Torino-Lione i 5 motivi fondamentali per realizzare l`opera
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Torino-Lione i 5 motivi fondamentali per realizzare l`opera
de l’agglomération lyonnaise partie nord Lyon A7 Cinque motivi fondamentali A43 Tunnel sous Dullin-L’Épine Contournement ferroviaire de l’agglomération lyonnaise partie sud Aosta per realizzare la nuova Albertvillelinea ferroviaria Torino-Lione Saint-Exupéry nell’ambito delle reti transeuropee Avressieux A43 BourgoinJallieu Chambéry A43 5 • Un nuovo collegamento per il quale nne è previsto uno stanziamento prioritario Ligne TGV dell’UnioneA7europea Paris / Marseille I costi preventivati per la realizzazione della sezione transfrontaliera, lunga circa 65 chilometri, ammontano a 8,5 miliardi di Euro (a valori costanti 2010 che coprono la costruzione del nuovo tunnel transfrontaliero, lungo 57 chilometri, le nuove stazioni internazionali di Susa e di Saint-Jean-de-Maurienne e il raccordo alla linea storica a Bussoleno). E’ necessario rimarcare che l’evoluzione dei costi preventivati per questa sezione è stato contenuto: da 8,1 a 8,5 miliardi di Euro (alle condizioni economiche del 2010). Questo dato è da ascrivere da un lato a regole di sicurezza più severe e dall’altro ai miglioramenti apportati al progetto nella parte italiana, a seguito di un’ampia e approfondita concertazione con il territorio. Nel quadro dei programmi di progetti prioritari delle reti Tunnel sous transeuropee di trasporto, l’Unione europea potrebbe contribuire Chartreuse in misura del 40% al finanziamento del progetto. Sezione transfrontaliera Infine bisognaA48 precisare che il costo totale della nuova linea Torino-Lione, pari a 24 miliardi di Euro, inclusa la realizzazione degli accessi italiano e francese, oltre alla parte transfrontaliera, è da considerarsi come preventivo di costo. Tale importo equivale alla somma dei finanziamenti europei, italiani e francesi e include i costi sostenuti per altri cantieri e indispensabili anche senza la Torino-Lione, come l’anello ferroviario intorno all’ agglomerazione lionese… Sezione all’aperto Sezione in tunnel Nuove stazioni Saint-Jeande-Maurienne Linea storica ITALIA L’accordo intergovernativo del 30 gennaio 2012 ha ribadito la necessità di realizzare progressivamente il collegamento tra Torino e Lione. Gli accessi nei due paesi saranno realizzati in fasi successive, segnatamente in funzione dell’evoluzione degli scambi commerciali. Grenoble Modane FRANCE Bussoleno Susa A32 Chiusa San Michele Avigliana Bardonecchia Or Valence A55 Ekidna I studio de création I 1 Photo : LTF, Eurotunnel • La sinuosità del tracciato nel cuore delle Alpi limita La linea ferroviaria esistente che collega Torino e Lione è stata completata nel 1871 e di fatto oggi presenta una serie di limiti: • Le forti pendenze che caratterizzano l’alta Val di Susa e l’alta Italia France Piazza Nizza, 46 10126 Torino 1091, avenue de la Boisse - BP 80 631 73 006 Chambéry Cedex Tel. +39 011 55 79 221 Fax +39 011 55 79 236 Tél. +33 (0) 4 79 68 56 50 Fax +33 (0) 4 79 68 56 75 valle della Maurienne ( fino al 3,3%, vale a dire quasi il triplo rispetto all’1,2%, limite ammesso per i treni merci pesanti) impongono considerevoli restrizioni di utilizzo e generano consistenti costi energetici supplementari. www.ltf-sas.com CE PROJET EST COFINANCÉ PAR L’UNION EUROPÉENNE (TEN-T) La linea ferroviaria attuale arriva, nel suo punto massimo, a 1300 • L’ammodernamento della linea franco-italienne Partie commune metri di altitudine; di conseguenza, non soltanto in salita sono necessarie due locomotive di trazione e una di spinta, esistente non consente né di soddisfare Parte comune italo-francese ma i convogli devono avere un carico limitato (tenendo conto le future esigenze né di ottimizzare anche del controllo della velocità del treno in discesa). il passaggio dalla gomma alla rotaia. considerevolmente la velocità dei convogli (30 km/h su alcune tratte, che equivale approssimativamente alla velocità prevista originariamente sulla linea). • Le attuali norme in materia di sicurezza ferroviaria avvalorano l’esigenza di un nuovo tunnel a doppia canna e non di un tunnel monocanna, come il tunnel storico del Moncenisio. • Il traffico internazionale interferisce sempre di più con lo sviluppo del servizio cadenzato previsto dalla rete di trasporto viaggiatori metropolitano e regionale in Piemonte e nel RodanoAlpi. Oggi sussistono ancora capacità inutilizzate per il trasporto merci sulla linea storica, tuttavia lo sviluppo di una rete di treni regionali ridurrà considerevolmente la capacità di trasporto merci sulle tratte più sollecitate. La linea storica sarà sempre meno adatta al passaggio di treni merci sempre più lunghi, di treni che trasportano grandi container; inoltre su questa linea non è possibile la circolazione dei treni da autostrada ferroviaria a grande sagoma. Così come alla fine del XX secolo gran parte del traffico stradale si è riversato dagli antichi valichi ai nuovi trafori alpini, in futuro la parte più consistente del trasporto ferroviario transalpino passerà per gli attraversamenti ferroviari, che prevedono tutti, sia in Svizzera sia in Austria dei « tunnel di base ». 2 • Il volume degli scambi commerciali giustifica la realizzazione della nuova linea La nuova linea ferroviaria Torino - Lione, progetto prioritario dell’Unione europea nell’ambito della realizzazione delle reti ferroviarie transeuropee, non è soltanto un collegamento tra l’Italia e la Francia, bensì costituisce l’anello mancante situato all’intersezione di due grandi assi di comunicazione che uniscono l’Europa da nord a sud e da est a ovest. Il progetto è stato elaborato dai promotori della linea ferroviaria Torino-Lione in base ai dati storici degli scambi commerciali transalpini, in particolare in considerazione del raddoppio del trasporto merci attraverso l’arco alpino ( in milioni di tonnellate ) registrato tra il 1984 e il 2010 e la successiva relativa stagnazione dovuta alla crisi economica. La crisi ha colpito in maggior misura le regioni delle Alpi franco - italiane settentrionali, dove si è registrata una riduzione di frequenza dei transiti al Monte Bianco e al Frejus. Tuttavia il collegamento tra Torino e Lione ha un bacino di utenza non circoscritto alle regioni alpine del nord. Una volta operativo, il servizio comporterà un’ampia riorganizzazione dei flussi di trasporto a lunga distanza. Il progetto persegue inoltre l’obiettivo di ridurre il traffico di mezzi pesanti sulla Riviera ligure e sulla Costa Azzurra (1,3 milioni di camion all’anno i transiti al valico di Ventimiglia ) e di assorbire parte dei flussi che transitano per la Svizzera. Le stime per il futuro sono state calcolate in base a metodologie convalidate, riferite alle previsioni ufficiali di crescita economica elaborate dall’UE. Poiché si tratta di un’infrastruttura con un ciclo di vita di parecchie centinaia di anni, le tendenze di crescita sono sul lungo periodo e non si riferiscono unicamente ai dati contingenti registrati negli ultimi anni. Da tali calcoli risulta una previsione di crescita e non di stabilità del volume degli scambi. Peraltro è utile rammentare che, nonostante le difficoltà economiche, da vent’anni a oggi ogni anno, dai 40 ai 50 milioni di tonnellate di merci transitano, con varie modalità di trasporto, attraverso i passaggi italo - francesi - tra Lemano e Mediterraneo. A livello globale l’interscambio rimane stabile tra i due paesi, che da molto tempo sono reciprocamente il secondo partner commerciale ( fornitore / cliente ). La capacità di trasporto merci della nuova linea Torino-Lione equivarrà a 40 / 50 milioni di tonnellate, esclusa la componente passeggeri. Il progetto risulta aderente alla realtà del volume degli scambi commerciali, anche se ovviamente il dibattito sui futuri scenari di crescita a lungo termine ha una sua ragion d’essere. 3 • La realizzazione della nuova linea permetterà un consistente trasferimento di traffico dalla gomma alla rotaia e una considerevole riduzione dei tempi di percorrenza per i viaggiatori. Nel 2011 così come nel 2010 sono transitati ai passaggi italo - francesi quasi 2.700.000 mezzi pesanti, vale a dire circa 7.400 camion al giorno. Nonostante gli impegni sottoscritti dall’Italia e dalla Francia, paesi cofirmatari della Convenzione alpina, dobbiamo semplicemente stare a guardare questo flusso continuo senza fare nulla per proteggere l’ambiente dalle emissioni nocive? Nello stesso periodo i Tir che hanno attraversato la Svizzera sono stati solo 1.200.000 / anno. Eppure proprio in Svizzera dal 2016 sarà operativo il nuovo tunnel ferroviario del Gottardo, uno dei tunnel più lunghi al mondo, al fine di trasferire su rotaia gran parte del trasporto pesante. Sarebbe quantomeno paradossale che il passaggio dalla gomma alla rotaia, avvalendosi dei nuovi tunnel ferroviari, rimanesse appannaggio della Svizzera, che registra un trasporto merci inferiore di quello che transita per le Alpi italo-francesi. Nel 2035, grazie alla creazione di un servizio di autostrada ferroviaria altamente efficiente e al miglioramento dell’offerta classica di trasporto merci, la nuova linea Torino-Lione permetterà di ridurre considerevolmente il numero di mezzi pesanti sulla strada, a condizione che esista una volontà politica condivisa tra l’Italia e la Francia in materia di trasferimento modale. Il progetto Torino - Lione si inserisce coerentemente nello sviluppo delle « autostrade del mare », consentendo così il trasferimento dei Tir sulle navi. I viaggiatori: in assenza della nuova linea tra Torino e Lione, il numero di passeggeri che transitano attraverso le stazioni di frontiera di Bardonecchia e Modane passerebbe nel 2035 da 1,4 a 2,2 milioni. Per contro, grazie alla realizzazione della nuova linea, sempre nel 2035, più di 4 milioni di viaggiatori dovrebbero utilizzare questo collegamento: 1,3 milioni privilegerebbero questo mezzo di trasporto all’auto o all’aereo con un conseguente effetto positivo per l’ambiente. Non bisogna assolutamente minimizzare la componente « viaggiatori » nell’ambito del progetto, poiché l’Italia è l’unico paese dell’Europa occidentale a essere privo di un collegamento transeuropeo ad alta velocità con i paesi vicini: di conseguenza oggi in particolare tra l’Italia e la Francia ci si sposta soprattutto in auto o si prende l’aereo. 4 • Un nuovo collegamento a vantaggio della tutela ambientale La consistente riduzione del numero di mezzi pesanti che transiteranno attraverso i valichi italo-francesi all’orizzonte temporale del 2035, avrà come conseguenza una notevole riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (particolarmente dannosi nelle vallate alpine) dell’ordine di un milione di tonnellate all’anno (considerando che il trasporto ferroviario è di almeno 4 - 5 volte meno inquinante del trasporto stradale su tragitto equivalente). Il passaggio dalla gomma alla rotaia permetterà anche di ridurre la dipendenza petrolifera dell’Italia e della Francia, che grava in maniera sensibile sulle rispettive bilance delle partite correnti.