Articolo Il Sole 24 Ore: I superstipendi della discordia
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Articolo Il Sole 24 Ore: I superstipendi della discordia
Merito, compensi e disuguaglianze sociali I superstipendi della discordia Calciatori e manager sotto accusa: è giusto o è sbagliato strapagare? Spesso l'efficienza c'entra poco coi bonus Ceo Il caso licenziamenti di Luigi Zingales u n film senza Tom Hanks, una partita di basket senza Michael Jordan, o una partita di calcio senza David Beckham o Cristiano Ronaldo non sono la stessa cosa. La presenza di un divo attrae milioni di spettatori che pagano, direttamente o indirettamente, per vedere il loro idolo. Affermare che lo stipendio di Cristiano Ronaldo è eccessivo è come affermare che un quadro di Picasso vale troppo o che J.K. Rowling, l'autrice di Harry Potter, guadagna troppo. Questi compensi sono il risultato della legge della domanda e dell'offerta: talenti scarsi ricevono compensi eccezionali. Ma perché negli ultimi tre decenni lo stipendio di manager, calciatori e attori è aumentato così a dismisura non solo in termini assoluti ma anche in termini relativi? Forse che Gigi Riva era meno bravo di Cristiano Ronaldo? La risposta di Sandro Catani, autore di Manager superstar, che io condivido pienamente, si basa sulla teoria delle superstar, sviluppata nel 1981 da Shervin Rosen, un grande professore deli;Ujròersità di Chicago morto pre^ spiega Rosen «chi vende un talento superiore fa pagare poco di più, ma vende quantità molto più elevate». In altri termini i libri di J.K. Rowling non costano di più dei libri di molti altri narratori, ma vendono così tante copie da aver reso J.K. Rowling una delle donne più ricche d'Inghilterra. Lo stesso vale per i talenti del calcio. Le partite di Gigi Riva venivano viste al massimo da 20 milioni di telespettatori italiani. Oggi le partite di David Beckham o Cristiano Ronaldo sono proiettate in tutto il mondo e vengono viste anche da 200 milioni di telespettatori. Questo spiega l'enorme aumento degli stipendi di calciatori, attori e superstar in genere. Questo fenomeno non è limitato al mondo dello sport e dello spettacolo. La stessa tecnologia che nel calcio ha permesso di sfruttare i talenti superiori su scala mondiale, permette oggi in campo manageriale di sfruttare i talenti superiori su scala mondiale. Tra il 1980 e il 2003 la capitalizzazione di mercato delle più grosse imprese americane è aumentata di sei volte. Non stupisce quindi che il compenso degli amministratori delegati di queste società sia aumentato di altrettanto. Un'altra differenza è che gli stipendi di calciatori e attori sono stabiliti in un mercato in cui chi decide i compensi è, in genere, chi li paga. Il presidente dell'Inter Moratti, che ogni anno ripiana il deficit dell'Inter di tasca propria, non ha interesse a strapagare i giocatori. Nel caso dei manager questa coincidenza tra potere di decisione e responsabilità economica viene meno. Nelle grandi imprese gli stipendi del vertice sono decisi da un comitato apposito nominato dal consiglio di amministrazione tra i suoi componenti. La buona norma vorrebbe cheimembri di questo comitato siano scelti tra i consiglieri indipendenti, che dovrebbero garantire un giudizio imparziale. In America, però, la composizione dei consigli di amministrazione è fortemente influenzata dall'amministratore delegato. Per quanto indipendente un consigliere di amministrazione è consapevole che se contribuisce a contenere il compenso dell'amministratore delegato difficilmente riuscirebbe ariscuoterne il favore,l'amicizia e la fiducia. Anche ignorando il rischio di un do ut des (in cui il consigliere si garantisce la rinomina attraverso una certa compiacenza verso le richieste dell'ad), il consigliere indipendente èin una posizione estremamente debole. Se per contenere il compenso dell'ad se lo inimica, perde la principale fonte di informazioni e compromette la sua capacità di influire nelle decisioni che più contano. Vale la pena di sacrificare lo spirito di cooperazione in cui un buon consiglio di arnministrazione deve operare per risparmiare alla società mezzo milione di euro?Molti consiglieri in buona fede ne dubitano. Il risultato è che gli stipendi degli amministratori delegati tendono ad aumentare per ragioni che molto poco hanno a che vedere conl'efficienza economica. La situazione è simile, anche se per motivi diversi, nel contesto italiano, dove i consigli di amministrazione sono per lo piùnominati dall'azionista di controllo. Quando costui è anche amministratore delegato è difficile che i consiglieri possano essere veramente indipendenti nei loro giudizi. Cataninon si limita però ad analizzare solo l'aspetto economico dei compensi, ma guarda anche alla dimensione psicologica. Sottolinea giustamente che il denaro è solo una delle motivazioni dell'agire umano. La ricerca del prestigio e deU'arnrnirazione altrui è spesso altrettanto importante, pernonparsfazione di costruire qualcosa di duraturo. Queste motivazioni sono sempre esistite e sempre esisteranno. Come si spiega allora che negli ultimi decenni il Pag. 1 denaro è diventato così importante? Una ragione determinante, almeno nella realtà americana, è che il mestiere del manager è cambiato profondamente. Mentre negli anni Cinquanta e Sessanta le imprese crescevano e i manager godevano dei benefici (anche psicologici) di questa crescita, a partire dalla metà degli anni Ottanta questo trend si è arrestato. La struttura industriale degli Stati Uniti ha conosciuto una profonda ristrutturazione che ha portato molte imprese a chiudere o a ridurre fortemente il personale dipendente. Il ruolo del manager non è più stato quello di far crescere le imprese, ma di ristrutturarle, riducendo il personale e aumentando l'efficienza. Li- cenziare è uno dei compiti più penosi. Punico modo per indurre i manager a ^f^TO^^uéllifr di pagali 'profumatamente. È stata questa una delle lezioni dei primi leveraged buyout. con forti incentivi si riescono a indurre i manager a ristrutturare le imprese, ottenendo enormi guadagni di efficienza. Àgli occhi dell'opinione pubblica questa correlazione tra bonus e licenziamenti appare profondamente ingiusta: il manager riceve un ricco bonus quando migliaia di operai vengono licenziati. In realtà si tratta di un male necessario. Nella maggior parte dei casi il manager non è il responsabile dei licenziamenti: è solo l'agente che implemen- ta un cambiamento necessario causato dal progresso tecnologico che richiede una riallocazione della forza lavoro. Ritardare licenziamenti è come evitare per compassione di incidere una piaga purulenta: si rischia la morte per cancrena dell'intero organismo. Senza forti incentivi monetari i manager non prenderebbero decisioni che sono ec onomicamente giuste ma psicologicamente penose, di qtnTesplosiohe dei bonus nelle imprese da ristrutturare. Di nuovo, questi bonus sarebbero più legittimi se contrattati con un datore di lavoro indipendente. Troppo spesso gli stessi manager che sono responsabili del declino aziendale si strapagano, imponendo ad altri il costo della crisi. Il libro Chi sono i colpevoli della crisi finanziaria? I manager delle grandi imprese e delle banche, strapagati, avidi e amanti del rischio? Il consulente Sandro Catani, esperto in executive compensation, analizza meriti e demeriti dei manager, . rtcoslrùèrfdtf Tf P g r t b 1 r Ì 6 ^ r M 4 P x l i « ^ all'attuale crisi finanziaria nel nuovo saggio Manager Superstar. Merito, giusto compenso e disuguaglianza sociale (Garzanti, Milano, pagg. 290, € 16,00). Saggio arricchito dalla prefazione di Luigi Zingales, di cui anticipiamo in questa pagina un ampio estratto. Il calciatore Il super manager Con uno stipendio annuale dì 13 milioni di euro, il portoghese Cristiano Ronaldo è il giocatore più pagato al mondo. Il suo passaggio dal Manchester United al Real Madrid è stato il più costoso della storia del calcio: 93 milioni di euro Richard Grasso è stato eletto presidente della Borsa nel '95 ma ha lasciato nel 2003 per «incompatibilità» del suo ruolo di super visor con uno stipendio annuo di 20 milioni di dollari circa, a cui si aggiungevano compensi extra per 140 milioni Pag. 2