28 Terzani
Transcript
28 Terzani
• Leggi il testo seguente. Benedetta maledizione Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere e a volte non è facile. La mia, per esempio, aveva tutta l’aria di essere una maledizione. “Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai”, m’aveva detto un indovino. Era successo ad Hong Kong. Avevo incontrato quel vecchio cinese per caso. Sul momento quelle parole m’avevano ovviamente colpito, ma non me ne ero fatto un gran cruccio. Era la primavera del 1976, e il 1993 pareva ancora lontanissimo. Quella scadenza però non l’avevo dimenticata. M’era rimasta in mente, un po’ come la data di un appuntamento cui non si è ancora deciso se andare o no. Presto mi ritrovai alla fine del 1992. Che fare? Prendere sul serio quel vecchio cinese e riorganizzare la mia vita, tenendo conto del suo avvertimento? O fare finta di niente e tirare avanti dicendomi: “Al diavolo gli indovini e le loro fandonie?” A quel punto avevo vissuto in Asia, ininterrottamente per più di un ventennio – prima a Singapore, poi a Hong Kong, Pechino, Tokyo, infine a Bangkok – e pensai che il miglior modo di affrontare quella “profezia” fosse il modo asiatico: non mettercisi contro ma piegarcisi. “Allora ci credi?” mi stuzzicavano i colleghi-giornalisti, specie quelli occidentali, gente avvezza a voler sempre un netto sì o no a tutte le domande. E poi a me l’idea di non volare per un anno intero piaceva di per sé. Soprattutto come sfida. Il problema era come fare: rinunciare per un anno al mio lavoro? Prendere una lunga vacanza o continuare a lavorare pur con questa limitazione? Il giornalismo è ormai dominato, come molte professioni dall’elettronica. Computer, velocità hanno un ruolo preponderante. Come avrebbero reagito i miei direttori all’idea di avere in Asia un corrispondente che, per un suo schiribizzo, decide di non volare per un anno intero? La “profezia” scattava con l’inizio dell’anno nuovo e mi riservai di decidere all’ultimissimo momento. Fu nella foresta del Laos. Avrei viaggiato il mondo con ogni mezzo possibile purché non fosse un aereo, un elicottero, un aliante o un deltaplano. Fu una splendida decisione e l’anno 1993 è finito per essere uno dei più straordinari che io abbia passato. [adattato da Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, TEA, Milano 2004] 1. Riassumi il brano in terza persona singolare in circa 100 parole mantenendo i tempi del passato (conta le parole e riporta il numero preciso in fondo al testo). 2. Immagina un dialogo tra il giornalista e il suo direttore al quale ha comunicato la decisione di non volare per un anno. Utilizza i tempi più opportuni (almeno 150 parole). 3. Esponi la tua opinione su oroscopi e/o superstizione e i motivi per cui spesso si dà loro fiducia. Racconta eventualmente un episodio di tua conoscenza su questo argomento. Usa i tempi più adatti (almeno 150 parole).