che citta` sara`
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Periodico mensile - Sped. in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/B - Legge 662/96 - Como - Iscrizione Tribunale di Como n° 10/2001 del 12 .04.01 Proprietario testata ed editore: Associazione Culturale Cantù Oggi - Direttore Responsabile: Giancarlo Montorfano - Redazione: Via Ettore Brambilla, 3 22063 Cantù e-mail: [email protected] - sito web: www.cantuoggi.it - Stampa: Tecnografica snc di Montorfano e Riva Via C. Cattaneo 52 - 22063 Cantù euro 1 ANNO 3 N° 14 NUOVA SERIE PERIODICO DI ANALISI E OPINIONI 2006 MARZO APRILE CANTU’ OGGI www.cantuoggi.it URBANISTICA: LA GESTIONE DELLA GIUNTA DE AMICIS: LA PROPOSTA DE L’UNIONE PARCHEGGIO & AUTOSILO REFERENDUM COSTITUZIONALE CANTU’ CHE CITTA’ SARA’ VITALE BROGGI: L’ADDIO A UN LEADER PIAZZA ALTA Sindaco, dammi udienza! La Piazza tua e non mia Supera come altezza I banchi d’osteria Sindaco, dammi ascolto Poteri tu ne hai Emetti un’ordinanza Per non far piovere mai M’hai detto “Piazza Granda” Ma invero fu una finta Codesta è Piazza Gobba Oppure Piazza Incinta Lo sai che per la Piazza Che non volea nessuno Passiamo l’ore in coda A maledir qualcuno? Preoccupa che l’acqua Seguendo un piano chino Con la precipitazio Precipiti nel vino Lo sai che i canturini Di fronte a questo danno Si chiedono “Ma in Giunta Capiscono quel che fanno?” Pur innalzando i calici Secondo l’occhi miei Comunque avremo a mollo Calzoni e zebedèi So bene che m’appello A chi non sa dar retta Altri rimedieranno Un anno passa in fretta Jaufré Rudel Aprile 2006 Vitale Broggi è stato sicuramente il più intelligente tra i dirigenti politici della sinistra canturina dell’ultimo dopoguerra e certo anche il più amato. Amato per la sua assoluta autenticità. Incapace di ipocrisie, pur nella sua innata teatralità. Un uomo attaccato alla vita, fin dal nome, che non poteva meglio scolpire l’eccezionale tempra e vivacità. Canturino fin nelle midolla, aveva recepito dai suoi conterranei quella straordinaria fusione tra il burbero benefico e un senso dell’umorismo che traduceva in eccezionale bonomia. Un uomo che sapeva riconoscere i propri errori con la fattiva partecipazione. Ricordo ad esempio quella sua capacità di ricucire con i compagni della Festa dell’Unità di Cantù. Ai tempi della svolta di Occhetto, in qualità di segretario cittadino dei Ds avevo deciso di negare lo spazio del Bosco del Bersagliere a Rifondazione Comunista per svolgere la propria festa provinciale. Una decisione netta e alla quale Vitale, capogruppo in consiglio comunale, mi aveva dato il più totale e incondizionato appoggio. A distanza di quindici anni devo ammettere che la nostra presa di posizione poteva sembrare eccessiva. Infatti creò un clima difficile: ma Vitale, che non era mai stato né un assiduo né un affezionato cultore della Festa ebbe la forza e il coraggio di ricucire lo strappo con i compagni più attivi al Bersagliere. Si presentò alla piastra, lui affermato medico e professionista. Ebbe il coraggio A Cantù è stato uno dei pochi politici che ha dimostrato di saper vedere lontano dell’umiltà e la forza di ricominciare daccapo, senza altri fini che tentare di stringere sincere relazioni tra gli uomini. Medico di eccezionale cultura, aveva una dolcezza di cuore che era stata messa a dura prova dagli oltraggi continui che una vita tutt’altro che fortunata, segnata da lacerazioni e contrasti, gli aveva messo davanti. Ha sempre pagato di persona, si è sempre assunto le proprie responsabilità. A Cantù è stato uno dei pochi politici che ha dimostrato di saper vedere lontano. Il laboratorio di Areaperta da lui avviato, era un Ulivo “in vitro”, con alcuni gravi errori d’impostazione che lo stesso Broggi aveva ammesso e corretto: in particolare la foga di trasformare un’iniziativa di riflessione e cultura politica in una lista che concorreva per le elezioni amministrative. Ma Vitale aveva una grande fiducia nel prossimo e non poteva aspettarsi che la sua radicale critica degli apparati e del professionismo della politica, celasse insidie anche tra i così detti rappresentanti della “società civile”. Ma di Vitale a noi rimarrà soprattutto il ricordo della sua statura umana, del tutto fuori dal comune. Che si traduceva nella sua eccezionale capacità di racconto, che avrebbe fatto di lui, se solo avesse voluto, uno scrittore di spicco. “Me sun di Cunt”, diceva il figlio di Giuann di Cunt, detto anche “Baggin”. E qui si spalancava davanti a noi una fiorita aneddotica sull’origine del soprannome della sua famiglia, che non oso trascrivere. Vitale è stato un grande provocatore, sicuramente il più intelligente di quelli che abbiamo conosciuto, capace di autentiche prodezze dialettiche, lui che aveva una cultura classica e che si era immerso nell’aura della ducale Parma, città in cui si era laureato in Medicina. Già da piccolo, sul filobus che lo conduceva a Como al Liceo “Volta”, Vitale era l’autentico e incontrastato protagonista, un affascinante fabulatore. Non poteva invecchiare. Come un altro degli Arconi, Paolo Cappelletti, scomparso qualche giorno prima di lui in Africa, Broggi, era l’immagine dell’eterna giovinezza, scanzonata, libertina, giocosa, vitale appunto. Per questo lo ricordiamo così, sulla sua moto che volteggia tra le nostre colline, allontanando l’incubo della morte. Giancarlo Montorfano