Avrebbero richiesto la `tassa` di Ferragosto ai
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Avrebbero richiesto la `tassa` di Ferragosto ai
CRONACHE di NAPOLI CRONACHE di NAPOLI CNRapoli ONASCud HE S.S. Sannitica km. 19,800 81025 Marcianise - Caserta Tel. 0823.581055 - 0823.581005 - 0823.821165 Sito web: www.cronachedinapoli.org Venerdì 23 Dicembre 2011 S.S. Sannitica km. 19,800 81025 Marcianise - Caserta Tel. 0823.581055 - 0823.581005 - 0823.821165 Sito web: www.cronachedinapoli.org Pagina 27 L’operazione a Portici le reazioni Il primo cittadino di Portici: “Decisiva la collaborazione delle vittime del racket” di Nadia Cozzolino Ciro Rauso Antonio Acunzo Pizzo per i Vollaro, due fermi “ PORTICI - Come una piramide, capaci di imporre anche da semplici emissari del boss. I vertici del clan Vollaro non sono più liberi. Eppure il racket continua a impensierire i commercianti del Vesuviano. Si è recato in commissariato, ha detto i nomi e descritto i volti dei suoi vessatori. Un muro di omertà abbattuta dal lavoro delle forze dell’ordine e delle realtà antiracket del territorio. Sono stati arrestati grazie alle denunce Ciro Rauso, di 64 anni e Antonio Acunzo di 37 anni, entrambi residenti a Portici. L’operazione è stata condotta dai poliziotti del commissariato di ‘Portici-Ercolano’, diretti dal dirigente Gaetano Froncillo. All’alba di ieri mattina gli agenti hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Napoli nei confronti dei due porticesi, ritenuti affiliati al clan Vollaro, operante da anni proprio a Portici. Ferragosto 2011, riscossione della seconda rata del pizzo. Vittime, stavolta, i titolari di un esercizio commerciale di Portici, un alimentari. A Natale probabilmente si sarebbero recati nuovamente in quel negozio. A Natale si paga la terza e ultima rata del pizzo, richiesta (o meglio imposto dai cartelli camorristici) in occasione delle tre più importanti festività dell’anno. Anche stavolta avrebbero intimato i Avrebbero richiesto la ‘tassa’ di Ferragosto ai proprietari di un negozio Individuati dopo la denuncia Gli agenti: “Rotto il muro di omertà” proprietari di consegnare la rata imposta dai vertici della cosca. Il tutto in cambio della protezione. Chi non paga si può ritrovare con il negozio bruciato oppure con una bomba nascosta sotto la serranda. Stesso trattamento per chi non rispetta la regola della camorra. Rispettare il principio dell’omertà, sempre. I commercianti stanno reagendo e anche stavolta sono riusciti a far arrestare i propri vessatori. L’appartenenza al clan Vollaro è stata accertata dai poliziotti in quanto Rauso ha già alle spalle una sentenza di condanna irrevocabile. Il suo presunto complice, Acunzo, avrebbe appreso il mestiere ‘del camorrista’ dal più esperto socio 64enne. L’operazione degli agenti del commissariato porticese è nata da un file di arresti partito nel maggio dello scorso anno. Una sola operazione per un totale di otto arresti (in manette sono finiti i presunti esponenti dei Vollaro Raffaele Celotto, Vincenzo Scafo, Vincenzo Nocerino, Salvatore Scafo, Salvatore Angeloni, Tommaso Zeno, Massi- mo Panzariello e Sebastiano Cerulli). Una costante ha unito i quattro blitz. “Anche l’ultimo provvedimento - hanno fatto sapere i poliziotti del commissariato di ‘PorticiErcolano’ - è stato reso possibile grazie alle denunce sporte dai destinatari delle richieste estorsive che, grazie dalla capillare attività svolta sul territorio ed al rapporto di fiducia stabilitosi tra i commercianti e le istituzione, hanno rotto il muro di omertà, in passato certamente prevalsa tra gli operatori economici”. PORTICI (nc) - “Si tratta di un bel regalo di Natale delle forze dell’ordine e della magistratura, che hanno assicurato alla giustizia due malavitosi accusati di taglieggiare i commercianti. I due fermi - ha detto a margine dell’operazione della polizia il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo - si aggiungono alle decine di arresti effettuati in città negli ultimi mesi. E’ bello sottolineare come la collaborazione delle vittime del racket sia stata anche in questo caso decisiva: esprimo il mio apprezzamento e la mia soddisfazione per il coraggio e il senso civico dimostrato anche in questo caso dai nostri concittadini”. A commentare il blitz è stato anche Sergio Vigilante, presidente dell’associazione antiracket e antiusura di Portici. “Il nostro plauso, con quello del sindaco - ha detto - va al commissariato di polizia per l’importante operazione antiracket con la quale stanotte altri imprenditori si sono liberati dal ricatto estorsivo della camorra. Quest’operazione, conferma, ancora di più che oggi è possibile dire ‘No’ al racket, contando su una rete di efficienza e solidarietà delle forze dell’ordine e della magistratura. L’associazione antiracket di Portici, invita tutti gli imprenditori di seguire l’esperienza dei colleghi”. Portici Il ragazzino ha segnalato l’episodio ai carabinieri: un tredicenne è stato deferito al tribunale dei Minori di Napoli Dodicenne aggredito per un orologio La vittima riconosce uno dei cinque: “Bisogna individuarli tutti, è giusto così” ERCOLANO Destinati al mercato di Capodanno Quattrocento ordigni in casa, un arresto ERCOLANO (en) - Prosegue la lotta ai botti di fine anno: ad Ercolano un uomo di 45 anni (Salvatore Buono residente in via Trentola) è stato arrestato dai carabinieri per detenzione illegale di materiale esplodente. Nel corso di un controllo domiciliare i carabinieri hanno trovato quattrocento ordigni esplosivi artigianali del tipo ‘rendini’ dal peso di 16 chilogrammi, cento ‘cipolle’ di venti chilogrammi e quattro batterie di fuochi pirotecnici di quinta categoria per un peso complessivo di 21,7 chilogrammi. Il materiale sequestrato è stato affidato al nucleo artificieri dei carabinieri di Napoli che si occuperanno di distruggere il materiale illegale. Con ogni probabilità, secondo quanto fanno sapere i militari dell’Arma, i botti erano destinati al mercato di Capodanno. Oltre ai carabinieri anche gli uomini della Municipale di Ercolano e di Portici hanno deciso di dare il via ad una task force per debellare definitivamente il mercato illecito dei fuochi pirotecnici ‘spacciati’ durante le festività. PORTICI (Naco) - Non ha avuto paura. Un eroe, a soli dodici anni. Nonostante le botte prese ha mostrato con orgoglio ai carabinieri le sue ferite. Ha denunciato le molestie di un gruppo di coetanei. Li ha riconosciuti, senza avere paura di guardarli negli occhi. Ha fatto denunciare uno dei suoi vessatori. Si chiama Ciro, ha 12 anni e frequenta una scuola di Portici. Un ragazzino che aveva ricevuto da pochi messi il permesso di uscire da solo. “Portici è una città tranquilla”. In centro, in via Leonardo da Vinci, all’incrocio con via Libertà. Lì si trovava mentre cinque coetanei l’hanno assalito. Domenica 16 ottobre 2011, Ciro stava tornando a casa dopo un giretto per i negozi ancora aperti alle 19 del pomeriggio. Attraversa la strada, attratto da una delle tante vetrine della strada. Incrocia cinque ragazzoni. Erano alti ma avevano la loro età. Stando al racconto che il dodicenne ha fornito ai carabinieri di Portici, uno di loro, nello specifico, avrebbe adocchiato l’unico oggetto di “valore” che un ragazzino così giovane potesse avere con se. Un orologio, dal valore di 18 euro. Quel ‘Too Late’, un gingillo ricercato ed alla moda per gli adolescenti del Vesuviano, gli era stato regalato dai genitori. Ciro aveva cura di quell’orologio ma lo mostrava con fierezza. “Togliti quell’orologio, lo voglio guardare bene”. Un’imposizione che sa di minaccia. A parlare è il più alto della banda. E’ molto magro ma ha già l’atteggiamento da boss. Ciro lo capisce bene, ma non può nulla di fronte a cinque persone. Dopo la minaccia del primo membro della banda gli altri si avvicinano al ragazzino costringendolo in un angolo della strada. “Dai, dacci l’orologio e vattene. Devi fare il bravo”. Il racconto del dodicenne ai carabinieri è preciso e lucido. Ciro non aveva paura di parlare con i carabinieri. Ciro non ha avuto paura, quella domenica di affrontare i suoi aguzzini. Resiste, ci prova. Partono gli schiaffi. Il ‘capo’ dirige i suoi scagnozzi. Tre schiaffi. L’ultimo dei quali dopo che il più grosso dei cinque era riuscito a bloccare il dodicenne e strappargli quell’orologio. Una violenza gratuita che non si è fermata neppure di fronte alla ‘vittoria’. L’o- rologio era nelle mani del ‘capo’. Ma le violenze erano continuate. Il gruppo se ne va. anche Ciro se ne va, torna a casa. Freddo, lucido si rivolge ai suoi genitori. “Andiamo dai carabinieri, devo denunciarli”. Non ci sono state altre parole. In caserma il dodicenne ha raccontato tutto, dalle vessazioni alla tracotanza di quei cinque. Le descrizioni sono dettagliate, gli identikit precisi. Non ha dimenticato quei volti e ha saputo ricostruirli anche davanti a militari. Poi sono partite le indagini durante le quali i militari dell’Arma hanno fatto uno screening dei minori e mostrato alla vittima un album fotografico. Il conoscente ne ha riconosciuto uno. Senza ombra di dubbio era lui. Alto, magro e giovane, il capo della banda. “E’ lui, mi ha colpito alle spalle”. I carabinieri l’hanno individuato e segnalato al tribunale per i Minori: ha 13 anni ed è di Portici, residente in una zona popolare. Va a scuola, ha una famiglia normale. E’ troppo giovane quindi non può essere imputato. Ora Ciro vuole che anche gli altri siano individuati. “Voglio denunciarli. E’ giusto fare così”. L’INTERVENTO DELLA MUNICIPALE DI SAN GIORGIO IL SUMMIT NEL COMUNE DI TERZIGNO Abusivismo, tornano nel locale dopo i sigilli Famiglia sgomberata minaccia il suicidio Cava Sari, i sindaci del Vesuviano chiedono un incontro in Regione SAN GIORGIO A CREMANO (Fabio D’Alpino) - Violano i sigilli, rientrano in casa e minacciano di darsi fuoco se le forze dell’ordine avessero tentato il nuovo sgombero. E’ accaduto nella mattinata di ieri in via Pessina nel territorio di San Giorgio a Cremano, arteria secondaria di collegamento con Portici. Già qualche tempo fa, i due coniugi si videro recapitare un provvedimento di sgombero immediato dall’appartamento in quanto sembrerebbe essere un manufatto abusivo. La polizia municipale, eseguito il mandato, apportò i classici sigilli del caso per evitare il rientro nel locale abusivo, ma ieri i due sono tornati alla carica forzando l’ostacolo per poi riprendere possesso del locale. Immediatamente avvisati dell’accaduto, le forze dell’ordine locali hanno iniziato le procedure di rito nel tentativo di far rispettare l’ordinanza restrittiva del giudice. I due, però, non hanno alcuna intenzione di mollare e adottano la soluzione più drammatica e decisa per scoraggiare l’intervento della Municipale: l’uomo prende la propria auto e si schianta contro il locale rendendolo inaccessibile poi, dopo pochi minuti, i due minacciano di darsi fuoco obbligando gli agenti della municipale a temporeggiare per prendere tempo e studiare le modalità d’intervento senza ulteriori problemi. L’accaduto viene riportato al giudice che firmò l’ordinanza per capire il da farsi e il magistrato, forse toccato dalla situazione disperata, decide di sospendere l’ordinanza a data da destinarsi lasciando che i due coniugi si riapproprino del locale abusivo almeno momentaneamente. TERZIGNO (en) - “Richiesta di un urgentissimo incontro al presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro, all’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano e agli attuali responsabili della discarica Sari, per ribadire con forza la richiesta di revoca del provvedimento che consente l’ampliamento della Sari, ed esigere rassicurazioni chiare sugli sviluppi futuri”. E’ questo l’esito, sul piano politico, dell’incontro che si è svolto ieri mattina presso il Comune di Terzigno tra il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, Boscotrecase, Agnese Borrelli, Trecase, Gennaro Cirillo e il vicesindaco di Terzigno, Francesco Ranieri. Nel corso della riunione i sindaci vesuviani hanno anche incontrato gli avvocati Maria Rosaria Esposito, Mariella Stanziano e Anna Brancaccio, di recente nominati, su indicazione di mamme vulcaniche e dei comitati antidiscarica rifiuti di Terzigno, per impugnare il provvedimento della giunta regionale della Campania dello scorso mese di ottobre che prevede l'ampliamento della discarica Sari con possibilità di sversare altre 50mila tonnellate di rifiuti. Nella riunione i legali hanno esposto agli amministratori dei comuni vesuviani la situazione dal punto di vista giuridico, e le azioni che da subito avvieranno per impugnare l’atto della giunta regionale della Campania. L’incontro con i legali e l’intesa politica tra i sindaci, segue al ‘no’ netto e risoluto all’ampliamento della discarica rifiuti di cava Sari unanimemente votato dal Consiglio di Boscoreale lo scorso 12 dicembre, al quale ha fatto seguito la pacifica fiaccolata di sabato sera che ha visto centinaia di persone affermare la definitiva chiusura della Sari. PROCIDA Interrotti collegamenti con le isole Maltempo, aliscafo urtato da una nave della Caremar PROCIDA (en) - Solo un po’ di paura a bordo della nave ‘Driade’ della Caremar ieri mattina nel porto di Procida . Per il forte vento di tramontana la nave della Caremar, giunta in porto, ha effettuato lo scalo ma ripartendo è stata sospinta dal forte vento finendo per urtare contro l’aliscafo della medesima società, il ‘San Pietro’, ormeggiato in porto. Grazie all’operato degli ormeggiatori e della Guardia Costiera l’incidente si è risolto velocemente. Un cavo è stato posizionato sulla barriera di ponente e grazie a questo la nave ha rimesso la prua al vento ed è ripartita senza conseguenze per Napoli. Intanto ieri sempre la guardia costiera ha fatto sapere che a causa del forte vento di tramontana, che spirava a forza 6 sono state soppresse numerose corse di aliscafi di collegamento delle isole di Ischia, Capri e Procida con Napoli e viceversa. Regolari, invece, i collegamenti con i traghetti. Natale, tre notti bianche a Ercolano per il rilancio del commercio locale ERCOLANO - A partire da quest’oggi la città degli Scavi, sarà protagonista dell’iniziativa ‘Goditi il Natale’. La manifestazione, organizzata da Confcommercio, Confesercenti e Vesuvio’s Express con il patrocinio del Comune, prevede tre notti bianche nei giorni 23, 30 dicembre e 5 gennaio: i negozi resteranno aperti sino a tardi, accompagnati da dolci melodie e dal profumo inebriante dei prodotti tipici. San Sebastiano al Vesuvio, il centro antiviolenza rischia la chiusura SAN SEBASTIANO AL VESUVIO - L’associazione Sott’e Ncoppa, responsabile della gestione dell’unico centro antiviolenza ‘Lilith’ operante sul territorio rischia la chiusura. La coordinatrice del centro ha però fatto sapere “Non ci fermeremo ancora. Questo centro ci ha dato la possibilità di sollevare sul nostro territorio il velo di maya sulla violenza. Le operatrici e i volontari continueranno a offrire il servizio”.