Ungheria - Camere di Commercio
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Ungheria - Camere di Commercio
Camera di Commercio di Genova Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’internazionalizzazione SUPERFICIE POPOLAZIONE LINGUA RELIGIONE CAPITALE FORMA ISTITUZIONALE UNITA’ MONETARIA TASSO DI CAMBIO 93.030 kmq 10.608 milioni ab. Ungherese Cattolicesimo (54,5%), Protestantesimo (19,5%), Ebraismo (0,1%) Budapest Repubblica Parlamentare Fiorino Ungherese (UHF) 1€=256,59 UHF S Siittu ua azziio on ne ee ecco on no om miicca ag ge en ne erra alle e Risorse naturali Per quanto riguarda le materie prime non energetiche, l’estrazione della bauxite rappresenta l’unico attività mineraria di rilievo. Infatti il carbone dei giacimenti situati in territorio ungherese, ha un contenuto energetico medio piuttosto basso e i giacimenti sono piuttosto profondi mentre le riserve di lignite sono invece più consistenti e con un migliore rapporto di fruibilità. Nonostante ciò l’industria estrattiva del carbone sta vivendo una fase di ristrutturazione. L’Ungheria importa più del 505% del suo fabbisogno energetico, ciò nonostante, rispetto ad altri paesi dell’Europa orientale, è relativamente ricca: circa ¼ del consumo di petrolio è coperto dalla produzione interna. Infrastrutture Nel 1999 è stato avviato un programma quinquennale con l’obiettivo di focalizzare la politica di sviluppo infrastrutturale ungherese sul soddisfacimento delle condizioni per l’ingresso nell’UE. – Rete stradale: a fine ’99 si estendeva per circa 30.000 Km; i piani di sviluppo si incentrano sulla costruzione di un nuovo sistema di collegamenti autostradali che nel lungo periodo si dovrebbero integrare con la rete autostradale europea. – Rete ferroviaria: vi sono ancora numerose carenze strutturali. A fine ’99 la linea elettrificata rappresentava solo il 33% del totale contro una media UE del 54%, mentre le linee a due o più binari costituivano il 16,4% della rete rispetto al 44% della Ue. Sono infatti numerose le sezioni al momento interessate ad interventi: ad esempio la ristrutturazione del collegamento ferroviario Budapest – Vienna e la costruzione della linea diretta che collega Slovenia ed Ungheria. – Infrastrutture portuali/fluviali: il Danubio risente di un basso sviluppo del trasporto merci benchè sia la principale tra le vie di comunicazioni fluviali che superano i 1500 Km di vie navigabili interne. – Trasporti aerei : l’Aeroporto Internazionale di Budapest “Ferihegy” ha due terminali e si trova a 16 km dal centro. Vi si può arrivare da qualunque parte della città tramite un conveniente servizio di navette. La compagnia di bandiera ungherese MALEV effettua voli di linea in quasi tutte le principali città europee e del Medio Oriente. All’interno del progetto di rafforzamento della rete di trasporti, per cui il Governo ha stanziato 600 miliardi di fiorini da impiegare nel periodo 2000-2006, si prevede anche la privatizzazione di 14 aereoporti regionali nella prima metà di quest’anno. – Telecomunicazioni: la rete telefonica fissa ungherese è una delle più sviluppate dell’Europa centro-orientale. A fine ’98 erano presenti anche tre operatori nell’ambito della telefonia mobile digitale. Sviluppo tecnologico In Ungheria la quota di PIL destinata alla R&S è piuttosto bassa. Il governo ha introdotto un programma di sovvenzioni per le società che intendono realizzare centri di ricerca. Il numero di unità di R&S è quindi aumentato, ma l’incremento ha riguardato in particolare l’ambito universitario, specialmente quello relativo alla ricerca in campo tecnologico-ingegneristico. Livello di istruzione e formazione L’istruzione è un punto forte del sistema paese. Da un’indagine campionaria su una popolazione di riferimento di circa 4 milioni di unità coloro che non avevano terminato la scuola dell’obbligo costituivano l’ 1% della forza lavoro, mentre il 23% aveva terminato la scuola dell’obbligo, il 60% aveva conseguito un titolo di livello secondario e il 5% aveva conseguito un titolo universitario. LL’’iin ntte errsscca am mb biio o cco om mm me errcciia alle e La persistente tendenza al ribasso del costo del lavoro necessario ad un’unità di produzione in Ungheria dimostra come gli esportatori dell’industria del paese stiano diventando sempre più competitivi sui mercati mondiali. Questi continui progressi a livello di competitività sono la chiave dell’aumento rilevato nel volume delle esportazioni ungheresi registrato dall’Ufficio Centrale di Statistica. I principali comparti merceologici coinvolti dalle esportazioni sono: apparecchi elettrici di precisione, autoveicoli, prodotti alimentari, bevande e tabacco, macchine ed apparecchi meccanici. I principali comparti merceologici coinvolti dalle importazioni sono: apparecchi elettrici di precisione, autoveicoli, macchine ed apparecchi meccanici, prodotti chimici e fibre sintetiche artificiali. LL’’iin ntte errsscca am mb biio o cco on n ll’’IItta alliia a Per quanto riguarda l’interscambio con l’Italia, le importazioni riguardano soprattutto apparecchi elettrici di precisione, macchine ed apparecchi meccanici, prodotti tessili, prodotti chimici e fibre sintetiche. Le esportazioni, invece, riguardano: apparecchi elettrici di precisione, articoli di abbigliamento e pellicce, prodotti tessili ed autoveicoli. G Gllii iin nvve essttiim me en nttii iitta alliia an nii iin nU Un ng gh he erriia a.. L’Italia, oggi, oltre a essere il secondo partner commerciale dell’Ungheria dopo la Germania (e non considerando la Russia, da cui gli ungheresi si approvvigionano quasi esclusivamente di idrocarburi), è molto presente anche dal punto di vista degli investimenti: gli ultimi due più importanti sono l’acquisto da parte della Cogne dell’acciaieria Dam e l’acquisizione da parte della Radici film (Gruppo Radici) della Biafol Kft, la più importante produttrice di film in propilene biorentato dell’Europa Orientale. L’Italia si colloca dunque oggi al sesto posto come paese investitore; il primo è ancora una volta la Germania, le cui aziende hanno tra l’altro stipulato più di 5 mila jont venture con aziende ungheresi. Bisogna considerare del reesto che i due terzi dell’industria, il 90% delle telecomunicazioni, il 60% della produzione energetica e il 70% del settore finanziario, sono in mano a gruppi e imprese estere. Oggi l’Ungheria ha quasi del tutto completato il processo di privatizzazione che ha portato nel Paese i giganti mondiali dell’auto e dell’elettronica e sta affrontando un secondo passaggio: quello di far crescere un tessuto di piccole e medie imprese ungheresi, magari attraverso jont venture con Pmi straniere. Anche il Governo ungherese sollecita gli investimenti italiani, la Simest ha già realizzato 25 partecipazioni in società miste italo-magiare e finanziato progetti per 215 miliardi. R Re essttrriizziio on nii e ed d iin ncce en nttiivvii a ag gllii iin nvve essttiim me en nttii e esstte errii.. La normativa ungherese non prevede la possibilità di acquisto di terreno agricolo da parte di soggetti stranieri; l’acquisto di immobili da parte di persone fisiche straniere è subordinata all’ottenimento di un nulla osta da parte dell’ufficio amministrativo della capitale, rilasciato su base discrezionale. Non vi è invece alcuna limitazione per l’acquisto di immobili da parte di persone giuridiche di diritto ungherese, anche se interamente posseduta da stranieri, eccetto i terreni agricoli. L’imprenditore straniero che intende effettuare investimenti in Ungheria può beneficiare di diverse agevolazioni: agevolazioni fiscali che riguardano l’imposta societaria, finanziamenti in conto capitale finanziamenti in conto interesse. Si possono richiedere agevolazioni fiscali nella misura del 50% dell’imposta dovuta nel caso in cui si provveda alla creazione di investimenti produttivi pari ad almeno 1 miliardo di fiorini, e vi sia un rilevante incremento dei proventi rispetto al precedente anno di attività; tale tipo di agevolazione è in vigore fino al 2002. Nel caso di investimenti produttivi, agricoli o alberghieri realizzati in regioni ad alta priorità o in aree imprenditoriali, si può avere una riduzione di imposta nella misura del 100%; la determinazione delle aree ad alta priorità e imprenditoriali è affidata al governo che provvede ad aggiornare periodicamente l’elenco. La legge XXI del 1996, (legge per lo sviluppo del territorio) prevede contributi per lo sviluppo del territorio, nelle forme di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati in conto capitale ed in conto interesse per investimenti effettuati in: aree depresse dal punto di vista demografico, occupazionale, infrastrutturale; aree di trasformazione della struttura industriale; aree a forte vocazione agricola e rurale; aree caratterizzate da forte disoccupazione. La misura massima dell’agevolazione varia per regioni e attività tra il 50% e il 100% a seconda del PIL regionale. Il fondo per lo sviluppo del territorio è gestito da un Consiglio Nazionale per lo Sviluppo del Territorio, nonché dai Consigli Regionali per lo Sviluppo del Territorio, cui va sottoposto il progetto e la richiesta di finanziamento. Con il decreto n. 33/98 è istituito il fondo per lo Sviluppo Economico e la Piccola e Media Impresa, gestito dal Ministero per l’Economia con l’obiettivo del miglioramento della competitività e della qualità della produzione delle Piccole e Medie Imprese. Il decreto prevede diverse tipologie di agevolazioni: finanziamenti a tasso zero per insediamenti produttivi, crediti agevolati per investimenti delle PMI, contributi per la certificazione della qualità, crediti all’esportazione. Sono infine, previsti contributi all’occupazione per la creazione di nuovi posti di lavoro a favore di soggetti disoccupati da almeno sei mesi e giovani al primo impiego. Nella versione completa della informazioni dettagliate su: - Rischio paese - Accordi bilaterali e multilaterali - I settori più promettenti - Sistema distributivo - Il “Piano Széchenyi” - Strumenti di cooperazione Guida sono, inoltre, disponibili N No orrm ma attiivva ad de eg gllii iin nvve essttiim me en nttii e esstte errii.. La legge n. 24/88 sugli investimenti stranieri in Ungheria provvede a disporre le regole fondamentali a favore degli stranieri. La legge è stata promulgata allo scopo di facilitare la cooperazione economica internazionale e facilitare la diretta partecipazione di capitali stranieri nell’economia nazionale, riconoscendo all’investitore straniero la parità di trattamento con gli investitori locali. Non sono richieste particolari autorizzazioni o licenze per gli investimenti stranieri, ad eccezione di quelli considerati strategici per il Paese, come l’industria bellica e la produzione di sostanze ritenute dannose per il paese e la comunità. Gli investimenti stranieri trovano nel paese piena protezione e sicurezza: gli eventuali danni che potrebbero derivare da operazioni di esproprio, nazionalizzazione o misure equivalenti che avranno effetti sui diritti di proprietà degli stranieri dovranno trovare piena e pronta compensazione economica. Il risarcimento dei danni verrà calcolato sulla base del valore del bene al momento dell’atto di esproprio o nazionalizzazione, e dovrà essere pagato nella stessa valuta in cui era stato fatto l’investimento straniero. N No orrm ma attiivva a Il parlamento ungherese dedica da anni un’attenzione particolare all’armonizzazione giuridica, il cui risultato è che gran parte delle norme giuridiche ungheresi è completamente o in parte armonizzata con quelle dell’UE. LLe eg giisslla azziio on ne e sso occiie etta arriia a.. Le società commerciali sono disciplinate dalla legge CXLIV del 1997. La normativa societaria contempla le società con personalità giuridica e le società senza personalità giuridica. La differenza più importante fra le due forme – come pure in Italia – sta nella misura della responsabilità. Gli investitori stranieri, in generale, danno la precedenza alle società operanti con responsabilità limitata. Nel diritto ungherese forme societarie di questo genere sono la società a responsabilità limitata e la società per azioni. Per la fondazione delle società si possono utilizzare depositi in denaro e apporti in natura; è norma generale, però, che il 30% del capitale sociale debba essere a disposizione in denaro. La fornitura dell’apporto in beni, è necessaria già al momento della fondazione della società, mentre la metà del deposito pecuniario deve essere versato in occasione della costituzione e l’altra metà entro un anno dalla registrazione della società. E’ importante notare che in una società nulla ostacola che l’amministratore sia cittadino straniero e che la società abbia dipendenti di cittadinanza straniera. Società a responsabilità limitata Kft Il capitale minimo per costituirla è di 3.000.000 di Hft. Al momento della costituzione deve essere sottoscritto il denaro almeno il 30% del capitale, e comunque non meno di 1.000.000 di Hft. Inoltre poiché la società possa essere omologata devono essere liberati tutti i conferimenti in natura e deve essere versato presso un istituto di credito almeno il 50% di ciascun conferimento in denaro. La rimanente cifra dovrà essere versata entro un anno dalla avvenuta omologazione della società. Il numero minimo di soci è due, salvo le società unipersonali. L’amministrazione della società deve essere affidata ad una o più amministratori che non possono delegare le proprie funzioni. Non è ammessa la nomina di un consiglio di amministrazione. E’ prevista la nomina di un collegio sindacale nel caso in cui il capitale sociale sia superiore a 50 milioni di fiorini o qualora i dipendenti della società siano oltre 200. Qualora il capitale sociale superi i 50 milioni di fiorini o nel caso di società unipersonali è obbligatoria la nomina di un revisore contabile. Società per azioni Rt Il capitale sociale minimo è di 20.000.000 di fiorini. Al momento della costituzione deve essere sottoscritto in denaro almeno il 30% del capitale e devono essere liberati tutti i conferimenti in natura. Il numero minimo di soci è due (salvo società unipersonali). Nel caso in cui il numero di soci si riduca ad uno, la legge prevede un termine di 6 mesi per adeguare la società alla normativa delle società unipersonali o ricostituire la pluralità dei soci, altrimenti la società verrà cancellata dal registro delle imprese. Il consiglio di amministrazione deve essere composto da minimo di 3 ad un massimo di 11 membri, mentre il collegio sindacale deve essere composto da un minimo di 3 ad un massimo di 15. E’ obbligatorio un revisore contabile. Società unipersonali Dal 1° febbraio 1999 in Ungheria non solo le persone fisiche residenti ma anche i cittadini dell’UE possono svolgere attività imprenditoriale individuale. La vigente normativa prevede la possibilità di costituire società sia a responsabilità limitata che per azioni. Il capitale sociale deve essere interamente versato al momento della costituzione. Non è possibile avere come socio una società a sua volta unipersonale. Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: - Standardizzazione, sicurezza, legislazione per imballaggio ed etichettatura - Costituzione di società a partecipazione straniera - Doppie imposizioni - Contratti di agenzia, rappresentanza e franchising - Normativa tributaria - Normativa del lavoro - Finanziamento di organismi internazionali - Sistema fieristico G Ge en ne erra alliittà à ssu ull ssiisstte em ma ab ba an ncca arriio o Secondo un’analisi della Deutsche Bank, il settore bancario ungherese è il più sviluppato dell’area centro orientale dell’Europa, se si considerano una serie di indici tra cui il tasso di rimborso degli impieghi, il livello di capitalizzazione, la presenza di istituti esteri ed il livello di concorrenza. Un aspetto negativo del sistema creditizio ungherese è rappresentato dalla forte concentrazione del settore: i primi 6 istituti ( Budapest Bank, CIB Bank, Kereskedelmi és Hitelbank, MKB, OTP, Postabank) cumulano il 67% dei depositi totali. Inoltre, secondo uno studio dell’Andersen Consulting, gli utili del settore risultano, in media, inferiori a quelli dei Paesi UE poiché contratti sia dagli alti costi di gestione, sia da un tasso di inflazione comparativamente più alto; nel ’98 gli istituti che hanno terminato l’esercizio in attivo hanno cumulato utili lordi per 57 miliardi di fiorini. Un segnale positivo è dato dall’orientamento del governo, recepito anche a livello legislativo, ad estendere nel settore il modello di banca universale permettendo alle banche di offrire, attraverso loro filiali, servizi finanziari sia di brokeraggio, sia investment banking. Dal 1° gennaio ’98, società ed istituti di credito esteri possono istituire filiali; tuttavia, sino al 2004, tale possibilità è vincolata da una serie di restrizioni. Per gli istituti di credito e per quelli assicurativi presenti già in modo rilevante il vantaggio incrementale, dati questi vincoli, è ridotto e gli esperti prevedono che poche filiali verranno costituite prima del 2005. Attualmente sono presenti in Ungheria gli uffici di rappresentanza di tre banche italiane: Monte dei Paschi di Siena, Credito Italiano, Cassa di Risparmio di Trieste; nutrita è anche la presenza delle banche italiane in partecipazione di minoranza in banche commerciali in loco: la Inter-Europa Bank (partecipazione dell’Istituto San Paolo di Torino), CIB Central-European International Bank (partecipazione di COMIT, Banca Commericale Italiana), Europai Kereskedelmi Bank Rt. EKB, Budapest (partecipazione di minoranza di Banca Agricola Manotvana, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Asolo e di Montebelluna, Banca Popolare Veneta, Banca Popolare Vicentina), POSTABANK (partecipazione di minoranza della cassa di Risparmio di Trieste). Per quanto riguarda il settore assicurativo, il processo di privatizzazione è concluso e la presenza di compagnie estere è solidificata, mentre nel settore degli investimenti esteri va segnalato che nel ’97 il Gruppo Generali ha costituito un terzo polo di presenza con la costituzione della Compagnia Assicurativa Europea di Viaggi Spa, di cui detiene una partecipazione del 74%. Nel 1999 ha avuto luogo la fusione tra le Generali e la società di assicurazione Providencia, dando vita al secondo gruppo assicurativo operante in Ungheria. Nella versione completa della informazioni dettagliate su: - Banche di sviluppo Guida sono, inoltre, disponibili Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’internazionalizzazione C.C.I.A.A. Genova Via Garibaldi, 4 16124 Genova Tel.: 010/2704560 Fax: 010/2704298 E-mail: [email protected] Sito: www.ge.camcom.it