la cura del gusto - Istituto Superiore.”G.MAGNAGHI” Salsomaggiore
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la cura del gusto - Istituto Superiore.”G.MAGNAGHI” Salsomaggiore
IL CIBO (sempre più) E’ SALUTE Un progetto, unico a livello nazionale, portato avanti dal Giardino Botanico Gavinell e dall’Istituto Alberghiero Magnaghi Q uasi la metà degli italiani è in sovrappeso. Venti su cento si sottopongono a diete tristissime per il palato: si chiamano mediterranea, zona, vegetariana, Dukan, Messegué. In moltissimi casi il rituale della dieta si accompagna a barrette, pillole o, peggio, al ricorso a santoni miracolosi. Si può imparare a mangiar bene? E’ possibile nutrirsi e curarsi senza rinunciare ai piaceri della tavola? A Salsomaggiore che si fregia dell’impegnativo titolo di “città della salute” (uno slogan coniato anni fa e che finora ha ritrovato una scarsa rispondenza alla realtà) si sta pensando ad una iniziativa volta al benessere alimentare coniugato ad un corretto stile di vita. L’obiettivo è quello di affrontare le cosiddette “malattie dell’uomo moderno” (come ad esempio ipertensione, diabete, eccetera) affiancando alle indispensabili terapie mediche un percorso di buona e sana alimentazione che costituisce una vera e propria terapia alimentare, che risulti funzionale e gradita anche sul piano del gusto. Il progetto, un programma unico nel suo genere a livello nazionale, si intitola “Cura del gusto. Ristorazione e Nutriceutica”. E’ stato elaborato dall’Istituto superiore alberghiero “G. Magnaghi” di Salso e dal Giardino Botanico Gavinell. La segreteria organizzativa è curata da AKE Studio, Agenzia di Comunicazione e Marketing, un’emergente realtà nata a Salso che opera nel territorio parmense, piacentino ed alta Toscana. Cos’è la Nutriceutica? Lo chiediamo a Paolo Prampolini, creatore e gestore della “Gavinell” che da una quindicina di anni si è imposta nel tessuto imprenditoriale salsese per la sua dinamicità e capacità manageriale. Una delle poche attività cittadine capace di attrarre nel desolante panorama turistico termale, migliaia di giovani (studenti di scuole di ogni ordine e grado) e di adulti. «Già duemila anni fa Ippocrate, considerato il “padre della medicina occidentale” sentenziava “Lascia che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”. Al giorno d’oggi il cibo è sempre più “salute”, un potentissimo mezzo per salvaguardare l’organismo e mantenere uno stato di benessere». “Le sostanze nutriceutiche” non sono altro che comuni derivati dalle piante, dagli alimenti e dalle fonti microbiche, assumibili sia sotto forma di cibo che di alimenti arricchiti. Si pensi ad esempio agli acidi grassi Omega 3, che ormai tutti conoscono come i “grassi buoni”. L’Università degli Studi di Parma, in collaborazione con aziende private del nostro territorio (tra le quali proprio Gavinell recita un ruolo da protagonista), sta mettendo a punto un programma di rilancio di carni e latticini, che conterrebbero il prezioso elemento, naturalmente senza aggiunte industriali». Come si articola il programma? «Proprio qui è stata posta la prima pietra nutriceutica, con la collaborazione tra Istituto Alberghiero, ENAIP, Gavinell Educational, Facoltà di Veterinaria di Parma alla scoperta delle innovative proprietà del tacchino del Ducato e del latte contenente Omega 3 all’origine. L’opera di ricerca mia e dello staff Gavinell ha permesso a chef e studenti dell’alberghiero di avere a disposizione a “Kilometri zero” una serie di alimenti “funzionali”, per i quali, al di là delle proprietà nutrizionali, è stata scientificamente dimostrata la capacità di influire positivamente su una o più funzioni fisiologiche. Si va dall’olio extravergine (antiossidante, antinfiammatorio e contenente In alto, da sinistra, il logo del progetto; il gruppo dei docenti-chef e Paolo Prampolini (a destra) con il dott. Daniele Gatti. (Foto Bocelli-Salsomaggiore) vitamina E per la prevenzione di malattie cardiovascolari) al sale di Salsomaggiore, dal timo all’alloro ed altre specialità della città della salute». Come possono dunque incontrarsi il mondo della ristorazione e quello medico e allo stesso tempo divulgare una cultura del benessere alla collettività? Cosa possono imparare questi mondi l’uno dall’altro? Lo chiediamo al dottor Daniele Gatti, responsabile organizzativo di AKE studio. «Attraverso una serie di incontri, lezioni e dimostrazioni, gli chef e i futuri operatori del settore enogastronomico avranno l’opportunità di essere aggiornati su una materia sempre più trattata e studiata, che in futuro andrà sempre più ad influenzare la ricerca e la scelta degli ingredienti nell’offerta alimentare. Per questo abbiamo pensato innanzitutto ad una divulgazione di video dimostrativi su Internet, dove alcuni tra i cento docenti chef metteranno a disposizione il loro “sapere” attraverso lezioni teoriche e pratiche rivolte a studenti e a tutti coloro che lavorano e lavoreranno nelle cucine di oggi e di domani. I medici, i dietologi, i farmacisti, gli psicoterapeuti e le associazioni di categoria saranno coinvolti attraverso incontri e corsi di formazione sul tema della ricerca di terapie mediche associabili a terapie alimentari». «Mangiare “bene” – conclude Paolo Prampolini – può e deve anche diventare l’occasione per riscoprire prodotti e spezie spesso accantonate, per aggiungere al pranzo o alla cena di tutti i giorni sostanze in grado di influire positivamente sulla salute fisica e mentale, dando la possibilità di creare piatti sempre più piacevoli alla vista e al palato». (A cura di CVS) Estate 2012 Cara Val Stirone 45