2010_Bilancio di Missione ASPEm
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2010_Bilancio di Missione ASPEm
BILANCIO DI MISSIONE ASPEM 2010 INDICE INTRODUZIONE E NOTA METODOLOGICA 1. IDENTITA’ E MISSIONE 1.1 BREVE STORIA 1.2 VISION E MISSION 1.3 CARTA DEI VALORI 1.4 STAKEHOLDER 1.5 GOVERNO E RISORSE UMANE 2. ATTIVITA’ ISTITUZIONALI 2.1 AREE DI INTERVENTO 2.2 I PROGETTI - PERSEGUIMENTO DELLA MISSIONE 2.3 FONTI DI FINANZIAMENTO E DATI ECONOMICI 3. PROSPETTIVE 1 INTRODUZIONE E’ il primo anno che ASPEm si impegna ad elaborare un bilancio di missione, che va ad integrare in maniera significativa la documentazione a disposizione del pubblico, per comunicare sempre meglio le attività svolte e le motivazioni che permettono ancora la vita dell’Associazione. Il bilancio di missione racconta la storia di ASPEm, presenta i suoi valori, i suoi partners e tutte le persone e le Istituzioni coinvolte nelle sue attività. Il bilancio di missione illustra come si sviluppa il percorso di lavoro ed elenca i progetti realizzati grazie al contributo di tutti i suoi finanziatori. Il bilancio di missione, infine, mette in evidenza i dati economici illustrati e commentati per una più facile consultazione dei propri interlocutori. Il primo bilancio di missione di ASPEm si riferisce all’anno solare 2010 ed i soggetti protagonisti della seguente relazione sono la compagine sociale di ASPEm, l’ufficio di Cantu’ e le sedi operative di Lima e di La Paz. INFORMAZIONI GENERALI Per informazioni contattare l’ufficio di Cantù al 031711394 o scrivere una mail a [email protected] A.S.P.Em. Associazione Solidarietà Paesi Emergenti Sede legale: Via Dalmazia 2 22063 Cantù (Como) Sede operativa: Via Dalmazia 2 22063 Cantù (Como) Codice fiscale / partita IVA: 81009470139 Tel. 031-711394 Fax: 031-713411 Sito web: www. aspem.org Indirizzo e-mail: [email protected] Rappresentante legale: Dott. Angelo Colombo – Presidente Idoneità riconosciute D.M. n° 1988/128/004187/2D del 14 settembre 1988 -realizzazione di programmi a breve e medio periodo nei Paesi in Via di Sviluppo -selezione, formazione ed impiego di volontari in servizio civile -informazione D.M. n° 3767/5 del 25 settembre 2009 Educazione allo Sviluppo - Formazione in loco di cittadini dei Paesi in Via di Sviluppo Bilancio anno precedente: anno 2009: 589.284,67 euro Federazione di ONG cui appartiene l’associazione: Volontari nel mondo – FOCSIV Paesi in cui opera ASPEm: Italia, Perù e Bolivia 2 1.IDENTITA’ E MISSIONE 1.1 BREVE STORIA ASPEm è una ONG di Cooperazione Internazionale che nasce a Cantù nel 1979 da un’esperienza di comunità cristiana con un forte impegno sociale e civile. Nel 1974, prima di costituirsi come associazione, ASPEm ha iniziato le attività in Africa, come espressione di solidarietà della comunità cristiana da cui è nata. La presenza iniziale si è trasformata poi in un intervento multisettoriale di cooperazione internazionale nell'altipiano di Butezi, in Burundi, dove ASPEm ha mantenuto una presenza fino al 1996, anno in cui, l’inasprimento della guerra civile, ha costretto a ridimensionare notevolmente il suo intervento fino alla decisione di sospendere ogni attività. In 23 anni sono stati realizzati numerosi progetti di sviluppo e di emergenza nell’ottica dello sviluppo rurale. Nel 1987, in risposta ad una richiesta locale, è stata avviata l'esperienza dell'ONG in Perù, in contesto urbano, nei quartieri marginali di Lima. Si tratta di quartieri densamente popolati, costituiti negli ultimi 60 anni per rispondere alle esigenze abitative delle grandi masse migranti dalle zone interne del Paese, e che a causa di questa sovrappopolazione presentano gravi problemi sociali connessi alla povertà. La richiesta si riferiva ad una situazione particolarmente drammatica di questa realtà, quella delle bambine e bambini di strada, presenti a migliaia nella capitale peruviana. La zona di riferimento era quella de La Parada, mercato centrale di Lima, teatro delle più abiette problematiche sociali: sfruttamento minorile, violenza sessuale e abuso, bambini/e di strada, consumo di droghe, prostituzione. Di fronte a tali problematiche si presentava una totale indifferenza o incapacità delle istituzioni nell'azione volta al miglioramento della situazione. Considerata anche l'attitudine orientata all'aggregazione comunitaria e alla partecipazione, l'approccio iniziale di ASPEm è stato caratterizzato da una semplice presenza nel tentativo di stimolare l'attenzione e il desiderio di reazione da parte delle persone o delle realtà locali maggiormente impegnate. Negli anni, pur avendo condotto numerose azioni, ASPEm ha voluto mantenere uno stile in cui la promozione, il protagonismo locale e la partecipazione caratterizzassero i suoi progetti dalla fase di identificazione del bisogno, alla realizzazione, alla valutazione finale. Dall’esperienza peruviana è nata, nel 2001, l’opportunità di rafforzare l’impegno nel continente latinoamericano, nell’apertura di una collaborazione con la Bolivia. Qui ASPEm sostiene il protagonismo delle comunità in zone rurali, con una forte attenzione rivolta ai gruppi di donne e di giovani, sui temi del lavoro e della salute. Altri paesi con cui ASPEm ha collaborato in passato sono: Congo, Haiti, Cile, Ecuador e Brasile, con particolare riferimento alle tematiche dei diritti umani, della salute, dell’ambiente e dell'infanzia. In Italia ASPEm ha moltiplicato gli sforzi per mantenere acceso l’interesse dei cittadini italiani sulle tematiche che affrontava in altri paesi. Dal 1994 in poi le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado hanno potuto usufruire di percorsi didattici approfonditi e articolati per sensibilizzare e coinvolgere i ragazzi e i docenti sulle problematiche sempre più complesse della relazione tra Nord e Sud del mondo. Oltre l’attività educativa nelle scuole sono stati realizzati progetti in partenariato con associazioni del territorio locale, ong nazionali ed enti locali per offrire alla cittadinanza 3 un’opportunità concreta e sostenibile per capire e conoscere i concetti di partecipazione, cittadinanza attiva e consapevolezza. Durante gli ultimi 10 anni l’area di Educazione alla Cittadinanza Mondiale ha promosso attraverso tavoli e reti locali attività di advocacy e lobbying* per diffondere e presidiare le tematiche della cooperazione internazionale. *"Advocacy" e "Lobbying" sono termini inglesi che significano "presentare delle richieste" ed "esercitere pressione". Si usano per indicare attività ed iniziative intraprese da gruppi organizzati di persone o da gruppi di associazioni, enti... allo scopo di richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e dei soggetti istituzionali su differenti tematiche, che necessitano di essere discusse e riformate 1.2 VISIONE E MISSIONE VISIONE Attraverso la sua azione, ASPEm propone un approccio critico ad un certo ordine prestabilito degli equilibri mondiali, determinato da un’unica concezione del mondo visto secondo le logiche predominanti in cui il denaro riveste al contempo il ruolo di mezzo e di fine di ogni azione. Tali logiche contaminano anche l’idea di sviluppo: molto spesso si considera il modello di sviluppo cosiddetto occidentale come esempio verso il quale far “progredire” ogni altra cultura, soprattutto in quei paesi che ci ostiniamo a chiamare “del terzo mondo”, “sottosviluppati” o “in via di sviluppo”. Superare questo equivoco e guardare con curiosità e ammirazione le risorse degli altri e delle altre culture, saper individuare queste ricchezze e determinare le nostre povertà, significa avvicinarsi ad un più equo e meno pretenzioso concetto di “Paese mal sviluppato”, che non riguarda solamente quelle realtà geograficamente collocate nel Sud del Mondo bensì ogni paese. Il contesto globalizzato che caratterizza ora lo stato del mondo, ed a cui non possiamo sottrarci, richiede ad ogni soggetto pubblico e privato, del Sud come del Nord, uno sforzo per trovare nella convivenza un significato della sua esistenza lontano dalle logiche della prevaricazione, verso una cultura di pace sostenuta dall’impegno individuale nella specificità di ogni contesto. Riteniamo che l’atteggiamento da assumere debba essere caratterizzato da partecipazione, umiltà e protagonismo. La partecipazione assume la configurazione di imperativo categorico di fronte alla necessità di essere soggetti attivi e propositivi non solo per il proprio benessere ma per quello collettivo riferito all’umanità intera. L’atteggiamento di umiltà e di protagonismo portano a valorizzare la propria soggettività, così come la concepiamo noi ma anche come siamo visti dagli altri: vale a dire proporre e offrire le proprie risorse, ma al contempo accettare che queste non vengano necessariamente accolte, e soprattutto rendersi aperti e disponibili ad accogliere le risorse offerte dagli altri in un’idea di mutua contaminazione. In questo nuovo ordine l’equilibrio è determinato dall’assunzione di tali atteggiamenti in un’ottica di reciprocità, mosso da una concreta e reale intenzionalità nella ricerca di punti di incontro e di unione. 4 MISSIONE Cooperiamo allo sviluppo autentico di popoli e persone, che resta però impossibile senza il riferimento alla coscienza e alla libertà dell'uomo. Riteniamo nostra caratteristica peculiare quella di sostenere il protagonismo delle persone attraverso contatti diretti e personali. A) Realizzazione di progetti di sviluppo. Attraverso lo strumento dei progetti concordati con i suoi partners, l'Associazione vuole propiziare uno sviluppo integrale e sostenibile, capace di gestire in maniera positiva le risorse umane, economiche e naturali. Il criterio per la scelta dei partners sarà quello dell'attenzione che essi manifesteranno per i più deboli, nonché quello della loro fattiva opera a favore del protagonismo delle comunità di appartenenza. Uno degli scopi primari che l'Associazione si prefigge è quello di instaurare rapporti di scambio permanenti con le comunità con le quali viene in contatto. B) Sensibilizzazione/Informazione. L'Associazione intende favorire il crescere della sensibilità della società civile e della comunità cristiana nei confronti delle situazioni di ingiustizia del Sud del mondo. In questa prospettiva l'attività dell'Associazione è concepita come attività di coscientizzazione, mirante alla crescita della solidarietà internazionale. L'Associazione ritiene che lo stesso sviluppo del Nord dipende dallo sviluppo del Sud. C) Interscambio. L'Associazione cercherà di tessere relazioni di scambio e di collaborazione con chiunque sia animato da aspirazioni e persegue scopi simili ai suoi. Il contributo volontario dei soci al perseguimento degli scopi dell'Associazione è la misura della sua capacità di esistere e di operare. 1.3 CARTA DEI PRINCIPI LUGLIO 2009 Il documento che segue è frutto di un percorso collettivo che ha avuto come protagonisti il consiglio direttivo e il gruppo di coordinamento dell’ufficio di Lima. Nell’arco di tre anni, con la consulenza di due formatori, è stato avviato un confronto serrato sui fondamentali temi di ASPEm, allo scopo di redigere una carta dei valori e dei principi aggiornata all’attuale situazione associativa. “ASPEm prende origine da una comunità cristiana di base caratterizzata da un forte impegno sociale e civile. Il valore e la dignità della persona costituiscono l’elemento centrale nel perseguimento di un’alta giustizia, uguaglianza e pace, che vanno costruite attraverso il riconoscimento e l’esercizio dei diritti dei soggetti, delle comunità e dei popoli nell’ottica di una comune cittadinanza universale. L’interdipendenza è un fatto, e l’interculturalità una sua profonda espressione. ASPEm vuole quindi contribuire al riconoscimento e alla valorizzazione delle diversità anche culturali e spirituali attraverso lo scambio e la cooperazione tra soggetti in un’ottica di reciproche contaminazioni, apprendimento e crescita. La solidarietà è per ASPEm un valore irrinunciabile, inteso come atteggiamento e scelta consapevole, come responsabilità e determinazione di impegnarsi per il bene comune, ovvero di tutti e di ciascuno. La nostra attenzione vuole rivolgersi all’altro come prossimo, e la nostra 5 opzione preferenziale per i più vulnerabili in una prospettiva di liberazione. Tutti devono poter essere considerati e valorizzati come risorsa per il bene individuale e collettivo. Il protagonismo così sostenuto, affiancato alla scelta solidale e allo scambio come azione, si esprimono con la volontà di guardare con curiosità e ammirazione alle risorse dell’altro e delle altre culture, a identificare reciproche ricchezze e povertà, a valorizzare la propria soggettività come la concepiamo noi ma anche come siamo visti dagli altri. In tutto ciò ASPEm sostiene quindi la partecipazione, stimolando e rafforzando le capacità personale, sociale e politica di soggetti attivi impegnati per il cambiamento, e capaci di riconoscersi nei processi del cambiamento avvenuto. Al di là dei confini e dei limiti amministrativi, culturali o ideali, possiamo intendere il territorio come ambito definito dall’insieme delle opportunità esistenti o create e dalla loro articolazione. La presenza forte e attiva sul territorio, espressa attraverso la promozione di reti tra soggetti e il sostegno di processi, valorizzando le condizioni esistenti e costruendo quelle ideali, è la modalità con cui ASPEm agisce per lo sviluppo di capacità individuali e collettive. Attraverso i progetti, nello specifico, ASPEm vuole propiziare uno sviluppo integrale e sostenibile, capace di gestire in maniera positiva le risorse umane, economiche e naturali. La scelta dei partners tiene conto dell’attenzione che manifestano per i più vulnerabili e per il sostegno al protagonismo dei soggetti e delle comunità di appartenenza. ASPEm sostiene e promuove il volontariato come scelta attiva, responsabile e consapevole, espressione di libertà e strumento di liberazione per sé e per gli altri. ASPEm si organizza in équipe e commissioni di lavoro secondo la stessa logica di valorizzazione delle risorse personali per la crescita individuale e collettiva, sostenendo sinergie e dinamiche di comunicazione.” 1.4 STAKEHOLDER ASPEm in accordo con la sua missione costruisce progetti in stretta collaborazione con partners differenti : associazioni, ong, enti locali , università e confessioni religiose. Si rivolge principalmente alle comunità locali nelle quali opera privilegiando donne, minori e migranti. 6 PARTNERS E COLLABORATORI DI PROGETTO Italia Associazioni del territorio locale Associazioni di secondo livello Comuni e biblioteche ONG Altro Perù e Bolivia Istituzioni pubbliche Istituzioni private Educazione e formazione Salute Associazione Al Amal; Associazione Teranga; Associazione 20 marzo; Centro di Ascolto; Il Ponte; La Soglia; Orto Creativo Urbano; Spazio Donne; ACLI Como AVC-CSV, Coordinamento comasco per la Pace Arosio; Blevio; Carugo; Como; Figino Serenza; Pontelambro; Senna Comasco Acra; Africa '70; Celim; Cespi; Coe; Cres - Mani Tese; Cvm; Fratelli dell'Uomo; Icei; Intervita; Psicologi per i popoli del mondo; Save the Children Italia Acea onlus; Cooperativa Chico Mendes; Cooperativa Questa Generazione Ministerio de la Producción; Ministerio de la Vivienda; Ministerio de la Mujer; Comisaría PNP Yerbateros; Defensoría del pueblo – Lima; Defensa Civil; Municipalidad de Lima; Municipalidad del Agustino; Municipalidad de Chincha; Municipalidad de Ate; Municipalidad de Arequipa; Registro Civil RENIEC; Municipalità de El Alto Bolivia; Caja municipal de Arequipa; Radio Yaraví; Radio Enmanuel; Centro de Educación (C.E.) María Montessori; C.E. San Pedro; Consejo Educativo Central Huaycán; Istitución Educativa (I.E.) Cesar Vallejo; Instituto Superioro Tecnológico Huaycán; Univesidad Nacional San Marcos Lima; Universidad Catolica; Universidad Nacional San Agustin UNSA Arequipa; SENCICO; Universidad Agraria; Centro de salud San Cosme; Centro de salid Valdivieso; CLAS Cerro El Pino; CLAS Chincha; CLAS Tambo de Mora; Hospital 7 Produzione Altre istituzioni, Associazioni e ONG locali Organizzazioni internazionali ONG Italiane Reti e coordinamenti San José - Chincha Centro de información laboral – CIL; Parque industrial de Huaycán; Servicio Nacional capacitación e investigación Ate e Arequipa; Centro estudios y prevención desastres – PREDES; DEMUS – Lima; Grupo Red de Economia Solidaria del Perù – Gresp; Instituto de Defensa Legal – IDL; Parroquia Chincha; ACONSUR; APRODEH; ASAP Bolivia; CEDAPP; CECYCAP; CEAPZ; CIDAP; Yanapanaqusun; CENCA; MANTHOC; OPA; Qosqo Maki; Warmayllu; PNUD; APY Solidaridad CESVI; GVC; ProgettoMondo MLAL; Terranuova; CVCS Coordinamento delle ONG italiane in Perù – COIPE; Coordinamento delle ONG italiane in Bolivia – COIBO; Consejo regional de fomento artesanal; Coordinadora de entidades extranjeras de cooperación internacional – COEECI; Colectivo de inclusión social “Para que no se repita”; Grupo de iniciativa de economia solidaria – GIES; Grupo de viviendas seguras y saludables; Mesa de concertación de lucha contra la pobreza; Red de prevención y atención de la violencia familiar, social y abuso sexual de la Victoria y El Agustino; Red humanitaria nacional - RHN RETI La costruzione di progetti di cooperazione internazionale, di sensibilizzazione e formazione prevede il rafforzamento di reti di soggetti che si occupano di tematiche simili. In particolare attraverso le seguenti reti vengono realizzati le attività di advocacy e lobbying tipiche delle ong. Coipe: coordinamento ong italiane in Perù Coibo: coordinamento ong italiane in Bolivia , di cui ASPEm è stato coordinatore Piattaforma Educazione alla cittadinanza mondiale: coordinamento nazionale delle ong che svolgono attività di educazione alla cittadinanza mondiale sul territorio nazionale Colomba: coordinamento lombardo ong Colomba Eas: coordinamento lombardo delle ong che svolgono attività di educazione alla cittadinanza mondiale Portare il mondo a scuola: gruppo di lavoro che si propone di portare all’interno degli istituti scolastici del territorio lombardo i saperi e le metodologie delle “educazioni” con un taglio attento alla mondialità. Epta Como: tavolo di lavoro delle associazioni che si occupano di cooperazione internazionale con sede in provincia di Como 8 Coordinamento comasco per la Pace: coordinamento di organizzazioni private (ong e associazioni) e pubbliche (Comuni) della Provincia di Como che intendono diffondere la cultura della Pace, della Mondialità e del rispetto dei Diritti Umani nel proprio territorio e nel mondo. VOLONTARI Nel 2010 sono pervenute all’ASPEm un totale di 355 richieste di volontariato a diverso titolo. Queste che vengono genericamente definite "domande di volontariato", riassumendole in un'unica categoria, in realtà vanno scomposte in: domande di lavoro in Italia, sempre nell'ambito della cooperazione; domande di collaborazione volontaria e non; domande di cooperazione e di volontariato nei PVS; richieste/proposte per la realizzazione di stages e/o tirocini. ASPEm, attraverso una proposta di stage per giovani e studenti riceve e accoglie numerose candidature per la realizzazione di esperienze nei PVS di media durata (da 2 a 4 mesi). In merito a questa proposta vengono realizzate all’interno dell’organismo e con risorse proprie alcune azioni finalizzate proprio alla selezione e alla formazione dei candidati. STAGES E TIROCINI Anche nel 2010 si è affermata la proposta denominata "Stage per giovani e studenti" rivolta a chi, tra i giovani italiani, nutre un particolare interesse per le problematiche dei Paesi del Sud. Il servizio ha preso spunto dal sostegno fornito negli anni scorsi a studenti che volevano realizzare tesi per la conclusione dell'iter scolastico su queste tematiche: l'esperienza è stata positiva sul piano dell'approfondimento di conoscenze reciproche e sui rapporti collaborativi che si sono instaurati. L'iniziativa è stata confermata e diffusa durante lo scorso anno per dare una opportunità ai molti giovani che difficilmente hanno la possibilità di realizzarsi in un più strutturato ambito di volontariato internazionale. ASPEm mette a disposizione dei giovani e degli studenti le sue conoscenze, tematiche e istituzionali, approfondite in 22 anni di presenza e collaborazioni in Perù e 8 anni in Bolivia, per esperienze comprese tra i 2 e i 4 mesi. Il sostegno fornito è un servizio di tipo logistico organizzativo e di orientamento rispondente alle esigenze del richiedente: infatti non obbligatoriamente i richiedenti devono prendere parte ed essere inseriti nelle attività dell'ASPEm in loco, ma auspicabilmente anche presso gli altri soggetti locali conosciuti. Negli scorsi anni la cooperazione italiana con i Paesi in Via di Sviluppo ha subito un rallentamento sul piano quantitativo, contrapposto ad un aumento di consapevolezza e coscienza civile sulle problematiche che segnano un divario sempre più ampio tra Nord e Sud del mondo. Una delle conseguenze di questa tendenza è l’impossibilità da parte delle ONG di soddisfare il desiderio di partecipazione giovanile attiva ai processi dello sviluppo, e di offrire l'opportunità di svolgere un'esperienza di servizio. Di fronte a questa situazione ASPEm ha elaborato una proposta che consenta ai giovani di conoscere la realtà di un Paese del Sud, entrando in contatto con la popolazione locale e avvicinandosi alle attività che la nostra associazione conduce in Perù e Bolivia. I soggetti a cui è rivolta questa iniziativa, sono i giovani in generale con più di 24 anni, e in particolare i laureandi, neo laureati e specializzandi in conclusione dell’iter scolastico. In modo particolare la proposta è rivolta a studenti che vogliano realizzare (o abbiano già realizzato) tesi o approfondimenti relativi alle diverse dinamiche sociali in atto nei PVS, con riferimento ai settori di intervento di ASPEm, e con priorità per le seguenti discipline: 9 - psicologia - giurisprudenza - scienze sociali - scienze dell’educazione - specializzazioni nel campo dell’educazione - medicina - antropologia - architettura - ingegneria Altri tipi di specializzazione sono comunque valutati nel momento in cui pervengono le richieste e viene verificata la disponibilità di altre associazioni in Perù che svolgano un lavoro con specializzazione analoga a quella del richiedente. Tra il 1998 e il 2010 sono partiti, in questo contesto, 40 giovani studenti e 45 giovani non studenti, in collaborazione con 16 istituzioni e organizzazioni locali; sono state realizzate 22 tesi di laurea e tre dottorati di ricerca, tutti ottimamente riconosciuti. Nel 2010 sono partiti 5 stagisti/tirocinanti, mentre nella sede Italia, precisamente nel settore Educazione allo Sviluppo, ha svolto tirocinio una giovane. 1.5 GOVERNO E RISORSE UMANE SOCI ASPEm ha 93 Soci , di cui una decina svolgono volontariato presso l’associazione in relazione ad attività e progetti specifici che riguardano le loro competenze professionali e le esigenze dell’associazione. I soci di ASPEm hanno un’età compresa tra i 25 e i 96 anni Nel 2010 si sono svolte due ASSEMBLEE GENERALI, in aprile e dicembre, alle quali hanno partecipato rispettivamente 31 e 21 soci. 10 ORGANI ASSOCIATIVI Lo statuto di ASPEm prevede i seguenti organi associativi a) l'Assemblea; b) il Consiglio Direttivo; c) il Presidente ed il Vice Presidente della Associazione; d) il Collegio dei Revisori; e) l’Assistente Ecclesiale. Il Consiglio Direttivo rimane in carica tre anni, è composto da sette membri, viene eletto dall'Assemblea. I consiglieri sono rieleggibili. In caso di dimissioni o di sostituzione di un consigliere, il Consiglio, alla prima riunione, provvede alla sua sostituzione, chiedendone la convalida alla prima Assemblea. Attuale Consiglio Direttivo: Presidente: Angelo Colombo, in carica per il secondo mandato, amministratore Vice Presidente: Massimiliano Caccia, primo mandato come vice presidente, in consiglio dal 2000, agronomo Consiglieri: Botta Alessandra, in consiglio dal 2006, responsabile area Educazione alla Cittadinanza Mondiale di ASPEm Barni Lorenzo, primo mandato consigliare, professore scuola secondaria superiore Barni Arnaldo, in consiglio dal 1999, imprenditore sociale Mauri Andrea, in consiglio dal 1996, responsabile area Progetti Turotti Manuela, primo mandato consigliare, operatrice area Educazione alla Cittadinanza Mondiale Nell’anno 2010 si sono svolti n° 7 consigli direttivi. ORGANIZZAZIONE INTERNA Organigramma 11 RISORSE UMANE Le risorse contrattate nell’anno 2010 per sostenere l’attività di ASPEm sono le seguenti: in Italia: 7 collaboratori con contratto a progetto, 4 donne e 3 uomini, di cui 2 sotto i 30 anni e 5 tra i 30 e i 45 anni. in Peru’: 1 cooperante e 1 volontaria, un uomo e una donna, età da 25 a 35 anni. in Bolivia: 1 collaboratore con contratto a progetto, una donna, 30 anni 2 . ATTIVITA’ ISTITUZIONALI 2.1 AREE DI INTERVENTO Educazione allo Sviluppo* – Italia. Il lavoro di ASPEm sul territorio nazionale e locale avviene attraverso una metodologia di progettazione partecipata, valorizzando il protagonismo dei differenti soggetti che si occupano a vario titolo di “educazioni”. Dall'analisi dei bisogni, alla realizzazione delle attività, l'Associazione si pone come facilitatrice di processi, che favoriscano cambiamenti in un'ottica di impegno internazionale per la Pace, per la solidarietà, la tutela dei Diritti Umani e la salvaguardia dell’ambiente. L’Educazione allo Sviluppo è quindi promozione di partecipazione, di protagonismo e di responsabilità. Il settore EaS lavora per progetti, rivolgendosi a destinatari differenti (associazioni di volontariato, agenzie educative, Enti Locali, piattaforme di lavoro, coordinamenti, ecc) con obiettivi e metodi programmati in base al target, alle esperienze pregresse del gruppo di riferimento e ad un'attenta analisi del contesto. Altro punto importante riguarda il lavoro di rete, svolto sia con le realtà presenti sul territorio canturino e comasco, che con le altre ONG attive a livello nazionale. La scuola, soggetto con cui tradizionalmente l’EaS lavora, ha un ruolo ormai consolidato all’interno della progettazione del settore, che trova in questa agenzia educativa un destinatario e un collaboratore privilegiato dei suoi interventi. Una delle 12 maggiori sfide che l’EaS si pone è quella di mettere in rete la scuola e il territorio, coinvolgendo tutti i soggetti in esso presenti. *Nel 2010 si parla di Educazione allo Sviluppo in quanto la trasformazione del nome in Educazione alla Cittadinanza Mondiale è avvenuta alla fine del 2010 in correlazione alla nascita della Piattaforma di Educazione alla Cittadinanza Mondiale che riunisce le rappresentanze delle ex-aree di educazione allo sviluppo delle ong italiane aderenti. Realizzazione di progetti di sviluppo – Perù, Bolivia. ASPEm è presente sui territori latinoamericano e italiano con attività volte allo sviluppo di comunità, promuovendo la partecipazione di soggetti pubblici e privati, istituzionali e informali nell'azione per la difesa, l’esercizio e l’affermazione dei diritti umani. Lo strumento dei progetti vuole essere un segno per concretizzare nuovi rapporti basati su uno sviluppo integrale dell’uomo, a vantaggio di tutti gli abitanti del pianeta. Ciò significa promuovere un’azione che sottolinea la dimensione integrale (culturale e spirituale, oltre che economica) della crescita. Per questo i progetti dell’ASPEm realizzati con i partners del Sud possono contribuire alla costruzione di un futuro sostenibile e permanente. Il protagonismo delle comunità locali nei processi decisionali e nella gestione delle risorse umane e materiali dall’ambiente è per l’ASPEm condizione imprescindibile per un futuro più equo. 2.2 I PROGETTI – PERSEGUIMENTO DELLA MISSIONE Italia Quale integrazione: una, nessuna, centomila? Concluso Italia Scritture in mostra In corso Italia Gemini In corso Perù Donne e giovani impresari nella promozione dello In corso sviluppo locale Perù Iniziativa di emergenza per il sostegno al processo di Concluso ricostruzione post terremoto nella provincia di Chincha in Perù – (II fase)" Perù Chincha segura y habitable In corso Perù Huaycán hacia el emprendimiento In corso Perù Cerros seguros en el distrito de El Agustino In corso Bolivia Wawitanaka In corso QUALE INTEGRAZIONE: UNA, NESSUNA, CENTOMILA? Luogo di intervento: Ambito Territoriale Canturino 13 Beneficiari: gli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di II grado della città di Cantù; le comunità straniere presenti nell’ambito territoriale canturino; i cittadini, per quanti sono coinvolti negli eventi proposti. Attività conclusa o in corso: conclusa Obiettivi: - Attivare i cittadini alla presa in carico dei bisogni del territorio. - Promuovere il volontariato come strumento per la conoscenza dell’Altro e la crescita personale. - Accrescere la conoscenza delle associazioni che si occupano di intercultura nel territorio canturino. - Aumentare le occasioni di attivazione comune di associazioni italiane e straniere, per la realizzazione di proposte culturali e aggregative rivolte alla cittadinanza. - Migliorare la conoscenza e le relazioni tra cittadini italiani e stranieri. - Favorire l’incontro tra persone di culture diverse nell’ambito di attivita aggregative e culturali. Descrizione dell'attività: le azioni vengono realizzate coinvolgendo le comunità straniere del territorio canturino, attraverso incontri tra i rappresentanti delle suddette e le associazioni titolari del progetto. Viene promosso il volontariato all'interno delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di II grado della città di Cantù. Vengono realizzati eventi culturali e aggregativi (una rassegna cinematografica, due serate letterarie e uno spettacolo musicale) in cui si affrontano, da vari punti di vista, tematiche legate alle esigenze e agli interessi emersi dal gruppo di lavoro (costituito dai soggetti promotori, dalle comunità straniere e dai giovani volontari). Viene realizzato un evento finale, risultato di un percorso che porterà alla realizzazione di uno spettacolo teatrale che vedrà il coinvolgimento di alcuni cittadini stranieri. Risultati ottenuti: integrazione delle conoscenze già possedute dagli studenti rispetto alle associazioni che sul territorio si occupano di intercultura, per almeno il 60% delle informazioni fornite; coinvolgimento di un gruppo di ragazzi nel supporto alla realizzazione degli eventi; aumentata la conoscenza e la collaborazione tra le varie associazioni, italiane e straniere; realizzate molteplici possibilità di incontro tra persone di culture diverse; diminuita la soglia di diffidenza reciproca tra italiani e stranieri. Finanziatori : Fondazione Cariplo e CSV Lombardia Importo: 12.000 euro SCRITTURE IN MOSTRA Luogo di intervento: Comuni di Arosio, Como, Figino Serenza, Pontelambro Beneficiari: utenti delle biblioteche coinvolte, cittadini stranieri dei 4 comuni aderenti, ragazzi adolescenti del comune di Como, cittadinanza dei 4 comuni. Attività conclusa o in corso: in corso Obiettivi: - Aumentare la coesione sociale dei cittadini utenti delle biblioteche di pubblica lettura. - Incrementare la conoscenza reciproca delle comunità di stranieri. 14 - Ampliare la partecipazione alla biblioteca da parte degli stranieri adulti e degli adolescenti che abitano il territorio. Descrizione dell'attività: le comunità straniere presenti nei territori delle biblioteche aderenti al progetto vengono coinvolte in diverse attività la più importante delle quali è la realizzazione di una mostra sulle origini di alcune tra le diverse scritture esistenti al mondo. Le 4 biblioteche coinvolte vengono dotate di strumenti per facilitare l'accesso da parte degli stranieri presenti nei loro territori. Viene inoltre bandito un bando di concorso rivolto agli studenti delle scuole superiori e delle università per la creazione di un elaborato di grafica che abbia come oggetto un segno di incontro. Risultati ottenuti: progetto in corso Finanziatori : Fondazione Cariplo Importo : 120000 euro GEMINI Luogo di intervento: Comune di Como (scuole secondarie di I grado). Beneficiari: gli studenti delle scuole secondarie di I grado del Comune di Como; insegnanti, dirigenti scolastici, formatori, educatori; famiglie, associazionismo, cittadinanza; enti locali. Arttività conclusa o in corso: in corso Obiettivi: - Stimolare la capacità di protagonismo rispetto alle tematiche della pace e dell’intercultura. - Accrescere la conoscenza dei bambini e dei ragazzi connessa alle tematiche delle relazioni internazionali, dei gemellaggi e del mondo del volontariato. Descrizione dell'attività: un progetto di educazione alla Pace, alla solidarietà e alle relazioni internazionali. Oltre all'approfondimento delle tematiche oggetto dell'intervento, si vuole stimolare l'interesse verso i Paesi gemellati e fornire, attraverso testimonianze dirette di associazioni e cittadini stranieri, un'occasione di conoscenza e confronto con altre culture. I ragazzi coinvolti nei percorsi possono anche partecipare ad un concorso per la realizzazione di alcune cartoline. Risultati ottenuti: progetto in corso Finanziatori : Comune di Como e AVC-CSV DONNE E GIOVANI IMPRESARI NELLA PROMOZIONE DELLO SVILUPPO LOCALE Luogo di intervento: Perù, Arequipa, distretto di Paucarpata Beneficiari: Beneficiari diretti: 150 microimpresari/e donne e giovani del distretto di Paucarpata beneficeranno nei tre anni del progetto delle attività sia di rafforzamento dell’infrastruttura produttiva che delle attività di formazione e microcredito per il miglioramento delle proprie capacità produttive e gestionali. 15 Beneficiari indiretti: in quanto progetto volto alla proposta di modelli replicabili, si ritiene che la sua portata sia potenzialmente maggiore del suo contesto di attuazione. La popolazione della zona, stimata in circa 165.000 persone, beneficerà quindi delle azioni del progetto. Attività conclusa o in corso: in corso Obiettivi: - Obiettivo generale Il progetto costituisce un’opportunità per coinvolgere le risorse locali nella creazione di un sistema integrato volto a migliorare le condizioni e opportunità occupazionali per le donne e i giovani di zone suburbane - marginali di Arequipa. - Obiettivo specifico Più specificatamente il progetto vuole incidere sullo sviluppo locale attraverso azioni coordinate di partecipazione dei soggetti interessati, mirate al supporto dell’economia microimprenditoriale e al miglioramento delle capacità produttive. L’intervento prevede un’attività articolata in tre settori: la formazione imprenditoriale, la creazione di un’unità di credito specifico, il rafforzamento dei meccanismi partecipativi. L’azione punta al rafforzamento delle capacità produttive delle microimprese gestite da giovani e da donne colpite dal terremoto e alla rinnovata partecipazione allo sviluppo locale nel distretto di Paucarpata. Descrizione dell'attività: La situazione dell’area periferica di Arequipa è particolarmente complessa. La struttura economica del settore informale va brevemente analizzata per motivare le ragioni che vedono nel supporto alla microimpresa un fattore di riscatto e crescita delle opportunità e condizioni occupazionali a livello locale. L’economia informale assume un significato simbolico e teorico profondo: riconsidera come effettivamente “produttivi” alcuni soggetti solitamente trascurati dagli studi economici tradizionali: le donne, i giovani, gli anziani, attori sociali costantemente protagonisti nelle economie informali e popolari del Perù. L’informalità si presenta come un fenomeno dalla doppia valenza: nicchia per categorie “marginali” ma soprattutto laboratorio di socialità in quanto risponde a bisogni specifici che il circuito del mercato ufficiale non può soddisfare. Il distretto di Paucarpata (popolazione 165.000 abitanti) ha visto l’arrivo di migranti provenienti da Puno, Cuzco, Moquegua che si sono inseriti nel contesto della marginalità urbanizzata. Una tendenza diffusa è stata l’avvio di attività microimprenditoriali - commerciali (già sperimentate nella propria area di origine) come strategia di sopravvivenza e come parte del proprio progetto migratorio, nato per allontanarsi dalle scarse opportunità produttive dell’ambito di provenienza e consolidato dalle basse attese di potersi inserire nel mercato del lavoro ufficiale. La stima della popolazione urbana attiva che risulta impegnata in attività informali nel continente latinoamericano è del 40%.La microimpresa a conduzione famigliare rappresenta la realtà più dinamica del settore informale. L’obiettivo è potenziare e rafforzare le capacità imprenditoriali e produttive di questo settore mediante l'accesso ad un programma di credito solidale e la formazione professionale. In modo particolare si segnalano queste problematiche: Scarsa efficienza gestionale dei microimpresari/e Carenza sistema di credito adeguato per le attività microimprenditoriali Debolezza dei meccanismi partecipativi dei microimpresari nel piano di sviluppo distrettuale Il progetto si propone come esperienza che sviluppa iniziative a sostegno delle donne e dei giovani microimprenditori/trici della città di Arequipa, distretto di Paucarpata, con il fine di 16 migliorare le condizioni e le opportunità occupazionali per gli abitanti di questa zona, debole nelle capacità imprenditoriali e gravemente danneggiata dall’evento sismico del giugno 2001. L’intervento vuole incidere sulle attuali condizioni infrastrutturali delle microimprese e sulle condizioni socioeconomiche delle donne e dei giovani all’interno del contesto locale, gia in condizioni economiche di sussistenza con una capacita produttiva appena sufficiente all’autoconsumo. Attraverso l’avvio di programmi di formazione a fini occupazionali e di un’unità di credito specifico (fondo rotatorio) e la Costituzione di Reti formate dalle Istituzioni e organizzazioni di base competenti, si consoliderà la prestazione di un servizio valido, coordinato e partecipato sulle problematiche produttive. Le iniziative dell’intervento si propongono come modelli replicabili dalla popolazione, con la capacità di generare alternative endogene di soluzione ai problemi socioeconomici della comunità. Si conta, quindi, di sviluppare dinamiche che conducano ad un incisivo miglioramento delle condizioni e opportunità occupazionali per le donne e i giovani delle zone suburbane marginali di Arequipa, ricostituendo le capacità produttive delle microimprese tramite una rinnovata partecipazione allo sviluppo locale nel distretto di Paucarpata. Relativamente agli obiettivi sopracitati, il progetto persegue specificatamente tre aree di risultati collegati ad altrettante problematiche riscontrate: A. Accresciuta efficienza gestionale di microimpresari/e che si inseriscono competitivamente nel mercato locale e regionale B. Attivato un sistema di credito adeguato alle microimprese C. Rafforzati meccanismi partecipativi di microimpresari/e donne e giovani nell’esecuzione del piano di sviluppo distrettuale. In relazione a questi risultati attesi il progetto sviluppa le seguenti attività: A. Indagine situazionale sullo sviluppo economico e produttivo delle microimprese; Disegno e sviluppo di un programma occupazionale coordinato; Realizzazione di un piano di formazione su gestione imprenditoriale; Realizzazione di fiere e concorsi annuali per la vendita di prodotti; Assistenza tecnica all’applicazione e al consolidamento delle capacità gestionali. B. Identificazione e selezione di unità abitative e microimprenditoriali destinatarie; Attivazione piano di credito solidale per l’avvio / rafforzamento della microimpresa e costituzione di una commissione mista di gestione; Elaborazione e attivazione di un piano di recupero dei crediti; assistenza tecnica; Assistenza tecnica su gestione finanziaria. C. Realizzazione piano di formazione; Coordinamento di base e istituzionale per il Piano di sviluppo Municipale; Assegnazione di borse di studio per la formazione specializzata; Sistematizzazione e pubblicazione dell’esperienza; Proposte di progetti; Realizzazione incontro finale Sud-Sud di scambio di esperienze sui piani di sviluppo economico-locale e alleanze commerciali. Risultati ottenuti: Il progetto si trova in fase di svolgimento della terza e ultima annualità, e in particolare nella tappa conclusiva di rafforzamento delle condizioni per la sostenibilità delle azioni che verranno trasferite ai soggetti locali. Per un dettaglio sui risultati ottenuti si rimanda ai rapporti di attività presentati alla DGCS nelle annualità precedenti, e al rapporto conclusivo elaborato a chiusura del progetto in base alla valutazione specifica. Il progetto finora realizzato ha potuto soddisfare efficacemente i risultati attesi e gli indicatori previsti. In particolare per quanto riguarda la proposta formativa sui temi occupazionali, sulla gestione di impresa, rafforzati dall’assistenza tecnica specifica per ogni microimpresa destinataria della formazione. L’attivazione e gestione del fondo rotatorio ha superato le mete previste raggiungendo così un maggior numero numero di prestiti elargiti e recuperati. I beneficiari sono infine stati oggetto di collegamento con iniziative commerciali e di scambio con altre realtà analoghe sul territorio nazionale (attività in corso). 17 Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri Importo: 1.045.313 / 522.509 euro INIZIATIVA DI EMERGENZA PER IL SOSTEGNO AL PROCESSO DI RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO NELLA PROVINCIA DI CHINCHA IN PERÙ – (II FASE) Luogo di intervento: Perù, Chincha Beneficiari: Settore sanitario: 70 utenti giornalieri e circa 5.000 abitanti del distretto di Tambo de Mora. Settore educativo: 164 bambini/e e 10 maestri, e nuclei famigliari dei beneficiari diretti, circa 1.044 abitanti. Settore ambientale: 297 famiglie accedono al servizio idrico-fognario, 800 abitanti dei distretti formati in tematiche di educazone ambientale, igiene, prevenzione/gestione rischi e disastri; nuclei famigliari, soci di organizzazioni della societá civile e delle giunte di gestione dell’acqua, pari a circa 6.000 abitanti. Attività conclusa o in corso: conclusa Obiettivi: Migliorarare le condizioni di vita della popolazione vittima del terremoto del 2007 della provincia di Chincha, in relazione al processo di ricostruzione in atto. Nello specifico il progetto vuole garantire il ripristino e l’accesso ai servizi di base – adduzione idrica, servizi sanitari ed educativi – alla popolazione urbana e rurale danneggiata dal terremoto, in aree selezionate dei comuni di Chincha Baja, Tambo de Mora e Sunampe, con modalità di intervento sostenibili e orientate al rafforzamento di capacità per il controllo dei rischi. Descrizione dell'attività: A diciotto mesi dal terremoto del 15 agosto 2007, nelle zone di Tambo de Mora, Chincha Baja e Sunampe, era ancora alta la necessitá di un intervento mirato a risolvere le gravi problematiche legate alla fase di ricostruzione e transizione. Questa fase, differente dall’intervento di emergenza e post-emergenza, impone una diversa strutturazione ed implementazione dell’azione progettuale, che mira al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione vittima del terremoto del 2007 della provincia di Chincha, in relazione al processo di ricostruzione in atto, rafforzando le sinergie implementate durante la prima fase a livello politico e sociale, ampliando il raggio di incidenza, con particolar attenzione alle fasce della popolazione più vulnerabili, e implementando strategie innovative di azione, dirette a generare processi non solo di recupero, ma anche e soprattutto di sviluppo, sostenibili e partecipativi. La problematica relativa ai servizi di base della zona riguarda: - inadeguata erogazione dei servizi sanitari ed educativi di base alla popolazione, a causa dei danni provocati dal terremoto - carenza nella capacità recettiva delle strutture mediche e di quelle educative - necessitá di rifacimento o completamento della rete idrico-fognaria - necessità di rafforzamento delle istituzioni locali e della società civile nei sistemi di gestione ambientale, nella promozione dell’igiene, nei procedimenti di vigilanza epidemiologica Il progetto ha affrontato i problemi specifici di tali servizi, intervenendo con la ricostruzione di aule scolastiche (Chincha Baja e Sunampe); riabilitando le reti idrico-fognarie delle zone di reubicazione di Tambo de Mora e Sunampe, e delle zone rurali di Buenos Aires e Pozuelos Norte; concludendo il processo di riabilitazione del Centro Medico di Tambo de Mora; 18 promuovendo e realizzando campagne formative e informative sui rischi di empidemie, sulla gestione e prevenzione di rischi e disastri, risanamento ambientale, igiene domestica. Attività previste. Per il risultato “Completato il processo di riabilitazione di una struttura sanitaria nel distretto di Tambo de Mora” viene ristrutturato un centro di salute a Tambo de Mora. Per il risultato “Costruite e riabilitate strutture scolastiche nella zona di Sunampe e Chincha Baja” vengono costruite aule anti-sismiche a norma con servizi accessori nella scuola materna nº244 (Chincha Baja) e accessori; si predispongono aula con servizi igienici per la popolazione nei centri educativi. Per il risultato “Ripristinati i sistemi di adduzione idrica e la rete fognaria in zone urbane e rurali dei 3 comuni di intervento” si prevede la realizzazione di un Sistema idrico con serbatoio elevato ricostruito per le famiglie; Riabilitato il servizio idrico-fognario per Tambo de Mora, Sunampe, Buenos Aires e Pozuelos Norte. Per il risultato “Aumentate le competenze della popolazione coinvolta e delle autorità locali per un efficace controllo della situazione igienico-ambientale del territorio e la gestione del sistema di prevenzione dei disastri” vengono formati leaders comunitari in educazione ambientale, controllo ambientale e prevenzione rischi/disastri; Si realizzano campagne informative; insegnanti e bambini partecipano ad incontri formativi nelle scuole; vengono distribuiti kit per raccolta rifiuti e disinfezione; gli abitanti dei distretti di intervento partecipano a ferie o campagne. Risultati ottenuti: sono state realizzate le seguenti opere: rete idrica e fognaria, e connessioni domiciliari alle reti; aule scolastiche in quincha; recinto del centro di salute; serbatoi elevati. 43 sessioni di formazione realizzate e 266 persone formate; 50 persone formate in squadre per interventi di emergenza; sistema di formazione replicabile trasferito alla municipalità. Sono stati realizzati manuali formativi sui temi dei disastri ambientali, sistema idrico, igiene. Si sono svolte campagne di salute che hanno dato assistenza straordinaria a 2145 persone. In totale 10980 persone sono state raggiunte dall’informazione promossa dal progetto. Le istituzioni locali hanno ottenuto informazioni per la gestione dell’emergenza sui temi specifici di salute e igiene relazionati con il funzionamento di un adeguato sistema idrico e fognario. CHINCHA SEGURA Y HABITABLE Luogo di intervento: Perù, Chincha Beneficiari: beneficiari diretti sono 7.896 abitanti, residenti in 2.166 abitazioni oggetto, che si trovino in condizioni di estrema povertà e che non abbiano avuto accesso ad alcun programma di aiuto del governo in seguito al terremoto del 15 agosto 2007. Attraverso la formazione, i programmi di comunicazione e il rafforzamento istituzionale, si vogliono beneficiare 57.774 abitanti dei distretti locali di Chincha. Attività conclusa o in corso: in corso Obiettivi: Il progetto punta al miglioramento della qualità di vita delle persone, soprattutto donne, residenti nella provincia di Chincha e colpiti dal terremoto del 15 agosto 2007. Le azioni del progetto si articolano allo scopo di rafforzare le capacità della popolazione orientate verso il 19 miglioramento delle condizioni di abitabilità delle abitazioni nei distretti Alto Larán, Tambo de Mora, Grocio Prado, Sunampe e Chincha Baja. Descrizione dell'attività: Il progetto realizza un programma di formazione orientato all’autocostruzione delle case secondo tecniche adeguate: formazione sull’uso dei materiali, tecniche costruttive differenziate, installazioni, pianificazione, progettazione. A tale scopo vengono elaborati manuali tecnici ad uso dei corsi e delle istituzioni partners. La formazione è supportata da campagne di informazione sull’abitazione sicura e sana. Il progetto propone inoltre assistenza legale sui temi dell’abitazione, prevede assistenza tecnica alla costruzione, l’elargizione di materiali, un programma per il miglioramento dei servizi sanitari e la gestione della risorsa idrica, campagne informative sulle tematiche ambientali e la pulizia, creazione di spazi verdi. Promuove inoltre attività volte al rafforzamento istituzionale per la gestione di politiche partecipative nella gestione dei disastri e la ricostruzione. Il progetto prevede attività specifiche volte alla popolazione femminile, scambi sud-sud sulla gestione dei disastri ambientali, l’equipaggiamento dei centri di operazioni di emergenza, l’elaborazione di pubblicazioni e materiali informativi. Risultati ottenuti: progetto in corso Finanziatori: FIP Importo: 660.000 euro HUAYCÁN HACIA EL EMPRENDIMIENTO Luogo di intervento: Perù, Lima, distretto di Huaycán Beneficiari: 120 microimprese del settore calzaturiero, tessile e mobiliare di Huaycán. Il progetto raggiunge indirettamente tutta la popolazione di Huaycán Attività conclusa o in corso: in corso Obiettivi: Il progetto punta allo sviluppo economico del distretto di Huaycán. Nello specifico gli imprenditori delle micro e piccole imprese (MyPES) migliorano le capacità tecnico produttive e si articolano nel mercato locale, promuovendo cultura imprenditoriale. Descrizione dell'attività: Il progetto prevede una durata di 30 mesi, da svolgersi nella comunità autogestita di Huaycán, nel distretto di Ate-Vitarte. Prende spunto da altri progetti realizzati precedentemente nella zona da ASPEm sui temi occupazionali che hanno permesso di identificare la microimpresa come nucleo dello sviluppo economico locale. Questi interventi hanno permesso di avviare relazioni e processi con la comunità e di validare proposte tecnico produttive rivolte alla popolazione locale. Inoltre sono state identificate importanti istituzioni alleate, pubbliche e private, con le quali si è avviata una relazione importante orientata allo svilppo locale. Questo progetto si focalizza sul lavoro con le micro e piccole imprese e con i soggetti ad esse vincolati. Viene considerato l’approccio di genere, affrontando i problemi e le rispettive soluzioni in modo differenziato tra uomini e donne (queste ultime soggetto chiave dell’attività economica della famiglia). Sono attesi due risultati: gli impresari delle micro e piccole imprese di Huaycán migliorano le capacità tecnico produttive e si articolano nel mercato locale promuovendo cultura 20 imprenditoriale. Parallelamente vengono generate ed elaborate proposte di riduzione, compensazione, prevenzione e soluzione in relazione agli effetti della crisi economica sullo sviluppo locale, da parte delle associazioni di imprese e delle istituzioni pubbliche. Il progetto prevede la realizzazione di un programma di formazione tecnica, formazione alla gestione imprenditoriale, un piano di assistenza tecnica, eventi commerciali (concorsi, sfilate, fiere). Si costituirà inoltre un osservatorio socio economico, verranno pubblicati i risultati dell’osservazione, si realizzeranno laboratori orientati all’elaborazione di proposte progettuali, si fornirà assistenza tecnica alla municipalità. Risultati ottenuti: progetto in corso Finanziatori: UE Importo: 297.000 euro CERROS SEGUROS EN EL DISTRITO DE EL AGUSTINO Luogo di intervento: Perù, Lima, distretto de El Agustino Beneficiari: 4000 bambine e adolescenti femmine, e 2500 bambini e adolescenti maschi dei distretti di intervento accedono a informazione di qualità, migliorano le risorse personali e sono assistite efficientemente e in modo adeguato dalle operatrici delle reti locali di prevenzione dell’abuso sessuale. Beneficiari indiretti sono 25.561 persone che accedono a spazi pubblici sicuri e 2500 persone che usufruiscono di spazi differenziati nella zona dormitorio delle loro abitazioni. Attività conclusa o in corso: in corso Obiettivi: Migliorato lo sviluppo integrale delle capacità di protezione e sicurezza della popolazione del distretto El Agustino contro l’abuso sessuale. Nello specifico il progetto punta a ridurre la vulnerabilità delle bambine nella dimensione di potenziali vittime di abuso sessuale in quartieri sovraffollati: 7 de Octubre, Amauta I, Amauta II, Los independientes, Santa Isabel, Las Terrazas, Virgen del Carmen. Descrizione dell'attività: Il progetto vuole costruire una risposta sociale per ridurre la situazione di vulnerabilità delle bambine di fronte all’abuso sessuale; una risposta che pretende di promuovere la partecipazione di diversi attori sociali nella prevenzione e gestione di questo problema. Da un lato a livello comunitario locale si vuole rafforzare l’intervento della municipalità de El Agustino su azioni concrete fornendogli strumenti necessari e sufficienti all’implementazione di politiche di prevenzione e assistenza orientate alla riduzione degli indici di violenza sessuale nel distretto. Da un altro lato si migliorano le capacità dei docenti delle scuole per incorporare nel curriculum scolastico annuale maggiori contenuti legati alla prevenzione dell’abuso sessuale. A livello famigliare si rende necessario un intervento capace di ridurre la vulnerabilità delle bambine rispetto all’abuso sessuale e di migliorare le condizioni fisiche e sociali all’interno della famiglia e del quartiere; questo avviene intervenendo nell’abitazione dotandola di spazi individualizzati e salubri per le bambine e generando maggiore sensibilità dei membri della famiglia e della comunità nella protezione delle bambine vittime di aggressioni (che generalmente avvengono all’interno della stessa famiglia). In tutto ciò il progetto cerca una risposta che parta dalla stessa comunità. A livello individuale verranno rafforzate le capacità delle bambine e dei bambini 21 affinché possano riconoscere situazioni di pericolo di abusi sessuali, sappiano affrontare la situazione e dispongano dell’informazione necessaria per comunicare e richiedere aiuto; questo avviene tramite un processo che passa innanzitutto dal rafforzamento dell’autostima. Queste le principali attività promosse dal progetto: realizzazione del programma ludico educativo “animaniñas”, che prevede laboratori con le bambine e i bambini, pubblicazione di materiali educativi, formazione al personale docente; pubblicazione di video educativi, programmi radiofonici e blog; indagine sulla relazione tra abuso sessuale e abitazione tugurizzata; programma di protezione alle bambine che vivono in abitazioni tugurizzate; campagne sulla prevenzione dell’abuso sessuale alle bambine in zone pubbliche; separazione zone dormitorio nelle abitazioni; assistenza tecnica ai funzionari della municipalità per l’implementazione di politiche e azioni positive a favore delle bambine; implementazione di un registro di assistenza dei casi di abuso sessuale a bambine e bambini; formazione a operatori della giustizia sull’assistenza a bambine e bambini vittime di abuso sessuale; ricerca sull’applicazione delle leggi relative alla punibilità degli atti di abuso e violenza sessuale; promozione di zone sicure nel quartiere e costruzione di parchi sicuri. Risultati ottenuti: progetto in corso Finanziatori: FIP Importo: 800.000 euro WAWITANAKA Luogo di intervento: Bolivia, El Alto Beneficiari: Il progetto si rivolge all’intera comunità, sviluppando azioni che raggiungono in modo differenziato e diretto bambini, giovani e adulti, oltre che famiglie, gruppi e istituzioni del territorio. I fruitori diretti totali sono così suddivisi: 300 bambini e bambine; 180 giovani; 200 adulti. Beneficiari indiretti sono invece le famiglie dei bambini de El Alto, e in generale tutta la popolazione dei distretti 1 e 8 de El Alto, approssimativamente 138.908 abitanti. Partners: Il progetto è condotto in partenariato con l’ONG Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo- CVCS di Gorizia. Controparte locale istituzionale e operativa è la Direzione di Educazione della Municipalità di El Alto. La coordinazione dei CRP della municipalitá de El Alto sta contribuendo al progetto con le figure dei due coordinatori dei CRP dei distretti 1 e 8 che partecipano attivamente alla realizzazione del progetto. Obiettivi: Il progetto vuole contribuire al miglioramento delle condizioni di benessere dei bambini e delle bambine de El Alto, introducendo una cultura del buen trato nei nuclei famigliari dei distretti d’intervento del progetto. Con quest’azione si vogliono ridurre gli episodi di violenza, maltrattamento e abusi sui minori e sulle donne che frequentemente si registrano sul territorio. Descrizione dell’attività: Il progetto va a incidere sulla funzionalità dell’intorno famigliare coinvolgendo i bambini, le bambine, i giovani e gli adulti: i bambini e le bambine in quanto li si vuole rendere attori protagonisti di questo processo di cambiamento all’interno della famiglia; i giovani e gli adulti proprio per agire sulle cause della loro condizione e il loro comportamento nei confronti dell’infanzia. 22 Il “BUEN TRATO” è un concetto che si può comprendere evocando tutto ciò che si contrappone all’idea di MALTRATTAMENTO. È un modello culturale, un atteggiamento, una proposta educativa e pedagogica che si oppone alla violenza, rifiuta qualsiasi atteggiamento di maltrattamento fisico e psicologico, favorisce la crescita e lo sviluppo personale e incoraggia il dialogo e la comunicazione effettiva. Sono attualmente in funzione due ludoteche: una nel CRP del distretto 1 e una nel CRP del distretto 8; all’interno di queste ludoteche si sovlgono attivitá ludico-creative con la partecipazione di bambini e adolescenti, soprattutto con difficoltá di apprendimento. Si stanno realizzando attivitá di giornalismo scritto e radiofonico con ragazzi dai 12 ai 18 anni con una tematica di fondo basata sul buen trato e su temi trasversali come ambiente, salute, educazione, diritti umani. Ogni mese si stampa un giornalino e, a partire dal mese di agosto, i ragazzi formati dal progetto hanno iniziato a trasmettere anche un programma radio. Si sta realizzando un’attivitá di formazione sul teatro con bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni con la messa in scena di opere pensate e realizzate dagli stessi ragazzi e legate alla tematica del buen trato. Infine si stanno realizzando seminari sulla sensibilizzazione e sulla pratica del buen trato e riconoscimento dei valori personali con l’obiettivo di creare giovani leader del buen trato. Nei prossimi mesi in quest’attivitá verranno coinvolti anche i genitori. Finanziatori: Tavola Valdese OPM , Provincia Friuli e comune Como Importo: 125.000 euro _____________________ SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Anche nel 2010 si è ribadito e rafforzato l'impegno di ASPEm nei confronti del programma di Servizio Civile Volontario, sia in Italia che all’estero, in collaborazione con Volontari nel Mondo – FOCSIV. Il Servizio Civile è anzitutto promozione umana, civica, professionale, etica che avviene attraverso il lavoro quotidiano. I giovani in servizio civile fanno una scelta volontaria e decidono di dedicare un anno della propria vita per conoscere, approfondire tematiche legate alla povertà e all’esclusione sociale, ai diritti dei cittadini, all’ambiente o al patrimonio culturale; un anno per combattere le disuguaglianze, prevenire i conflitti e rafforzare le istituzioni democratiche. I ragazzi in servizio civile sono operatori al servizio della comunità nazionale ed internazionale. I giovani, attraverso questa esperienza, imparano a leggere la realtà locale dove il progetto si realizza, cogliendone sia gli aspetti conflittuali sia le positive azioni di cambiamento in atto e sviluppando la capacità di comunicare al Nord del mondo quanto da loro sperimentato sul campo. In questo modo i giovani volontari in servizio civile sono protagonisti diretti di un nuovo processo di informazione che possa far leggere con occhi diversi quanto accade nei sud del mondo. I volontari ASPEm sono inseriti presso la stessa ASPEm o presso organizzazioni partner Le tematiche affrontate dai vari progetti sono diverse: promozione dei diritti umani, attenzione e supporto alle fasce più deboli (donne, bambini, adolescenti) promozione della salute, dell’autostima, promozione ecologica. Nel 2010 (avvio progetto novembre 2009) hanno svolto servizio 17 ragazzi Caschi Bianchi (volontari in servizio civile all’estero). 23 Per il bando 2010, uscito a settembre, ASPEm ha ricevuto 76 domande e ha selezionato 30 volontari così suddivisi: 20 per i progetti in Perù, 5 per i progetti in Bolivia e 5 per l’Italia. In particolare: - in Perù (20 volontari totali), così suddivisi: 10 a Lima 4 a Cuzco 2 ad Arequipa 2 a Cajamarca 2 a Ica - in Bolivia (5 volontari in totale) così suddivisi: 3 a La Paz 2 a Tarija Il progetto Italia prevede la presa in servizio di 5 volontari : 2 svolgeranno il servizio in ASPEm mentre gli altri 3 in due associazioni partner nel territorio della provincia di Como (Coordinamento Comasco per la Pace e Associazione La Soglia). Trattandosi di un’esperienza formativa e di servizio, il peso assunto dalla formazione è rilevante e si configura come occasione permanente di crescita durante tutto il periodo di servizio. Per i volontari in servizio civile è previsto un percorso di formazione diviso in due momenti: formazione iniziale e formazione specifica. La formazione generale iniziale è volta in collaborazione con FOCSIV. La formazione specifica è svolta dalla stessa ASPEm e prevede un ulteriore impegno per i volontari di 3 giorni in Italia e 4 in Perù, per un totale di 9 giorni. Durante la formazione specifica vengono approfonditi temi quali: - Storia, mission e metodologia di lavoro in ASPEm - storia del Perù e della Bolivia - la situazione sociale, politica ed economica del Perù e della Bolivia - il territorio in cui si opera in Italia - i partner ed i progetti - gli strumenti di lavoro (progetto, report e cronogramma) - la comunicazione - la sicurezza - la salute - la gestione nonviolenta dei conflitti Questa esperienza è occasione per confermare l'interesse di ASPEm nella diffusione di una cultura di pace e di giustizia, attraverso l'impegno personale di giovani che vogliono realizzare esperienze di servizio e di scambio. Promozione e incontri Informativi Nel mese anteriore all’uscita del bando del servizio civile ASPEm si è impegnata nella promozione svolgendo incontri informativi di una giornata aperti ai giovani interessati sia al servizio civile che agli stage. Gli incontri si sono svolti sia in sede che sul territorio di Milano in giornate preparate da un gruppo di ONG della federazione FOCSIV 2.3 F O N T I D I F I N A N Z I A M E N T O E D A T I E C O N O M I C I MINISTERO AFFARI ESTERI 24 UE Fondo Italo Peruano – FIP Comune di Como Fondazione CARIPLO Fondazione Vodafone Italia OPM – Tavola Valdese AVC-CSV Per completare il bilancio di esercizio per il 2010 di cui questa relazione di missione è parte integrante, è opportuno comunicare dati aggregati che riferiscono più direttamente alle attività gestite durante l’anno dall’Associazione. E’ infatti molto utile capire e verificare la realizzazione dei singoli progetti in relazione alle entrate proprie di ciascuno, nonché dare visibilità a tutti i soggetti finanziatori di ASPEm. E’ in primo luogo necessario segnalare il contributo di privati e soci per le attività istituzionali. Nel 2010 ASPEm ha ricevuto a questo titolo un totale di 24.413,64 euro, che sono stati impiegati soprattutto per coprire le spese gestionali dell’Associazione. La cifra non è particolarmente elevata ma è sufficiente a far fronte agli oneri gestionali, tenuto conto che la maggior parte del lavoro di gestione ordinaria (segreteria, amministrazione, contabilità, bilanci e fogli paga) viene coperta con lavoro volontario di soci e amici. Questa entrata ha costituito il 5,5% delle entrate totali di ASPEm nel 2010. Questi sono i progetti realizzati nel 2010 e i relativi finanziamenti ricevuti: Progetto “Gemini”, finanziato dal Comune di Como per 9.000 euro, realizzato da ASPEm in collaborazione con Coordinamento comasco per la Pace e CSV di Como Progetto “Scritture in Mostra”, finanziato da Fondazione Vodafone per 8.000 euro, in corso di realizzazione con Coordinamento comasco per la Pace, Acli Como, Biblioteca di Como, Biblioteca di Figino Serenza, Biblioteca di Arosio, Biblioteca di Pontelambo. Progetto “Quale integrazione: una, nessuna, centomila?”, finanziato da Tavola Valdese per 1.800 euro e realizzato da ASPEm e Associazione La Soglia di Cantu’ Progetto “Donne e giovani impresari/e nella promozione dello sviluppo locale”, finanziato dal Ministero Affari Esteri per 122.988,57 euro e realizzato da ASPEm ad Arequipa – Peru’ insieme alla controparte locale Cecycap Progetto “Wawitanaka, cultura del Buen Trato”, finanziato dal Comune di Como per 4.000,00 euro e realizzato a El Alto – Bolivia , insieme alla ONG C.V.C.S. di Gorizia. Progetti di servizio civile, che hanno visto l’invio di 17 volontari , 13 in Peru’ e 4 in Bolivia, sostenuto con anticipo di fondi propri e rimborsi semestrali da parte dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, che sono ammontati in totale a 171.852,16 euro per l’anno 2010. Il Servizio Civile, realizzato e gestito insieme ad altre ONG federate alla Focsiv, vede la partecipazione di vari partner locali in Peru’ e Bolivia dove i ragazzi inviati svolgono il loro anno di lavoro al servizio del progetto in cui sono inseriti. Sul totale delle entrate 2010, ammontante a 452.065,37 euro, l’importo relativo a finanziamenti diretti sui progetti è quindi di 317.640,73 euro, che corrisponde al 70,26% delle entrate complessive. 25 A questi finanziamenti si aggiungono: 72.052,36 euro di rimborsi per progetti già terminati (progetto Lavorando al Futuro e progetto MAE Chincha) che corrisponde al 15,94% delle entrate complessive; 28.374,04 euro di entrate istituzionali costituite da quote sociali, proventi finanziari, offerte di soci e amici finalizzate genericamente al sostegno delle attività di ASPEm e rimborsi vari che corrispondono al 6,28% delle entrate complessive. Possiamo quindi riassumere con la seguente tabella il totale dei dati riferiti alle entrate di ASPEm per il 2010: Entrate Importo % Finanziamento progetti in corso 317.640,73 70.26 Rimborsi progetti già realizzati 72.052,36 15,94 Entrate istituzionali 28.374,04 6,28 Raccolta fondi 33.998,24 7,52 Totale 452.065,37 100,00 Utilizzando una distribuzione per tipologia di finanziatori, possiamo riassumere tutte le entrate di ASPEm secondo la seguente tabella: Entrate Importo % Entrate da enti pubblici 325.893,09 72,09 Entrate da soci 25.733,64 5,69 Entrate da privati 97.798,24 21,63 Altre entrate 2.640,40 0,59 Totale 452.065,37 100,00 La realizzazione dei progetti e delle attività istituzionali per il 2010 puo’ essere cosi’ riassunta: Uscite Importo % Uscite per progetti 354.998,64 94,21 Uscite per attività di raccolta fondi 1.034,16 0,28 Uscite per oneri di supporto generale 20.765,63 5,51 Totale 376.798,43 100,00 26 ATTIVITA’ STRUMENTALI RACCOLTA FONDI Completiamo la descrizione economico-finanziaria dell’Associazione con un breve capitolo dedicato alla raccolta fondi, la cui incidenza sul totale dei proventi di ASPEm per il 2010 è uguale al 7,52 % (nel 2009 era pari al 6.99 %). ASPEm ha svolto attività di raccolta fondi sia finalizzata al sostegno delle attività istituzionali sia finalizzata ad uno specifico progetto. Attraverso lo strumento dell’invio di bollettini di conto corrente postale e mediante versamenti bancari continuativi ASPEm ha fidelizzato un buon numero di sostenitori che da anni contribuiscono alla realizzazione dei progetti in Peru’. Si è poi aggiunto il contributo del 5x1000 che, mediato dalle strutture statali, conferma la partecipazione di sostenitori alle attività istituzionali. Il 5x1000 è infatti diretta espressione della partecipazione di amici dell’Associazione che liberamente devolvono parte delle imposte dirette. Per il 2010 facciamo riferimento al contributo raccolto con la dichiarazione dei redditi del 2008 (anno di imposta 2007), che ha totalizzato 343 scelte per un importo totale di 12.830,02 euro. Il contributo 5x1000 ricevuto durante l’anno 2010 è stato destinato ai progetti in Peru’ e piu’specificamente a co-finanziare il progetto “Due Sponde”. Da vari anni, inoltre, ASPEm sostiene una raccolta fondi finalizzata alla realizzazione dei progetti sociali della Comunità Santo Spirito di Huaycan – Lima, in collaborazione con la Comunità del Pellegrino di Cantu’ che svolge volontariamente l’attività di sensibilizzazione e promozione sul territorio. 3 . PROSPETTIVE A BREVE TERMINE PREVENTIVO 2011 Il Consiglio Direttivo ha preparato un prospetto preventivo per il 2011 che non si presenta con grandi novità rispetto alle gestioni di questi ultimi anni, a parte il nuovo progetto “Due Sponde”, che presenterà l’interessante novità di una complessa gestione a piu’ soggetti, che con il suo svolgimento sarà poi valutata se positiva o se troppo complicata. La prospettiva piu’ difficile è il consolidamento della presenza di ASPEm in Bolivia, che dopo tre anni di sostegno con fondi associativi deve trovare una possibilità di finanziamento o difficilmente potrà essere sostenuta per molto ancora. Altrettanto è importante che si sviluppino nuove sinergie sul territorio comasco per dare ad ASPEm la possibilità di svolgere il proprio ruolo con maggiori garanzie e maggiore stabilità finanziaria. Il Consiglio Direttivo ha poi considerato che i cambiamenti in atto nello scenario della cooperazione internazionale propongono molte novità, cui ASPEm sarà chiamata a confrontarsi per essere efficace nella sua azione futura. 27 Il preventivo per il 2011 si attesta su una cifra stimata in 597.500,00 euro. Il progetto in Perù finanziato dal Ministero Affari Esteri, iniziato alla fine di ottobre 2007, termina il 28 febbario 2011. Seguiranno la rendicontazione e l’erogazione del rimanente 30% del finanziamento terza annualità. In Bolivia proseguirà la presenza di ASPEm con il proprio rappresentate legale Valentina Policarpi. Si cercherà durante il 2011 di programmare nuovi progetti in loco alla ricerca di finanziamenti che possano permettere il proseguimento della presenza di ASPEm negli anni futuri. E’ stato approvato da Fondazione Cariplo, alla fine dell’anno, il progetto consortile in Peru’ “Due Sponde” che ASPEm realizzerà per tre anni con altri partner italiani, peruviani e spagnoli. E’ un progetto complesso, che prevede complessivamente oltre 3 milioni di euro di impegno sui tre anni, da parte di tutti i soggetti coinvolti. Il capofila e responsabile del progetto è la Fondazione Solidarete di Milano, che riunisce tre realtà importanti come Consorzio CMG (cooperative sociali), Altromercato (commercio equo) e Focsiv. I partner di questo progetto saranno, oltre ASPEm, Apy Solidarid en Accion Siviglia, Cespi Roma, Cesvi Bergamo, CGM Brescia, Cooperativa Chico Mendes Milano, Coopi Milano, Focsiv Roma, Fratelli Dell’Uomo Milano, Icu Roma e Progetto Mondo Mlal Verona. Il progetto “Due Sponde” prevede lo sviluppo economico e la promozione di imprese socialmente orientate nei dipartimenti di origine dell’emigrazione peruviana in Italia. Gli obiettivi generali sono finalizzati alla creazione e promozione dello sviluppo locale attraverso la costruzione di un tessuto sociale e di relazioni economiche che apportino benessere alle comunità peruviane, mediante l’uso dell’impresa socialmente orientata. L'attività di Educazione alla Cittadinanza Mondiale sul territorio, oltre alla gestione del progetto “Gemini”, al proseguimento del progetto “Scritture in Mostra” e alla realizzazione del progetto “Quale Integrazione”, sarà impegnata nella presentazione e negoziazione di altri progetti consortili che si pensa possano trovare finanziamenti per la loro realizzazione. La gestione del Servizio Civile, con la partenza del volontari alla metà di febbraio, sarà ancora più impegnativa di quella dell'anno trascorso, con una disponibilità per 28 volontari all’estero e 4 volontari per il servizio civile in Italia. In dettaglio saranno 22 volontari in Perù, 6 volontari in Bolivia e 4 volontari in Italia. La cifra di raccolta fondi sul territorio viene mantenuta nei limiti medi degli ultimi anni. Prevediamo un totale di 37.000,00 euro, compresa la quota del 5 x 1000 relativa all’anno 2008. E’ previsto un maggiore supporto alle attività di questa area, sia per ottenere migliori risultati con le attività già consolidate negli anni (5x1000; progetto in Peru’ in collaborazione con il Gruppo del Pellegrino, raccolta fondi tramite mailing ) sia per migliorare la comunicazione e le strutture di supporto (sito web). E’ previsto anche per il 2011 la necessità di provvedere all’ingaggio di collaboratori specializzati nella scrittura di nuovi progetti, come già fatto per il 2010, soprattutto in previsione di possibili Bandi Europei, che richiedono particolari competenze specifiche per la scrittura dei progetti. Per quanto riguarda le spese generali di funzionamento dell’Associazione, il computo totale preventivato per il 2011 è di 28.000,00 euro. 28 Per poter realizzare tutte le attività previste, il Consiglio Direttivo ha deliberato l’utilizzo dell’avanzo di gestione del 2010 da aggiungere alle entrate già previste . Riassumiamo nelle tabelle seguenti le prospettive economiche per l’anno 2011 TABELLA 1 Entrate per tipologia di donatori Entrate previste 2011 Importo % Entrate da enti pubblici 283.700,00 47,48 Entrate da soci 19.200,00 3,21 Entrate da privati 257.200,00 43,05 Altre entrate e utilizzo avanzo gestione 2010 37.400,00 6,26 Totale 597.500,00 100,00 Entrate previste 2011 Importo % Finanziamento progetti in corso 483.900,00 80,99 Rimborsi progetti già realizzati 20.000,00 3,35 Entrate istituzionali 19.700,00 3,30 Raccolta fondi 37.000,00 6,19 Utilizzo avanzo gestione 2010 36.900,00 6,17 Totale 597.500,00 100,00 Uscite previste 2011 Importo % Uscite per progetti 549.500,00 91,97 TABELLA 2 Entrate per tipologia di attività TABELLA 3 Uscite previste 29 Uscite per attività di raccolta fondi, comunicazione 25.000,00 e nuovi progetti 4,18 Uscite per oneri di supporto generale 23.000,00 3,85 Totale 597.500,00 100,00 A MEDIO TERMINE Oltre alle prospettive per il 2011, considerate quindi a breve termine, l’Associazione si interroga sul prossimo futuro. Appare già evidente dall’analisi dei dati per il 2011 come sia previsto uno spostamento delle entrate da finanziatori pubblici a finanziatori privati, in correlazione alla situazione che da due anni attraversa la realtà della cooperazione italiana. Anche per i prossimi anni, infatti , è prevista una sostanziale riduzione delle risorse a disposizione di MAE e Enti Locali, che si riflettono direttamente sulla difficoltà di finanziare progetti di sviluppo nel Sud del Mondo. E’ necessario quindi, come già accennato sopra, un maggiore impegno per migliorare la comunicazione e le strutture a supporto di questa, per potere essere più efficaci nella attività di raccolta fondi. Nel 2011 si intraprende quindi una prospettiva di investimento maggiore che dovrà poi essere confermato e consolidato negli anni successivi. E’ altrettanto necessario pensare e attivare l’Associazione alla ricerca di nuove prospettive progettuali, soprattutto in funzione di un impegno in una altra area del mondo che il Consiglio Direttivo e l’Assemblea auspicano da tempo. Appare poi urgente e indispensabile una riflessione e una azione diretta ad un nuovo coinvolgimento della compagine sociale e alla ricerca di nuovi soci attivi per il futuro dell’Associazione A questo scopo sarà dedicata una particolare attenzione alla realizzazione di iniziative pubbliche che da una parte rilancino il nome di ASPEm sul territorio, in sinergia e collaborazione con altri soggetti della cooperazione internazionale, e dall’altra parte possano, attraverso approfondimenti delle tematiche legate alla cooperazione e al volontariato, attirare nuove energie verso l’Associazione. 30