Misure per prevenire gli errori di preparazione

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Misure per prevenire gli errori di preparazione
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione
“San Giuseppe Moscati” viale Italia, 83100 – Avellino - Italy
Centralino: 0825.203111
Struttura Complessa di Chirurgia Generale
Dir.: Prof. Francesco Caracciolo
e-mail: [email protected]
Tel. e Fax: 0825.203261
A cura del dr. Francesco G. Biondo
Dirigente della S.S. di Chirurgia mininvasiva dell’addome e del torace
Web Site: www.francescobiondo.it
Mail: [email protected]
Misure per prevenire gli errori di preparazione
all’intervento in Chirurgia Generale
Semplici misure tenute dal paziente prima di un'operazione, unite a quelle ospedaliere, contribuiscono in
modo importante al buon decorso postoperatorio.
Preparandosi adeguatamente all'intervento chirurgico,
il paziente può contribuire a far sì che questo e il successivo
decorso postoperatorio si svolgano nel modo più favorevole possibile?
Sì; il paziente può far molto per facilitare il compito del chirurgo e per diminuire i disagi personali, legati
alla situazione contingente.
Che cosa si può fare, prima del ricovero in ospedale?
1. fumo: almeno un mese prima ma assolutamente nei giorni immediatamente precedenti
l'intervento chirurgico, è necessario sospendere l'uso del tabacco;
ciò allo scopo di ridurre al minimo il pericolo di complicazioni, sia legate all'anestesia sia
cardio-respiratorie postoperatorie, quali tosse, infiammazione delle alte vie respiratorie,
congestione polmonare ecc.;
2.
alcol: alcuni giorni prima dell'operazione, è consigliabile sospendere il consumo di alcolici; il loro
uso può avere effetti negativi sul fegato, mentre è importante – soprattutto nel caso di
interventi chirurgici che comportano un'anestesia prolungata – che la funzione epatica non sia
alterata;
3.
sonno: nelle notti immediatamente precedenti un'operazione, è necessario dormire almeno 8 ore,
in quanto un organismo riposato è in grado di tollerare meglio il trauma dell'intervento
chirurgico;
4.
denti: qualora siano malfermi, è necessario toglierli prima del ricovero in ospedale e, nel caso si
abbia la possibilità di fissare o conoscere in anticipo la data esatta dell'intervento chirurgico,
è opportuno curare le eventuali infezioni delle gengive e i denti cariati;
5.
cavo orale:
la detersione e disinfezione del cavo orale è consigliata sia nel paziente con dentatura
propria che edentulo o con protesi fisse o mobili. Le protesi dentarie mobili vanno sempre rimosse,
anche per gli interventi in anestesia locale e loco-regionale, in considerazione del fatto che non si
può a priori escludere la necessità di una narcosi e quindi della intubazione oro tracheale, per
evitare cadute delle stesse nel retrobocca o nelle vie aeree/digestive (se protesi parziali).
6.
unghie: è raccomandato di rimuovere sempre lo smalto dalle unghie la sensibilità del saturi metro
per il monitoraggio intra e postoperatorio dell’O2 è pregiudicata dalla presenza di
carbossiemoglobina (quella legata al monossido di carbonio, tristemente famoso per le
intossicazioni da stufe o caldaie difettose ma presente anche nei grossi fumatori), dalla
vasocostrizione, o come più frequentemente può accadere dalla presenza di smalto sulle
unghie, che può cambiare lo spettro della luce riflessa.
7.
protesi
8.
monili:
corporee: le protesi di arto, protesi oculari e lenti a contatto vanno sempre rimosse.
La rimozione delle protesi acustiche è da valutare in relazione al tipo di intervento in
quanto poter udire garantisce una collaborazione migliore. Quando non rimosse, va
segnalato al personale di sala operatoria che prende in carico il paziente.
monili, con specifico riferimento ad anelli, bracciali, collari, piersing devono essere sempre
rimossi. Ciò, oltre che per prevenire smarrimenti in sala operatoria, anche per il pericolo di
ischemia distrettuale dovuto alla presenza del monile se si realizza una reazione edematosa in corso
di intervento, ovvero di lesioni da elettrocuzione per l'utilizzo di elettrobisturi.
Quali misure comprende la procedura preoperatoria usualmente seguita in
ospedale?
9. alimentazione: qualunque sia l'intervento chirurgico cui deve essere sottoposto, è opportuno che
l'operando sia digiuno, per cui è procedura normale non dargli nulla nelle 10-12 ore che precedono
l'intervento stesso;
10. svuotamento dell'intestino: poiché nella maggioranza dei casi i primi giorni successivi all'intervento
chirurgico sono caratterizzati dall'arresto della funzione intestinale, la sera precedente l'operazione
al paziente viene fatto di solito un clistere. Tale misura non viene adottata se nel tratto intestinale o
nell'addome sono in atto un'infiammazione o un'infezione acuta;
11. preparazione dell'area in cui deve essere praticata l'incisione: per garantire la massima sterilità, si
provvede di solito a depilare un'area, circostante il punto in cui si deve intervenire chirurgicamente:
in caso di laparatomia, per esempio, l'intero addome, e per un'operazione a un braccio o a una
gamba, l'intero arto;
La rasatura preoperatoria del sito chirurgico, la sera prima dell'intervento, è associata con un rischio di SSI
significativamente maggiore se confrontata con l'impiego di agenti depilatori o con la rinuncia alla tricotomia.
In uno studio, il tasso di SSI è stato del 5,6% in pazienti sottoposti a tricotomia con il rasoio in confronto allo
0,6% di quelli che erano stati depilati o non rasati. L'aumento del rischio di SSI associato alla rasatura è stato
attribuito ai tagli microscopici della cute che si comportano successivamente come foci per la moltiplicazione
microbica. Rasare immediatamente prima dell'intervento al confronto con 24 ore prima è stato associato con
una riduzione dei tassi di SSI (3,1% versus 7,1%).
Se la rasatura era stata eseguita più di 24 ore prima dell'operazione il tasso di SSI superava il 20%. Tagliare i
peli immediatamente prima dell’ intervento è stato altresì associato con un minore rischio di SSI rispetto al
rasare o al tagliare la sera prima dell'operazione (tasso di SSI per rasatura immediatamente prima 4%, tasso di
SSI per rasatura la sera prima 8%).
È raccomandato di eseguire la tricotomia preoperatoria, ove ritenuta indispensabile, poco prima dell'ingresso
del paziente in sala operatoria.
12. doccia preoperatoria: nel caso in cui il paziente debba essere sottoposto a chirurgia maggiore del
collo, del torace, dell'addome o degli arti, particolarmente se devono essere impiantati dispositivi o
protesi, è raccomandato che la sera prima dell'intervento effettui almeno una doccia.
Nel caso di pazienti non autosufficienti l'operatore che si prende carico dell'igiene del paziente
effettua la detersione riservando particolare attenzione, ove necessario in relazione al tipo di
procedura chirurgica, alle:
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aree presso le pieghe cutanee (solco mammario, pieghe inguinali),
area ombelicale,
aree interdigitali,
area perineale.
La doccia antisettica preoperatoria riduce la conta delle colonie microbiche cutanee. In uno studio con più di
700 pazienti che hanno ricevuto due docce preoperatorie antisettiche, la clorexidina ha ridotto la conta delle
colonie batteriche di 9 volte (da 2,8 x 102 a 0,3), mentre lo iodo-povidone o il sapone medicato con
triclorcarban hanno ridotto la conta di colonie rispettivamente di 1,3 e 1,9 volte. Altri studi confermano
queste osservazioni.
I prodotti a base di clorexidina gluconato richiedono diverse applicazioni per ottenere il massimo effetto
antimicrobico tanto da rendere necessarie usualmente più docce antisettiche.
Anche se la doccia preoperatoria riduce la conta delle colonie microbiche cutanee, ciò non è stato
definitivamente associato ad una riduzione dei tassi di SSI. E’ comunque raccomandato l'utilizzo di antisettici
per la doccia preoperatoria e non il sapone normale che determina desquamazione della pelle e maggiore
predisposizione alle infezioni.
13. effetti personali: (le protesi acustiche, le protesi dentarie mobili, le protesi di arto, le protesi oculari e lenti a
contatto, piercing, i monili con specifico riferimento ad anelli, bracciali, collari, la biancheria ecc.)
prima che il paziente venga trasportato in sala operatoria, gli vengono fatte togliere le protesi
dentarie mobili per evitare che si stacchino mentre viene intubato dall'anestesista; qualora si abbia
un dente malfermo, sarebbe opportuno informarne l'anestesista, in modo che, prima
dell'intervento, si possa provvedere a rimuoverlo; inoltre, in relazione alla procedura chirurgica cui
dovrà essere sottoposto, il paziente deve accedere alla sala operatoria senza indumenti personali
ma con camice sterile fornito dall’infermiere, copricapo e calze elastiche. Ciò in quanto, essendo il
normale vestiario ovviamente non sterilizzato, si vuole evitare il pericolo di diffondere germi nella
sala operatoria.
Qualora il paziente giunga in sala operatoria con effetti personali (monili, biancheria, protesi...) ancora in suo
possesso, l'infermiere di sala operatoria che accoglie il paziente e che compila la scheda di verifica della
preparazione all'intervento chirurgico, prende in consegna tali effetti, li imbusta, compila la scheda “custodia
effetti del paziente”, appone la sua firma e richiede quella del paziente o di un suo familiare per consegna.
14. sedativi: per essere certi che la notte precedente l'operazione il paziente riposi tranquillo, gli
vengono di solito somministrate dosi opportune di sonnifero in compresse;
15. preanestesia: uno o due ore prima che il paziente venga trasportato in sala operatoria, gli viene
fatta un'iniezione di un sedativo o di un tranquillante, che lo fa cadere in uno stato di sonnolenza e
di rilassamento;
16. iniezioni endovenose: qualora il paziente appaia fortemente disidratato o necessiti di medicinali
particolari, per esempio vitamine, proteine, zuccheri o antibiotici, è possibile somministrargliene
dosi appropriate per via endovenosa prima e durante l'intervento chirurgico;
17. trasfusioni di sangue: è un dato di fatto ormai acquisito in chirurgia che i pazienti sopportano assai
meglio le operazioni di una certa gravità se non sono anemici. Per tale ragione, le persone che
hanno subito una notevole perdita di sangue o alle quali viene riscontrata una forte anemia,
vengono sottoposte, prima dell'intervento, a una trasfusione di sangue;
18. sondino naso-gastrico: per certe operazioni all'addome, al tratto gastrointestinale in particolare, è
opportuno che lo stomaco sia vuoto. A tale scopo, la sera precedente o il mattino stesso
dell'intervento, al paziente viene introdotta, attraverso il naso, una sonda nello stomaco,
successivamente collegata a un'apparecchiatura aspirante, attraverso la quale la cavità gastrica
viene svuotata dalle secrezioni che fisiologicamente vi si versano. Spesso tale sonda viene lasciata in
loco sia durante l'operazione sia per alcuni giorni successivi;
19. cateterismo vescicale: le persone appena operate si sentono assai meglio quando hanno la vescica
libera; per assicurarne lo svuotamento, prima che il paziente venga trasportato in sala operatoria, gli
viene sovente introdotto nella vescica stessa un tubo sottile, il cosiddetto catetere, che in taluni casi
viene lasciato durante e per alcuni giorni dopo l'intervento chirurgico;
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