BURKINA FASO Il Burkina Faso, ex Altovolta ed ex colonia francese
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BURKINA FASO Il Burkina Faso, ex Altovolta ed ex colonia francese
BURKINA FASO Il Burkina Faso, ex Altovolta ed ex colonia francese, è un paese senza sbocchi sul mare, incuneato nella gobba dell’Africa Occidentale. Da più di un secolo riserva di mano d’opera per i paesi della costa, il Burkina Faso ha una superficie di 275.000 Km² e si estende su un territorio grande quasi come l’Italia. Attualmente la popolazione si aggira intorno ai 17, 5 milioni di abitanti (2012), la maggior parte della quale vive in zone rurali. Il tasso annuale di crescita demografica è di 2,8%. L’agricoltura è la principale attività, tuttavia a causa dell’aridità del suolo – il 74% del Paese è caratterizzato da zone aride e semi aride – questo settore è poco produttivo. I principali prodotti coltivati sono: miglio, sorgo, granoturco e riso ma a causa delle insufficienti quantità prodotte, ogni anno si importano 100.000 tonnellate di cereali. In molte zone, l’insicurezza alimentare è cronica; secondo le statistiche pubblicate dal governo burkinabè e dalle istituzioni internazionali, il 46% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno e le disuguaglianze sono in aumento. Secondo l’ultimo Rapporto sullo Sviluppo Umano dell'UNDP (2013), il Paese è al 183° posto su 186 Paesi in termini di Sviluppo Umano. Il Burkina Faso esporta oro e cotone, oleaginose, cuoio e bestiame; in effetti una risorsa importante sono i bovini e gli ovini il cui allevamento estensivo si concentra prevalentemente nelle provincie del Sahel, nel nord del Paese. Sul piano socio-culturale, i burkinabè appartengono ad una sessantina di gruppi etnici le cui lingue e dialetti sono riconducibili a due grandi famiglie linguistiche: quella voltaica e quella mandinga. I Mossi sono l’etnia maggioritaria e rappresentano circa il 50% della popolazione. La capitale del Burkina Faso è Ouagadougou con una popolazione oramai sopra i 2 milioni di abitanti; la seconda città più importante è Bobo-Dioulasso. Amministrativamente, il Paese è suddiviso in 13 regioni, 45 provincie e 351 comuni. In seguito ad un decentramento cosiddetto “integrale” varato nel 2006, tutto il territorio è oggigiorno amministrato da sindaci e consigli municipali che a causa delle scarse risorse e competenze tecniche, hanno enormi difficoltà a svolgere il loro ruolo. Sotto il profilo sanitario, il Burkina Faso non si discosta dalla situazione della maggior parte dei paesi dell’Africa sub-sahariana. Di fatto, nonostante gli aiuti finanziari derivanti dagli organismi internazionali, il sistema pubblico lascia molto a desiderare. Le malattie infettive di origine parassitaria sono le principali cause di mortalità, mentre le cattive condizioni igieniche, l’accesso limitato all’acqua potabile e la mancanza di seri programmi di prevenzione ed educazione sanitaria sono tra i fattori principali responsabili del cattivo stato di salute di molti burkinabè contribuendo alla persistenza di molte patologie e degli alti tassi di malnutrizione e mortalità infantile. In merito, si sottolinea che la speranza di vita alla nascita è di 55 anni (2012) e che, secondo l'ultimo rapporto dell'UNICEF sulla mortalità infantile, il tasso di mortalità infantile è pari al 93% (2010) e il Burkina Faso rientra tra i 10 paesi con il più alto tasso percentuale di mortalità dei bambini sotto i 5 anni, pari al 8% (2011). Nel Paese si è inoltre verificato un aumento, fra il 1990 al 2011, del numero di decessi sotto questa soglia di età passando da 87 mila decessi del 1990 a 101 mila del 2011. Inoltre, i tassi di scolarizzazione sono bassi rispetto alla media africana: il 60% a livello nazionale di cui il 40% concentrato nelle zone rurali. Grazie al Piano Decennale per l’Educazione di Base (Plan Décennal de l’Éducation de Base –PEDEB) iniziato nel 2000 e mirato a favorire l’accesso e la qualità dei servizi educativi di base, il tasso lordo di scolarizzazione è attualmente del 75%, di cui il 63% riesce a terminare la scuola primaria. Tuttavia, il tasso di scolarizzazione a livello di scuola secondaria è basso, 15% rispetto al 43% dell’Africa sub-sahariana nel suo insieme. Solo il 28,7 % della popolazione adulta risulta alfabeta. Diventato repubblica nel 1960 dopo aver ottenuto l’indipendenza dalla Francia, è attualmente una repubblica presidenziale in base alla Costituzione promulgata l’11 giugno 1991 la quale definisce il Paese “democratico, unitario e laico” e consacra il ritorno al pluripartitismo. Il capo dello stato, in carica per cinque anni per un massimo di due mandati consecutivi, detiene il potere esecutivo e nomina il primo ministro. Oltre a stabilire gli orientamenti generali della nazione, è anche il Comandante Supremo delle Forze Armate e presiede il Consiglio Supremo della Magistratura. Il parlamento è composto da 111 membri eletti a suffragio universale ogni cinque anni, mentre il potere giudiziario ha il suo vertice nella Corte Suprema. La vita politica degli ultimi anni è stata caratterizzata da molte riforme volte principalmente ad emendare e consolidare il testo costituzionale, l'organizzazione delle elezioni e dei partiti politici ed infine la creazione di nuove istituzioni. Nel primi mesi del 2011 il Paese ha conosciuto una grave crisi istituzionale a causa di ripetuti ammutinamenti dell’esercito. Il Governo, dopo circa un mese, ha reagito reprimendo le ribellioni con la forza, condannando e radiando un gran numero di militari. Nella primavera del 2011, Il Governo in carica al momento delle turbolenze è stato deposto e contemporaneamente il Presidente Blaise Compaorè ha assunto direttamente la responsabilità del dicastero della difesa ed ha incaricato una personalità senza un passato compromesso di formare un nuovo Governo. L’attuale primo ministro è Luc Adolphe Tiao. Infine, occorre sottolineare che nel Paese sono presenti tutte le agenzie di cooperazione internazionale e moltissime organizzazioni non governative. La presenza italiana è importante: l’ufficio di cooperazione italiana in Burkina Faso è stato aperto nei primi anni ottanta e dopo la chiusura, avvenuta nel 2011 a causa della forte crisi finanziaria in cui si è ritrovata la nostra cooperazione, sarà di nuovo riaperto nell’autunno del 2012. Recentemente è stato firmato un accordo di cooperazione tra l'Italia e il Paese africano siglato tra l'attuale Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione, Andrea Riccardi, e dal Ministro degli Esteri burkinabè, Yipene Djibril Bassolé presso la Sala Verde di Palazzo Chigi in cui è stata delineata anche la ri-attivazione dell' ''unità tecnica'' italiana nella capitale africana. Oltre al governo italiano sono presenti da molti anni varie reti missionarie, ONG, associazioni e varie cooperazioni decentrate. 28/03/2013