Le mamme italiane, sempre più informate, sempre più digital
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Le mamme italiane, sempre più informate, sempre più digital
Le mamme italiane, sempre più informate, sempre più digital L’esperienza totalizzante della maternità si inserisce in uno scenario in piena trasformazione, dove anche i padri scoprono un nuovo ruolo Q uest’anno, in Italia, sono nati fino a oggi oltre 483.000 bambini. Per fine anno saremo senz’altro sopra quota 500.000, in perfetta media con quanto avvenuto negli ultimi sette anni. Certo, non saranno tutti figli unici, ma in ogni caso centinaia di migliaia di donne - su una popolazione femminile intorno ai 31 milioni - hanno scoperto una nuova, totalizzante dimensione: essere mamma. Nel nostro Paese il crollo delle nascite, iniziato con la crisi economica nel 2008 e una netta inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, è proseguito fino a raggiungere il picco minimo nel 2014, con ben il 12% di nati in meno. È quanto emerge dall’analisi sul bilancio demografico svolta dall’Istat, che ha registrato, l’anno scorso, circa 68.000 nascite in meno rispetto all’inizio della crisi. Si è di fronte a una tendenza “ponderata”, almeno in parte, dall’aumento dei nati stranieri, che si è però fermato scendendo per la prima volta, l’anno scorso, sotto la soglia di due figli per donna (1,97). Ma chi sono, vecchie o nuove che siano, le mamme di oggi? “Super madri” capaci di divenire manager efficienti della famiglia o donne fragili che riescono meglio grazie alla collaborazione dei loro mariti? A tentare di traccia- re l’identikit della “mamma 2015” è una ricerca condotta da GFK, risalente allo scorso maggio, mese per eccellenza dedicato alle madri e al loro ruolo nella famiglia e nella sociètà; un’indagine in grado di mettere a fuoco e di svelare un’identità rinnovata, a partire dal titolo stesso dell’approfondito monitoraggio: “Madri che cambiano. Due generazioni a confronto”. “Yummy Mummy” alla riscossa La domanda di fondo che si sono posti i ricercatori è stata: “Come si vede la mamma dei nostri giorni rispetto a quarant’anni fa?”. Ebbene, la donna di oggi è una madre senz’altro capace di gestire la propria famiglia ma convinta (84%) che siano necessarie molta più responsabilità e impegno rispetto a un tempo per conservare l’equilibrio della famiglia. La ricerca, in effetti, mostra che la donna e mamma rimane impegnata a fondo nel suo ruolo di amministratrice della casa, nonostante i compagni risultino molto più collaborativi che in passato. Secondo un’altra indagine, sviluppata dall’istituto Doxa in concomitanza con l’ultima “Festa della mamma”, per oltre la metà delle donne italiane diventare madre rimane una fra le esperienze più importanti nel corso La madre italiana di oggi si rivela “donna affettuosa”, “vera amica” per i suoi figli e sempre più disponibile ad aprirsi verso l’esterno. La figura della “mamma chioccia” di stampo mediterraneo si allontana, lasciando spazio all’emergere di una dimensione nuova, più incline al modello statunitense, quello della cosiddetta “yummy mummy” 5 pagina 483 mila bambini nati nel 2015 Quota del pil dei settori salute e 75% benessere dei genitori accedono più volte a Facebook 36,7% usa lo smartphone per confrontare le offerte durante lo shopping della vita. Però, al fianco degli aspetti descritti come “meravigliosi” legati alla maternità, compaiono zone d’ombra, spesso legate a elementi pratici. Ad esempio, in base all’indagine, si evince che quattro donne su dieci si trovano un po’ in difficoltà a misurarsi con i problemi concreti della quotidianità, dove spiccano scarsa assistenza da parte delle istituzioni e la mai risolta difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia. La stessa ricerca, poi, prova anch’essa a definire la madre italiana di oggi, che si rivela “donna affettuosa”, “vera amica” per i suoi figli e sempre più disponibile ad aprirsi verso l’esterno. La figura della “mamma chioccia” di stampo mediterraneo si allontana, lasciando spazio all’emergere di una dimensione nuova, più incline al modello statunitense, quello della cosiddetta “yummy mummy”. Una madre capace di essere “tenera con i figli” ma senza dimenticare di lottare per imporsi come “figura di successo”, spesso seducente, a tratti deliziosa, molto più che carina. Una donna-madre, insomma, consapevole del ruolo centrale della famiglia, ma sempre attenta alla cura di sé, a rivendicare e ritagliarsi spazi per i propri interessi. Ma cosa comperare? Poi, quando si parla di cosa comperare per i figli è interessante notare che mamme a papa sono alli- mamme 55% millenial che hanno fatto su internet oltre il 25% del loro shopping neati, soprattutto per quanto riguarda i primi tre posti della classifica: abbigliamento, pannolini e cibo sono la prima scelta per entrambi. In questo quadro - secondo una ricerca realizzata pochi mesi fa da Privalia Watch, l’osservatorio ecommerce legato alla piattaforma per lo shopping online -, le cosiddette “digital mum” influiscono in maniera determinante sui consumi. Sono sempre più connesse, in rete, “always on”; e solo all’interno di Privalia equivalgono al 56% del totale dei soci. Il 39% ha figli sotto i dieci anni. E sono le mamme di età compresa fra i 30 e i 40 anni a incidere, per un valore del 54%, sul fatturato delle vendite. Il 20% ha un’ottima padronanza dei diversi device, dei social network e dei siti di acquisto online, diventati solidi alleati quotidiani. Ma sono tanti gli aspetti dello shopping online emersi dalla ricerca. Le mamme acquistano soprattutto per i loro bambini e per se stesse. Il 41% dichiara di dividere equamente il budget a disposizione fra bambini e guardaroba per sè. E le donne con figli rappresentano il 79% degli introiti del settore Baby&Kids, mentre i papà raggiungono il 21%. Inoltre, il 65% conferma di acquistare esattamente gli stessi marchi per sè e i propri figli, soprattutto quando si parla di abbigliamento, sottolineando la centralità del marchio e la fiducia riposta in esso. Inoltre, le mamme acquistano di più online rispetto al resto della popolazio- I numeri contenuti in questa infografica sono tratti da: dati socio-demografici Istat (2015); ricerca “Genitori e Social Media”, svolta da Pew Research Center (2015); sondaggio condotto da BabyCenter e Interactive Advertising Bureau (dicembre 2014); monitoraggio curato da Experian Marketing (2015) 6 pagina ne in generale, costituendo, così, il target ideale per i rivenditori online. A ribadirlo è anche il monitoraggio condotto da Experian Marketing lo scorso marzo, pronto a rilevare che per sette mamme su dieci internet ha cambiato il modo in cui si ottengono informazioni su prodotti e servizi; e mentre il 55,1% ha detto di aver modificato il modo di fare la spesa, il 44,5% delle mamme ha riferito di aver aumentato il volume di shopping su internet rispetto a prima, complice, probabilmente, la mancanza di tempo. Anche i prezzi entrano in gioco: il 36,7%, infatti, utilizza lo smartphone per la ricerca di offerte locali durante lo shopping. A ulteriore conferma di questa tendenza si allinea il sondaggio condotto a dicembre 2014 da BabyCenter e Interactive Advertising Bureau, che ha rivelato come il 55% delle mamme Millenial internaute abbia realizzato più di un quarto del proprio shopping online. E anche Survey Lab ha voluto condurre una ricerca sulle abitudini di acquisto online per i bambini, orientata a mamme e papà dunque, da cui emerge che addirittura il 96% dei genitori usa internet per ottenere informazioni e confrontare i prezzi prima di fare acquisti: il web viene considerato pratico ed economico, perché “permette di risparmiare”. Con i papà ormai abituati a comperare online per i figli. Padri evoluti, che amano acquistare in modo coordinato: all’atto dell’acquisto, i vestiti scelti sono spesso uguali per sè e i propri piccoli. L’evoluzione della figura paterna Proprio il ruolo dei padri è stato oggetto di attenzione di una imponente ricerca promossa dalla testata online Nostrofiglio e dal mensile Focus, con la collaborazione scientifica dell’Eurispes. Indagine che ha investigato l’evoluzione della figura paterna nella società, incentrata, appunto, su “I nuovi padri. Uomini e donne a confronto”. Ebbene, la ricerca ribadisce la graduale e sostanziale redistribuzione dei compiti tra uomini e donne all’interno di nuovi schemi organizzativi della vita domestica. Il 91,5% dei padri si è ormai abituato a “dare da mangiare ai figli”, a leggere loro racconti o favole (88,3%), ad accompagnarli alle attività extrascolastiche (85,2%), a farli addormentare (84,1%), a cambiare i pannolini (83,9%). Del tutto normale che i padri lavino e vestano i loro bambini (77,7%) e siano a loro supporto nello svolgimento dei compiti (77,7%). «Effettivamente abbiamo riscontrato un costante cambiamento nella figura del padre - sottolinea Sarah Pozzoli, direttore di Nostrofiglio.it, portale dedicato alle mamme e ai papà di nuova generazione edito da Mondadori -. Rispetto a sette anni fa, più o meno l’inizio del lungo periodo di crisi che sta ancora influenzando il nostro Paese, è cambiato molto. Forse proprio la crisi ha influenzato i padri italiani, spingendoli a occuparsi molto di più dei propri figli. Hanno maturato un atteggiamento “materno”, proprio nel momento in cui le madri tendono a “maschilizzarsi”. Una figura invade l’altra, nonostante la donna, all’interno della famiglia, continui a mantenere, in un’ampia maggioranza di casi, il ruolo di principale figura organizzativa. Però, continua Pozzoli, la parte più tenera della figura materna sta emergendo molto di più nei padri, che fanno meno ricorso all’autorità e più all’autorevolezza, restando sempre alla ricerca di un ruolo preciso ma consapevoli della necessità, e della volontà, di fare un po’ anche la parte della mamma». Anche il ruolo dei padri, in Italia, sta cambiando: «Effettivamente abbiamo riscontrato un costante cambiamento nella figura del padre sottolinea Sarah Pozzoli, direttore di Nostrofiglio.it, portale dedicato alle mamme e ai papà di nuova generazione -. Rispetto a sette anni fa, più o meno l’inizio del lungo periodo di crisi che sta ancora influenzando il nostro Paese, è davvero variato molto». (Fine prima parte- La seconda verrà pubblicata giovedì 17 dicembre Testo a cura di Daily Media, con il contributo di Mediamond 7 pagina