Una seconda vita scheda sul libro

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Una seconda vita scheda sul libro
Scheda sul libro
POLETTI Alan, Una seconda vita: Aprica - Svizzera 1943, la salvezza, edizione del Museo Etnografico
Tiranese per conto del Comune di Aprica, Sondrio 2012, p. 155, traduzione di Milva Genetti di A second
life. Aprica to salvation in Switzerland 1943, Auckland Nuova Zelanda 2012.
Le Vicende degli Ebrei rifugiati all’Aprica e posti in salvo con la collaborazione della Guardia di
Finanza (cap. Leonardo Marinelli), dei Carabinieri (brigadiere Bruno Pilat), della rete dei sacerdoti e
dei comuni cittadini organizzata da don Giuseppe Carozzi, costituiscono un caso di particolare
rilevanza nella storia contemporanea locale che continua a destare interesse nei sempre più rari
superstiti e nei loro familiari. Basti ricordare il caso di Vera Pick, ebrea cecoslovacca tornata a Tirano
dal Canadà negli anni ’80 del secolo scorso, alla ricerca del suo salvatore che venne individuato in
Attilio Bozzi, che l’aveva portata a spalla da bambina in Svizzera, le cui memorie vennero pubblicate dal
Museo Etnografico Tiranese nel 2006, o quello di Vera Neufeld che nel maggio 2009 organizzò un
raduno di superstiti provenienti da varie parti del mondo (Australia, ex Jugoslavia, Stati Uniti, Regno
Unito) per rifare insieme a piedi, come in un pellegrinaggio laico, il percorso della loro salvezza da
Tirano alla libera Svizzera.
Un valtellinese in Nuova Zelanda, il prof. Alan Poletti, emerito docente universitario di fisica di
famiglia originaria da Villa di Tirano, si è dedicato allo studio di questa vicenda ed ha raccolto una
straordinaria documentazione in un libro che ha pubblicato in lingua inglese in Nuova Zelanda. Ora,
tradotto da una signora svizzera di origini valtellinesi, Milva Genetti di Poschiavo, il libro è stato
pubblicato anche in lingua italiana, a cura del Comune di Aprica nelle edizioni del Museo Etnografico
Tiranese.
Il libro contiene fra l’altro i dati personali relativi a ciascun profugo: nome, genitori, data di nascita ecc.
e una breve descrizione fisica. In molti casi vi era pure una foto formato passaporto.
Le immagini sono state fotografate presso l'Archivio Federale Svizzero nel giugno 2009 e nel maggio
2010. Vi sono 187 fotografie che costituiscono circa l'85% di tutti i profughi della Lista italiana che
riuscirono a raggiungere la Svizzera. Sono in ordine alfabetico e le donne sposate sono identificate con
il loro nome da coniugate. Poiché la maggior parte delle fotografie venne scattata poco dopo il loro
arrivo nel settembre/ottobre 1943, esse costituiscono un’eccellente documentazione sull'aspetto che
queste persone avevano mentre vivevano ad Aprica nel 1943.
bcl
L’Autore Alan Poletti, laureato in Fisica all'Università di Auckland nel 1961, ha conseguito il Dottorato
di ricerca in Fisica Nucleare in Inghilterra, nella prestigiosa Università di Oxford, quale vincitore di una
borsa di studio. Iniziò quindi l’attività di ricercatore nella stessa Università di Oxford e successivamente
negli Stati Uniti prima di essere richiamato nell'Università di Auckland in cui si era laureato per
occupare la cattedra di Fisica Nucleare che mantenne per un trentennio fino al suo pensionamento nel
1999. Alan Poletti, consapevole della possibilità di estendere la metodologia della ricerca acquisita nel
suo campo di studi ad altri ambiti di ricerca e ad altre discipline ha voluto dedicare i suoi studi alle
vicende degli Ebrei di Aprica posti in salvo in Svizzera per iniziativa di un sacerdote conterraneo dei
suoi avi di Villa di Tirano e di altri uomini che non rinunciarono ad essere tali anche a rischio della loro
vita nelle ore più tremende della nostra storia recente.