Reiki Terapeutico Polarity e Reiki La via del Cuore

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Reiki Terapeutico Polarity e Reiki La via del Cuore
Giugno 2013
Komyo Reiki
光明レイキ
MAGAZINE
Aperiodico d’informazione per praticanti Reiki
edito da Komyo Reiki kai Italia www.komyoreiki.it
Reiki Terapeutico
testimonianze
Polarity e Reiki
La via del Cuore
Komyo
Reiki
MAGAZINE
In questo numero...
Editoriale
2
Reiki Testimonianze
3
La via del cuore
7
Sciamanesimo Messicano
8
Reiki e Polarity
10
Polarity therapy
12
Giugno 2013
Coordinatore di progetto
Chiara Grandi
Redazione
Veruska Sbrofatti
Fotografie
Giuseppe Masini
Hanno collaborato
a questo numero
Celeste Dino Chenet
Giovanni Albanese Cavalieri
Massimo Zambelli
Citlalli Castaneda
Chiara Bresciani
Enrico Feudo
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Le indicazioni e le esperienze riportate nelle seguenti pagine non costituiscono e non sostituiscono alcuna terapia medica.
Si consiglia, in presenza di disturbi, di rivolgersi al medico curante. La Redazione di Komyo Reiki Magazine declina quindi ogni tipo di responsabilità
sull’uso ed interpretazione impropri dei contenuti e delle esperienze presenti
all’interno della rivista.
Editoriale
Giugno 2013
Editoriale
Komyo
Reiki
MAGAZINE
Buongiorno a tutti i lettori.
Come già sapete, pratichiamo la tecnica Reiki Ryoho perchè ci
rilassa, ci dona energia, e ci alleggerisce la mente quando
siamo sotto stress; a volte ci mostra la via da percorrere per cambiare
profondamente dentro, e tirare fuori il meglio da noi stessi.
Questo magazine contiene articoli scritti da praticanti della tecnica
Reiki Ryoho, che con le loro esperienze ci ricordano che questa
Energia Universale che sostiene ogni forma di vita, a volte ci aiuta
anche a risolvere problemi che sembrano complicatissimi.
Non possiamo garantire che tutti saranno fortunati come coloro che
hanno scritto i seguenti articoli, ma possiamo raccontare la loro
esperienza per dare speranza anche a chi ne ha poca.
Non mancherà, poi, anche uno sguardo sulle altre discipline
olistiche.
Buona lettura,
Chiara Grandi
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Komyo
Reiki
MAGAZINE
Il mio nome è Celeste
di Celeste Dino Chenet
Vorrei raccontarvi in poche parole la storia che mi ha portato a conoscere il
Reiki e come esso è diventato parte integrante della mia vita.
Inizio dicendovi che sono un praticante ed un maestro di karate e che …
nel 1991 improvvisamente cominciai a stare male, non capivo che cosa mi stesse
succedendo, ma dopo alcuni esami medici mi fu diagnosticata una leucemia
mieloide acuta.
Il mondo mi cadde addosso.
Come Maestro delle Arti Marziali insegnavo l’Autodifesa ed ero un
combattente, ma questo era un combattimento inaspettato e mi ritrovai di colpo
a dovermi difendere da un male che non conoscevo, e che in quel momento mi
sembrava un nemico insuperabile, difficile da comprendere, poiché mi stava
minando alla base della vita stessa, combattendo contro il mio DNA.
Fui messo sotto pressione medica, iniziando con chemioterapie fortissime. Mi
misero in isolamento, e non vi dico quello che provai dentro di me in quei
momenti di solitudine e malattia. L’espressione che ho usato, dicendo che “il
mondo mi crollò addosso”, sarebbe stato più esatto dire che ebbi la sensazione
che la terra mi stesse scivolando via sotto i piedi, poiché non ero neppure sicuro
di essere capace di superare quel momento e quelle ore di difficoltà fisica ed
emotiva. Avevo febbri fortissime e reazioni fisicamente estenuanti.
A quel tempo i miei figli erano ancora piccoli, e mi attaccai a loro con amore e
speranza per poter superare le avversità della situazione fisica e trovai la forza
e la volontà grazie anche all’aiuto e all’incoraggiamento di una gran donna, mia
moglie, che vorrei qui ringraziare perché mi è stata sempre accanto.
Riuscii a superare, dopo sei lunghi mesi di terapie e cure intensive, il primo
impatto della malattia stessa.
Dovetti rientrare al lavoro ma dopo sette mesi il male riapparve ripresentandosi
con forza e caddi nella più completa disperazione. Ma ad aiutarmi, questa volta
fu la Fede e la volontà di vivere, che mi spinsero ad andare avanti ed affrontare
nuovamente altre chemioterapie. Questa volta i medici mi consigliarono di
andare a Roma per sottopormi ad un trapianto autologo del midollo osseo.
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Lo superai grazie a tante cose unite assieme:
alla bravura degli operatori e dei medici, all’amore ed al supporto della
mia famiglia, ed infine ma non meno importanti, alle persone che ci
ospitarono tutto il periodo che rimasi a Roma.
Dovetti continuare a fare delle cure per poter rinforzare la mia salute per
altri due lunghi anni, facendo spesso delle analisi e dei controlli periodici.
Tornai a lavorare, superando dei momenti di stress forse dovuti alle cure, e
quindi di nervosismo e di ansia, sapendo bene che tutto ciò non mi avrebbe
aiutato, ma al contrario mi avrebbe potuto far ancora del male.
La mia famiglia aveva bisogno di avere un introito e quindi il lavoro era
importante e perderlo in quel momento avrebbe reso più complicata la
nostra vita.
In quel periodo un caro amico mi disse che sua madre aveva fatto un
corso di Reiki e che dalle sue mani emanava un calore che trasmetteva un
beneficio.
Incuriosito del fatto, andai a fare una visita al gruppo d’incontro Reiki nel
luogo dove gli associati si ritrovavano.
Ricevetti dalle sue amorevoli mani il mio primo trattamento, quando mi
alzai mi sentii così bene che riconobbi in me quella pace interiore che stavo
perdendo a causa dello stress lavorativo.
Da quel momento cercai un Maestro che mi potesse insegnare e quindi
darmi la capacità di trasmettere a mia volta quel calore e quella serenità
spirituale che avevo percepito.
Era il 1999.
Conobbi così il mio insegnante, che ricordo sempre con affetto, e ricevetti
da lui gli insegnamenti ed il potere di usare il Reiki come una disciplina al
servizio degli altri, da poter condividere con amore e spiritualità.
Da subito mi sentii di avere più forza e ritornai in palestra riprendendo a
fare del Karatè.Sembrava che questa energia ritrovata attraverso il Reiki
mi permettesse di eseguire gli allenamenti che prima trovavo difficoltà a
svolgere a causa delle cure che mi erano debilitato.
Poi, dopo un certo periodo il maestro mi propose di ricevere il secondo
livello. Quello per me fu un giorno bellissimo, poiché sentivo che stavo
ricevendo qualche cosa d’importante, avrei avuto la possibilità di aiutare
qualcuno anche se distante da me fisicamente.
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Reiki
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Reiki
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Agli incontri sentivo spesso chi aveva il secondo livello mettersi d’accordo su
chi poter aiutare. Onestamente mi sentivo impotente in quei momenti.
Alcuni giorni dopo, ricevuto il secondo livello, fui chiamato per andare a fare
dei controlli medici (a quel tempo li facevo ogni tre mesi) e per me era come
un incubo, cercavo di aprire la lettera con i risultati delle prove lentamente
mentre in cuor mio pregavo che gli esiti fossero buoni poiché non mi sentivo
pronto per un’altra sconfitta. Quel giorno con stupore scoprii che le piastrine
del sangue erano raddoppiate di colpo.Questo, prima, non era mai accaduto e
quindi i valori erano buoni!
Dalla felicità chiamai la compagna del mio insegnante e con le lacrime
agli occhi le raccontai con gioia la sorpresa che avevo ricevuto dall’esame
medico.Passai un bel periodo, ma un giorno il mio Maestro partì; così
decidemmo, assieme ad altri amici, di continuare a riunirci e portare avanti
l’idea di continuità in modo da poter mantenere i nostri incontri Reiki.
Su invito andavamo di casa in casa. Con il passare del tempo pensai di
intraprendere il percorso d’insegnante, poiché di volta in volta persone nuove
venivano agli incontri e quindi chiedevano anche di poter avere la possibilità
di trasmettere questa energia Reiki. Da allora sono passati dieci anni, e
come allora noi continuiamo a ritrovarci settimanalmente. Quando ci viene
richiesto, con umiltà ci attiviamo per condividere e trasmettere
Reiki, sia di persona che a distanza, a seconda delle varie necessità.
Manteniamo un contatto riservato con la persone o con la famiglia che ci
chiede di intervenire. Io, personalment, e coloro che con me si riuniscono
per questo scopo, pensiamo che questo sia un modo corretto di affrontare le
varie situazioni in modo tale da non interferire psicologicamente sui soggetti
direttamente trattati.
Io sono certo che i trattamenti Reiki aiutano, e sento in me che azioni di
cuore rivolte con amore verso il nostro prossimo aiutano tutti, compresi
noi stessi.Due anni fa è stata l’ultima visita di controllo medico che feci
all’ospedale, e là trovai una dottoressa che mi chiese come ero stato capace di
rimettermi così bene dopo tutto quello che avevo passato.
Risposi che dovevo ringraziare il buon Dio e l’energia dell’amore che permea
ogni cosa, ed il Reiki che mi sostiene ogni giorno.
Dentro di me ringrazio il Sensei Mikao Usui che ci ha dato la possibilità
di attingere a questa conoscenza. Naturalmente un ringraziamento va a tutti
coloro che hanno fatto sì che direttamente o indirettamente oggi potessi
condividere con voi questa mia testimonianza.
Un abbraccio a tutti voi cordialmente.
Komyo
Reiki
MAGAZINE
La mia esperienza
di Giovanni Albanese Cavallieri
Ciao a tutti i lettori del Reiki magazine.
Mi chiamo Giovanni, sono un ebreo veneziano non praticante, ma comunque
con delle manifestazioni simboliche religiose, forse intrisiche nel mio dna.
Non voglio pontificare nulla, ma semplicemente e molto umilmente desidero
condividere con voi lettori il mio breve percorso Reiki, con tutte le sue emozioni.
Mi è stato donato da tre mesi il secondo livello (Chuden) di Reiki tradizionale
giapponese della scuola Komyo, e sono ben consapevole che il mio percorso
di crescita è ancora lungo.
Desidero attirare l’attenzione all’ultima pagina del manuale di secondo livello,
dove viene spiegato il Reiki Ryoho ed il cibo.
E’ incredibile la similitudine di questo pensiero con le regole alimentari Ebraiche
millenarie.
Mi ero avvicinato al Reiki casualmente, ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere il mio Maestro Sig. Luigi Francesca, al momento unico maestro di komyo
Reiki a Como
e provincia.
E così, dopo pochi incontri di Reiki, nei quali si pratica lo scambio di Energia
riequilibrante fra i presenti, ho inviato al mio maestro un messaggio che diceva:
“Maestro mi sento pronto a fare il tuo percorso”.
Questo percorso mi ha aiutato a superare le mie ansie viscerali, evitandomi il
sonnifero serale; sono guarito da un disturbo periodico ma cronico alla pelle; le
mie corde vocali hanno ripreso un buon tono; ho rallentato dalla morsa del fumo.
Ma la cosa più eclatante è che il Reiki ha supportato la Radioterapia che ho ricevuto per un carcinoma alle corde vocali, e....abbiamo vinto!
Le persone scettiche direbbero: “Sei un miracolato!”
No, cari lettori: SEMPLICEMENTE REIKI.
In giusta dose sono orgoglioso di avervi fatti partecipi di questo mio percorso.
Per finire, ma non per ultimo, è mio dovere ringraziare il Maestro Luigi Francesca, a lui la mia eterna gratitudine per avermi portato a conoscenza di questa
semplice e meravigliosa disciplina.
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Un’abbraccio di Luce a tutti voi!
Giugno 2013
Komyo
Reiki
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La via del cuore
di Massimo Zambelli
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Nella pratica reiki il cuore e’ il centro di tutto: e’ l’inizio, il mezzo, il fine. Il
cuore e’ la sede della nostra anima. E’ il luogo delle emozioni, è dove si matura
l’esperienza spirituale. Lavorando su di sé, con intento e disponibilità , corpo
mente e spirito sono in equilibrio, in unità, proiettandoci verso un’ unica direzione:
la nostra crescita. Ogni nostra esperienza espande la coscienza; con questo termine
mi riferisco alla consapevolezza che ogni soggetto ha di sé; nel senso più specifico
si tratta di un sapere che accompagna la nostra esperienza quotidiana, anche per
quanto riguarda l’aspetto spirituale. Con la pratica si sviluppa l’esperienza del
sentire. Sentire vuol dire aprirsi all’ ascolto generoso e privo di pregiudizi. Sentire
e’ ascoltare; ascoltare e’ accogliere la voce dello spirito. Praticando si sviluppa la
sensibilità nei confronti di se stessi e del mondo intero. Reiki e’ un dono prezioso
nella vita di un essere umano. La sua energia di amore incondizionato agisce
sullo spazio del cuore, accompagnandoci verso la nostra meta: la pace interiore.
Tutto ciò che ho vissuto con la pratica Reiki ha aperto in me uno spazio più ampio
di comprensione. Mi ha permesso di approfondire il significato di dare senza
aspettarsi nulla in cambio. Purtroppo, nel nostro mondo materialista, ogni azione è
compiuta per avere poi un tornaconto: mi sono chiesto se sono vittima di qualche
idealismo. La risposta che mi dò ora è che Reiki mi ha offerto la possibilità di
affidarmi all’energia del cosmo, a qualcosa di più grande, che va oltre i miei
piccoli pensieri. E mi lascio andare a tutto ciò, scoprendo come nel disegno divino
vi sia per me il dono del servizio, quello spazio dove posso essere me stesso in
libertà, senza aspettative, sentendomi connesso con il tutto. Questo movimento
del dare (e ricevere) credo sia la danza della vita. Sono grato al Reiki perché la
sto vivendo. L’autotrattamento, la meditazione, pratiche costanti nel quotidiano,
mi aiutano ad entrare più in profondità sia nella pratica, che nella riflessione. Se il
nostro cuore è aperto, possiamo commuoverci anche per una goccia di rugiada su
un filo d’erba illuminata dal sole, per il sorriso di un bambino; è come aprire gli
occhi su questo mondo, è come risvegliarsi da un torpore per vedere oltre. Reiki
fa accedere ad una parte di noi che non ci accorgiamo di avere. In me è successo
qualcosa che mi ha cambiato per sempre. Non riesco a definire cosa, ma so che c’è
stato un vero cambiamento. Il cambiamento agevola la crescita e credo anche la
guarigione. Credo inoltre che una guarigione vera e profonda sia solo possibile se
cambiamo il modo in cui vediamo noi stessi e gli altri. Negli ultimi tempi mi sto
spingendo verso una nuova fase di comprensione: la resa incondizionata, è offrire
me stesso al servizio del progetto divino, portare energia e amore nei cuori di tutte
le creature. Sono molto grato di questo e penso a tutti gli amici di Reiki, con il
quale voglio condividere queste esperienze.
Giugno 2013
Komyo
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Giugno 2013
Sciamanesimo messicano
di Citlalli Castaneda
Sono cresciuta in Messico e per noi messicani è normale sapere che nel
nostro Paese non c’erano solo i Maya e gli Aztechi, ma molte altre popolazione che avevano tutti gli attributi per essere chiamate “Civiltà”.
Nell’esistenza di questi popoli, i famosi rituali di riconnessione con la
Terra erano le normali prassi quotidiane; fondamentale era crescere ed
evolversi in armonia con la natura alla quale apparteniamo.
Tutto ciò che ci circonda merita rispetto, e questo è rimasto nella loro
società attuale: questa dottrina che ha attraversato i secoli e le conquiste
spagnole, integrandosi successivamente con la religione cristiana portata
dagli europei, viene diffusa ancora oggi dai discendenti delle native
popolazioni che vivono sui monti, lontani dalla moderna tecnologia.
Questi sciamani che ho frequentato mantengono la tradizione Tolteca e
Cicimeca; vivono condividendo tutto, anche il bicchiere nel quale bevono.
Queste persone con le quali ho vissuto, sono semplici, gentili e sempre
sorridenti.
La loro consapevolezza l’hanno creata da soli, perchè fin da giovanissimi
erano stati spinti personalizzare le
esperienze.
Anche una notte trascorsa in solitudine dentro un fitto e pericoloso bosco
può essere un modo per conoscere
se stesso, per capire i nostri limiti e la
nostra forza.
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Giugno 2013
A vent’anni ero andata a studiare in una Univeristà di una grande
capitale europea, ed avevo notato l’ interesse che gli occidentali stanno
sviluppando verso questo tipo di consapevolezza.
Tornata in Messico, ho allora approfondito ciò che già sapevo, diventando
“Donna Del Fuoco”, in grado di purificare l’aura delle persone e di radicarle
alla Madre Terra con delle procedure che utilizzano incensi ed il loro fumo.
Ho poi chiesto alla mia anziana maestra il permesso di diffondere queste
conoscenze in Europa.
Lei e tutto il suo gruppo erano felici per questa mia decisione.
Ho avuto la fortuna di viaggiare e capire che tutte le antiche conoscenze
pagane spingevano l’uomo a considerarsi un tutt’uno con ciò che gli sta
intorno, a non suddividere la mente ed il corpo come qualcosa di separato,
ma di unirle nel momento presente.
Ho scoperto affinità con tutto ciò che ho imparato in tecniche di diversi
continenti, come per esempio il Reiki Ryoho.
Come con il Reiki, nel quale l’essere umano si abbandona ad una
saggezza superiore, ecco che la tecnica della depurazione dell’individuo
utilizza il potere di una forza superiore: quella del fuoco.
Il profumo degli incensi naturali, creati dalla resina degli alberi, mescolati
con i colori delle fiamme che creano il fuoco purificatore..
Dettagli che ci fanno capire che intorno a noi c’è già ciò di cui abbiamo
bisogno.
www.sciamanesimomessicano.com
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Reiki
MAGAZINE
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Reiki e Polarity Therapy
di Chiara Bresciani
Il principio che li accumuna potrebbe essere: “Guarisci te stesso!”.
S�amo parlando di due tecniche di tra�amento energe�co per stare
bene e mantenere l’equilibrio psico-fisico con lo scopo di perseguire
un percorso evolu�vo: Reiki e Polarity therapy.
Entrambe diventano poi uno strumento per aiutare il prossimo.
Per capire bene i parallelismi tra i due facciamo riferimento alla
prefazione del libro ”Polarity Therapy, guarire con l’energia vitale”,
di Alan Siegel, il quale afferma che la chiave per un mondo in
armonia “sta nel comprendere la vera natura della vita in se stessa:
l’energia”, al fine di raggiungere la felicita’e di accrescere la nostra
realizzazione massima e la nostra spiritualita’, cio’ che nel Reiki e’
definito il Satori (l’assoluta pace interiore).
E’a�raverso la pra�ca di tecniche e di tra�amen� energe�ci, quindi
lavorando con l’energia che ci cos�tuisce e ci circonda,che si ricrea il
cosidde�o equilibrio vitale a livello fisico,emo�vo,spirituale.
L’Amore, inteso come l’energia e la forza piu’ potente che esista,
e’ “l’essenza della vita ovunque nell’universo”(Pierre Panne�er,
insegnante Polarity Therapy) e le due tecniche sono accomunate dal
fa�o di considerare l’amore come vero potere di guarigione, perche’
anche Reiki u�lizza questa energia sacra dell’universo per vivere in
salute e in pace la vita di tu� i giorni (Rei:etereo,trascendente,sacro
e Ki:so�le,energia dell’universo).
Fra le differenze possiamo riscontrare la semplicita’ del Reiki a
livello di tecnica, rispe�o alla complessita’ di Polarity, nel senso che,
assieme ai vari tra�amen�, Polarity puo’ diventare uno s�le di vita
seguendo pra�che medita�ve,consigli alimentari ed esercizio fisico.
Una spiegazione scien�fica sul meccanismo di funzionamento della
polarita’ umana puo’ essere dato dall’ele�romagne�smo,infa�
dietro Polarity Therapy c’e’ uno studio approfondito sull’essere
umano e una logica nel posizionamento delle mani e nelle manovre
dei tra�amen�, anche se l’a�eggiamento in entrambe le ar� e’ lo
stesso, e deve essere sempre quello del lasciar scorrere l’energia
vitale.
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Reiki
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La guarigione infa� non viene dal terapeuta, ma egli e’ un tramite
perchè l’energia possa agire…“Quando sen�te muovere l’energia
avete raggiunto l’obie�vo della manipolazione.L’energia vitale è
intelligente.
Una volta risvegliata, sa cosa fare e dove andare”(libro Polarity
Therapy di Alan Siegel).
Uno dei tra�amen� di Polarity Therapy piu simili al tra�amento
Reiki e’ il riequilibrio delle corren� energe�che del corpo eterico
e causale, perche’ si tra�a di lasciar scorrere l’energia senza
pressione, con conta� satvici che, secondo la tradizione ayurvedica,
sono riferi� al conta�o di �po delicato, ada�abile, potenziale,
neutro, senza movimento, collegato all’energia eterica che perme�e
l’interazione con le energie degli altri elemen�. Infa� l’energia
si muove a�raverso gli elemen� cominciando dall’etere, che e’ il
primo, e a�raverso il chakra dell’etere si organizzano tu� gli altri.
Secondo la mia piccola esperienza nella pra�ca di entrambi, Reiki
rafforza il lavoro di Polarity e può essere di sostegno al terapeuta
prima e durante i tra�amen� perche’ lo aiuta a canalizzare al meglio
l’energia universale verso l’assis�to, mantenendosi come puro
strumento senza interferire con la propria energia. Personalmente
mi ha dato il LA per avere una visione diversa delle situazioni, sia
personali che lavora�ve, che mi capitavano quo�dianamente, nel
non avere aspe�a�ve e nell’ affidarmi all’ energia universale con
serenita’.
Giugno 2013
Polarity Therapy
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di Enrico Feudo
La Polarity Therapy nasce come tale subito dopo la seconda guerra mondiale ad
opera di un geniale austro-americano, il dott. Randolph Stone, che dedicò tutta la
vita alla ricerca della chiave per la salute a tutti i livelli.
Formatosi come osteopata, chiropratico e naturopata sentì la necessità di
comprendere le antiche medicine, in particolare ayurvedica e cinese, per capire la
complessità dell’essere umano, composto da un corpo fisico, da un corpo mentale
e psichico e da un corpo spirituale. Studiò inoltre l’antica kabala e fece parte di
associazioni di studi esoterici dove incontrò personaggi come M.me Blavatsky,
Yogananda, Ramathirta e Krishnamurti, tra i tanti. Dott. Stone rimase inoltre
affascinato dagli studi in campo atomico e cellulare, dai quali prese il modello della
polarità, insita in ogni atomo e organismo vivente. Come conseguenza della polarità
nella vita, tutto deve essere in movimento, dal piano atomico a qualsiasi apparato
cellulare.
Sviluppò un sistema di salute basato fondamentalmente su tecniche di lavoro
corporeo, dieta, esercizi individuali e l’indirizzo della mente su piani evolutivi
spirituali ispirati dall’essenza del mondo cristiano, dal quale proveniva, e dai
principi delle filosofie himalayane e di altre origini. La sua ricerca procedette per
sessant’anni fino agli anni 70, quando decise di passare gli ultimi anni della sua vita
nella preparazione all’abbandono del suo corpo, nel 1981, all’età di quasi 92 anni.
Mi sono avvicinato a questo sistema già quando appresi la tecnica dello Shiatsu
negli anni 80, ma non c’erano testi esaustivi tradotti dall’inglese, così non mi spinsi
oltre. Nel 2008 ho cominciato la mia formazione in Irlanda completandola col
corso insegnanti presso la Masterworks International, sotto la guida di due guide
eccellenti, Phil Young e Morag Campbell. Ho tradotto un libro e sto completando
un testo delle tecniche operative, frutto della traduzione di altri libri sull’argomento.
Quello che mi ha attratto nell’avvicinarmi a Polarity è stato il bisogno di collegare
anni di studio ed esperienze varie sotto le ali di una visione coerente e collegata.
Ho trovato una chiara visione energetica, fisiologica e strutturale con la possibilità
di coniugare la mia curiosità sul suono, la luce, i metalli e le pietre, la biochimica
alimentare, la matematica e la geometria sacra, che sono alla base di qualsiasi
elemento biologico e minerale.
Come successe al dott. Stone ho potuto trovare un filo conduttore col sottile filo
che lega l’essere umano al suo corpo tramite la sua mente, quello che sente,
che mangia e che pensa, da qualsiasi ispirazione provenga, per capire che “il
malessere” fa parte dell’uomo incarnato come una sfida necessaria per evolvere sul
piano spirituale.
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Un po’ come capire che la realtà fisica dominata
dalla polarità è illusoria se non si comprende
il mondo invisibile dell’energia e dell’origine
dell’universo dal quale proveniamo.
Come operatore professionista ritengo non
basti alleviare o annullare un sintomo, ma sia
interessante poterlo comprendere e decifrare in
termini di comunicazioni di un disagio che nasce
nell’anima, per poter aiutare le persone affinché
siano stimolate verso una guarigione globale e
un’autonomia maggiore nella gestione dei propri
processi psicofisici.
Trovo che questo possa dare dignità alla
nostra complessità evolutiva da oltre
100 milioni di anni di storia e ai nostri 70
trilioni di cellule, ognuna con mille funzioni
riconosciute e in costante cambiamento.
La simbologia dalla quale attinge il sistema
della P.T. è basata sui 5 elementi della
tradizione indoeuropea, che si trovano
coinvolti a tutti i livelli in un processo di
creazione uno dall’altro, in sintonia e
compenetrazione tra loro.
Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra sono
gli elementi che, in relazione coi relativi
Chakra, concorrono nello sbilanciare e nel
riallineare il complesso di corpo e mente.
Se si parla di processo involutivo, riferito
alla discesa e alla creazione da Etere
fino alla materia cristallizzata (Terra), si
descrive anche la necessità dell’energia di
risalire a Etere (processo evolutivo), ovvero
alla Sorgente, comunque la si intenda. Con
questa simbologia si possono comprendere
le relazioni fisiologiche, emozionali e
mentali al nostro interno e nella relazione
con quello che ci circonda.
Komyo
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E’ evidente che, nell’analisi delle problematiche sociali attuali, l’umanità sia bloccata
nell’elemento Terra (economia, lavoro, aspetti materiali in genere..).
Il dott. Stone amava ricordare che tutto quello che ci è stato dato deve essere
restituito, in termini di abbandono del corpo materiale e nella direzione dell’origine
della creazione.
Polarity è inoltre un sistema di medicina dei riflessi, più complessa e in relazione
con tutto il corpo, rispetto alla ‘Zone Therapy’ tradizionale, più conosciuta come
Riflessologia del piede. Ogni parte del corpo si riflette in altre, come per le triadi
astrologiche e la cosiddetta ‘somiglianza di forma, sempre nella regola della polarità
del corpo.
Oltre al lavoro corporeo Polarity si occupa dell’energia degli alimenti, con molteplici
considerazioni rispetto gli elementi, la visione ayurvedica e gli studi moderni di
biochimica della nutrizione.
Il dott. Stone era un convinto vegetariano e non si occupava di coloro che si
nutrivano di carne, in quanto non desiderosi, inconsciamente, di migliorare le loro
condizioni di salute. Nei tempi attuali la visione si è allargata all’insegna della
moderazione e di altri punti di vista.
Dopo decenni di approfondimento sullo Yoga, il dott. Stone studiò, espressamente
per la popolazione occidentale molto indaffarata, una serie di esercizi brevi e
facili da eseguire ovunque, per contrastare il fenomeno della “specializzazione
muscolare” che ogni lavoro comporta; l’efficacia di questo Yoga mi permette
personalmente di non risentire più di fastidi che ricorrono anche nel mio lavoro
e così li consiglio ai miei clienti con entusiastica convinzione. Ottimo anche per
cambiare in breve tempo stati umorali perturbati.
Una grande attenzione viene rivolta alla qualità dei pensieri, spesso conseguente a
metodiche alimentari scorrette oltre ad abitudini provenienti dall’inconsapevolezza. Il
consiglio è di prendere coscienza di come i pensieri guidano le nostre azioni e come
la meditazione, la contemplazione e la preghiera siano le medicine più importanti.
Prestigiose ricerche scientifiche confermano che tali pratiche consentono di
connettersi profondamente col sistema immunitario, sede di autoriparazione di ogni
problematica della salute.
Lavoro corporeo, dieta, esercizi e consigli su come indirizzare meglio il pensiero:
questo è Polarity, con l’espressa intenzione di rendere il paziente soggetto della sua
guarigione e non oggetto di cura, nel rispetto ed accoglienza delle regole del cosmo
e della terra per una sua autonomia e responsabilità nella gestione del proprio
equilibrio.
www.polarity.it
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Komyo
Reiki
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