Newsletter num.9
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NEWS LETTER DI ASPEm Onlus N° 9 - Giugno 2016 N. 9 - Giugno 2016 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus PROROGATO ALL’8 LUGLIO 2016 IL BANDO PER IL SERVIZIO CIVILE!!!! ABBIAMO ANCORA TEMPO FINO ALL'8 LUGLIO ORE 14.00 PER SCEGLIERE IL SERVIZIO CIVILE CON ASPEm. Pag. 1 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus N° 9 - Giugno 2016 NOTIZIE DI ASPEm Un mondo per tutti Cosa sono gli #SDGs? Per tutto maggio le ONG di CoLomba hanno raccontato i #SustainableDevelopmentGoals con eventi, incontri e iniziative su tutto il territorio lombardo: #UnMondoPerTutti si costruisce insieme! #maggioECM #EducazioneAllaCittadinanzaMondiale Con ASPEm Onlus, CAST ONG, CeLIM Milano, CIAI, Associazione Centro Orientamento Educativo, Deafal ONG, ACRA, Istituto Oikos Onlus, Mani Tese Nazionale,Project for People Grazie a Fondazione Cariplo Durante questo percorso si è parlato di diversi temi attraverso 17 obiettivi da trattare e raggiungere, ognuno avente il proprio hashtag. Partendo dal #NoPoverty ovvero dalla possibilità di sconfiggere la povertà in tutte le sue forme, sino al #Globalgoals, dove è importante che tutti i paesi prendano parte al cambiamento, attraverso politiche nazionali e internazionali condivise, adeguate e coerenti perché si possano raggiungere gli obiettivi del Millennio. Di seguito tutti gli Hashtag: #NoPoverty #ZeroHunger #GoodHealth #QualityEducation #GenderEquality #CleanWater #CleanEnergy #DecentWork #ResilientInfrastructures #ReducedInequality #SustainableCities #ResponsibleConsumption #ClimateAction #LifeBelowWater #LifeOnLand #PeaceAndJustice #globalgoals Colomba - Cooperazione Lombardia #CoLomba #Cooperazione Serata “sociale” di ASPEm Venerdì 17 giugno, alla Cascina di Mattia, ASPEm ha messo “in scena” una Cena con Delitto. L’idea è venuta ai servizio-civilisti Italia, che hanno pensato di animare l’annuale cena sociale dell’associazione con un delitto – simulato, ovviamente – su cui i partecipanti alla cena hanno dovuto indagare per risalire all’assassino. La storia è stata ideata dai ragazzi insieme a Manuela Turotti, responsabile dei volontari ASPEm, a partire da una vicenda reale: la lotta dei campesinos peruviani contro le multinazionali di estrazioni dell’oro. Durante la serata i servizio-civilisti hanno interpretato, con tanto di trucco e parrucco, i personaggi protagonisti della storia: Rossana Roos (interpretata da Carlotta Bresciani), una sindacalista che lotta per le cause dei locali – e che poi si rivela essere l’assassina di Mirta Velasquez, la giornalista uccisa nella vicenda, Annabelle Amado (Leticia Pag. 2 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus N° 9 - Giugno 2016 Banful), una campesina che si è opposta alla multinazionale con un lancio di pietre contro i suoi dipendenti, Janet Velasquez (Clara Cappelletti), mediatrice assunta dalla multinazionale per trovare un accordo con i campesinos e Orlando Mirez (Nicolò Fagetti), politico locale e antropologo pro campesinos. Tra una portata e l’altra, i ragazzi (con l’aiuto di Manuela, nella storia sia presentatrice televisiva che, poi, commissario) hanno recitato le parti, tra interviste, annunci radiofonici, interrogatori e domande anche ai convitati, i quali raccogliendo gli indizi forniti durante la cena hanno cercato di risolvere “il caso”, cogliendo con attenzione contraddizioni e particolari utili alla sua risoluzione. Sempre tra buon cibo e buona compagnia, e soprattutto sempre per una buona causa. La cena, infatti, è stata organizzata, oltre che per creare un momento comune di condivisione e scambio tra soci e simpatizzanti, anche come evento di raccolta fondi a favore dell’associazione. E crediamo nessuno, tra i presenti, possa dire il contrario di questo: è stata una bellissima serata! Pag. 3 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus N° 9 - Giugno 2016 EVENTI POLITICI DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO Osservazioni sulla situazione politica peruviana di Jorge Cauti, avvocato esperto di diritti umani TRANSIZIONE DEMOCRATICA PERUVIANA, UN COMPITO INCONCLUSO Jorge Cauti De la Cruz* Caduta o fuga momentanea di Alberto Fujimori? Il prossimo 19 novembre saranno passati 16 anni dalla rinuncia di Alberto Fujimori1 alla presidenza della Repubblica. Questa data diede inizio a una fase cruciale della nostra storia repubblicana, prossima a compiere 200 anni (luglio 2021): la transizione democratica che avrebbe dovuto significare per noi peruviani la rottura definitiva con l’autoritarismo del passato, l’impunità della corruzione e le violazioni dei diritti umani, la ricostruzione di istituzioni importanti come il Potere Giuridico, la Polizia, le Forze Armate, etc.; tutte quelle entitá, cioé, più colpite sia dalla dittatura fujimorista sia dal periodo di violenza iniziato nel 1980 dal sanguinoso protagonismo di Sendero LuminosoNonostante ciò, ora ci ritroviamo con Damocle che minaccia con la sua spada il Perú di fargli perdere le poche libertà e la giustizia ottenute col ritorno alla democrazia. Keiko Fujimori ci presenta quest’ultimatum, dato che per la seconda volta consecutiva rischia di diventare la nuova Presidentessa della Repubblica, senza aver mai fatto chiarezza sulle sue responsabilità come uno dei principali protagonisti del governo del padre, e per giunta, lodando pubblicamente i presunti successi di quel discutibile governo, senza preoccuparsi della possibile beffa pubblica ai danni delle vittime di quell’epoca, nè della mancanza di rispetto per quelli che credono in una convivenza piú civilizzata da * Avvocato peruviano specializzato in diritti umani. Poco prima era scappato Vladimiro Montesinos, principale complice e coresponsabile delle piú gravi atrocitá del governo di Fujimori. 1 Pag. 4 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus N° 9 - Giugno 2016 raggiungere grazie alla democrazia che, ovviamente, né lei né la sua famiglia rappresentano. La domanda quindi sorge spontanea: Perchè in Perù? Per caso il Cile o l’Argentina sono stati minacciati con indecorosi “risorgimenti” di Pinochet o Videla nelle vesti di familiari o di qualcuno che ne rappresenti gli stessi valori nefasti? Che cosa giustifica nel Perú una situazione cosí inusuale e estrema? Ci sono varie spiegazioni a queste domande che vanno dalla tolleranza ingiustificata di un settore della nostra società civile per la corruzione, alla nostra debolezza istituzionale – vedi Amministrazione della Giustizia e Polizia - che si e’ dimostrata incapace di sanzionare i delitti più gravi del Fujimorato (anni 1992-2000). La somma di questi elementi, oltre a favorire l’impunità, ha scaturito nella cittadinanza la erronea sensazione per cui la corruzione e’ qualcosa di naturale, gemella della politica. Per questo candidature come quella di Keiko Fujimori e di altri discutibili personaggi pubblici vengono accettati passivamente senza nessuna indignazione. E’ per questo che per molti di noi sembra che il fujimorismo ancora non sia caduto ma solo scappato momentaneamente e rimane nei paraggi, rannicchiato, aspettando di ritornare sotto le sembianze di una figlia, un figlio o di qualsiasi altra persona che condivida i suoi deplorevoli valori antidemocratici. Di seguito faró riferimento a un altro fattore che potrebbe aggiungersi ai precedenti: la partecipazione incompleta della comunità internazionale, ovvero l’Organizzazione degli Stati Americani (Organización de Estados Americanos - OEA). L’OEA, in quanto garante del processo di transizione democratica iniziato nel 2000 avrebbe potuto svolgere un ruolo piú decisivo nel campo della lotta alla corruzione e della riforma delle nostre istituzioni inquinate dall’autoritarismo. Prosegui nella lettura … Ovviamente queste riflessioni vanno integrate con i risultati del recente ballottaggio che ha portato alla elezione del candidato liberista Kuczynki. Pag. 5 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus N° 9 - Giugno 2016 SERVIZIO CIVILE #Civilisti in Penna … scrivono In Genere, Educazione Ennesima notizia che arriva oggi dall’Italia, ennesima ragazza che viene, amorevolmente, uccisa dal proprio compagno. Sono mesi impegnativi, mesi in cui veniamo bombardati da notizie molto simili tra loro, provenienti dall’Italia, dal Brasile, dalla Germania, etc. in cui ci sono delle vittime, donne, e ci sono dei carnefici, uomini. In queste notizie, però, non si parla MAI del problema culturale e della necessità di cambiarla, questa cultura. Si cercano semplicemente i colpevoli o i motivi per cui tali persone abbiano subito tali soprusi. Ed è proprio in queste notizie, che continuano a frustrarmi, che trovo un senso alle attività che stiamo concludendo con il progetto Les (Lima Este Segura), a Huaycan. Da alcuni mesi ho avuto la fortuna di conoscere e lavorare in alcune scuole pubbliche delle zone H e Q di Huaycan. Queste scuole, giusto perchè ve le possiate immaginare, sono istituti enormi che accolgono bambin* di primaria e adolescenti di secundaria. Il sistema scolastico peruviano si suddivide in primaria e secundaria. La Primaria corrisponde alle scuole elementari e dura 6 anni; la Secundaria corrisponde alle scuole superiori e dura 5 anni. La maggior parte delle strutture sono fatiscenti, alcune classi si trovano all’interno di container, altre sono costruite in legno, altre in cemento. Dipende quanta fortuna si ha all’inizio dell’anno. Cani e gatti sono i benvenuti, nelle classi ovviamente. Il regolamento prevede(rebbe) che nessuno, esclusi docenti, alunni e personale del Ministero o di Ong inserite nella scuola, possa entrare nelle scuole. La realtà, però, ci mostra ben altro. Mamme, papà, bambini, anziani, adulti senza meta vagano e trascorrono molto tempo all’interno delle scuole, senza che nessuno li allontani. E, non a caso, sono proprio queste le scuole in cui docenti e genitori riscontrano numerosi problemi come spaccio di droga, violenze fisiche, prostituzione, etc. Come anticipato, il progetto Les si sta Pag. 6 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus concludendo e in questi due anni si sono susseguite diverse attività, rivolte soprattutto ai docenti. Durante il primo anno di esecuzione del progetto (2015) si sono svolte dieci sessioni formative rivolte ai professori di varie scuole, in cui si sono toccati vari temi come: maltratto, cause e conseguenze del maltratto e dell’abuso, abuso sessuale, lavoro di gruppo, etc. I docenti che hanno partecipato al ciclo formativo, ad oggi padroneggiano concetti e conoscono temiche prima quasi ignoravano. Durante queste sessioni si è presentato il materiale educativo che Aspem ha redatto appositamente per questo progetto. Sono stati elaborati due manuali, uno per primaria e uno per secundaria, in cui si raccontano storie vere, ispirate alle vite dei e delle ragazz* di Huaycan, che affrontano temi come la violenza sessuale, l’abuso sessuale, il maltratto, i cambiamenti dell’adolescenza, etc. Attraverso questi manuali i professori hanno avuto la possibilità di approcciare questi temi con i ragazzi in maniera più empatica e soprattutto più consapevole. Ogni professore, ha scelto autonomamente come coinvolgere i propri alunni e come renderli partecipi. Aspem, in ogni sessione, ha supervisionato il lavoro dei e delle docenti e l* ha supportat* in caso di necessità. E questa è la parte che mi ha lasciato più sorpresa. [Facendo un passetto indietro, i professori si sentono spesso abbandonati, frustrati e non supportati da nessuno. Ci sono docenti, completamente abbandonat* dalle istituzioni, che raccontano di avere avuto più di 5 alunne in classe che hanno denunciato di essere state vittime di violenza sessuale]. Assistere alle varie lezioni mi ha permesso di vedere come ogni professore avesse pensato a dinamiche diverse per entrare in contatto con i ragazzi. Alcuni semplicemente leggendo il racconto e riportando la propria esperienza, altri sottoponendo delle domande scritte ai ragazzi, altri inscenando un piccolo teatro. Vedere con che facilitá i professori affrontassero temi inerenti l’educazione sessuale, la violenza sessuale o anche “solo” fossero in grado di stimolare l’autostima dei ragazzi e soprattutto come i e le ragazz* ascoltassero e si dimostrassero interessat* a questi temi, fa sperare in un piccolo cambiamento positivo. Le domande dei e delle ragazz* sono tante, gli stereotipi e i preconcetti di piú. Formare professori che sappiano dare risposte, che stimolino i e le ragazz* e che, soprattutto, possano essere di supporto, permette loro di essere il punto di riferimento di quest* ragazz*. Trattare in classe argomenti come la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, il riconoscimento delle diverse forme di violenza o il problema delle gravidanze adolescenziali non suscita risate o stupore tra i e le ragazz* di Huaycan. In ogni scuola con cui abbiamo lavorato il numero di N° 9 - Giugno 2016 Il Progetto è reperibile sul sito: http://www.aspem.org/es/?q=c ontent/lima-este-seguraestrategia-efectiva-paralaprotecci%C3%B3n-frente-laviolencia-y-abuso-sexual Pag. 7 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus ragazze che abbandonano la scuola per motivi legati alla gravidanza sembra aumentare di anno in anno. Le storie che i ragazzi e le ragazze raccontano di (ipotetici) vicini, cugini o amici che sono stati vittime di violenza sessuale o che negli internet point sono stati adescati da adulti che li hanno obbligati a visionare materiale pornografico, non sono né sconosciute né rare. In un paese cattolico come il Perù, dove retorica e tabù sono ancora molto presenti si riesce a sviluppare una buona educazione sessuale in classe, si riesce a parlare di problematiche legate al genere, e soprattutto si fa prevenzione. I professori si interessano, si preparano e sono disposti a mettersi in gioco. I materiali educativi, approvati dal ministero dell’educazione, raccontano storie vere, in cui i e le ragazz* si possano riconoscere, spiegano loro quali sono i cambiamenti fisici e psicologici che affronteranno in quanto adolescenti, introducono concetti quali la masturbazione e facilitano il dialogo tra ragazz* stess*. Quest* adolescenti, quando si trovano di fronte a professori preparati e aperti, ascoltano attivamente, non si nascondono dietro risatine, domandano e placano le curiosità più banali cui altrimenti nessuno saprebbe rispondere. Educare a conoscere e amare prima di tutto se stessi, a rispettare gli altri e conoscere la (difficile) realtà che ci circonda sono le basi per formare uomini e donne che si rispettino reciprocamente e che pretendano di avere le stesse opportunità, indipendentemente dal loro sesso. Mi piacerebbe, un giorno non troppo lontano, che questa diventasse una realtá anche italiana. N° 9 - Giugno 2016 Articolo su Huaycan a questo link: Articolo di: Cristina Lorniali Lima, 8 Giugno 2016 Pag. 8 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus N° 9 - Giugno 2016 Piccola rassegna stampa *** Segnaliamo un interessante articolo di Moisés Naìm tradotto e pubblicato il 21 giugno del corrente anno sul quotidiano La Repubblica. Una riflessione su alcune idee illusorie che qui da noi ci siamo fatti circa la situazione politica dei più grandi paesi dell’America latina *** Secondo il rapporto annuale “La Condizione dell’Infanzia nel Mondo 2016- La giusta opportunità per ogni bambino” dell’UNICEF entro il 2030 (data conclusiva degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) si assisterà ad uno sterminio silenzioso e 167 milioni di bambini continueranno a vivere in povertà Chi è Mosés Naìm Il Rapporto UNICEF Obiettivi di Sviluppo Sostenibile Pag. 9 NEWS LETTER DI ASPEm Onlus N° 9 - Giugno 2016 Bando servizio civile aperto FINO ALL'8 LUGLIO!! ABBIAMO ANCORA TEMPO FINO ALL'8 LUGLIO ORE 14.00 PER SCEGLIERE IL SERVIZIO CIVILE CON ASPEm. Cerchiamo 4 giovani per la sede di ASPEm a Cantù: educazione alla cittadinanza globale, animazione e promozione dei diritti 6 giovani per Lima, Perù 4 per Cajamarca, Perù 6 per La Paz, Bolivia 4 per Tarija, Bolivia Tutte le informazioni e le descrizioni dei progetti sul sito www.aspem.org e sulla pagina facebook aspemitalia Oppure telefonate al 031711394 Pag. 10