Violentò la sorella,9 anni

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Violentò la sorella,9 anni
FOGGIA 14 Sabato 5 Ottobre 2002
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I fatti risalgono all’agosto del ’98, quando la casalinga denunciò alla polizia di essere stata
costretta con la forza a raggiungere una masseria di Cagnano Varano dove venne poi segregata
Violentò la sorella, 9 anni
Condannati anche i complici. Vittima sequestrata per 3 giorni
SAN SEVERO - Insiema a due
complici avrebbe sequestrato
la sorella poi violentata per diversi giorni dai due uomini in
una masserie nelle campagne
di Cagnano Varano. Il Tribunale di Lucera (presidente Bovio, a latere Valente e Ferrucci) ha condannato a 9 anni e 6
mesi una giovane casalinga
sabnseverese di 32 anni (non
ne riveliamo le generalità per
tutelare quelle della vittima).
Peggio è andata agli altri due:
il pastore Paolo Natale, 51 anni, di Cagnano Varano, e il
bracciante Massimo Natale, 27
anni, originario di San Giovanni Rotondo e residente a
Cagnano, condannati rispettivamente a 13 anni e 6 mesi e 7
anni e sei mesi. Pene meno pesanti aveva chiesto il pm Claudio Rastrelli; il collegio difensivo (gli avvocati Maurizio Falcone, Salvatore Tucci e Antonio Pelusi) ne avevano invocato l’assoluzione.
I fatti risalgono al Ferragosto del 1998, quando - secondo
l’accusa - la vittima denunciò
alla polizia di San Severo di essere stata sequestrata e violentata per tre giorni nella masseria di Paolo Natale. La donna
raccontò di essere stata costretta dalla sorella e da Massimo Natale a salire con forza
sull’auto del giovane per raggiungere la masseria dell’altro
imputato. Lì la donna sarebbe
stata legata e costretta a subire le violenze dei due uomini
continuate sino al 16 agosto,
quando la vittima dice di essere fuggita raggiungendo San
Severo con un bus.
Scatto l’inchiesta e, dopo lunghe indagini, il 2 febbraio del
1999 i tre furono arrestati dalla
polizia di San Severo su ordinanze di custodia cautelare
chieste dalla procura e firmate
dall’allora Gip del Tribunale
di Lucera, Lucia Navazio. Per
tutti l’accusa era di concorso
in sequestro e violenza sessuale, per Paolo Natale anche di
detenzione illegale di armi:
nella sua masseria venne trovato un fucile non denunciato.
I tre si protestano innocenti.
I giudici non hanno comunque
preso in considerazione alcuni testimoni che hanno raccontato di aver visto la donna
circolare liberamente nei dintorni della masseria e che sarebbe tornata a San Severo accompagna da un amico di
Massimo Natale che a sua volta l’aveva trasferita, sempre a
bordo della sua auto, da Cagnano ad Apricena.
La casalinga condannata è
stata protagonista di un’altra
squallida vicenda. Qualche
anno fa è stata arrestata e condannata (in appello ha patteggiato una pena di 4 anni) perché avrebbe "venduto" la sua
bambina di 2 anni a due pensionati, anche loro condannati.
INCIDENTE / Sulla «89» per Apricena
Scontro tra 2 auto
Un morto e 3 feriti
Paolo Natale
Massimo Natale
Firme contro la giunta
Raccolte dal consigliere comunale Di Gennaro di An
SAN SEVERO - «La giunta
comunale dice "no" a una iniziativa in favore dei disabili della città». La denuncia parte dal consigliere comunale Marcello Di Gennaro (A) che, sulla questione, ha deciso di attivare in
piazza Municipio un tavolo
e per la raccolta di firme.
Motivo? Per la seconda
volta è stata respinta la sua
proposta di recuperare 50
mila euro dal bilancio comunale per installare un ascensore a Palazzo Celestini, sede del Municipio.
«Purtroppo - commenta il
consigliere comunale di
POGGIO IMPERIALE
Da un anno il sindaco spera di
incontrare il compagno di partito
Una lunga attesa
Dal ministro Urbani, per un museo
IL FATTO / «C’è scarsa attenzione nei confronti dei disabili»
Alleanza nazionale - è ancora
scarsa la sensibilità di molti
amministratori comunali nei
confronti dei meno fortunati.
E più di un anno che ho proposto alla giunta comunale di
reperire 50 mila euro per collocare un ascensore all’interno del Comune, da destinare
ad uso esclusivo delle persone anziane e dei disabili della
città. per tutta risposta la mia
proposta per la seconda volta
è stata bocciata da tutta la
giunta comunale».
Non è la prima volta che Di
Gennaro si schiera contro
l’amministrazione e in favore
dei cittadini. Qualche mese
annunciò il suo voto contrario in consiglio comunale se
l’aumento dell’Ici, proposto
dall’amministrazione comunale, non avesse previsto deroghe specifiche nei confronti di agricoltori e commercianti. «Le mie battaglie - conclude Di Gennaro - sono le vere battaglie di Alleanza nazionale, in coerenza con le linee
nazionali, regionali e provinciali. Nel momento in cui
queste proposte vengono bocciata dalla giunta di centrodestra, l’amministrazione comunale sconfessa se stessa e i
partiti che la compongono.
Sono fermamente convinto
SERRACAPRIOLA
Marcello Di Gennaro
della validità della mia proposta e chiederò ai cittadini di San Severo di esprimere il loro consenso sulla
mia iniziativa attraverso una raccolta di firme».(A.C.)
POGGIO IMPERIALE - È da
un anno che fa anticamera
al ministero dei Beni e delle
attività culturali, ma non è
ancora riuscito ad incontrare il ministro Giuliano Urbani. Parlare con un uomo
di Governo, peraltro del suo
stesso partito di appartenenza (Forza Italia), per il
sindaco di Poggio Imperiale, Onorato D’Amato, è dunque un’impresa più che
proibitiva. Ma lui, il primo
cittadino, non demorde e
continua a scrivere lettere
su lettere, chiedendo dal
mese di ottobre 2001 sempre
la stessa cosa: «Voglio incontrare il ministro Urbani
per esporgli un progetto
dell’amministrazione comunale che, a mio giudizio,
merita la giusta attenzione
anche del Governo. Si tratta
- aggiunge - di una iniziativa culturale che mira a realizzare in paese un vero e
Onorato D’Amato
proprio Museo etnografico
della civiltà contadina».
Sembrerà superfluo ricordarlo, ma va detto che mettere
in pratica questa idea costerà
e qui cominciano i grattacapi
per l’amministrazione comunale: «Di risorse finanziarie
disponibili in bilancio e tali da
permetterci la realizzazione
del progetto, non è abbiamo sottolinea il sindaco - ecco al-
lora spiegato il motivo per
cui sto insistendo a chiedere di essere ricevuto dal ministro Urbani». Intanto in
paese torna alla ribalta il
problema della chiusura
«più che decennale» della
biblioteca comunale, per la
cui riapertura lo stesso
D’Amato si è detto disposto
a fare il possibile: «Magari
inserendola nel contesto del
Museo etnografico». La biblioteca venne trasferita
per reperire locali idonei alla sistemazione dell’ufficio
di igiene, ma la nuova sede
individuata nel centro sociale mostrò ben presto i
suoi difetti: «L’abbiamo dovuta chiudere - spiega D’Amato - perché inagibile a
causa delle lesioni apertesi
all’interno dei locali». Oggi
i libri della biblioteca sono
accatastati in municipio.
Michele Toriaco
Anche l’opposizione non ha dubbi: «Il risultato del voto
non avrà ripercussioni sulla vita politico-amministrativa»
«In paese c’è malumore»
Referendum sui «coloured»:i perché dei promotori
Il Municipio di Serracapriola
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del fuoco 115, Polizia 311211, Polizia stradale
0882.373215, Polizia municipale 0882.333961,
Pronto soccorso 0882.221410
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Volontari soccorso San Severo 0882.331683 oppure 338.6212959; Misericordia Torremaggiore
347.6150592, 0882.382227; Misericordia Serracapriola 0882.681581; Guardia medica, via
Turati 44, tel. 0882.225412; Ospedale Masselli
Mascia di San Severo 0882.200111; Ospedale
San Giacomo di Torremaggiore 0882.391333
FARMACIE NOTTURNE
SAN SEVERO - Un morto e tre feriti è il bilancio di un incidente stradale avvenuto alle 17.30 di ieri sulla statale
"89" per Apricena, a due chilometri da San Severo. Nello
scontro frontale tra una Peugeot "206" e un’Audi "A3", ha
perso la vita Giuseppe Mazzeo, 57 anni, sanseverese, che
era a bordo dell’utilitaria. Sul luogo è intervenuta la polstrada di San Severo per accertare la dinamica dell’incidente.
La masseria
di Cagnano
dove la
donna
venne
sequestrata
SERRACAPRIOLA - Il referendum cittadino del prossimo 20
ottobre sulla realizzazione di
un centro di accoglienza per
cittadini extracomunitari non
avrà ripercussioni sulla vita
politico-amministrativa locale. Per una volta maggioranza
di centrosinistra e opposizione
di centrodestra.
Dopo le dichiarazioni in tal
senso del sindaco, Michele
Caccavone, a confermare che
il referendum sará un episodio
a sé, è anche il coordinatore
cittadino di Forza Italia, Marco Camporeale, fra i promotori
dell’iniziativa referendaria. «Il
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0882.391172): Chiuso
nostro obiettivo - spiega l’espoennte "azzurro" - è mettere
gli elettori di Serracapriola
nella condizione di essere loro
stessi a decidere della questione. Un obiettivo centrato in
pieno con la raccolta delle firme e la successiva indizione
del referendum. Certo, se da
parte dell’amministrazione comunale vi fosse stata meno intransigenza e chiusura al dialogo, probabilmente il referendum si sarebbe potuto evitare.
Purtroppo cosí non é stato». Il
20 ottobre si voterá per confermare o meno la decisione presa a maggioranza in consiglio
comunale dall’amministrazione che, accogliendo la proposta del locale Ordine francescano secolare ha deliberato la
realizzazione del centro di accoglienza.
«È bene dire - aggiunge Camporeale - che noi non siamo assolutamente contrari ai centri
di accoglienza. Né tanto meno
agli extracomunitari.
Riteniamo, peró, che a Serracapriola vi siano della altre
prioritá, piú urgenti di soluzioni primo fra tutti la crescente disoccupazione giovanile.
La questione extracomunitari
nel nostro paese va affrontata
La denuncia lanciata dall’ex consigliere
comunale Leccisotti, chiesto un intervento urgente
Disabili svantaggiati
«La bacheca del Comune è irraggiungibile»
TORREMAGGIORE - Davanti a quella
bacheca «noi disabili ci sentiamo emerginati e defraudati di un nostro
diritto». Si accende di legittima indignazione la voce dell’ex consigliere
comunale di opposizione, Mario Leccisotti, attuale presidente del Movimento centro valori. Nel municipio,
la bacheca dell’albo pretorio, dove sono pubblicati tutti (o quasi) gli atti
amministrativi dell’ente locale, è un
ostacolo in più alla piena e sacrosanta integrazione sociale dei portatori
di handicap. «Così com’è - spiega Leccisotti - quella bacheca non consente
a noi disabili di prendere visione e
leggere compiutamente una delibera
di giunta o di consiglio e qualsiasi altro documento di interesse pubblico.
Perché allora - aggiunge l’ex consi-
gliere - l’amministrazione comunale
(Ds, Margherita e Udeur, ndr) non
provvede a migliorare questa incredibile situazione, tenendo presente perciò la legge 241/90 sulla trasparenza
amministrativa e il diritto di accesso
agli atti della pubblica amministrazione, senza dimenticare anche la legge quadro 104/92 sull’handicap?».
Una nuova bacheca a misura di disabile, dunque, è la richiesta di Leccisotti che ripropone un vecchio problema non ancora risolto: lo statuto
comunale (art.64) prevede l’istituzione dell’albo pretorio e dice chiaramente che «la pubblicazione deve essere fatta in modo che gli atti possano
leggersi per intero e facilmente».
M.T.
Il Municipio
in altro modo, certamente non
creando un centro di accoglienza per 25 persone, che non
risolverá, di sicuro, il problema. Va detto, comunque, che la
nostra proposta di referendum
è scaturita anche dalla constatazione di un certo diffuso malcontento sulla presenza di numerosi extracomunitari».
Anche Camporeale non vede
nel referendum una sfida elettorale: «Non si puó parlare di
sfida elettorale perché siamo
consapevoli che, considerando
pure il particolare periodo dell’anno che vede tanti serrani
impegnati nei lavori in campa-
Marco Camporeale
gna, sará ben difficile portare
alle urne oltre il 50 per cento
degli aventi diritto al voto convincendoli tutti a respingere la
decisione dell’amministrazione comunale. Noi ce la metteremo tutta».
Antonio Guidone

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