MASTITE BOVINA CONTAGIOSA (da S. aureus)

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MASTITE BOVINA CONTAGIOSA (da S. aureus)
MASTITE BOVINA CONTAGIOSA (da S. aureus)
Caratteristiche della patologia
E.1
Informazioni
Malattia
Mastite Bovina Contagiosa (da S. aureus)
Staphylococcus aureus; cocco gram positivo, immobile,
asporigeno, anaerobio facoltativo, generalmente β-emolitico,
catalasi e coagulasi positivo (in rari casi la coagulasi può non
essere espressa).
Breve descrizione
Le mastiti sono diffuse in tutto il mondo e rappresentano una
delle principali cause di perdita economica nell’allevamento
della bovina da latte.
S. aureus rappresenta il principale agenti eziologico in grado
di causare mastiti contagiose. Le forme cliniche, indotte da
questi agenti, sono diventante sempre meno frequenti e si
presentano generalmente in forma lieve o moderata.
Il controllo delle mastiti contagiose, si basa su alcuni punti
chiave quali una routine di mungitura corretta e igienica,
separazione dei soggetti infetti, terapia antibiotica in asciutta
efficace contro l’agente eziologico e riforma degli animali
affetti da infezioni croniche.
S. aureus è in grado di sintetizzare enterotossine (SE)
termostabili che possono indurre tossicosi nell’uomo, queste
forme sono principalmente di natura modesta e si risolvono
spontaneamente in 1-2 giorni (molto raro lo shock tossico).
Inoltre l’agente è in grado di colonizzare numerose specie
animali, uomo compreso, senza necessariamente indurre
malattia.
Rilevanza della patologia
Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale
Presenza e frequenza della
Le indagini svolte negli ultimi anni in Regione Lombardia
malattia in Regione Lombardia
hanno indicato una prevalenza di S. aureus nel 30 % degli
allevamenti e nel 12-15% delle bovine.
I controlli sugli stafilococchi coagulasi positivi (CPS) svolti
durante il piano di monitoraggio del latte crudo in Lombardia
nel 2007 e nel 2008 hanno evidenziato cariche batteriche
superiori a 100 ufc/ml nel latte di massa rispettivamente nel
2,9% e 8,6% dei campioni.
Presenza e frequenza della
Le mastiti sono presenti e diffuse in tutte quelle aree del
malattia in regioni / Stati
Mondo dove è sviluppato l’allevamento della bovina da latte,
confinanti
generalmente con distribuzioni differenti degli agenti causali.
Per quanto riguarda S. aureus studi tedeschi hanno isolato
l’agente nel 21,8% dei campioni positivi all’esame
batteriologico; in Finlandia 10,1%; in Belgio 19%; in Olanda 515% (a seconda della conta delle cellule somatiche); In
Norvegia in oltre il 60% dei campioni positivi.
Frequenza eventuali epidemie
Agente presente e diffuso in varie aree del mondo, con
(specificare aree)
diversa frequenza senza vere e proprie epidemie. Possibili
epidemie o enedemizzazioni a livello di singolo allevamento.
E.1.1 Nome patologia
E.1.2 Agente/i eziologico/i
E.1.3
1
1.1/2
1.1/2.1
1.1/2.2
1.1/2.3
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 1
1.1/2.4 Animali / Vettori / Ambiente
1.1/2.5
1.1/2.6
1.1/2.7
1.1/2.8
1.3
1.3.1
1.4
1.4.1
1.4.2
1.4.3
Per quanto riguarda i ceppi adattati alla colonizzazione della
mammella la principale fonte di contagio sono i quarti infetti
del bovino, altre importanti fonti sono la cute della mammella
quando lesionata e le manze sia come reservoir sia come
fomiti (S. aureus). L’agente è presente in un elevato numero
specie animali differenti (uomo compreso) tuttavia queste
non sembrano avere un ruolo epidemiologico rilevante (ceppi
geneticamente diversi, eventuali infezioni occasionali).
Descritta la possibilità che alcune mosche fungano da vettore
meccanico (S. aureus), il ruolo epidemiologico di questi insetti
non è tutt’ora chiaro (presumibilmente minore).
La contaminazione ambientale ha un ruolo cardine nella
trasmissione degli agenti contagiosi solo per quanto riguarda
la mungitura, poco rilevante negli altri casi.
Eventuali cicli stagionali / focolai
La stagionalità sembra non avere un ruolo rilevante nella
influenzati da anomalie climatiche diffusione della malattia.
Anomalie climatiche quali periodi eccezionalmente freddi
possono favorire l’infezione danneggiando le barriere naturali
della mammella e del capezzolo
Fattori che favoriscono la presenza Scarse misure igieniche, basso livello di management ed
dell'agente (scarse misure
elevato livello di movimentazione animale (ingresso in
igieniche, biosicurezza,
allevamento di animali infetti). Insufficiente igiene nella
management, ecc.)
mungitura, cattivo stato delle guaine e in generale mancanza
di una corretta routine di mungitura.
Stabilità nell'ambiente dell'agente Buona, S. aureus può sopravvivere alcune settimane in
eziologico
ambienti favorevoli. Tuttavia, eccezion fatta per tutti gli
aspetti legati alla mungitura, la sopravvivenza ambientale
degli agenti è poco rilevante ai fini della trasmissione.
Possibilità di eliminare l'agente
Nessuna, agente in grado di colonizzare numerosi animali
dall'ambiente
anche senza indurre malattia. L’eliminazione degli agenti
dall’ambiente presenta una rilevanza relativa poiché
l’interesse principale è rivolto all’eradicazione degli agenti a
livello di mammella.
Numero di specie domestiche colpite
Numero di specie domestiche
Bovino.
colpite (indicare anche quali)
S. aureus è stato isolato in numerose specie domestiche,
come ad esempio bufali, ovini, caprini, suini, equini, pollame,
camelidi, roditori, cani e gatti; negli ovi-caprini inoltre è tra le
principali cause di mastiti. Tuttavia i ceppi in grado di
colonizzare la mammella bovina e comportarsi da agenti
contagiosi sembra si siano adattati a tale nicchia e sono
geneticamente differenti da quelli che infettano le altre
specie, le infezioni crociate sono un fenomeno possibile ma
poco probabile.
Velocità di diffusione
Rapidità di diffusione
Relativamente rapida in assenza di mezzi di controllo e scarso
livello di igiene e management.
nell'allevamento
Rapidità di diffusione tra
Variabile a seconda della movimentazione degli animali infetti
allevamenti
e dei mezzi di controllo.
Capacità di diffondersi senza
Improbabile / nessuna.
movimentazione di animali
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 2
Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio
1.5
1.5.1 Ciclo della patologia influenzato da Descritta la possibilità di alcune mosche di fungere da vettori
vettori
1.5.2 Presenza del vettore sul territorio
regionale / nazionale
1.5.3 Presenza del vettore legata a
1.5.4
1.6
1.6.1
1.6.2
1.6.3
1.7
1.7.1
1.7.2
1.7.3
1.8
1.8.1
1.8.2
meccanici. Il ruolo di questi artropodi non è stato del tutto
chiarito, presumibilmente irrilevante se non per quelle aree
dove esiste un serio problema legato al controllo di questi
insetti.
Non applicabile (poco rilevante ai fini dell’eradicazione in
allevamento).
Non applicabile (poco rilevante ai fini dell’eradicazione in
allevamento).
determinate aree / condizioni
climatiche
Capacità del vettore di
Non applicabile (poco rilevante ai fini dell’eradicazione in
allevamento).
sopravvivere, riprodursi,
trasmettere l'infezione, fungere da
reservoir
Rischio di contagio nelle specie sensibili
Probabilità di trasmissione
Medio - alta durante la mungitura in presenza di fattori di
rischio. Improbabile per altre vie.
Modalità di trasmissione
Principalmente attraverso il contatto indiretto tra le bovine
infette e quelle ricettive durante le operazioni di mungitura; il
contatto diretto tra mammelle di bovine diverse è piuttosto
improbabile. Le manze possono fungere da reservoir o da
fomite.
Le altre vie trasmissione (infezione in altri siti, da specie
diverse, tramite vettori) sono occasionali e non sembrano
ricoprire un ruolo particolarmente rilevante ai fini
dell’eradicazione.
Particolari condizioni che
Scarse misure igieniche, basso livello di management (routine
favoriscono la trasmissione
e condizioni dell’impianto di mungitura), assenza di controllo
dei soggetti infetti.
Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio
Specie colpite
Numerose, tuttavia, i ceppi di S. aureus in grado di colonizzare
la mammella bovina e comportarsi da agenti contagiosi
sembra si siano adattati a tale nicchia presentando delle
differenze genetiche rispetto a quelli che infettano le altre
specie. Per quanto riguarda la fauna selvatica le infezioni
crociate sono, in teoria, possibili ma altamente improbabili.
Interazioni selvatici / domestici /
Non applicabile.
uomo
Eventuali specie in pericolo colpite Non applicabile.
Potenziale diffusione silente
Riconoscibilità della patologia
Scarsa. Le forme cliniche si presentano con sintomatologia
attraverso i segni clinici
analoga a quelle indotte da altri agenti, inoltre negli ultimi
anni in Lombardia si sono registrate principalmente mastiti
subcliniche causate da questo batterio.
Diffusione attraverso soggetti sub- Attualmente l’agente induce forme prevalentemente
clinici / asintomatici
asintomatiche, per la corretta identificazione è necessario
ricorrere alla diagnosi di laboratorio. La quantità di UFC
eliminate col latte non è regolare ne consegue che non tutti i
protocolli diagnostici presentino la stessa sensibilità.
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 3
1.8.3 Periodo d'incubazione
1.9
1.9.1
1.9.2
1.9.3
1.10
1.10.1
1.11
1.11.1
Variabile, da alcuni giorni ad alcune settimane. La
manifestazione dei segni clinici, quando presente, è legata
alle differenze tra i singoli animali, i ceppi coinvolti e
l’ambiente in cui vive il soggetto.
Variabilità dell’agente
Specie / Tipi conosciuti
S. aureus, presenta un’elevata variabilità di ceppi capaci di
colonizzare un’ampia gamma di ospiti e nicchie biologiche. I
ceppi in grado di indurre mastiti contagiose presentano delle
differenze genetiche rispetto a quelle di altri ospiti.
Mutazioni
Frequenti, studi sul genoma di questo batterio hanno
permesso l’identificazione di ceppi adattati alle diverse specie
o nicchie. Sono di particolare rilevanza le mutazioni che
portano alla creazione di fenotipi SCV (small-colony variant) e
MRSA (Methicillin-resistant Staphylococcus aureus).
Specie - specificità
In S. aureus la specie-specificità è molto bassa se si considera
la sola specie dell’agente; tuttavia particolare importanza va
invece rivolta ai singoli ceppi che sembrano essersi adattati
alla ghiandola mammaria mostrando specie-specificità
relativamente elevata e tropismo specifico. Le peculiarità
genetiche di questi ceppi e come essi interagiscano come i
diversi ospiti necessitano di ulteriori studi. L’importanza dei
ceppi bovini nello scambio di “informazioni” genetiche con
quelli umani non è del tutto chiarito, particolare rilevanza
riveste la possibilità di trasmettere fattori di antibioticoresistenza, anche in relazione alla crescente diffusione dei
ceppi meticillino-resistenti.
Conoscenza dell’interazione ospite-patogeno
Grado di conoscenza scientifica
Parziale. Particolare importanza riveste la capacità dell’agente
sulla patogenesi
di colonizzare la ghiandola mammaria, invadere l’epitelio
mammario e localizzarsi negli interstizi lasciando così una
finestra d’intervento molto ristretta alla terapia in lattazione.
Altro aspetto rilevante, per le sue conseguenze economiche,
è la capacità del batterio di indurre infezioni subcliniche con
conseguente aumento delle cellule somatiche nel latte (SCC).
Restano da chiarire numerosi aspetti dei differenti
comportamenti dell’agente legati sia alle sue caratteristiche
genetiche e che a quelle dell’ospite. Il ruolo delle manze nella
diffusione dell’infezione necessita di ulteriori studi. La speciespecificità dei diversi ceppi e l’importanza epidemiologica di
questi non sono del tutto chiarite.
Alcuni fattori di patogenicità non sono stati ancora
identificati, la conoscenza di tali fattori della loro regolazione
sarebbe importante sia ai fini di una migliore comprensione
della patogenesi che per l’implementazione di vaccini efficaci.
Conoscenza della risposta immunitaria
Totale / parziale / nessuna
Parziale. L’immunità umorale non sembra avere un ruolo
conoscenza dell'immunità umorale protettivo con le infezioni mammarie da S. aureus ponendo
grossi limiti all’efficacia dei vaccini inattivati. Il ruolo degli
anticorpi neutralizzanti e l’interazione tra immunità cellulomediata e umorale, ai fini della protezione dalla malattia, non
sono stati del tutto chiariti.
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 4
1.11.2 Totale / parziale / nessuna
Parziale. Il ruolo dell’immunità cellulo-mediata nella
conoscenza dell'immunità cellulo- patogenesi e nel controllo dell’infezione necessita di ulteriori
mediata
studi.
2
Impatto socio-economico
2.1
Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda
2.1.1 Perdite produttive (mortalità /
Le mastiti, in generale, sono tra le prime cause di perdita
scarti)
economica nell’allevamento bovino. In Lombardia per la sola
riduzione produttiva indotta dalle infezioni di S. aureus sono
stimate perdite per 2 milioni di euro l’anno. Il costo delle
forme sub-cliniche è stato stimato tra i 60 ed i 350€ per
animale, 136-267€ per la terapia delle forme cliniche.
Perdite dirette:
− riduzione produzione lattea
− calo della qualità del latte
− eliminazione del latte per infezione o per rispetto dei
tempi di sospensione (in caso di terapia)
− riforma dei soggetti con infezione cronica / refrattari
alla terapia e costi legati conseguente alla rimonta
− minore resa casearia
− mortalità (rara per i contagiosi)
Perdite indirette:
− spese routinarie anche per animali che non
producono o producono meno
− calo della fertilità
− mancanti profitti futuri per riforma di un animale in
lattazione o per perdita di un quarto.
A cui si sommano i costi aggiuntivi legati agli interventi
veterinari (diagnosi e terapia), eventuali piani di controllo e
alle restrizioni commerciali (ad esempio sul latte crudo).
2.1.2 Riduzione della qualità dei prodotti Significativo impatto sulla qualità del latte:
− aumento delle cellule somatiche (deprezzamento del
latte e interferenza con la caseificazione)
− riduzione della quantità di lattosio (5-20%)
− riduzione della caseina (6-18%)
− riduzione del grasso (5-12%)
− riduzione dei sali minerali (Ca, P e K)
Nel caso di infezione della ghiandola mammaria può, inoltre,
verificarsi un aumento della concentrazione di plasminogeno
nel latte; questa proteina a contatto col caglio viene attivata
in plasmina con conseguente riduzione della concertazione di
k-caseine (difficoltà nella formazione della cagliata).
L’aumento di albumina sierica e di γ-globuline nel latte ne
riduce la stabilità termica rendendo più difficoltosi i processi
di lavorazione.
2.1.3 Minacce alla sopravvivenza
Impatto economico elevato ma, attualmente, rischi per la
dell'industria
sopravvivenza della singola azienda più che per l’intero
comparto produttivo.
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 5
2.2
Impatto economico del piano di controllo
2.2.1 Presenza e obbligatorietà del piano Nessun piano di controllo ufficiale, né obbligatorio né
2.2.2
2.2.3
2.2.4
2.3
2.3.1
2.3.2
2.3.3
2.3.4
2.4
2.4.1
2.4.2
facoltativo, presente in Regione Lombardia. Piano di controllo
volontario attuato da alcuni allevatori.
Costo delle misure di monitoraggio Non applicabile.
in atto
Presenza di focolai sul territorio
Non applicabile.
Tipologia e costo delle misure di
Non applicabile.
controllo in atto.
Potenziale Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi)
Limitazioni e divieti alla produzione Sospensione o divieto di distribuzione del latte crudo non
e alla movimentazione animale
conforme alla normativa (Circ. 19/SAN/07).
Potenziale costo economico
Significative riduzioni della produzione lattea. Nel caso
d’infezioni da S. aureus riduzioni di circa 150-300 litri per
vacca.
Perdite produttive legate a ritardi nel primo calore,
ipofertilità e maggior rischio di riassorbimento fetale negli
animali con mastite; problemi riproduttivi registrati in animali
con storico di mastite clinica (incremento dell’intervallo
parto-concepimento).
Possibili mezzi di controllo
Possibili vari mezzi di controllo. Biosicurezza, igiene e
(vaccinazione e terapia medica /
managent (fondamentali, costi variabili a seconda del livello
Test-and-cull / Stamping out)
inizale). Terapia medica in asciutta e/o lattazione (inefficace
da sola, risultati altalenanti anche sul singolo animale).
Vaccinazione per S. aureus (scarsamente efficace). Piano di
eradicazione basato sul “test-and-cull” (i costi insostenibili in
caso di prevalenza elevata); piano di eradicazione basato sulla
segregazione (efficace quando può essere eseguito
correttamente).
Costi degli eventuali interventi
Bassi per il monitoraggio del latte di massa. Stimati 100 € /
richiesti (monitoraggio e controllo) anno per vacca per un piano di eradicazione razionale ed
efficace (durata media 2 anni).
Variabili per il controllo. Elevati in caso di riforma dell’animale
o alata prevalenza della malattia. I costi della terapia si
assestano mediamente a 136-267€ nelle forme cliniche. La
terapia in asciutta attorno ai 10€ per vacca.
I costi di un adeguato piano di controllo possono essere più o
meno elevati a seconda della diffusione della malattia e dello
caratteristiche dell’allevamento (livello di biosicurezza, igiene
e management) tuttavia, sul lungo periodo, i benefici
superano i costi.
Potenziale Impatto economico indiretto (sociale, commerciale)
Conseguenze sulla distribuzione dei Minori / nessuna di natura indiretta, conseguenze dirette per
prodotti
la vendita di latte crudo destinato al consumo umano.
Riduzione del prezzo di mercato
Attualmente la riduzione del prezzo di mercato di natura
indiretta risulta irrilevante (scarso / nullo impatto mediatico)
a differenza della riduzione diretta per decrementi qualitativi.
Qualora le forme cliniche gravi da S. aureus nell’uomo
dovessero acquisire maggior risalto mediatico, nonostante
siano scollegate dalle infezioni mammarie, i riflessi sulle
vendite del latte potrebbero essere significativi. Anche nel
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 6
2.4.3 Divieto di distribuzione a livello
caso in cui venisse messo in risalto il ruolo dei ceppi bovini di
S. aureus come fonte o serbatoio “genetico” per l’induzione
dell’antibiotico-resistenza (in particolare MRSA) l’impatto sul
prezzo di mercato del latte potrebbe essere elevato.
Nessuno.
nazionale
2.4.4 Costi dei trattamenti e del controllo Bassi. Le intossicazioni alimentari causate dalle tossine di S.
della patologia negli esseri umani aureus portano generalmente a forme gastro-enteriche lievi e
autolimitanti, rare le forme gravi che necessitano di ricoveri
prolungati. Nell’uomo le infezioni da ceppi specifici posso
essere anche molto gravi, in particolare le forme setticemiche
e/o meniningoencefaliche causate da infezioni nosocomiali
con batteri multi-antibioticoresistenti, con elevati costi dovuti
all’ospedalizzazione prolungata dei pazienti e mortalità
frequente.
2.4.5 Riduzioni del turismo e della
Non segnalate.
biodiversità
2.4.6 Restrizioni sul sistema produttivo
Attualmente nessuna restrizione indiretta che interessi
l’intero sistema produttivo. Restrizioni a carico del singolo
allevamento in caso di non conformità dei parametri per la
vendita del latte crudo.
3
Impatto sulla salute pubblica
3.1
Presente in normativa
3.1.1 Se presente ambito territoriale
Comunitario.
interessato
3.2
Potenziale zoonosico
3.2.1 Possibilità di trasmissione agli
Molto bassa per quanto riguarda le infezioni dirette dei ceppi
esseri umani
bovini all’uomo, le intossicazioni alimentari invece sono
piuttosto frequenti.
3.2.2 Frequenza di trasmissione agli
Bassa, numericamente non stimata. Le intossicazioni da SE si
presentano con una certa frequenza, S. aures non è l’unico
esseri umani
stafilococco in grado di sintetizzare le SE, altri CPS quali ad
esempio S. intermedius e S. hyicus (in alcuni casi può essere
coagulasi negativo). Gli Stafilococchi coagulasi negativi (CNS)
non sembrano avere un ruolo rilevante nelle intossicazioni da
SE.
3.2.3 Modalità di trasmissione agli esseri Ingestione di tossine preformate presenti negli alimenti,
umani (diretto, indiretto, vettori,
Inalazione accidentale o contatto con le mucose
alimenti, aerogena)
(enterotossina B o SEB), eventuale contatto diretto con bovini
infetti.
3.2.4 Barriere di specie
Medie per le infezioni (differenze genetiche tra ceppi umani e
bovini), nessuna per le intossicazioni alimentari.
3.2.5 Fattori di patogenicità
Riconosciuti numerosi fattori di patogenicità (alcuni non sono
ancora stati identificati). L’espressione dei fattori di
patogenicità è regolata da diversi meccanismi, alcuni dei quali
non sono stati del tutto chiariti. Particolare importanza per
questa regolazione rivestono l’ambiente, il tipo di substrato e
la fase di crescita dell’agente. La patogenicità dei diversi ceppi
è legata essenzialmente alla capacità di sintetizzare delle
tossine secretorie così come determinate componenti della
parete cellulare. Tra i principali fattori:
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 7
− Enterotossine (SE), superantigeni secreti in almeno 11
3.2.6
3.3
3.3.1
3.4
3.4.1
3.4.2
varianti di cui SEB è quella che presenta maggior
tossicità per l’uomo.
− Tossine esfoliative (A e B), proteasi importante nelle
infezioni cutanee.
− Leucocidina PV (Panton-Valentine), tossina che induce
la formazione di pori nelle cellule dell’ospite,
importante fattore nelle polmoniti necrotizzanti.
Frequente nei ceppi MRSA.
− Proteina A, legameno con le IgG ed inibizione della
fagocitosi.
− Penicillin-binding protein 2a (PB2a), codificata dal
gene mecA, proteina alla base dei meccanismi di
resistenza ai β-lattamici.
− Fibronectin-binding protein, fattore che favorisce
l’invasione dell’ospite.
− Coagulasi, enzima che favorisce l’invasione dell’ospite
ed ha importi risvolti nella diagnostica batteriologica
e molecolare.
− Polisaccaridi capsulari, molecole che conferiscono
resistenza alla fagocitosi, adesione alle cellule
dell’ospite e formazione di biofilm.
− Altre tossine (alfa-tossina, beta-emolisina, gamma-emolisina, delta-emolisina).
− Altri enzimi (protesi A-F, Endopeptidasi V8,
jaluronidasi. stafilochinasi).
Eventuale sottostima dei casi
Presumibilmente piuttosto elevata. Le intossicazioni
umani
alimentari, causate dalle tossine di questo agente, sono
generalmente
caratterizzate
da
decorso
breve,
sintomatologia lieve / moderata e di natura autolimitante.
Queste caratteristiche rendono molto probabile una
sottostima dei casi umani.
Probabilità di contagio
Probabilità di contagio
Molto bassa per le infezioni vere e proprie, relativamente alta
nel caso delle intossicazioni. Tra il 1993 ed il 1998 la WHO ha
riportato 574 focolai d’intossicazione da SE in vari Paesi
europei (Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo,
Paesi scandinavi) localizzati principalmente in Spagna e
Francia.
Trasmissibilità tra esseri umani
Probabilità di trasmissione tra
Nessuna per le intossicazioni alimentari, improbabile negli
esseri umani
altri casi (i ceppi adattati all’uomo posso essere relativamente
contagiosi).
Modalità di trasmissione tra esseri Non applicabile (diretta e indiretta per i ceppi umani).
umani (diretta / indiretta)
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 8
3.5
Impatto sulla salute umana
3.5.1 Gravità della sintomatologia clinica S. aureus − Lieve per le intossicazioni alimentari, con esordio
dei soggetti colpiti
3.5.2 Durata della sintomatologia e
dell'eventuale interruzione
dell'attività lavorativa
3.5.3 Danni permanenti
3.5.4 Mortalità
3.6
3.6.1 Probabilità d'infezione /
tossinfezione / intossicazione
attraverso gli alimenti
3.6.2 Dosi necessarie per causare
infezione / tossinfezione /
intossicazione
3.6.3 Precauzioni richieste
dei sintomi 1-6 ore dopo l’ingestione caratterizzati da nausea,
vomito, dolori addominali e diarrea. L’inazione della SEB
causa sintomi respiratori (tosse, dispnea, dolore al torace),
febbre anche elevata, cefalea e dolori muscolari; in caso di
inazione di alti dosaggi la sintomatologia può essere anche
molto grave (i ceppi adattati all’uomo possono causare forme
cliniche severe con grave ripercussione sistemica e sintomi
neurologici).
Generalmente 1-2 giorni per le intossicazioni, lo shock tossico
è raro (ospedalizzazioni prolungate nelle infezioni severe da
ceppi umani).
Generalmente nessuno per le intossicazioni, l’inalazione di
dosi elevate di SEB potrebbe causare danni permanenti
(eventuali danni permanenti organi “filtro” e SNC nelle
infezioni severe con ceppi umani).
Molto rara per le tossinfezioni (elevata nelle forme gravi da
ceppi umani, rara nelle altre).
Impatto sulla sicurezza alimentare
Pressoché nulla per le infezioni vere e proprie, elevata per le
intossicazioni da enterotossine (SE). Rischi per tutti gli
alimenti che possono andare in contro a contaminazioni
crociate qualora permettano lo crescita dell’agente; latte e
sui derivati (tossine termostabili).
Le SE sono proteine idrosolubili che si comportano da
superantigeni ovvero sono in grado di bypassare le normali
vie di presentazione dell’antigene stimolando direttamente i
linfociti T-helper con conseguente e abbondante rilascio di
citochine, SEB presenta delle spiccate proprietà pirogene per
l’uomo inducendo sintomatologia anche attraverso l’inazione
(da lieve a molto grave a seconda della dose). In caso
d’ingestione predominano i segni gastroenterici tipici, in caso
d’inalazione invece prevale il quadro respiratorio (tosse,
dispnea, forti dolori toracici) con ripercussioni sistemiche più
o meno severe.
Basse; 10-50 ppm di tossina nel cibo sufficienti per causare
sintomatologia gastroenterica. La capacità dell’agente di
produrre tossine è legata a numeorsi fattori quali la
temperatura (range 10-45° C con optimum a 37-40° C), il pH
(5,15-9,0) e la presenza di nutrienti per lo sviuluppo del
batterio.
Precauzioni richieste per il commercio del latte crudo quali
presenza degli stafilococchi coagulasi positivi (CPS) in misura
inferiore a 100 UFC/ml (Circ. 19/SAN/07).
Le SE sono variamente termostabili (alcune attive anche dopo
30 minuti bollitura), non vengono inattivate dai principali
enzimi proteolitici (tripsina, chimotripsina, rennina e papaina)
e possono resistere ai trattamenti con le radiazioni.
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 9
3.7
Potenziale bioterroristico
Scarso, i ceppi che si comportano da agenti contagiosi di
sull'uomo
mastite sono geneticamente diversi da quelli umani e
raramente sono in grado di causare malattia. Le tossine
inducono generalmente sintomi lievi o moderati e
autolimitanti. L’unica eccezione riguarda l’enterotossina B
(SEB), inclusa nella categoria B del CDC.
Reperibilità dell'agente
Scarsa rilevanza nel contesto delle mastiti bovine.
In generale i ceppi di S. aureus produttori della SEB sono
relativamente diffusi in tutto il mondo.
Facilità d’impiego e conservazione Scarsa rilevanza nel contesto delle mastiti bovine.
dell'agente (laboratori / personale Richieste competenze, strutture e attrezzature specifiche per
specializzato / singoli individui)
la sintesi e la purificazione della tossina. SEB presenta una
buona stabilità ambientale e facilità di trasporto tuttavia
l’impiego come arma biologica presenta dei limiti relativi alla
quantità e alle modalità necessarie per un attacco su larga
scala. Possibile impatto mediatico rilevante anche in casi
isolati.
Impatto sugli scambi commerciali
Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti
Blocco / limitazione al commercio Generalmente nessuna limitazione legale al commercio di
(singolo animale, mandria, area
animali.
delimitata, totale)
Lista di prodotti vietati
Sospensione o divieto di distribuzione del latte crudo non
conforme alla normativa (Circ. 19/SAN/07).
Perdita di indennità
Possibile sospensione o revoca della licenza alla distribuzione
del latte crudo per il consumo umano.
Difficoltà e tempistica del recupero Variabili, a seconda delle tempistiche con cui il latte rientra
di eventuali indennità perse
nei parametri.
Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti
Blocco / limitazione al commercio Generalmente nessuna limitazione legale al commercio di
(singolo animale, mandria, area
animali.
delimitata, totale)
Lista di prodotti vietati
Prodotti non conformi alla normativa comunitaria per quanto
riguarda le contaminazioni da CPS e da SE (CE 2073/2005).
Perdita di indennità
L’Italia non risulta indenne.
Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti
Blocco / limitazione al commercio Generalmente nessuna limitazione legale al commercio di
(singolo animale, mandria, area
animali.
delimitata, totale)
Lista di prodotti vietati
Prodotti non conformi alla normativa comunitaria (CE
2073/2005).
Perdita di indennità
L’Italia non risulta indenne.
Paesi con legislazioni
REGIONE LOMBARDIA.
particolarmente restrittive
Possibilità di creare aree di controllo
Estensione dell'area
Non applicabile. Attualmente la normativa lombarda non
prevede l’istituzione di alcuna area di controllo.
3.7.1 Potenziale dannoso dell'agente
3.7.2
3.7.3
4
4.1
4.1.1
4.1.2
4.1.3
4.1.4
4.2
4.2.1
4.2.2
4.2.3
4.3
4.3.1
4.3.2
4.3.3
4.3.5
4.4
4.4.1
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 10
5
5.1
5.1.1
5.2
5.2.1
5.3
5.3.1
5.3.2
5.4
5.4.1
6
6.1
6.1.1
6.1.2
Benessere animale
Impatto sul benessere animale (durata)
Presenza e durata dei danni al
Possibili forme cliniche lievi della durata di alcuni giorni che
benessere animale
possono cronicizzare seguendo generalmente un andamento
subclinico.
Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia
Se presenti indicare la percentuale Variabile. Attualmente le forme cliniche sono generalmente
meno frequenti delle subcliniche. Eventuali stati di sofferenza
dell’animale, soprattutto durante la mungitura, possono
passare inosservati nei casi subclinici.
Severità / reversibilità della malattia
Gravità clinica / reversibilità della Variabile. Rare forme cliniche, possibile cronicizzazione
malattia
dell’infezione con danni irreversibili ai quarti colpiti, rara la
guarigione spontanea.
Sia le forme cliniche che quelle subcliniche possono portare
ad una cronicizzazione dell’infezione con lesioni irreversibili
alla ghiandola quali fibrosi, ascessi e ostruzione per sclerosi
degli sfinteri.
I ceppi adattati alla mammella di canidi e ovi-caprini sono in
grado di indurre gravi mastiti gangrenose.
Interventi terapeutici e loro
Variabile. La terapia delle infezioni acute può essere
efficacia
inefficace, la risposta è legata alla sua tempestività. La terapia
antibiotica, con il corretto principio attivo, in asciutta è quella
che presenta le maggiori possibilità di essere efficace. Nelle
rare forme iperacute la terapia antibiotica associata a quella
di sostegno risultano generalmente inefficaci (morte
dell’animale o riforma per compromissione irreversibile della
mammella).
Impatto sulle Libertà Animali
Libertà animali impedite
Impedimento delle Libertà:
− Dal dolore, dalle lesioni, dalle malattie.
− Di esprimere un comportamento normale
(conseguenze sulla fertilità).
Strumenti di controllo
Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi
Kit validati disponibili in Italia
Non applicabile.
Normative che regolano la
Monitoraggio obbligatorio per i produttori di latte crudo:
diagnostica
− Esame colturale che attesti la presenza di CPS per
quantità < 100 UFC/ml
Gli esami dei campionamenti ufficiali sono svolti dall’IZS della
Lombardia e dell’Emilia Romagna secondo normativa (circ.
19/SAN/07).
Per quanto riguarda gli alimenti il regolamento CE n°
2073/2005 stabilisce controlli su:
− Latte e siero di latte in polvere per la ricerca di CPS
con n = 5, c = 2, m = 10 ufc/g e M = 100 ufc/g
− Formaggi, latte e siero di latte in polvere per la ricerca
di enterotossine qualora i controlli sopracitati
evidenzino valori > 105 ufc/g, tali tossine non devono
essere rilevabili in 25g di prodotto (n = 5)
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 11
6.1.3 Metodologie diagnostiche descritte REGOLAMENTO CE n° 2073/2005:
da enti internazionali (OIE, UE)
− ELISA per la ricerca di enterotossine effettuato dai
laboratori di referenza europei.
− ESAME BATTERIOLOGICO per la ricerca dei CPS
6.1.4 Possibilità / Obbligo di effettuare
test DIVA (vaccini marker)
secondo lo standard ISO 6888-1 (agar Baird-Parker) o
ISO 6888-2 (agar RPF).
Nessuna.
6.1.5 Giudizio complessivo
Il controllo e l’eradicazione di questi agenti sono possibili a
dell’adeguatezza degli strumenti di livello di singolo allevamento, la possibilità d’instaurare un
piano di eradicazione obbligatorio per aree estese è da
controllo
valutare (situazione epidemiologica, sforzi economici e
organizzativi). A prescindere dall’approccio che s’intende
seguire per la messa in atto di un piano finalizzato a tali
obiettivi è fondamentale che siano presenti in allevamento
delle condizioni iniziali quali un buon livello di biosicurezza,
igiene e management, con particolare attenzione a tutti gli
aspetti inerenti alla mungitura ed all’ingresso di nuovi animali
in azienda (vacche e manze). Nei casi in cui non sia praticabile
l’eradicazione ma solo il controllo degli agenti in maniera
accettabile si resta esposti ad alcuni rischi quali l’introduzione
di nuovi ceppi e l’aumento di nuovi casi al verificarsi di
particolari condizioni ambientali (periodi eccezionalmente
rigidi che possono portare al lesioni della cute mammaria).
Un piano di eradicazione basato sulla segregazione degli
animali infetti e sull’eventuale riforma dei soggetti cronici che
non rispondono al trattamento presenta un rapporto
costi/benefici decisamente favorevole sul lungo periodo;
affinché questo sia possibile, oltre alle pre-condizioni
inizialmente elencate, è fondamentale l’impiego di un
corretto
protocollo
diagnostico
(campionamento,
identificazione sane/infette, controlli periodici) e terapeutico
(in particolare scelta dei corretti principi attivi per la terapia
delle forme cliniche e durante l’asciutta).
I Metodi di controllo basati sulla sola riforma dell’animale
hanno dato risultati altalenanti e comunque inferiori quelli
della segregazione.
La vaccinazione, nei Paesi dove viene impiegata, non ha
mostrato particolare efficacia nel prevenire il contagio.
6.2
Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione
6.2.1 Ostacoli / incentivi alla prevenzione Ostacoli − Eventuali sforzi organizzativi ed economici anche
importanti per migliorare igiene, management e biosicurezza;
costi a carico dell’allevatore; mancanza di un test rapido ed
affidabile da effettuare in campo; vaccini inefficaci (dove
disponibili); difficoltà tecniche nella costituzione dei gruppi;
problematiche nelle aziende che impiegano mungitura
robotizzata.
Incentivi − Rapporto costi/benefici favorevole; indispensabile
per controllo ed eradicazione; obblighi correlati alla vendita di
latte crudo.
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 12
6.2.2 Possibili mezzi di prevenzione e loro Biosicurezza, management e igiene sono efficaci per ridurre la
efficacia
6.2.3
6.2.4
6.2.5
6.2.6
6.3
6.3.1
diffusione all’interno dell’allevamento e per prevenire
l’ingresso di nuovi ceppi o bovini infetti (controllo delle manze
e delle vacche acquistate da allevamenti esterni).
La segregazione degli animali infetti e la creazione di gruppi
mungitura basati sullo stato sanitario delle bovine previene
efficacemente la diffusione degli agenti (quando impiegate
correttamente). La vaccinazione contro S. aureus ha mostrato
risultati altalenanti e, in generale, scarsa efficacia nella
prevenzione ed il controllo delle infezioni.
Disponibilità di vaccini commerciali A livello internazionale sono disponibili due formulati
a livello Europeo / Internazionale
vaccinali spenti relativi a S. aureus:
− StarVac® di Hipra, disponibile in alcuni Paesi Europei,
tra cui l’Italia.
− Lysigin® di Boehringer Ingelheim, coltura lisata
contenente diversi ceppi (disponibile in Nord
America).
Disponibilità di vaccini marker a
Nessuna.
livello Europeo / Internazionale
Efficacia della vaccinazione
Attualmente inefficace. I presidi impiegati per la prevenzione
della mastite da S. aureus sono costituiti dall’intero agente
inattivato, il loro impiego stimola efficacemente solo
l’immunità umorale (per altro già presente anche in animali
sani) che non pare in grado di proteggere le bovine
dall’infezione; ulteriori limiti legati alla vaccinazione sono le
interferenze dei costituenti del latte con la risposta
anticorpale, l’incompleta conoscenza dei fattori di
patogenicità dell’agente, l’elevata variabilità dei ceppi nelle
diverse aree del mondo, la difficoltà nella scelta di un corretto
formulato (adiuvanti compresi). Studi sperimentali e di campo
in varie parti del mondo hanno evidenziato risultati
altalenanti, in alcuni casi registrando un decremento di
infezioni negli animali vaccinati in altri no.
Nuovi vaccini sono in fase di studio, con differenti approcci, in
particolare i vaccini a DNA hanno mostrato dei risultati
promettenti per la loro capacità di stimolare anche la risposta
immunitaria cellulo-mediata senza indurre stress vaccinale.
Normative che regolano gli
Impiego del vaccino registrato.
interventi vaccinali
Adeguatezza degli strumenti per il controllo
Ostacoli / incentivi al controllo
Ostacoli − Eventuali sforzi organizzativi ed economici iniziali,
anche importanti, per migliorare igiene, management e
biosicurezza; costi a carico dell’allevatore; notevole livello
collaborativo tra allevatore, veterinario aziendale e
laboratorio; mancanza di un test rapido ed affidabile da
effettuare in campo; vaccini inefficaci (anche dove
disponibili); difficoltà tecniche nella costituzione dei gruppi;
problematiche nelle aziende che impiegano mungitura
robotizzata.
Incentivi − Rapporto costi/benefici decisamente favorevole
quando effettuato correttamente; obblighi correlati alla
vendita di latte crudo.
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
Pag. 13
6.3.2 Possibili mezzi di controllo e loro
6.3.3
6.4
6.4.1
6.4.2
6.4.3
Igiene, Biosicurezza e management sono fondamentali per il
efficacia
controllo e l’eradicazione degli agenti a livello di allevamento.
Il Controllo basato sulla sola riforma degli infetti fornisce
risultati altalenanti.
Un piano controllo e l’eradicazione basato sulla segregazione
permette di eradicare gli agenti nelle realtà dove esso è
applicabile correttamente.
La terapia è un importante mezzo per il controllo in asciutta
mentre durante la lattazione deve essere attentamente
valutata. La vaccinazione è scarsamente efficace.
Normative che regolano i mezzi di Controlli obbligatori (latte di massa) solo per gli allevatori che
controllo
vendono latte crudo (circ. 19/SAN/07).
Adeguatezza degli strumenti per la terapia
Sistemi terapeutici in uso (cura e
Terapia antibiotica in lattazione ed eventuale terapia
prevenzione)
sintomatica per le forme cliniche.
Terapia antibiotica con prodotti specifici per l’asciutta
(maggiore efficacia).
Normative che regolano la terapia Rispetto dei tempi di sospensione dei prodotti impiegati
medica
durante la lattazione.
Eventuali residui / tempi di
Possibile presenza di residui nel latte qualora non vengano
sospensione
rispettati i tempi di sospensione dei presidi impiegati per la
terapia in lattazione (generalmente 2-4 giorni). Possibile
presenza di residui nelle carni (riforma di animali che non
rispondono alla terapia).
Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus)
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