Burkina Faso - amnesty :: Rapporto annuale

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DUEMILA
BURKINA FASO
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AFRICA SUBSAHARIANA
LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E DI RIUNIONE
A ottobre, il ministero dell’Interno ha vietato tutte le manifestazioni che chiedevano informazioni sulla sorte di Pierre Urbain Dangnivo, un funzionario del ministero delle Finanze scomparso ad agosto. I sospettati di un possibile coinvolgimento di funzionari
governativi nella sua scomparsa hanno provocato proteste nella stampa, tra la società
civile e tra i partiti politici di opposizione. A fine anno, un’inchiesta ufficiale non era riuscita a far luce sulla sua sorte. Molte associazioni della società civile, compresi i sindacati, hanno denunciato restrizioni alla libertà di espressione e di riunione.
PENA DI MORTE
A maggio, Susanne Lanmanchion è stata condannata a morte in contumacia dalla Corte
d’assise di Abomey (al centro del paese) per l’uccisione di sua madre.
CONDIZIONI CARCERARIE
Le carceri hanno continuato a essere sovraffollate. La prigione di Cotonou (la città principale) conteneva una popolazione carceraria sei volte oltre la propria capacità e di conseguenza le condizioni erano molto dure. Dei 2500 reclusi, l’80 per cento si trovavano
in detenzione preprocessuale.
BURKINA FASO
BURKINA FASO
Capo di stato: Blaise Compaoré
Capo del governo: Tertius Zongo
Pena di morte: abolizionista de facto
Popolazione: 16,3 milioni
Aspettativa di vita: 53,7 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 160/154‰
Alfabetizzazione adulti: 28,7%
Un uomo è morto a causa dei maltrattamenti della polizia; durante le proteste per quanto
accaduto, altre due persone sono morte sotto i colpi sparati da membri delle forze di sicurezza. Almeno una persona è stata condannata a morte. Nonostante l’impegno assunto
dalle autorità per migliorare l’accesso all’assistenza medica in gravidanza, il tasso di
mortalità materna si è mantenuto elevato.
DECESSO IN CUSTODIA ED ESECUZIONI EXTRAGIUDIZIALI
A giugno, Arnaud Somé, un presunto trafficante di droga, era stato arrestato dalla polizia
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RAPPORTO 2011
a Gaoua, 440 km a nord di Ouagadougou, la capitale. È morto in ospedale a seguito
delle ferite dovute a percosse e maltrattamenti. Nei giorni successivi al fatto, le proteste
contro la tortura in custodia a Gaoua erano sfociate in violenza e sono state represse
dalla polizia, che ha ha sparato colpi d’arma da fuoco, uccidendo due persone, Sié Bouréïma Kambou ed Etienne Da. Sui fatti è stata aperta un’inchiesta, i cui risultati a fine
anno non erano stati resi pubblici.
PENA DI MORTE
A giugno, la camera penale della corte d’appello di Bobo Dioulasso ha condannato a
morte Alaye Diakité per l’omicidio del fratellastro.
DIRITTO ALLA SALUTE – MORTALITÀ MATERNA
A febbraio, nel corso di un incontro con il Segretario generale ad interim di Amnesty International, il presidente Blaise Compaoré si è impegnato a eliminare tutti gli ostacoli finanziari all’assistenza ostetrica di emergenza e all’accesso alla pianificazione familiare,
quale componente di una strategia per combattere la mortalità materna.
Ad aprile, il Burkina Faso ha copromosso una risoluzione sulla mortalità materna al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Questa chiedeva un approccio basato sui
diritti umani per affrontare mortalità e morbilità prevenibili, oltre a un maggior impegno
e una più incisiva volontà politica.
Nonostante queste intenzioni, a fine anno non erano state intraprese misure concrete
per migliorare l’assistenza sanitaria materna. In particolare, alle donne veniva richiesto
di pagare una quota quando partorivano all’interno di una struttura statale. L’accesso
alla pianificazione familiare e alla contraccezione ha continuato a essere molto basso.
MISSIONE E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL
Una missione di alto livello di Amnesty International ha visitato il Burkina Faso a febbraio.
Burkina Faso: Giving life, risking death (AFR 60/001/2010)
Burkina Faso: President commits to lifting financial barriers to maternal health in a meeting with Amnesty International, 12 febbraio 2010
Burkina Faso: Briefing to the UN Committee on the Elimination of Discrimination against
Women (AFR 60/012/2010)
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