Fiducia: Il Dilemma Sociale Essenziale - In-Mind

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Fiducia: Il Dilemma Sociale Essenziale - In-Mind
Fiducia: Il Dilemma Sociale Essenziale
In-Mind Italia
V 13–18
http://it.in-mind.org
ISSN 2240-2454
Joachim I. Krueger1 e Anthony M. Evan2
Brown University 2Tilburg University
1
Keywords
Fiducia, potere, libertà, dilemma sociali, decision-making
Un organismo sociale di qualsiasi tipo, grande o piccolo che sia,
è ciò che è perché ogni componente fa il suo dovere
fidandosi del fatto che tutti gli altri faranno il loro
William James (2007/1897, p. 24)
Fidati di me, fidati di me.
Chiudi gli occhi e fidati di me.
Kaa a Mowgli nel Libro della Giungla
La decisione se fidarsi o meno degli altri pervade la
vita umana. Queste decisioni sono inevitabili in una
specie sociale i cui membri sono in grado di assumere la prospettiva degli altri. Le persone apprezzano che questi ultimi siano motivati da interessi
personali, ma sanno anche che l’interesse personale
deve cedere alla necessità di andare d’accordo con
gli altri. Il commercio online è un esempio d’interazione basata sulla fiducia tra estranei. Anche le persone che si conoscono bene non possono dare per
scontato l’affidabilità altrui. Il tradimento potrebbe
essere improbabile, ma non impossibile. Nel presente articolo discuteremo la fiducia nell’ambito di due
altri impulsi sociali, la libertà e il potere. Dopo aver
dimostrato che il dilemma (si veda glossario) sulla
fiducia non ha facile soluzione, esamineremo quattro strategie per mitigarlo.
Libertà
Uno scrittore di fantascienza può immaginare un
mondo in cui il comportamento umano è perfettamente prevedibile (Dick, 2002/1956). Nel mondo
reale, il comportamento è prevedibile solo entro certi limiti e spesso solo in forma aggregata. Le scienze
psicologiche cercano di ampliare questi limiti. E se
Fig. 1. Chiudi gli occhi e fidati di me.
la scienza trionfasse? Si può preferire un comportamento prevedibile da parte degli altri, ma se il nostro
desiderio si avverasse, anche nostro comportamento
diverrebbe prevedibile. Di conseguenza, non saremmo più liberi.1 La libertà è la capacità di comportarsi
in modo inaspettato. Possiamo usare questa libertà a
nostro vantaggio, ma anche a vantaggio di altri. Senza la libertà di essere imprevedibili, non possiamo
sorprendere. Allo stesso tempo, la libertà comportamentale (si veda glossario) implica la libertà di tradire, imbrogliare e ingannare (Miller, 1996; Nozick,
1 La libertà di scegliere non richiede un libero arbitrio metafisico. Tutto il comportamento umano è incorporato in reti causali (e forse in elementi irriducibili di fortuna). L'esperienza di
essere libero è preziosa, se illusoria.
Corrispondenza:
Joachim I. Krueger
Department of Cognitive, Linguistic & Psychological Sciences
Brown University, Box 1853
190 Thayer St.Providence, RI 02912
E-mail: [email protected]
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2001). Non si può avere l’una senza l’altra. Dove
vi è una capacità limitata di prevedere il comportamento altrui, la fiducia e la diffidenza diventano
fattori importanti.
Tutti gli esseri umani devono fidarsi- almeno
parte del tempo. Una persona che è sempre sospettosa, cioè qualcuno che si aspetta sempre l’inganno
e il tradimento, ritiene che il comportamento degli
altri sia prevedibile, ma tale persona non può prosperare in una specie sociale. Allo stesso modo,
una persona che si fida sempre non può prosperare perché sarà, prima o poi, sfruttata. La libertà di
bleffare e di tradire talvolta gli altri è controbilanciata dalla libertà di fidarsi o di essere sospettosi.
Gli psicologi e gli economisti comportamentali
sanno che la fiducia è un problema. Secondo una
definizione ampiamente accettata, la fiducia è “uno
stato psicologico che include l’intenzione di rendersi vulnerabile, sulla base dell’aspettativa positiva
circa le intenzioni o il comportamento di un’altra”
(Rousseau, Sitkin, Burt, & Camerer, 1998, p. 395).
Le persone che si fidano accettano la possibilità che
possano essere tradite in quanto pensano che questa
possibilità sia remota. Il sociologo Niklas Luhmann
(2000) considerava la fiducia come un “riskante
Vorleistung”, o un pagamento anticipato rischioso.
Egli distinse la fiducia dalla speranza, un sentimento che nasce quando una persona non ha alcuna
possibilità di evitare un comportamento rischioso.
Fidarsi non significa semplicemente calcolare il
potenziale valore di un’interazione e agire di conseguenza. La ragione per cui la fiducia è un problema è che stimare la probabilità di un tradimento
da parte di un’altra persona è difficile, e la causa
di questa difficoltà è la libertà. Chi vuole ingannare
gli altri deve nascondere le proprie intenzioni. Al
contrario, una persona che non ha alcuna intenzione
di tradire gli altri non ha alcun incentivo a fingere il
contrario. Gli aspiranti fiduciosi possono riconoscere tutti i segnali disponibili, stimare la probabilità
che la loro fiducia venga ricambiata - e regolarsi di
conseguenza. Il problema è che non vi sono segnali
che indichino fino a che punto ci si debba adeguare.
Potere
Sebbene le persone stimino la fiducia e l’affidabilità, considerano anche il potere un valore. Il potere interpersonale (si veda glossario) si riferisce
alla capacità di controllare le risorse, o più in generale, la capacità di premiare e punire. L’autore di
Giobbe (1:21) conclude, rassegnato, che “The Lord
gave and the Lord hath taken away.” Quando Giobbe diventa la vittima del potere arbitrario, e quindi del potere assoluto, non può più sperare che le
Krueger & Evans
sue giuste azioni siano premiate. Comprende che
fiducia e potere s’intrecciano. Se il comportamento
degli individui predicesse perfettamente le risposte
dei potenti (ad esempio Dei, genitori, dirigenti), il
loro potere, allo stesso tempo, verrebbe meno. Gli
individui presumibilmente senza potere, con la loro
libertà di sperimentare, otterrebbero il controllo.2 Al
contrario, se i potenti esercitassero completamente
la loro libertà di impartire premi e punizioni a loro
piacimento, le loro scelte non dipenderebbero dal
singolo comportamento preso in considerazione e
quindi, la fiducia verrebbe meno (cfr. Feuerbach,
1989/1830). Nella vita sociale di tutti i giorni, tali
estremi sono rari. Tipicamente, vi è una zona in cui
fiducia e affidabilità sono correlate. Le persone che
si fidano possono aspettarsi che la loro vulnerabilità
e accettazione del rischio sia probabilmente notata e
premiata. Al contrario, le persone di cui la gente si
fida, tendono a rispondere all’obbligo normativo di
premiare la fiducia (Gouldner, 1960), ma raramente
sono completamente affidabili. Coloro che vogliono
proteggere la loro libertà o il loro potere devono talvolta deludere chi si fida di loro.
Secondo Bertrand Russell (1938) tutto il comportamento sociale potrebbe essere compreso se visto
dal punto di vista del potere. Per Russell, il potere sta alle relazioni sociali come l’energia sta alla
fisica. Altri scienziati sociali danno più peso alla
fiducia piuttosto che al potere. Il premio Nobel di
economia Kenneth Arrow (1974, p. 23) ha affermato
che la fiducia è “un lubrificante dei sistemi sociali,”
e lo psicologo Julian Rotter (1970, p. 443) vedeva
la fiducia dappertutto: “La nostra vita quotidiana, il
nostro mondo sociale, è fondato sulla fiducia – comprare la benzina, pagare le tasse, andare dal dentista, volare ad un convegno, - quasi tutte le nostre
decisioni implicano fiducia in un’altra persona.”
Riteniamo che né la fiducia né il potere possano essere compresi singolarmente; se uno dei due dovesse
dominare sull’altro, la vita sarebbe triste. Se tutti si
fidassero sempre di tutti, la società diverrebbe efficiente ma noiosa. Il concetto di fiducia perderebbe il
suo significato perché non si correrebbe più alcun rischio. Tuttavia, una società di fiduciosi sarebbe vulnerabile all’invasione di mutanti genetici o sociali
pronti a sfruttarli e spodestarli, a meno che i fiduciosi imparino ad essere strategici. Allo stesso modo, se
tutti si legassero ad altri solo in termini di potenza, la
società diverrebbe una guerra hobbesiana, dove tutti
sono contro di tutti. La sfida è trovare un equilibrio
2 Nel suo senso debole, il controllo è solo predittivo. John potrebbe sapere che Paolo lo schiaffeggerà ogni martedì mattina
alle 09:00. Nel suo senso forte, il controllo è causale. Se la preghiera di intercessione avesse sempre successo, Dio verrebbe
ridotto ad uno strumento.
Fiducia
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tra fiducia e potere e trovare il punto debole che mas- libertà comportamentale e il potere di dire di no.
simizza il benessere sociale e individuale (vedi anQuando la questione del potere viene sollevache Krueger, 2013b, per una discussione informale). ta, in genere riguarda il fiduciario. Una volta che
la fiducia è data, non vi è più incertezza per il fiduciario, che ora può fare il gioco del dittatore
Il Gioco
(Hoffman, McCabe, & Smith, 1996). Ha il controlIn psicologia sperimentale ed economia comporta- lo della risorsa (€ 30) e può dividere a piacimento,
mentale la fiducia e l’affidabilità, sua controparte, con il fiduciante alla sua mercé. La sua decisione è
sono studiati in un paradigma preso in prestito dalla semplicemente una questione di trovare l’equilibrio
teoria dei giochi (si veda glossario). Nella versione tra interesse e sensibilità, secondo la regola della
più semplice del gioco, un giocatore, il fiduciante, reciprocità. Ciò non significa tuttavia, che il ruolo
può scegliere di tenersi una piccola somma di dena- del fiduciante sia privo di potere. Sin dall’inizio, il
ro (ad es., € 10), o trasferirla ad un altro giocatore, fiduciante controlla la risorsa (€ 10). Fino a questo
il fiduciario. Se si trasferisce il denaro, l’importo è punto, il benessere del fiduciario dipende da lui.
triplicato (attraverso la mano invisibile dello speri- Nonostante ciò, il potere è transitorio in un gioco
mentatore). Se il fiduciario riceve € 30, può dividere ‘one-shot’. Una volta utilizzato, esso viene perso.
La maggior parte delle persone danno importanl’importo con il fiduciante o tenere l’intera somma.
La Figura 2 mostra la forma estesa del gioco. Gli za alla libertà e al potere, ma vogliono anche più
studi mostrano che i tassi di fiducia e di affidabilità affidabilità da parte degli altri. E la fiducia? A difsono intermedi e che variano molto a seconda dello ferenza della libertà o del potere, la fiducia non si
ottiene superando la diffidenza - una persona può
studio (Evans & Krueger, 2009).
solo esibirne di più, in virtù della propria libertà e
del proprio potere. Se si potesse scegliere, si preferirebbe interpretare il ruolo del fiducioso o del fiduciario? Abbiamo intervistato gli studenti in laboratorio
e in aula e non abbiamo trovato una netta preferenza per un ruolo piuttosto che l’altro. Sembra che nel
gioco, la fiducia si equilibri con libertà e potere.
Oltre l’equilibrio
Fig. 1I. Forma estesa del gioco della fiducia. I valori alla destra
e alla sinistra della virgola vengono assegnati rispettivamente
al fiduciante e al fiduciari.
Questa breve sintesi porta alle seguenti conclusioni: [1] L’evidenza empirica di fiducia e affidabilità confuta il punto di vista della teoria dei giochi
secondo la quale entrambe non dovrebbero essere
presenti.3 [2] Essendo imperfetta, la fiducia non riesce a creare la massima ricchezza, portando in
tal modo a richieste di maggiore fiducia. [3] Poichè è moderata invece che piena, la fiducia conserva la sua integrità concettuale (si veda sopra) e
uno stato di equilibrio con il potere. Essendo prevedibili solo in parte, i giocatori affermano la loro
3 Non fidandosi (e quindi non ricevendo nulla in cambio) si
raggiunge l’equilibrio di Nash. I giocatori razionali non si fidano perché (presumibilmente) sanno che non c'è alcun motivo di ricambiare la fiducia.
La fiducia richiede un equilibrio tra forze e motivazioni strategiche in competizione tra loro, ma questo
equilibrio è fragile. Società con alti livelli di fiducia sono più coese e produttive di società con bassi
livelli di fiducia, e l’effetto sembra essere causale
(Putterman, 2012). In “The Price of Inequality,” il
Premio Nobel di Economia Joseph Stiglitz (2012)
scrive che la fiducia dipende dalla percezione di
equità, e che gli individui fiduciosi lavorano e contribuiscono di più alla società, in altre parole, essi
creano il capitale sociale che è “la colla che tiene
insieme la società” (p. 122). A partire dalla Grande
Recessione del 2008, il mondo industrializzato ha
visto la fiducia erodersi. Secondo Stiglitz, i sondaggi di Gallup e del New York Times mostrano una
vertiginosa perdita di fiducia nel mondo degli affari
e nel governo. Il sistema bancario ha sofferto, forse
meritatamente, più di tutti gli altri settori. Questo è
tragico perché le banche erano una volta considerate
la quintessenza della fiducia.
Gli economisti hanno scoperto l’importanza della
fiducia, ma, come la maggior parte dei ricercatori
universitari, interpretano la fiducia come anadromo,
o qualcosa che scorre controcorrente tra le gerarchie
Krueger & Evans
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sociali (vedi Horsager, 2011, per una visione più ampia). Si è analizzata poco la fiducia che i dirigenti
ripongono nei loro dipendenti. Questa è una grave
omissione, perché le relazioni sociali - differenze
di potere a parte - sono bidirezionali. Un’ipotesi da
considerare è che i leader che si fidano sono molto
produttivi perché evitano il micro-management. I leader che si fidano possono mettere in moto un ciclo
di feedback positivo che genera nuovo capitale sociale (cfr. McGregor, 1960, e Akerlof & Kranton, 2005,
per una trattazione teorica rispettivamente classica
e contemporanea). L’idea è quella di Lao-Tzu: “Non
bisogna fidarsi di chi non ha abbastanza fiducia”
(Tao Te Ching, versetto 17, vedi anche Murnighan,
2012, per una visione neo-taoista della leadership).
Gli studi effettuati sui giochi ripetuti, in cui gli
stessi partner interagiscono numerose volte, dimostrano che la fiducia genera fiducia in un circolo virtuoso di reciprocità (Wedekind & Milinski,
1996). Coloro che non si fidano o smettono di interagire dopo una delusione, sottovaluteranno in
seguito l’affidabilità di individui o gruppi. Coloro
che sono disposti a fidarsi impareranno col tempo a percepire più accuratamente l’affidabilità,
anche se in un primo momento sopravvaluteranno la sua presenza (Denrell & Le Mens, 2012).
Aumentare la fiducia
Cosa si può fare quando la fiducia scende sotto livelli equilibrati? La via del Tao è quella di avviare la
fiducia unilateralmente, sperando in un rendimento
positivo. Questo consiglio è saggio ma difficile da
seguire se non vi è altra ragione per motivare la fiducia. Con la presente si considerano quattro strategie
per aumentare la fiducia. Nessuna di loro è infallibile, il che rafforza l’idea che il dilemma sulla fiducia
non può essere definitivamente risolto senza averlo
prima definito.
La prima strategia consiste nello stimolare una
proiezione sociale (si veda glossario), che può essere effettuata ponendo l’accento sulle similitudini
tra gli interagenti. La proiezione sociale si esprime
attraverso l’aspettativa di vedere gli altri agire come
si farebbe personalmente (Krueger, 2013a). Un fiduciante può pensare che la sua scelta socialmente utile (la fiducia) sia indicativa della altrui scelta
socialmente utile (reciprocità; vedi Krueger, DiDonato, e Freestone, 2012, per un trattamento formale). Un fiduciante può mettere in atto la proiezione
simulando mentalmente che cosa farebbe se fosse
il fiduciario. Se pensa che ricambierebbe la fiducia,
lui stesso potrebbe fidarsi. Il rischio è che una volta
acquisita la prospettiva del fiduciario, ci si potrebbe rendere conto (o anche sopravvalutare) il fascino
del tradimento (Epley, Caruso, e Bazerman, 2006).
La seconda strategia è aumentare l’efficienza del guadagno prodotto dalla fiducia. Nel gioco
della fiducia, la triplicazione del denaro trasferito è una convenzione. La fiducia aumenta con un
moltiplicatore più grande e l’efficienza sociale si
arricchisce (Johnson & Mislin, 2011). Da un lato,
la fiducia può crearsi più facilmente con un moltiplicatore di 5 anziché 3 poiché una minore probabilità di reciprocità è sufficiente a rendere il valore atteso di fiducia maggiore del valore atteso di
diffidenza (p> 0,4 vs. .67). Dall’altro, il fiduciario
deve comprendere che la tentazione di tradire è a
sua volta aumentata, riducendo così la probabilità
di reciprocità. Aumentare il moltiplicatore aumenta la fiducia perché i fiducianti sono più concentrati
sulle proprie prospettive di miglioramento rispetto a quelle dei fiduciati (Evans & Krueger, 2011).4
La terza strategia consiste nel rendere la fiducia default. Nel gioco standard di fiducia, i fiducianti devono intervenire per trasferire denaro al fiduciato. Non
fare nulla equivale a diffidare. I default dominano il
comportamento quando le decisioni risultano difficili (Johnson et al., 2012). Una mancanza di fiducia è
quindi, in parte una questione di default, o per status
quo, di pregiudizi. In uno studio di laboratorio, abbiamo riscontrato una maggiore fiducia quando i fiducianti non avevano bisogno di trasferire attivamente
soldi, ma questo effetto si è verificato solo quando le
risorse cognitive erano state tassate da un incarico
precedente (Evans, Dillon, Goldin, & Krueger, 2011).
La quarta strategia consiste nello segnalare l’affidabilità attraverso un comportamento non verbale (si veda glossario), in occasione di interazioni
face-to-face (DeSteno et al., 2012). Gli individui
che appaiono gradevoli sono ritenuti più affidabili
(Todorov, 2008). Nell’interazione dinamica, è conveniente (letteralmente) esprimere piacevolezza imitando l’altra persona (Maddux, Mullen, & Galinsky,
2008). Infine, anche se si consiglia di non provare
questo fuori dal laboratorio, la somministrazione di
ossitocina (definito “l’ormone dell’amore”) aumenta
la fiducia (Kosfeld, Heinrichs, Zak, Fischbacher, &
Fehr, 2005). Ripensandoci, affermare di essere un
medico potrebbe essere sufficiente (vedi foto sopra).
Conclusione
La fiducia è un dilemma non facilmente risolvibile.
Continuerà ad essere fonte di preoccupazione per gli
4 Un problema pratico è che questa strategia richiede un incremento dei benefici di transazione che devono provenire da
qualche parte. C'è un elemento di petitio principii. La strategia pretende di migliorare l'efficienza migliorando l'efficienza
stessa.
Fiducia
esseri umani. Come William James (1897) ha osservato, le persone di buona volontà non sono ciniche
riguardo le intenzioni degli altri. Un mondo in cui la
fiducia è impossibile o non necessaria non sarebbe
gratificante, né interessante. Eppure, gli esseri umani devono fare attenzione alla possibilità di essere
sfruttati, come Mowgli, che avrebbe fatto meglio a
diffidare di Kaa. Quando la fiducia va in crisi, come
nel mondo economico di oggi, gli sforzi per ripristinarla dovrebbero essere incoraggiati - assieme cioè,
agli sforzi per ripristinare l’affidabilità. Nel frattempo, le scienze psicologiche continuano a cercare una
migliore comprensione della fiducia, e come questa
funziona ed è collegata ad altri concetti sociali.
Glossario
Libertà comportamentale. La libertà può essere definita in termini metafisici o politici, ma la libertà comportamentale si riferisce alla capacità di un organismo
di variare il suo comportamento in modo tale che diventi
difficile da prevedere.
La teoria dei giochi. Un ramo della matematica applicata e un importante sistema per lo studio dell’economia.
La teoria dei giochi presume che gli individui sono razionali, agenti auto-interessati, che hanno una serie di
preferenze stabili e ben definite e che conoscono questo
l’uno dell’altro. La teoria dei giochi individua matematicamente le scelte di tali individui.
Potere interpersonale. Secondo una definizione ristretta, il potere interpersonale risiede nel controllo di risorse
ritenute importanti da altri. Secondo una definizione più
ampia, il potere comporta la capacità di influenzare il
comportamento degli altri. La distinzione è accademica,
perché la persona che ha il potere in senso stretto, lo userà per ottenere dei risultati in senso lato.
Dilemma sociale. Tipi di giochi caratterizzati da un disallineamento delle preferenze individuali e sociali. Ciò
che è meglio per l’individuo non lo è per il gruppo. Il
dilemma del prigioniero, i dilemmi sui beni pubblici e
sulle risorse in esaurimento sono esempi ben noti. Il gioco della fiducia ha le stesse caratteristiche di un dilemma
sociale.
Proiezione sociale. La percezione di somiglianza tra sé e
l’altro, così come i processi che determinano questa percezione. La proiezione sociale è un caso particolare di
ragionamento induttivo, dove una persona fa una stima
delle proprietà di un soggetto (una categoria sociale, un
gruppo o altre persone), sulla base delle proprie proprietà.
Comportamento non verbale. Qualsiasi comportamento non è verbale, cioè la grande maggioranza di ciò che
la gente (e gli animali) fanno. Tra gli umani, la comunicazione verbale si attua attraverso il viso, in modo significativo con lo sguardo. Una posa comunica potere, ma
non affidabilità.
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Joachim Krueger è professore di psicologia alla Brown University. Ha ricevuto il PhD alla University of Oregon e
svolto il post-dottorato al Max Planck
Institute for Human Development and
Education a Berlino. I suoi attuali interessi di ricerca includono, oltre alla
fiducia, la self-perception e le relazioni intergruppi.
Anthony Evans è ricercatore di psicologia
sociale all’Università di Tilburg. Si è laureato alla Northwestern University e ricevuto
il PhD alla Brown University. Attualmente,
studia la fiducia nelle aree dei comportamenti di consumo e nei processi di decisione sociale.