2: Ascolto i desideri - ACI – Azione Cattolica Italiana di Siracusa

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2: Ascolto i desideri - ACI – Azione Cattolica Italiana di Siracusa
Genitori per… 2008/2009
Scheda 2: Ascolto i desideri __________________________
Mi manca qualcosa
Sono “affermazioni”, slogan, frasi, citazioni che aiutano a introdurre il tema e a suggerire modi
diversi di pensare e porre la questione: dovrebbero provocare e aiutare a riflettere, magari facendo riferimento ad alcune delle attività che i ragazzi fanno in parallelo .
Guardando dentro la loro vita i ragazzi scoprono tanti desideri che determinano quotidianamente le loro scelte; cominciano a
distinguere tra i bisogni che esigono un’immediata soddisfazione, e i desideri che invece motivano l’orientamento e le scelte
della vita. Noi adulti, più spesso, consideriamo “bisogni” le esigenze irrinunciabili, sostanziali, e “desideri” le cose opinabili, marginali o secondarie. I desideri e le aspirazioni rappresentano in ogni caso la nostra umanità, l’attenzione alla vita, la tensione
alla scoperta e al miglioramento. Cerchiamo di guardare anche dentro di noi per riconoscere i nostri bisogni e desideri, le istanze fondamentali e gli atteggiamenti che normalmente viviamo.
Non ci interessa per il momento dare una gerarchia di importanza, definire quali bisogni siano fondamentali e quali secondari o
superflui, ma piuttosto osservare con attenzione dentro le nostre vite, scoprire che anche noi siamo ispirati nel nostro agire da
bisogni e cerchiamo di realizzare desideri …potremo anche comunicarci le scoperte che faremo.
Vi proponiamo due brevi letture che possono servire da stimolo di avvio per guardare alla nostra vita e condividere alcune impressioni iniziali.
Il dovere e le passioni di Homer e famiglia (di James Lawer)
Nella recensione di Harry Potter e il calice di fuoco, di J.K.Bowling, Spider Robinson scrive: “Sì, Harry è una sorta di santarellino, è
l'anti-Bart. Ma vogliamo davvero che i nostri bambini non abbiano un modello migliore dei Simpson?” Ebbene, come modello
per i bambini non dobbiamo per forza scegliere tra Harry Potter e Bart Simpson, c'è anche, ad esempio Lisa Simpson. E poi, I
Simpson non è riducibile a ciascuno dei suoi personaggi; deve essere visto in una prospettiva più globale: se si identifica la perfezione del modello morale nella figura del santarellino e non si analizza a fondo la posizione morale di Lisa Simpson, si dimostra solo di avere una visione ristretta della virtù morale.
Che cos'è la virtù
Secondo Immanuel Kant, una caratteristica fondamentale della morale è il legame con l'idea di “dovere”, che implica la presenza di due forze opposte. Da una parte ci sono i nostri desideri, sentimenti e interessi, accompagnati da paure, inimicizie, gelosie
e insicurezze, dall'altra parte ciò che si pensa di dover fare e il tipo di persona che si pensa di dover essere. Il termine dovere
suggerisce che queste due tendenze contrapposte spesso si trovino in conflitto e che il corrispondere all'idea di dovere possa
essere difficoltoso e comportare sacrifici di varia natura. Colui che vuole aderire appieno all'ideale di virtù deve essere deciso a
subordinare e anche sacrificare, se necessario, desideri, sentimenti e interessi, deve volere solo ciò che è giusto ed essere una
persona moralmente irreprensibile.
Gli episodi della famiglia Simpson spesso mettono in luce il conflitto tra desideri personali, sentimenti e interessi da una parte e
il senso del dovere morale dall'altra.
La coscienza e le sue manifestazioni
Qualche volta il conflitto è messo in luce da una caricatura del senso del dovere. Homer Simpson è particolarmente abile nel
considerare il soddisfacimento dei suoi desideri e interessi come un preciso dovere morale, con la conseguenza che per lui non
si verifica alcun conflitto interiore…
...e io me lo compro! (Da L’Osservatorio Findomestic)
Analisi dell’acquisto d’impulso, che sembra tornare in auge dopo il boom degli anni ’80. Fra tanti progetti d’acquisto rispunta
l’acquisto d’impulso: come, quando e a chi succede di lasciarsi prendere dall’irresistibile voglia. Consumatori riflessivi, ma non
troppo: ogni tanto bisogna abbandonare la pianificazione degli acquisti e cedere alle voglie.
Il desiderio rispunta rigoglioso di fronte all’articolo bello e quando si è un po’ su di giri, ma non deve essere una vera e propria
follia. Acquistare d’impulso qualcosa per sé o qualcosa per tutta la famiglia? Per ora vincono i consumi edonistici.
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Ma l’acquisto d’impulso è dunque veramente finito con gli anni ‘80 durante i quali si sono celebrati i riti di un consumismo sopra
le righe, o ancora oggi è possibile rintracciare modelli comportamentali analoghi? L’Osservatorio ha voluto verificare questo fenomeno in apparenza quasi scomparso, ma forse ancora significativamente presente in certi ambiti di consumo.
…Quando è più facile cedere ad un’irresistibile voglia di acquistare
…Facciamo luce sugli oscuri oggetti del desiderio
…Un confronto sul territorio
Dove sono i consumatori più impulsivi e dove i più riflessivi? Cambiano con la latitudine e la longitudine gli oggetti del desiderio
e le modalità d’acquisto.
…Piacere e dovere: la doppia lunghezza d’onda del consumatore
Un’opportunità non trascurabile si apre dunque alla distribuzione commerciale, se saprà essere capace di cogliere i messaggi
del consumatore, lanciati su questa doppia lunghezza d’onda, in alternanza fra l’appagamento di esigenze pianificate e desideri
improvvisi.
Facciamo la lista
È un’attività o semplice conclusione per compiere una prima sintesi delle problematiche emerse nella fase precedente.
Comunichiamo le impressioni e le scoperte che gli stimoli ascoltati ci hanno suggerito. La condivisione non ha lo scopo di “mettere in piazza” i nostri sentimenti. Sarà importante per ognuno come modo per farsi un elenco interiore dei bisogni rilevati o dei
desideri che ci motivano. Potrà anche capitare di rilevare similitudini di atteggiamenti o stabilire affinità di comportamenti.
Sull’elenco che ognuno si farà, potrà trovare conforto o confronto con alcuni brani successivi.
Il necessario mi basti
Suggerimenti di brani della Sacra Scrittura o del Magistero riferiti ai temi in discussione.
Gen 2,7-9; 3,1-7
Il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero
della conoscenza del bene e del male.
Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio ha detto:
Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi
possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male".
Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del
suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti
e due e si accorsero di essere nudi.
Mt 4,1-11
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e
quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane".
Ma egli rispose: "Sta scritto: ''Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”''.
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Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, gettati
giù, poiché sta scritto: ''Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a
urtare contro un sasso il tuo piede"”. Gesù gli rispose: "Sta scritto anche: ''Non tentare il Signore Dio tuo””
Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". Ma Gesù gli rispose: "Vattene, satana! Sta scritto: ''Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto”".
Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.
Rm 7,14-25
Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. Io non riesco a capire
neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella
mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io
trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge
di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge
del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge
del peccato
S. Agostino (Disc. 19,2-3)
Non andare in cerca del gregge, non preparare imbarcazioni per recarti nelle più lontane regioni da dove trovare profumi. Cerca
nel tuo cuore ciò che è gradito a Dio. Bisogna spezzare minutamente il cuore. Temi che perisca perché frantumato? … crea in
me un cuore puro (sal. 50,12). Quindi deve essere distrutto il cuore impuro, perché sia creato quello puro.
Paolo VI (7.3.1965)
L'uomo si adatta ad ogni cosa: è capace di farsi avvocato delle cose cattive pur di sostenere la libertà del proprio piacimento,
e che tutto può e deve manifestarsi, senza alcuna preclusione nei confronti del male; una libertà indiscriminata per ciò che è
illecito. Si finisce cosi per autorizzare tutte le espressioni della vita inferiore; l'istinto prende il sopravvento sulla ragione; l'interesse sul dovere, il vantaggio personale sul benessere comune. L'egoismo diviene perciò sovrano nella vita dell'individuo e di
quella sociale. Perché? Perché si è dimenticato ciò che è bene e ciò che è male. Non si conosce più la norma assoluta per
tale distinzione, vale a dire, la legge di Dio. Chi non tiene più conto della legge del Signore, dei suoi comandamenti e precetti
e non li sente più riflessi nella propria coscienza, vive in una grande confusione e diventa nemico di se stesso. È innegabile,
infatti, che tanti malanni nostri sono procurati dalle nostre stesse mani, dalla sciocca cattiveria, ostinata nel ricercare non quello che giova, ma quello che è nocivo all'esistenza. Bisogna dunque rinnovare e rinvigorire la nostra capacità di discernere il
bene dal male.
Economia domestica
Spazio dedicato alle attività e al confronto in gruppo. Si tratta di attività che coinvolgono direttamente gli adulti, con l’intento di stimolare un contributo personale o di coppia, che aiuti a ripensare
a sé, a stimolare un confronto, a cogliere aspetti e sfumature diverse.
Nel labirinto dei desideri
Tracciamo su un cartellone un labirinto il cui percorso è delimitato dalla lista dei desideri e dei sentimenti, che abbiamo definito
nella prima parte (nel “Facciamo la lista”). Possiamo raggrupparli secondo alcune direttrici: che cosa desideriamo per noi; che
cosa desideriamo per i nostri figli; come esprimiamo la nostra genitorialità; quali i parametri di riferimento; che cosa ci fa sentire
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genitori; quali desideri, bisogni, aspirazioni sentiamo prevalenti oggi; quali idee di successo; quali pubblicità ci attraggono, che
cosa ci sollecita ad agire o fare qualcosa ….
Nella mappa che ne deriva possiamo far emergere come ci muoviamo continuamente dentro i percorsi delimitati dai nostri desideri e bisogni.
Hide Park corner
Immaginiamo di essere nel noto parco inglese e di voler presentare le nostre idee
Quali i sogni/desideri più grandi che vorrei realizzare?
Quali le motivazioni che porto a loro sostegno? (..mi fa comodo, “me lo sento”, “è opinione comune e diffusa…”)
Quali sono le mie verità, i miei scopi?
Sono condivise dagli altri della mia famiglia?
Quanto influenzo i miei figli con le mie verità?
Consigli per gli acquisti
Suggerimenti bibliografici per approfondire.
5 Rivista É vita, supplemento mensile di Avvenire
5 Rivista Noi genitori e figli , supplemento mensile di Avvenire
5 Raffella Iafrate, La verità di ciascuno,
dalla Relazione introduttiva sull’affettività al Convegno Ecclesiale di Verona
Il modo con cui abitualmente ci rapportiamo agli altri è condizionato sempre più dalle nostre categorie mentali, dai nostri stati
d’animo e sempre meno da ciò che l’altro è veramente.
Inoltre teniamo poco conto che le persone cambiano, maturano, attraversano esperienze diverse che modellano, formano e incidono in maniera profonda nel modo di agire, di pensare e di porsi di fronte alla vita. Le persone non sono una realtà immutabile e statica: esse evolvono e cambiano, contemporaneamente noi facciamo una gran fatica a riconoscerle nella loro verità e
nel loro essere.
Alle volte questo può verificarsi anche verso i figli. Ogni genitore, come è anche giusto che sia, riversa attese e speranze su di
loro: in alcuni casi, però, esse non tengono in debito conto la personalità e le caratteristiche del ragazzo poiché sono calibrate
esclusivamente sui bisogni e sui desideri dei genitori. Si fa molta fatica a riconoscerlo cambiato, maturato, indipendente, ad
accettarlo nelle diverse fasi della vita, accontentandosi di un’immagine ideale poco veritiera. Il nostro compito educativo è di
tirar fuori proprio come Michelangelo scultore, l’opera d’arte già contenuta in un blocco di marmo che va “solo” liberata.
5 Jole Baldaro Verde (Psicologo e sessuologo - Univ. Genova)
“Il figlio d'altra parte, dal punto di vista psicoanalitico, rappresenterebbe la reviviscenza e la riproduzione del proprio narcisismo.«Il bambino deve appagare i sogni e i desideri irrealizzati dei suoi genitori: il maschio deve diventare un grand'uomo e un
eroe in vece del padre e la femmina deve andare sposa ad un principe in segno di riparazione tardiva per la madre. Nel punto
più vulnerabile del sistema narcisistico - l'immortalità dell'io che la realtà mette radicalmente in forse - si ottiene sicurezza rifugiandosi nel bambino» (Freud, 1914, p. 461)”.
5 Antonella Amoruso
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La questione del desiderio di formazione come desiderio di vita.
“Desiderare una formazione completa è parte integrante del desiderio di vivere, in quanto strumento di energia biologica, psicologica e sociale che sembra tracciare i suoi solchi nel caos del reale. Voler apprendere è un processo, risultato di una costruzione psicologica che vede il soggetto autore di se stesso, come sostiene Ardoino. Si tratta di sviluppare la capacità di uscire
"da questa tuttologia, da questa onniscienza castrante e frustrante". L'essere umano, ivi compreso il formatore, ha dei limiti da
cui non può prescindere; significherebbe annientarsi e distruggere quello che essenzialmente è ...
Desiderare formarsi significa accettare di comprendere quel che ci sfugge. "Comprendere è crearsi, è farsi vita”. La dimensione
ontologica dovrebbe prevalere sul desiderio di "far sapere". Occorrerebbe, per non cadere nell'illusione, essere disposti a riconoscere l'importanza del silenzio, considerarsi incompiuti sul piano della conoscenza ultima”.
Aggiungi al carrello
Questa è la parte dedicata agli impegni che il gruppo o il singolo partecipante decidono di prendersi.
Elaborare un progetto insieme, individuare un modo nuovo di incontrarsi, di vivere la comunità, fare
attenzione ai rapporti creati e alla fraternità che porta con sé la fantasia e la voglia di dar vita a qualcosa di nuovo. E’ il tentativo di uscire fuori dalla logica dell’incontro per l’incontro, dove tutto inizia e
finisce lì.
Ascolto i desideri nella mia vita
Possiamo proporre alcune iniziative personali: l’analisi delle abitudini di vita “inconsce”, assunte senza scelta, ma adottate per
abitudine o noncuranza. Possiamo proporci di ascoltare attivamente i nostri figli per capire quali siano i loro desideri e i bisogni,
e cogliere i modi con cui li esprimono.
Si può anche valutare se proporre il medesimo incontro per altri gruppi di adulti o valutare nella cerchia degli amici di ognuno
quali siano gli atteggiamenti prevalenti.
Interessante sarebbe anche andare insieme nel Centro Commerciale per fare insieme la spesa confrontando la lista preparata
ed il carrello riempito.
Si può concludere con la preghiera di Madre Teresa:
Un tocco di luce
Signore, insegnami a non parlare come un bronzo risonante
o un cembalo squillante, ma con amore.
Rendimi capace di comprendere
e dammi la fede che muove le montagne, ma con l’amore.
Insegnami quell’amore che è sempre paziente e sempre gentile;
mai geloso, presuntuoso, egoista o permaloso;
l’amore che prova gioia nella verità,
sempre pronto a perdonare,
a credere, sperare e a sopportare.
Infine, quando tutte le cose finite si dissolveranno
e tutto sarà chiaro,
che io possa essere stato il debole ma costante
riflesso del tuo amore perfetto.
(Madre Teresa di Calcutta)
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