Convertiti all`attacco E in Italia ogni anno 4mila passano all`islam
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Convertiti all`attacco E in Italia ogni anno 4mila passano all`islam
ATTUALITÀ 13 Venerdì 24 ottobre 2014 il Giornale il fenomeno di Fausto Biloslavo I terroristi che in 48 ore hanno sconvolto il Canada con attacchiindividualinondevastanti, ma di grande impatto simbolico, sono entrambi convertiti all’Islam. E l’Italia non è immunedalpericolodiconvertiti che potrebbero esplodere comebombeadorologeriadella guerra santa. Martin Rouleau, 25 anni, che martedì ha travolto e ucciso un militarecanadeseeferitounaltro, era un convertito. Dopo averlouccisolapoliziahatrovato nel suo computer una serie di link alla propaganda in rete dello Stato Islamico in Siria ed Iraq. Anche l’attentatore che ha sparato ad un soldato italo-canadese al monumento dei caduti e poi è riuscito incredibilmenteadentrarenelParlamento aveva abbracciato la fede in Allah. Classe 1982, all’anagrafe risultava come Michael Joseph Hall con un passato di droga e furti. Da quando è diventato islamicosi èfattochiamare Michael Zehaf-Bibeau. Il primo cognome sarebbe del padre di Convertiti all’attacco E in Italia ogni anno 4mila passano all’islam I due attentatori in Canada avevano abbracciato Allah, proprio come il genovese Delnevo e Raphael Gendron: partiti da qui e morti in battaglia in Siria originelibicaandatoacombatterecontroilregimediGheddafi. Lo stesso terrorista convertito,primacheglivenisse ritirato ilpassaporto,sierarecatoinLibia. NelnostroPaeseilcasopiùfamoso è quello del giovane jihadista genovese Giuliano Delnevo, diventato Ibrahim dopo averabbracciatolafede islamica.Nelnovembre2012èsbarcato in Siria dove è stato ucciso nell’agosto dello scorso anno da un cecchino. Il padre, dopo la sua morte, UNIVERSO VARIEGATO Il Califfato è un faro per tanti. Ma molti sono sciiti e lo odiano ha seguito la stessa strada della conversione. Su Facebook ha pubblicato di recente una foto del figlio con la barba islamica d’ordinanza ed una maglietta mimetica, che ha ottenuto diversi «mi piace» anche da convertitiitaliani.Alcunieranoentrati in contatto con Giuliano/ Ibrahimprimadellasuapartenza per la Siria. Un altro caso eclatante che coinvolge l’Italia riguarda il convertito francese Raphael Gendron, morto a 38 anni vicinoaHomsl’11aprile2013.Cinque anni prima era stato arrestatoaBariassiemeall’imamradicale Bassam Ayachi. Gendron,nelcarceredimassimasicurezza sardo a Macomer, guidavalapreghiera come un santone. Uno dei discepoli era un DALL’ITALIA ALLA MILITANZA ISLAMISTA IL JIHADISTA GENOVESE Il giovane genovese Giuliano Delnevo 23 anni, convertito all’islam e diventato Ibrahim, è sbarcato nel novembre 2012 in Siria dove è stato ucciso nell’agosto dello scorso anno da un cecchino IL SANTONE DI MACOMER Raphael Gendron, convertito francese, nella fotina e il primo di spalle, guida la preghiera insieme a ex prigionieri di Guantanamo, nel carcere di Macomer in Sardegna. Rilasciato nel 2012, l’anno dopo morirà in Siria ONORE AI FRATELLI CADUTI In preghiera tra i monti di Agordo. Il secondo da destra nella fila dietro è Isman Mesinovic, l’imbianchino di Longarone ucciso in Siria in gennaio. Il quarto, con la maglietta nera, è il convertito Abdesalam Pierobon ex detenuto marocchino di Guantanamo.Secondoleguardie il gruppetto «quando sono mortiseisoldatiitalianiinunattentatoa Kabul, appena appresa la notizia dalla televisione si è messo a esultare urlando “Allah u akbar” (Dio è grande)». Gendron una volta rilasciato è partitoperlaSiriadovehatrovato la morte. Il fenomeno del «ritorno all’Islam»,comediconoiconvertiti,sistasviluppando.Nel2012 erano già 70mila e aumentano ad un ritmo di circa 4mila l’anno. Inevitabile che con questi numeri possano saltare fuori dellemelemarce.Molticonvertiti sono sciiti, che odiano e combattonoilCaliffato,mafrai sunniti ci sono alcuni vicini a chiparteperlaSiria.Il4maggio un predicatore marocchino chehavissutoalungonelBellunese ha postato su Facebook una foto mentre guida la preghiera fra i monti di Agordo di «unfratelloitalianoeduebosniaci tra cui uno è morto». Il «caduto»eraIsmanMesinovic,bosniacodi38annipartitodall’Italia per la Siria dove è stato ucciso in battaglia lo scorso gennaio. Nella stessa fila rivolta alla Mecca, in maglietta nera e barbone islamico, c’è il convertito F. Abdessalam Pierobon. SuFacebookconvertitidivecchia data o più recenti hanno postatoilvessillonerodelloStato islamico. Mai fatto male ad una mosca, ma sono convinti che «non bisogna aver paura dell’Isis. Si tratta di un movimentodiliberazionedalladittatura sanguinaria in Siria che per forza di cose si è propagato in Iraq. I giovani che partono dall’Europaedinmisuraminore dall’Italia, perché siamo ancora troppo provinciali, sono come i partigiani che hanno combattuto sotto il tallone del nazismo». Gli «attenzionati» Un lavoro di basso profilo Nel nostro Paese 200 jihadisti sorvegliati Francesco de Remigis Porrela«massimaattenzione»per evitare il «gesto estemporaneo ed emulativo» di singoli soggetti che potrebbero entrare in azione anche nel nostroPaese.Èl’invitocheilViminale harivoltoaquestureeprefettureall’indomani dell’attentato al Parlamento canadese.Un'appositacircolarechiede di attuare una «attenta vigilanza» suobiettivisensibiliesediistituzionali,diattivaretuttelefontiinvestigative e di monitorare sia i luoghi dove si ritrovano i soggetti più vicini alle posizioni radicali, sia i forum e i siti frequentati dagli estremisti, nuova frontiera del jihadismo fai-da-te e dell'at- Sono rientrati dopo addestramento all’estero. E hanno ancora il passaporto tentatore "isolato". L’Antiterrorismo ha già individuato 48 cosiddetti foreign fighters, combattenti «legati in qualche modo all' ItaliainterminiditransitoodipassaggivarieffettuatinelnostroPaese».L’allerta è stata invece elevata per i cosiddetti “ufficiali di collegamento” tra il nostro territorio e la galassia fondamentalista: monitorati costantemente,manessunritirodelpassaporto.Secondo l'intelligence, almeno 200 soggetti“attenzionati”, ritenutipericolosiperchérientratiinItaliadopounperiodo di addestramento in basi segre- teall'estero,principalmenteinAfghanistan e in Malesia, o collegati all’estremismodimatriceislamica.OggipiùlegatoaisitiInternet,chenonallemoschee.Alcuniforumnonvengono oscurati dall’intelligence proprio perpermetterediraccogliereelementi di indagine. Un punto, questo, ribadito nella circolare inviata a prefetti e questori italiani dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno. Secondo Giacomo Stucchi, presidentedelComitatoparlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir),inItalia«lasituazioneèsot- tocontrollo:c'èunagiustapreoccupazione ma l'allarmismo è ingiustificato». Ogni giorno si ricevono segnalazioni e l'intelligence di tutti i Paesi, compresa quella italiana, le esamina nel dettaglio, stabilendone l’attendibilità. Più allarmi anche nella stessa giornata,spiegaalGiornale«verificati nel silenzio più rigoroso, il che aiuta a evitare possibili attacchi». Nel caso dell’attentatodi Ottawa,c’èstataprobabilmente una «sottovalutazione»”, sostiene Stucchi: Zehaf Bibeau, il canadeseconvertitoall’islamuccisodalla polizia, era stato condannato in Quebec a 60 giorni di reclusione per possesso di stupefacenti (nel 2004). Gliavevanoconfiscatoaluglioilpassaporto,considerandolodopolaconversione «un viaggiatore ad altorischio». In Italia «non ci sono stati provvedimentidiquestotipo»,almenononancora, spiega il presidente del Copasir. Unaltroobiettivoè«evitarelapossibilità di infiltrazione di jihadisti nelle carceri italiane», dice al Giornale Luigi Pagano, reggente del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria): 10.400 i detenuti di fede musulmana in Italia, di cui il 70% si dichiara praticante e fa richiesta di dieta halal, spiega Pagano. Solo 14 sono accusati o condannati per terrorismo internazionale. Tutti nel carcere di Rossano (Cosenza).Nel2010eranopiùdi80,dislocati in tre strutture: Macomer, Benevento, Rossano.