Quotidiano il Resto del Carlino

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Quotidiano il Resto del Carlino
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REGGIO
LUNEDÌ 25 GIUGNO 2012
LA NOSTRA SALUTE
«CON POCHI PULSANTI, TUTTE LE INFORMAZIONI IN VIDEO»
«IN SALA operatoria – rileva l’ingegner Marco Foracchia del Servizio
informatico ospedaliero – non c’è tempo da perdere, per cui la semplicità
di utilizzo è fondamentale. Qui, con pochi pulsanti, si possono ottenere a
video tutte le informazioni e le immagini necessarie»
È nata a Reggio la sala operatoria intelligente
Premiate le innovazioni hi-tech della Unicode software engineering di San Martino
di BRUNO CANCELLIERI
È ANCHE merito di un’azienda
reggiana, la “Unicode Software
Engineering” di San Martino in
Rio, il premio attribuito all’azienda ospedaliera Santa Maria Nuova per la sala operatoria intelligente. Nell’ambito di Research to Business (salone internazionale della ricerca industriale e del trasferimento tecnologico) l’ingegner
Sergio Bronzoni, direttore del Servizio tecnologie informatiche
dell’arcispedale, ha ritirato a Bologna il premio Innovazione Ict promosso da Smau e il premio Smart
City. I riconoscimenti, destinati
ad aziende che si sono rinnovate
grazie alle tecnologie digitali, sono stati assegnati anche ad altre realtà reggiane: Smeg e Conad Centro Nord.
LA SALA operatoria intelligente
è hi-tech non solo nelle attrezzature, ma anche nel processo gestionale. Il personale infatti, grazie
all’automatizzazione, può accedere in ogni momento a tutte le informazioni sul paziente, dalle patologie alle terapie, dagli esami ai
referti, per massimizzare efficienza e ridurre burocrazia e tempi.
«In sala operatoria – rileva l’ingegner Marco Foracchia del Servizio informatico ospedaliero – non
c’è tempo da perdere, per cui la
semplicità di utilizzo è fondamentale. Qui, con pochi pulsanti, si
possono ottenere a video tutte le
informazioni e le immagini necessarie. Il computer in sala operato-
“
«L’interfaccia touch-screen
è una soluzione innovativa,
tutto è più facile e veloce»
RICONOSCIMENTO Research to Business
ria è da tempo una realtà quasi
ovunque, ma sono ancora molto
poche le sale come le nostre che
dialogano in tempo reale con tutte le altre realtà ospedaliere, dai reparti al pronto soccorso, al laboratorio al settore dell’imaging.
Quando inaugurammo le nuove
sale nell’ala nord, con la consulenza medica del dottor Luca Cappuccini, queste possibilità c’erano
già allo stato embrionale. Oggi si
può far tutto con pochissimi pulsanti».
«L’INTERFACCIA touch-screen che abbiamo installato – gli fa
eco Giancarlo Grandi, responsabile commerciale di Unicode – è
una soluzione innovativa che rende tutto più facile e veloce agli
operatori. Abbiamo applicato pochi pulsantoni anche ai pc a parete per fare la selezione delle pagine necessarie ed anche la conferma. Il processo si chiama Easy-SaloNet proprio perché la facilità è
la nostra filosofia. Il computer rileva ogni cosa, dai tempi di sala
(arrivo del paziente, dell’anestesista, dell’èquipe, inizio dell’incisione, richiamo di esami e lastre) alla
sintesi fatta dal chirurgo operatore a fine intervento. Sempre
nell’ottica di facilitare le applicazioni informatiche, abbiamo realizzato per il Santa Maria anche
Easy-Mias che aiuta l’operatore
addetto all’imaging a fermare
l’immagine, selezionarla, inserirvi la grafica. Collaboriamo da dieci anni con l’arcispedale agendo
per esempio sul controllo di gestione. Per la parte clinica, mentre prosegue il perfezionamento
della cartella clinica telematica,
già in uso in alcuni reparti soprattutto dei settori chirurgici,
stiamo valutando la fattibilità di
un progetto pilota per la riorganizzazione dell’anatomia patologica».
SOCI fondatori e coamministratori di Unicode sono Matteo Bartoli e Stefano Ursoleo. Nata nel
1999, l’azienda ha 12 collaboratori e un fatturato di un milione. Lavora in settori diversi, come il
packaging e l’automotive, ha gestito parte della campagna pubblicitaria di una grande multinazionale delle bibite, ma il fatturato è originato per il 60-70% dalla sanità.
Tra i clienti di Unicode figurano,
oltre al Santa Maria, l’Usl di Reggio, Villa Verde, poliambulatori
sparsi in diverse regioni, Hesperia Hospital di Modena, dove si
sta informatizzando, dopo la cardiochirurgia, la chirurgia generale.
ESTETICA CRESCE LA VOGLIA DI CANCELLARLI, MA PER CERTI COLORI NON C’È GARANZIA DI RIUSCITA
Via il tatuaggio? «Se è bianco non ci provo»
PER TOGLIERE un tatuaggio
non è certo questa la stagione migliore perché si deve evitare che i
raggi solari danneggino la zona
trattata col laser. Eppure c’è chi
continua a farlo, secondo uno studio statunitense condotto da “Patient’s Guide”, per il quale tra il
2011 e il 2012 starebbero aumentando oltre il 30% i trattamenti
estetici per la rimozione dei tatuaggi, specie quelli di maggiori
dimensioni. La moda del tatuaggio dunque non è più così “gettonata”? Guardando i vip del gossip
di casa nostra, Belen e Corona in
testa, non sembrerebbe proprio.
Eppure all’estero, come riporta
Corriere.it, già si sarebbero cancellati tatuaggi Eva Longoria, Angelina Jolie, Johnny Deep, Jessica
Alba, Megan Fox, Britney Spears,
Paris Hilton, Charlie Sheen. Secondo il professor Alberto Massirone, del collegio delle Società
scientifiche italiane di medicina
tualmente – toglierli servono professionisti della medicina estetica
dotati delle necessarie apparecchiature laser.
LA DERMATOLOGA Bianca
Maria Manzini esegue da anni, come professionisti di altri centri
sul territorio, questi interventi
che nel tempo si sono raffinati e
Bianca Maria Manzini
LA DERMATOLOGA
«Rimozione valida su nero
e rosso, i colori più usati.
Meno su giallo e azzurro»
estetica, il fenomeno starebbe
prendendo piede anche in Italia,
a volte per cancellare un ricordo,
altre con la discutibile speranza
di trovare lavoro più agevolmente. Come per fare il tatuaggio occorre affidarsi a studi di provata
igiene ed efficienza, per – even-
danno migliori risultati con minor dolore. «Dal mio osservatorio
– sostiene la specialista – non ho
ancora notato aumenti sensibili
della voglia di cancellare il tatuaggio. I pentiti ci sono sempre stati:
avendo cambiato vita, età, partner, attività, chiedono di cancella-
re le tracce precedenti, salvo poi
tornare talvolta dal tatuatore a farsi incidere nuove immagini o nuove scritte». La dermatologa Manzini riceve al Medical center di
via Gigli, ma effettua il lavoro extra convenzione col laser nel suo
studio modenese “I Portici” di
viale Buon Pastore, dove è attrezzata col Q-Switch, il laser necessario per togliere i tatuaggi. Non è
sempre facile quest’operazione, secondo Massirone, specie se sul paziente aveva agito un bravo tatuatore che aveva mandato il pigmento in profondità. Bianca Maria
Manzini conferma le difficoltà, distinguendo anche per colore:
«Sul nero e sul rosso, in genere i
colori più usati dai tatuatori, la rimozione è valida, molto meno invece sul giallo e sull’azzurro, per
non dire sul bianco. Davanti a
questi colori non mi sento di fornire garanzie di riuscita della cancellazione. Col bianco non ci provo neppure».
IVAN TRENTI
Donna e bambino
Il progetto
dell’ospedale
si velocizza
IN TEMPI di crisi
economica, come quello che
stiamo attraversando, non
sono i più propizi per nuovi
investimenti e realizzazioni.
Ma nell’Ospedale della
donna e del bambino
credono fermamente sia la
direzione del Santa Maria
Nuova che la Regione. Lo
ha assicurato ancora una
volta uno strenuo fautore
della struttura qual è il
direttore generale
dell’arcispedale Ivan Trenti,
inaugurando sabato
l’esposizione
permanente delle migliori
fotografie del concorso “La
donna e il bambino” voluto
dal Carlino e da CuraRE.
NEL PROGETTO
credono anche le istituzioni
reggiane, a partire
ovviamente dalla onlus sorta
proprio per sostenerne la
realizzazione. Trenti ha
annunciato che servirà una
gara europea formalizzata
probabilmente entro l’estate
in modo che, entro un anno,
sia prediposto il progetto
preliminare definitivo che
CuraRE conta di finanziare
con la raccolta fondi
in atto. Sarà un progetto di
qualità al quale, visto anche
il respiro internazionale,
aderiranno professionisti di
particolare prestigio. Il
direttore generale ha
ricordato che la
realizzazione, condivisa
dalle due aziende sanitarie
reggiane, è stata valutata
come prioritaria
dall’assemblea legislativa
regionale ed ha suscitato
l’interesse di Provincia,
Comuni e di diverse parti
sociali. Deanna Ferretti,
presidente di CuraRE, ha
ribadito che la onlus è stata
istituita proprio per
realizzare questo progetto
con l’aiuto di tutti. “Diamo
una casa al nostro futuro!” è
stato il suo invito.
La “casa” avrà cinque piani
per complessivi 12.500
metri quadrati. Ospiterà
pediatria, ginecologia,
ostetricia, centro sterilità,
neonatologia, comparto
operatorio, neuropsichiatria
infantile. Il costo previsto è
di 25 milioni e 700mila
euro.
Bruno Cancellieri