ANNO 2016 NOTIZIE DAL 16 GIUGNO AL 23 GIUGN0

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ANNO 2016 NOTIZIE DAL 16 GIUGNO AL 23 GIUGN0
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ANNO 2016
NOTIZIE DAL 16 GIUGNO AL 23 GIUGN0
NOTIZIE E INFORMAZIONI SULL’AMERICA MERIDIONALE E, IN PARTICOLARE, SULLA
COLOMBIA,
RACCOLTE DA AGENZIE, GRUPPI, ISTITUZIONI,
CONFRONTATE E COMMENTATE CON CONTRIBUTI CRITICI E VALUTATIVI
Pag. 02 - 16 giu. Colombia - La Guajira: fame, sete, povertà, mancanza di istruzione
Pag. 02 - 17 giu.Continua la avanzata della Colombia nella Coppa America del Centenario
Pag. 03 - 17 giu. La Colombia di Santos tra crescita economica e fragili prospettive di pace
Pag. 04 -19 giu. Colombia, il presidente Santos: “Senza un accordo con le Farc si torna in guerra”
Pag. 04 - 19 giu. A Medellin, Maurizio Macri, oggi cerca di attirare gli investitori globali
Pag. 05 - 19 giu. I colombiani partecipano alla seconda giornata internazionale di Yoga per la pace
Pag. 06 - 20 giu. Venezuela - La crisi economica sta mandando il sistema sanitario al collasso
Pag. 06 - 22 giu. Colombia, il presidente Santos spera di firmare la pace con le Farc entro il 20 luglio
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16 giu. Colombia - La Guajira: fame, sete, povertà, mancanza di istruzione
La Guajira è il dipartimento colombiano con il più alto indice di povertà. Mancano risorse idriche e
alimentari e ci sono tante necessità primarie insoddisfatte. A soffrire maggiormente di questa drammatica
situazione sono i bambini, che purtroppo muoiono ogni giorno a causa della denutrizione. Secondo le stime
del Dipartimento Nazionale per la Pianificazione, il 44,6 % degli abitanti, prevalentemente indigeni, sono
privi dei fabbisogni basilari. Il 55,8 % vive in condizioni di povertà e il 25,7 % di povertà estrema, molto al
di sotto degli standard nazionali. La Guajira è anche il dipartimento con il tasso di educazione primaria più
basso della regione Caraibica, con solo il 19,95 %, lo stesso per l’istruzione superiore, con il 16,4 %.
Soffrono di denutrizione cronica l’11,7 % degli abitanti, per lo più bambini.
17 giu.Continua la avanzata della Colombia nella Coppa America del Centenario
Tra il visibilio degli spettatori colombiani continua l’avanzata dello squadrone della Colombia in questa
Coppa del Centenario. Militano tanti giocatori che militano nelle squadre italiani a dimostrazione che le
qualità e l’estro di quei giocatori sono veramente di alto livello.
Gli uomini di Pekerman sono arrivati ai quarti in quanto giunti secondi nel gruppo A dietro agli USA dopo la
clamorosa sconfitta nell'ultima giornata contro la Costa Rica, dovuta a un turnover considerabile un po'
troppo eccessivo, a qualificazione però già ottenuta, dopo una vittoria e un pari. Pressione? I colombiani
sono noti per prendere con molta leggerezza le cose; dunque non dovrebbe essere un problema il fatto di
essere una delle favorite per la vittoria finale. La sensazione è quella di una squadra non fortissima in difesa,
ma con una buona solidità, e che poi può facilmente abbattere le difese avversarie con tutto il talento che
troviamo dalla trequarti in su.
Anche la partita col Perù è stata comunque archiviata con successo e consente di proseguire fiduciosi il
cammino anche se solo dopo i rigore in quanto ai tempi regolamentari erano finiti sullo 0 a 0.
Una sola squadra in campo nel primo tempo: il Perù ha l'unico obiettivo di portare la sfida ai rigori, mentre la
Colombia fa la partita e in svariate situazioni ha sfiorato la rete, in particolare una volta, quando è stato preso
un palo. Nel secondo tempo non ci sono state grosse emozioni .
17 giu. La Colombia di Santos tra crescita economica e fragili prospettive di pace
Juan Manuel Santos è presidente della Colombia dal 2010. Sotto il suo governo, il Paese ha conosciuto una
buona crescita economica ed ha raggiunto una tregua, seppur fragile, con le FARC. A metà del
secondo mandato, andiamo a vedere come vanno le cose a Bogotà.
1.. Sei anni di presidenza. Da ormai sei anni la Colombia, Paese sudamericano noto al mondo soprattutto
per il caffè, il narcotraffico e la lotta infinita dei guerriglieri delle FARC-EP, è governata da Juan Manuel
Santos, eletto presidente nel 2010. Anche prima di assumere il governo, Santos aveva rivestito importanti
ruoli politici, in quanto era stato ministro della difesa durante gli anni del secondo governo Uribe (20062010). In quelle vesti, Santos si era trovato a dover gestire una serie di vittoriose operazioni militari condotte
da parte dell’esercito colombiano, che in quegli anni ha inflitto cocenti sconfitte alle FARC, catturando o
(più spesso) eliminando molte figure di spicco, tra cui lo stesso comandante Raúl Reyes. Forte di questi
successi, Santos si è candidato alle elezioni presidenziali del 2010, ottenendo una schiacciante vittoria.
Una volta al potere però, Santos ha abbandonato la politica dello scontro militare perseguita durante il
precedente governo ed ha intavolato trattative con i principali movimenti guerriglieri del Paese (FARC ed
ELN), ritenendo che la fine dello scontro armato potesse essere raggiunta solamente in seguito ad un accordo
di pace. Inizialmente molto popolare, il presidente ha visto il proprio consenso ridursi progressivamente, ed è
riuscito ad ottenere la rielezione nel 2014 sconfiggendo il rivale Óscar Zuluaga solamente con il 50,9% dei
voti.
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Durante il suo secondo mandato, Santos ha continuato la sua politica di pace con i guerriglieri, ed il processo
ha registrato una tappa molto importante il 23 settembre 2015, con la firma di un accordo di pace preliminare
tra il governo e le FARC, guidate dal comandante Rodrigo Londoño Echeverri.
2. Una fragile situazione interna – Dalla firma dell’accordo però, il processo di pace si è scontrato contro
una serie di ostacoli difficili da superare e si è impantanato. Da un lato, infatti, pesano i problemi e le
difficoltà per mettere in atto dei punti dell’accordo. Dall’altro lato, invece, cresce l’opposizione all’accordo
di pace guidata da alcune importanti figure politiche colombiane, tra cui l’ex-presidente Álvaro Uribe,
secondo i quali l’accordo è eccessivamente sbilanciato a favore delle FARC. Allo stesso tempo, il governo si
è ritrovato in difficoltà sulla propria proposta di tenere un plebiscito sull’accordo preliminare, proposta
criticata sia dai guerriglieri stessi che da ampi strati del Congresso e della magistratura nazionale. Il governo
è corso ai ripari promettendo che, qualora la Corte Costituzionale si pronunciasse contro il plebiscito, questo
sarebbe sostituito da una consulta popolare in modo da dare in ogni caso ai Colombiani la possibilità di
esprimere la propria opinione. Il voto previsto tuttavia si sta lentamente trasformando in un voto di
gradimento sull’operato e sulla figura del presidente Santos, tanto che una vittoria del no metterebbe in
pericolo non solo il processo di pace, ma anche la tenuta dello stesso governo.
A livello economico, i risultati del governo di Santos sono, come accade quasi sempre, contraddittori. Da un
lato infatti bisogna notare come l’economia della Colombia, nonostante la grave crisi che attanaglia l’intero
continente, abbia mantenuto dei tassi di crescita sostenuti, raggiungendo nel 2015 il tasso del 3,1% e nel
primo trimestre del 2016 quello del 2,5%. A trainare lo sviluppo della Colombia non sono più solamente le
tradizionali esportazioni di materie prime (principalmente petrolio, carbone, caffè, banane, fiori, oro e
smeraldi), ma anche lo sviluppo dell’industria automobilistica e delle infrastrutture, che stanno attirando
verso il Paese numerosi investimenti dall’estero. Allo stesso tempo tuttavia, il governo non è riuscito
a ridurre la disuguaglianza economica in modo sostanziale né a combattere la corruzione, che rimane molto
diffusa.
Raccolta in una piantagione di caffè
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3. Dimensione Internazionale – Anche nelle relazioni con i vicini, la Colombia è sempre stata influenzata
dalla sua esplosiva situazione interna, che ha impedito al Paese di assumere il rango di potenza regionale a
cui potrebbe potenzialmente aspirare. Tradizionalmente, la Colombia è sempre stata molto vicina agli USA,
dai quali dipende per gli aiuti, militari ed economici, nella lotta contro la guerriglia ed il narcotraffico. Al
contrario, Bogotà ha sempre avuto difficili relazioni con i Paesi confinanti, soprattutto con il Venezuela, con
il quale i rapporti sono peggiorati in seguito alla salita al potere di Hugo Chávez, più volte accusato dal
governo colombiano di fornire aiuto ed asilo ai combattenti delle FARC. Una volta divenuto
presidente, Santos ha cercato di migliorare le relazioni con Caracas, ottenendo però scarsi risultati. Al
contrario, i rapporti sono addirittura peggiorati durante gli anni della presidenza di Maduro, soprattutto in
seguito alla sua decisione di chiudere la frontiera con la Colombia e contemporaneamente di espellere i
Colombiani residenti in Venezuela. Caracas si è giustificata dichiarando che tale decisione si
è resa necessaria per combattere il contrabbando di beni venezuelani e per fermare l’ingresso di paramilitari
colombiani, mentre molti analisti internazionali hanno visto in questa mossa un tentativo di sviare
l’attenzione dei Venezuelani dalla grave situazione interna, cercando di addossarne le colpe ad un Paese
estero. Da parte sua, il presidente Santos non ha adottato contromisure e si è limitato a criticare duramente
l’operato del presidente venezuelano.
Per cercare di rompere l’isolamento, Santos ha coltivato i rapporti con gli altri Paesi dell’America latina che
condividono una politica economica di stampo liberista. In questo modo, la Colombia si è avvicinata al Cile,
al Messico ed al Perù, con i quali ha fondato nel 2012 la Alleanza del Pacifico. Grazie a questa mossa, la
Colombia ha rafforzato il proprio ruolo internazionale ed il proprio peso nei mercati americani ed asiatici,
anche se per ora, unico Paese dell’AP, non ha ancora firmato il TPP.
Grazie alla collaborazione all’interno della AP, la Colombia è riuscita a migliorare le relazioni con il
confinante Perù, con cui i rapporti sono stati a lungo tesi, soprattutto a causa di dispute di confine. Anche la
recente elezione di Pedro Pablo Kuczynski alla presidenza del Perù non dovrebbe modificare le buone
relazioni tra i due Paesi. Il neo-presidente peruviano è infatti un noto sostenitore all’Alleanza del Pacifico.
In definitiva, dunque, un bilancio del governo Santos ci presenta uno scenario molto in chiaroscuro. Al di là
dei risultati economici e di politica internazionale, il giudizio sugli anni di Santos è legato principalmente al
successo o meno dell’accordo di pace con le FARC, che diventa sempre più fragile ogni giorno che passa.
19 giu. Colombia, il presidente Santos: “Senza un accordo con le Farc si torna in guerra”
In Colombia le Forze Armate Rivoluzionarie (Farc) potrebbero riprendere i combattimenti se i negoziati di
pace con il governo di Bogotà falliscono: a mettere in guardia dal pericolo è il presidente. L’accordo dovrà
essere approvato dai cittadini con un referendum. “Se il risultato del referendum sarà no, non ci saranno
nuovi colloqui di pace per avere un accordo migliore. Se il risultato sarà no, si tornerà in guerra”, ha spiegato
Juan Manuel Santos nel corso del Forum Economico mondiale nella città colombiana di Medellin. I colloqui
di pace con Bogotà sono in corso da oltre tre anni all’Avana, Cuba. Il presidente Juan Manuel Santos e i
leader delle Forze armate rivoluzionarie colombiane (Farc) sembrano a un passo dalla storica intesa per
mettere fine a una guerra che va avanti da oltre mezzo secolo e che ha fatto oltre 260mila morti
19 giu. A Medellin, Maurizio Macri, oggi cerca di attirare gli investitori globali
Il presidente argentino sarà uno dei protagonisti del Word Economic Forum, un incontro di uomini di affari e
funzionari che discuteranno delle strategia di crescita dell’America Latina.
Nella città colombiana di Medellin, conosciuta come “eterna primavera” i dirigenti di società in settori
strategici, parleranno di energia, agricoltura e le nuove tecnologia.
In particolare la produzione di energia da fonti diverse e lo sviluppo di tecnologie saranno gli argomenti
aperti e collaborativi su cui ruotano i due giorni della versione regionale del World Economic Forum (WEF),
che inizia oggi.
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Il tema dell'incontro, che comporta una chiamata a pensare a come riattivare la crescita inclusiva nella
regione è proprio il tema del pannello che v edrà protagonisti Macrì, il suo omologo della Colombia, Juan
Manuel Santos, e il presidente della Repubblica Dominicana Danilo Medina Sanchez.
La presenza di Macri a questo evento, nel quale si prevedono 550 partecipanti provenienti da 40 paesi tra i
quali più di 450 sono leader enterprise è una parte essenziale della sua visita in Colombia. Lui ha tenuto una
serie di riunioni con il presidente Santos a Bogotà. Lo hanno accompagnato, il Ministro dell'Industria Agroalimentare, Ricardo Buryaile , il Segretario al Commercio, Miguel Braun e il presidente dell'Agenzia per gli
investimenti in Argentina, Juan Procaccini.
19 giu. I colombiani partecipano alla seconda giornata internazionale di Yoga per la pace
Come la prima giornata di Yoga dello
scorso anno ha visto milioni di
persone che hanno preso il tappetino
ed hanno partecipato ad un evento
sanzionato dalle Nazioni Unite per il
21 giugno scorso così anche
quest’anno è stato dichiarato il 19
giugno giorno di yoga globale.
La forza trainante di questa iniziativa
è il primo ministro indiano Narendra
Modi, un leader che prevede lo yoga
come disciplina a beneficio del genere
umano. Come ha dichiarato durante
l'evento inaugurale a Delhi, la giornata
dello yoga può contribuire ad un
"mondo senza tensioni." Ed ecco che
inizia l’ evento calle ore 10:00 nel Parque de los novios (Calle 63 No.45-10), promosso dal sindacato, la
IDRD - Sport e tempo libero segretario - e l’Ambasciata indiana in Colombia. In simultanea l’evento viene
festeggiato a, a Medellin e Barranquilla.
Il senso di partecipazione dei colombiani a questi eventi di massa si rivela grandemente seguito così come è
stato l’evento della manifestazione nudista presentato recentemente nella piazza simbolo di Bogotà. Così il 7
giugno ben 7.000 persone hanno sfidato l’aria gelida e fredda di Plaza de Bolivar per posare per il fotografo
Spencer Tunick noto organizzatore
di tali eventi.
La motivazione allora aveva il
duplice aspetto: amore dell'arte
questa volta collegato con un motivo
più altruista. " posare per la pace in
Colombia" come hanno detto molti
partecipanti.
Il fotografo ha anche impiegato dei
droni per catturare l’evento dall’alto.
"Mi sento come se legato con la
gente", ha sottolineato Daiana
mentre vivacemente abbandonava
Plaza de Bolívar.
"è stata
un'esperienza che tutti ricordiamo
nella nostra vita."
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20 giu. VENEZUELA - La crisi economica sta mandando il sistema sanitario al collasso
Ospedali al collasso in tutto il Paese, scarseggiano antibiotici, soluzioni endovenose e generi alimentari. Ogni
giorno nelle strutture pubbliche muoiono bambini, le sale del reparto di maternità sono senza corrente
elettrica e i medici cercano di mantenere in vita i neonati con la respirazione bocca a bocca. La crisi
economica del Venezuela sta colpendo gravemente anche il settore della salute, come riportano le
informazioni pervenute alle agenzie internazionali, causando centinaia di morti tra la popolazione. Negli
ospedali mancano i posti letto e i malati sono costretti a dormire sul pavimento, gli apparecchi per le
radiografie o per la dialisi sono rotti. Mancano guanti, sapone, farmaci contro il cancro, che si trovano solo al
mercato nero. I medici si lavano le mani con l’acqua minerale delle bottiglie. Data la scarsità di energia
elettrica il Governo lavora solo due giorni alla settimana per risparmiare quella che resta. Il tasso di mortalità
tra i bambini con meno di un mese è aumentato di oltre 100 volte negli ospedali pubblici che dipendono dal
Ministero della Sanità. Quello della neomamme ricoverate è aumentato di 5 volte. Negli ultimi giorni, nella
città portuaria di Barcelona, sono morti due neonati prematuri mentre venivano trasportati al principale
ospedale pubblico perchè l’ambulanza non aveva le bombole con l’ossigeno
22 giu. Colombia, il presidente Santos spera di firmare la pace con le Farc entro il 20 luglio
Il 20 luglio è il giorno dell'indipendenza in Colombia. Entro quella data, il presidente del paese
sudamericano, Juan Manuel Santos, spera di aver firmato la pace con le Forze armate rivoluzionarie della
Colombia. "Credo che per il 20 luglio avremo chiuso i negoziati all'Avana e da lì inizierà una nuova fase per
il paese", ha dichiarato ieri il capo dello Stato. Non è la prima volta che Santos fissa un termine ultimo per il
raggiungimento di un accordo con le Farc, con cui conduce da oltre tre anni estenuanti negoziati a Cuba. Nel
settembre dello scorso anno, le due parti avevano stabilito il 23 marzo come termine ultimo per la firma di un
accordo: una scadenza che però non è stata rispettata. Da quel momento la segretezza ha caratterizzato i
negoziati, che sono stati ulteriormente intensificati per cercare di raggiungere un accordo nel più breve
tempo possibile. Fonti di entrambe le parti vicine ai colloqui sostengono che l'annuncio di un cessate il fuoco
bilaterale potrebbe arrivare anche nei prossimi giorni, dopo essere stato più volte rinviato.
Nel frattempo, uno dei passi fondamentali per questo sospirato e definitivo accordo per la Colombia:
domani sarà firmato l'accordo tra governo e Farc per il cessate fuoco
Il governo della Colombia e le Farc hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco bilaterale e definitivo,
che sarà firmato domani alla presenza del presidente Juan Manuel Santos e il segretario generale delle
Nazioni unite, Ban Ki-moon. "Le delegazioni del governo nazionale e le Farc-Ep (Forze Armate
Rivoluzionarie della Colombia - Esercito del Popolo, ndr) informano l'opinione pubblica di aver raggiunto
con successo l'accordo per il cessate il fuoco delle ostilità bilaterale e definitivo", hanno affermato i
negoziatori colombiani in una nota congiunta.
Hanno trovato consenso anche su aspetti fondamentali per la fine del conflitto, tra cui l'abbandono delle armi
da parte della guerriglia, garanzie di sicurezza, lotta contro il paramilitarismo, persecuzione delle "condotte
criminali che minacciano l'applicazione degli accordi e la costruzione della pace".
Il contenuto dettagliato dell'accordo sarà noto domani, quando all'Avana sarà firmato alla presenza di Santos;
Ban Ki-moon; il leader delle Farc Rodrigo Londoño Echeverri detto Timochenko; il presidente cubano Raul
Castro e il cancelliere norvegese Borge Brende, rappresentanti dei Paesi garanti del processo di pace; la
presidente cilena Michelle Bachelet; il presidente venezuelano Nicolas Maduro. Tra gli altri, ci saranno
anche gli inviati speciali di Usa e Unione europea, Bernie Aronson e Eamon Gilmore.
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