Posizione sugli stili di vita
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Posizione sugli stili di vita
FEDERALIMENTARE Federazione Italiana dell’Industria Alimentare STILI DI VITA Negli ultimi mesi è andata crescendo l’attenzione del mondo scientifico, delle istituzioni, dell’opinione pubblica e dei media europei ed italiani sui possibili danni che stili di vita “non salutari” possono determinare alla salute dei cittadini: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nei Paesi europei più sviluppati essi contribuiscono a causare quasi il 50% della malattie negli uomini e quasi il 25% nelle donne. La comunità scientifica internazionale è concorde ne ritenere che non solo esistono significative differenze e motivazioni socio-economiche negli stili di vita tra i diversi Paesi e addirittura all’interno degli stessi, ma più in generale le condizioni di salute di una popolazione sono il risultato di numerosi e complessi fattori che interagiscono tra di loro, i cosiddetti “determinanti della salute”: le caratteristiche individuali (sesso, età, patrimonio genetico, ecc.), le condizioni socio-economiche, ambientali e culturali ed infine gli stili di vita. Queste considerazioni sono alla base di una strategia globale su “dieta, attività fisica e salute” che l’OMS sta elaborando in un Rapporto che verrà presentato alla World Health Assembly del maggio 2004. Nell’ambito degli stili di vita “non salutari” è andato crescendo l’impatto del diffondersi di abitudini alimentari errate accompagnate ad una progressiva e marcata riduzione dell’attività fisica (secondo l’OMS “la maggioranza della popolazione nei Paesi sviluppati come in quelli in via di sviluppo non svolge alcuna attività fisica, mentre i 2/3 dei giovani non ne svolgono una sufficiente”). La Commissione Europea ha predisposto nel 2001 delle “raccomandazioni nutrizionali” che, oltre a sostenere la necessità di una riduzione dell’intake calorico giornaliero dell’adulto, invitano “la popolazione europea - e in particolare i ragazzi - a incrementare l’attività fisica, attraverso campagne per lo sport, realizzazione di nuovi impianti sportivi, iniziative di sensibilizzazione in ambito scolastico”. Le iniziative in materia di “stili di vita”, di sicurezza, di informazione nutrizionale dei prodotti alimentari, di etichettatura e claims sono numerose in sede europea, alcune già adottate e recepite negli ordinamenti nazionali, altre in via di discussione o di recepimento. L’Industria alimentare in Europa e nel nostro Paese ha definito cinque Principi sugli “stili di vita”: 1. una dieta equilibrata, impostata su una corrispondenza tra calorie ingerite ed energia consumata, è essenziale per mantenere un peso corporeo corretto.Gli sforzi per ridurre l’aumento dell’obesità e le malattie ad essa correlata devono focalizzarsi sia sulla riduzione delle calorie ingerite sia sull’aumento dell’attività fisica; 2. l’Industria alimentare produce una grande varietà di alimenti e bevande per soddisfare le esigenze dei consumatori, in relazione ai contenuti nutrizionali, al gusto, alla varietà, al rapporto qualità-prezzo. Tale varietà permette ai singoli di acquistare i cibi che rispondono ai loro stili di vita ed alla loro effettiva attività fisica. Ogni prodotto alimentare può giocare un ruolo in una dieta equilibrata; 3. l’Industria alimentare utilizza le conoscenze scientifiche e le innovazioni tecnologiche per sviluppare cibi e bevande desiderabili per il gusto, convenienti nel rapporto qualità-prezzo, adeguate per i contenuti nutrizionali e per permettere al consumatore di compiere scelte appropriate e di seguire una dieta adeguata per lo stile di vita e l’attività fisica; 4. l’Industria alimentare assicura informazioni corrette sui prodotti, con una specifica attenzione a quelli destinati ai bambini. Tali informazioni sono fornite per aiutare il consumatore a compiere scelte consapevoli ed adeguate al proprio stile di vita ed alla attività fisica; 5. l’Industria alimentare è impegnata a collaborare con tutti i soggetti coinvolti, incluse le autorità pubbliche della salute e dell’educazione e con le diverse organizzazioni governative e non governative con l’obiettivo di promuovere stili di vita più “salutari” e ridurre l’incidenza dell’obesità e le malattie ad essa associate, attraverso diete equilibrate ed una correlata attività fisica. In Europa sono numerose le iniziative dell’Industria alimentare: la promozione di Codici di autoregolamentazione nazionali su base volontaria con l’obiettivo di favorire marketing e pubblicità responsabili (soprattutto quelli rivolti ai bambini); l’etichettatura dei prodotti anche nei Paesi dove non è richiesta) con l’obiettivo di garantire una adeguata informazione ai consumatori, nonché la valutazione e la comunicazione dei contenuti nutrizionali. Federalimentare ha contribuito ad elaborare ed a diffondere i cinque Principi guida dell’Industria alimentare in Europa in tema di “stili di vita” attraverso: il Forum annuale 2003 sulla Responsabilità sociale d’impresa sul ruolo che l’Industria alimentare sta assumendo a livello nazionale ed europeo in materia nutrizionale e di educazione alimentare, per garantire la piena tutela del consumatore; un Protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministro L. Moratti con l’obiettivo di collaborare con l’Amministrazione Pubblica nel realizzare iniziative educative anche sperimentali nelle scuole, programmi di formazione dei docenti, progetti di alternanza scuola – lavoro, nonché visite guidate presso le aziende; una Convenzione stipulata con l’Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione per la ricerca nutrizionale e la corretta comunicazione scientifica ed informazione al consumatore; iniziative locali con le alcune Regioni, gli enti locali, le istituzione pubbliche nell’area della salute nelle scuole. Federalimentare, con le Associazioni di categoria aderenti al sistema confindustriale, ribadisce disponibilità ed impegno a collaborare con tutti i soggetti impegnati sul tema degli “stili di vita”, con il mondo scientifico, con il mondo della scuola, docenti ed Associazioni di genitori, con gli enti di governo territoriale e con le Associazioni dei consumatori e dello sport, per elaborare e promuovere i valori di educazione alimentare correlata agli stili di vita nelle tipologie specifiche per età e per modelli socio-culturali, attraverso programmi di informazione e formazione. Roma, 20 ottobre 2003 2