Il ritorno a casa dopo
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Il ritorno a casa dopo
IL RITORNO ALLA “NORMALITA’ ” DOPO L’EVENTO ISCHEMICO ACUTO Dr. Francesco Pecchio SCDO Cardiologia S.Luigi RITORNO ALLA NORMALITA’ ? Tante Tantemedicine medicinema ma poche pochespiegazioni spiegazioni Dottore, Dottore, cosa cosa posso posso Cosa Cosadevo devo fare? fare? fare fareper pernon non ricadere ricadere?? Prudenza Prudenza …….. …….. Magari Magarisento sento anche anchesua suamoglie moglie E’ E’sempre sempre stato statomolto molto ansioso ansioso CARDIOLOGIA PER ACUTI DEGENZE BREVI EDUCAZIONE SANITARIA IMPOSSIBILE MOLTI FARMACI RIABILITAZIONE SOLO AD HOC TANTA TECNOLOGIA CONFUSIONE DEL PAZIENTE RIPRESA DEL LAVORO 80% dei pazienti torna al lavoro ad un anno dall’IMA La percentuale si dimezza se il paziente non è tornato al lavoro nelle prime 12 settimane Parità a seconda del tipo di rivascolarizzazione (PTCA, By-pass) anche se i tempi sono diversi Il reinserimento sociale è molto dipendente dal lavoro, chi riprende ha miglior qualità di vita (stress) Nel 1985 34% ♂ e 18% ♀ lavoravano al momento dell’IMA; nel 1999 sono 65% e 32% FATTORI CHE INFLUENZANO LA RIPRESA DEL LAVORO Tipologia di lavoro (orari, impegno fisico e psichico, salario, ecc.) Classe sociale, istruzione Età, sesso (sempre meno) Desideri del paziente, soddisfazione Attività fisica prima del ricovero Fattori clinici (severità IMA, recidive, aritmie, classe funzionale) Consigli/credenze del medico Depressione Criteri della medicina del lavoro DEPRESSIONE E IMA 15% di depressione maggiore dopo IMA Ulteriore 15-20% con sintomi lievi o moderati Frequente sottodiagnosi per breve durata del ricovero e sintomi confondenti con l’IMA Impatto su mortalità e morbilità e soprattutto sulla qualità di vita E’ possibile che una terapia antidepressiva aumenti la % di ritorno al lavoro Revisione dei fattori che influenzano il ritorno al lavoro in 2795 pz. (12 studi) La depressione (misurata con vari metodi) durante il ricovero era correlata con il ritorno al lavoro in 7 studi su 12 ed era l’unico predittore presente in più studi a parte l’età e la percezione di disabilità del paziente LAVORO : CONSIGLI Tranne casi sporadici, invitare il paziente a riprendere il proprio posto nella società lavorativa, valutandone lo stress psichico QUANDO ? (conferenza Bethesda 1989) 5 settimane da IMA 7 settimane da by-pass 1 settimana da PTCA Pazienti a basso rischio (non angina, FE >40%, test da sforzo negativo a 1 settimana con buona performance) possono ritornare al lavoro a 2 settimane dall’IMA (Kovoor et al, Am J Cardiol 2006) LAVORO FISICAMENTE INTENSO (EDILIZIA, AGRICOLTURA, ….) FE conservata, Non aritmie Rivascolarizzazione completa SI RIPRESA LAVORO NO INDIVIDUALIZZARE • Valutare mansioni, tipo di lavoro condizioni climatiche, macchinari • controllo cardiologico a 4-6 settimane • test da sforzo • Holter 24 h e/o Holter pressorio ATTIVITA’ DOMESTICHE Molto poco valutate rispetto a lavoro in senso stretto e attività fisica Lavori in casa, bricolage e giardinaggio possono essere impegnativi dal punto di vista cardiovascolare ATTIVITA’ DOMESTICHE 27 pazienti (16 M, 11 F) studiati alla fine di 3 settimane di riabilitazione post-IMA Eseguito test cardiopolmonare e test di 4 attività domestiche (pulizia camera 50 m2, finestre, bagno, stirare) per 15’ con pausa 5’ L’impegno cardiovascolare (PA x Fc) durante attività domestiche è stato del 50-65 % rispetto a quello raggiunto durante il test ergometrico (valori più alti per la pulizia camera, più bassi per lo stirare). Gosse et al, Eur J Phys Reabil Med 2011 ATTIVITA’ DOMESTICHE I valori raggiunti corrispondono a quelli della soglia anaerobica I 7 pazienti più limitati hanno raggiunto una fc > a quella raggiunta al test da sforzo Valori sovrapponibili M/F Considerare le attività domestiche come un vero e proprio lavoro Gosse et al, Eur J Phys Reabil Med 2011 GUIDA DI AUTOVEICOLI La legge italiana dispone che dopo un evento patologico “rilevante” il paziente si sottoponga ad una rivalutazione dell’idoneità alla guida Generalmente dopo un ricovero per cardiopatia ischemica si consigliano 1-4 settimane di astensione a seconda della gravità e dell’acuzie DEFIBRILLATORE: le linee guida dicono 1 mese dall’impianto se prevenzione primaria, 3 mesi se secondaria o dopo ogni evento aritmico, 7 mesi in caso di rifiuto dell’impianto in prevenzione secondaria ATTIVITA’ FISICA: UTILE O DANNOSA ? ATTIVITA’ FISICA VANTAGGI Miglior prognosi (↓mortalità 20-25% in programmi riabilitativi) ↑VO2 max ↓Fc e PA ↑ flusso coronarico Equilibrio simpato-vagale ↓peso, ↓ insulino-resistenza, ↑ HDL ↓ disfunzione endoteliale Effetti su piastrine e fibrinolisi ↓ansia-depressione Antagonizza le fisiologiche variazioni età-correlate RISCHI ATTIVITA’ FISICA • Dal 5% sino al 18.7% (dati TIMI2) degli IMA durante o subito dopo attività fisica moderata o intensa, specie nei poco allenati • Pericolo del “fai da te”. • Il rischio è molto basso per attività che non supera il 7075% del massimale (1 arresto cardiaco ogni 112.000 ore di riabilitazione con 1 morte ogni 784.000 ore) ATTIVITA’ FISICA Per migliorare l’adattabilità cardiovascolare, occorre una moderata intensità (frequenza cardiaca del 70-85% della Fc massima raggiunta al test da sforzo) > 80% il rischio supera il beneficio Difficile valutazione per sport “intermittenti” (tennis, calcio, ecc.) specie se competizione, o per i “nuovi” sport in palestra (spinning, aerobica, danza sportiva, …) In alcuni casi utili test da sforzo valutativo e cardiofrequenzimetro COSA CONSIGLIARE ? Evitare la competizione Scarsa difficoltà tecnica (stress) In tutti i casi individualizzare e scegliere un’attività gradita al paziente Invitare il paziente alla costanza Contrastare l’iperprotezione familiare Ok a 3 settimane dopo PTCA non complicata ALTITUDINE • < 1800 m non modificazioni fisiologiche • 1800-3000 m • > 3000 m SO2 < 90% nei soggetti sani • A 3000 m pO2 = 70 mmHg aumento VE, Fc, gettata cardiaca, PAP CONTROINDICAZIONI AL SOGGIORNO > 1800 M • • • • • • IMA recente, angina instabile Scompenso cardiaco NYHA III-IV Gravi valvulopatie Ipertensione polmonare Aritmie ventricolari maggiori Ipertensione arteriosa grave o non controllata • Arteriopatia periferica sintomatica Ponchia, Italian Heart Journal 2000 ALTE ALTITUDINI (30003500 m) Se allenati, pazienti con cardiopatia stabile, FE normale e ottima capacità di esercizio, possono andare sino a 3500 m, evitando gli sforzi, se non dopo un periodo di acclimatamento Per tutti sconsigliato > 4500 m Dehnert,Bartsch, High Alt Med Biol, 2010 VIAGGI IN AEREO Negli aerei di linea la pressione atmosferica in cabina corrisponde a un’altitudine tra 1500 e 2400 m Si consiglia aspettare 1-2 settimane dall’IMA in pazienti stabili. In pazienti scompensati, erogatori di O2 continuo con preavviso di 72 h Attenzione alle trombosi venose profonde da immobilità arti inferiori nei lunghi viaggi ATTIVITA’ SESSUALE • Ci sono problemi ? Preesistenti alla comparsa della cardiopatia ? • Come riprendere dopo un evento acuto ? CLIP ART CENSURATA DISFUNZIONE ERETTILE MARKER DI CARDIOPATIA ? 300 pz. consecutivi con CAD documentata (angiografia) Prevalenza DE 147/300 (49%) Comparsa della DE antecedente alla comparsa della CAD 99/147 (67%) Intervallo medio 39 mesi (1-165) DISFUNZIONE ERETTILE E FARMACI Alcuni farmaci cardiovascolari possono avere effetti negativi sull’attività sessuale: beta-bloccanti, diuretici, in minor percentuale ACE-I e inibitori angiotensina Spesso tuttavia il meccanismo è psicologico, talora favorito dai timori del coniuge, o legato a patologie concomitanti (es. diabete) Potenziali fattori scatenanti dell’infarto miocardico acuto Myocardial Infarction Onset Study (MIOS) 11.6% Esercizio fisico intenso Stress psicologico 4.9% 19.0% 2.4% Post-risveglio Arrabbiatura 1.5% 60.6% Attività sessuale Assenza di fattori di rischio identificabili MA. Mittleman, New Engl J Med 1993; 329:1677 1712 pz. Alterazioni cardiovascolari durante l’attività sessuale Frequenza cardiaca media (bpm) 88 pz. (età media 52 anni) con angina stabile No Rx 200 β-bloccanti NS p<0.001 p<0.001 150 100 118±21 113±18 138±19 50 0 83±6 82 ±3 Attività sessuale Y. Drory, Am J Cardiol 1995; 75:835 G. Jackson, Int Rehab Med 1981; 3:35 Sforzo fisico Normale attività quotidiana ATTIVITA’ SESSUALE Il rischio di IMA durante il coito è probabilmente basso se il paziente: 9 pratica regolare esercizio fisico (>5 - 6 METs) 9 pratica attività sessuale con una partner fissa 9 pratica attività sessuale in ambiente familiare 9 non ha assunto cibo o alcool in abbondanza prima dell’attività sessuale AHA/ACC Expert Consensus Document. JACC 1999; 33:273-282 LA TERAPIA “DI MANTENIMENTO” NELLA SCA I principali farmaci utilizzati sono : ¾ Antiaggreganti: ASA + Clopidogrel/Prasugrel Beta Bloccanti: Metoprololo, Atenololo, Bisoprololo… Ace – inbitori: Enalapril, Perindopril, Ramipril… Statine: Rosuvastatina, Atorvastatina, Simvastatina… Calcio-antagonisti (diidropiridinici): amlodipina… Ipoglicemizzanti orali / Insulina (sec. schema diabetologico) Ac. grassi poliinsaturi SPESSO SCHEMI TROPPO COMPLESSI ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ BETA-BLOCCANTI e ACE-I Praticamente si danno a tutti i pazienti, se non controindicati (asma o spiccata bradicardia per i BB, insuff.renale avanzata per gli ACE-I) Contrariamente agli altri farmaci, si usano al massimo dosaggio tollerato e non al minimo dosaggio efficace TERAPIA SCA Deve essere assunta con regolarità ed agli orari consigliati (mattino, mezzogiorno, sera) Mai sospendere o autoridurre la dose, in presenza di “presunti” effetti collaterali, senza prima aver consultato il medico di famiglia/cardiologo di riferimento Seppur presente un richiamo in lettera di dimissione medica, è importante richiamare l’attenzione sulla pericolosità della sospensione degli antiaggreganti per alto rischio di trombosi intrastent STENT MEDICATI E NON STENT METALLICO : UN MESE DI DOPPIA AA STENT MEDICATO : da 6 a >12 MESI DI DOPPIA AA SOSPENSIONE DOPPIA ANTIAGGREGAZIONE Mortalità trombosi subacuta dello stent ad 1 mese 15-45% Alto rischio di trombosi dello stent alla sospensione precoce (RR aumenta di 35 volte nel primo mese sino a rischio assoluto del 30%, 5 volte in seguito) Spesso in previsione di interventi chirurgici o odontoiatrici Possibilità di eseguire molte manovre (es. odontoiatriche ma anche endoscopia, chirurgia generale e ortopedica) senza la sospensione almeno dell’ASA STENT E RMN Le case produttrici e le società scientifiche consigliano di aspettare 4-8 settimane a seconda del tipo di stent In realtà non sono dimostrati effetti dannosi anche per esami eseguiti precocemente ed i nuovi stent risultano tutti compatibili Indicazioni su “bugiardini” degli stent o siti specializzati