La redazione intervista Asset Management (Gi Group)

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La redazione intervista Asset Management (Gi Group)
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n. 74 marzo 2013
▌SPECIALE FORMAZIONE
La redazione intervista
Asset Management (Gi Group)
Asset Management è la società di Gi Group specializzata nella consulenza di direzione aziendale nel settore delle risorse umane. Abbiamo intervistato,
per parlare di formazione, il dott. Gianluca Fioravanti, Amministratore Delegato di Asset Management
Gi Group è la prima multinazionale italiana del lavoro, nonché una delle principali realtà, a
livello mondiale, nei servizi dedicati allo sviluppo del mercato del lavoro. Il Gruppo è attivo
nei seguenti campi: somministrazione, ricerca e selezione, executive search, outplacement,
formazione e hr consulting.
All’inizio del 2007 Gi Group ha iniziato un percorso di internazionalizzazione che lo porta oggi
ad operare in più di 20 paesi in Europa, America e Asia.
Alla fine del 2010 ha ottenuto un importante riconoscimento con l’ingresso in CIETT - la confederazione internazionale delle agenzie per il lavoro - in qualità di Global Corporate Member.
Nel 2012 ha avviato al lavoro 146.160 persone (52.200 FTE) e servito più di 15.000 aziende, con
un fatturato complessivo di 1 miliardo e 86 milioni di Euro. Il gruppo si avvale di 485 filiali in
tutto il mondo e può contare su circa 2.400 dipendenti di struttura.
G
i Group – la prima multinazionale italiana del lavoro – che si
occupa da anni dello sviluppo
del mercato del lavoro non ha mai tralasciato l’aspetto formativo dei propri candidati. Quanto è importante che il profilo
formativo di un candidato sia completo
e soprattutto non solamente tecnico o
accademico?
Affinché i profili formativi dei candidati siano davvero efficaci, occorre che siano in grado di generare valore aggiunto per l’azienda.
Per tale motivo, i percorsi formativi devono
essere concepiti e valorizzati a partire dalla
domanda reale di formazione richiesta dalle aziende e non dall’offerta già presente sul
mercato.
Attraverso una formazione mirata, che può
declinarsi in diverse tipologie, quali ad esempio OTJ (On The Job), e-learning, FAD
(Formazione A Distanza), è possibile integrare quegli aspetti, che altrimenti rimarrebbero solo accademici e teorici, con una reale
applicazione nel mondo del lavoro.
Per Gi Group, è Asset Management, la società del gruppo specializzata nella consulenza
di direzione aziendale nel settore delle risorse
umane, ad occuparsi di tutti gli aspetti della
formazione.
L’aspetto formativo e quello professionale sono fortemente correlati, ma spesso
accade che tra l’uno e l’altro non esista
un punto di incontro. La chiave che potrebbe risolvere questa problematica può
essere l’apprendistato? E cosa vuol dire
oggi fare apprendistato e quali le reali
possibilità di inserimento lavorativo dei
giovani?
Certamente. L’apprendistato è, e diventerà
sempre più, il primo canale d’inserimento
nel mondo del lavoro. Infatti, questa forma
contrattuale rappresenta un’opportunità sia
per l’azienda che per i giovani, che possono colmare il gap formativo ereditato dalla
scuola. Tuttavia, questo potrà avvenire solo
se l’apprendistato verrà considerato da en-
trambe le parti come una reale esperienza di
apprendimento.
Se consideriamo l’apprendistato di tipo
professionalizzante, sicuramente le reali
possibilità di inserimento si sostanziano nel
raggiungimento di una qualifica professionale al termine del percorso formativo in
apprendistato, qualifica e competenze che
risultano spendibili all’interno dell’azienda,
contribuendo allo sviluppo del know how
della stessa.
nente formativa, che deve offrire al giovane
gli strumenti per consolidarsi e progredire
all’interno dell’organizzazione aziendale, conferendo, allo stesso tempo, valore
all’azienda stessa.
Con il servizio StartApp, Gi Group ha finora assunto con contratto di apprendistato in
somministrazione 24 apprendisti. Tramite il
servizio App to You, invece, ha supportato le
aziende clienti nell’assunzione diretta di 180
apprendisti.
Con StartApp Gi Group si propone come
intermediario tra azienda e giovani;
quanto sarà utile il vostro progetto alle
aziende e, soprattutto, secondo Lei in
questo momento quanto le aziende sono
consapevoli del fatto che formare una
risorsa umana vuol dire conferire valore
alla propria realtà?
Lei crede che grazie al servizio che
Gi Group offre e alle nuove normative
sull’apprendistato le aziende italiane investiranno maggiormente sulla formazione dei giovani?
Attraverso StartApp, ma anche attraverso
il servizio App to You, Gi Group si pone
l’obiettivo di semplificare l’apprendistato,
mettendo al centro dell’azienda i talenti, con
la differenza che, nel primo caso, i giovani
sono assunti con contratto di apprendistato
in somministrazione dall’agenzia, nel secondo caso direttamente dall’azienda.
Entrambi i servizi, comunque, sono stati
pensati per soddisfare le specifiche esigenze
delle aziende, affinché possano concentrarsi
esclusivamente sulla crescita professionale
del candidato, lasciando che della formazione si occupi Gi Group, attraverso il know
how specifico di Asset Management.
Infatti, con la creazione del piano formativo,
la migliore selezione di talenti e la presenza di
un tutor dedicato, Gi Group mira a costruire
un servizio chiavi in mano per lo sviluppo
dell’apprendistato, dalla selezione alla formazione, fino all’attivazione e gestione del
contratto nel caso di StartApp, che solleva
l’azienda da ogni adempimento amministrativo e burocratico.
Questo perché un’azienda non deve assumere un giovane con l’istituto contrattuale
dell’apprendistato solo per risparmiare sul
costo del lavoro. Fondamentale è la compo-
Sicuramente, il nostro servizio nasce proprio
per dare delle risposte concrete alle aziende
sulla complessità normativa vigente e per
condividere pienamente la centralità del
percorso formativo che costituisce l’essenza
stessa dell’apprendistato.
La nuova normativa introdotta con il testo
unico (D.Lgs n. 167/2011) ha come obiettivo
quello di incentivare sempre più le aziende a
investire nella formazione dei giovani attraverso l’apprendistato. Questa tipologia d’investimento, che a molti può sembrare banale,
è l’unica che può portare fuori dalla crisi non
solo le grandi aziende, ma soprattutto quelle
più piccole e di nicchia che in questo momento storico si trovano in una condizione
particolarmente difficoltosa.
Le competenze dei giovani lavoratori devono essere sempre più specializzate ed
elevate, per giocare un ruolo fondamentale
nella qualità del lavoro e nel posizionamento
dell’impresa stessa nel mercato. Ma se questo
concetto è ormai chiaro e insostituibile sul
versante dei giovani e di chi fa formazione,
più difficile è che entri a far parte anche delle
aziende, in particolar modo di quelle aziende
di piccole dimensioni che, trovandosi in difficoltà, non riescono a cogliere le potenzialità
di una formazione adeguata alle richieste effettive del mercato del lavoro.
dott. Gianluca Fioravanti
Amministratore
Delegato di Asset Management (Gi Group)
Il problema della disoccupazione giovanile è una ferita aperta del nostro Paese,
Lei pensa che indirizzando i giovani verso una formazione mirata all’offerta lavorativa e con percorsi formativi dove la
pratica a un certo punto sostituisce i libri
si possa migliorare la situazione?
Crediamo che bisognerebbe dare ai giovani
risposte concrete sul fronte del lavoro e sul
loro futuro, promuovendo l'innalzamento
degli standard formativi finalizzati a rispondere all’offerta lavorativa e valorizzando le
migliori energie intellettuali e creative.
Occorre davvero prestare ascolto alle pressanti richieste provenienti dal mondo dei
giovani, che troppo spesso vedono ostacolato il proprio percorso di crescita personale
e professionale; ciò porta ad una perdita di
fiducia nei confronti del mondo del lavoro e
della speranza di accedervi.
In questo contesto, il contratto di apprendistato potrebbe rivelarsi un valido strumento
per incoraggiare l’assunzione dei giovani in
un momento in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto picchi storici e in cui la crisi
economica non può più fungere da unico
capro espiatorio.
Pertanto, crediamo che la soluzione stia proprio in quello strumento, attraverso il quale la
pratica si sostituisce ai libri, permettendo ai
giovani di entrare concretamente in contatto con la realtà e l’organizzazione aziendale
e consentendo loro di esprimere, attraverso
una formazione strutturata, le proprie potenzialità.
È evidente, comunque, che la formazione da
sola non può far superare la crisi, ma vi è bisogno di una rivalutazione dal punto di vista
generale del mercato del lavoro per arginare
la disoccupazione giovanile. Ciò non toglie,
però, che la valenza e l’utilità dell’aspetto
formativo siano indispensabili per guardare
oltre.
I servizi di Gi Group per la formazione rientrano nell’ambito della mission del Gruppo
di dare il proprio contributo per far entrare
e far crescere i giovani nel mondo del lavoro
e che trova organicità in YOUng FIRST, il
programma di attività e iniziative dedicate ai
ragazzi sul territorio, che Gi Group sta per
realizzare per il terzo anno consecutivo.
Quali i consigli da dare a chi ha intenzione di intraprendere il percorso dell’apprendistato sia come azienda che come
giovane in cerca della scelta giusta?
L’apprendistato è veramente interessante per
le imprese perché, da un lato, riduce significativamente il costo contributivo del lavoro
e, dall’altro, garantisce la possibilità di formare il giovane neoassunto secondo le esigenze
specifiche dell’organizzazione aziendale. Si
tratta di un investimento sulla qualità del lavoro ad un costo ragionevole. Ad oggi, nel
panorama contrattuale a disposizione delle
imprese, non c’è nulla di altrettanto appetibile.
Dall’altro lato, per i giovani, l’apprendistato
può essere una vera opportunità lavorativa e
formativa, mirata ad una tutela del giovane
che si sta inserendo in un nuovo mondo fatto
di relazioni interpersonali, nuove conoscenze ed esperienze, quale è il lavoro. Insomma,
l’ottica è quella di un investimento per e su se
stessi, al fine di raggiungere quel bagaglio di
competenze che accompagneranno il giovane lavoratore nell’arco di tutta la sua carriera
professionale.
■ A cura di Cristina Romagnolo
www.ilmercatodellavoro.com