14/06/2015 - Parrocchia Santa Maria della Pace

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14/06/2015 - Parrocchia Santa Maria della Pace
LA VOCE DELLA TUA PARROCCHIA
“Santa Maria della Pace”
Frati Minori Cappuccini di Palermo
Giornalino non commerciabile N° 15 anno XI,
14/06/2015
Indirizzo mail [email protected]
www.parrocchiasantamariadellapace.it
«Il regno di Dio è simile…»
Il Regno di Dio (“Basilea Tou Theou”) quale
“Signoria di Dio” e il suo mistero sono l’argomento del
Quarto Capitolo del Vangelo di Marco (cfr 4, 1-20; 26-32).
Gesù, che nella sinagoga di Cafarnao era stato
“scomunicato” dagli «Scribi scesi da Gerusalemme» e bollato come «posseduto da Beelzebul» (cfr
Mc 3, 22) perché con il suo messaggio liberava gli oppressi dagli schemi imposti dall’istituzione
religiosa, si rivolge alle folle, che comunque lo seguono incoraggiate dal suo insegnamento:
«nuovo e con autorità» (Mc 1, 22). Per enunciare le condizioni del Regno di Dio, Gesù adotta il
“genere” delle Parabole, narrazioni semplici e dai contenuti colti dalla quotidianità. Hanno la
funzione di “specchio” su cui l’ascoltatore è invitato a riflettere per trarne egli stesso le
conclusioni.
Nota è la parabola del “Seminatore” detta anche “dei Quattro terreni”. Il seme infatti può
cadere sulla strada calpestata; o finire tra i sassi privi di umore per le radici; o tra i rovi che ne
assorbono l’humus fino a soffocarlo. Il “quarto” terreno compensa il disastro dei precedenti
perché in grado di accogliere il seme e di consentirne la maturazione in proporzioni crescenti: «il
trenta, il sessanta, il cento per uno» (Id. 4, 8).
Il messaggio è “criptato” però solo per le folle, mentre ai due “Gruppi” che
accompagnano Gesù, “i Dodici” che costituiscono “il nuovo Israele” e gli altri “provenienti dal
paganesimo” ma che tuttavia si ritengono sottomessi al gruppo precedente (cfr Mc 4, 10), hanno il
dovere di conoscere: «A voi è stato dato conoscere il mistero del Regno di Dio; per quelli che sono
fuori invece tutto avviene in parabole» (Mc 4, 10).
Gesù sa bene che le folle sono facilmente manipolabili dagli uomini della religione alla
quale sono state abituate e, anche se affascinate dal suo
messaggio, prima o poi gli volteranno le spalle. Per questo
ritiene urgente formare i suoi, ma alla loro richiesta di una
spiegazione della parabola, risponde piccato: «Non capite
questa parabola, e come potrete comprendere tutte le
parabole?» (Mc 4, 13). La loro incomprensione nasce
dall’orgoglio nazionalista opposto all’idea dell’amore
universale predicato e praticato da Gesù che consegna
nuovi requisiti per accoglierlo e che non sono quelli dell’appartenenza ad una etnia. Il “Regno di
Dio” è infatti in netta contrapposizione con il “Regno di Israele”, quale immaginato dai discepoli.
Le condizioni sono quelle legate al cuore della persona e alla sua disponibilità all’amore.
Così, con la “strada battuta” inservibile alla semina, Gesù denuncia gli ambiziosi del potere, che
sono in preda del “satana” pronto a rubare “il seme/Parola” dell’amore che deve farsi servizio
per i fratelli. Il “terreno sassoso” è l’indisponibilità degli incostanti, privi di convinzioni profonde,
e perciò non in grado di mettere radici. Il “terreno spinoso” adombra quanti, posseduti
dall’avidità delle ricchezze, soffocano del seme qualunque aspettativa.
E’ il “quarto terreno”, infine, quello buono e promettente.
Del seme, il Signore descrive le dinamiche di crescita che “avviene”
all’insaputa dell’agricoltore: «dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme
germoglia e cresce» (Mc 4, 27).
A fronte degli sforzi, anche cruenti, prospettati dall’utopia del “Regno
d’Israele” sognato dal tempo di Giosuè (sec. XII a.C.) «esteso dal Mare
Mediterraneo fino al fiume Eufrate» (cfr Gs 1, 1-2), Gesù dichiara che il
“Regno di Dio” non ha bisogno di faticare per crescere, e non richiede
sofferenze a chi lo accoglie, e delle fasi della crescita sottolinea, al contrario,
la naturalezza e la spontaneità.
In crescendo di aspettative, il seme viene da Gesù descritto nella sua funzionalità. Il
modello questa volta è quello della “senape”, il cui seme tra gli ortaggi è il più piccolo e tuttavia,
nel suo massimo sviluppo, raggiunge i due metri di altezza
(«più grande di tutte le piante dell’orto» Mc 4, 32). Dei
suoi semini sono ghiotti gli uccelli, i quali accorrono tra i
suoi rami fino a nidificarvi.
La metafora è il correttivo alla parabola del profeta
Ezechiele che, sei secoli prima, preconizzava “il Regno
d’Israele” sul modello del “cedro del Libano”: maestoso e
dominatore (cfr Ez 31, 5-9).
L’esile forma della senape non suscita l’idea
dell’ambizione del dominio, né l’arroganza a sottomissione dei popoli pagani, simboleggiati dagli
uccelli, i quali non minacciati, si sentono accolti nel Regno di Dio e, nutriti, vengono a cercarvi
rifugio.
Fra’ Domenico Spatola
«La tua piccola mano»
un papà racconta…
Stringevo la tua piccola mano nella mia, quella prima domenica di ottobre di poco più di un
anno e mezzo fa, mentre percorrevamo la strada che da casa ci portava in chiesa, sorridevi ma
negli occhi avevi quella tipica espressione dubbiosa di chi non sa…
Hai trovato subito un ambiente sereno, costruttivo, un far festa nel nome di Gesù e man
mano che stringevo la tua piccola mano nella mia, la sentivo crescere come cresceva la tua voglia
di un cammino insieme ai tuoi compagni e alle due splendide amiche che ti erano state donate…
E ho stretto la tua piccola mano ogni Domenica ed era bello sentirla sempre più forte, più
viva, più sana, più serena e consapevole di avere un amico in più, l’amico che ti vuole un gran
bene, che ti ama più di chiunque altro e che ti starà sempre vicino in qualsiasi momento della tua
vita…
Ho stretto la tua piccola mano nella mia anche oggi portandoti al tuo primo banchetto con
Gesù e ho sentito che la tua mano non era più la stessa, era già calda, qualcuno prima di me e
mamma, la stava già stringendo…
Da oggi sappiamo che non saremo più soli a stringere la tua piccola mano nel percorso
della vita, Gesù te la stringerà ancora più forte di come l’ha già fatto fino ad oggi,
accompagnandoti sempre, giorno dopo giorno, lungo la tua strada.
Ignazio Maria Schifani
“Lettera aperta” alle Catechiste,
a chiusura dell’anno sociale
Carissime Catechiste,
la Comunità parrocchiale vi è grata per
l’impegno profuso in questi anni a servizio del
Vangelo e della sua catechesi ai più piccoli che, con
amore e dedizione, avete preparato alla “prima
Comunione”.
Ogni domenica li avete attesi e accolti in
chiesa per parlare loro di Gesù e insieme cantare
gioiosamente: «Noi abbiamo un Amico che ci ama e il suo nome è Gesù».
Sorprendente tutte le volte, “l’evento” veniva preparato nelle Catechesi del Venerdì sera,
quando, incuranti della stanchezza, sentivate la responsabilità di approfondire insieme la Parola del
Signore.
Il ritrovarvi ha favorito comunicazione e scambio di contenuti e di metodologie, mirate anche
all’ideale della comunione tra voi che, per la sua piena realizzazione, necessita pazienza e reciproca
accettazione.
Il ministero della evangelizzazione, cui avete aderito, è missione prioritaria nella Chiesa, sia per
il comando di Gesù, registrato dai Quattro Vangeli, come anche per il senso stesso “dell’annuncio” (=
Vangelo) che necessita di “annunciatori” che ne riferiscano il “messaggio”, altrimenti ammonisce san
Paolo: «Come può nascere la fede, se nessuno evangelizza?».
L’Evangelizzazione ai vicini dunque, e non solo ai lontani, richiede studio e discernimento per
sfuggire alle forme di paganesimo striscianti e fatti passare, con fanatismo presuntuoso, come modelli
cristiani; o gli aumentati “riti sacri”, i quali, camuffati da esigenze religiose, non liberano,
appesantendo con paure ingiustificate e superflui sensi di colpa.
L’“inculturazione antropologica” è la metodologia per l’annuncio del Vangelo, voluta dal
Concilio Vaticano II sul “modello della Incarnazione” di Cristo nelle coordinate storico/geografiche.
Lo sforzo sarà perciò di comprendere il “vissuto” culturale in cui il destinatario della Parola vive,
perché il messaggio non abbia esclusiva validità per il
passato, ma apra alla speranza del futuro, ambito fecondo
dello Spirito Santo.
L’assunzione della “novità” metodologica ha ben
funzionato con i vostri bambini, perché avete parlato il loro
linguaggio, emozionandovi delle loro emozioni; e avete
ampiamente utilizzato il registro dell’amore, che ci fa
riconoscere “discepoli di Gesù”. Siete state abili a
familiarizzare anche con i genitori dei bambini ai quali, in
più occasioni, avete ricordato essere loro i primi evangelizzatori dei loro figli, e che il supporto della
vostra fatica intende creare lo stesso stile confidenziale ovattato da tenerezza.
Gli esiti sorprendenti sono evidenziati dalle preghiere composte da loro. I temi della pace, della
fame nel mondo, dell’affetto dei genitori e dell’urgenza del lavoro; nonché la gratitudine per le
Catechiste, “le loro Maestre”, per le quali hanno preteso il canto: «l’amore delle maestre è
meraviglioso!».
Gratitudine innocente, e sincera di bambini che hanno rivisto in voi lo stesso amore dei genitori
e dei nonni, e si sono fidati di voi, come di Gesù e della Chiesa della quale saranno i futuri costruttori.
Il parroco
Sorriso amico…
In cammini incerti
di mia vita,
il quotidiano addita
modelli
antichi o novelli,
tra emozioni e brame,
dall’intrigate trame:
racconto antico
del tuo sorriso amico
che Parola tua, Signore,
consegna al cuore.
Fra’ Domenico Spatola
Avvisi e Notizie
Si ricorda che il 15 giugno alle ore 21:00, nel salone della
“Missione San Francesco”, si terrà il Consiglio pastorale
parrocchiale, per gli impegni relativi all’estate e alla
“Celebrazione” della Solennità della Madonna Assunta. I
Consiglieri e quanti volessero partecipare potranno apportare il
loro gradito contributo.
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E’ possibile prenotarsi, in ufficio parrocchiale tutti i giorni dalle 17 alle 19:30, per delle
visite Specialistiche che si effettueranno presso il nostro Poliambulatorio della Missione San
Francesco:
Visita Ortopedica: 22/06/2015 ore 9,30 alle 11:30 - Dr. Salomone Sergio (Max 15 Visite).
Nutrizionista: 24/06/15 ore 9,00 - Dott.ssa La Barbera Antonella - (Max 7 Visite).
Ginecologia + ev, striscio vaginale: 18/06/15 ore 9,00 - Dr. Enzo Valenti - (Max 7 Visite).
Test. Audiometrico: 07/09/2015 ore 09:30 – Careri Francesco (Max 10 Visite)
Si avvisano gli utenti del Computer che è sempre attivo il sito Internet della
Parrocchia“Santa Maria della Pace”, dove è possibile riscontrare le notizie utili
per la conoscenza delle nostre attività, compreso il nostro Giornalino
Parrocchiale.
Si ricorda che la Parrocchia offre un servizio di Patronato e Assistenza Fiscale
gratuito. Si riceve per appuntamento ogni lunedì dalle 17:30 alle 18:30. Per
informazioni chiedere in sacrestia o telefonare al responsabile: Rag. Mattaliano
ai numeri 0916200266-3276922925. Per gli anziani e i disabili l’assistenza è
assicurata a domicilio.