Gli Stili - Accademia Nei-ja Kung-Fu

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Accademia Nei-ja Kung-Fu
Gli Stili
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sabato 12 giugno 2004
Ultimo aggiornamento domenica 02 settembre 2007
Stili interni (g¶ó nèijiquán)
Gli stili interni si basano sullo studio e lo sviluppo di elementi come lo spirito, la mente ed il qi (respiro, o energia
interiore). La pratica degli stili interni si caratterizza per una completa rilassatezza muscolare che viene chiamata
"morbidezza" o "cedevolezza". Con questi termini non si intende un'abbandono del corpo, ma ci si riferisce ad uno stadio
psico-fisico in cui i muscoli sono decontratti e i sensi sono reattivi, pronti a reagire. "Cedevolezza" in particolare vuol dire
che non bisogna oppore la forza muscolare a quella dell'avversario, ma bisogna sfruttare la sua, cedere, farlo passare
oltre, di modo che questo si ritrovi in una posizione sfavorevole nella quale non possa più nuocere. Per questa
carretteristica di completa decontrazione muscolare, gli stili interni vengono chiamati anche morbidi, mentre quegli
esterni duri....
Stili interni (g¶ó nèijiquán)Gli stili interni si basano sullo studio e lo sviluppo di elementi come lo spirito, la mente ed il qi
(respiro, o energia interiore). La pratica degli stili interni si caratterizza per una completa rilassatezza muscolare che
viene chiamata "morbidezza" o "cedevolezza". Con questi termini non si intende un'abbandono del corpo, ma ci si
riferisce ad uno stadio psico-fisico in cui i muscoli sono decontratti e i sensi sono reattivi, pronti a reagire. "Cedevolezza"
in particolare vuol dire che non bisogna oppore la forza muscolare a quella dell'avversario, ma bisogna sfruttare la sua,
cedere, farlo passare oltre, di modo che questo si ritrovi in una posizione sfavorevole nella quale non possa più nuocere.
Per questa carretteristica di completa decontrazione muscolare, gli stili interni vengono chiamati anche morbidi, mentre
quegli esterni duri.
Tàijíquán (*uó, WG: T'ai Chi Ch'üan, letteralmente: "boxe del sommo polo")Forma di combattimento basata sul controllo
dell'avversario secondo i principi taoisti dell'alternanza fra Yin e Yang, le tecniche di questo stile vengono applicate
evitando il contrasto e ricercando la fluidità e le linee di minor sforzo. È divisa principalmente in cinque stili (Chen, Yang,
Wu, Wu Yu-Xiang e Sun) di cui il più antico (lo stile Chen) può esser fatto risalire al 1600. Sebbene sia a tutti gli effetti una
disciplina marziale e di combattimento in occidente è diventata popolare nella sua forma di ginnastica per la salute (che è
quello che viene insegnato nella maggior parte delle scuole).
Xíngyìquán (bó, WG: Hsing I Ch'üan, "boxe dei cinque elementi")Stile basato su tecniche rettilinee esplosive e da un
controllo lineare dello spazio; le sue tecniche di base sono catalogate, seguendo la cosmologia taoista, secondo i cicli
costruttivi e distruttivi dei cinque elementi (metallo, legno, acqua, fuoco e terra) e dei dodici animali (Drago, Tigre,
Scimmia, Cavallo, Coccodrillo, Gallo, Aquila e Orso,Uccello Tai, Serpente, Falco, Rondine) in modo che ad ogni attacco
corrisponda, in modo più o meno univoco, una parata ed un contrattacco.
BguàzhÎng (kfŒ, WG: Pa Kua Chang, "palmo degli otto trigrammi")Sviluppato nel XIX secolo sulla base degli esercizi taosti
della "meditazione camminando in cerchio" è ben presto divenuta uno dei capisaldi delle tecniche di combattimento
interne delle arti marziali cinesi. Le tecniche del Bagua sono principalmente circolari e fluide, tanto da essere spesso
viste come il naturale contraltare dello Hsing-Yi. Il nome di questo stile deriva dagli otto trigrammi che formano la base
del Yijing (il libro dei mutamenti) e che sono alla base della cosmologia taoista.
WÔdngquán (fvó, WG: Wu Tang Ch'üan)Inizialmente sviluppato sul monte Wudang, dove, nel corso dei secoli si sono
diffusi numerosi monasteri Taoisti, e dove, intorno all'anno 1000, viene collocata la leggenda del monaco, alchimista e
grande esperto di arti marziali, Zhang San Feng, al quale viene anche attribuita l'invenzione del Taijiquan. Alla scuola
interna di Wudang, resa nota alla massa anche grazie al film pluripremiato agli Oscar "La tigre e il Dragone" del cinese
Ang Lee, appartengono i seguenti stili: Wudang Taiji quan, Ba Zhe, Wudang tayi wuxing qinpu quan, Juigong shibatui,
Kongmen quan, Liubu sanshou, Wuji quan (si ispira ai principi filosofici taoisti del Tao Te Ching di Lao Tzu), Yaozi chang
quan, Yanzhou fudi quan, Yumen quan;
QìgMng (#Ÿ, WG: Ch'i Kung, "tecniche di energia")Insieme eterogeneo di tecniche di ginnastica, respirazione e
meditazione volte allo sviluppo delle energie interne (qi) che, secondo la filosofia cinese, scorrono nel nostro corpo
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attraverso i canali ed i meridiani.
Y+nggMng (ñŸ, WG: Ying Kung, "tecniche forti di energia")
Variante del Qigong dove gli esercizi di respirazione e di meditazione sono finalizzati alla fortificazione del corpo ed
all'aumento della resistenza agli urti. È comune che i maestri di questa disciplina mostrino la loro bravura facendosi
rompere mattoni e/o pietre appoggiate su varie parti del corpo o resistendo a colpi inferti con le armi tradizionali senza
riportare danni. Attorno a queste tecniche sono nate molte delle leggende metropolitane e dei luoghi comuni sulle arti
marziali.
Liangyiquan ($êó)
Stili esterni (¶ó wàijiquán)
Nell'uso comune (almeno in occidente), quando si parla di Kung-fu, ci si riferisce a questi stili. Sono veloci ed esplosivi,
incentrati principalmente sull'uso della forza fisica e dell'agilità. Vengono chiamati esterni per contrapposizione agli stili
interni,non perché prediligano l'uso della forza, rispetto a quello dell'energia interna ma perché la base di partenza è il
fisico per giungere allo sviluppo del Qi. Nonostante sia meno accentuato, lo studio del qi è presente anche negli stili
esterni, nei quali di solito viene unito alle capacità fisiche in una fase avanzata dell'apprendimento.
Choy Lee Fut, Cailifo (!N[): stile ideato da Chan Heung e originario della regione del Canton, caratterizzato da posizioni
basse e calci principalmente bassi, la peculiarità sono i colpi girati di braccia che conferiscono una potenza incredibile ai
colpi; è uno degli stili maggiormente diffusi in Asia soprattutto tra la criminalità.
Bjíquán (kuó, WG: Pa Chi Ch'üan)
Letteralmente boxe delle 8 direzioni, caratterizzato da posizioni basse, calci bassi e colpi portati in modo "esplosivo"; è
ora lo stile praticato ufficialmente dai militari dell'esercito cinese.
Fnziquán (ûPó)
Hóngji (*¶, WG
Jié quán dào (*óS, WG: Jeet Kune Do)
Stile creato alla fine degli anni '70 dall'attore Bruce Lee sulla base del Wing Chun (che aveva studiato in gioventù) con
forti influssi provenienti dalla boxe e dalla scherma occidentali.
Shàolínquán (—ó, WG: Shaolin Ch'üan)
Uno dei più antichi e famosi stili delle arti marziali cinesi. Praticato dai monaci del tempio di Shaolin (letteralmente
"piccola foresta") ha influenzato gran parte degli stili successivi. È caratterizzato da tecniche ampie e circolari e da
posizioni lunghe.
Ta Fang Tao
YÒng chkn (`%, WG: Wing Chun)
Stile derivato dallo Shaolin creato, secondo la leggenda, da una monaca in esilio dopo la distruzione del monastero. È
uno stile specializzato in tecniche essenziali a corta e cortissima distanza.
Meihuaquan (…±ó)
Hongquan (¢ó, *ó, ?ó)
Baimeiquan (}ó)
Stili imitativi
Categoria di stili "ispirati" alle movenze di un animale. Alcuni stili, come la boxe dell'ubriaco o la boxe del tappeto,
ricadono tradizionalmente in questa categoria.
Ditangquan (0ºó, "boxe del tappeto")
Insieme di tecniche di caduta e di combattimento a terra. Nella sua versione moderna è uno degli stili più acrobatici e
fisicamente impegnativi del Wu-Shu.
Houquan (4ó, "boxe della scimmia")
Shéquán (Çó, "boxe del serpente")
Tánglángquán (³‚ó, WG: Tang Lang Ch'üan, "boxe della mantide religiosa")
Questo stile predilige rapide scivolate all'interno della guardia avversaria e colpi rapidi e mirati alle articolazioni. Esistono
in realtà molti stili diversi che si ispirano alla mantide. In particolare le tecniche di gamba (passi, spostamenti e calci)
differiscono in maniera notevole fra gli stili del nord e quelli del sud della Cina.
Tang Long Hu Shi (³‚N, "stile della tigre e della mantide religiosa")
Yingzhaoquan (ù*ó, WG: Ying Jow Pai Ch'üan, "boxe dell'artiglio dell'aquila")
Zuijiuquan (‰Ró, "boxe dell'ubriaco" conosciuto anche come Zui Baxianquan o "stile degli otto immortali" in riferimento alle
figure leggendarie cui prende ispirazione)
Stile molto versatile e coreografico dove l'accento è posto sulle tecniche di sbilanciamento e sulle posizioni di non
equilibrio o di equilibrio precario (ma controllato). Molto diffuse anche le tecniche con la spada e col bastone.
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