello Stato, che dovranno
essere trasposte in altrettanto
univoci testi legislativi’’. ‘’Il
governo è impegnato a tradurre il protocollo in normative di legge come previsto
attraverso un collegato che
mantenga l’unitarietà e l’integrità del protocollo che dovrà
essere approvato senza spezzettamenti’’, afferma dal canto suo il ministro del Lavoro,
Cesare Damiano. ‘’Come è
stato più volte ripetuto, anche
dal presidente del Consiglio,
la rotta da mantenere è quella
di una applicazione che corrisponda ai contenuti che abbiamo negoziato con le parti
sociali, le uniche che possono
cambiare questi contenuti’’.
‘’Naturalmente - sottolinea
il ministro - il Parlamento è
sovrano e potra’ richiedere le
sue modifiche, ma dobbiamo
considerare che non sempre
le cose vengono migliorate.
In molti casi possono peggiorare e questo farebbe saltare
l’equilibrio sociale che il protocollo ha realizzato’’. ‘’Io
- conclude Damiano - confido nel referendum indetto da
Cgil, Cisl e Uil che porterà
milioni di lavoratori e pensionati al voto democratico a cui
tutti, mi auguro, faranno riferimento se si vuole rispettare
il valore della democrazia e
dell’autonomia delle parti sociali’’
G.L.
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Politica
Il Sudan centro-meridionale, fino a tempi recentissimi, è stato teatro di razzie,
finalizzate anche alla riduzione in schiavitù di giovani donne e bambini.
Storie di nuova schiavitù
Qui la legge coranica fu imposta, anche ufficialmente, nel 1983 e
costituì l’elemento scatenante della rivolta nelle province del Sudan
meridionale, guidata dal movimento politico di John Garang
48^ Parte
I
Roberto Cavallo
n Arabia Saudita la schiavitù,
ufficialmente, è stata abolita soltanto nel 1963. Presso i Tuareg
del Sahara e del Sahel, di religione
islamica, la schiavitù si è mantenuta
almeno fino al 1975. In Mauritania,
dov’è rigidamente applicata la sharia, fino al 1981. Ma dal Niger, dove
hanno le loro basi i trafficanti di immigrati, sino al Sudan, la schiavitù
continua in parte ad essere praticata
e talvolta giustificata. A rilanciare
l’allarme nel 2003 furono i Vescovi
dell’Africa nera. L’assemblea generale delle conferenze episcopali cattoliche dell’Africa, tenuta a Dakar
nell’ottobre del 2003, dedicò una
sessione alla schiavitù. Nell’introduzione del documento si legge che
“…A lungo le analisi su questo tema
sono state poste all’indice. Una
causa della paralisi di questa coscienza storica è stato l’atteggiamento di molti intellettuali e governanti musulmani riguardo alla
tratta trans-sahariana. Per ragioni
di sensibilità religiosa non vogliono
riconoscere adeguatamente la responsabilità araba e islamica in
questo dramma, i cui effetti nefasti
continuano tutt’ora. Oggi nel mondo arabo il termine nero significa
semplicemente schiavo. Le tracce
del commercio trans-sahariano formano strade geografiche che portano nel Maghreb e nel Medio Oriente”. Il documento si riferisce dunque
alla tratta che per secoli trasferì a
forza dall’Africa sub-sahariana verso le terre arabe e musulmane milioni di africani. In particolare il
Sudan centro-meridionale fino a
tempi recentissimi è stato teatro di
razzie, finalizzate anche alla riduzione in schiavitù di giovani donne
e bambini. Qui la legge coranica fu
imposta, anche ufficialmente, nel
1983 e costituì l’elemento scatenante della rivolta nelle province del
Sudan meridionale, guidata dal movimento politico Spla (Sudan People’s Liberation Army) di John Garang. La repressione governativa
per anni si è accanita contro le popolazioni cristiane o aderenti alle
tradizionali religioni animiste, che
continuano a pagare le conseguenze
funeste di quella che Omar elBashir, Presidente sudanese dal 30
giugno 1989, ha definito “jihad”,
ovvero guerra santa islamica contro
le comunità nere e non-musulmane:
due milioni e mezzo di morti in
vent’anni e 4 milioni di profughi…
Un libro pubblicato a Londra nel
giugno 2003 dall’istituto britannico
Civitas (Caroline Cox, John Marks,
“The ´West´, Islam and Islamism. Is
ideological Islam compatible with
liberal democracy?”, Civitas, Lon-
don, 2003, pp. 127) documenta
come in Sudan, in aree a popolazione nera come Bahr El-Ghazal, i
monti Nuba, il Sud Kordofan e il
Darfur, siano ricorrenti le incursioni
di gruppi arabi armati, finalizzate ad
“…uccidere gli uomini e trarre in
schiavitù le donne e i bambini”. Il
libro riporta le testimonianze di
donne e ragazzi sfuggiti ai predoni e
mostra come negli anni Novanta la
prassi sia stata incoraggiata dal National Islamic Front, il partito egemone a Khartoum, allora diretto da
un leader di spicco dell’islamismo
mondiale, Hassan Al-Turabi, poi
caduto in disgrazia presso il suo
stesso governo. “…Capi del NIF
mobilitavano le tribù arabe, le incoraggiavano a partecipare alla
jihad, promettevano loro gli schiavi
come bottino di guerra, assicuravano che la schiavitù era giustificata
dal Corano come mezzo per convertire all’islam, e fornivano l’appoggio logistico ai raid, con cavalli, armi e truppe”. Autrice del libro
insieme a John Marks è la baronessa Caroline Cox, membro ed ex vicepresidente della House of Lords,
la camera alta britannica. Nel suo
primo viaggio in Sudan, la baronessa Cox arrivò in un villaggio di
nome Nyamlell, nella regione di
Bahr El-Ghazal, dove appena poco
prima 80 uomini e due donne erano
stati uccisi e 282 fra donne e bambini erano stati portati via come schiavi. In seguito fece un’altra ventina
di viaggi in Sudan, spesso in aree
proibite, raccogliendo una documentazione sempre più vasta. Il libro riporta anche i colloqui avuti
con i mercanti arabi di schiavi, alcuni dei quali sono convinti che la
sharia, la legge islamica, li autorizzi
a ridurre in schiavitù i figli e i familiari degli uomini contro i quali
sono in guerra. Anche i missionari,
e in particolar modo i Comboniani
radicati nel Sudan meridionale, da
anni denunciano le razzie e le violenze dei filo-governativi. La rivista
missionaria Mondo e Missione
(Maggio 2000, n°5, “Il mio giubileo
tra gli schiavi”, pag.42) riporta
un’intervista a padre Mario Riva,
della missione comboniana di Bahr
el Ghazal, che racconta: “Ne ho incontrati molti di questi ragazzi, alcuni liberati, altri fuggiti. Sono vittime delle razzie degli arabi, che li
rivendono ai commercianti del
Nord. Non dimenticherò mai una
ragazza che è venuta a confessarsi
perché era stata schiava e, secondo
le sue stesse parole, era stata usata
in tutti i modi. Portava ancora su di
se la terribile colpa commessa da
altri”. “SCHIAVA” è invece il titolo
dell’autobiografia scritta a due mani
con il giornalista inglese Damien
Lewis da una giovane ragazza suda-
Caroline Cox, Membro ed ex vice presidente della House of Lords, la camera
alta britannica
nese dell’etnia Nuba: Mende Nazer
(Mende Nazer con Damien Lewis,
Sperling & Kupfer Editori, Mondadori Printing S.p.A., 2003). Leggendo questo racconto autobiografico si comprende come il processo
avviato dal regime di Khartoum riguardi non solo l’islamizzazione
forzata ma anche l’arabizzazione
dei non arabi. E’ appunto il caso
della tribù nera dei Nuba, che pur
essendo prevalentemente musulmani sono considerati “nemici” dal
governo. Mende ricorda i suoi giorni nella povera scuola vicino al villaggio, dove le maestre punivano
severamente le ragazzine trovate a
parlare nella locale lingua nuba …
Siamo nel 1980 e Mende Nazer ha
12 anni. Vive con la sua famiglia in
un villaggio di montagna, nel cuore
del Sudan, vicino la foresta. Un
giorno imprecisato (i Nuba non
contano esattamente il tempo!) la
milizia araba, i mujaheddin, attacca
il villaggio massacrando e razziando. Ma insieme alle mandrie predano anche bambini e adolescenti. E
fra questi c’è Mende. Inizia un’odissea infinita, che per certi aspetti ricorda da vicino quella di Bakhita, la
suora nera del Sudan elevata agli
onori degli altari da Giovanni Paolo
II. Mende Nazer viene picchiata e
violentata dai predoni, che si esaltano al grido di “Allah Akhbar”; viene
quindi venduta da questi ad una facoltosa famiglia di Khartoum, dove
rimane per anni reclusa in casa,
schiava a tutti gli effetti. Svolge i
servizi domestici più umili e duri,
senza neanche sperare di poter ricontattare i propri familiari ed amici. Nel rispetto del processo di forzata islamizzazione, le viene
impedito di parlare il proprio dialetto, e può esprimersi solo in arabo.
Nessuno a cui chiedere aiuto, sola a
difendersi contro molteplici tentativi di violenza, di uomini e donne.
Mende viene poi “ceduta” alla so-
rella della sua padrona, moglie di
un diplomatico assegnato all’ambasciata sudanese in Inghilterra. Spedita come un oggetto nel centro di
Londra, Mende ha continuato a vivere in stato di schiavitù fino al settembre del 2000 in una delle più
importanti metropoli d’Europa.
Esattamente fino all’11 settembre
2000, un anno prima dell’attacco
alle torri gemelle. Quel giorno,
sfruttando una disattenzione dei padroni, riuscì a fuggire: “…Ma la sua
odissea non si è ancora conclusa:
nonostante la libertà ritrovata, infatti, a tutt’oggi il governo britannico non le ha riconosciuto pieno diritto d’asilo. In Sudan vicende come
la sua sono state documentate a migliaia dall’O.N.U., da Anti-slavery
International e da molte altre orga-
John Garang, Movimento Politica Spla
nizzazioni. La differenza cruciale in
questo caso è che la schiavitù non si
è fermata ai confini sudanesi. E
inoltre, che cosa sta accadendo a
Nanu, la ragazzina che ha preso il
posto di Mende a Khartoum?”
(Mende Nazer, op. cit., in retrocopertina). Oggi, terminata la guerra
civile nel Sudan meridionale grazie
agli accordi del 2002 con l’SPLA,
le razzie nel Sudan continuano, con
le stesse modalità conosciute da
Bakhita e da Mende Nazer, nella regione occidentale del Darfur, anche
se la voce della comunità internazionale e l’impegno diretto delle
Nazioni Unite (che ha disposto l’invio di un contingente di caschi blu)
fanno ben sperare per il prossimo
futuro. Nell’ottobre del 2004 l’Organizzazione Mondiale della Salute
diffuse un comunicato secondo il
quale nel Darfur (un’area al confine
con il Ciad che è grande quanto la
Francia) morivano circa 10.000
persone al mese. Dall’inizio del
2003 gli attacchi delle milizie musulmane janjawid – sostenute dall’esercito regolare sudanese - contro
la popolazione locale hanno costretto migliaia di civili ad abbandonare
le loro case per sottrarsi alle rappresaglie e ai rapimenti, così che oggi
vaste regioni del Darfur sono ormai
spopolate. Il bilancio di questi ultimi quattro anni di guerra conta almeno 200 mila vittime accertate e 2
milioni di sfollati, molti dei quali
nel vicino e poverissimo Ciad. Nel
suo recente viaggio a Roma, dove il
14 settembre 2007 ha incontrato il
Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi e Benedetto XVI
a Castel Gandolfo, il Presidente del
Sudan Omar el-Bashir ha promesso
un cessate il fuoco unilaterale.
(Continua)
Politica
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Antitrust: la Commissione obbliga i costruttori automobilistici a dare alle officine
indipendenti accesso alle informazioni relative alla riparazione dei veicoli
Neelie Kroes, responsabile per la concorrenza
La Commissione europea ha adottato quattro decisioni che vincolano giuridicamente la
DaimlerChrysler, la Toyota, la General Motors e la Fiat a impegnarsi a fornire informazioni
A
ntitrust: la Commissione
obbliga i costruttori automobilistici a dare alle officine indipendenti accesso alle informazioni relative alla riparazione
dei veicoli La Commissione europea ha adottato quattro decisioni
che vincolano giuridicamente la
DaimlerChrysler, la Toyota, la General Motors e la Fiat a impegnarsi
a fornire informazioni tecniche relative alla riparazione degli autoveicoli a tutte le officine indipendenti
dell’Unione europea. Le decisioni
sono state adottate conformemente
all’articolo 9, paragrafo 1, del regolamento n. 1/2003. Le case automobilistiche si sono impegnate
in tal senso dopo che un’inchiesta
della Commissione aveva rivelato
che l’accesso inadeguato all’insieme delle informazioni poteva
escludere dal mercato i riparatori
indipendenti e che gli accordi tra
le case automobilistiche e i rispettivi riparatori autorizzati violavano le norme in materia di pratiche
commerciali restrittive previste dal
trattato che istituisce la Comunità
europea (articolo 81). La conseguente riduzione della concorrenza tra riparatori di autoveicoli può
comportare, per i consumatori, una
situazione caratterizzata da minore
possibilità di scelta e da prezzi più
elevati: i riparatori indipendenti
sono spesso più economici - talvolta del 50% - rispetto alle officine
autorizzate. Inoltre, le riparazioni
realizzate senza le informazioni
tecniche adeguate possono rendere
gli autoveicoli pericolosi, peggiorare l’inquinamento atmosferico e
produrre uno spreco di carburante.
Gli impegni saranno obbligatori fino alla scadenza, nel maggio
2010, del regolamento di esenzione
per categoria applicabile al settore
automobilistico (regolamento (CE)
n. 1400/2002 della Commissione).
Allora, sarà già entrato in vigore
il regolamento sulle emissioni degli autoveicoli (regolamento (CE)
n. 715/200 del Consiglio). Tale
regolamento obbliga le case automobilistiche a fornire ai riparatori
indipendenti un accesso standardizzato a tutte le informazioni tecniche relative alle riparazioni. La
Commissaria responsabile per la
Concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato: “La concorrenza tra riparatori, che permette di mantenere
bassi i prezzi della manodopera e
dei pezzi di ricambio, rappresenta
un vantaggio per i consumatori.
Le decisioni in oggetto rappresentano una soluzione concreta e
opportuna ai problemi incontrati
dai riparatori indipendenti, che,
privati dell’accesso alle necessarie
informazioni tecniche, rischiano
di perdere capacità concorrenziale”. La tutela della concorrenza
sui mercati UE della riparazione
e della manutenzione rappresenta
uno degli obiettivi del regolamento
di esenzione per categoria applicabile al settore automobilistico (regolamento (CE) n. 1400/2002). Le
officine di riparazione indipendenti
Neelie Kroes. Responsabile per la
concorrenza
sono importanti per i consumatori
europei, in quanto esercitano una
pressione concorrenziale sulle reti
di officine in franchising. Alcuni
studi hanno dimostrato, per esempio, che i prezzi praticati dalle officine autorizzate in Germania sono
in media più alti del 16% di quelli
dei riparatori indipendenti, mentre
nel Regno Unito la differenza tra
I
nizia la scuola e come ogni anno,
per qualche giorno, i sui annosi
problemi sono sotto i riflettori dei
i Media. Quest’anno oltre ai consueti
discorsi sul costo dei libri di testo e
dei vari corredi scolastici, c’è stato
l’intervento del ministro in persona
che ha predisposto delle nuove indicazioni da inserire subito nella programmazione scolastica e mi riferisco
al potenziamento dello studio della
matematica (le tabelline) l’Italiano
(sintassi e grammatica) la Storia e la
Geografia: era ora! Una rivoluzione
copernicana per la Scuola, dopo decenni di progetti, spesso specchietti
per le allodole. Forse siamo ad una
svolta. Il responsabile della Pubblica
istruzione dice di voler “rifondare
i pilastri didattici della nostra tradizione”. Bisogna ritornare a far di
conto e a scrivere bene. Anche se la
professoressa Rita Calderini, storica
fondatrice del Cnadsi, sostiene che
alle Elementari la matematica gode di
buona salute. E’ la verità, in Europa,
la nostra scuola elementare é tra le
migliori. In ogni modo se sono attuate
le indicazioni, si ritorna al passato; il
professore Odifreddi, addirittura parla
di restaurazione, lui che rivaluta l’insegnamento della metodologia dove
non conta quello che apprendi, ma
come lo apprendi. Su questo modo di
intendere la scuola Giorgio Israel su
il quotidiano Il Foglio scrive: “O siamo di fronte a persone che non hanno
mai visto un bambino in vita loro, non
hanno mai messo piede in una scuola
e non hanno la minima idea di come
si insegni la matematica, per esempio
nelle elementari (e forse questo è il
caso di Odifreddi). Oppure, siamo di
fronte al tentativo di conservare a tutti i costi il primato del pedagogismo,
un intervento tipico tra riparatori
indipendenti e alcune concessionarie in franchising delle marche
più care può superare il 120%. Tali
differenze sono tanto più significative se si considera che, nell’arco
della vita di un autoveicolo, i costi di riparazione e manutenzione sono pari al prezzo pagato dal
primo proprietario. Le macchine
divengono sempre più complesse e
anche le riparazioni di base devono
essere effettuate da tecnici qualificati in possesso delle informazioni
tecniche relative alla marca in questione. Nei quattro casi, le prime
conclusioni della Commissione
sono state che i costruttori hanno
privato i riparatori indipendenti di
alcune informazioni tecniche e che
hanno fornito le rimanenti informazioni in modo non adeguato alle
loro necessità. Tali evidenti inadempienze potrebbero escludere i
riparatori indipendenti dal mercato, arrecando un grave pregiudizio
ai consumatori. Un comportamento
del genere è vietato dal regolamento n. 1400/2002, che prevede che
ai riparatori indipendenti debba essere consentito l’accesso completo
e non discriminatorio alle informazioni tecniche e che tali informa-
zioni debbano essere fornite in misura proporzionata ai bisogni. Le
decisioni odierne si basano sull’articolo 9 del regolamento n. 1/2003
del Consiglio e fanno seguito alle
inchieste approfondite sulla modalità con cui la DaimlerChrysler,
la Toyota, la General Motors e la
Fiat mettevano a disposizione degli
operatori indipendenti le informazioni tecniche relative alla riparazione; inoltre, esse tengono conto
dei risultati delle consultazioni
sugli impegni. Tali impegni, che le
decisioni hanno reso obbligatori,
sono essenzialmente analoghi e si
articolano in tre elementi. Il primo
definisce con chiarezza la nozione
di informazioni tecniche e prevede
che le informazioni di questo tipo
fornite ai riparatori autorizzati debbano essere messe a disposizione
anche dei riparatori indipendenti,
in modo non discriminatorio. Il
secondo prevede che, anche se i
costruttori automobilistici hanno la
facoltà di non divulgare le informazioni relative alle funzioni antifurto
o alle funzioni che limitano le prestazioni degli apparecchi elettronici
di bordo, essi sono tenuti a garantire che ciò non impedisca ai riparatori indipendenti di effettuare ripa-
razioni non direttamente collegate
a tali funzioni. In terzo luogo, gli
impegni garantiscono che i riparatori indipendenti possano ottenere
informazioni che siano allo stesso
tempo disaggregate e ad un prezzo
che tenga conto della misura in cui
verranno utilizzate. I siti web scelti
dalle parti come migliore veicolo per
fornire le informazioni tecniche saranno operativi e aggiornati per tutto
il periodo di validità degli impegni.
L’accesso a tali siti sarà a tempo e
il prezzo di un’ora di consultazione
sarà fissato ad un livello che garantisca l’uguaglianza di trattamento tra
riparatori indipendenti e autorizzati.
Tutti quattro i costruttori si sono impegnati ad accettare un meccanismo
di arbitraggio o di mediazione determinato per risolvere le controversie.
Le decisioni adottate sono importanti per tutelare la concorrenza nel
settore in questione e dovrebbero stimolare i costruttori di altre marche
a esaminare attentamente le proprie
pratiche relative alla divulgazione
delle informazioni tecniche. In caso
di violazione degli impegni resi obbligatori ai sensi dell’articolo 9 del
regolamento n. 1/2003, la Commissione può infliggere multe fino
al 10% del fatturato dell’impresa.
La “restaurazione” del
Ministro Fioroni nella scuola
ovvero della scuola come ‘laboratorio
del processo di apprendimento’, alla
teoria dell’allievo ‘al centro del sistema’, che costruisce da solo i suoi
saperi, con l’ausilio di un insegnante
visto come animatore culturale – del
genere degli animatori delle feste di
compleanno dei bambini. Insomma,
è il tentativo di difendere la scuola
come territorio della metodologia
pura, scienza dei nullatenenti e scienza del nulla”. (Giorgio Israel, Viva le
tabelline di Fioroni, ora ci liberi dal
pedagogismo democratico, 6.9.07 Il
Foglio). Certamente la pedagogia o
la metodologia di un insegnamento
é importante, ma quando si pretende
che tutto deve essere regolato, metodi
e contenuti, da questa disciplina e che
il docente si riduce ad un semplice
passacarte delle determinazioni della
corporazione dei pedagogisti e di una
tuttologia che pretende di metter bocca imperativamente su tutto, allora si
è passati il segno. E’ da tre decenni
che esiste questa assolutizzazione del
pedagogismo, sviluppatosi e cresciuto in un certo mondo “progressista” e
in particolare di “sinistra”, ma anche
altrove. Questo prepotere si vede nella docimologia, la scienza “oggettiva”
della valutazione. In quest’ambito si
vede l’educazione come una questione di metodologie didattiche e soprattutto si crede che possa esistere una
scienza ‘oggettiva’ della valutazione
avente lo stesso rigore delle scienze luoghi dello spazio reale e della Storia
esatte. “Perché mai i ‘valutatori’ - si come narrazione di eventi realmente
chiede Israel - debbono saper valu- accaduti. Purché non si tratti di una
tare meglio degli insegnanti e non si semplice mossa polemica di natura
possono mettere in discussione sul politica a cui, dopo gli annunci, non
terreno disciplinare certe loro assurde segue nulla; o, peggio, segua qualche
teorie? Si è creata una autoreferenzia- nuova commissione controllata di
lità, una specie di casta di intoccabili, nuovo dalla stessa ideologia e delle
che ha progressivamente espropria- stesse persone che ci hanno portato
to gli insegnanti della loro funzione al disastro”. (Ibidem) Non bisogna
educativa e della funzione valutativa, avere paura di ritornare “indietro”, o
riducendoli a semplici esecutori delle vergognarsi di non andare “avanti”,
scelte decise nelle ‘commissioni’. I ri- verso il sol dell’avvenire. Prendiamo
sultati di questa dittatura del pedago- esempio di Sarkozy, che sta rompengismo sono disastrosi e sotto gli occhi do col “pedagogismo democratico”,
di tutti. Basta vedere come sono state figlio del Sessantotto
ridotte certe discipline come la mate- matica, la storia o la geografia. “Ben
Domenico Bonvegna
venga quindi
questo passo
del
ministro
Fioroni, in direzione della
reintroduzione
dei contenuti
della Matematica
propriamente
detta,
incluso il coltivare le capacità di calcolo
mentale, della
grammatica,
della Geografia
intesa come apFioroni. Ministro della Pubblica Istruzione
prendimento dei
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Politica
La spesa è impazzita
A tirarci le orecchie, nelle ultime settimane,
ci ha pensato la banca centrale europea
P
revidenza, sanità, stipendi... Tutte voci che aumentano. E per evitare
nuove tasse non resta che usare
la scure Spendiamo troppo,
spendiamo male. Ogni cento
euro che il paese produce, 50
servono a pagare il funzionamento del settore pubblico. Il
record, raggiunto nel 2006, è
stato annunciato giorni fa dal
presidente dell’Istat Luigi Biggeri con un certo allarme. Intendiamoci: non si tratta di spese
parassitarie, perché quei soldi
vanno in stipendi, pensioni, servizi sanitari, attività dei ministeri, investimenti. Ma è comunque una cifra che fa
impressione, perché parla di un
trend che non si riesce a fermare. A tirarci le orecchie, nelle
ultime settimane, ci ha pensato
la Banca centrale europea, che
dalla torre di Francoforte ha avvertito che l’Italia spende troppo in stipendi statali: pesano il
27 per cento del totale delle retribuzioni, mentre non superano
il 20 nel resto dell’Unione. È
seguita una serie di durissime
bacchettate. Il governatore della
Banca d’Italia Mario Draghi ha
ricordato quanto l’Italia abbia le
mani bucate, mentre viceversa
in Germania sono riusciti a ridurre la spesa pubblica di quasi
tre punti. E che mettere sotto
controllo le spese diventa cruciale per la stabilità dei nostri
conti pubblici. Stessa solfa dalla Corte dei Conti, il cui presidente Tullio Lazzaro ha snocciolato in Senato opinioni severe
sulla spesa, che non solo non diminuisce ma è anche bloccata
dalle leggi esistenti, che impediscono di fatto di utilizzare le
risorse meglio, e in altre direzioni. Non meno perplessi sulla
tenuta dei conti i Servizi bilancio dello Stato di Camera e Senato quando, a inizio luglio,
hanno esaminato il testo del
Dpef, cioè il documento di programmazione economica 20082011 presentato dal ministro
dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa. Dal prossimo
anno e in quelli successivi ci
dovremo indebitare di due miliardi di euro ogni dodici mesi,
prevedono, e questo proprio per
far fronte alla crescita delle spese correnti. In particolar modo
le prestazioni sociali e le pensioni. Per non parlare del rischio
sanità. Insomma, tutti i capitoli
più delicati dello Stato sociale
sono a rischio esplosione. Come
se non bastasse, c’è l’incognita
21 miliardi. Cioè la cifra che
serve per far fronte, nel 2008, a
una serie di impegni presi o di
promesse fatte dal governo. Si
va dal nuovo contratto per il
pubblico impiego al finanziamento di Ferrovie, Anas e Poste, ma è compresa anche la
promessa del taglio dell’Ici sulla prima casa e dello sgravio
delle tasse per chi è in affitto.
Per poter fare tutto questo i sol-
di, al momento, non ci sono.
Come evitare di apparire come
un governo che fa promesse da
marinaio? Una strada è quella di
chiederli alla collettività, con
nuove tasse. Ma questa è una
ipotesi che il Dpef esclude. Manovra zero per il 2008, ha annunciato Prodi. “Se vogliamo
spendere un euro in più dobbiamo trovarlo in altro modo”,
conferma Nicola Sartor, sottosegretario all’Economia. Ma
dove, se non affrontando di petto il moloch della spesa? Stagione di tagli. Mentre si aspetta
il definitivo via libera al decreto
legge del ministro Giulio Santagata sui tagli della politica, che
secondo i calcoli della Ragioneria generale consentirebbe di
amputare un miliardo e 300 milioni di spese attraverso la riduzione, per esempio, di circoscrizioni e comunità montane, il
Parlamento comincia a fare la
sua parte: dalla prossima legislatura, hanno annunciato Franco Marini e Fausto Bertinotti,
pensioni più leggere, e sforbiciate ai vitalizi di deputati e senatori, che faranno risparmiare
60 milioni. Anche Pierluigi Bersani può vantare le sue economie: il suo decreto per razionalizzare comitati e comitatini che
si annidano nei ministeri ha già
dato i primi frutti, quantificabili
in 17 milioni sborsati in meno
nel 2007. Ottimo, certo. Ma ci
vuol altro per attaccare davvero
la spesa pubblica, un gigante da
700 miliardi di euro. Serve un
corpo a corpo duro, un lavoro ai
fianchi, che nessuno, finora, è
mai riuscito a fare. “Il problema
è che non si sa neanche dove
siano gli sprechi”, dice Sartor.
Presto, però, le cose sembrano
destinate a cambiare. A cercare
di fare luce sui meccanismi di
spesa ci sta provando una commissione nominata appositamente a marzo dal ministro Padoa-Schioppa. Presieduta da
Gilberto Muraro, è un team di
professori universitari ed economisti che si è imbarcato nell’impresa titanica di affondare
le mani nella palude dei conti di
cinque ministeri: Interni, Giustizia, Istruzione, Infrastrutture
e Trasporti. Ministeri importanti, visto che distribuiscono il 61
per cento delle buste-paga dell’apparato pubblico centrale,
gestiscono il 31 per cento dei
consumi pubblici intermedi
(cioè l’acquisto di beni e servizi
per i cittadini) e da loro parte il
23 per cento dei trasferimenti
alle imprese. “Si possono individuare pieghe in cui la spesa si
è impigliata”, spiega Alberto
Zanardi, ordinario di Scienza
delle Finanze all’Università di
Bologna, “e vecchie norme cristallizzate”: come dei paleontologi, possono portare alla luce
risorse dimenticate, e magari
non più utili all’obiettivo su cui
erano state impegnate tanto
tempo fa, oppure possono met-
tere in evidenza le differenze tra
le spese di un soggetto e quelle
di un altro: il confronto può dare
l’idea di quanto si può risparmiare.Tommaso Padoa SchiopppaAnzi, su questo fronte una
stima c’è già: se tutte le amministrazioni pagassero lo stesso
prezzo, portando le meno virtuose al livello delle più virtuose, si potrebbe ottenere un risparmio del 20 per cento, ha
appena ricordato nella sua relazione il presidente dell’Autorità
sui contratti pubblici. E quel 20
per cento vale da solo un punto
e mezzo del Pil. A settembre, in
tempo per la prossima Finanziaria, la commissione Muraro dovrà consegnare a Padoa-Schioppa i suoi primi risultati. Che si
combineranno con il lavoro di
riclassificazione del bilancio
(vedi box nella pagina a fianco)
per dare il via alla rivoluzione
contabile con cui il governo
vuole affrontare il 2008. Anatomia di un bilancio. Il lavoro più
radicale, però, prenderà molto
tempo. È la cosiddetta ‘spending review’, già realizzata in
Gran Bretagna e in Francia:
“Non è uno strumento di taglio,
ma di razionalizzazione”, spiega Zanardi: “serve a capire le
cose che non funzionano, e a dirigere le risorse verso nuovi bisogni”. Il rastrellamento condotto dalla spending review
dovrebbe portare alla luce sedimenti di vecchie leggi dimenticate, in gran parte responsabili
per inerzia di fette consistenti di
spesa pubblica: ‘grazie alla rigidità del bilancio’, segnala la Camera dei deputati, ‘le spese obbligatorie
e
quelle
predeterminate per legge rappresentano il 90 per cento della
spesa totale’. Ancora, consentirà di alzare il velo su quell’altro
fenomeno perverso che caratterizza la spesa pubblica: i residui
passivi. Ogni anno della massa
spendibile avanzano 120 miliardi, di cui 80 per programmi di
spesa pluriennali (e questo è in
parte spiegabile), più altri 40
che sono invece spesa corrente
che non si riesce a realizzare,
ma che si cumula anno dopo
anno e si trascina senza poter
essere ‘liberata’ per altre necessità. In Francia, la spending review ha colpito duro sulle strutture dei ministeri e sulla
riorganizzazione della macchina pubblica. Farà lo stesso da
noi? Efficienza cercasi. L’argomento è quasi tabù. Ma di certo
il lavoro dei professori guidati
da Muraro non si limiterà a ricostruire i percorsi della spesa.
Ma anche i costi dell’apparato
pubblico e la sua efficienza. Un
parametro saranno i confronti
internazionali: perché, per
esempio, da noi la macchina
della giustizia costa tanto di più
che altrove eppure è così lenta?
Ancora: la mappa dei tribunali è
davvero quella più razionale,
oppure non vale la pena ridisegnare la geografia giudiziaria,
accorpando nella stessa città
sede di corte d’appello con altri
tribunali? Da questo discenderà
che in alcuni casi il personale
sarà di troppo, e che magari sarebbe più utile trasferirlo in un’altra sede. Compito, questo sì, davvero
titanico.
“Spesso
la
micromobilità è un problema”,
ammette Sartor, che al ministero
dell’Economia ha già dovuto far
inghiottire ai dipendenti una ristrutturazione che ha ridotto sedi
ed uffici periferici. Il costo del lavoro dei dipendenti pubblici, d’altra parte, è una delle spine nel
fianco della spesa pubblica, e già
il Dpef dell’anno scorso ammetteva che l’incremento degli stipendi
pubblici aveva surclassato quello
del settore privato: dal 2001 al
2006, ha calcolato la Camera, le
retribuzioni di fatto nella P.A.
sono cresciute del 28,5 per cento,
contro 19,1 del settore industriale,
e a fronte di una inflazione del 15
per cento.Contare sugli evasori.
Tutti concordano, comunque, che
gli effetti di risparmio della spending review si faranno sentire non
prima di qualche anno. Per trovare i 21 miliardi che servono già
nel 2008, occorrerà puntare su
qualcos’altro. Lamberto Dini ha
proposto di mettere un limite alla
crescita della spesa dello 0,5 per
cento del pil da subito. Cioè un
taglio automatico di 8 miliardi
l’anno. Ma il niet di Rifondazione
non si è fatto attendere. Allora,
cosa sperare? “Il recupero dell’evasione può dare buoni risultati”, suggerisce Sartor. Insomma,
per fare il bilancio del prossimo
anno non resta che avere fiducia
nell’effetto fisco.
Sul servizio di leva
Parisi: “la naja serve al Paese”
S
ervizio di leva potrebbe
tornare Parisi: “La naja
serve al Paese” Ragazzi
in campana, il servizio di leva
obbligatorio potrebbe tornare.
Nonostante non sia più obbligatoria dal 2005 la naja non è
mai stata abolita, ma soltanto
sospesa, e le liste di leva saranno costantemente aggiornate. Bisogna “assicurare l’effettiva possibilità di procedere
all’eventuale reclutamento necessario per le situazioni di
grave crisi”, ha detto il ministro Difesa, Arturo Parisi al
quotidiano La Stampa. “La
difesa e la sicurezza del Paese
sono temi che riguardano tutti
i cittadini, non una parte. Non
è solo un problema militare,
naturalmente, la difesa è un
bene a cui tutti siamo chiamati
a dare un proprio contributo”,
ricorda il ministro. Venerdì
scorso Parisi ha fatto diffondere una nota: “A partire dalla
contestazione che il servizio
di leva obbligatorio è sospeso, e non soppresso o abolito,
intendo verificare che l’aggiornamento delle liste venga
efficacemente proseguito” Il
richiamo del ministro, spiegano dalla Difesa, avrebbe oltre
a un valore pratico, anche un
valore “culturale e politico”.
Ma non solo. Le forze armate,
dopo la riforma che ha sospeso
i militari di leva, devono fare i
conti con i tagli al personale e
l’impegno (umano e finanziario) nelle missioni all’estero.
Lo Stato maggiore della Difesa vorrebbe procedere così a
un “taglio” di 30.000 uomini.
La tendenza sarebbe quindi
quella di risparmiare sui militari professionisti, nonostante
Parisi e il governo siano impegnati a innalzare il bilancio
della Difesa dall’attuale 0,95
all’1,3-1,5% del pil. E il ripristino dei militari di leva, unito
ai tagli dei soldati di professione potrebbe favorire questo risparmio, compensando le
spese. Così il ritorno della naja
potrebbe avere anche un valore
economico. Insomma i giovani
che pensavano già di averla
scampata, non si sentano troppo al sicuro. I loro nomi sono
scritti nero su bianco nei faldoni stipati nei “Centri documentali” (cioè i vecchi distretti militari). Se la leva tornasse
obbligatoria siano pronti: mimetica, anfibi e alzabandiera
sono sempre dietro l’angolo.
Arturo Parisi, Ministro della Difesa
Politica
Raccolta di firme per
lo scioglimento del
Consiglio Regionale
M
ileto - Organizzata dal
circolo territoriale “Giulio Adimari” di Cosenza si è svolta nella centralissima
Piazza Kennedy la raccolta delle
firme per lo scioglimento del Consiglio Regionale della Calabria.
La petizione popolare promossa
da questa componente ha registrato la presenza dell’On. Angela
Napoli oltre a quella di numerosissimi iscritti, simpatizzanti ed
eletti di Alleanza Nazionale del
capoluogo e di tutto il territorio
provinciale. Constatiamo con immensa soddisfazione il trasversalismo, questo sì non deplorevole,
che ha conquistato i firmatari: da
esponenti locali di Forza Italia e
del Circolo della Libertà ad alcuni
iscritti dei Ds e della Margherita,
per finire ai semplici cittadini che,
diversamente da alcuni protagonisti di una politica sempre più autoreferenziale e sempre meno vicina
ai bisogni della gente, tramutatisi
col trascorrere inutile del tempo
in gravi emergenze economiche e
sociali, hanno ritenuto opportuno
apporre la propria sottoscrizione
manifestando così una profonda
e sensibile indignazione verso un
Consiglio Regionale ingessato nel
suo aspetto organizzativo e carico di limiti sempre più evidenti.
Un Consiglio Regionale che, mai
stanchi di ripeterlo, soprattutto a
beneficio di quanti, come il Consigliere Regionale Francesco Sulla,
si esercitano nella conta quotidiana
del numero degli indagati, tentando di nascondere a se stessi il degrado morale che investe la massima Istituzione regionale, in due
anni e mezzo si è riunito appena
38 volte; per non parlare poi della
scarsa produttività delle commissioni permanenti, il cui compito è
quello di preparare il lavoro del
Consiglio: ebbene, qui emerge un
dato emblematico ed al contempo
allarmante con riferimento alla
Commissione consiliare contro
il fenomeno della mafia, la quale
in una regione come la nostra ha
sentito la necessità di riunirsi solo
sette volte! Sarebbe più opportuno invece che il Consigliere Sulla, anziché dispensare sentenze su
inesistenti “regolamenti di conti”
all’interno di An, si prodigasse con
maggiore impegno nell’attività per
la quale è stato votato dai cittadini
calabresi e che, allo stato, si appalesa in tutta la sua sproporzionata
carenza. Noi abbiamo ben presente la valenza politica della nostra
battaglia, non siamo alla ricerca
di “consulenze” giuridiche su una
petizione popolare che serve a
sensibilizzare, lo ripetiamo ancora
una volta, la più alta carica dello
stato e l’opinione pubblica nazionale su un’ anomalia istituzionale
prettamente nostrana. Non siamo
“ansiosi di giustizialismo” e non
ci appartengono affatto le logiche
qualunquiste; siamo pianamente
coscienti della dignità dell’ Istituzione regionale “democraticamente eletta” ma siamo altrettanto
consapevoli di una deriva morale
che permea le stanze di un Consiglio Regionale manifestamente
inadeguato e per questo non più in
grado di rappresentare i calabresi. Non è più tempo di distinguo
sugli strumenti utili per restituire
credibilità alla politica regionale;
è necessario invece agire con determinato vigore: questo è quello
abbiamo deciso di fare nell’indifferenza “strumentale” dei “politicanti” che in verità poco rileva
ma con il convinto sostegno della
maggioranza dei calabresi, unici
referenti a cui render conto.
Giancarlo Catanea
Portavoce Movimento
“Risveglio Ideale”
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
LETTERA AL DIRETTORE
Invito a tutti i Meridionali
Q
uesto è un invito, per tutti
coloro che lottano quotidianamente in tutti i campie in tutti gli ambienti, dal lavoro
alla cultura,dalla economia alla
politica,dalla solidarietà all’ambiente sino all’arte e allo sport,
unicamente per cambiare, ma
sopratutto per liberare il “nostro
Paese” da una colonizzazione che
da 147 anni.proponiamo incontri
risolutivi, su tutto il territorio, di
riscatto e di asione politica, di
iniziative atte alla difesa delle
nostre risorse, che attualmente
sono danneggiate da questo Stato
Capitalista e Nordista.evitiamo
di essere ancora turlupinati dai
soliti “procacciatori meridionali”
che ogni anno puntualmente ci
confezionano il solito “salvatore
della patria”, visto che i nostri
pro-antenati furono gabbati dal
Garibaldi che prometteva mari e
monti, ora è sicuramente più facile imbrogliare tutti noi “miseri
colonizati”. Infatti, basta poco
per infinocchiarci, utilizzano uno
dei nostri per far abboccare tutti
gli altri.questi figuri appartenenti
ai diecimila partiti, fanno a gara
nel pubblicizzare il campione
“Utile - idiota” che possa “unire”
le tante realtà presenti nel territorio, ma nel contempo creare
disordine tra noi stessi. infatti,
per loro, noi non saremo capaci
di alzare la testa per cominciare
a decidere le scelte, gli strumenti
e la voglia di essere autonomi e
indipendenti. nè saremo oculati
nel decidere quale scelta sarebbe
utile al nostro Paese, in quanto
abituati ad essere sottomessi, basta poco per cambiare opinione
e stare con quelli che millantano
un potere sopratutto economico e
parassitario (cioè da delinquenti
politici, veri eredi dei ladroni e
criminali che il nord ha voluto
esportare per tenere sottomesso il
nostro paese e per continuare nei
secoli a vivere parassitariamente sul nostro territorio e abusare
delle nostre comunità).il dissesto
di taranto, capoluogo nella regione puglia, è stato un capolavoro eseguito da tutti i partiti per
dimostrare la forza della Casta
e la debolezza dei meridionali.
ricordatevi che una nostra grande città è fallita e ne seguiranno
tante altre.......Quindi, di fronte
alle manovre spudorate dei colonizatori che arraffano milioni di
euro, dissestano città e comuni,
vogliono infinocchiarci ancora una volta, con qualche moviemnto come quello siciliano,
capeggiato da Lombardo..... Bisogna rispondere efficacemente,
questa volta alla grande, da ogni
parte, comunicandoci la nostra
disponibilità, il nostro recapito
e l’impegno di passar parola a
chiunque disposto a lottare per la
nostra causa.
Casa Savoia stessa rappresentava e
garantiva. Purtroppo non gli fu data
occasione di dimostrare le Sue grandi doti di Sovrano, tuttavia negli anni
dell‚esilio si è sempre dimostrato vicino agli italiani, amava profondamente
l‚Italia ed i suoi concittadini, non c‚era
giorno in cui Egli non tenesse vivi i
contatti con il suo Paese incontrando
moltissimi italiani in visita a Cascais.
Anche negli anni lunghi e dolorosi
della malattia non riusciva rimanere
isolato dal suo più grande amore; gli
italiani. Ricordo con affetto e devozione mio nonno Re Umberto II, fu un
esempio di umanità, dignità e rispetto;
un vero depositario dei Valori su cui si
fonda la nostra Patria! In queste giornate concitate, in cui lo scontro politico ed istituzione e la divisione sono
all‚ordine del giorno, vorrei ricordare
a tutti l‚esempio di Re Umberto II che
fece il massimo sac rificio per l‚unità e
la pace dell‚Italia! Emanuele Filiberto
di Savoia Ufficio del Portavoce Filippo Bruno di Tornaforte
Sede del Consiglio Regionale della Calabria
103° Anniversario della
nascita di Re Umberto II°
Messaggio del principe Emanuele Filiberto di Savoia
S
i è celebrato l’anniversario della
nascita di mio nonno Re Umberto II. Di mio nonno ricordo
la grande umanità, l’intelligenza e la
preparazione storica ma soprattutto
ricordo la dignità con cui sopportava
il dolore della lontananza dall’Italia
e dagli italiani che amava profondamente. Quando salì al Trono come
quarto Re d‚Italia trovò un Paese con
una grave situazione politica, sociale, ed istituzionale a causa degli anni
di Guerra che ne avevano fortemente
provato la popolazione. La sua incessante opera per il bene della Patria
iniziò ben prima di cin gere la Corona, al momento della sua investitura
quale Luogotenente del Regno si adoperò affinché le pressioni degli Alleati
non rischiassero di spaccare in due il
Paese, cercò con fermezza di rendere
meno gravi le condizioni della popolazione oramai straziata dai lunghi anni
di guerra. Vorrei ricordare in questa
ricorrenza la figura umana di mio nonno; Egli fu uomo dalla straordinaria
dignità, seppe comprendere appieno
il ruolo impostogli dalla storia e cercò
con spontaneità e sensibilità di portarsi
sempre più vicino a tutti gli italiani.
Grazie a questa sensibilità comprese
subito l‚importanza delle donne che,
grazie ad un suo decreto, ottennero per
la prima volta il diritto di voto. Seppe
anche comprendere, con decenni di
anticipo rispetto alla classe politica, la
grandissima importanza delle tradizioni e delle culture regionali. Si impegnò
con forza affinché la Sicilia avesse una
sua autonomia e promulgò nel Maggio
del 1946 lo Statuto della Regione. Nel
suo lungimirante progetto prevedeva
di dotare tutte le regioni d‚Italia della stessa autonomia nel rispetto della
solidarietà e dei valori dell‚Unità che
S. M. Re Umberto II
Movimento Politico
“Sud Libero”
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Politica
Il fenomeno Grillo sintomo dell’antipolitica
L
a politica italiana è in crisi, dopo “La casta”, arriva
Beppe Grillo a certificarlo,
lo dimostra il suo discreto successo; se gli italiani si affidano
a un grillo qualsiasi, significa
che siamo arrivati veramente
alla frutta. E’ lui il sintomo dell’antipolitica. Che la politica sia
malata é un problema non da ora,
e se sta avendo le prime pagine
dei giornali è perché la Sinistra è
in crisi identitaria e ha difficoltà
a governare. Non sa dare risposte e non è in grado di mantenere
le promesse. E così salta fuori lo
spettro dell’antipolitica, rappresentato da Grillo che dovrebbe
minacciare la democrazia.
“State attenti, ci ammoniscono con toni enfaticamente allarmati i nostri governanti di sinistra. E’ vero che, nonostante il
nostro illuminato governo, le famiglie italiane sono diventate più
povere. Tutto vero, ma il pericolo
più insidioso che minaccia la nostra democrazia è l’antipolitica,
del giullare Beppe Grillo. Suvvia,
non lasciamoci infinocchiare da
questa rituale favola dell’antipolitica”. (Giuseppe Cantarano,
Grillo svela il bluff a sinistra e la
casta evoca il fascismo, 23.9.07
Il Giornale).
Anzi addirittura la “casta”, gli
intellettuali, evocano la deriva
autoritaria, il fantasma minaccioso del fascismo è sempre dietro
l’angolo. E’ un vecchio adagio
della storia dell’Italia repubblicana.
Certamente non fa bene alla
politica scoprire i tanti “privilegi” collezionati dalla corporazione dei politici, dai 12.800 euro
netti al mese, fino alle pensioni
privilegiate (una è toccata pure a
Toni Negri per aver partecipato a
9 sedute parlamentari). I deputati
europei italiani prendono stipendi
superiori: incassano il doppio dei
loro colleghi tedeschi e inglesi,
il quadruplo degli spagnoli. Un
Quirinale che costa quattro volte Buckingham Palace, un mare
d’auto blu (115 solo per Palazzo
Chigi e migliaia nei vari enti locali) una quantità d’aerei di Stato
(13 solo quelli della Presidenza
del Consiglio) Tutti privilegi e
sperperi sulle spalle di noi tartassati come sudditi dai signori della
pubblica amministrazione.
“Sogno un centrodestra - scriveva Antonio Socci - che non
partecipi con la Sinistra ai tanti
incredibili sprechi di cui parla
il libro ‘la casta’ di Stella e Rizzo[…] Sogno un centrodestra
che non punisca i cittadini come
la sinistra con mille vessazioni
burocratiche e fiscali”. Si deve
pagare alla Siae persino per due
canzonette che sono fatte al matrimonio di qualche amico.
Tra il malessere che la politica
ha ingenerato ci sono sicuramente
le varie leggi varate in Parlamento come quella dell’indulto del
luglio 2006 che ha mandato liberi
per le strade 26 mila detenuti (anche per omicidio, rapina e lesione
personale). Gli effetti devastanti
dell’introduzione dell’euro sono
sotto gli occhi di tutti; ha dimez-
Il famoso comico Beppe Grillo
zato gli stipendi e raddoppiato i
prezzi. Terremotando la vita di
milioni di famiglie a reddito fisso. Sogno un centrodestra che
le tasse le abbassi veramente e
drasticamente e non dirottandole
sugli enti locali o solo a parole
perché questo livello di tassazione al 50,7 per cento, da primato
mondiale, è pazzesco e soffocante. Da strozzini, da rivolta fiscale.
(Antonio Socci, Il Centrodestra
che vorrei. E che non c’è, 16.6.07
Libero).
Non si riesce a debellare l’eva-
sione fiscale cosicché si aggrava
il salasso sui disgraziati a reddito
fisso che già pagano. Intanto imprenditori, commercianti, professionisti e lavoratori autonomi, si
stanno arricchendo indebitamente con gli aumenti dell’ingresso
dell’euro, e magari pure si permettono di evadere.
In un altro contesto“[…] fenomeni come quello di Grillo
sarebbero stati circoscritti. Da
quando si è avviata questa legislatura, invece, la politica è ferma ed è costretta a non prendere
L’EFSA pone al centro la politica sulla trasparenza
zimi, gli aromatizzanti e i coadiuvanti tecnologici, che si occuperà
anche della sicurezza delle sostanze aggiunte indirettamente agli alimenti, come pure delle questioni
correlate alla sicurezza dei nuovi
processi. Il consiglio trasmetterà
immediatamente una richiesta formale in questo senso alla Commissione europea . Il nuovo gruppo di
L
’organismo europeo di vigilanza sulla sicurezza alimentare ha dibattuto su una
politica delle dichiarazioni d’interesse, onde potenziare i meccanismi interni attualmente in atto a tutela dell’indipendenza del proprio
operato scientifico. Detta politica
renderà più trasparente l’organismo e l’attività dei suoi scienziati,
della sua dirigenza e dei membri
del consiglio di amministrazione.
Quest’ultimo ha altresì deciso la
costituzione di un nuovo gruppo
di esperti scientifici cui affidare
alcune delle funzioni del gruppo
di esperti scientifici sugli additivi
alimentari e i materiali a contatto
con gli alimenti (gruppo AFC), in
modo da consentire all’Autorità
di aumentare la propria produzione scientifica in tale campo. Nel
discorso pronunciato dinanzi al
Parlamento europeo nel febbraio
di quest’anno il direttore esecutivo dell’EFSA, Catherine Geslain-Lanéelle, ha affermato che
apertura e trasparenza all’interno
dell’Autorità sono essenziali per
Catherine Geslain - Lanéelle. Direttore esecutivo dell’Efsa
mettere in luce l’indipendenza del
processo di valutazione del rischio
da parte dell’EFSA. La nuova politica sulle dichiarazioni d’interesse comporterà un riesame dell’iter
di dette dichiarazioni, garantendo
una maggior omogeneità in tutta l’organizzazione. Essa fornirà
anche orientamenti precisi sulle
informazioni da fornire nei moduli, consentendone un più agevole esame, nonché sulle azioni da
intraprendere a seconda dei casi,
riconoscendo che un interesse dichiarato non costituisce necessariamente un conflitto d’interesse.
Una volta ricevuto anche l’input
del Comitato scientifico dell’EFSA, il documento sarà nuovamente
sottoposto all’attenzione dei membri del consiglio per una possibile
adozione nelle settimane a venire.
Da parte sua il prof. Patrick Wall,
presidente del consiglio di amministrazione dell’EFSA, ha dichiarato che”La chiarezza e la trasparenza di questa indipendenza sono
essenziali per costruire la fiducia
dei consumatori nei pareri scientifici dell’EFSA, nonché
per la sua credibilità di
Autorità su base scientifica a livello mondiale”.
Dato il crescente carico di lavoro del gruppo
AFC, il consiglio ha
appoggiato la proposta
dell’EFSA di ripartire le
sue attuali mansioni tra
due gruppi di esperti: il
gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari e le fonti nutrienti
aggiunte agli alimenti, che avrà
peraltro l’incarico di valutare la sicurezza di altre sostanze aggiunte
intenzionalmente;ed il gruppo di
esperti scientifici sui materiali a
contatto con gli alimenti, gli en-
alcuna decisione perché altrimenti rischia di squilibrare il già
precario equilibrio della maggioranza. Quando non circola
aria emergono le cose peggiori
del panorama politico e questo
provoca reazioni comprensibili e
legittime”. (Alfredo Mantovano,
intervista del 18.9.07, La Gazzetta del Mezzogiorno).
Grillo sta cercando di cavalcare un certo malessere della gente, dice cose non originali: tutto
va male e che i politici sono tutti
corrotti o quasi. Per ora urla e
sentenzia contro la politica del
palazzo, ma quando dovrà affrontare l’inevitabile organizzazione delle liste, allora saranno
problemi. Grillo assomiglia a Di
Pietro che continua ad avere questo vezzo del richiamo della folla,
del comizio. Siccome Di Pietro fa
parte di questo governo, è valutato anche per le scelte che fa. Si
è dissociato sull’indulto, ma non
ha fatto nulla in concreto.
Qualcuno ha associato Grillo a
Masaniello che allora a Napoli ha
avuto un consenso amplissimo,
ma quanto è durato, e ora dopo
4 secoli che valutazione diamo?
La democrazia non è l’applauso
della piazza, ma il consenso nelle
urne. Lo spettacolo comico non è
la politica.
Il giullare Grillo non migliora
le degenerazioni della politica,
così come all’immigrazione selvaggia e clandestina che spesso
sfocia nella prostituzione, nella
diffusione della droga, nella rapina, la soluzione non è nei raid
punitivi di quei cittadini esasperati che vogliono farsi giustizia
da soli.
Domenico Bonvegna
esperti scientifici potrebbe essere in
grado di iniziare le proprie attività
già nel 2008. Il consiglio ha eletto
vice presidente il dr. Bart Sangster
ed accolto quale nuovo membro il
dr. Milan Pogacˇnik, a seguito della sua nomina a giugno da parte del
Consiglio dell’Unione europea.
Gianfranco Nitti
Agriturismi: snellimento burocratico
Agriturismo Toscano
C
on la legge 96 del 2006 e’
stata disciplinata l’attivita’
di agriturismo con procedure semplici tali da consentire
l’immediato avvio dell’attivita’ a
cui far seguire i controlli, e in caso
la sospensione. Il decreto ministeriale 26 marzo 1991 del ministero
della Salute che detta i requisiti
igienico-sanitari di cui le strutture
destinate ad attivita’ agrituristiche
devono essere dotate, tra l’altro
prevede per garantire la potabi-
lita’ dell’acqua
tempi di almeno un anno dei
campioni da far
esaminare.Risulta evidente che
queto decreto di
fatto inficia gli
obiettivi della
legge 96/2006,
come
rilevato
anche dall’Autorita’ garante
della concorrenza e del mercato
nella segnalazione As408 del 19 luglio 2007.
L’Autorita’ scrive che: “tali disposizioni, in ragione dei tempi
particolarmente lunghi previsti per
l’espletamento dei campionamenti
svolti dalla ASL territorialmente
competente per il rilascio del “giudizio di qualita’” necessario all’utilizzo dell’acqua da parte delle
imprese a scopo potabile, possono
costituire un ostacolo eccessivo e
sproporzionato rispetto all’esercizio dell’attivita’ di impresa e in
palese contrasto con l’obiettivo
di semplificazione e snellimento
burocratico che ha ispirato il legislatore negli ultimi interventi normativi tesi ad agevolare l’avvio di
attivita’ produttive e commerciali
e a promuovere la concorrenza”.
L’Antitrust suggerisce la possibilita’ del rilascio di un giudizio di
qualita’ “provvisorio” da parte della Asl territorialmente competente
a seguito dell’esito positivo di un
primo controllo sulla qualita’ delle
acque, in modo da consentire l’inizio dello svolgimento dell’attivita’
di impresa, prevedendo verifiche
periodiche successive che consentano di monitorare lo stato di
potabilita’ delle acque”.Insieme ai
deputati Beltrandi, Buglio, D’Elia,
Mellano e Turco della Rosa nel
Pugno ho presentato un’interrogazione ai ministri per lo Sviluppo Economico, della Salute, delle
Politiche agricole, alimentari e
forestali per chiedere se siano gia’
stati presi provvedimenti nel senso indicato dall’Autorita’ garante
della concorrenza e del mercato, e
comunque utili a rendere effettive
le previsioni della legge 96/2006.
Attualità
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Viaggiare in aereo e perdere i bagagli
R
Un’ala dell’aeroporto Fiumicino di Roma
bagaglio sara’ prontamente ritrovato e riconsegnato. Occorre
pero’ fare attenzione ai tempi
entro i quali fare la denuncia,
poiche’ si rischia di non ricevere il risarcimento dovuto. La
Convenzione di Montreal o di
Varsavia stabiliscono valori diversi e prevedono un rimborso
a bagaglio, indipendentemente dal valore del bene perduto
(salvo il caso di maggiore dichiarazione di valore): per gli
Stati che aderiscono alla Convenzione di Montreal: in caso
di distruzione, perdita, danno o
ritardo si ha diritto ad un risarcimento fino a 1.167 euro; per
gli Stati che non aderiscono
alla Convenzione di Montreal:
per smarrimento o danno si ha
diritto ad un risarcimento di 20
euro a kg di bagaglio. Si puo’
chiedere anche il rimborso degli abiti acquistati, allegando
ovviamente le ricevute e il risarcimento del danno “biologico” subìto, la cui quantificazione e’ lasciata alla valutazione
del passeggero che, per avere
soddisfazione, dovra’ con molta probabilita’ rivolgersi al
Giudice di pace.
oma - Sara’ capitato
di aspettare il bagaglio
davanti al nastro trasportatore e, con un tonfo al
cuore, costatare che la propria
valigia non c’e’ o arriva con la
maniglia divelta o il carrellino
privo di ruote. Che fare? La
prima cosa e’ quella di anda-
re all’Ufficio oggetti smarriti (lost&found), presentare il
proprio biglietto, il tagliando
del bagaglio e compilare un
modulo. Queste operazioni
servono per avviare le ricerche
del bagaglio perso. Il viaggiatore che vuole essere risarcito,
per il bagaglio perso o danneg-
F
Vaglia postale costi alle
irenze - Le Poste spa
hanno aumentato i costi del vaglia. Spedirlo costa 5 euro (cinque euro,
che diventano 2,5 per chi lo
emette attraverso Bancoposta online) e incassarlo costa
2,5 euro (duevirgolacinque
euro, gratis se versato su
conto Bancoposta o qualunque altro conto bancario).
Una decisione che, evidentemente, oltre a privilegiare
le transazioni attraverso il
proprio sistema di Bancoposta e il sistema bancario in
generale, penalizza gli utenti piu’ anziani, presumibilmente quelli che non usano
transitare attraverso la banca delle Poste o la banca in
generale. Non sarebbe niente di male se si trattasse di
un servizio in concorrenza
con altri, per cui l’utente si
potrebbe rivolgere altrove.
Ma cosi’ non e’, perche’ e’
un servizio monopolista che
la spa a capitale pubblico
giato, deve presentare anche
una denuncia alla compagnia
aerea entro 21 giorni in caso di
ritardo e entro 7 giorni in caso
di danneggiamento. Spesso si
dimentica di effettuare quest’operazione, confortati dalle
assicurazioni degli addetti all’Ufficio oggetti smarriti che il
stelle. Intervenga il Ministro
gestisce come eredita’ di
se stessa quando, pur sempre di Stato come oggi, non
era pero’ una societa’ per
azioni. E’ chiaro che tutto
questo rientra nella campagna promozionale che le
Poste stanno facendo per
cercare di far sparire l’uso
del contante per le transazioni presso i loro uffici,
ma siccome e comunque
le Poste svolgono un servizio di pubblica utilita’,
certe cose non potrebbero
permettersele come una
qualunque banca privata.
Crediamo che urga un intervento urgente del ministro delle Comunicazioni,
che sollecitiamo.
Ufficio Postale
Concorsi forensi truccati
Un ricorso collettivo a favore dei candidati poveri
E
gregio
direttore,
migliaia di ragazzi
disoccupati e poveri la ringraziano. La
campagna sociale, promossa dalla Associazione contro tutte le mafie,
e supportata dal suo impegno di divulgazione, al
fine della presentazione
presso il TAR di un ricorso collettivo a favore
dei candidati poveri, non
idonei al concorso foren-
se, ha avuto successo. Il
concorso forense, sessione 2006, con i risultati
pubblicati recentemente, dalle prove acquisite,
emerge essere, non solo
vetusto nella forma, ma
anche truccato nel merito. Si è rilevato che alcune commissioni erano
illegittime, perché non
vi erano tutte le componenti professionali previste dalle norme. Si è
rilevato che alcune commissioni: hanno aperto la
busta grande, contenente
due buste piccole; hanno aperto le buste piccole, una contenente il
nome ed una contenente
il compito; hanno letto e
corretto il compito di oltre 4 pagine; i 5 membri
si sono consultati; hanno
dato il voto e il giudizio.
Tutto in tre minuti !!! Il
Tar ha dichiarato, 3 mi-
nuti estremamente insufficienti per la correzione.
Si è rilevato che alcune
commissioni i compiti
non li ha corretti, risultante dalla mancanza di
glosse o correzioni; altre commissioni hanno
sottolineato, artatamente, alcune frasi del compito, senza aggiungere
glosse esplicative; altre
commissioni non hanno
motivato il punteggio;
altre commissioni hanno
dato motivazioni antitetiche al punteggio; altre
commissioni hanno dato
motivazioni
illegibili;
altre commissioni hanno
modificato il punteggio
per bocciare il candidato.
Telecom Italia
denunciata
per estorsione
e interruzione
di servizio
T
elecom Italia spa mantiene
il monopolio del servizio
di telefonia fissa in vaste
zone d’Italia, non concedendo
l‚abilitazione ad altri operatori e
impedendo ai cittadini interessati
di scegliere in modo esclusivo il
servizio delle aziende sul mercato,
costringendo gli utenti a ricorrere
alle stesse imprese in modo sussidiario e svantaggioso dal punto
di vista economico. Insomma: In
queste zone non è possibile contrarre „un tutto incluso, canonechiamate-internet-dati, di circa 40
euro al mese, con Tele 2 o Infostrada, ecc., a fronte dei circa 50 euro
al mese del rispettivo Telecom per
il medesimo servizio. Nelle zone
citate si contrae obbligatoriamente con due operatori: A Telecom si
paga il canone, agli altri si pagano
i servizi scelti. In questa situazione le Telecom viola l‚art. 629 c.p.
Inoltre, l‚azienda su indicata, in
stato di monopolio, omette la riparazione del guasto, immediato
e necessario, previsto in 24/48
ore dai termini contrattuali, intervenendo decine di giorni dopo la
segnalazione. L’omesso ripristino
impedisce, di fatto interrompe,
l‚erogazione del servizio pubblico, violando l‚art. 331 o 340 c.p.
A tutto questo si aggiunge che gli
operatori dei call center, spesso,
sono inadeguati a fornire l’assistenza richiesta. L’inconveniente
della mancata assistenza materiale
colpisce una moltitudine di utenti
in tutta Italia. Ciò è riscontrabile
da notizie di stampa e blogg tematici su internet.
Tutte nullità rilevate da
pronunce del TAR. Tutte le commissioni hanno
adottato una percentuale
media del 30 %, indotta
dalla lobby forense, al
fine di impedire l‚accesso ai non sponsorizzati,
in un concorso a numero
aperto. Si stanno predisponendo i ricorsi collettivi e sono state presentate denunce penali per
abuso di ufficio e falso.
Per quanto anticipato,
migliaia
di
praticanti avvocato, come tutti i
disoccupati, non rappresentati da alcun partito
politico o associazione
sindacale, in autunno, in
concomitanza con l‚adozione della riforma delle
professioni, terranno una
manifestazione di protesta a Roma, per evidenziare al Parlamento, luogo in cui lobby e furbi son
ben rappresentati, che le
riforme che li riguardano devono tenere conto,
anche, degli interessi di
quella parte debole della
società civile.
Dott. Antonio Giangrande
Presidente Associazione
contro tutte le mafie
Attualità
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
“P
restiti anche per
i protestati”. Con
questo
slogan
moltissime società finanziarie cercano di attirare
nuovi clienti ai quali vengono offerti finanziamenti
–sedicenti-vantaggiosi anche se si è cattivi pagatori.
Ma non è tutto oro ciò che
luccica. La vicenda del sig.
K. H., nostro assistito, è assai esemplificativa: allorché si è recato presso una di
queste finanziarie, gli sono
stati calcolati ben 9000
euro tra oneri accessori e
commissioni su un prestito
di 18.000 euro: la metà del
capitale richiesto. Una somma talmente sproporzionata
da lasciar trapelare l’ombra
dell’usura. Essendo straniero, quindi poco esperto
della lingua, di economia
e delle garanzie legislative sui contratti di credito
al consumo, il sig. K si è
lasciato sedurre dall’offerta di danaro al tasso annuo
nominale (TAN) del 3,8%,
Attenzione ai prestiti per i protestati
Codici mette in guardia i cittadini, soprattutto
anziani e stranieri, invitando chiunque si
trovi di fronte la stipula di un contratto con
commissioni accessorie (o finanziarie)
sproporzionate rispetto al capitale netto
di rivolgersi al nostro sportello al numero
06/5571996 o di mandare una e-mail
all’indirizzo: [email protected]. ignorando, però, l’esistenza del tasso annuo effettivo globale (TAEG), (quello
che in definitiva sarà applicato sul capitale concesso). La società finanziaria,
infatti, non si è scomodata
LETTERA AL DIRETTORE
Doglianza di un
pubblico dipendente
N
apoli - Chi scrive, è un
“ piccolo” pubblico dipendente del Comune di
Napoli attualmente rivestente la
qualifica di esecutore amministrativo, pur dopo aver frequentato un
corso di perfezionamento, aver
sostenuto un esame finale e firmato un successivo contratto come
esecutore informatico. Successivamente, chissà per quale recondito motivo, mi sono ritrovato “a
mia insaputa” a impinguare la già
numerosa schiera degli esecutori amministrativi alias calderone
generale. Mi presento, mi chiamo
Vincenzo Buongiovanni, matricola 44921 dipendente del Comune
di Napoli in forza presso il Dipartimento Autonomo Consiglio
Comunale e precisamente prestante servizio presso il Gruppo
Consiliare di Alleanza Nazionale.
Lo scrivente, dopo aver appreso
attraverso la stampa cittadina di
questi ultimi giorni della modifica
operata al regolamento interno del
Comune di Napoli (con Delibera
Giunta Comunale N° 2635 ad esecuzione immediata del 31 Luglio
2007) per favorire la promozione
a dirigente in barba a qualsiasi
normativa del Pubblico impiego
di dipendenti che non sono neanche in possesso del titolo di studio
di scuola media superiore. Chiaramente come cittadino e pubblico
dipendente, mi sento insieme ad
altri “che forse non hanno il coraggio di denunciarlo”, mortificato e
non meno disgustato da un simile
comportamento, che una Amministrazione Pubblica adotta nei
confronti dei suoi dipendenti con
particolare riferimento a quelli di
SERIE A e quelli come me addirittura di gironi di infimo ordine.
Analogamente, riallacciandomi
sempre a quanto scritto qualche
mese fa dalla stampa cittadina circa l’incremento economico chie-
sto dal Consiglio Comunale per il
buon funzionamento dei Gruppi (
straordinario, budget, fondi economali etc.), si è palesemente dimostrato ancora una volta un bluff
per noi dipendenti .Infatti come
responsabile amministrativo del
Gruppo politico prima menzionato, posso ben dire che di questi
sbandierati aumenti, ai dipendenti nulla è stato dato, anzi è bene
che tutti sappiano ,che addirittura
ci siamo ritrovati con qualcosa in
meno, dettato dal fatto che essendo aumentato il numero dei Gruppi Consiliari, il budget a disposizione degli stessi, rimanendo
inalterato, alla fine si è dimostrato
ulteriormente decurtato ai fini della ripartizione. Questa lamentela,
nasce dal fatto che i lavoratori che
operano con le Segreterie dei Signori Assessori, ricevono rispetto
a noi, un trattamento economico
ben diverso. Orbene, con questo,
non è mia intenzione creare una
guerra tra lavoratori, ma solamente evidenziare con il giusto grado
di luminosità, che i compiti a noi
assegnati sono quanto meno di
pari impegno a quelli assegnati ai
collaboratori delle segreterie degli
Assessori, profondendo energie e
dedicando tutto il tempo disponibile al fine di assicurare il buon
funzionamento degli stessi Gruppi .La conclusione di questa mia,
indirizzata agli Amministratori
della città ,non fa altro che porre
l’accento su una situazione discriminatoria operata nei confronti
di una maestranza laboriosa all’interno dell’Amministrazione
comunale, rispetto ad un piccolo gruppo di Dirigenti o pseudo
tali,che al contrario fruiscono di
ogni sorta di benefit personali.
Vincenzo Buongiovanni
a comunicare (o comunque
a sottolineare) al proprio
cliente tutti i dati necessari
per un consenso informato, ed ha lasciato che il signor K firmasse il contratto
ignorando un aspetto fon-
L
a Cina è la più grande fabbrica
di falsi soprattutto italiani, oltre
ad essere arretrata culturalmente
(pena di morte, censura, inquinamento). Nonostante questi lati negativi ad
un anno dell’organizzazione dei giochi
Olimpici di Pechino del 2008, le autorità
cinesi si stanno preparando affinché tutto
sia perfetto, dall’impiantistica avveniristica, ai trasporti, dall’inquinamento al
clima (bombardamenti per avere il cielo limpido), ma soprattutto il bon ton. Il
governo è infatti seriamente preoccupato
del fatto che i cittadini cinesi possano
dare una cattiva immagine del paese e si
sta attivando con misure di ogni genere
per cercare di arginare il problema. Ovviamente noi in Calabria abbiamo molti
damentale quale è il TAEG.
“La società in questione
ha proposto al nostro assistito un contratto di finanziamento senza palesare la
reale entità degli interessi
applicati al capitale, - afferma Carmine Laurenzano,
responsabile ufficio legale
Codici-, rendendosi evidentemente protagonista di un
inganno. Inoltre, nel prospetto firmato dal sig. K,
sono presenti voci di spese ripetitive (commissioni
finanziarie e commissioni
accessorie, la cui differenza
non si capisce quale sia) letteralmente sproporzionate e
non giustificate rispetto al
capitale netto erogato. Per
questo abbiamo chiesto alla
Procura della Repubblica di
Roma di valutare se in tale
vicenda sussista o meno il
reato di usura. Parallelamente, si è inviata una nota
all’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato,
segnalando la presenza di
una pubblicità ingannevole”.
Anche in Calabria la
polizia delle buone maniere
di questi problemi di educazione civica.
C’è grande attenzione ai dettagli: sono in
corso vere campagne-educative contro
le cattive abitudini come sputare in pubblico, gettare rifiuti per strada, “saltare”
le code, imprecare. Il giorno 11 di ogni
mese è stato istituito il “giorno della fila”,
per insegnare ad attendere in file ordinate. Ovviamente non manca la formazione
con seminari sul bon ton o distribuendo
volantini con il decalogo della buona
educazione ai cittadini scoperti in “flagranza di reato” mentre stanno urlando,
insultando qualcuno o semplicemente
vengono scoperti in un atteggiamento
ritenuto poco opportuno. Gli adolescenti
di Pechino hanno dimostrato un atteggiamento di cortesia, entusiasmo, amicizia e
coraggio. A casa gli adolescenti aiutano
con sempre maggiore iniziativa i geni-
tori nelle faccende domestiche, e sono
abituati a condividere cio’ che hanno di
speciale anche con gli anziani. A scuola
gli alunni salutano gli insegnanti in modo
sempre piu’ cordiale, le urla dei litigi tra
compagni sono diventate rare e tutti fanno a gara a fare le pulizie delle aule scolastiche. Nei quartieri si sono organizzati
corsi di inglese per accogliere i turisti
con qualche parola in inglese. Insomma
questa volta i cinesi hanno qualcosa che
noi italiani e del Meridione in particolare non abbiamo, la consapevolezza di
essere in ritardo e la volontà di volersi
migliorare. In fondo New York in pochi
anni è diventata una delle città più sicure al mondo, applicando tolleranza zero
sul degrado ( multe più alte e arresto per
commercio abusivo, più vigili e polizia,
priorità al 100% alle denunce sul decoro
urbano) oltre ad aver incentivato i locali
ad avere sconti sulla raccolta differenziata, non vi è educatore sociale migliore di
chi da quell’opera di educazione guadagna. Riassumendo si potrebbero definire i punti sui quali la Regione Calabria
potrebbe incidere, in un primo momento
con la formazione sul senso civico nelle scuole e tra i cittadini, con seminari e
brochure informative, utilizzando le associazioni culturali locali (con notevole
risparmio), una volta seminato questi
ideali, si potrebbero applicare leggi più
severe tipo “tolleranza zero”.
Dott. Andrea Cantelmi
Pechino (Cina)
La Christian Music
arriva anche sul digitale
D
a oggi, dopo una lunga
attesa, è finalmente disponibile in tutto il mondo, in
distribuzione digitale, il nuovo singolo di Roberto Bignoli intitolato
“Non temere (Don’t be afraid)”!
dedicato a Giovanni Paolo II. Il
singolo rappresenta il momento
storico attuale, visto dagli occhi di
quello che è con buona probabilità l’artista italiano più importante
per la Christian-Contemporary
Music. Noto in tutto il mondo ed
ospite fisso di televisioni e radio
nazionali ed internazionali, Roberto ha pubblicato il suo primo
45 giri nel 1986 e nel 1987 ha
fatto seguito il suo primo album.
Ha partecipato ad una ventina di
compilations d’artisti cristiani di
cui otto internazionali ed ha tenuto concerti, oltre che in tutta Italia,
in Francia,Germania, Svizzera,
Polonia, Bulgaria, ex Jugoslavia,
Spagna, Malta,Canada, U.S.A.,
America Centrale e latina, Argentina. Sono in allestimento due
Tour in Australia e Brasile. Tra le
varie apparizioni ricordiamo il 21
giugno 2002 con un concerto Live
a Torun (Polonia) con una presenza di 30.000 persone, il 24 maggio
2004 ha tenuto un concerto presso
il santuario di czestochowa con
la presenza di 15.00 giovani e il
16 ottobre 2005, quando è stato
ufficialmente invitato dalla TVP
Polacca (televisione nazionale
della Polonia) a partecipare al
Gran Galà e concerto dedicato a
Giovanni Paolo II, tenutosi nella
piazza del Castello di Varsavia,
con una presenza di 40.000 persone. Roberto ha partecipato anche
avarie iornate della Gioventù a
Parigi, Toronto e Colonia. Il singolo si può trovare su I-Tunes,
E-Music e tutti i maggiori negozi
digitali. Assieme al singolo, per la
prima volta in distribuzione digitale anche i suoi due album “Ho
bisogno di te” e “Una voce per la
speranza”, che per l’occasione è
stato diviso in due volumi.
Attualità
10
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Quando Maria Callas incontrò Pio XII
N
essuna libro ne parla. Né
quelli che raccontano la
vita di Maria Callas e
neppure quelli dedicati a Pio XII.
Eppure, tra i due celeberrimi personaggi, nella primavera del 1954
ci fu un incontro. Un incontro
piuttosto insolito. In genere, sono
i fedeli che chiedono udienza al
Papa e solo pochissimi al mondo
riescono ad ottenerla. E si tratta
sempre di personalità di grandissimo rilievo, regnanti, capi di
Stato, primi ministri, ambasciatori, eccetera. In questo caso, fu
il Papa Pacelli a sollecitare un incontro con Maria Callas. Come è
noto, Pio XII era un appassionato
di musica classica. Da giovane
aveva imparato a suonare il violino. Ed essendo vissuto a lungo in
Germania, era anche un esperto
della musica wagneriana. Aveva
ascoltato alla radio una edizione
del “Parsifal” di Wagner, con
la Callas nella parte di Kundry,
e ne era rimasto così colpito da
desiderare di conoscere quella
fantastica interprete. Attraverso
i suoi funzionari prese contatti
con il marito della Callas e si fissò la data per un’udienza privata.
Questo singolare episodio me lo
raccontò lo stesso marito della
Callas, Giovanni Battista Meneghini, nel 1980, quando lavoravo con lui alla stesura del libro
“Maria Callas, mia moglie”. E’
un episodio che non venne mai
ripreso dai biografi di Pacelli.
Forse perché potrebbe sembrare irriverente che un Papa abbia
voluto incontrare una cantante
lirica, che era inoltre di religione
ortodossa. Invece, a mio parere,
è un episodio molto significativo,
che dimostra quanto grande fosse
l’amore di Pio XII per la musica. L’invito fu fatto a Meneghini
e a sua moglie nell’autunno del
I
l 23 settembre scorso il presidente delle Ferrovie dello
Stato, Innocenzo Cipolletta ha dichiarato che dopo gli
aumenti dei biglietti ferroviari
del 9% decisi ad inizio anno,
nel prossimo futuro sono previsti aumenti analoghi. Non ci
sarebbe nulla da obbiettare se
i servizi offerti fossero per lo
meno puliti e decenti. Lo stes-
1953. Meneghini accettò molto
volentieri. La Callas con meno
entusiasmo. Essendo ortodossa,
non aveva molte simpatie per il
Papa cattolico. Il giorno fissato
per l’udienza era freddo e piovoso e la Callas non volle uscire di casa. Così non si presentò
all’udienza. Alcuni mesi dopo,
Meneghini ricevette una lettera
da monsignor Federico Callori di
Vignale, che era allora maestro
di camera di Pio XII. Il prelato
gli faceva notare l’indelicatezza
commessa mancando all’appuntamento già fissato, ma aggiungeva che Il Papa rinnovava l’invito.
Questa volta, Meneghini e la Callas andarono all’udienza privata.
Meneghini portò anche sua madre, che era cattolicissima. Certamente negli archivi vaticani c’è
tutta la documentazione di questo incontro con le relative fotografie. Secondo quando mi riferì
Meneghini, il Papa, dopo le presentazioni di rito e i convenevoli,
si rivolse alla Callas e le disse:
<<Ho ascoltato il “Parsifal” alla
radio. Lei mi ha dato una grande
emozione ed è per questo che ho
voluto conoscerla>. E cominciarono a parlare di musica. Il Papa
disse ancora: “Mi dispiace che
non abbiate cantato quell’opera
in tedesco, cioè nella versione
originale. Wagner in italiano perde moltissimo”. “La trasmissione
era fatta per l’Italia”, ribatté la
Callas. “Se avessimo cantato in
tedesco, pochi avrebbero capito”.
“È vero”, disse Pio XII. “Ma la
musica di Wagner è impensabile
staccata dalle parole che Wagner
stesso ha scritto. È una musica
nata insieme alle parole, quindi
inscindibile da esse>>. <<Non
sono affatto d’accordo>>, ribatté
la Callas. <<Nella versione originale l’opera è indubbiamente
più completa; ma nella traduzione italiana non è da meno. Per
compren–dere a fondo la musica,
è indispensabile capire il senso
delle parole>>. Meneghini mi
disse che la Callas si infervorava
sostenendo le sue idee in contrasto con quelle del Papa e lui, che
la conosceva bene, temeva che
uscisse con qualche battuta poco
rispettosa, per questo si intromise cercando di sedare il discorso.
I due continuarono a parlare di
musica. Soprattutto di musica
tedesca. Alla fine, il Papa regalò
so Giovanni Cassola, direttore
di Trenitalia per media e lunga percorrenza, il 18 settembre
scorso ha dichiarato al Corriere
della Sera che “la pulizia delle
carrozze non risponde agli standard voluti dall’azienda e che
viene fornita a un livello basso
da ditte che operano sul mercato
e non danno sufficienti garanzie”. Anche l’Aduc (Associa-
Interrogazione al Ministro dei
Trasporti dell’On.le Donatella Poretti
Il famoso soprano Maria Callas
alla Callas e alla mamma di Meneghini un rosario in madreperla
e li congedò con la sua paterna
benedizione. <<Mia moglie riportò una grande impressione
da quell’incontro>>, mi disse
Meneghini. <<Era rimasta molto
colpita soprattutto dalla cultura
musicale di Pio XII>>. Secondo
quanto mi raccontò Meneghini,
la Callas era molto religiosa.
Anzi, lui diceva che era “fanatica” della religione. Mi fece vedere le lettere che la moglie gli
scriveva quando era in giro per
il mondo, e in quelle lettere Dio
era molto spesso citato. Il successo, la salute, il bel tempo e
tutte le cose belle della sua vita,
Maria le attribuiva alla bontà di
Dio. Aveva un concetto tutto particolare di Dio: il “suo” Dio si
schierava sempre dalla sua parte,
la difen–deva dai nemici, la vendicava. Quando sentiva che un
collega, dal quale aveva ricevuto
qualche sgarbo, non aveva avuto
successo, diceva: <<Dio mi ha
vendicata>>. Anche i suoi trionfi
li attribuiva alla giustizia di Dio:
<<Lui ha visto i miei sacrifici e
le mie sofferenze e mi ha fatto
giustizia>>. Secondo Meneghini, la Callas pregava molto. <<In
ogni città>>, mi disse, <<prima
di andare in scena, si recava in
qualche chiesa e restava a lungo
inginocchiata, immobile come
una statua. Quando cantava alla
Scala, prima delle recite dovevo
accompagnarla in Duomo: si inginocchiava davanti a una statua
della Madonna che si trovava appena entrati in chiesa, e rimaneva
lì, a pregare, anche per mezz’ora.
Per ingannare il tempo io andavo a visitare i vari altari e le
statue>>. Nonostante avesse sposato un cattolico, era rimasta di
religione ortodossa, ed era molto
legata alla sua Chiesa. In una lettera scritta al marito dall’Argentina nel maggio 1949, ho potuto
leggere: <<Ieri sono andata alla
chiesa greco-ortodossa ad accendere una candela per noi. Vedi, la
nostra Chiesa la sento di più della
vostra. Strano, ma è così. Forse
perché ci sono abituata, o forse
perché vera-mente la Chiesa ortodossa è più calda, più festosa.
Non che non mi piaccia la tua,
che è anche mia adesso, ma ho
una forte debolezza per la Chiesa
ortodossa>>.
Si viaggia nella sporcizia
zione per i diritti degli utenti e
consumatori) in un comunicato
stampa (1) ha denunciato il degrado in cui versano molti treni
delle FS e il quotidiano “Libero”
ha di recente concluso una lunga
inchiesta sullo stato di abbandono e di degrado di molte stazioni
ferroviarie e percorsi delle Fs. A
questa inchiesta non e’ seguita
alcuna smentita o ridimensionamento da parte dei soggetti
coinvolti. Quello che lascia perplessi e’ che secondo il Bilancio
consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2006 la voce “pulizia”
e’ passata da 185.330,00 euro
del 2005 a 226.746,00 euro del
2006 presentando un incremento
di 41.416,00 euro. Nell’ambito
della voce “Altri servizi appaltati”, Trenitalia Spa (14.308,00
euro) ha previsto tra l’altro
6.903,00 euro per l’incremen-
to delle prestazioni accessorie
rientranti nel contratto quadro
di pulizia. Ma dove finiscono
tutti questi soldi se i treni in cui
viaggiamo sono riconosciuti da
piu’ parti sporchi? Insieme ai
deputati radicali della Rosa nel
Pugno (2) con un’interrogazione
chiedo al ministro dei Trasporti: dato che il gruppo Ferrovie
dello Stato agisce in regime di
monopolio, se intenda prendere provvedimenti e in caso affermativo quali, nei confronti
dell’azienda per fronteggiare la
situazione di degrado e sporcizia in cui versano molti dei treni
e delle stazioni in Italia; se non
ritenga necessario che il gruppo
Ferrovie dello Stato preveda dei
risarcimenti nei confronti degli
utenti che pur avendo pagato il
biglietto, si sono trovati nelle
condizioni sopra descritte.
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Informazione Regionale
dalla
Calabria
LETTERA AL DIRETTORE
Peripezie di un cittadino
Egregio Direttore, sono un commerciante, proprietario della Gioielleria Gallo in Corso Mazzini, a Crotone, poco disposto generalmente,
credo al pari di tutti i miei colleghi ad
esporre le problematiche che incontro
nell’esercitare la mia attività. Indubbiamente tutti sanno che l’attività del
piccolo commercio a Crotone è un’attività con poche gratificazioni e con
molti moltissimi rischi da affrontare,
rischi che per una gioielleria si moltiplicano. Anche recentemente il mio
esercizio commerciale è stato vittima
di un furto con scasso eseguito in pieno giorno ed i cui autori sono rimasti
impuniti. Si sa, questi sono rischi del
mestiere e a essi si può reagire magari
sobbarcandosi la spesa di un sistema
d’allarme più sofisticato ma non è di
questo genere di violenza di cui desidero parlare in questa sede ma piuttosto di un tipo di violenza più sottile,
contro la quale non c’è sistema d’allarme che tenga ed ecco perciò in breve la mia storia.
Nella mattinata del 24 luglio 2002, un
distinto Signore si è presentato al mio
negozio domandando di poter acquistare alcuni orologi dal notevole costo.
Già è opportuno informarvi sin d’ora
che questo Signore altro non era che
un truffatore, ma devo dire che la messinscena posta in essere, i documenti
contraffati con cura ed i raggiri studiati
per rendersi credibile facevano si che
la sua richiesta potesse essere creduta
non del tutto inverosimile. In ogni caso
il distinto Signore in questione, compiuta la propria scelta, mi comunicava
di volere pagare con alcuni assegni
circolari. Proprio per far fronte a simili
improvvise eventualità e scongiurare
le possibili truffe ho aperto un Conto
corrente alla filiale del Credem di Crotone di Corso Mazzini, a poca distanza
dal mio esercizio commerciale. Perciò
prima di concludere la transazione
commerciale invitavo il sedicente Sig.
La Morra, così affermava di chiamarsi
il distinto truffatore con cui stavo trattando, ad attendermi in negozio e fattomi consegnare gli assegni con i quali
intendeva pagare uscivo dal negozio e
mi recavo presso la filiale della Banca
di cui sono affezionato cliente. Fatta la
fila ed arrivato allo sportello domandavo al cassiere, un giovane credo non
molto esperto, se gli assegni circolari
che gli presentavo fossero buoni ed
incassabili, per essere più chiaro domandavo se gli assegni circolari del
Sig. La Morra fossero bene emessi ed
ovvero se fossero appunto incassabili
e non ad esempio frutto di contraffazione o di illecita provenienza, circostanza questa sulla quale incominciavo
a nutrire qualche dubbio posto che il
Sig. La Morra nel momento in cui gli
avevo manifestato la mia intenzione di
andare a verificare l’incassabilità degli
assegni con i quali si proponeva di pagarmi, qualche segno di nervosismo
mi sembrava l’avesse manifestato.
Il cassiere una volta investito di tale
compito mi diceva di non preoccuparmi e di aspettare che mi avrebbe dato
una risposta e perciò si allontanava al
fine presumo di effettuare le opportune verifiche. Dopo svariati minuti si
ripresentava allo sportello e quindi in
risposta alle mie richieste affermava
che gli assegni erano buoni e sicuramente incassabili e che potevo stare
tranquillo, non appagato delle spiegazioni mi premuravo di domandare
ulteriore conferma, ed esplicitamente
domandavo anche un po’ rumorosamente se gli assegni erano bene
emessi. Mi era data risposta affermativa ed anzi mi era precisato che i relativi soldi potevano considerarsi già
sul mio conto corrente e considerato
che dietro di me vi erano altri clienti e
che il cassiere appariva così sicuro di
sé e delle verifiche eseguite, versavo
gli assegni sul mio conto, tornavo in
negozio e consegnavo gli orologi al
sedicente Sig. La Morra. A distanza
di svariati giorni scoprivo però che
la banca dopo avermi accreditato le
somme relative agli assegni, senza
neppure preavvisarmi, se le era riprese, in quanto gli assegni che avevo
versato risultavano essere stati rubati.
La banca di Torre del Greco a cui i
titoli erano stati rubati forniva copia
di una sua comunicazione dalla quale
sembra di capire che tale banca avrebbe effettivamente dato dettagliata informazione dell’avvenuto furto a tutti
gli Istituti di Credito. A questo punto ritenevo di essere stato vittima di
un’ingiustizia e citavo in giudizio la
banca di cui sono cliente, lamentando
innanzitutto il fatto di avere richiesto la verifica dell’incassabilità degli
assegni ma che tale verifica aveva
evidentemente portato a risultati controproducenti considerato che proprio
in funzione delle errate rassicurazioni
ricevute avevo consegnato la merce
al truffatore.
Inoltre lamentavo la circostanza
che la mia Banca avrebbe potuto e
dovuto essere al corrente dell’avvenuto furto e perciò anche indipendentemente dalle mie richieste
avrebbe dovuto avvisarmi della truffa cui ero vittima nel momento stesso in cui procedevo al versamento
degli assegni. Tutti i testimoni che
ho indicato in giudizio purtroppo
avrebbero potuto riferire unicamente
su fatti accaduti successivamente all’incasso degli assegni. Il Tribunale
di Crotone perciò con una Sentenza
che mi lascia ancora incredulo ha
deciso che seppure astrattamente le
11
mie ragioni potevano essere ritenute
valide, in mancanza di qualcuno che
avesse ascoltato con le sue orecchie
il dialogo tra me e il cassiere la mia
domanda andasse respinta ed anzi
che il sottoscritto andasse ancor più
sanzionato con una condanna al pagamento delle spese legali di giudizio. Addirittura il giudice affermava
che in capo alla Banca non esiste un
dovere di protezione nei confronti
di chi versa assegni; perciò anche
qualora avessi dimostrato che la mia
Banca fosse stata messa al corrente
del furto di quegli assegni che ho
versato sul mio Conto corrente nulla
e nessuno l’avrebbe comunque obbligata ad avvertirmi della circostanza che gli assegni che stavo versando
erano assegni rubati e contraffatti.
Dopo questa vicenda inutile dire ho
maturato una ancor più profonda fiducia nei servizi offerti dalla mia banca
e dal sistema bancario in generale.
La morale che può trarsi da questa
storia e che in futuro ogni qualvolta
mi accosterò ad uno sportello bancario sarà mia premura domandare il
nome ed il cognome di tutti i presenti
allo scopo di poterli un giorno chiamare a testimoniare sulle possibili
malefatte di cui potrei essere vittima.
Nel ringraziarla di avere consentito il mio sfogo la saluto con molta
stima.
1 ottobre 2007
Massimo Gallo
Nicolais, ospite d’eccezione
del 36° Caffè Filosofico
R
ossano – Un comune
non potrà più chiedere certificati anagrafici
in quanto già li possiede, anche se sono in una divisione
diversa. Non esisteranno più i
famosi “spazi vuoti”, i numeri
liberi sul procotollo cartaceo,
disponibili per amici, o amici
degli amici, arrivati in ritardo.
Fascicoli disordinati, cartelle
impolverate e carte volanti non
saranno più i protagonisti indiscussi degli inefficienti uffici
pubblici italiani. Ecco soltanto
alcune delle tante novità che
–appena trasformato in legge,
il DDL Nicolais- contribuiranno a rivoluzionare, assieme a
numerose altre disposizioni
vincolanti, il rapporto cittadino/pubblica amministrazione,
tradizionalmente opaco, difficile, contrastato, conflittuale.
Sue queste ed altre novità rivoluzionarie, destinate a capovolgere il contesto di fruizione
dei servizi pubblici da parte
dl cittadino-utente, si aprirà il
confronto diretto tra sindaci,
cittadini, semplici partecipanti
ed il Ministro per le Riforme
e l’Innovazione nella Pubblica
Amministrazione, Prof. Ing.
Luigi Nicolais, ospite d’ecce-
zione del 36° Caffè Filosofico di “Otto torri sullo jonio”,
nel Chiostro del Palazzo San
Bernardino (Centro storico Rossano). “Disegno di legge
in materia di efficienza delle
amministrazioni pubiche e di
riduzione degli oneri burocratici per i cittadini e per le
imprese”. A questo DDL ed
alla “mission” che ne pervade
previsioni e, finalmente, obblighi e multe per le PA inadempienti, il Ministro Nicolais
lavora fin dal primo giorno del
suo insediamento. “Otto Torri
sullo Jonio”, che ha già avuto
modo di incontrare di persona
il Ministro Nicolais a Napoli e
di ribadirgli l’incoraggiamento
ad proseguire su questa strada
di concreto rinnovamento e
di guerra alla burocrazia, coglie l’occasione per rinnovare
quell’invito e per ringraziare
pubblicamente il Ministro, per
aver mantenuto la promessa fatta, accettando l’invito a
partecipare al Caffè Filosofico
rossanese. Quattro le più importanti novità, di metodo oltre
che di contenuto, che ci preme
sottolineare: 1) si passa, obbligatoriamente, dal protocollo
cartaceo a quello elettronico;
2) si passa, obbligatoriamente,
dal flusso cartaceo dei documenti a quello telematico; 3)
mai più di 90 giorni di tempo
per evadere una pratica; con:
a) esclusione della riapertura
dei termini (ad esempio, come
avviene oggi, per la nota e dilatoria “richiesta di documentazione aggiuntiva”); b) multe
a carico della PA inadempiente
per risarcire i danni al cittadino o all’impresa; c) taglio della
parte variabile delle retribuzione per i responsabili della PA,
nel caso di ritardi reiterati; 1)
la interoperabilità dei sistemi,
per fare in modo che le PA parlino, tutte, tra loro; adottando,
per questo obiettivo, la strada
dell’incentivo
(“Qualunque
amministrazione voglia qualcosa dallo Stato –ha precisato il Ministro Nicolais- dovrà
rendere interoperabile il suo
sistema, altrimenti non avrà
risposta”.) Il mostro della burocrazia italiana, problema
numero uno della più complessiva inefficienza e non competitività nazionale, è da decenni
il protagonista di numerose dichiarazioni di guerra da parte
del Parlamento. Battaglie per-
Il Ministro Luigi Nicolais
se, una dopo l’altra. Col DDL
Nicolais, tuttavia, pare si sia
imboccata la via giusta, ma
soprattutto nel momento giusto. “E chiaro proprio a tutti
– ha dichiarato nei giorni scorsi il Ministro- che così non si
può andare avanti”. Il Paese
non regge più la burocrazia.
Non regge più l’inefficienza
di pubbliche amministrazioni
confusionarie, disorganizzate,
costose e dannose per cittadini
ed imprese. Soprattutto oggi,
mentre numerosi altri Paesi
percorrono, a ben altri ritmi e
con apparati burocratici snelli
efficienti ed innovativi, le strade della globalizzazione. Da
una parte, quindi, la dichiarata
ed evidente insostenibilità dell’attuale sistema “a perdere”.
Dall’altra, la tecnologia dell’informazione e della comunicazione. Sullo sfondo, una
novità politica ed istituzionale
non di poco conto: l’unifica-
zione, a partire da Nicolais,
sotto un solo Ministro delle
responsabilità per la pubblica
amministrazione e per l’innovazione. Si passa infatti da una
politica che “suggerisce” di
usare gli strumenti informatici
ad una politica che “impone”
alla pubblica amministrazione di usarli. Una rivoluzione
copernicana per un universo,
quello della pubblica amministrazione, rimasto per troppi anni, soprattutto di recente,
ancorato ad una visione “aristotelico-tolemaica”, in cui al
centro non stava il cittadino
utente di servizi fondamentali, ma il “bureau”, la scrivania
fantozziana, buco nero delle
speranze e delle insoddisfatte
esigenze di un’Italia, da questo
punto di vista, notevolmente
sottosviluppata.
A. P.
Informazione Regionale
12
dalla
Calabria
R
eggio Calabria - E’ solo un
piccolo evento, ma di grande importanza nella storia
del nostro movimento: con il Meeting nazionale ‘Legalitàlia 2007’
che si è tenuto a Reggio Calabria
abbiamo dimostrato che ormai i
ragazzi di “Ammazzateci tutti”
sono cresciuti non solo numericamente ma anche qualitativamente,
e vogliono essere tra i protagonisti,
con le loro idee ed i loro progetti,
di quella Calabria che vuole cambiare e che sta già cambiando. Una
vera novità nel quadro delle manifestazioni estive regionali, che
solitamente erano appannaggio dei
soli partiti politici, cioè un raduno
nazionale di giovani provenienti da
diverse realtà italiane ma tutti legati da una grande attenzione per le
problematiche connesse alla legalità ed alla lotta a tutte le mafie. Ci
siamo ritrovati a Reggio Calabria
per una nuova iniziativa che abbiamo ideato e che abbiamo voluto
significativamente chiamare “Legalitàlia”, proprio per rimarcare
anche semanticamente il fatto che
le problematiche della legalità accomunano insieme a noi esperienze di tutta Italia, e che insieme agli
altri giovani vogliamo iniziare un
cammino che appunto possa contribuire a creare un percorso comune e più efficace in questa difficile
battaglia che non può e non deve
essere solo calabrese o solo meridionale. In questo contesto la prima giornata della manifestazione
è stata interamente dedicata alla
commemorazione del sacrificio
del magistrato calabrese Antonino
Scopelliti, assassinato dalla mafia
sedici anni fa, in ricordo del quale
è stata celebrata una S. Messa di
suffragio presieduta da don Luigi
Ciotti nel Duomo di Reggio. La location principale della manifestazione è stata quindi l’area di Piazza
Duomo a Reggio Calabria, città
in cui siamo stati accolti a braccia
aperte dal sindaco Giuseppe Scopelliti, che si è subito detto felice ed
onorato della nostra scelta. Nei tre
giorni del Meeting i giovani hanno
incontrato diverse personalità del
mondo della politica, della cultura,
della Chiesa, dell’Antimafia, della
Magistratura e del giornalismo nazionali come, tra gli altri, Salvatore
Boemi, Coordinatore DDA Reggio
Calabria, Gianfranco Bonofiglio,
giornalista e scrittore, don Luigi
Ciotti, Presidente “Libera. Associazioni, nomi, numeri contro tutte
le mafie”, Agazio Loiero, Presidente Regione Calabria, Beppe Lumia, Vice Presidente commissione
parlamentare antimafia, Antonio
Prestifilippo, giornalista, (autore
del volume “Scopelliti: Morte di
un giudice solo; il patto di ferro
tra la ‘ndrangheta e Cosa Nostra”),
Giuseppe Scopelliti, Sindaco di
Reggio Calabria, Michele Cucuzza, giornalista ed anchorman Rai,
Nicola Gratteri, sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Sonia
Alfano, figlia del giornalista Beppe Alfano assassinato dalla mafia,
Enrico Fierro, giornalista del quotidiano “L’Unità” e scrittore, Nadia
Furnari, Presidente associazione
“Rita Atria”, Pino Maniàci, editore Telejato – Partinico, Giovanna
Melandri, Ministro per le politiche
giovanili ed attività sportive (da
confermare), Fedora Sasso, regista
Rai Educational, Angela Napoli,
deputato della Repubblica, già Vicepresidente ed in atto componente
commissione parlamentare antimafia, Pino Masciari, ex imprenditore
oggi testimone di giustizia, Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato
Antonino Scopelliti, Anna Longo,
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Nasce “Legalitàlia” il primo meeting
nazionale dei giovani antimafia
giornalista Radio Rai, conduttrice
de “Il baco del millennio”, Enrico Fierro, giornalista de “L’Unità,
Umberto De Rose, imprenditore,
presidente Confindustria Calabria
(da confermare), Ruggero Pegna,
promoter calabrese di fama internazionale, Vincenzo Macrì, magistrato presso la Direzione Nazionale Antimafia, Antonio Marziale,
sociologo, presidente Osservatorio
nazionale sui minori, Riccardo
Orioles, giornalista e direttore del
mensile antimafia “Casablanca”,
Luigi De Magistris, sostituto Procuratore della Repubblica presso il
tribunale di Catanzaro. In tutte le
serate ci sono stati momenti di intrattenimento musicale che hanno
valorizzato artisti calabresi, anche
se ormai di fama nazionale.
Aldo Pecora
Portavoce “Ammazzateci Tutti”
Beppe Alfano, assassinato dalla Mafia
Don Luigi Ciotti, Presidente “Libera. Associazioni, nomi, numeri
contro tutte le mafie”
Magna Graecia
Film Festival
S
overato - Giunto alla sua
quarta edizione il “Magna
Graecia Film Festival” di
Soverato ha colto anche quest’anno il consenso tra il pubblico e la
critica. Gianvito Casadonte, ideatore e conduttore della Rassegna,
ha saputo, anche in questa edizione, sebbene in un’atmosfera
alquanto frastagliata da varie vicende d’interesse cittadino, coordinarsi tra le conferenze stampa
degli autori e attori delle pellicole
e le serate di presentazione delle
stesse opere in concorso e, non
solo. Perché le proiezioni delle
opere prime sono state selezionate pellicole trattanti temi di costume, come: “il giorno più bello” di
Massimo Cappelli e “nero bifamiliare” di Federico Zampaglione.
Di tutt’latro sapore, sono i film
“Salvatore, questa è la vita” del
regista Gianpaolo Cugno e “ani-
manera”, lavori questi a sfondo
sociale e prettamente reali, dove
problema dei bambini nella società e nella famiglia rimane in
determinati casi una drammatica
realtà. “animanera” di Raffaele
Verzillo, ne è una reale constatazione in cui, la piaga dilatante
della pedofilia è trattata con attentae sfumature su qeusto dramma
sociale e accorata interpretazione da parte di tutti i protagonisti
del film. Tra le opere prime non
manca il nome di successo, quello di Raoul Bova che, insieme a
Giovanni Mattorana nel film “io
l’altro” affronta questo contemporaneo e storico problema del
rapporto della società occidentale
con la religione dell’Islam, con
tutte le conseguenze e i pregiudizi, talora ingiustificati, che se
ne sono venuti a creare dopo l’11
settembre del 2001. Un festival
delle tematiche molto variegate
dunque, che certamente spiccano d’interesse le sceneggiature
e l’originalità degli argomenti.
Nove giornate queste, in cui non
sono mancate anche le proiezioni
delle opere fuori concorso, come
“Kill Gill” di Gil Rossellini, “senza” di Sabrina Parravicini, già di
casa nelle precedenti edizioni
del “Magna Graecia”, e “13” di
Giuseppe Petitto, un documentario cortometraggio, ideato dallo
stesso Gianvito Casadonte con la
collaborazione di Alessandro Casadonte. Tra le opere fuori concorso “13” rimane un documentario
che riguarda da vicino una vicenda
della quale non ci si può discostare
dalla realtà della storia di Soverato.
Riguarda infatti la tragedia avvenuta il 10 settembre del 2000. Una
data che per quel cataclisma naturale ha marchiato nella tragedia
del campeggio, non solo il cuore
della riviera jonica, ma tutta la Calabria e la nazione intera. Nota di
risalto è da dedicare ai nomi come
Giancarlo Nannini e Claudia Gerini, ma soprattutto, nella sua esuberante bellezza mediterranea, la
madrina del festival “Maria Grazia
Cucinotta” Una presenza che non
ha deluso le aspettative di nessuno, tra amministratori, il sindaco
Raffaele Mancini, la stampa ed il
pubblico, che ha saputo cogliere
con grande spirito quel messaggio
così accorato trasmesso dalla stessa Cucinotta che ha esortato attuare i propri desideri, senza fermarsi
innanzi agli apparenti ostacoli che
la vita comporta, rispettando nello
stesso tempo le proprie origini e
l’amore della propria terra. Un segnale di risalto e di valorizzazione
di questo Sud, da parte della nota
artista, che nella sua lunga carriera
d’attrice, è da pochi anni diventata
produttrice cinematografica. Una
presenza, quella della Cucinotta,
che lascia presagire nell’ambito
del Festival per la prossima edizione, unitamente a Gianvito, progetti
di non poca importanza. Alla conclusione delle sette serate di programmazione delle opere prime,
sotto una visione della giuria composta da maestri del cinema come
Citto Maselli, Franco di Giacomo,
Giorgio Arlorio, Ugo gregoretti, e
da una nuova generazione come
Sivlia Scola, Giulio Scarpati, Rolando Ravello e Sabrina Impacciatore, le premiazioni delle opere
prime sono state così assegnate:
Migliore opera prima: “io l’altro” di Moshen Melliti, con Raoul
Bova e Giovanni Martorana; Miglior attore: “Ignazio Oliva per il
film “Onde” e Antonio Friello per
l’interpretazione di “Animanera”.
A barbora Bobulova, assente nella serata finale è andato il premio
come migliore attrice per il film
“Fratelli di sangue”; Premio alla
migliore sceneggiatura è andato al
film “Ma che ci faccio qui” a cui
è stato riconosciuto il premio per
la migliore regia diretta da Francesco Amato. Gran premio speciale
è andato al film “il giorno più bello” di Massimo Cappelli con Fabio
Troiano; Premio “annecy” ai film
“Io l’altro” e “nero bifamiliare”.
Grande preferenza di voto da parte
della giuria popolare è andato al
film “animanera”, per la delicata
tematica sociale alla quale il regista e i protagonisti di tale opera si
sono dedicati ed hanno saputo affrontare. L’attesa per la prossima
edizione del festival rimane ora
un’appuntamento inevitabile per
il giovane cinema italiano in Calabria e a Soverato.
Leonardo Marano
Maria Grazia Cucinotta
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Informazione Regionale
dalla
Calabria
D
uecentocinquantacinque i
roghi in soli 10 giorni: un
triste record questo che
vede la Calabria al secondo posto
in Italia per numero di incendi. Il
9 ed il 15 luglio scorso gli incendi
hanno lambito il Parco del Pollino
ed altre aree boschive. Sono dati
davvero preoccupanti, considerato
che la temperatura è elevata e la
stagione estiva è iniziata da poco.
Italia Nostra chiede al Corpo Forestale dello Stato, al CTA, Coordinamento Territoriale Ambiente,
all’Ente Parco del Pollino che
particolare attenzione sia dedicata
alla salvaguardia dei boschi, così
da prevenire gli incendi che, secondo il CFS, nell’80% dei casi è
di origine dolosa. Quindi, attività
costante di controllo così da intervenire nell’immediato anche con i
mezzi aerei, per poter circoscrivere i roghi nel minor tempo possibile. Sono stati ben 30 gli ettari di
lecceta distrutti dal fuoco a Papasidero intorno al monte Ciagola e
che, come riportato dalla stampa,
altri 100 ha sono a rischio.Lo stesso danno all’ecosistema forestale
era stato causato da un imponente
rogo il 26 agosto 2006, quando altri 30 ha di leccete e quercete erano andati a fuoco. Continuando a
bruciare ettari di bosco nel Parco o
nelle aree limitrofe, tutti gli sforzi
per conservare la biodiversità, per
tutelare la presenza della flora e
fauna selvatica, protetti dalla legge quadro 394/91, viene ad essere
messa in discussione. Oltre al rischio gravissimo dei roghi, un altro
pericolo incombe sull’ecosistema
del Parco rappresentato dalla messa in esercizio della centrale a biomassa del Mercure, intenzionata a
bruciare oltre 350 mila tonnellate
di legname proveniente dai boschi
del parco con conseguente produzione di gas serra e fuliggini. Per la
salvaguardia dei boschi Italia Nostra propone che: i rimboschimenti
vengano fatti possibilmente con
specie autoctone e che siano curati con diradamenti e manutenzioni
adeguate; siano studiate e messe in
atto azioni capillari come quelle di
segnalare ai Provinciali dei CFS le
aree coperte dal fuoco e che il CTA
del Parco tenga aggiornata una
mappa degli eventi con una cartografia consultabile anche su internet sul sito del parco nazionale del
C
atanzaro - Si è svolta
a Roma l’Assemblea
Nazionale dell’Associazione Nazionale Bonifiche ed Irrigazioni, alla presenza dei Ministri De Castro
e Pecoraio Scanio; il nostro
Presidente Gargano ha rilanciato sia sul ruolo dei Consorzi di Bonifica di assoluti
protagonisti nella lotta (ormai planetaria) alla siccità
ed alla desertificazione, che
sui costi e la capacità di programmazione della politica
Pollino; venga adottata finalmente
una strategia del parco tendente ad
una gestione competente del patrimonio forestale, ricordando che la
conservazione degli habitat si può
ottenere solo attraverso una conoscenza dettagliata delle diverse
problematiche ecologiche connesse al patrimonio forestale; si arrivi
all’adozione (non più rinviabile
dopo 8 anni!) del piano del Parco
nazionale del Pollino per superare
gli interessi regionali e localistici ed evitare il rischio di un uso
improprio delle risorse forestali,
fatto che comporterebbe il venir
meno della ragione fondante che
ha portato all’istituzione dei parchi
nazionali e delle aree protette in
Italia; si lavori per una tutela della
fauna, della biodiversità forestale
(manca una legge quadro nazionale); le risorse naturali dei parchi
siano salvaguardate secondo quanto stabilito dalla L.394/91 attuando uno sviluppo che favorisca quei
processi virtuosi solo enunciati,
come la priorità degli incentivi
pubblici per programmi e progetti
attuati da Comuni all’interno dei
parchi che nessuna Regione ha mai
riconosciuto ed attuato.
13
Non c’è pace, tra roghi e
tagli, per i boschi del Pollino
Parco Nazionale del Pollino
Finisca la stagione
dell’emergenza
Ministro De Castro
Grazioso Manno: per la gestione della
risorsa idrica può iniziare la stagione del
servizio al cittadino ed al sistema produttivo
sulle tematiche dell’ambiente e, più specificatamente,
della gestione della risorsa
idrica “soprattutto al sud,
dove è necessario istituire
una task force ministeriale,
che affianchi i Consorzi di
Bonifica, per rendere subito cantierabili i progetti del
Piano Irriguo Nazionale” ha
testualmente detto Massimo
Gargano nella relazione introduttiva. Assieme a quasi
tutti i presidenti dei Consorzi
calabresi, il Vice Presidente
ed il Direttore dell’Urbi, tutti hanno potuto registrare il
grande riconoscimento dei
massimi livelli istituzionali nazionali del ruolo di gestione e programmazione
del mondo della bonifica.
“È necessario proseguire
sul lavoro tracciato, assieme
all’Anbi, dal Piano Irriguo
Nazionale perché finisca la
stagione dell’emergenza e si
possa iniziare a beneficiare
di una programmazione che i
settori dell’agricoltura e del
turismo attendono per poter
competere sul mercato globale” è stato il tema centrale
dell’intervento del Ministro
delle Politiche Agricole e
Forestali, Paolo De Castro.
“Con le ultime notizie di
cronaca mondiale sono stati definitivamente smentiti
coloro i quali si ostinavano
a sostenere che era difficile
far coesistere la politica della spesa con le ragioni della
tutela ambientale, le indicazioni espresse dal Presidente Gargano nella relazione
introduttiva, che ho molto
apprezzato, contengono tutte quelle preziose indicazioni che individuano nella
gestione delle infrastrutture necessarie alla corretta
gestione della risorsa idrica, il fondamentale volano
di sviluppo delle politiche
ambientali come strumento di produttività e non solo
di tutela della salute e della
qualità della vita dei cittadini” ha dichiarato il Ministro
dell’Ambiente Alfonso Pecoraio Scanio. A noi, Consorzi di Bonifica della Calabria, questo importantissimo
appuntamento è servito per
convincerci sempre di più
che è necessario accelerare
il processo già avviato su
quella politica gestionale che
mira a consolidare il concetto di autogoverno che passa
attraverso l’intensificazione
dei servizi all’utenza agricola ed extragricola che attende l’ultimazione degli in-
vasi e la gestione dei Piani
Pluriennali di opere di Bonifica. È divenuta, dunque,
priorità ineluttabile avviare,
attraverso una reale concertazione con tutti i livelli istituzionali, quel processo che
consolidi la necessaria autorevolezza nel rapporto con il
sistema delle imprese agricole, rappresentato sempre
meglio dalle Organizzazioni
di categoria, con gli altri settori produttivi, sempre più
consapevoli dell’importanza
della gestione dell’oro blu, e
con i cittadini calabresi tutti che devono sapere che più
del sessanta per cento dell’acqua che arriva ai loro rubinetti deriva da fonti di accumulo gestite dai Consorzi
di Bonifica.
Grazioso Manno
Un albero non ha via di scampo.
O forse si.
Il Patrimonio forestale è un bene di tutti.
Nel 2006, in Calabria, 983 incendi non hanno dato via di scampo
a 2.834 ettari di superficie boscata.
Difendi il tuo Patrimonio, non restare immobile.
NUMERO GRATUITO
800 496 496
Accendi il telefono, spegni l’incendio.
REGIONE CALABRIA
Assessorato all’Agricoltura,
Foreste, Forestazione,
Caccia e Pesca
INSERTO
15
Corriere Letterario
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
A cura di Antonio D’Ettoris
Il monachesimo e l’identità europea
Giuseppe Brienza
I
l Cammino verso la Tomba
di San Giacomo apostolo,
l’evangelizzatore spagnolo,
rappresenta una testimonianza
vivente dell’identità dell’Europa, dalle sue origini fino ai nostri
giorni. I pellegrini europei sull’antico Cammino di Santiago de
Compostela hanno infatti sempre
inseguito un’unica meta, all’insegna della Fede e dell’identità
comuni, che ha rappresentato
quindi e continua a rappresentare
un punto di convergenza dell’Europa con l’intera Cristianità. E’
questo il significato più profondo
del libro di mons. Eugenio Romero Pose Le radici cristiane d’Europa (tit. orig.: Raíces cristianas de
Europa. Del Camino de Santiago
a Benedicto XVI, Editor San Pablo
Comunicación SSP, Madrid 2006;
trad. dallo spagnolo di Manuela
Moretti, Marietti 1820, Città di
Castello (PG) 2007, pp. 349, euro
24) che, come scrive l’Autore nel
suo Prologo (pp. 9-12), “Vuole essere un umile omaggio ai pellegrini, di tutte le età e di tutti i tempi,
che hanno lasciato la propria impronta sul Cammino dell’Europa”
(p. 12). Santiago de Compostela è
un luogo emblematico di quell’Europa che è cristiana fin dalle sue
origini ed è rimasta tale per più di
un millennio; studiare la sua nascita ci aiuta pertanto a comprenderla
dal punto di vista storico ed a guardare con più sicurezza verso la sua
identità e vocazione. Romero Pose
descrive con rigore e passione i
tratti di una storia, più che millenaria, che vede il Vecchio continente
erede degli elementi più salienti
del pensiero classico, della Grecia,
di Roma e di Gerusalemme. Parlare di Europa cristiana significa
infatti a suo giudizio “portare dinnanzi ai nostri occhi un frammento
della storia umana che ha fedelmente e tenacemente custodito le
radici delle scoperte del pensiero
greco, del sapere pratico di indole
latina e dello spirito semitico-cristiano” (p. 18). Da Sant’Agostino,
“che ha svolto un ruolo decisivo
all’interno della formazione dell’Europa cristiana” (p. 33) per arrivare fino a Giovanni Paolo II ed
a Joseph Ratzinger, il volume offre
anche i passaggi più importanti del
pensiero “europeista” dei grandi
protagonisti della Chiesa. Oltre
che ai capitoli dedicati alla storia
ed alla spiritualità compostelana [v. ad es. il V sul Cammino di
Santiago, Cammino dell’Europa
(pp. 164-182), il VII, Significato
e attualità del Cammino di Santiago. L’Europa e i suoi pellegrini
(pp. 197-205) e l’VIII, dedicato al
Cammino di Santiago e l’Europa
di oggi: significato storico e teologico (pp. 206-220)] le pagine
più interessanti di Romero Pose si
possono trovare nei ritratti che egli
fa di questi ultimi due protagonisti,
oltre che della storia della Chiesa,
anche di quella della coscienza europea. Dal Grido dell’Europa di
Giovanni Paolo II da Santiago de
Compostela (cfr. cap. VI, pp. 182196) si passa quindi all’esame,
quasi con un “saggio nel saggio”,
del Pensiero sull’Europa del cardinale Joseph Ratzinger (cfr. cap.
III, pp. 78-138), a partire dalla
conferenza impartita all’Istituto
pastorale di Vienna nel 1958 fino
alla più nota relazione tenuta in occasione della consegna del Premio
san Benedetto, poi pubblicata da
Cantagalli con il titolo L’Europa
nella crisi delle culture (con un’In-
Monsignor Romero Pose
Eugenio Romero Pose nato a
Bayo, una piccola località vicino
a La Coruña (Spagna nordoccidentale), il 15 marzo del 1949, è
ordinato sacerdote nella diocesi
di Madrid il 27 luglio del 1974.
Insegna Teologia e Filosofia per
quasi un ventennio (dal 1981 al
1997) nell’Istituto Teologico Compostelano appartenete alla Pontificia Università di Salamanca;
dal 1980 al 1990, è anche “professore invitato” nell’Università
Gregoriana di Roma. Autore di
numerose pubblicazioni, specialmente di argomento patristico,
ha diretto per molti anni «Compostellanum», la rivista edita dal
1956 dall’Arcidiocesi di Santiago
per approfondire e diffondere nel
mondo la storia e la spiritualità
del “Cammino Compostelano”.
Nel 1989, curando a questo
proposito per il quotidiano della
CEI Avvenire, un “vademecum”
per il pellegrino ha premura di
avvertirlo con queste parole:
«Parlare del Cammino risulterà
sempre una riflessione povera se
non si ritorna a calcare la strada
che racchiude più parole di tutti i
diari scritti dai pellegrini. Paziente lettore, che questo scritto ti
animi a cominciare la “rotta” che
porta a Compostela, e, nel farla,
comproverai che custodisce i
suoi segreti solamente per colui
che pellegrina» (Eugenio Romero Pose, Il cammino di Santiago
di Compostela, edizione fuori
commercio riservata ai lettori di
Avvenire, marzo 1989, p. 16).
Nominato nel 1991 Rettore
del Seminario Mayor della diocesi compostelana, Mons. Romero Pose è ordinato il 7 marzo
del 1997 dal cardinale di Madrid
Antonio María Rouco Varela suo
vescovo ausiliare e, in qualità di
membro della Commissione per
la Dottrina della Fede della Conferenza episcopale spagnola,
è fra i più attivi promotori dell’“istruzione pastorale” Teologia
e secolarizzazione in Spagna. A
quarant’anni dalla fine del Concilio Vaticano II, pubblicata nel
marzo del 2006 a seguito di più
di tre anni di lavoro concertato
con l’omonima congregazione
vaticana, allora presieduta dal
cardinale Joseph Ratzinger, oggi
troduzione di Marcello Pera, Siena
2005). L’Europa in effetti non è al
centro solo del servizio ecclesiale
di papa Benedetto XVI, ma è stata
nel cuore della missione pastorale
e scientifica anche di Joseph Ratzinger, secondo il quale la Chiesa
Cattolica può continuare a ricevere
Massimo Campanini
Averroè
Il Mulino
Pagg. 168 Euro 11,00
Averroè (1126-1198), il filosofo arabospagnolo celebre in Occidente soprattutto
per i suoi commentari al pensiero di Aristotele, fu uno degli intellettuali più controversi del suo tempo. Studioso poliedrico e versatile, ha lasciato contributi in campo non soltanto filosofico, ma
anche teologico, giuridico e scientifico.
Come vivono i cristiani nei Paesi a maggioranMichele Zanzucchi
za musulmana? Quali le difficoltà, ma anche le
Cristiani nelle terre
speranze per una pacifica convivenza tra le due
del Corano
comunità? Sono le domande all’origine di questo
Città Nuova
reportage di viaggio nei Paesi musulmani del
Pagg. 240 Euro 18,00
sud e dell’est del Mediterraneo. Da Casablanca a
Sarajevo, si alternano descrizioni di viaggio, interviste a vescovi e
patriarchi, racconti di storie vissute da semplici cristiani.
Uno strumento indispensabile - ed unico nel
suo genere - per tutti gli appassionati di musica e per qualsiasi tipo di operatore musicale e
professionista di settore. Accanto ad una parte
divulgativa Turistico – Musicale dove sono
presentati gli eventi musicali più importanti
d’Italia, la Guida alla musica in Italia ospita
un database di indirizzi sulle realtà associazionistiche ed imprenditoriali
che operano sul versante musicale in Italia.
Luciano Vanni
Guida alla musica
in Italia
Vanni
Pagg. 704 Euro 22.60
Opera d’esordio di Piero Jahier, Resultanze in
Piero Jahier
merito alla vita e al carattere di Gino Bianchi fu Resultanze in merito
pubblicato per la prima volta nelle edizioni dei alla vita e al carattere
“Quaderni della Voce” nel 1915. Nella forma di
di Gino Bianchi
un fascicolo ministeriale si narra la triste vicenda
Vallecchi
esistenzaile di un travet che finisce per identifiPagg. 150 Euro 1
care la propria vita con la propria anzianità di
Euro 25,00
servizio.
papa. Secondo Romero Pose
con tale documento la Chiesa
spagnola ha inteso additare “sia
la malattia che la cura” all’origine della cristianità malata del
mondo iberico ed occidentale in
genere. La malattia, identificata
nella “secolarizzazione interna
alla Chiesa”, che ha causato un
diffuso smarrimento della fede,
anche generato da “proposte
teologiche che hanno in comune
una presentazione deformata del
mistero di Cristo”; la cura, consistente nella restaurazione della
professione di fede proclamata
da san Matteo nel suo Vangelo
(cfr. 16,16): “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, soprattutto
nei quattro degli ambiti teologici
in cui essa sembra oggi più insidiata: l’interpretazione delle
Scritture, la Cristologia, l’ecclesiologia e la vita morale.
Anche a motivo di questa sua
analisi, il vescovo ha svolto negli
ultimi anni della sua vita un’intensa opera di patrocinio e collaborazione con quei teologi spagnoli
che, fedeli alla Tradizione, hanno
cercato e cercano di riportare
molti doni dall’eredità propria dell’Europa. La riflessione di Ratzinger si è incentrata, nel corso degli
anni, sulla critica della cultura europea da una prospettiva morale,
offrendo, allo stesso tempo, una
risposta alle sfide della modernità:
“La caratteristica che risalta nelle diverse versioni della
cultura moderna è l’abbandono. Una società
senza Padre impedisce
la fraternità e la crescita
della convivenza, e allo
stesso tempo disprezza
il fondamento della di-
A cura di C. Bernardini e G.
Salvini
La crisi energetica nel mondo e in Italia
Dedalo
Pagg. 192 Euro 22,50
ordine nella trasmissione della
Fede della Chiesa, all’insegna di
una rinnovata fiducia nella Verità
di Cristo Salvatore di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. Fra questi
si può annoverare il gesuita Luis
F. Ladaria, professore di Teologia
nella Pontificia Università Gregoriana e Segretario dal 2004
della Commissione Teologica
Internazionale, il cui ultimo libro,
Jesucristo, salvación de todos
(“Gesù Cristo, salvezza di tutti”,
Editor San Pablo Comunicación
SSP, Madrid 2007), incentrato
appunto sull’affermazione del valore salvifico universale di Gesù
Cristo, è dedicato alla memoria
di monsignor Romero Pose che
fino agli ultimi giorni della sua
vita vi ha collaborato (secondo
quanto scrive padre Ladaria nella
sua dedica, “senza la sua amichevole insistenza questa collezione di articoli non avrebbe mai
visto la luce”). A 58 anni appena
compiuti, monsignor Romero
Pose muore a Madrid il 25 marzo
del 2007.
G. B.
gnità umana e fomenta la spersonalizzazione” (p. 137). Sebbene
come dimostra Romero Pose le
riflessioni del cardinale Ratzinger
si sviluppino in una prospettiva
rigorosamente teologica, la loro
lettura e meditazione permetterebbe oggi a molti “europeisti”
che continuano a rifarsi e riproporre l’ispirazione dei “padri democristiani” della C.E.E., un serio
esame di coscienza che, ulteriormente, consentirebbe forse loro di
trovare reali vie d’uscita all’attuale crisi del processo d’integrazione dell’Unione europea.
L’intento del volume, che raccoglie gli interventi del Convegno romano, è quello di
fornire dati e informazioni che mettano il
lettore in condizione di farsi un’idea propria, libera da pregiudizi, sullo stato della
ricerca nei settori alternativi e di trarne le
conseguenze, anche politiche.
Dopo aver esaminato i tratti peculiari delA. Limentani, M. Infurna
l’epopea e discusso i problemi delle “origiL’epica romanza nel
ni” della letteratura epica romanza, gli autori
Medioevo
passano in rassegna le tradizioni fiorite nelle
Il Mulino
singole aree geografiche e linguistiche: dalle
Pagg. 104 Euro 8,50
“chansons de geste” in lingua d’oïl ai testi
di area provenzale, dalle opere nate nella penisola iberica (una su tutte, il “Cantar de mio Cid”) alla produzione
italiana settentrionale.
Caterina Boschetti
Cosa significa il termine “setta”? Cosa spinge
Il libro nero delle sette in
un individuo a farne parte? Ma soprattutto
come è possibile che, in un paese dove vige la
Italia
libertà di culto, la religione diventi sinonimo
Newton & Compton
di oppressione e schiavitù? Questa inchiesta
Pagg.128 Euro 12,00
nazionale racconta in modo semplice e chiaro
tutti i meccanismi e i passaggi che portano una persona qualunque a intraprendere un viaggio verso una religiosità fatta di strani rituali, preghiere sconosciute, alfabeti sacri e linguaggi criptici, ma a volte anche di droghe, di psicofarmaci e, in certi casi, di violenze sessuali e percosse.
Libere divagazioni: il titolo raccoglie la
Paolo Ferrando
sintesi di questi scritti, considerazioni
Libere
divagazioni
personali che riguardano argomenti vari,
Nuovi
Autori
più o meno approfonditi, attinenti alla vita
Pagg.
62
Euro
9,00
privata dell’autore e alla quotidianità che
ci appartiene. Le pagine di questo libro
offrono una piacevole lettura senza pretese, senza saccenteria, sono fogli
che, come scrisse Ezra Pound, sono stati scritti semplicemente per restare.
16
Letteratura Mediterranea
INSERTO
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Quando ci si può guardar soffrire e raccontare quello che si è visto, significa che si è nati per la letteratura.
Giovanna Crisà
Tahar Ben Jelloun
Partire
Bompiani
pp. 280 Euro 17,00
U
n libro sul problema
dell’immigrazione,
che non lascia di certo
indifferente il lettore. Autore di
successo, Jelloun da sempre affronta le difficoltà del suo paese, mostrandole al mondo occidentale per sensibilizzarlo, o
forse per metterlo a conoscenza di ciò che avviene in paesi
orientali. In Partire, Azel, è un
Gioconda Belli
La pergamena
della seduzione
Rizzoli pp. 384 Euro 18,50
T
empo fa, in una intervista, il giornalista
Roberto
Ferrucci,
parlò del suo libro dedicato
al G8, dicendo che aveva
sentito la necessità di raccontare ciò che aveva visto
in quel luglio del 2001, a
Genova. Le immagini che
vedevamo attraverso la televisione, mostravano scene di
violenza, di orrore, di corpi
insanguinati. Protagonista
del romanzo è Giorgio che
dopo sei anni, ritorna a Genova: la sua vita privata, il
suo quotidiano, si intreccia
con i ricordi del G8, e con i
misteri sui quali non è ancora stata fatta luce. In un
anonimo albergo, comincia
col pensare ad Angela, a Magdalena, a Elisa, tre donne,
tre fantasmi che fanno parte
dei suoi ricordi. La prima,
gli racconta come sia stata
picchiata a sangue dai poliziotti. I loro calci arrivavano
nello stomaco, nella schiena.
“ Si rannicchiò magdalena:
Ritorni feto quando cerchi
giovane che sogna l’europa,
ma soprattutto una vita dignitosa lontana dalla povertà. Azel
rappresenta tutti quei giovani
che lasciano il proprio paese,
spesso con una laurea in tasca,
e soprattutto con tanti sogni.
Sono sogni che a volte finiscono in mare, insieme ai loro
corpi, lo stesso mare che sin da
bambini hanno guardato dalla
loro terra, magari dicendosi
“un giorno andrò via da qui e
sarò felice”. E hanno vissuto
nell’attesa di quel giorno, lavorando, studiando. Azel dovrà
scendere a compromessi, come
una relazione omosessuale, per
di proteggerti. Ritorni nel
grembo, l’unico vero riparo
della tua vita.” E senza differenza di sesso i caschi blu,
picchiavano in testa, picchiavano dappertutto sino a
lasciare i volti coperti di sangue, esanimi in terra. Un romanzo denuncia, nonostante
non sia privo di profondi
sentimenti, di un giornalista
che è stato testimone di una
strage di giovani, ricchi di
ideali, disarmati di fronte
alla forza brutale dei caschi
blu. Si, probabilmente la
polizia faceva il suo dovere,
ma continuare a picchiare un
corpo morto non è giusto. La
narrazione di Ferrucci è stata definita giustamente “silenziosa e immobile”, forse
perché è consapevole di non
aver potuto far nulla contro
l’inferno.
Mary Higgins Clark
La notte mi
appartiene
Sperling
pp. 464 euro 6,00
Q
dei movimenti islamici contro lo
scià, amici e conoscenti coinvolti
nella Rivoluzione che approda
alla grigia realtà quotidiana del
regime dell’ayatollah. Senza quasi un perché, Marina da un giorno
all’altro si ritrova in una cella di
Evin, la famigerata prigione di
Teheran. Viene torturata, condannata a morte. Ma davanti al plotone di esecuzione, la sua pena viene
commutata in ergastolo e il suo
carceriere-salvatore la costringe a
convertirsi all’Islam e a sposarlo.
Per Marina inizia un lungo viaggio
interiore per scendere a patti con la
nuova realtà.
G. C.
Ridley Pearson
Il codice Laena
Fanucci
pp. 400 Euro 17,50
“Forte, creativo, al di
là delle classiche procedure di indagine...
Questo romanzo di Ridley Pearson è imperdibile”.
Baltimore Sun
“Un romanzo clamoroso... vi terrà svegli tutta
la notte, gli resterete disperatamente aggrappati”.
Harlan Coben
Laura Bosio
Le stagioni dell’acqua
Longanesi
Pagg. 266 Euro 16,00
Tutto si svolge nell’arco
di una settimana, in una
grande casa che si rispecchia nell’acqua delle risaie. Un mondo capovolto
dove la terra e il cielo si
mescolano e si confondono. È un marzo nevoso e
pieno di luce. La vecchia
proprietaria della tenuta, la Torricella, convoca a
sorpresa la ex nuora, una giovane donna in cerca di
una passione e di un’identità legata a quei luoghi.
E il loro incontro mette in moto sentimenti, ricordi,
catene di vicende, fino a un nuovo, inaspettato amore. Accanto a loro, un anziano e saggio fattore, una
suora laboriosa e inventiva fuggita dal convento, un
industriale curioso e che suscita curiosità, un’epopea
di personaggi e altri animali, di vite vere e immaginarie radunate intorno a una campagna bellissima e
unica.
Laura Bosio dà voce in questo romanzo al mondo del
riso, una pianta forte e fragile, con radici lontane nel
tempo e nello spazio, ma che nella pianura padana ha
trovato un nido e una culla, da cui rinascere anno dopo
anno. Intrecciando cultura materiale, storie in corso e
storie passate, leggende e scienza, ci narra di fatti che
dagli specchi d’acqua geometrici delle risaie vengono
restituiti nelle loro infinite prospettive.
Enrico Minoli
Il segreto di Tarzan
il greco
Cairo
pp. 301 Euro 16,50
G. C.
Marina Nemat
Prigioniera di Teheran
Cairo
Pagg. 317 Euro 17,00
uesta storia di violenza,
annientamento e rinascita comincia in Iran,
una fredda sera di gennaio del
1982, quando i guardiani della
Rivoluzione arrivano a casa di
Marina Nemat per arrestarla. In
quel momento nella vita di una
spensierata sedicenne si apre uno
squarcio, un abisso in cui solo
vent’anni dopo quella ragazza
diventata donna riuscirà a gettare
lo sguardo. L’infanzia di Marina
è stata simile a quella di tante altre ragazze. I giochi nei parchi di
Teheran, le vacanze sulle rive del
Caspio, i momenti di preghiera
nella chiesa cristiana ortodossa
del quartiere, una famiglia poco
affettuosa, addolcita dalla presenza della nonna di origine russa.
Poi l’adolescenza e i primi turbamenti del cuore, fino al sentimento profondo per Andre, l’amore
di una vita. Finché i segnali inquietanti di un cambiamento imminente si addensano minacciosi
nel suo ciclo: le prime proteste
ottenere il visto per la Spagna,
una relazione che lo ripugna e
che non accetterà mai. Spesso, nella vita , per realizzare i
propri sogni , bisogna fare violenza a sé stessi, perché come
scrive Jelloum nelle ultime
pagine “tutti siamo chiamati a
lasciare la nostra casa , sentiamo il richiamo del mare aperto,
il richiamo delle profondità….
perchè spesso la nostra terra
non è abbastanza ricca, amorevole, abbastanza generosa per
tenerci accanto a sé. Allora noi
partiamo, remiamo sui mari
fino a che non si spegne anche
la più piccola luce che un essere vivente porti … e noi seguiremo quest’ultima luce, così
piccola, così flebile, quella
che metterà fine al dolore del
mondo”. Un libro che fa riflettere, che si legge come una
poesia che arriva alla mente e
al cuore.
Èdouard Bourdet
A vent’anni dalla consegna del diploma Jean
Sheridan, ormai autrice famosa, si reca alla
Stonecraft Academy
per essere premiata, ma
l’evento è funestato dalla notizia che una sua
ex compagna di scuola
è stata trovata morta
nella piscina di casa. Ad
aggravare le cose, la consapevolezza che questa
morte è solo l’ultima di
una lunga serie attraversata dal filo rosso di una
fotografia dei tempi del
college...
Nell’incanto del mare
della Grecia, la storia di
due uomini separati da
un’antica colpa che ha trasformato la loro amicizia
in un rancore senza tempo.
Tarzan, il vulcanico pescatore che vuole diventare
armatore, e Jani, il suo rivale, eterno sconfitto dalla vita
che vive di illusioni e di rimpianti. Uomini diversi come
le facce di una stessa medaglia, ma uniti da un comune
destinoDal magico Egeo alla New York ferita di Ground
Zero, dalle sedi delle grandi banche ai parchi incontaminati d’Africa, il romanzo mette in scena l’eterna lotta
umana per la felicità e si cala nel mare insondabile dei
sentimenti - amori trascorsi, amori stanchi, amori nuovi
- sui quali, inesorabile come in una tragedia greca, incombe l’ombra del Fato.
E da un segreto, un segreto inconfessabile. Tra loro, un
altro legame, più forte di quanto entrambi vogliano immaginare: il giovane Elias, l’unico figlio di Jani, stregato
dall’esuberante personalità di Tarzan e dalla sua incontenibile energia. Chi racconta è Francesco, un merchant
banker italiano amico e confidente di Tarzan e Jani che,
cercando di mettere ordine nella propria esistenza, sempre in bilico tra il bisogno di certezze e le passioni che
scardinano ogni cosa, assume di volta in volta il ruolo di
testimone, di consigliere, di “deus ex machina”.
Dal magico Egeo alla New York ferita di Ground Zero,
dalle sedi delle grandi banche ai parchi incontaminati
d’Africa, il romanzo mette in scena l’eterna lotta umana
per la felicità e si cala nel mare insondabile dei sentimenti - amori trascorsi, amori stanchi, amori nuovi - sui
quali, inesorabile come in una tragedia greca, incombe
l’ombra del Fato.
INSERTO
NOVITÀ LIBRARIE
Novità Laterza
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
www.mulino.it
Il volume offre una biografia intellettuale di Gaetano Salvemini (1873-1957), storico e uomo
politico fra i più influenti del
Novecento italiano. Sono prese in
considerazione le varie fasi del suo
percorso intellettuale: dal distacco dal socialismo degli anni giovanili all’impegno antigiolittiano, all’interventismo, alla stagione antifascista, per giun
gere infine al polemista acceso del sistema repubblicano.
Gaetano Quagliarello
Gaetano Salvemini
Il Mulino
Pagg. 320 Euro 25,00
Dall’antichità cristiana ai maestri dei secoli
XII-XIII, dalle Crociate alle guerre contro gli
eretici, dalla giustificazione dei massacri dei
popoli del nuovo mondo alle posizioni durissime di Lutero e Calvino: per tutti la guerra è un
momento in cui si realizza la giustizia di Dio,
che ovviamente è sempre dalla parte di chi la promuove. Tullio Gregory
Guido Formigoni
La politica internazionale
del Novecento
Il Mulino
Pagg. 372 Euro 22,00
Nel mondo contemporaneo,
immerso nei processi della globalizzazione, le questioni internazionali, da sempre decisive, si sono
fatte ancor più rilevanti per la vita
dei popoli, le società organizzate,
le istituzioni politiche. Questo libro intende fornire un primo quadro
d’insieme della politica internazionale nel Novecento, di cui analizza le
strutture essenziali, le dinamiche fondamentali, i grandi problemi.
Nel mondo contemporaneo, immerso nei
Leopoldo Nuti
processi della globalizzazione, le questioni
La sfida nucleare
internazionali, da sempre decisive, si sono
Il Mulino
fatte ancor più rilevanti per la vita dei popoli,
Pagg. 440 Euro 32,00
le società organizzate, le istituzioni politiche.
Questo libro intende fornire un primo quadro
d’insieme della politica internazionale nel Novecento, di cui analizza
le strutture essenziali, le dinamiche fondamentali, i grandi problemi.
Tutti i grandi pensatori dell’Ottocento - da
Durkheim a Weber, da Marx a Freud - riteneReligione e politca nel mondo vano che l’avvento della società industriale
globalizzato
avrebbe gradualmente sottratto importanza e
Il Mulino
significato sociale alla religione. Questa teoria
Pagg. 384 Euro 28,00 della secolarizzazione è stata predominante
nelle scienze sociali per tutto il Novecento,
finché di recente è stata messa radicalmente in discussione. Oggi possiamo verificare che la religione non è affatto scomparsa, né è probabile che
ciò avvenga in futuro.
P. Norris, R. Inglehart
Sacro e secolare
Astrologia
Opere e stampa (1472-1900)
2 voll. di pp. xxx-1108
Euro 120,00
Si tratta della prima bibliografia esclusivamente dedicata alle opere di astrologia, o che
di astrologia hanno trattato, edite nel corso di
oltre quattro secoli. I commenti dell’autore,
che accompagnano un buon numero di schede,
rendono interessante l’opera anche oltre le
sue finalità strettamente bibliografiche, che,
pure, si caratterizzano per completezza e ricchezza di dati: tra questi ultimi, le altre fonti
bibliografiche e l’indicazione di possesso del
le opere nelle biblioteche online.
A cura di C. Del Vivo
Hiram Powers
Atti del Convegno di studi nel
Bicentenario della nascita
1805-2005
pp. XVI-176 Euro 22,00
La scultura di Hiram Powers (1805-1873),
vissuto 30 anni a Firenze, si sviluppa fra
sensibilità neoclassica e istanze realistiche. I saggi, le fotografie, le testimonianze
raccolte nel volume in occasione del bicentenario della nascita, ripropongono un
personaggio che pose Firenze e il marmo
della Toscana al centro della produzione
artistica ed esportò oltreoceano, un modello
culturale di grande successo.
Egidio Festa
Galileo
La condanna contro Galileo, seguita dall’abiuPagg. 358 Euro 12,00
ra, fu pronunziata il 22 giugno 1633. Urbano
VIII, il papa che era all’origine della decisione,
aveva considerato la dottrina copernicana soltanto temeraria: la
punizione eccessiva, feroce e per alcuni aspetti incomprensibile,
fu motivata da considerazioni che ancora oggi la Chiesa rifiuta di
chiarire.
M.T. Fumagalli Beonio
Brocchieri
Cristiani in armi
pp. 226 euro 7,50
Pagg. 432 Euro 20,00
Nel XX secolo la Russia ha conoFrancois Benaroya
sciuto due grandi trasformazioni
L’economia della Russia
economiche: il passaggio all’ecoIl Mulino
nomia pianificata; la transizione
Pagg. 168 Euro 11,00
all’economia di mercato, suscitando in entrambe le occasioni speranze e delusioni. Dal 1999 l’economia russa sembra aver acquistato un nuovo slancio, tanto che per
alcuni il paese nell’arco di vent’anni tornerà ad essere la prima potenza
economica europea.
Leandro Cantamessa
www.laterza.it
17
Gli italiani scoprirono presto quanto la realtà
Marco Patricelli
della guerra aerea fosse diversa dalla propagan- L’Italia sotto le bombe
da del Regime. In 64.354 persero la vita sotto
Pagg. 378 Euro 20,00
il fuoco dal cielo. Un numero, calcolato per
difetto, che nella sua freddezza anestetizza il
sanguinoso dramma di quell’autentica pioggia di bombe abbattutasi
su città e civili innocenti. Ricerca documentaria inedita, ricostruzione
rigorosa, capacità di racconto: questo volume è una lettura avvincente
di un dramma scatenato dall’alto e vissuto dal basso.
Luciano Canfora
Pagg. 94 Euro 12,00 in circostanze oscure. Farsi attribuire la massima
magistratura imponendo come collega un parente,
liquidato dopo poche settimane. Atterrire, armi in
pugno, il Senato - prima illuso poi tradito - e imporgli di avallare una procedura apertamente incostituzionale. Avviare, grazie a un’inedita magistratura
straordinaria, le più feroci proscrizioni. Questa la ‘marcia su Roma’ di Gaio
Giulio Cesare Ottaviano, figlio adottivo di Cesare, e futuro Augusto, il 19
agosto dell’anno 43 a.C.
Sono gli anni della prima età moderna ma il
Ottavia Niccoli
tema è sempre vivo e scottante: che cosa vuol
Perdonare
dire perdonare, chi può chiedere perdono, chi
Pagg. 250 Euro 18,00
può perdonare, che rapporto c’è tra giustizia e
vendetta, tra giustizia e perdono, tra memoria e perdono.
Rita Ramberti
Il problema del libero arbitrio
nel pensiero di
Pietro Pomponazzi
pp. XXIV-328 Euro 35,00
Nella prima metà del ’500, tra il quinto
Concilio Lateranense e il Concilio di Trento,
diviene centrale tra pensatori – culminando nello scontro tra Erasmo e Lutero – la
riflessione sullo statuto del libero arbitrio
rispetto alla necessità naturale, e a quella
degli atti divini. Nella possibilità di realizzare liberamente una virtù paga di se stessa,
Pomponazzi per primo intuì il fondamento
della filosofia morale e, nel contempo, la
condizione necessaria di una teologia della
salvezza non distruttivamente irrazionalista.
Elisabetta Scarton
Giovanni Lanfredini
Uomo d’affari e diplomatico
nell’Italia del Quattrocento
pp. XVI-358 Euro 37,00
Nel tracciare il profilo di Giovanni Lanfredini, il volume sfiora molte tematiche
storiografiche: dalle scelte politiche alle
alleanze matrimoniali, dal patronato alla
committenza artistica.
L’immigrazione è divenuta, in Italia,
oggetto di un dibattito pubblico solo
alla fine degli anni Settanta. Su un lasso
temporale straordinariamente ampio, che
dal 1861 arriva fino a noi, Luca Einaudi
ricostruisce le evoluzioni economiche, demografiche e giuridiche
del fenomeno immigrazione in Italia e lo inserisce nel quadro degli
aspri dibattiti che hanno influenzato le politiche di accoglienza.
Luca Einaudi
Le politiche
dell’immigrazione in Italia
Pagg. 448 Euro 28,00
N O
ovità
Puntare sulla capitale scortato da un esercito vin-
La prima marcia su Roma citore rimasto improvvisamente senza capi, morti
lschki
www.olschki.it
Marco Lenzi
Moderatismo e amministrazione
nel Granducato di Toscana
La carriera di Luigi Serristori
pp. XVI-246 Euro 28,00
Ricostruendone la biografia fino all’epilogo
fallimentare del 1848-49, questo volume
fa luce su alcune contraddizioni profonde dello stato ‘amministrativo’ lorenese,
connesse all’ambiguo compromesso fra la
ristrettezza della sua base sociale e i limiti
della sua impalcatura istituzionale.
Franchini, Pacini, Soldani
Giornali di donne
in Toscana
Un catalogo molte storie (17701945)
2 tomi di pp. IV-672 Euro 65,00
Frutto di un paziente lavoro collettivo di recupero e valorizzazione delle tracce lasciate dai
giornali (periodici) “per donne” e “di donne”
stampati in Toscana dal 1770 al 1945 nei
cataloghi delle biblioteche, nei registri della
censura granducale e negli avvisi della stampa
coeva, i volumi presentano un corpus di 170
schede analitiche che disegnano possibili
percorsi di lettura “tra testi e contesti”, di cui
i tre ampi saggi introduttivi forniscono le coor
dinate di fondo.
Maria Elena Cortese
Signori, castelli, città
Chiara Santini
Il giardino di Versailles
tra X e XII secolo
pp. XVI-286 Euro 28,00
L’aristocrazia del territorio fiorentino
pp. XVIII-428 Euro 45,00
Viene ricostruita, con il corredo di una
ricca appendice di monografie familiari, la
struttura politica del territorio fiorentino e
tutti i livelli della società aristocratica tra
il tardo X sec. e il 1150 ca., analizzando i
molteplici aspetti della costruzione del loro
potere (possessi fondiari, castelli, clientele,
strategie familiari, relazioni con chiese e monasteri, diritti signorili) e i legami instaurati
con il cuore del comitatus: la città di Firenze.
Natura, artificio, modello
Il giardino di Versailles fu il più straordinario dei giardini. Coniugando insieme le
tecniche analitiche della geografia umana
e della ricerca storica, in questo libro il
progetto del re Sole viene analizzato in
un’ottica originale: più che la propaganda
politica e i programmi iconografici ideati
dagli artisti di corte, vengono qui presi
in esame i saperi, le tecniche, i disegni,
le mappe, le idee e le forme.
LIBRI DA LEGGERE
LIBRI
INSERTO
18
Fiorenzo Briccola
Poesie meditative
sull’esistenza
Nuovi Autori
Pagg. 89 Euro 8,50
Poesie meditative sull’esistenza è un’opera attraverso
la quale l’autore osserva la
vita grazie alle immagini
che la realtà depone nella
profondità della coscienza.
è
LEGGERE
D
urante la Seconda
Guerra Mondiale, nella primavera del 1940,
i Servizi di sicurezza sovietici
massacrano circa 22.000 prigionieri polacchi, prevalentemente ufficiali. Tre anni dopo,
durante l’invasione hitleriana
dell’Unione Sovietica, soldati
tedeschi scoprono a Katyn una
delle fosse comuni contenenti
i resti delle vittime del massacro. Nonostante le verifiche
compiute anche da esperti di
medicina legale polacchi e da
una Commissione Internazionale, la propaganda sovietica
riesce a imporre una versione
diversa, che attribuisce le colpe all’esercito tedesco, grazie
anche all’acquiescenza dei
governi britannico e statunitense, interessati a concludere
la guerra senza attriti con l’ingombrante alleato comunista.
Gli avvenimenti del 19891991, l’ammissione sovietica
di colpevolezza e l’accessibilità alla documentazione riservata hanno consentito agli
studiosi di produrre opere autorevoli sull’eccidio. Fra queste, è stata tradotta in italiano
Katyn e l’eccidio sovietico del
1940. Verità, giustizia e memoria (trad. it., UTET, Torino
2007, pp. 321, € 24,50), dello
storico George Sanford, docente di Scienze Politiche all’Università di Bristol e specialista di storia della Polonia
e dell’Europa orientale.
Lo studioso inglese ha
ricostruito le fasi della sovietizzazione della Polonia
orientale, dopo la conquista
del 1939, la sorte dei prigionieri di guerra e in particolare l’eliminazione fisica di
molti di essi, all’interno di un
progetto — perseguito anche
dai nazionalsocialisti nella
Polonia occidentale — di distruzione delle elite polacche.
Sebbene il sistema sovietico
non abbia avuto campi di
sterminio come quelli nazionalsocialisti, il cui unico scopo era l’eliminazione rapida
di un gran numero di persone,
«molti scrittori, e in particolare [Robert] Conquest, ritengono tuttavia che i campi
di lavoro sovietici e specialmente quelli situati sull’oceano artico nelle estreme regioni del nord est di Kolyma e
Komi, svolgessero dopo il
1936 quasi la stessa funzione
e che circa tre quarti dei polacchi che vi furono mandati
morirono negli anni 1940 e
1941» (p. 39).
In particolare, gli ufficiali
polacchi vengono concentrati
in campi speciali perché classificati tutti come criminali
antisovietici e sono sottoposti
Una casa senza biblioteca è
come una fortezza senza armeria
(da un antico detto monastico)
a cura di Maria Grazia D’Ettoris
C
a campagne di propaganda politica e d’indottrinamento, ma
soltanto pochissimi prigionieri scelgono di collaborare con
il nemico. Sono quindi ricostruiti i meticolosi preparativi
e i meccanismi dell’eccidio,
che fu deciso quando divenne
chiaro che non era possibile
«[...] rieducare i polacchi e
farli recedere dal loro solido
patriottismo, dalla disciplina
militare e dalla loro religiosità (avevano celebrato delle
messe segrete a Kozelsk e a
Starobelsk)» (p. 72). Sanford
nota, fra l’altro, che nel massacro del 1940, a differenza
della maggior parte delle
stragi belliche, predominano l’elemento del controllo
freddo e pianificato e quello
«personale», perché ognuna
delle vittime viene giustiziata
da un solo carnefice con un
colpo alla nuca.
Nella seconda parte è presa in esame «la battaglia per
la verità storica» (p. 137),
resa molto complessa sia
dalle falsificazioni ufficiali,
come quella messa in atto
dalla Commissione istituita
dai sovietici e presieduta dal
professor Nikolai Burdenko,
sia dall’abbondanza di scritti apocrifi e di personaggi e
testimonianze ambigue. Infine, vengono analizzati «la
gestione e il controllo della
verità sul massacro del 1940»
onservali nella tua
Gianni Oliva
L’ombra nera
Le stragi nazifasciste che
non ricordiamo più
Mondadori
Pagg. 223 Euro 18,00
Ripercorrendo la pagine più dolorose della
storia nazionale, Gianni Oliva ricostruisce
la logica degli eccidi nazifascisti, analizza
gli apparati repressivi dell’amministrazione militare tedesca e della Repubblica
sociale, si sofferma sulle vicende meno
note della Banda Koch, della Banda Carità,
racconta le stragi delle Fosse Ardeatine, di
Sant’Anna di Stazzema, di Marzabotto.
Adriano Sala
Fucili
Conoscere e collezionare
moschetti, archibugi, carabine e
fucili antichi
De Agostini
Pagg. 237 Euro 18,50
Una guida alla conoscenza, al riconoscimento e al collezionismo di moschetti,
archibugi, fucili e carabine d”epoca. Oltre
160 schede illustrate dedicate agli esemplari più famosi: epoca di costruzione,
lunghezza dell’arma e della canna, calibro,
numero di colpi, storia del modello e del
produttore. 420 illustrazioni.
(p. 171) attuati dalle amministrazioni statunitense e britannica, informate fin dall’inizio
della colpevolezza sovietica
ma interessate a non irritare
l’alleato. Solo con l’inizio della Guerra Fredda (1946-1991)
è possibile rendere pubbliche
in Occidente verità scomode, riguardanti gli ex alleati,
e soltanto quarant’anni dopo,
«[...] l’apparato del PCUS fu
spinto a suggerire a Gorbaciov
che era arrivato il momento di
accettare pubblicamente la responsabilità sovietica per l’eccidio del 1940» (p. 218), il che
avverrà il 13 aprile 1990.
Dopo la dissoluzione dell’URSS il Presidente della nuova Repubblica Federale Russa,
Boris Eltsin, denuncia i crimini
del Partito Comunista sovietico e apre gli archivi agli storici,
anche se molti documenti erano
stati distrutti nel 1959 su ordine di Nikita Krusciov, all’epoca Segretario del partito. Con
le esumazioni del 1994-1996 e
l’apertura nel 2000 dei cimiteri
militari di Katyn e Mednoe in
Russia e di Kharkov in Ucraina
— le cui prime pietre sono state consacrate da Papa Giovanni
Paolo II — sembra avviarsi a
conclusione una vicenda che
ha lasciato ferite profonde nella memoria storica del popolo
polacco e che testimonia l’orrore del dei totalitarismi anticristiani del secolo XX.
B
Marilyn B. Young
Le guerre del Vietnam
1945-1990
Mondadori
Pagg. 446 Euro 12,80
L’Autrice spiega il “come”: come sono finiti gli
americani in Vietnam? Come hanno continuato
ad allargare il conflitto? E come ne sono usciti?
Analizzano le guerre che hanno coinvolto il Vietnam a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, Marilyn Young offre un’ottica finalmente
obiettiva che permette di comprendere meglio il
valore storico e politico delle guerre nel Sudest
asiatico e il peso delle conseguenze nel mondo
contemporaneo.
vValeria Palumbo
Svestite da uomo
Bur
Pagg. 344 Euro 9,80
Fa scandalo una donna vestita da uomo?
Oggi forse no, almento in Occidente, ma fino
a quarant’anni fa era impensabile accettarlo.
L’autrice ripercorre la storia delle donne che
in tutti i secoli, in tutte le culture e a qualsiasi
livello sociale, si sono sottratte alle regole e
hanno assunto abiti maschili per conquistare
un’indipendenza altrimenti irraggiungibile.
Catherine Merridale
I soldati di Stalin
Vita e morte nell’Armata Rossa
1939-1945
Mondadori
Pagg. 432 Euro 20,00
CULTURA
Katyn e l’eccidio sovietico del 1940
Francesco Pappalardo
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Quasi quattro anni di furiosi
combattimenti su un fronte
di oltre 1500 chilometri, 30
milioni di soldati e 8 milioni di caduti, più di tutte le
vittime militari della prima
guerra mondiale: fu questo
il prezzo pagatp dall’Armata
Rossa per sconfiggere l’esercito di Hitler lanciato alla
conquista dell’intera Europa. Così, quella che la propaganda nazista aveva definito con toni apertamente razzisti
l’ “orda rossa”, composta da sanguinari semibarbari,
divenne - nella contrapposta semplificazione retorica l’inarrestabile “torrente d’acciaio e d’ardore che sancì la
vittoria nella Grande guerra patriottica, uno dei miti fondativi del culto della personalità di Stalin e dell’ideologia
del totalitarismo sovietico. Per ristabilire la verità storica,
Catherine Merridale ha scelto come oggetto d’indagine
privilegiato la sterminata e anonima massa di soldati che
sostenne il peso maggiore delle operazioni belliche e che
decise le sorti del conflitto.
Elisabeth Crouzet-Pavan
Inferni e paradisi
L’Italia di Dante e di Giotto
Fazi
Pagg. 408 Euro 34,50
Quando nasce la modernità?
Nel Rinascimento, tramanda la storiografia ufficiale.
Ma Elisabeth Crouzet-Pavan,
docente di storia medievale
alla Sorbona, sostiene una
tesi differente: nel Duecento
- il secolo di Federico II e
di Francesco d’Assisi - avvenne la prima vera rivoluzione culturale che porterà
alla formazione della coscienza moderna. E’ in questo
periodo, infatti, che l’uomo riscopre la dimensione
terrena, la vita pubblica, la politica attiva. E’ un secolo
di lotte intestine e di fazioni opposte: guelfi e ghibellini, bianchi o neri … Inferni e paradisi, come spiega
l’autrice, “vuole essere una riflessione sulla storia dei
dispositivi culturali di questa Italia in cui ogni cosa fre
me”.
iblioteca
David Smith
Il dragone e l’elefante
La Cina, l’India e il nuovo ordine mondiale
Il Sole 24 ore
Pagg. 326 Euro 24,00
L’ascesa di Cina e India rappresenta l’evoluzione economica più straordinaria e
sorprendente del Ventunesimo secolo. Chi
vincerà, il dragone o l’elefante? Con il suo
“brillante talento per schiudere ai profani i
misteri dell’Economia”, David Smith analizza la più grossa questione che il mondo
di oggi deve affrontare.
Gregory C. Chow
Conoscere la Cina
Armando
Pagg. 221 Euro 20,00
La Cina è diventata negli ultimi anni una
meta sempre più frequente, non solo per i
turisti, ma anhe per uomini d’affari, politici,
ricercatori, studenti. Il volume vuole essere
uno strumento a disposizione di tutti coloro
che si apprestano ad affrontare un viaggio in
questo paese, così affascinante e, al tempo
stesso, pieno di contraddizioni.
A cura di M. Cometa
e S. Vaccaro
Lo sguardo di Foucault
Meltemi
Pagg. 162 Euro 16,00
La nozione di sguardo è centrale nel pensiero del filosofo francese Michel Foucault,
che la utilizza in molteplici declinazioni
del suo discorso: dalla clinica all’estetica,
dall’epistemologia alla politica, dall’architettura ai saperi del corpo. Per le sue
qualità transdisciplinari l’interpretazione
foucaultiana è stata ampiamente ripresa nel
tardo Novecento.
a cura di R. J. Davies
e O. Ikeno
La mente giapponese
Meltemi
Pagg. 258 Euro 20,00
Questo volume offre al lettore un quadro
quanto mai completo e dettagliato della
cultura giapponese contemporanea. I ventotto saggi che lo compongono spaziano dai
valori alle abitudini, dai modelli di comportamento agli stili di comunicazione propri
del Giappone di oggi, fornendo informazioni
chiare e accessibili a tutti.
Informazione Regionale
20
dalla
Calabria
C
rotone - Le opere dell’orafo crotonese Michele Affidato, in questi
giorni, sono state protagoniste
in due grandi manifestazioni: a
Oliveto RC, domenica 16 Settembre, al sacro rito dell’incoronazione della Madonna della Consolazione, e giovedì 20
settembre, a Reggio Calabria,
alla Prima Edizione del Premio
“San Luca”. A Oliveto, alla
presenza della folla delle occasioni straordinarie, del sindaco Scoppelliti e del viceprefetto, per mano di Sua Ecc.za
Mons. Vittorio Mondello, Arcivescovo Metropolita di Reggio–Bova, si è provveduto alla
posa, sul capo della Madonna
e del Bambinello, dei diademi
realizzati da Michele Affidato, maestro dell’arte orafa. Si
ricorda che l’oro utilizzato per
la creazione dei sacri monili è
frutto di una raccolta di oggetti
in oro fatta tra i parrocchiani,
che hanno risposto con grande
partecipazione, evidenziando
la loro forte devozione verso
la Beata Vergine Maria della
Consolazione. I Diademi, in
oro massiccio18 kt, realizzati
interamente a mano, costituiti
da un fascione in oro giallo, sovrastato da cinque stelle in oro
bianco a doppio rilievo, hanno
riscosso vivo apprezzamento
da parte di tutti i presenti. Per
la realizzazione, come spiegato
nella relazione di presentazione, sono stati predisposti incastri con filo in oro intrecciato,
assemblati tra loro per formare
dieci castoni di forma tonda nei
quali montare rubini e zaffiri a
taglio tondo sfaccettato. Per
ulteriore arricchimento dei diademi, nella base, è stato creato un binario di oro bianco sul
quale inserite pietre preziose
con incastonatura a pavè; inoltre, su tutti e due i Diademi si è
provveduto ad una particolare
lavorazione per ottenere un bellissimo effetto brillantato. Michele Affidato nell’intervento
di presentazione delle sue creazioni ha dichiarato: In queste
opere ho voluto esprimere tutta la mia capacità e professionalità artistica, realizzandole
con cura minuziosa nei minimi
particolari, innanzitutto come
atto di fede, ma anche come
ringraziamento nei confronti
della Vergine Maria per l’aiuto
e la forza continua che mi trasmette in ogni mia creazione,
tra cui questa che, per la benedizione, mi ha consentito, lo
scorso 6 giugno, di essere ricevuto dal Santo Padre Benedetto
XVI”. Michele Affidato per la
benedizione di questa e altre
creazioni di arte Sacra è stato
ricevuto quattro volte da Papa
Giovanni Paolo II e tre volte da
Papa Benedetto XVI. A Reggio
Calabria alla manifestazione,
di certo non sacra, ma di grande valore socio-culturale, volta
a mettere in evidenza “l’altra
Calabria” quella che va al di
là della strage di Duisburg, e,
come affermato dal presidente
dei deputati dei verdi, onorevole Marco Boato, “la faccia della legalità, del coraggio civile e
culturale”, le opere di Michele
Affidato sono state utilizzate
come premio per l’onorificenza riconosciuta a personaggi di
alto prestigio nazionale. Questa Prima edizione del Premio
“San Luca” 2007 ( presentata
martedì 18 settembre nella sala
stampa di Montecitorio ) è stata voluta ed istituita, da Nuccio
Fava, presidente dell’Associazione “Aldo Moro” e da Sisinio Zito sindaco di Roccella
L’orafo Affidato protagonista
di due grandi eventi
Jonica, subito dopo la
strage di Ferragosto
in Germania, al fine
di indicare alle nuove generazioni percorsi non chiusi alla
speranza, iniziativa
accolta con apprezzamento e sostegno dal
Presidente della repubblica e dai Presidenti del senato e della Camera. A ricevere
il premio realizzato
da Michele Affidato
è stato il giornalista
sportivo Bruno Pizzul, il quale nel ringraziare ha dichiarato che “lo sport non
è solo vittoria, ma
occasione importante
per la formazione del
carattere, esperienza
fondamentale per far
maturare personalità
adulte e libere, consapevoli e non strumentabili” Per la prima
Edizione del premio
“San Luca” le opere
realizzate da Michele
Affidato sono due la
prima come già detto
è stata consegnata, la
seconda assegnata a
Walter Pedullà, sarà
consegnata giorno 29
settembre prossimo. Beata Vergine Maria della Consolazione
Castrovillari ricorda l’artista Alfano
C
astrovillari - Per un
cittadino
illustre.
L’ a m m i n i s t r a z i o n e
comunale - assessorato alle
Politiche culturali della città di Castrovillari ha organizzato per il prossimo 9
settembre una giornata in
memoria del grande artista
locale Andrea Alfano. Lo
ha fatto nella ricorrenza del
40° anniversario della mor-
Lettera aperta al Sindaco Vallone
E
gregio Signor Sindaco,
basta che lei si affacci
dal balcone del Palazzo e ci vedrà
sempre, dal momento che siamo
passati dalle manifestazioni una
tantum dei primi tempi, all’azione costante per stimolare, come
abbiamo detto e scritto proprio in
occasione dell’ultimo Consiglio,
una più efficace azione amministrativa. Il 17 e il 24 settembre
scorsi, noi del Comitato `Insieme ce la possiamo fare’ con altri
rappresentanti di movimenti neocostituiti, ci siamo volutamente
fermati a protestare fuori dal Palazzo, e questo perché, responsabilmente, non volevamo intralciare i lavori del consesso civico. Più
volte l’abbiamo invitata a dialogare sui tanti e urgenti problemi
che affliggono la città; e lo stesso
abbiamo fatto con i politici tutti,
con i sindacati, con le associazioni di categoria e gli ordini professionali. Risultato? Zero! Sembra
che c’è un muro di gomma fra voi
e noi cittadini. La nostra protesta
è stata molto civile e ha contenuto
una “rabbia” che avrebbe potuto
esplodere. Se lo ricorda, signor
Sindaco, che già all’indomani
della sua elezione il Comitato è
venuto ad offrirle il suo aiuto? E
non per averne poltrone o favori,
quanto per fornirle supporto, non
solo morale, ma anche concreto; lo
dimostrano i tanti dossier messi a
sua disposizione. Ma lei ha voluto
dare ascolto ai cattivi maestri della politica, che alla fine le hanno
legato mani e piedi. La città non
può attendere. E poi, caro sinda-
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
co, la collaborazione con i cittadini la si costruisce giorno per giorno. Ma non con un semplice web
e un indirizzo di posta elettronica,
bensì chiamando ad una concertazione costante tutte le componenti
valide e attive del professionismo,
dell’imprenditoria, delle scuole,
del lavoro ecc.. La invitiamo ad
uno scatto d’orgoglio, anche a costo del suo mandato, perché lei è il
Governatore del nostro territorio!
Le ricordiamo che questa città, se
non si avviano alcune procedure
prescritte per legge potrebbe buttare in aria un piano regolatore atteso per vent’anni.
Comitato
Insieme ce la possiamo fare
te, avvenuta il 9 settembre
del 1967 a Roma. La giornata - annuncia il sindaco,
Franco Blaiotta prevede alle
10,30 la deposizione di una
corona sulla tomba dell’artista, nel cimitero di Castro-
villari; una conferenza alle
ore 18,30 nel Protoconvento francescano a cura della
professoressa Adriana De
Gaudio ed una visita guidata, alle ore 19,30, alla Pinacoteca Alfano.
Andrea Alfano nacque a
Castrovillari il 6 aprile
del 1879; fu pittore e
poeta. Da ricordare le
raccolte: Solitudini,
Sillaba eterna, Pars parva.
Diverse sue opere sono
conservate
presso
la
Pinacoteca omonima sita
nel Protoconvento. Alla città
natale Alfano ha lasciato con
atto testamentario i quadri
gelosamente custoditi nel
suo studio. Non mancano
delle donazioni. Numerosi
furono,
comunque,
i
riconoscimenti che ebbe in
vita. La regina Elena di Savoia
posò per lui in Quirinale. Tra
i tanti ritratti anche uno del
Presidente della Repubblica,
Antonio Segni. Della sua
arte si è detto molto. Ciò che
lo ha contraddistinto è stato
la necessità di conoscere,
di trasmettere emozioni,
di fare propri sentimenti,
paesaggi, immagini, ritratti
e situazioni. Nel 1911 prese
parte attiva alle polemiche
sugli
indirizzi
d’arte
moderna. E’, insomma, uno
degli artisti più illustri della
Calabria, di cui Castrovillari
n’è particolarmente
orgogliosa.
R
Osse
N° 13/2007 - ANNO XVI - 15 Settembre
È
una visita importante per
la Calabria e, in particolare per la comunità albanese che da secoli si è stanziata
in Calabria. Lo dico come consigliere regionale. È la prima volta
che una delegazione della nostra
regione arriva a Tirana. Merito del presidente Agazio Loiero
che, finalmente, ha ripreso le fila
di un discorso rimasto sempre
sottotraccia”. È quanto ha detto questo pomeriggio a Tirana,
dove sono iniziati gli incontri
tra il governatore della Calabria
e rappresentanti del governo
della Repubblica d’Albania, il
consigliere regionale della Calabria Damiano Guagliardi. Per
gli incontri - si legge in una nota
diffusa dall’ufficio stampa della
Giunta regionale - che tra oggi
e domani si terranno a Tirana,
Loiero è accompagnato dall’assessore alle Attività produttive
Pasquale M. Tripodi, dal dirigente generale dell’assessorato Francesco De Grano e dal portavoce
Pantaleone Sergi. Alla delegazione istituzionale si sono aggiunti
il presidente degli industriali calabresi Umberto De Rose, il console onorario d’Albania Mario
Brunetti e lo stesso consigliere
regionale Gagliardi, esponente
della comunità albanofona calabrese. “Ritengo che da oggi - ha
affermato Gagliardi - si apra una
nuova fase dei secolari rapporti
vatorio
egionale
Una visita importante per la Calabria
Visita in Albania del Presidente Loiero. Incontro a Tirana
tra gli albanesi di Calabria, quasi
150 persone, e il Paese di origine. Gli incontri appena iniziati
sono forieri di sviluppi in termini
culturali ed economici che dobbiamo cogliere come segnale di
novità su cui innestare nuove politiche di attenzione nei confronti
delle minoranze etniche”.
negoziato. Il Documento parte
da una premessa di elogio per
il lavoro svolto “Il Por Calabria 2007-2013 - è scritto nel
documento - è sicuramente
uno dei migliori tra quelli sottoposti alla Commissione per il
forte e coerente disegno di sviluppo sotteso alla strategia, costruito sulla base di una serrata
e puntuale analisi del contesto
economico-sociale e territoriale, sostenuta da una coraggiosa
intenzione riformatrice di marca ‘illuministica’ e basata sulla valorizzazione delle risorse
umane regionali”. Il documento individua, altresì, una serie
di punti nei vari Assi sui quali
si pone la necessità di un maggior coordinamento tra il Por,
la programmazione nazionale
e la regolamentazione comunitaria. La delegazione della Regione Calabria ha ritenuto di
accogliere molte osservazioni
formulate e ha fornito spiegazioni puntuali in ordine alle
scelte programmatiche compiute, rappresentando le specificità territoriali e gli obiettivi
di sviluppo a esse sottese. Un
punto particolare della discussione ha riguardato la mancanza in Calabria di uno strumentario aggiornato in molti
settori strategici, con il rischio,
paventato dai Servizi della
Commissione, che la strategia
di sviluppo ne risulti pregiudicata. A tal proposito i dirigenti
calabresi hanno condiviso l’opportunità di un maggior impul-
so all’attività legislativa regionale, affinché gli interventi già
programmati, possano essere
utilmente avviati. A questa
fase del percorso, la Regione
nei prossimi giorni potrà perfezionare i contenuti del Programma discussi e condivisi
in base all’accordo raggiunto.
Il Por, quindi, potrà costituire oggetto di approvazione da
parte della Commissione per la
fine di ottobre. Al termine del-
Ottomila turisti tedeschi Soddisfazione per il
per questo inverno
vertice di Bruxelles
I
sui POR 2007-2013
l 3 novembre prossimo si
effettuerà il primo volo low
cost da Monaco di Baviera per Lamezia Terme, previsto nell’ambito di un accordo
stipulato tra Regione, Sacal e
Promuovitalia per la promozione turistica dei flussi di cittadini tedeschi verso la Calabria. I
voli saranno protratti fino al 30
aprile 2008 e si effettueranno
nei giorni di mercoledì e sabato di ogni settimana a cura di
“Airberlin”. È previsto l’arrivo di ottomila turisti tedeschi
nei periodi di bassa stagione.
L’organizzazione degli arrivi e
delle partenze consente un’articolazione dei pacchetti turistici
che, così, possono promuovere
vacanze per tre, sette o dieci giorni. “Esprimiamo viva
soddisfazione - ha affermato
il vicepresidente della Giunta
e assessore al Turismo Nicola
Adamo - per come la Calabria
si va affermando nel mercato
della domanda turistica estera. Dopo il boom degli inglesi,
dopo la domanda sempre più
intensa che proviene dall’Europa orientale, dopo l’ingresso
nel mercato giapponese e, probabilmente nelle prossime settimane, il profilarsi della conquista di una fetta della domanda
cinese, è di forte significato il
potenziamento dei flussi tedeschi”. “È assai importante che
ciò avvenga dopo Duisburg.
Nonostante i danni all’immagine della Calabria e dei calabresi provocati da quella tremenda strage - ha aggiunto Adamo
- possiamo dire che i voli di
“Airberlin” rappresentano, invece, la conferma di una forza
attrattiva dal punto di vista turistico della nostra regione.”
Nicola Adamo, assessore al turismo
Regione Calabria
S
i è svolta a Bruxelles,
nella sede della Commissione europea, la riunione di negoziato sul Por Fesr
2007-2013. La delegazione calabrese, guidata dall’assessore
regionale alla Programmazione nazionale e comunitaria,
Mario Maiolo, era composta
dai direttori generali regionali
dei Dipartimenti “Programmazione”, Salvatore Orlando,
“Cultura e Istruzione”, Laura
Mancuso, e “Lavori Pubblici”, Pietroantonio Isola e dai
dirigenti Paola Rizzo, Rosaria
Amantea e Bianca Rende.
Nel corso del vertice - si
legge in una nota dell’ufficio
stampa della Giunta regionale
- sono state discusse le osservazioni al Programma formulate dai Servizi della Commissione e contenute nel “Position
Paper”, inviato nei giorni scorsi alla Regione per l’avvio del
21
L’impegno di
Loiero
per i precari
L
a previsione di spesa di
settanta milioni in Finanziaria a favore dei lavoratori precari calabresi è frutto di un
costante impegno del Presidente
Loiero L’assicurazione fatta oggi
dal Ministro del Lavoro Cesare
Damiano al Presidente Loiero, di
ritorno dalla visita istituzionale in
Albania, relativamente all’inserimento in Finanziaria dei settanta
milioni di euro per risolvere il
problema dei lavoratori precari
calabresi, non è altro – si legge
in una nota dell’ufficio Stampa
della Giunta regionale - che il
frutto di un lungo lavoro ed impegno svolto dal Presidente Loiero
a livello governativo. Nei mesi
scorsi Loiero aveva incontrato il
Ministro dell’Economia Padoa
Schioppa sui problemi legati agli
Lpu ed Lsu, lamentando proprio il
fatto che più volte erano stati promessi i fondi ma ancora non vi era
stata alcuna decisione concreta in
merito. Nell’occasione, il Presidente Loiero aveva rappresentato
le ripercussioni di carattere sociale che questi ritardi stavano procurando alla nostra regione. Una
preoccupazione che Loiero aveva
rappresentato anche al Presidente
del Consiglio Prodi nel corso della riunione del “Tavolo della Calabria”, svoltasi a Roma, a Palazzo
Chigi. Anche in quella circostanza
Prodi ribadì al Presidente Loiero
il proprio impegno per la soluzione del problema. Ora, una volta
approvata la legge finanziaria, si
potrà davvero pensare alla definitiva soluzione della situazione di
difficoltà in cui versano diecine
di famiglie di lavoratori precari.
(o.m.)
la riunione l’assessore Maiolo
ha espresso soddisfazione per
il primo riscontro con la Commissione per la Programmazione 2007-2013, che premia
il lavoro svolto in Calabria in
questi mesi e, dimostrando,
così, un’attenzione diversa
verso la nostra Regione.
Mario Maiolo, presidente della Commissione per il Piano di sviluppo regionale
22
Informazione Regionale
Ritorna la Venere di morgantina
dalla
Sicilia
Tre obiettivi per risanare
le casse comunali
C
atania - Recuperare gli
oltre 170 milioni di Euro,
che costituiscono crediti
esigibili da parte del Comune di
Catania, razionalizzare la politica
di spesa dell‚ente e valorizzare
e rilanciare il ruolo delle società
controllate e partecipate - afferma
Il vice capo gruppo di AN al Consiglio Comunale Puccio La Rosa
ˆ sono questi gli obiettivi da centrare per superare l‚attuale situazione di tensione economica e finanziaria del Comune di Catania.
In occasione del dibattito sulla
situazione finanziaria del Comune
di Catania ˆ commenta Puccio La
Rosa ˆ chiediamo innanzitutto di
conoscere come s‚intenda procedere per recuperare i 135 Milioni
di Euro di ruoli che l‚amministrazione comunale deve ancora riscuotere dalla Montepaschi Serit,
gli oltre 25 milioni di Euro derivanti dalle sanatorie edilizie, i 6
milioni di Euro che l‚Iacp deve
versare quale pagamento dell‚ICI
e i circa 10 milioni di Euro che
pare debbano essere versati da
parte degli Uffici Giudiziari a titolo di pagamento di diversi servizi
espletati dal Comune di Catania.
Tali ingenti somme ˆ aggiunge
Puccio La Rosa ˆ rappresentano,
infatti, utili indispensabili per definire, unitamente all‚operazione
Catania Risorse, il già programmato risanamento economico
delle casse comunali. Somme ˆ
prosegue l‚esponente di AN ˆ che,
oltre dimostrare quanto impro-
babile sia il dissesto finanziario
dell‚ente, unite ad un‚efficacia
politica di razionalizzazione della
spesa e di valorizzazione delle società controllate e partecipate del
Comune possono determinare il
superamento dell‚attuale tensione
finanziaria e lo sviluppo forte e significativo della nostra comunità.
In questo momento ˆ conclude il
vice capo gruppo di AN ˆ occorre
mettere da parte giochi di potere
ed interessi particolari e personali per perseguire il l‚importante
obiettivo di attivare utili e significative azioni capaci di innescare il
volano dello sviluppo economico,
culturale, sociale, ed urbanistico
per la nostra città.
Puccio La Rosa. Vice Capogruppo di
AN al Consiglio Comunale
Placido Anastasi nuovo presidente
regionale di Confapi giovani
P
lacido Anastasi è il nuovo Presidente Regionale di Confapi
Giovani Sicilia – Confederazione Regionale Giovani Imprenditori. Lo ha eletto oggi, con l’unanimità
dei consensi, l’Assemblea Generale
degli Imprenditori Associati riunitasi
a Catania. Catanese, 30 anni, Placido
Anastasi, è imprenditore con diverse
attività. Presidente della Holding del
gruppo RTS, leader nel settore delle
costruzioni e protagonista negli ultimi anni di importanti investimenti
nel settore delle energie rinnovabili;
amministratore delegato di Geogroup,
azienda specializzata in impianti per
la distribuzione ed il monitoraggio dei
sottoservizi, da alcuni anni ricopre
l’incarico di Vice Presidente Vicario
del Gruppo Giovani Imprenditori di
Apindustrie Catania. Confapi, lo ricordiamo, nasce alla fine degli anni
Quaranta ed è uno dei protagonisti
della vita economica ed industriale del
nostro Paese, una realtà consolidata
rappresentata da oltre 50 mila aziende
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
associate con circa un milione di addetti. Placido Anastasi, che sostituisce
Francesco Paolo Barone, giunto alle
scadenza del mandato, dopo aver ringraziato i colleghi associati per la fiducia accordatagli, ha rivolto un saluto
al suo predecessore, ringraziandolo vivamente per l’attività svolta in questi
anni. Il neopresidente, è passato quindi
ad illustrare i punti qualificanti del suo
programma per il prossimo triennio.
Le priorità, ha dichiarato, saranno
dunque il consolidarsi e la crescita
delle imprese e del territorio nel suo
complesso; l’avvicinamento dei giovani alle imprese e alla cultura d’impresa; l’innovazione e la conoscenza,
attraverso l’intensificazione dei rapporti con l’Università e con i centri di
ricerca; l’internazionalizzazione, con
l’utilizzo più razionale degli strumenti
e delle infrastrutture di supporto per le
imprese; la comunicazione e la diffusione dei valori d’impresa grazie ad un
sempre più razionale utilizzo dei nuovi
strumenti di comunicazione.
La Venere di Morgantina
È
giunta da poche ore la notizia che l’antica opera d’arte definita “Statua di culto
di una Dea” e comunemente nota
come “Venere di Morgantina” sarà
«restituita all’Italia insieme ad altri
39 manufatti». Ma, contrariamente
a questi ultimi pezzi che verranno
inviati nei prossimi mesi, la “Venere” verrà trattenuta fino al 2010
dal Paul Getty Museum di Malibu.
A tal proposito il Movimento per
l’Indipendenza della Sicilia esprime la propria preoccupazione circa
i modi, i tempi e le motivazioni di
questa restituzione di un bene che
fu, come da una sentenza passata
in giudicato presso il Tribunale
di Enna, trafugata in Sicilia dagli
scavi di Morgantina e successivamente venduta al Getty Museum i
cui responsabili erano consci della
provenienza illecita della statua.
Ci chiediamo quindi perché tale
reperto non sia piuttosto il primo
ad essere restituito, invece che l’ultimo. La risposta è che un simile
capolavoro (alle cui fattezze le fotografie diffuse dal Getty Museum
non rendono giustizia, mentre le
restituiscono il pregio e valore che
le sono proprie quelle scattate dal
fotografo ed editore indipendente
Rino Baeli per una mostra itinerante che dura sin dal 1993 e che
ancora a lungo rimarrà l’unico
modo per ammirare la “Venere”, o
meglio “Afrodite”, di Morgantina)
è talmente remunerativo da essere
pressoché irrinunciabile. Tanto da
farci insorgere la preoccupazione
che l’Italia, una volta ottenuta la
statua, esiterà a restituirla alla Sicilia e ai Siciliani, preferendo trattenerla o prestarla ad altri musei
esteri. Infatti il governo italiano
(e non i proclami di certi parlamentari eletti in Sicilia che fino a
poche settimane fa promettevano
un «pronto ritorno della statua»,
senza nemmeno sapere ove essa
si trovasse) ha potuto ottenerne
la restituzione dando in cambio
la disponibilità per prestiti di altre
opere, ma non crediamo saranno
i musei italiani ad essere spoliati
in tal senso, sebbene temporaneamente. Temiamo che saranno altri
manufatti siciliani, come il “Satiro Danzante” appena rientrato a
Mazara del Vallo dopo un lungo
tour fra Roma, Tokio e Parigi, a
prendere il volo. E temiamo che
la restituzione dei 40 reperti sia
stata contrattata rinunciando a ben
altre restituzioni. Sono infatti ben
noti altri casi di reperti mancanti
e presumibilmente disseminati in
vari musei degli U.S.A. Il Movimento per l’Indipendenza della
Sicilia non accetta tale rinuncia, in
quanto quei reperti sono proprietà
esclusiva dei Siciliani, e ne chiede
la meticolosa catalogazione, individuazione e restituzione. Molti
elementi provengono anch’essi
dagli “scavi di Morgantina”, città
greca di Sicilia che, nelle giornate
del 5 e 6 agosto, verrà fatta rivivere, su iniziativa dell’Archeoclub
“Morgantina - Aidone”, proprio
dai cittadini aidonesi che di quell’antico centro urbano, ancora in
gran parte nel sottosuolo, sono i
discendenti. Con il suo teatro unico al mondo, Morgantina è l’unico
caso documentato di “colonia greca” siciliana eretta nell’entroterra
(sebbene c’è chi ritenga doverla
identificare con l’odierna Agnone
Bagni). E quasi certamente essa,
prima dell’arrivo dei greci, era la
città da cui la Sicilia stessa prese il
nome di “trinakria”: infatti antiche
iscrizioni in lingua sicula fanno
riferimento alla città (e all’isola
di cui ne era ideale capitale) di
“thrinakie” o “trinacie”, affine
al sanscrito “trinakyia”, cioè “ilgiardino”.La riscoperta di questo
luogo, delle sue strutture, del suo
nome, dei suoi usi e costumi, che
viene effettuata da qualche anno a
questa parte, insieme alla lotta per
riaverne i tesori, è metafora della
lotta di tutti i Siciliani nel rivendicare la propria identità di Popolo, la propria millenaria storia di
Nazione, il proprio ineluttabile
destino di Stato Indipendente e
Sovrano.
Il Paul Getty Museum
Un gatto candidato al PD
L
’Aca Sicilia, Associazione eco-animalista, lancia la
candidatura di “Palla”, gatto
meticcio, a nome di tutti gli animali
Ritratto di Palla
italiani diversi dall’uomo (decine e
decine di milioni di individui senza
diritti, o quasi) a Segretario del Partito Democratico. Tale candidatura non
solo per difendere i diritti di coloro
che non hanno parola né diritto al
voto ma anche in quanto dei candidati
a Segretario nessuno è un riconosciuto attivista animalista e ambientalista.
Palla, gatto meticcio di 10 anni, color
bianco e nero, con una banda da pirata
di color nero, abitante a Catania, affettuoso e con indole da capo branco,
riesce sempre ad esprimere, dando
morsi alle caviglie, il suo dissenso
contro le decisone del suo “padrone”
(che poi è un animalista di vecchia
data responsabile di un’Associazione
eco-Animalista nata in Sicilia denominata Aca Sicilia) chiede agli organizzatori delle primarie del PD che
tutti gli animali, domestici e selvatici,
o costretti a vivere in laboratori di
vivisezione, allevamenti, zoo, circhi
e così via, che abbiano quattro o due
zampe e un paio di ali, possano votare
alle primarie del Partito Democratico,
oltre a chiedere il voto di tutti color
che amano la natura e gli animali e di
quelli che sono contrari al razzismo
di specie, alla schiavitù a qualsiasi titolo e a favore del diritto alla libertà e
all’ esistenza. La vittoria, se ciò sarà
condiviso, è scontata, e per la prima
volta un animale diverso dall’uomo
avrà una carica in un partito.
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Informazione Regionale
dalla
Sicilia
Distrutta targa in
ricordo di Quattrocchi
C
23
La Rosa - che ci troviamo davanti ad un gesto grave che insulta
tutti i catanesi, e che ancora una
volta mette in luce come la sicurezza nel centro storico non sia
sufficientemente garantita‰. In
questo senso nei prossimi giorni
rende noto il vice capo gruppo
di AN a palazzo degli elefanti
La Rosa, con La Contea, intendiamo dare luogo ad una nuova
iniziativa per promuovere, con
rinnovato vigore, l‚intervento
delle forze dell‚ordine a tutela
dei cittadini e dei beni culturali
del centro storico.In merito al
vigliacco gesto che ha portato
alla devastazione dell‚albero
d‚arancio e alla sottrazione della
targa in ricordo dell‚eroe Italiano ˆ concludono Puccio La Rosa
e David Migneco- rendiamo
noto, fin da ora, che depositeremo una nuova targa e pianteremo un nuovo albero d‚arancio,
affinché la memoria di Fabrizio
Quattrocchi non vada perduta e
per dimostrare a quanti si sono
macchiati della vile, stupida ed
insensata azione di danneggiamento che Catania ed i suoi abitanti non si lasciano intimidire.
atania – L’Associazione
Culturale la Contea rende noto che, in seguito
ad un barbaro atto vandalico, la
targa deposta in onore di Fabrizio Quattrocchi, medaglia d‚oro
al valor civile, é stata divelta ed
asportata; così come l‚albero
d‚arancio piantato in sua memoria è stato del tutto devastato. La
targa e l‚albero erano stati deposti con una solenne cerimonia
lo scorso 13 Aprile, in seno al
progetto Identità è Futuro de La
Contea, nell’aiuola, fino ad allora lasciata in stato di degrado,
antistante la chiesa presente in
Piazza Spirito Santo La Contea
denuncia quest’atto di barbarie ed inciviltà - afferma David
I
Il Ministero della pubblica istruzione invece di tutelare e garantire
i diritti degli studenti disabili ricorre alla Magistratura contro di loro
l Ministero della Pubblica Istruzione invece di tutelare e garantire i diritti degli
studenti disabili ricorre alla Magistratura
contro di loro. I Giudici della Seconda Sezione del Tribunale di Messina, nel giro di tre
giorni, hanno cambiato orientamento decidendo su ricorsi aventi lo stesso oggetto (Riconoscimento delle ore di sostegno a studenti
disabili) in maniera diametralmente opposta.
Durante l’anno scolastico 2006/2007, molte
famiglie di ragazzi disabili sono state costrette a rivolgersi alla Magistratura per ottenere
il riconoscimento del diritto allo studio per
i propri figli (sentenze Tribunale di Roma,
Bologna, Venezia, Ancona, Napoli, Campobasso, Brescia, Salerno, Cagliari, Reggio
Calabria, Agrigento, L’Aquila, Siracusa,
Messina …). Francesco, all’inizio dell’anno
scolastico 2006/2007 ricorre alla Magistratura per avere le ore di sostegno adeguate; il
Giudice accoglie il ricorso ex art. 700 e conferma le 18 ore richieste. Il Ministero della
Pubblica Istruzione inoltra reclamo con procedimento iscritto al n. 10026/2007 R.G. e il
Collegio della Seconda Sezione del Tribunale di Messina,con ordinanza dell’11 giugno
2007, rigetta il ricorso fatto dal Ministero e
riconferma le 18 ore di sostegno; Chiara, ri-
Rosolini. La Chiesa Madre
civico e culturale, della città intende deferire il fatto all‚autorità
giudiziaria al fine di identificare
e perseguire i colpevoli. Quanto
accaduto evidenzia ˆ commenta
il consigliere comunale Puccio
I giudici della seconda Sezione del Tribunale di Messina, nel giro di tre giorni,
hanno cambiato orientamento decidendo su ricorsi aventi lo stesso oggetto
corre alla Magistratura per avere le congrue
ore di sostegno a scuola e, come Francesco,
ottiene le 18 ore richieste. Il Ministero della Pubblica Istruzione inoltra reclamo con
procedimento iscritto al n. 10002/2007 R.G
ma, questa volta, il Collegio della Seconda
Sezione del Tribunale di Messina, il 15 giugno 2007, emette un’ordinanza dove contrariamente a quella del 11/06/07, accetta il
ricorso del Ministero ritenendo sussistente
il difetto di giurisdizione e toglie le 18 ore.
Fortunatamente l’anno scolastico è terminato
e, a Chiara, non può essere più tolta l’in-
Discarica comprensoriale e possibile ampliamento
R
Migneco ( responsabile del progetto „Identità è Futuro) ˆ perpetrato con un atto indubbiamente
volto ad insultare la memoria
di un grande italiano. In questo
senso La Contea, nell‚interesse
Malagiustizia e disabili
LETTERA AL DIRETTORE
osolini - A ridosso del nostro Comune,
sorge una megadiscarica a servizio dei
Comuni della zona Sud della Provincia
di Siracusa, la quale ha oggi assunto dei risvolti
paradossali, si parla, infatti, già di esaurimento.
Questa megadiscarica, consegnata poco più di
sei mesi fa, fu realizzata nel più assordante silenzio, col disinteresse del Consiglio Comunale
Fabrizio Quattrocchi
e senza che i cittadini fossero informati sulla
gravità che tale opera potesse avere, in termini di danno alla salute e all’ambiente. E non è
finito qui, l’opera dell’Amministrazione Giuca
è volta al raggiungimento dell’obbiettivo di
trasformare Rosolini da “Città del Carrubo” a
“Città dei Rifiuti”, mettendo nuovamente sotto
pressione il territorio con la realizzazione di
segnante di sostegno. Maria: la procedura
per lei segue un iter più tortuoso. All’inizio
dell’anno scolastico 2006/2007, ricorre alla
Magistratura per avere assegnate le 18 ore
di sostegno, ma il Giudice assegnatole, contrariamente a quello di Francesco e Chiara,
non riconosce la giurisdizione, non accoglie
il ricorso ex art. 700 e non le assegna le 18
ore richieste. Successivamente, su reclamo
dei genitori, il Collegio della Seconda Sezione Civile di Messina, procedimento iscritto
al n. 10158/2007 R.G, con ordinanza del 15
giugno 2007, ritenendo sussistente il difetto
un’n-esima discarica. Va sottolineato che la
nostra posizione non deve essere intesa come
un’opposizione campanilistica, ma un reale
interessamento verso il bene della città e del
territorio. Nessuno ha alzato lo sguardo ed ha
fatto cenno all’importanza strategica, per l’ambiente e per l’economia della fascia agricola
a valle della discarica, dove i tanti agricoltori
traggono il proprio sostentamento con colture
riconosciute universalmente di eccellenza, quale il prestigioso Nero d’Avola. Si finge di non
sapere che le colture di quest’area hanno un’importanza strategica, in quanto risorse autoctone
insostituibili, e che il suo inquinamento determinerebbe una grave crisi socio-economica
nel territorio di Rosolini-Pachino. Si finge di
non conoscere che gli RSU a lungo andare
sono fortemente inquinanti e contenenti anche
metalli pesanti altamente pericolosi che rimarranno eternamente nell’ambiente ed entreranno prima o poi nel ciclo alimentare dell’uomo
attraverso l’acqua e i prodotti dell’agricoltura,
anche dopo i 10-20 anni per i quali è garantita
la tenuta dei teli sistemati alla base. Già Rosolini sta scontando un tale prezzo, con l’alta
incidenza tumorale. Si finge di non sapere che
la morfologia di quest’area a monte di una più
ampia piana favorisce la dispersione di sostanze inquinanti. È vero che il problema dei rifiuti
non è di immediata soluzione in quanto lontana
ancora sembra la realizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia, ma è anche vero che nulla si
di giurisdizione, devolve la competenza al
giudice Amministrativo e, Maria nonostante
la richiesta delle 18 ore settimanali, per l’anno scolastico 2006/2007, ha usufruito solo di
9 ore. Perché il Collegio, per lo stesso tipo di
reclamo decide che per Francesco ha competenza di giurisdizione mentre per Chiara e
Maria la competenza è del Giudice Amministrativo? Gli altri giudici, nelle altre province
d’Italia (Messina compresa), nell’emettere
un giudizio hanno preso un abbaglio, hanno commesso un
abuso di potere intromettendosi in un
campo che non era
di loro pertinenza o,
più semplicemente,
hanno garantito i diritti soggettivi di un
individuo ritenendo
deontologicamente
corretto pronunciarsi? Perché questo
accanimento delle
Istituzioni contro i
disabili e le loro famiglie? E’ civile uno
Stato che costringe i
genitori dei disabili
a ricorrere alla magistratura per avere
riconosciuto un loro diritto? Se lo Stato ha
deciso di risparmiare sui soggetti più deboli
quale alternativa hanno le famiglie? A chi
dovranno rivolgersi per essere tutelate?
A tal proposito, sarebbe auspicabile che
gli Organi competenti dessero direttive
chiare e precise per consentire ai Giudici
di espletare le loro mansioni serenamente
e alle Famiglie di conoscere qual è l’Organo giudiziario preposto alla tutela dei Diritti dei loro figli.
è fatto in merito ad una riduzione della produzione di RSU nella città, magari incentivando
i cittadini alla raccolta differenziata. E pensare
che Rosolini, oltre all’Assessore all’Ambiente,
può vantare anche di un ben retribuito esperto
per i rifiuti. Ed è anche vero che insistere a voler
ubicare un’ulteriore discarica esclusivamente
in base ad alcuni e non sufficienti requisiti
geologici, trascurando le caratteristiche ambientali e socio-economiche dell’area, significa aggravare la già preoccupante situazione
in cui versano le risorse naturali, ambientali
ed idrogeologiche e l’assetto economico del
territorio. Il nostro augurio è che si trovi un
ulteriore sito in cui ubicare una ben più sicura discarica. Il nostro augurio è che l’attuale
Amministrazione si assuma la responsabilità
politica degli interventi effettuati a discapito
dell’ambiente e del territorio e che si impegni
da subito a cambiare rotta, non escludendo a
favorire ciò una chiusura anticipata di questa
deprecabile esperienza amministrativa.
Dott. Dino Gennaro
Presidente dell’Ecosezione
Jonica del Movimento Azzurro
Informazione Regionale
24
Progettazione e gestione di
aree a verde, parchi e giardini
dalla
Sicilia
C
atania - La Provincia regionale di Catania, il Comune di Caltagirone e la
facoltà di Agraria dell’Ateneo
catanese anche per quest’anno
hanno rinnovato il protocollo
d’intesa per lo svolgimento del
corso di laurea in “Progettazione
e gestione di aree a verde, parchi e
giardini” nel capoluogo calatino.
Ad apporre le rispettive firme sul
protocollo, nei locali del Centro
direzionale Nuovaluce, sono stati
il presidente della Provincia, on.
Raffaele Lombardo, l’assessore
provinciale alle Politiche attive
del lavoro e ai Rapporti con l’Università, Orazio Quattrocchi, il sindaco di Caltagirone, Francesco
Pignataro, il preside della facoltà
di Agraria di Catania, Salvatore Barbagallo, e il presidente del
corso di laurea istituito nel Calatino, Antonino Failla. All’incontro
è intervenuta anche la dirigente
del servizio Pubblica istruzione,
Domenica Pagliaro. Le percentuali del corso sono state finora
positive, con circa un centinaio
di studenti che hanno conseguito
questa laurea specifica, con buone
ricadute occupazionali in un settore importante e delicato per tutta la Sicilia, come sono appunto le
aree a verde, i parchi e i giardini.
“La Provincia di Catania – ha detto il presidente Raffaele Lombardo – continua a sostenere un corso di laurea unico nel suo genere
in tutto il Meridione, di assoluto
prestigio e di sicura utilità per
un territorio come il nostro e nel
contesto mediterraneo. Non sono
pochi, infatti, i giovani neo-dottori di questo settore che trovano
impiego o che vengono contattati
dalle Pubbliche amministrazioni
per la loro preparazione specifica.
Per questo, continueremo a dare
il nostro sostanziale contributo,
perché assieme alle prospettive
didattiche e formative crescano
anche le possibilità occupazionali”. Il presidente Raffaele Lombardo ha ricordato, durante l’incontro, che la Provincia, proprio
qualche mese fa, ha inaugurato a
Caltagirone il parco di Monte San
Giorgio, una delle aree a verde
del territorio calatino di maggior
interesse naturalistico, a testimonianza della forte attenzione che
Palazzo Minoriti rivolge al comparto ambientale. “In termini positivi, – ha aggiunto l’assessore ai
Rapporti con l’Università, Orazio
Quattrocchi – questo potrebbe
essere l’ultimo protocollo d’intesa che firmiamo, perché procede
speditamente il percorso per la
costituzione ufficiale del Consorzio universitario del Calatino.
Oltre alla Provincia, al Comune di
Caltagirone e all’Asi del Calatino,
infatti, sono già 9 su 15 i Comuni
che hanno aderito, assieme all’Asl
3 di Catania e al Consorzio di
cooperative sociali Solco-Simeto.
Si tratterebbe di un ulteriore, importante passo avanti per la cultura e la formazione in una fetta di
territorio così importante”. “Con
questo protocollo d’intesa, – ha
affermato il sindaco Pignataro
– continuiamo a dare la sicurezza
a tanti studenti di poter proseguire la propria formazione didattica
Rinnovato il protocollo d’intesa per il
corso di laurea nel capoluogo calatino
di base e di godere di probabili
sbocchi occupazionali”. Gratitudine alla Provincia e al Comune
per l’impegno mantenuto anche
quest’anno ha voluto esprimere
il preside della facoltà di Agraria,
prof. Salvatore Barbagallo. “La
specifità del corso – ha spiegato il
preside – è costituita anche dalla
interdisciplinarietà delle materie e
dei docenti, con il coinvolgimento
di ingegneri, agronomi e architetti”. Secondo la collaborazione stipulata, saranno attivati nella sede
L
inguaglossa - Risuonano le celestiali note dell’organo a canne della
Chiesa Madre di Linguaglossa,
recentemente tornato agli antichi splendori grazie a un lavoro di restauro eseguito dalla
ditta “Artigiana Organi” Oliveri di Acicatena e finanziato
dalla Provincia Regionale di
Catania, ed è subito emozione
allo stato puro. In prima fila, lo
scorso fine settimana, a gustarsi
l’esibizione del maestro organista Diego Cannizzaro, con musiche anche di Mendelssohn e
Faurè, il vescovo della Diocesi
di Acireale, mons. Pio Vittorio
Vigo, l’assessore provinciale
alle politiche culturali Serafina
Perra e il sindaco della cittadina
montana, Rosa Maria Vecchio.
A fare gli onori di casa, l’arciprete don Vincenzo Di Mauro,
commosso e felicissimo per
quella che è stata definita una
riconquista culturale e artistica
di straordinario interesse per
tutta la comunità della Diocesi.
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Organo a canne della Chiesa Madre di Linguaglossa
Torna a suonare l’organo
della Chiesa Madre
Una Chiesa Madre, dedicata a
S Maria delle Grazie, stracolma
di fedeli che hanno avuto l’opportunità di assistere a una conferenza sul settecentesco coro
ligneo presente nella Chiesa, tenuta da Luigi Andreozzi e Alessia Giuffrida, autrice della pub-
blicazione e tesi di Laurea alla
Sapienza di Roma: “Il settecentesco coro ligneo della Chiesa
Madre di Linguaglossa”. «La
cittadina di Linguaglossa e l’intera provincia tornano a fruire
di un bene artistico di rilevante
importanza – ha commentato
l’assessore Serafina Perra – che
arricchisce ulteriormente l’offerta turistica e culturale. L’organo a canne di questa Chiesa
Madre costituisce un punto di
riferimento nel panorama specifico siciliano e, proprio per
questo, è stato destinatario di
un intervento congruo da parte della Provincia che punta al
recupero e alla fruizione dei tesori custoditi nei nostri centri e
nelle chiese. Il restauro è stato
difficile, in quanto la struttura
dell’organo è particolarissima
ed è stato necessario uno studio
approfondito anche fuori dai
confini nazionali, alla ricerca
di Caltagirone per l’anno accademico 2007/2008 il 1° anno del ciclo 2007/2010, il 2° anno del ciclo
2006/2009 e il 3° anno del ciclo
2005/2008 del corso di laurea. Per
l’attivazione dei corsi, il Comune
e la Provincia metteranno a disposizione rispettivamente 100 mila e
130 mila euro, che serviranno per
il regolare svolgimento delle lezioni e dell’intero percorso didattico. Il Comune, inoltre, metterà a
disposizione le strutture edilizie.
di altri esemplari e di materiali
idonei: di questi organi a canne, ne restano oggi una decina
su trecento e l’unico del genere è custodito a Linguaglossa.
Sulla presenza di quest’opera
d’arte – conclude l’assessore
Perra - sicuramente la Provincia di Catania di farà interprete di altre iniziative culturali
e di promozione». L’organo a
canne troneggia sopra l’altare
maggiore e le sue canne, ben
oltre 1600, si stagliano in verticale conferendo all’immagine
una connotazione poderosa e
imponente: realizzato da Locatelli junior ed inaugurato nel
1902, con due tastiere, secondo
quanto riferisce don Di Mauro, l’organo non entrò mai in
funzione. Il motivo di questa
anomalia risiederebbe nel fatto
che l’aria non arrivava a tutte le
1640 le canne. Il 10 agosto del
1943 durante il bombardamento alleato, una esplosione vicina alla chiesa compromise la
staticità dell’organo, che rimase seriamente danneggiato. Tre
anni di lavoro per il completo
restauro ed oggi il bene, grazie
al finanziamento della Provincia Regionale di Catania, torna
ad essere fruibile in tutta la sua
bellezza. La Curia Vescovile di
Acireale, tramite l’Ufficio Beni
Culturali Ecclesiali ha partecipato al consolidamento statico
della struttura dell’organo.
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Informazione Regionale
dalla
Sicilia
Da Verga a Visconti
A
CITREZZA - Si è potuta
registrare una piazza Luchino Visconti gremita
di gente in ogni ordine di posto
per l’evento culturale “Da Verga
a Visconti” organizzato dall’associazione culturale Centro Studi Acitrezza in occasione del
centenario della nascita del regista Luchino Visconti, del 60°
anniversario del film “La terra
trema” e dell’85° anniversario
della morte di Giovanni Verga.
La serata ha avuto inizio con
un filmato realizzato dai soci
del CSA ed un gioco di luci in
piazza Visconti come omaggio agli artisti che hanno reso
famosa Acitrezza nel mondo.
Subito dopo i soci Alfio Mirabella e Nello Grasso, ideatori dell’evento, hanno introdotto
la serata spiegandone il significato.
La parola è poi passata all’Assessore provinciale alla cultura
Serafina Perra che ha dichiarato
pieno appoggio da parte della
Provincia Regionale di Catania
ad attività culturali del genere
organizzate dal CSA ed il Presidente del Centro Studi Acitrezza
Giovanni Grasso ha sottolineato
come questo sia stato l’unico
evento culturale organizzato ad
Acitrezza e voluto dai trezzoti.
L’evento è entrato nel vivo
quando l’attore locale e socio
del CSA Orazio Arena ha iniziato la lettura delle parti principali
del romanzo “I Malavoglia” di
Giovanni Verga intervallata da
un filmato sulle opere cinematografiche di Visconti, uno slideshow di immagini che ritraeva le
scene d’amore del film “La terra
trema” ed un balletto curato dall’istruttrice di ballo Loredana
Grasso insieme al ballerino Ga-
Luchino Visconti
Giovanni Verga
Nascerà a Catania la
“cittadella del collocamento”
Lo Scica andrà nei locali della VII Municipalità
“così il Comune risparmierà 200.000 euro l’anno”
L
’Ufficio Collocamento di
Catania (Scica) potrebbe
presto lasciare i locali di
via Giannotta per trasferirsi in
una sede più ampia e migliore
nel plesso della VII Municipalità “Nesima – Monte Po” in
via Vigo. E’ questa la proposta lanciata dall’assessore al
Decentramento del comune di
Catania, Nino Nicotra, che porterebbe in via definitiva l’Ufficio di Collocamento e l’Ufficio
Contenzioso (che attualmente
si trova in via Borrello) negli
ampi, moderni ed adeguati locali di via Vigo. Un’iniziativa
concordata con il sindaco Umberto Scapagnini che si colloca
all’interno del progetto di ottimizzazione e razionalizzazione
delle risorse e delle proprietà
comunali.
“Con questa operazione
– spiega l’assessore Nicotra
– risolviamo innanzitutto il
problema dell’inadeguatezza
dell’attuale collocazione, offriremmo un servizio migliore
25
all’utenza sia per la qualità dei
locali sia perché più vicini alle
zone da cui proviene la maggior
parte di essa. Inoltre le casse
comunali, essendo un locale
di proprietà dell’ente, avrebbero un risparmio di circa 200
mila euro l’anno pari all’affitto
pagato attualmente poiché lo
Scica, pur essendo un ufficio
regionale, deve essere allocato
a spese del comune”.
“Nei prossimi giorni – continua l’assessore – proseguirò l’iter con un incontro con
la Municipalità, da tenersi nei
prossimi giorni, e con i vari
funzionari degli uffici per procedere lungo il necessario iter
burocratico a partire dalla rescissione dei contratti di locazione in atto”.
La nuova sede è ampia oltre
1.000 metri quadrati, è dotata
di ampio parcheggio, è di facile raggiungibilità, è adeguata
alle recenti normative (impianti in regola, assenza di barriere architettoniche), grazie alla
recente ristrutturazione, ed è
vuota e quindi subito fruibile.
La proposta di Nicotra è stata
accolta con estremo favore dai
dirigenti dell’Ufficio Provinciale
del Lavoro attraverso le parole di
Fausto Piazza: “Una soluzione
validissima, la migliore possibile sia per le condizioni ottimali
in cui potremmo lavorare sia per
essere più facilmente raggiungibili dalla nostra utenza. Il rapporto diretto con il comune, senza l’interlocuzione con un terzo
privato, non potrà che condurre
a risultati maggiormente positivi. Lavoreremo insieme all’assessore Nicotra per raggiungere
questo importante obiettivo”.
Entrando nella fase operativa, questa mattina, l’assessore
Nicotra, il dottore Piazza ed
i tecnici di Scica e comune,
rispettivamente il geometra
Giovanni Zurria e il geometra
Daniele Cantatore, hanno effettuato un sopralluogo per ancor
meglio rendersi conto della situazione.
briele Samperi.
Per l’occasione è stata allestita sempre in piazza Visconti
una mostra di pittura degli artisti
locali Teresa Dionisio, Concetta
Viscuso e Salvo Coglitori con
tema Acitrezza, “I Malavoglia”
e “La terra trema”.
I contributi di Don Giovanni
Mammino, parroco della Parrocchia San Giovanni Battista
di Acitrezza, su come la chiesa
di Acitrezza ha vissuto e ha visto le opere di Verga e Visconti e del dott. Umberto D’arrò,
giornalista e membro della Consulta filatelica nazionale, sul
francobollo realizzato dal Ministero delle Comunicazioni in
occasione del centenario della
nascita di Visconti hanno arricchito maggiormente di contenuti la serata.
Al termine dell’incontro è
stato proiettato un filmato realizzato dai soci Francesco Giro-
ne e Francesco Valastro con le
interviste a Nelluccia e Agnese
Giammona, Turi Vicari, Salvatore Valastro, Francesco Valastro, Antonino Micale e Santo
Valastro, alcuni degli ultimi attori viventi del film di Visconti
girato ad Acitrezza.
La premiazione degli attori che
hanno partecipato all’iniziativa del CSA, dei pittori locali e
degli intervenuti all’incontro ha
chiuso la serata tra gli applausi
degli spettatori soddisfatti.
Giovanni Grasso e Antonio
Guarnera, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del CSA,
dichiarano: << E’ stato un enorme successo di pubblico dove
Acitrezza ha ricordato le sue
radici storiche e culturali che la
rendono unica. E’ stata anche
una grande iniezione di fiducia
nei confronti del CSA che continuerà con le iniziative a salvaguardia dell’identità trezzota
Sospesa la caccia in Sicilia
P
ericolo scampato per i sopravissuti in natura! Questo
era il non lontano timore dell’ACA Sicilia – afferma
il Presidente ACA Sicilia Alfio Lisi – denunciato pubblicamente ed alla stessa Regione, ma l’assessore all’agricoltura La Via, alle forti pressioni dell’ACA Sicilia e di altre
associazioni, risponde pubblicamente, in modo responsabile
e consapevole, che è sua intenzione sospendere l’apertura
della caccia in tutta la Regione. Non è solo una vittoria delle associazioni ma della natura siciliana e della stragrande
maggioranza dei cittadini siciliani da sempre contrari all’attività venatoria in quanto crudele e devastante.
Per ora, se non ci saranno ripensamenti dettati da interessi
pseudo politici che come sempre non hanno nulla da spartire
con gli interessi generali - afferma Alfio Lisi – la caccia
non avrà più inizio dall’1 settembre, grazie a tale coraggiosa
scelta dettata dal buon senso, milioni da animali selvatici
rimasti miracolosamente ancora in vita , mentre la loro prole
è stata annientata e bruciata viva, non rischieranno di essere
presi a fucilate senza peraltro potersi difendere o nascondere
vista la distruzione del loro habitat e il territorio siciliano
non si trasformerà in un deserto senza vita selvatica.
26
Informazione Regionale
L’indicazione d’origine delle olive in
etichetta per sventare frodi e sofisticazioni
dalla
Puglia
Contro gli affari scivolosi
Il Presidente Salcuni commenta
l’articolo apparso su “The New Yorker”
Cambio ai vertici della L
Prefettura di Taranto
I
l Prefetto di Taranto Francesco Alecci viene trasferito
alla Prefettura di Messina,
lasciando di stucco l’intera città
per la notizia del trasferimento
proprio quando aveva attivato
tutti gli incontri organizzativi per
la risoluzione del Caso-Taranto.
Il nuovo Prefetto Alfonso Pironti,
58 anni, proveniente dalla Prefettura di Latina, insediatosi il 6
agosto scorso, già a conoscenza
delle situazioni finanziarie del
capoluogo jonico, continuerà
l’operato svolto dal suo collega
Alecci. Quest’ultimo arrivato il
16 gennaio del 2006, ha dovuto
affrontare nel mese successivo le
dimissioni del sindaco Di Bello,
con il susseguirsi del commissariamento che ha portato una crisi finanziaria con il conseguente
blocco delle attività comunali e
del suo indotto col collasso della
città. Il Prefetto Alecci ha avuto
quindi un gran da fare, in una
città abbandonata con un bilancio comunale fasullo, si è mosso
portando tutto davanti ad un tavolo di concertazione, ottenendo
contatti e riunioni con il Governo
centrale. Il Prefetto Alecci ha dovuto affrontare vertenze sindacali, tensioni sociali, occupazioni
di vie di accesso principali della
città e del ponte girevole, comunque è riuscito sempre ad essere
pronto ad anteporsi tra le due parti, districandosi con autorevolez-
Alfonso Pironti. Nuovo Prefetto di
Taranto
za riportando serenità alla stessa
città. Adesso la città ha un sindaco, una giunta ed un consiglio
comunale che hanno un compito
importante: la ripresa della vita
amministrativa dell’Ente Comune. Così Alecci lascia la città al
nuovo sindaco, il suo trasferimento lascia l’amaro in bocca,
non è facile dimenticare il lavoro
svolto dal prefetto sempre al fianco dei sindacati ed imprenditori,
si sentiva anche lui cittadino di
Taranto, notava una città sporca,
buia ed abbandonata, quando girava per le vie cittadine, cercando
delle soluzioni per risolverle, ha
capito che Taranto aveva bisogno
di lui, della sua rappresentanza
del Governo. Il prefetto Francesco Alecci lo si ricorderà per aver
rimesso in moto una macchina
o “Slippery business”,
l’affare scivoloso di
cui parla Tom Mueller
su “The New Yorker” sottolineando che il mercato dell’olio in Italia è drogato e
che a pagarne le spese sono
proprio gli olivicoltori “come
quelli pugliesi- che “fanno”
prodotto tipico, pone alla ribalta internazionale una grave
problematica da noi costantemente denunciata che necessita di interventi immediati
e concreti”. E’ il Presidente
della Coldiretti Puglia, Pietro
Salcuni, a commentare l’articolo apparso oggi a pagina
9 di Repubblica, che riporta
quanto pubblicato sul quotidiano statunitense in merito
al mercato drogato dell’olio
extravergine nel nostro Paese, con la precisazione che
“il governo sembra così debole “si legge- nel perseguire alcuni crimini nel settore
da far sospettare complicità”
in un business “con profitti
comparabili a quelli del trafamministrativa comunale. Tocca
al primo cittadino Ezio Stefano
proseguire il lavoro svolto per la
ripartenza della città di Taranto.
Da fuori guardano l’evolversi,
il nuovo prefetto Pironti ha un
ruolo di garanzia dando priorità
alle vertenze occupazionali ed
una attenzione alla sicurezza sul
lavoro. Sono i punti giusti per far
ripartire l’economia a Taranto e
superare la crisi.
Michele Antonazzo
Sulle ultime vicende AMIU
Q
uesta segreteria generale
è costretta
ad intervenire nelle
ultime vicende AMIU e dare
la propria solidarietà alle
OO.SS. aziendali che invitano il Sindaco a ritenere
concluso il compito di questo C.d.A. Non esiste una
qualsiasi giustificazione per
cui questo C.d.A. possa fregiarsi di un qualsiasi titolo
di merito nella conduzione
dell’Azienda e per cui possa meritare una riconferma o una qualsiasi proroga
al loro mandato. Sono stati
fallimentari e dolosamente
omissivi nelle più elementari norme di relazioni sindacali, forse ritenendo che
avere la copertura di una
sola sigla presente in Azienda gli avrebbe garantito eter-
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
na immunità. Le corrette relazioni sindacali prevedono
che le OO.SS. aziendali siano informate sulle seguenti materie: Il volume degli
investimenti effettuati e i
programmi di investimento;
L’andamento economico e
produttivo dell’impresa; I
programmi degli appalti e/
o degli affidamenti; Le linee generali di evoluzione
della organizzazione aziendale, con riferimento alle
politiche occupazionali; Le
modifiche strutturali dell’assetto organizzativo dei
servizi, rivolte ad un più
razionale utilizzo dei mezzi e degli impianti – anche
attinenti all’attivazione di
nuovi servizi e/o segmenti
di mercato, le quali producano effetto sulle condizioni
di lavoro e sulla consistenza
degli organici; Informazione sui bilanci aziendali annuali. Tutto questo non c’è
stato ed i sospetti ed i dubbi
nascono spontanei. Chiediamo al signor Sindaco di verificare se gli acquisti dei
cassonetti ( la cui qualità e
non funzionalità dei coperchi lascia perplessi), degli
automezzi e autocompattatori, se sono avvenuti nel
il rispetto delle norme di
evidenza pubblica europea
e se a tutte le ditte aventi
diritto sia stato concesso di
partecipare con pari condizioni di accesso alle informazioni. Chiediamo inoltre
di verificare se in azienda
ci sia intenzione di affidare altri servizi con il sistema della trattativa privata,
fico di cocaina senza gli stessi
rischi”. “L’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle olive per
favorire i controlli e impedire
gli inganni “ continua il Presidente Salcuni “ è la migliore risposta alle critiche della
prestigiosa rivista americana
che rischiano di avere pesanti
conseguenze sulle esportazioni Made in Italy. Una misura necessaria per garantire la
rintracciabilità delle produzioni e agevolare il prezioso
lavoro delle forze dell’ordine che appena il mese scorso
hanno fatto ritirare dal mercato quasi 2,3 milioni di chili
di olio extravergine di oliva,
proveniente da miscele fra oli
nazionali ed esteri (Spagna,
Grecia e Tunisia) al quale
un’azienda olearia pugliese ha
illecitamente attribuito l’origine italiana e, in alcuni casi,
falsamente dichiarato la produzione biologica. Nel 2007
si è verificato un aumento del
30 per cento delle importazioni di olio di oliva dall’estero,
secondo i dati Istat relativi al
primo trimestre, mentre resta
inapplicata la legge 2004 del
2004 approvata in forma bipartisan dal Parlamento con
il sostegno di 1,5 milioniu di
firme raccolte dalla Coldiretti.
Sugli scaffali dei supermercati è straniero l’olio di oliva
contenuto quasi in una bottiglia su due, ma ai consumatori
vengono presentate tutte come
italiane perché sulle etichette non è ancora obbligatorio
indicare l’origine delle olive.
Una situazione che mette a
rischio gli oliveti italiani che
possono contare su 250 milioni di piante, molte delle quali
secolari o situate in zone dove
contribuiscono al paesaggio e
all’ambiente. Particolarmente
colpita da frodi e sofisticazioni la Puglia che può contare su
5 Dop (Denominazione di Origine Protetta) “Terra di Bari”,
“Terra d’Otranto”, “Dauno”,
“Collina di Brindisi”, e “terre
Tarentine” ed una produzione
pari a 11 milioni di quintali di
olive ed oltre 2,2 milioni di
quintali di olio.
augurandoci che inchieste
denominate AUMM AUMM
appartengano al passato. Il
degrado del servizio è sotto gli occhi di tutti ed in tal
senso c’è stata una giusta e
dura presa di posizione da
parte dell’Assessore alle società partecipate. La cattiva
organizzazione del lavoro
non significa lavorare di
meno, ma al contrario di più
e peggio. Lo straordinario
aumenta ed anche le patologie degli operatori,che sicuramente in questa storia non
hanno alcuna colpa, se non
per i carichi di lavoro aumentati e per una aumentata
disaffezione nei confronti
dell’Azienda origine ed artefice di molti favoritismi.
Spropositato sembra anche
l’acquisto di un numero esagerato di automezzi che, al
momento, va oltre le necessità dell’Azienda, tenendo
presente anche la situazione economica precaria e la
situazione organizzativa di
lavoro, dove chiunque guida
qualsiasi automezzo, e dove
per guidare un mezzo nuovo
non occorre professionalità,
ma raccomandazioni. Siamo
sicuri che qualsiasi auto-
mezzo dopo un mese sarà diventato una carretta. Un’altra perla di questo C.d.A. è
l’aver creato varie situazioni di MOBBING, soprattutto contro nostri iscritti, che con una serie di
azioni di demansionamenti,
trasferimenti, privazioni di
qualsiasi funzione o affidamenti di compiti inesistenti
e quindi non realizzabili,
subiscono vessazioni quotidiane. Il tutto regolarmente
denunciato alla Magistratura ed al “Centro prevenzione
diagnosi e cura per le malattie da stress da lavoro e
disadattamento lavorativo”.
Questo C.d.A. non ha assolutamente vigilato,si sono
consumate vendette personali, autorizzate e delegate
a Dirigenti, peraltro nominati e senza che il proprietario socio unico abbia mai
avvallato ed approvato queste nomine e modifiche. Signor sindaco, questo C.D.A.
se ne deve andare. Faccia
presto per evitare guasti sia
economici che organizzativi ancora rimediabili, prima
che la situazione sfugga di
mano e finisca la pazienza
dei lavoratori.
Pietro Salcuni. Presidente Coldiretti
Puglia
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
dalla
Informazione Regionale
Campania
Napoli vuole più
occupazione e meno sussidi
N
apoli - “Il grave degrado,
insicurezza e povertà prodotto da oltre un decennio
di negative Amministrazioni di
centrosinistra ai danni della città di Napoli bisogna contrastarlo
con più lavoro e meno sussidi
- dichiara il consigliere di A.N.
Marco Nonno – in relazione ai
soliti e superati sistemi assistenzialistici calati dall’alto e fatti di
sussidi, precari contributi, reddito minimo d’inserimento che
oggi hanno ribattezzato reddito
di cittadinanza. Infatti ci chiediamo se il reddito di cittadinanza,
tanto decantato dal centrosinistra
locale, abbia davvero captato
e individuato tutte le dignitose
realtà familiari che sopravvivono sotto le soglie di povertà? Si
chiede l’esponente di Fini – Una
montagna di risorse finanziarie
dei contribuenti che potrebbero
dirottarsi per costruire azioni di
prevenzione e veri posti di lavoro
stabili e produttivi anziché sprecare milioni di tasse dei cittadini in precarie e perdenti forme
di assistenzialismo. Ricordiamo
che l’ultima volta solo a Napoli
sono stati esclusi migliaia di aspiranti alla lotteria del sussidio e la
sola operazione gestionale affidata a Sviluppo Italia è costata la
bellezza di oltre 12 milioni d’euro! - conclude Nonno – che sollecita ancora una volta gli stanchi
vertici del centrosinistra locale a
costruire un futuro di sana economia locale per tanti giovani e
famiglie, che hanno bisogno di
meno sussidi e più lavoro stabile
e produttivo.”
Una città amministrata da “nani”
N
apoli - Napoli, la nostra
grande ed amata metropoli,
una città che, in questo particolare momento, dovrebbe ancor più
essere amministrata da “giganti” ed
invece si ritrova nelle mani di “nani”
sovente ammaestrati. Potrebbe essere bastata la semplice convocazione
in Procura per conoscere le misure
adottate per combattere lo smog, a
scatenare la reazione immediata con
un provvedimento, quello di bloccare
anche le autovetture immatricolate
prima del gennaio 1997, che riguarda complessivamente circa 289mila
autovetture. Una misura che doveva
entrare in funzione lunedì prossimo
ma che ha scatenato una serie di polemiche dentro e fuori il Palazzo, al
punto che è stato subito congelata e
rinviata a data da destinarsi. La testimonianza di come anche i problemi
che riguardano la salute dei cittadini
vengano affrontati con superficialità,
con soluzioni tampone improvvisate
e discutibili , avulse da un contesto
pianificato. Tutti sanno, evidentemente all’infuori di quelli che dovrebbero tutelarci, che a Napoli
l’inquinamento ambientale è legato
a ben altri più influenti fattori, tra i
quali la presenza permanente di deci-
Viadotti tangenziale Cilea
ne di cantieri aperti in punti nevralgici della circolazione stradale, alcuni
dei quali abbandonati da mesi, come
quello al Vomero alla confluenza di
via S. Gennaro ad Antignano ( foto
allegata ), un parco autobus, insufficiente, in parte obsoleto costituito da
vetture che dovrebbero essere per lo
più a trazione elettrica, come avviene
da tempo in molte metropoli afflitte
dallo stesso problema di Napoli, la
mancanza di parcheggi d’interscambio, come quello promesso da anni
sotto i viadotti della tangenziale in via
Cilea, l’insufficienza dei vigili urbani
addetti alla viabilità, per citarne alcuni
. Affermare che Napoli è la pattumiera
automobilistica d’Italia significa offendere le decine di migliaia di napoletani onesti che non riescono neppure
ad approvvigionarsi dei beni essenziali
per la sopravvivenza con i magri stipendi percepiti e che, di conseguenza,
non hanno la possibilità di acquistare
una nuova autovettura o di sostenere le
spese per modificare quella vecchia per
consentirne la circolazione. Per questo
diciamo basta, chiedendo al sindaco di
Napoli di rimuovere gli assessori incompetenti, che non hanno fatto quanto necessario per evitare che la Città si
ponesse fuori legge con 41 sforamenti
accumulati dall’inizio dell’anno, per il
limite massimo delle polveri sottili, sostituendoli
con personalità con competenze tecniche e professionali affinché, prima che
a settembre la Città ritorni
nello stato caotico abituale, varino un piano per la
viabilità e per i trasporti
degno di questo nome con
misure a breve, medio e
lungo termine, realmente
risolutive del grave ed indifferibile problema generato dallo smog.
27
Scarsa l’adesione
ai fondi pensione
S
alerno - Un governo che
sta tentando di rinnegare il
mandato ricevuto dai cittadini in virtù di un programma in
cui era scritto che la riforma del
governo di centro destra doveva
essere cancellata e rivista. Nel
frattempo, autorevoli esponenti di governo, utilizzano i mezzi
d’informazione, propagandando
che i vigili del fuoco a 57 anni di
età anagrafica sono troppo giovani per andare in pensione! Al
quale ci sentiamo dire sperando
nelle pari opportunità di diritto
all’informazione: Caro Ministro,
l’affermazione sui vigili del fuoco
se la poteva risparmiare, perché la
ritengo gratuita, propagandistica,
senza fondamenta ed offensiva
per il ruolo che il vigile del fuoco ha nella società, come al solito la Œ’ casta politica‚ alla quale
volente o nolente appartiene, si
vende la nostra categoria a proprio piacimento ricordandosi di
elogiarla solo nelle occasioni per
noi tristi di perdite di vite umane
sacrificate all’insegna del: là dove
gli altri scappano noi ci dobbiamo
andare! Si e mai trovata in situazioni di pericolo, penso che mi risponderà di sì, per i suoi trascorsi
e le sue lotte, ebbene per noi il pericolo è il nostro lavoro quello che
ci serve per provvedere ai bisogni
della nostra famiglia, il nostro lavoro comporta, un accelerazione
del battito cardiaco ogni volta che
suona la campana, specialmente
di notte, una cosa alla quale non ti
puoi sottrarre per 35 anni, la cosa
più stupida che mi viene in mente,
le voglio raccontare le più stupide,
si e mai precipitata di corsa su per
le scale con addosso un autorespiratore, un estintore da 9 kg, magari tra il primo ed il secondo piatto,
ad ora di pranzo, non mi dica che
è una prova di sforzo che fa bene
al cuore, ed ai polmoni, solo negli
ultimi anni la tecnologia ha dotato
le APS di 4 autorespiratori, fino a
poco tempo addietro ve ne erano
2, non può immaginare le schifezze che la mia generazione ha dovuto servire sul tavolo da pranzo
degli alveoli polmonari, che saranno miliardi, ma per noi soprattutto per le sostanze sconosciute
che abbiamo ingerito e che oggi
sono state bandite come l’amianto, che nei cemento amianto classificati come compatti, sottoposti
a fonte di elevato calore modificano la loro struttura causando un
notevole rilascio di fibre. Ebbene
per noi quegli alveoli sono diventati pochissimi. Come sindacato ci siamo occupati di questo
problema arrivando a pubblicare
risultati di alcuni studi di specialisti di fama internazionale i cui
risultati attestano che i vigili del
fuoco lavorano in condizioni difficili che in primis possono provocare lesioni cardiache oltre ad
una serie di patologie dovute alla
diversità delle sollecitazioni a cui
sono sottoposti ed alle quali per la
specificità del loro lavoro non si
possono sottrarre. Non ho intenzioni di dare i numeri, le assicuro
che il corpo nazionale paga solo
in termini d‚infortuni un costo
umano altissimo che non viene
riconosciuto. Oggi si è inasprita
ancora di più questa condizione,
dettata dall’indirizzo politico che
persegue lo smantellamento della
pubblica amministrazione, con il
taglio delle risorse e degli organici sta sottoponendo il personale a
turni massacranti costringendo a
vendersi in turni in straordinario
per poter assicurare il pane ai pro-
pri figli. Quando parliamo di lavori usuranti, parliamo di chi svolge
turni h24, di persone che espongono giornalmente il loro organismo
all’esposizione di fiamme libere, al
contatto con incendi di sostanze pericolose, nocive, tossiche, lo stress
dell’attesa, la guida in soccorso,
lo scenario e la tipologia dell’intervento mai uguale, ogni volta il
mostro da affrontare è diverso la responsabilità rimane sempre la stessa, altissima, quella della vita delle
persone alle quali porti soccorso, riteniamo pertanto, ci siano motivate
ragioni per definire il nostro lavoro
Œ’ usurante. Mi dispiace dirlo ma
affermazioni gratuite di questo tipo
un ministro della repubblica se le
poteva anche risparmiare. Ho 53
anni sono un capo reparto in servizio operativo dei Vigili del Fuoco, coordinatore della RdB/CUB
dei Vigili del Fuoco ho rischiato
di morire più di una volta, passare
un giorno in visita in una caserma
è bello, vederci passare in sirena è
emozionante, trascorrerci una vita,
non basta per capire cosa significa
fare questo lavoro, cosa significa
trovarsi di fronte ad una bombola di
gpl all’interno di un appartamento
in fiamme magari al 7 piano di un
palazzo. tu e la bombola a poca distanza e come guardarsi negli occhi
col nemico non sapendo a quando
dista il raggiungimento della temperatura critica ebbene non puoi
permetterti di pensare o di avere
paura cara ministra.. devi agire ci
scusi se questo senza saperlo ci
usura un po‚ penso dovresti quanto
meno riconoscere la tua superficialità o poca attenzione nel parlare di
noi e chiederci almeno scusa.
Andrea Vicinanza
Una vittoria
dei cittadini
N
apoli - Gennaro Capodanno,
presidente del Comitato Valori collinari si dichiara soddisfatto per la battaglia di civiltà condotta da associazioni e cittadini, che ha
portato al ritiro da parte degli assessori proponenti di un’ordinanza calata
dall’alto, all’improvviso, che rischiava di penalizzare decine di migliaia
di lavoratori e di famiglie che da un
giorno all’altro rischiavano di rimanere appiedati, dal momento che non
potevano consentirsi il lusso, di questi tempi, di acquistare un’autovettura
nuova o di convertire quella vecchia
in loro possesso. “ Ma anche l’occasione – precisa Capodanno – per domandarsi i motivi per i quali di fronte
ad un problema grave che riguarda la
salute dei cittadini, ancora una volta
a sacrificarsi ed a soffrire dovevano
essere le categorie meno abbienti,
quelle, per intenderci, che non possono cambiare l’auto personale con
la frequenza con la quale si cambia il
vestito, laddove con una sana gestione della cosa pubblica, attraverso un
piano, degno di questo modo, per la
viabilità ed il trasporto pubblico, un
altre metropoli hanno da tempo risolto il problema dello smog “. “ Siamo
anche preoccupati – continua Capodanno - dal fatto che ancora una volta
proprio al Vomero, la centralina posta
nell’area antistante la scuola Vanvitelli, all’incrocio tra via Luca Giordano e
via Stanzione ( foto allegata ), ancora
una volta ha registrato lo sforamento
del livello di ozono. Da qui la necessità di varare in tempi brevi una zona
a transito limitato, che è stata sollecita
più volte da residenti e commercianti,
anche attraverso una petizione popolare che ha raccolto migliaia di firme
“. “ Inoltre – prosegue Capodanno -,
occorre finalmente dare corso alla realizzazione di parcheggi d’interscambio, come quello sotto i viadotti della
Centralina antistante scuola Vanvitelli
Tangenziale in via Cilea, che, da solo,
risolverebbe gran parte dei problemi
di viabilità di quella vasta area, procedere allo svecchiamento degli autobus tuttora utilizzati per le linee del
trasporto pubblico sostituendoli con
mezzi ad inquinamento zero, come
quelli a trazione elettrica, chiudere in
tempi brevi, e comunque entro i primi
di settembre, buona parte dei cantieri
che ostruiscono strade e piazze della
città, alcuni dei quali, presenti da anni,
sono diventati dei veri e propri monumenti, testimoni della superficialità e
dell’incuria nella quale è caduta negli
ultimi anni la Città “.
Cultura
28
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Le moschee: sono luoghi
diversi dalle nostre chiese
Riflessioni politicamente scorrette dedicate a chi
ipotizza facili aperture di moschee sul nostro territorio
T
empo fa è arrivata la richiesta di uno spazio (magari di
una moschea) per i musulmani presenti nel nostro territorio. Una richiesta che ha perorato
la solita associazione no profit di
volontariato che si fa in quattro (o
in cinque) per venire incontro alle
esigenze degli extracomunitari,
ma quanti sono, e poi la vogliono
la moschea, o si tratta di una provocazione come lo stesso dirigente dell’associazione ha tra l’altro
scritto. Premetto che è giusto che
ognuno preghi liberamente il suo
Dio, la libertà religiosa è la cartina
di tornasole d’ogni libertà. Occorre però puntualizzare che per gli
islamici il luogo moschea non è
da considerare alla stessa stregua
della Chiesa. Secondo il senatore Alfredo Mantovano: “[…]bisogna togliersi dalla testa che le
moschee per i musulmani siano
l’equivalente della parrocchia per
i cattolici. E’ qualcosa di più e di
diverso. E’ un luogo di formazione
e di aggregazione culturale e politica, quando va bene[…]”.I recenti
arresti della Digos dei predicatori
della moschea di Perugia, “è la
conferma l’esistenza di una rete
terroristica che ha già svolto in
diverse città italiane una funzione
di reclutamento, indottrinamento e
addestramento di soggetti che poi
sono stati inviati a farsi esplodere
o a compiere ugualmente azioni di
tipo terroristico prima in Bosnia
e poi in Afghanistan e in Iraq, e
che continua a prosperare con la
complicità o la copertura di alcune
moschee e centri culturali islamici, con l’indifferenza di tanti sia
nel mondo culturale che nel mondo politico. Tra l’altro alcuni del
mondo culturale sono più attenti
a censurare i libri di Magdi Allam
che non a contrastare queste forme
di odio, violenza e terrorismo che
crescono e prosperano in casa nostra”. (Intervista ad Alfredo Mantovano a cura di Emiliano Stornelli, 24.7.07 in L’Occidentale) Ma
cosa si fa nelle moschee? Per Maria Giovanna Maglie, organizzano
attentati contro di noi, sono scuole
di terrorismo. “Questa volta è andata bene e i cattivi, non si sa per
quanto, vanno in carcere, ma non
saremo a lungo così fortunati. Il re
del Marocco ha fatto chiudere 145
moschee, perché non idonee, cioè
perché non svolgevano l’attività
di preghiera, che è l’unica che devono fare”. (Maria Giovanna Maglie, Eppure all’indice ci va Magdi Allam, 22.7.07 Il Giornale).
T
Il sangue dei vinti e la grande bugia
ra le letture estive, ho letto
anche Il sangue dei vinti di
Giampaolo Pansa, giornalista di grande spessore, che ha voluto affrontare un argomento forse
poco battuto, un tema proibito,
per gran parte della storiografia
dei vincitori. Si tratta delle decine e centinaia d’eccidi, d’omicidi,
compiuti per punizione, per vendetta, dei fascisti sconfitti, subito
dopo la fine della seconda guerra
mondiale. Finora la storia delle
guerra civile italiana del 43-45
trattava solo dei partigiani vincitori, dei caduti per mano dei nazifascisti era il pregiudizio autoritario - scrive Pansa - che la storia di
una guerra la possono raccontare
soltanto i vincitori. Anzi uno solo
dei vincitori(il Pci) mentre i vinti
debbono continuare a tacere.
Pansa descrive il bagno di san-
Celebrazione del 25 aprile 1946 a Saluzzo (Cuneo)
Invece noi contribuiamo ad aprire
o cediamo locali per adibirli a moschee come ha fatto qualche anno
fa il cardinale Salvatore Pappalardo regalando ai tunisini di Palermo
una chiesa del Settecento, non più
in uso, allora la stampa tunisina
ha titolato: “La vittoria dell’islam
sul cristianesimo, il cardinale di
Palermo obbligato a trasformare
una chiesa in moschea”. Del resto l’Oriente pullula di chiese trasformate in moschee. Auspica la
chiusura delle moschee dell’odio,
della violenza e della morte anche
Magdi Allam, e dopo gli arresti
di Perugia sostiene che dobbiamo liberarci dalle ‘fabbriche dei
kamikaze’ presenti nel territorio
nazionale. Le moschee italiane, in
buona parte sono dominate dagli
estremisti dell’ Ucoii, sono spesso il centro delle attività eversive
collegate o almeno ispirate da Al
Qaida, scrive Livio Caputo, anche
se questo non significa che tutte le
650 moschee sorte in Italia vengano utilizzate a questi fini. Certo
non possiamo correre il rischio,
secondo il giudice Dambruoso,
di far passare “l’equazione moschea uguale terrorismo islamico”, questo non giova a nessuno:
i musulmani hanno tutti i diritti
rugia ha proceduto ad arrestare gli
imam applicando l’emendamento
alla norma 270 del codice penale
che sanziona “l’addestramento a
finalità terroristiche”. Erano anni
che la cellula jihadista operava.
Del resto se in una chiesa cattolica un parroco incitasse all’odio
e all’uccisione dei musulmani,
questo parroco non durerebbe a
lungo. Questo è un esempio puramente teorico, “ma nelle moschee
accade realmente che gli imam
incitino allo sterminio di cristiani
ed ebrei. Allora lo stesso metodo
che useremmo nei confronti del
parroco cattolico deve essere applicato verso gli imam musulmani radicali e verso chiunque altro
nelle moschee e nei centri culturali islamici predichi la jihad e lo
sterminio degli occidentali”. (ibidem) Sia in Italia che in Europa
non si riesce a capire che il jihadismo radicale islamico ha scatenato una guerra contro l’Islam
moderato e lo stesso Occidente. Il
risultato è che finiamo per procedere con una navigazione a vista.
Finché non scoppiano attentati,
pensiamo di trovarci in pace e
in un’autentica democrazia. “ci
asteniamo dall’andare in profondità, non vogliamo confrontarci
con la radice del male. Temiamo
e scongiuriamo l’attentato, che
è la punta dell’iceberg, ma non
vogliamo guardare in faccia e
affrontare con determinazione
la realtà dell’iceberg. Piuttosto
preferiamo rinviare la soluzione del problema di fondo, che se
occupi qualcun altro che arriverà
dopo di noi, il futuro governo o i
nostri figli”. (Magdi Allam, Ecco
i predicatori dell’odio, 22.7.07
Corriere della Sera).
gue nell’Italia del Nord, dal 25
aprile alla fine del 1946 e in qualche caso anche dopo. Si tratta di
una serie di storie, di fatti che vede
protagonisti i partigiani comunisti
vincitori e i fascisti sconfitti che
avevano aderito alla Rsi di Mussolini, ma non solo loro. Bastava
un minimo sospetto per essere liquidate dalle varie
“volanti rosse”.
Per raccontare
questi fatti ha consultato una vastissima documentazione sull’argomento,
anche dalla parte
degli sconfitti, come
l’ampia opera di
Giorgio Pisanò. Forse anche per questo
“sdoganamento” il
giornalista di Casale
Monferrato è stato
ed è continuamente
attaccato e denigrato dalla sinistra,
da politici d’ogni
calibro, Baronetti
universitari, capi
del reducismo partigiano, direttori di
giornali post-comunisti, presunti opinion leaders, sono i
Guardiani del Faro
Resistenziale, che
non accettano che
Il Re del Marocco
a praticare la loro religione. Sento già le critiche di certo mondo
multiculturalista: “Voi siete contro il dialogo, siete per lo scontro
di civiltà”. Ripeto noi siamo per
la libertà religiosa per tutti. Ma
siamo convinti che i diritti della
maggioranza (noi) siano anche rispettati, almeno come quelli delle
minoranze. Non si può continuare
a tenere un atteggiamento buonista verso l’Islam radicale come fa
il governo Prodi perché al suo interno ha la sinistra estremista che
vede nell’immigrazione extracomunitaria l’equivalente dei proletari di 150 anni fa. Oggi i proletari
non esistono più nelle fabbriche
e li vogliono sostituire con gli
immigrati (anche se loro non lo
sanno). Di fronte a quest’intreccio fisiologico tra il terrorismo
globalizzato e la rete di moschee,
in un certo mondo della magistratura, della politica, intellettuale, giornalistico, persiste ancora
l’idea che anche la predicazione a
odiare a fare atti terroristici sia da
considerare libertà d’espressione.
Infatti solo ora la Procura di Pe-
il diavolo revisionista faccia luce su
una pagina di storia alquanto buia.
Si pensi che Pansa per presentare
al pubblico i suoi libri deve essere
scortato dalla polizia.
Il Sangue dei vinti è un racconto terribile e spietato di assassinii,
spesso brutali d’uomini e donne.
Per molti la morte arriva dopo
una via crucis di umiliazioni, violenze, torture e stupri. Sono eliminati anche quanti potevano opporsi alla vittoria del comunismo
in Italia come borghesi ricchi, gli
agrari, i preti, i democristiani.
Una storia che in parte già
conoscevo, ma leggendola attraverso la penna di Giampaolo
Pansa, che rimane un giornalista
di sinistra, ho provato un sapore
diverso, in particolare sono stato
colpito dall’omertà in cui sono
stati avvolti molti delitti; ancora
oggi, figli, madri, padri, parenti
sono alla ricerca dei poveri resti
dei loro parenti. Spesso gli autori materiali degli efferati delitti
non si conoscono perché nessuno ha parlato, tanti per sfuggire
alla cattura sono fuggiti nei paesi
dell’est oppure sono stati protetti
dal partito comunista, che da questo momento si sente eticamente
superiore agli altri. Ancora oggi
a distanza di sessant’anni nessuno vuole parlare, come abbiamo
visto, qualche anno fa, nella trasmissione tv di Excalibur condot-
Domenico Bonvegna
ta da Socci.
Essendo d’origine siciliana
leggendo queste pagine mi colpisce proprio il grado d’omertà che
avvolge gran parte delle uccisioni, ossia quel ritratto reticente,
incompleto, spesso falso e dunque bugiardo della nostra guerra civile, che le sinistre italiane
hanno costruito e protetto per
sessant’anni. Mi viene in mente
il luogo comune sull’efferatezza
riguardante i delitti attuati dalla
criminalità mafiosa, che giustamente sono considerati tra i più
abominevoli, ma che dire di quelli che Giampaolo Pansa snocciola
in questo suo testo?
I crimini commessi dalle varie
mafie, a confronto con quelli dei
partigiani comunisti a guerra finita sono uno scherzo. Molto altro
si potrebbe scrivere degli innumerevoli assassinii perpetrati in
nome dell’ideologia sanguinaria
comunista, rimasti nascosti per
tanti anni. I tanti massacri pianificati, per citarne uno, l’ holodomor sette milioni di morti per
fame in Ucraina, tra il 1932 e il
1933, per iniziativa di Stalin, un
genocidio incredibilmente censurato per settant’anni. Nonostante
l’apertura degli archivi segreti,
sono ancora tanti i crimini del comunismo rimasti nell’omertà.
B.V.
Economia
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
29
A cura di Gianfranco D’Ettoris
Affitti e condominio
Confedilizia risponde
La rubrica fornisce risposta solo a quesiti di interesse generale. Non saranno, pertanto, presi in considerazione quesiti
né a carattere personale né relativi a questioni già pendenti
innanzi all’Autorità Giudi­zia­ria.
I quesiti vanno inoltrati alla Confedilizia tramite le oltre 200
Associazioni territoriali aderenti alla stessa e presso le quali è
possibile attingere anche ogni ulteriore informazione. Per gli
indirizzi delle Associazioni consultare i siti www.con­fe­dilizia.it
www.con­fe­di­li­zia.­eu oppure telefonare al numero
06.67.93.489.
Infiltrazioni
provenienti dal
lastrico solare
In una palazzina il lastrico solare
di proprietà esclusiva di un condomino sporge a guisa di balcone
fino a coprire il balcone sottostante. Essendosi verificate delle infiltrazioni d’acqua al piano inferiore
provenienti proprio dalla parte del
lastrico aggettante, si chiede come
debbano essere ripartite le relative
spese di riparazione.
Ai sensi dell’art. 1126 c.c. le
riparazioni al lastrico solare che
sia in uso esclusivo al condomino del piano attico vanno ripartite
per un terzo a carico dello stesso
proprietario dell’attico e per due
terzi tra tutti i condòmini proprietari degli appartamenti sottostanti.
Tale principio deve ritenersi applicabile anche nel caso di specie
in considerazione del fatto che
frazionare la copertura di un edificio in diverse porzioni e distribuire l’onere della manutenzione
tra i condòmini in relazione alla
maggiore o minore utilità dei lavori di riparazione (e quindi al
diverso – apparente – interesse
alla loro esecuzione), è operazione all’evidenza artificiosa ed assai
opinabile.
Prelazione
dell’inquilino
Il proprietario di un negozio intende
vendere il proprio immobile affittato ad una gioielleria. Si domanda se
l’offerta in prelazione all’inquilino
possa avvenire anche mediante lettera raccomandata.
La risposta è affermativa. La
Cassazione ha precisato, infatti,
che “in tema di prelazione urbana, la comunicazione al conduttore dell’intenzione del locatore
di alienare l’immobile locato,
prescritta dall’art. 38 della legge
sull’equo canone, può anche essere portata a conoscenza del conduttore con mezzi equipollenti a
quello della notifica per mezzo di
ufficiale giudiziario specificamente indicato dalla legge, quale è la
lettera raccomandata recapitata
al destinatario da parte del messo postale, secondo la normativa
postale” (sent. n. 12689 del 27
novembre 1991). Ciò detto, consigliamo al nostro lettore di ricorrere comunque alla notifica mediante ufficiale giudiziario il quale, nel
consegnare l’atto al destinatario,
attesta anche la sua conformità all’originale rendendo così impossibile qualunque contestazione sul
contenuto (contestazione teoricamente possibile, invece, nel caso
di invio dell’offerta in prelazione
con lettera raccomandata).
Mediatori: nuovi
obblighi di legge
Un mediatore professionale debitamente iscritto alla Camera di
Commercio domanda se i nuovi
obblighi imposti dall’ultima legge
finanziaria agli agenti immobiliari
in tema di registrazione riguardino
anche i contratti di locazione.
La risposta è affermativa. Ne deriva
che se un mediatore svolgendo
la propria attività diretta alla
promozione di affari porta a
Immobile per affitto, il bene si sta diradando
Corrado Sforza Fogliani
Presidente Confedilizia
L
a leggenda metropolitana dello “sfitto” continua a circolare, avallata
da giornalisti disinformati, da
sindacalisti interessati e da amministratori locali demagoghi.
L’esistenza d’immobili destinati
alla locazione e lasciati volontariamente liberi recherebbe soltanto danno al proprietario, non
si capisce a quale fine: recare
dispetto a un potenziale inquilino? Chi ha investito in un appartamento per trarne un reddito
ha una sola strada: metterlo sul
mercato. Altrimenti, l’imposizione fiscale lo colpisce in maniera ancor più espropriativa,
soprattutto con le - diffusissime
- aliquote maggiorate dell’Ici.
Esiste, semmai, una quota di
sfitto involontario: immobili
che non trovano inquilino, case
bisognose di lavori di ristrutturazione, negozi rimasti vuoti e
non appetiti. Quest’ultimo fenomeno è particolarmente grave
in certe periferie e anche zone
intermedie delle maggiori città,
oltre che in molti centri minori.
Collegato con la bufala dello
sfitto è l’altro mito della ricerca di contratti di breve durata
da parte dei locatori.
J. Dodd, M. Lewis,
R. Emmons
Vietnam
Vallardi
Pagg. 626 Euro 26,50
Esplorare ogni angolo del Vietnam con
le cartine più chiare e precise che una
guida possa offrirvi.
Scegliere dove andare e cosa visitare.
Catturare l’atmosfera di ogni luogo:
Hanoi, Ho Chi Minh (l’antica Saigon),
Hué, Hoi An, My Son, la baia di Ha Long
con le sue 1600 isole, i mercati etnici dei
villaggi settentrionali.
M. llingham, S. McVeigh,
D. Jacobs e H. Brown
Marocco
Vallardi
Pagg. 747 Euro 26,00
Descrizioni dettagliate dei principali luoghi d’interesse: Marrakech, Fès, Meknès,
Tangeri, Rabat, Casablanca, le località
balneari oceaniche e mediterranee, i
villaggi dell’Atlante, il deserto e le oasi.
Segnalazioni aggiornate di alloggi e
ristoranti di ogni categoria, con suggerimenti sui locali più interessanti e i mer
cati più vivaci.
L’interesse concreto, diffuso,
comune a tutti coloro che investono in appartamenti da locare
è semplice: trovare un inquilino pagante e fidato, il quale dia
tranquillità sia per la conservazione del bene, sia per la puntualità dei pagamenti. La verità
è che in molte zone c’è una vera
caccia all’inquilino: a un inquilino, beninteso, che presenti le
caratteristiche prima indicate.
Semmai, la considerazione fondamentale che andrebbe fatta
è questa: l’erosione fiscale sui
redditi da locazione - incremen-
U
tata dai costi sempre maggiori
per i lavori anche di semplice
manutenzione e aggravata dalle
incombenze e dagli oneri burocratici - sta producendo la fuga
dall’investimento in immobili
da dare in affitto. Il bene si sta
diradando. E in questa situazione - pensate un po’ – il Governo
insiste nel portare avanti il suo
disegno di legge (relatore on.
Donatella Mungo, Rifondazione Comunista) che prevede la
messa a regime di un Catasto
patrimoniale (basato, cioè, sui
valori degli immobili, inve-
Creare il credito e arginare i rischi sono i
compiti fondamentali di un sistema finanziario. La “rivoluzione finanziaria” necessaria
per portarli a compimento implica meccanismi di selezione tra istanze particolari in
concorrenza tra loro per renderle coerenti
al fine di sostenere lo sviluppo economico “moderno” e garantire stabilità all’intero sistema.
Antonio Lombardi
La risoluzione per imposibilità sopravvenuta
Giuffrè
Pagg. 462 Euro 42,00
Attraverso un’approfondita analisi degli
elementi strutturali della sopravvenuta impossibilità della prestazione, quale causa di
estinzione dell’obbligazione (art. 1256 c.c.)
e motivo di risoluzione contrattuale (art. 1463
e ss. c.c.), il volume si propone di tracciare
una linea di demarcazione tra inadempimento
contrattuale ed impossibilità sopravvenuta,
frequentemente oggetto di contrapposte domande giudiziali.
Interessi legali
Un proprietario di un immobile affittato ad uso commerciale chiede di
conoscere l’aliquota degli interessi
legali per gli anni 2006 e 2007.
Gli interessi legali, che ai sensi
dell’art. 1284 c.c. possono essere
determinati ogni anno con provvedimento del Ministro del tesoro
(oggi, Ministro dell’economia e
delle finanze) da pubblicarsi sulla
Gazzetta Ufficiale non oltre il 15
dicembre di ogni anno, sono invariati dal 1° gennaio 2004 e sono
attualmente pari al 2,50%.
ce che sui loro redditi). I conti
tornano. Siccome i redditi calano (o, addirittura, sono - nella
locazione - sottozero, come ha
detto a un Convegno della Confedilizia il Presidente diessino
della Commissione Bilancio del
Senato, sen. Morando) allora si
pensa di censire i valori e basta, così da fare poi solo finta
- sostanzialmente - di ricondurli
al costituzionale criterio della
redditività attraverso (fittizi e
discrezionali) coefficienti fissati
dall’Esecutivo. Insomma, si inventa un Catasto-truffa per fare
- sempre e comunque - cassa.
Anche quando i redditi non ci
sono.
A cura della CONFEDILIZIA di Crotone - Via Lucifero 40 - Tel. 0962/905192
Sito Internet: www.godel.it/confediliziakr
tilità
Giuseppe Conti
Creare il credito
e arginare i rischi
Il Mulino
Pagg. 300 Euro 22,00
conclusione la stipulazione di
una locazione, egli dovrà anche
assicurarsi che le parti provvedano
alla registrazione del relativo
contratto
ovvero
provvedervi
egli stesso, dal momento che la
responsabilità per il pagamento
della imposta ricade in solido
anche su di lui. Naturalmente, in
tale ultimo caso, il mediatore avrà
diritto di richiedere al locatore ed
al conduttore (a loro volta debitori
in solido) il rimborso di quanto
versato.
R. Chieppa - V. Lopilato
Studi di diritto civile
IV. Il contratto
Giuffrè
Pagg. 552 Euro 43,00
Il volume si immerge nel diritto del contratto.
Mondo in frenetica evoluzione, grazie
alle sirene comunitarie che impongono
il superamento del dogma dell’insindacabilità dell’autonomia negoziale
e innescano la riscrittura degli elementi strutturali del patto contrattuale.
L. Chiodi e F. Privitera
Guida ai paesi dell’Europa
centrale, orientale e balcanica
Annuario politico-economico 2006
Il Mulino
Pagg. 160 Euro 15,00
Unico volume di produzione interamente
italiana dedicato all’Europa centro-orientale e balcanica, questo annuario è un’opera
di consultazione essenziale, agile e precisa,
preparata dai maggiori esperti del settore.
Include 22 schede-paese, dalla Russia
alla Turchia, comprese Grecia, Cipro e le
repubbliche europee dell’ex Unione Sovietica.
AA.VV.
Società per azioni
Obbligazioni, deposito, recesso,
operazioni sul capitale
Giuffrè
Pagg. 351 Euro 35,00
Il volume è dedicato al commento di temi
rilevanti delle società per azioni, come le
obbligazioni, il deposito, iscrizione e pubblicazione delle modificazioni, il recesso e
le operazioni sul capitale (artt. 2410-2420-ter
e 2436-2447 c.c.).Il quadro complessivo dell’opera è completo ed esauriente e consente
una approfondita riflessione sia sulle innovazioni, sia sulle nuove prospettive che si
aprono agli operatori in queste specifiche ma
terie esamninate.
Maurizio Bruno
Separazione e divorzio
Questioni processuali
Giuffrè
Pagg. 235 Euro 25,00
Una serie di atti normativi (d.l. 14 marzo
2005, n. 35, l. 14 maggio 2005, n. 80, l.
28 dicembre 2005, n. 263, l. 8 febbraio
2006, n. 54) e soprattutto i recenti interventi giurisprudenziali hanno modificato
sensibilmente la disciplina in tema di separazione personale dei coniugi, divorzio
e di rapporti di convivenza more uxorio.
Religione
30
Andate controcorrente
Domenico Bonvegna
[email protected]
I
l 1 settembre abbiamo assistito
ad un altro “miracolo” del cattolicesimo italiano, cinquecentomila giovani radunati a Loreto
per l’Agorà dei giovani con il papa
Benedetto XVI. Solo la Chiesa
italiana riesce a radunare tanti giovani. Sulla spianata di Montorso si
è verificato ancora una volta dopo
il Family Day quell’inversione di
tendenza verso una rievangelizzazione dell’Italia e perché no dell’Europa. “Non dovete aver paura
di sognare”, questo è il messaggio
di Benedetto XVI alla veglia di
preghiera di sabato sera. Il papa
si rende conto delle difficoltà per
molti giovani di vivere un’esistenza piena e felice. Il futuro non è
roseo. Benedetto XVI ha invitato
i giovani cristiani a considerarsi
“al centro” e non alla periferia del
mondo, perché “Per Dio siamo tutti
al centro”. “Il cristianesimo non è
una scelta privata, non è un prodotto acquistato nel grande supermercato delle religioni, il cristianesimo
ha una pretesa: essere la religione
vera e quindi l’unica che contenga
un messaggio di salvezza veramente a misura di persona umana”.
(Stefano Fontana, I giovani di
Benedetto, 4.9.07 L’Occidentale).
Come fare si chiede il papa a “inserirsi in una società segnata da
numerose e gravi ingiustizie e sofferenze?”. E ancora, “Come reagire all’egoismo e alla violenza che
talora sembrano prevalere? Come
dare un senso alla propria vita?”
“Non abbiate timore, Cristo può
colmare le aspirazioni più intime
del vostro cuore!” Benedetto XVI
insiste: “Lasciate che questa sera
io vi ripeta: ciascuno di voi se resta
unito a Cristo, può compiere grandi
cose”. E invita i giovani a non aver
paura di sognare ad occhi aperti
grandi progetti di bene e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà. Domenica durante l’omelia
Benedetto XVI ha invitato i cinquecentomila giovani ad andare contro
la corrente di un mondo che seduce
con modelli di violenza, prepotenza
o “successo ad ogni costo”. Li ha
esortati ad essere critici e vigilanti sui tanti messaggi che giungono
soprattutto attraverso i mass media.
Infine ha spiegato ai giovani che
proprio attraverso l’umiltà si riesce
a vincere tutte le tentazioni.“Quella
dell’umiltà - ha detto il papa – non
è dunque la via della rinuncia ma
del coraggio. Non è l’esito di una
sconfitta ma il risultato di una
vittoria dell’amore sull’egoismo e
della grazia sul peccato. A questo
punto Benedetto XVI elenca alcuni
giovani santi, splendidi testimoni
che hanno seguito Cristo fino in
fondo senza riserve e compromessi. Tutti anche voi siete chiamati ad
essere santi. Una Chiesa esigente
che non viene a compromessi con i
“modelli di vita” dominanti, non fa
sconti, non ha paura di proclamare
“ciò che può sembrare perdente o
fuori moda” ma che invece è “il
risultato della vittoria dell’amore
sull’egoismo”. L’evento Loreto è
la più bella risposta agli attacchi
contro la Chiesa, che dopo le accuse di pedofilia di alcuni preti, ci
sono stati tre nuovi attacchi: quello
dell’Unione Europea sui presunti
privilegi che la Chiesa ha sull’esenzione dell’Ici, il caso di un prete che
non che non dà l’assoluzione a una
signora che dichiarava di convivere
e di voler continuare a farlo. Anche
qualche ‘cattolico adulto’ si è scagliato contro il parroco, quasi che
tra i nuovi diritti ci sia ormai anche
il diritto dell’assoluzione. Infine
Manlio Sodi
Il Messale di Pio V
Perché la Messa in latino nel III
millennio?
Messaggero
Pagg. 47 Euro 3,50
Annunciato da mesi, il 7 luglio 2007 è
arivato da Benedetto XVI il permesso di
celebrare la messa col Messale di Pio V
che, proveniente dal concilio di Trento
(1570), fu “aggiornato” da Giovanni XXIII
(1962) e rimase in uso fino alla riforma
liturgica del Vaticano II. Cosa significa
il ritorno al vecchio rito? In cosa esso
differisce da quello cui siamo abituati?
potranno convivere entrambi nella Chiesa
del III millennio?
Salvatore Falzone
La donna che nacque
due volte
Vincenzina Cusumano
Città Nuova
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Il volume ricostruisce la biografia della
Cusmano, evidenziandone le vicende, gli
sviluppi vocazionali, il crescendo dell’esperienza di Dio, con una particolare attenzione
al contesto storico offrendoci così un vivace
affresco della vita sociale e religiosa della
Sicilia dell’Ottocento. Vincenzina Cusmano è stata riconosciuta Serva di Dio ed è
attualmente in corso il processo diocesano di
beatificazione.
I
buona parte del centrosinistra si è
felicitata con le comunità valdesi e
metodiste che, chiudendo il loro sinodo, hanno annunciato l’avvio di
un percorso che dovrebbe portarle
a riconoscere e benedire le unioni
omosessuali. (Massimo Introvigne, La Chiesa esigente che piace
ai giovani, 3.9.07 Il Giornale). Si
cerca di contrapporre le “buone”
moderne e comprensive comunità
protestanti con la “cattiva” Chiesa
di Benedetto XVI. “Ma - con tutto
il rispetto per le buone opere delle istituzioni caritative valdesi – è
più vicina alle attese dei giovani
la chiesa di Bendetto XVI delle
comunità protestanti che tollerano
l’aborto, l’eutanasia e le unioni
gay[…]All’interno stesso del mondo protestante – negli Stati Uniti
come in Europa e in Italia – le comunità conservatrici che sui temi
morali sono più vicine alla Chiesa
cattolica che ai valdesi crescono
in modo spettacolare, mentre chi
si adatta alla cultura dominante
perde membri e rischia perfino di
sparire”. (Ibidem) E’ un fatto che
il protestantesimo nel Nord Europa
sta scomparendo, mentre quello
conservatore negli Stati Uniti è un
successo continuo. Certo i giovani
non sempre seguono l’insegnamento della Chiesa, ma non saprebbero che farsene di una Chiesa che
gli dicesse che tutto quello che
fanno va bene. Sono più attratti
da una Chiesa esigente, capace quando è necessario di dire
loro di no e di ammonirli, come
ha fatto il Papa a Loreto, a non
seguire chi privilegia ‘l’apparire
e l’avere a scapito dell’essere’. I
sondaggi parlano chiaro, la Chiesa in Italia per i giovani è più autorevole della scuola, dei giornali
e del governo. S. Teresa di Riva,
8 settembre 2007 Natività della
Beata Vergine Maria.
L
Esistono parole più amate? Incorniciate e
appese all’ingresso degli ospedali, scarabocchiate sui muri delle prigioni, citate dai
giovani e sussurrate dai moribondi. In questi
versi i marinai hanno trovato un porto, chi è
terrorizzato ha trovato un padre, chi lotta un
amico. Ed essendo tanto amato, questo
brano è anche ben noto.
Anna Maria Cànopi
Guardate le mie mani
Lectio divina sui gesti di Gesù
Paoline
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Come hanno parlato e continuano a parlarci
le mani di Gesù? Ripercorrendo le pagine
dei Vangeli, questa Lectio ci fa contemplare anzitutto le mani del bambino nato
da Maria e cresciuto nell’umile casa del
carpentiere, manine che si aggrappano al
seno materno e che giocano con i trucioli di
legno o con i sassolini insieme ai ragazzi delle contrade di Nazaret.
Riflettiamo con i Libri
Si salmi chi può
Monti
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Si salmi chi può! E’ dai salmi che può venire salvezza? Forse sì. Forse anche da uno solo di essi,
forse persino da un’unica frase o parola. Pregarli,
recitarli, cantarli, racontarli. Insieme, da soli, in
casa, in chiesa. Meglio ancora, nella propria camera. Per un minuto di riflessione
L’amore e i suoi conflitti, l’importanza di costruirsi
Valerio Albisetti
una personalità libera da condizionamenti, le nevro- Cambiare si può
si della vita moderna... Temi di sempre, forse ma
Paoline
approfonditi dall’Autore con una freschezza nuova. Pagg. 36 Euro 3,50
Con il desiderio di aprirsi e aprire alla bellezza della
vita.
La seduzione è creazione di
apparenze, di illusione ed è per
sua natura ambigua. E’ un sistema
di segnali, di simboli in funzione
di una conquista dell’altro. E non
appartiene necessariamente alla sfera dell’amore. L’Autore mette
in guardia dai vari meccanismi della seduzione che, in fondo, è
soltanto desiderio di possesso.
Valerio Albisetti
Il gioco della seduzione
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“Abituati come siamo a trattati, manuali,
Otello Conoci
saggi di ogni genere sulla vocazione, colNei giorni dell’attesa
pisce di questo scritto la disinvolta conMessaggero
versazione, che abbandona le vie traverse
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dell’elucubrazione astratta e le distinzioni
capziose degli addetti ai lavori per dire con forte e gioiosa chiarezza che ogni vocazione è per l’amore, o non è vocazione”. Vito
Magno
Anziché facilitare forme alternative al
matrimonio, non è forse più costruttiCoppia, convivenza, matrimonio
vo interrogarsi su ciò che fonda e sviESD
luppa l´amore coniugale e su ciò che
Pagg. 222 Euro 12,00
è in grado di guarirlo quando attraversa delle crisi? I politici, i sociologi
sembrano dimenticare che la maggior parte dei matrimoni tiene.
Tony Anatrella
Felici e sposati
Il testo si compone di 10 brevi racconti autoEnza Paola Cela
biografici. In ciascuno l’autrice racconta un
Angeli sulla mia strada
episodio della sua vita in cui persone sconoStorie vere
sciute e mai più incontrate le hanno dato un
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aiuto inaspettato in un momento di particolare
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difficoltà materiale o spirituale.
ibri dello
Max Lucado
Fra le braccia del Pastore
San Paolo
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N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
S
pirito
Agostino Clerici
Il tesoro nel campo
Paoline
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L’Autore “rilegge” il versetto di Matteo
13,44 che parla del tesoro nascosto nel campo e di chi vende tutto per acquistare quel
campo. E lo fa con freschezza e originalità.
“Il Regno di Dio è simile…”. È simile a una
esperienza fatta da un uomo. . Affermare
che il Regno di Dio è simile a una vicenda
umana è già incarnazione, afferma l’Autore.
Edoardo Scognamiglio
Il ritorno del Signore
Lectio divina sulla seconda
Lettera di Pietro
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A partire da una esegesi basilare della
seconda Lettera di Pietro, l’autore ha cercato di rileggerne i contenuti essenziali in
ascolto della Parola e degli appelli della
società odierna. Ogni lectio ha lo spazio
di approfondimento esegetico e tematico,
delle riflessioni e della preghiera, delle
testimonianze.
Rino Cammilleri
Nuovi consigli del
diavolo custode
Piemme
Pagg. 185 Euro 12,00
Si dimostra come per andare all’Inferno
non sia necessario fare qualcosa di particolarmente malvagio: basta non fare niente.
Il mittente, ormai prigioniero della parte
in cui si è calato, si concede un ultimo
dispetto: mescolare verità e menzogna,
ordine e disordine, limpidezza e ambiguità. Proprio come fanno i diavoli, al punto
che alla fine diventa arduo distinguere fra
realtà e illusione.
Mario Benatti
I santi dei malati
Messaggero
Pagg. 216 Euro 10,00
I santi e le sante, i beati e le beate qui
ricordati sono stati, alla fine, anche dei
profeti. Si sono collocati in una prospettiva cristiana di medicina, quella del suo
fine in un paradigma antropo-teologico
e quella della consapevolezza, comunque, del suo limite, che è il limite umano:
fisico, psicologico, morale e spirituale.
N° 14/2007 - ANNO XVI - 30 Settembre
Cultura
Alla riscoperta dei grandi d’ogni tempo che hanno
I
San Francesco in meditazione
olio su tela cm 123x 92,5
Roma, chiesa di San Pietro a
Carpineto in deposito presso
la Galleria Nazionale
d’Arte antica
saputo rendere visibile ciò che non si vedeva
A
CARAVAGGIO
Caravaggio l’antiaccademico, Caravaggio che non mistifica, che
non nasconde il suo essere concretamente uno del popolo, calato
nella veracità del suo tempo, entusiasta della cristianità dei primordi ispirata ai dettami della povertà e della semplicità.
nvito all’
31
Natività con i
santi Lorenzo e
Francesco
olio su tela
cm 268 x 197
rte
Inaugurata al Palazzo Trinci una Mostra itinerante
di carattere scientifico, storico, artistico
Terremoti d’Italia
L’itinerario si snoderà attraverso le regioni italiane
e si chiuderà nel dicembre 2008 a Reggio e Messina
I
l prossimo 26 settembre, in occasione del decennale del terremoto che ha
interessato nell’anno 1997 Umbria e
Marche, verrà inaugurata a Palazzo Trinci, “Terremoti d’Italia”, mostra itinerante
di carattere scientifico, storico e artistico,
promossa dal Dipartimento della Protezione civile e dal Ministero per i Beni
e le Attività Culturali. L’itinerario della
mostra si snoderà attraverso le Regioni
italiane colpite da terremoti nell’ultimo
secolo, partendo da Umbria e Marche per
chiudersi, nel dicembre 2008, a Reggio
Calabria e Messina. Il fulcro della mostra
è rappresentato dall’area espositiva definita “l’esperienza del terremoto”, dove il
visitatore può apprendere cosa sia un terremoto attraverso la percezione sensoriale degli effetti sulle persone e sulle cose,
grazie a due grandi tavole vibranti che simulano il movimento sismico. Nella sua
articolazione, la mostra ripercorre i numerosi fenomeni sismici che nel corso dell’ultimo secolo hanno segnato il territorio
italiano, attraverso una variegata raccolta
di testimonianze storico-artistiche: dipinti,
sculture, disegni, incisioni, testi a stampa,
cartoline, fotografie, filmati e quant’altro
possa restituire la nostra memoria storica.
L’esposizione a Foligno si avvale di numerosi prestigiosi prestiti provenienti da
tutta Italia e della collaborazione di musei,
archivi, biblioteche, gallerie private, nonché del prezioso contributo audiovisivo di
Istituto Luce, Discoteca di Stato e Teche
Rai. Una importante sezione verrà dedicata a Mario Nigro, artista che “agli inizi
degli anni ottanta, comincia una nuova indagine realizzando una serie di opere dal
titolo sconcertante: Terremoto. Si tratta di
dipinti in cui il gesto è ridotto ad una essenzialità estrema e dove tutto il percorso
fino a quel punto sperimentato viene sottoposto dall’artista a nuova verifica. Nigro
torna ai segni primari come quello della
linea che, pari ad un fulmine improvviso attraversa la superficie del quadro. Il
punto di partenza è in effetti proprio l’immagine di una saetta, che in una celebre
opera del Giorgione, la Tempesta, appare
misteriosamente in lontananza nella scena rappresentata. Per l’artista, quel segno
scuro che si dispiega a zigzàg quasi a volere fendere il bianco della tela, è una presenza che mette in allarme, suscita inquietudine e rimanda ad avvenimenti tragici:
“...Ormai non se ne parla: il terremoto è
stato una catastrofe. Come un’altra catastrofe, ben più grave, ci sovrasta, ora più
che in passato: una guerra. La presenza di
un dipinto vive costantemente nella mia
memoria visiva. è come un segno, un segnale, un avviso, una visione: la Tempe-
sta di Giorgione è un lampo che investe
di luce rosata: case, alberi, una cicogna su
un tetto, due personaggi incantati, e uno
squarcio, sinuoso, morbido, ovattato nel
cielo; è un’immagine che rimane come
il ricordo di un sogno irreale e sereno, è
un fatto romantico: eppure è una ‘Tempesta’... Nella serie Terremoto il “bisogno”
di cui parla Nigro, la voglia di scuotere e
cambiare lo stato delle cose, è ridotto quasi alla sua stessa essenza: un segno violento, spezzato, che velocemente attraversa l’immobilità della tela e su cui delicati
tocchi di colore sono sovrapposti: piccoli
racconti nel racconto, appena percettibili,
dettati sottovoce. La serie Terremoto avrà
un periodo di realizzazione breve, esattamente compreso tra il 1980 e il 1981.
Dopo questi anni Nigro non tornerà mai
più sul medesimo soggetto.” (Antonella
Soldaini) Tra le importanti opere presenti
figurano inoltre lavori di Rauschenberg,
Messina. All’indomani del terremoto
Twombly, Gilbert&George, Tony Cragg,
Richard Long, che hanno dato la loro
personale interpretazione del fenomeno
sismico attraverso la mediazione dei linguaggi dell’arte contemporanea. Oltre a
questi grandi protagonisti del panorama
artistico internazionale, spiccano le opere
di due grandi maestri dell’arte contemporanea italiana come Renato Guttuso e
Alberto Burri, che hanno rivisitato il tema
in occasione del terremoto del Belice. Le
classi in visita alla mostra potranno par-
tecipare al progetto didattico “Tutti giù
per terra”, un percorso attivo di scoperta
sul terremoto, ideato appositamente per le
scuole: tale percorso si basa su un approccio fortemente interattivo e partecipativo
che ha come obiettivo l’educazione al ri-
Lo storico britannico Christopher Dawson è conosciuto anche in Italia come un grande storico della cultura e, in particolare, della formazione della Cristianità occidentale. Assertore dell’inevitabile «morte» delle
civiltà quando si esauriscono i princìpi che le animano, anzitutto quelli religiosi, a partire dagli anni 1930
dedica una parte rilevante della sua opera alle crisi culturali che in epoca moderna e contemporanea hanno
minato l’edicio della civiltà occidentale e alle loro ricadute socio-politiche. Ne La religione e lo Stato
moderno, del 1935, esamina il comunismo sovietico, il fascismo e il nazionalsocialismo, ai quali associa
il New Deal statunitense e il laburismo britannico, insieme come esito e come reazione alla disgregazione
provocata nella società occidentale dalla losoa liberale. Il fenomeno totalitario si produce quando le ideologie rivoluzionarie, glie di un’errata teologia della storia, per quanto non riconosciuta come tale, s’incarnano in sistemi di potere con un’efcacia tecnica senza precedenti. Su questa base Dawson mette in guardia
dalle possibili derive totalitarie delle società democratiche occidentali conseguenti alla secolarizzazione,
ovvero alla eliminazione della prospettiva religiosa dalla vita pubblica, promossa dallo Stato moderno, che
quasi ineluttabilmente evolve nel senso di un maggior controllo sociale ancor più che di una crescente pianificazione economica. Liberalismo e comunismo marxista vengono da Dawson discussi alla luce della dottrina
sociale della Chiesa Cattolica, non prima di averne confrontato la visione della storia con quella del cristianesimo, di cui ricostruisce l’origine, dai libri profetici ebraici all’Apocalisse di san Giovanni e a sant’Agostino.
D’Ettoris Editori
I-88900 Crotone, via Lucifero, 40
tel. 0962/90.51.92 fax 0962/90.25.28
ISBN 978-88-89341-09-4
pp. 195 euro 17,90