parte 3 - torna all`home page

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parte 3 - torna all`home page
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eventi
di Riccardo Palagi
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MR GAY
E MISS LESBICA
ROMA 2006
Si è tenuto nei pressi del Colosseo il concorso "Mr Gay e Miss Lesbica
Roma 2006". I vincitori parteciperanno alla finale di Mr Gay Italia
2007 che per la prima volta si terrà a Roma
'appuntamento, condotto dalla
popolare drag queen Giulia
Agricola, fasciata da un elegantissimo
tubino nero, è stato ospitato dal bar
Coming Out e ha avuto come sfondo
il Colosseo. Una vera festa di piazza,
durante la quale oltre 4000 persone
hanno affollato via di San Giovanni in
Laterano, sempre più spesso teatro
della vita lesbica e gay della capitale.
L
"Un grandissimo successo per la visibilità della nostra comunità.
Dall’inizio di settembre l’ultimo tratto di via di San Giovanni in Laterano
è stato pedonalizzato per rendere più
vivibile e più bello uno dei luoghi a
cui la comunità lesbica e gay è maggiormente affezionata, che si spera
diventerà la futura Gay Street di
Roma - dichiara Fabrizio Marrazzo,
presidente di Arcigay Roma, tra gli
organizzatori dell'evento - In più, per
la prima volta si è tenuto un concorso interamente dedicato alle donne.
La presenza delle donne è la cartina
tornasole dell'evoluzione della nostra
comunità e del nostro movimento".
Oltre a Fabrizio Marrazzo, la giuria
era composta da Gianluca Quadrana,
consigliere Comunale di Roma,
Marina Zela, vicepresidente Arcigay
Roma, Julia Pietrangeli, Arcilesbica,
Antonio Rotelli, Arcigay, Carlo
Guarino, conduttore della trasmissione Trovati un Bravo Ragazzo su
Radio 24.
La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 30 finalisti uomini
dai 18 ai 29 anni, tra cui 2 ragazzi sordomuti (Dario Pasquarella e Antonio
Di Marco) a cui è stato dato un riconoscimento da parte del Triangolo
Silenzioso, l’associazione nazionale
di lesbiche e gay sordomuti.
Poco dopo mezzanotte la giuria ha
incoronato i vincitori. Si tratta di
Daniele Barboni, 22 anni, ballerino e
cassiere per un centro commerciale
e di Veronica Vernillo, studentessa
19enne di Monterotondo, in provincia di Roma, che già nel 2005 aveva
ricevuto la corona di reginetta di bellezza del piccolo centro di 34.000
abitanti in cui abita da due anni con i
genitori e la compagna. "Dedico questa vittoria a mia madre che mi ha
sempre sostenuto, anche quando ho
deciso di convivere con Francesca, e
sarà con lei che farò il viaggio che ho
vinto stasera" dichiara emozionantissima la prima Miss Lesbica italiana,
mentre Daniele Barboni rivolge un
appello a tutte le persone che non
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Fabrizio Marrazzo
con i vincitori
del concorso
hanno ancora trovato il coraggio di
fare coming out: "Ho deciso di partecipare per vincere la mia timidezza, e dare l’esempio a molti ragazzi,
che, come me qualche anno fa, si
nascondevano soffrendo e non
vivendo la propria vita".
I secondi classificati sono Antonio Di
Marco, 26 anni, educatore per una
comunità di sordomuti e Tatiana
Montecchi, 29 anni, mosaicista.
"Questo concorso di bellezza e la
partecipazione di numerose ragazze
e tanti ragazzi confermano ancora
una volta che visibile è bello - continua Marrazzo - ancora oggi la scelta
di visibilità comporta forti discriminazioni, come essere cacciati di casa,
denigrati a scuola o licenziati, come
confermano le numerose chiamate e
le tante denunce di atti di omofobia
ricevute da Gay Help Line 800 713
713, il primo numero verde antiomofobia che proprio Arcigay Roma
gestisce"jjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjj
Antonio
Di Marco
2° classificato
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ROYAL
foto di Gigi Sorriso
HAMMAM
MILANO
Una bella sauna, tutti i confort per passare una
giornata rilassandovi. La Royal Hammam ti
aspetta in via Plezzo 16
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Modelli: Sorin e Doru
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ITALIAN BEEFCAKE
a cura di Luisa Perlo
FOTOCULTURISMO
A TORINO
PEPPINO
E ALTRE POSE VINTAGE
Il MIAAO rende omaggio a Giuseppe De
Benedictis detto Peppino,
fotografo attivo a Torino, che tra
il 1958 e il 1961 si specializzò in
ritratti di culturisti, con una mostra
dal titolo Italian Beefcake.
Fotoculturismo Peppino a Torino e
altre pose vintage curata da Luisa
Perlo. In esposizione oltre 20 scatti
di questo piccolo artigiano,
immigrato dal Sud, che tuttavia
divenne un caso eccezionale e
dello
'scandaloso' a livello internazionale di Pubblicità
Studio
rappresentazione della bellezza Fotoculturismo
maschile con il provenzale Jean Ferrero Peppino, inizio
(di origine piemontese, poi famoso anni sessanta
come gallerista dell'École de Nice), il
parigino Arax, il newyorkese Lon, e quel
californiano Bob Mizer della Athletic Model Guild
cantata dal film Beefcake di Thom
Fitzgerald.
Autoritratto del fotografo
Giuseppe De Benedictis detto
Peppino, fine anni Cinquanta
fotografia in bianco
e nero ritoccata
con colori all'anilina
11 novembre 2006 - 7 gennaio 2007
MIAAO - Museo Internazionale delle Arti
Applicate Oggi
Torino
via Maria Vittoria,5 - Torino
Giuseppe Magro, 1959
info: 011.0702350
Torino
Muscle Beach,
Walter Zordan in
riva al Po, 1960
Torino
Cesare Di Giorgio,
1958
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La palestra
di Franco Pullara
in via Perrero
a Torino, 1960
Il nipote di Ercole
(Rolando Ribichesu), 1959
Walter Zordan sulla
back cover della rivista
americana
Tomorrow's Man,
1960 Torino
Un Italian Beefcake nella
Torino del miracolo economico
che raggiungeva il suo record
demografico, mentre assisteva
all'apertura della Esposizione
Italia '61 celebrativa del Centenario
dell'Unità d'Italia e purtroppo alla
chiusura, anche per intervento della
Buoncostume, dello studio di
Fotoculturismo Peppino. Intorno a
un corpus riesumato di fotografie
vintage sarà celebrato il milieu culturistico subalpino ai suoi albori (un
altro 'primato' nazionale torinese,
quello muscolare, con personaggi
come
John Vigna, autore del
manuale Muscoli e Bellezza del 1954,
o Mario Fiorio, dalla cui periferica
palestra usciranno campioni).
Questo 'sogno del corpo' torinese
sarà rappresentato, in mostra,
anche attraverso curiosi oggetti e
soggetti, in 'pose plastiche', e poi
sviluppato in un libro, edito dal
MIAAO, scritto da Enzo Biffi Gentili
e Luisa Perlo con nuovi contributi
iconografici di Mario Cresci e Giulia
Caira.
WWW.GAYCLUBBING.IT Clubbing
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Piero Cravotto
nella palestra
di Mario Fiorio
in via Pinelli
a Torino, 1960
Giorgio, 1959
La palestra
di Mario Fiorio
in via Pinelli
a Torino, 1960
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PIER
L'UNIVERSO MASCHILE
imprenditoria
[email protected]
SI FA SPAZIO
A MILANO
Pierpaolo Perseu, amministratore unico dell'agenzia pubblicitaria
6X6 advertising, dopo aver investito sulla comunicazione gay, ha deciso di
aprire Pier, uno spazio dedicato all’uomo
Innanzitutto, cos'è Pier?
Pierpaolo Perseu: Chiamarlo negozio
mi pare riduttivo. Pier è uno spazio
interamente dedicato all'uomo. Un
punto di riferimento per il mondo
gay con un'offerta decisamente
ampia che va dai libri alle riviste
internazionali, sino all'arte, alla moda
e ai viaggi.
Da dove nasce questa idea?
Nasce dalla voglia di presentare un'iniziativa nuova, dinamica e sempre al
passo con i tempi. Una proposta di
classe per una clientela sensibile alle
novità e dai gusti raffinati.
Cosa significa Pier per Milano?
Diciamo che a Milano mancava Pier.
In una città, aspirante metropoli, che
vuole identificarsi come aperta e
innovativa, la carenza di spazi dichiaratamente gay si faceva notare.
Assieme agli amici di Babele, Pier
vuole dare un segnale importante
per indirizzare Milano sulla strada
che già altre città come Madrid e
Parigi hanno seguito.
Quali sono i punti di forza di
PIER?
Pier ha un'identità ben definita e
diversa dalla concorrenza.
Innanzitutto è uno spazio che vuole
diventare punto di passaggio, sia di
idee che di persone. Poi Pier sarà un
riferimento a livello di standard qualitativi, nell'oggettistica, nelle proposte di vacanze e nell'editoria.
Il Natale è alle porte. Quali sorprese
ci riserverà?
Direi che Pier è il posto ideale per
trovare regali raffinati, per tutte le
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tasche. Partiamo dalla collezione di
oggetti di carta intagliati “Pier inciso”, dagli splendidi libri fotografici
sino alle sculture di Emilio Casarotto
e di Carl Dahl e ai gioielli di Visetti,
Paola Aversa e Leonardo. Insomma,
tutto lo chic del mondo maschile.
Difficile raccontare tutto in qualche
parola, avrete un'idea più dettagliata
delle meraviglie di Pier con il catalogo che troverete in allegato al prossimo numero di Clubbing.
Pier e Clubbing. Sta nascendo una
collaborazione?
Certamente. Bisogna ricordare che
alle spalle di Pier c'è 6X6 advertising, la prima agenzia pubblicitaria
specializzata nel mercato gay. Per
questo ci occuperemo del restyling
della rivista e, a partire da gennaio,
della gestione degli spazi pubblicitari. Inoltre abbiamo stretto un accordo con Clubbing per offrire a tutti gli
inserzionisti il nostro know-how
pubblicitario per la realizzazione
delle pagine pubblicitarie, ad un
prezzo di favore.
Pierpaolo Perseu in prima persona
si sta mettendo in gioco?
Erano anni che avevo in mente queste idee, sia la comunicazione gay
che il negozio. Adesso non ci metto
solo la faccia, ci metto anche tutto
me stesso.
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QUEL DJ
SUONA PER
di Giuseppe Farinola
MADONNA
indiscusso protagonista della
scena musicale internazionale
da ormai quasi più di un decennio,
produce e crea la musica, i ritmi, le
sonorità che, immancabilmente,
dettano legge sui rinomati dancefloor di tutto il Mondo, collabora
frequentemente con altisonanti
nomi dello starsystem, e, ad oggi,
sono in molti ad attribuirgli lo scettro di re del remixaggio.
Sto parlando di un importante artista londinese, poliedrico e accattivante, produttore, compositore,
autore e soprattutto dj: Paul
Oakenfold, nome che in Italia non
è forse tra i più noti e citati nelle
classifiche nostrane ma i cui brani
imperversano e spadroneggiano
nei migliori club del globo.
Nella sua agenda d'impegni ci sono
le tappe delle moderne e animate
metropoli come Dublino, New
York, Berlino, Liverpool senza trascurare qualche capatina nella mitica Ibiza, sua seconda casa nonché
patria indiscussa della dance
music, dove mr. Oakenfold non solo
suona dai primi anni '90 ma ha
anche una personalissima ed esclusiva one-night presso l'Amnesia
Disco.
Ovviamente il suo curriculum non
si esaurisce qui: nonostante gli estenuanti tour e la veneranda età (ben
43 candeline per lui), il nostro dj
non si astiene dal trascorrere buona
parte del suo tempo in sala d'incisione e lavorare ai propri dischi,
frutto di sempre nuovi esperimenti
sonori, ricerche minuziose, campionature audaci e mixaggi d'avanguardia.
Il tutto nei ritagli di tempo che
rimangono tra un festival di musica
sperimentale e l'altro, qualche
colonna sonora per il cinema, spot
È
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Sono in molti ad attribuirgli lo scettro di re del
remixaggio. In Italia lo abbiamo visto aprire il
concerto di Madonna. Signori e signore, Paul
principio struggente ballata divenuta
Oakenfold
pubblicitari e musicals, una manciata
di produzioni discografiche (con la
propria etichetta, la Perfecto
Records) e, tanto per non farsi mancare nulla, un paio di collaborazioni
artistiche con star del calibro di
Depeche Mode, U2, Massive Attack,
Arrested Development, Cure, Snoop
Doggy Dogg, Nelly
Furtado, Simply Red,
New Order, Doors,
Pharrel
Williams,
Brittany Murphy e, dulcis in fundo, Madonna.
Proprio la beneamata miss Veronica
Ciccone, che di fiuto ne ha da vendere, lo ha fortemente voluto con sé a
spasso per l'Europa nella performance d'apertura del Confessions Tour,
affidandogli il compito di scaldare
sufficientemente il pubblico prima
della sua trionfale ascesa sul palco.
D'altronde non sarebbe la prima
volta che la signora Ritchie si affida
alle sapienti mani del disc jockey londinese, ed è proprio a lui che deve il
successo dance di brani come
Hollywood, American Life, Sorry,
senza dimenticare What it feels like
for a girl (sì, proprio quello con
Madonna in versione "teppistella"), in
incalzante brano da dancefloor grazie al tocco techno-house di
Oakenfold.
È difficile resistere al suo avveniristico sound fatto di ritmi serrati, melodie cangianti e distorsioni d'effetto,
che ben si prestano a fare da sottofondo sonoro per scene d'azione ad
alta tensione emotiva. Ne sanno qualcosa i fratelli Wachowski, registi
della celeberrima saga di Matrix,
che hanno visto nelle musiche di
Oakenfold il perfetto mix sonoro
per valorizzare le spettacolari
sequenze della
pellicola, costellata di inseguimenti mozzafiato, spettacolari
evoluzioni
e
combattimenti
acrobatici.
Insomma, un genere ben lontano dai
motivetti pop che siamo abituati ad
ascoltare in radio ma che lascerà piacevolmente sorpresi coloro i quali
hanno sempre pensato alla musica
tecno come ad un banalissimo alternarsi di bassi o un monotono e sfiancante "unz-unz".
Tuttavia, se proprio non amate la
dance music, le piste da ballo e gli
action movies, beh, potete sempre
seguire il consiglio di un profano,
quale il sottoscritto, e sottoporvi ad
intense sedute di palestra con l'energico sound di Paul Oakenfold nelle
cuffie del vostro lettore mp3. Il risultato è più che assicurato.
Astenersi cardiopatici.
Gay.it
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GIORGIA
FIORIO
foto di Giorgia Fiorio
Ritratto di Giorgia Fiorio,
foto di Gaetano Gianzi,
Corigliano Calabro, VI 2006.
Uomini: Prospettiva
Retrospettiva è il
titolo della mostra inedita in Italia che il
MIAAO di Torino dedica
alla
fotografa
Giorgia Fiorio. Una
selezione di 10 immagini in grande formato,
tratte da una serie di
monografie
che
Giorgia Fiorio ha realizzato nel corso di
dieci anni sulle “comunità chiuse maschili
nella società occidentale”: i pugili di NY, i
minatori di carbone, i
pompieri, gli uomini di
mare e tutti quegli
esseri umani che
hanno scelto di vivere
in un quotidiano confronto fisico con la
morte e con se stessi.
Le foto, rigorosamente
in bianco e nero e
montate recto-verso
(ossia montandone un
lato invertito), mostrano corpi maschili tesi
nello sforzo, muscoli
scolpiti, uomini i cui
sguardi evocano le
sfide che stanno per
affrontare.
«Nakymovskaya», St-Petersburg, Russia, IV 1994,
stampa dell’autore al clorobromuro d’argento,
carta baritata su supporto di alluminio, cm 100x100.
© Giorgia Fiorio. Courtesy Grazia Neri e MIAAO.
38 o 21' 6N/ Ø19 o
29' 8W h. 21.00,
Atlantic Ocean, VII
1999, stampa dell’autore al clorobromuro
d’argento, carta baritata su supporto di
alluminio
Javier Conde, Malaga, España, IX
1996, stampa dell’autore al clorobromuro d’argento, carta baritata
montata su supporto di alluminio,
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Légion étrangère, 2e REP, Libreville, Gabon, IV 1995,
stampa dell’autore al clorobromuro d’argento, carta baritata su
supporto di alluminio
Légion étrangère, 13e DBLE CME,
Djibouti, X 1995, stampa dell’autore
al clorobromuro d’argento,
carta baritata su supporto di alluminio
Légion étrangère, 2e REP, Corse, V 1995, stampa
dell’autore al clorobromuro d’argento, carta baritata su supporto di alluminio
Inmate Kevin Alexander, California
Correctional Center, Susanville,
X 1997, stampa dell’autore
al clorobromuro d’argento,
carta baritata su alluminio
11 novembre 2006 - 7 gennaio 2007
MIAAO - Museo Internazionale delle Arti
Applicate Oggi
via Maria Vittoria,5 - Torino
info: 011.0702350
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IL NUOVO
di Mario Cervio Gualersi
DIVO
[email protected]
Con tre film in uscita, l'australiano Hugh Jackson si propone come
l'ultimo sex symbol a cui non difettano talento e simpatia. In The
Fountain interpreta tre personaggi a cavallo dei secoli
1
I
più giovani lo ricordereranno nelle vesti del supereroe
Wolverine nella serie X-Men.
Australiano, bello al punto di
diventare un nuovo sex
symbol, Hugh Jackman è uno
dei protagonisti di Scoop, l'ultimo film di Woody Allen, e alla
Festa del Cinema di Roma è
stato presentato in anteprima
The Prestige, in cui interpreta il
personaggio di un misterioso
mago nell'Inghilerra vittoriana
e dove si ritrova l'altrettanto
affascinante Christian Bale
come acerrimo rivale. Nel suo
curriculum figurano anche
Kate & Leopold, accanto a Meg
Ryan, Swordfish, con John
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Travolta e Halle Berry, e la commedia romantica Qualcuno
come te, a fianco di Ashley
Judd. Il cinema lo ha però scoperto grazie al teatro: molto
apprezzato nei musical a
Broadway e Londra (Sunset
Boulevard, La bella e la
b e s t i a ,
Oklahoma), 2
nel 2004 ha
vinto Il Tony
A w a r d
(l'Oscar teatrale) per il suo
pregevole
ritratto
del
cantautore
Peter Allen in
The Boy from Oz. In Italia
diventerà celebre con The
Fountain, nelle sale alla fine di
novembre, dopo il trampolino
della Mostra del Cinema di
Venezia, dove Hugh non ha
potuto accompagnare il film,
sottraendosi alla calda accoglienza dei fan ambosesso, tributata al regista Darren
Aronofsky (ha diretto il superpremiato Requiem for a
Dream) e alla sua partner
Rachel Weisz (già Oscar per
The Constant Gardener). La
storia è una sorta di viaggio
psichedelico diviso in tre stazioni e sembra denunciare il
bisogno degli americani di rifugiarsi in una forma di trascendenza spirituale, non più riassumibile con l'etichetta "New
Age", ma piuttosto in una ricerca di totale comunione con la
natura, in una dimensione di
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tipo panteista. Dato che l'azione si divide in tre epoche completamente diverse, Hugh interpreta tre facce dello stesso
uomo: Tomas Creo, conquistatore del 16° secolo, alla ricerca
dell'albero della vita (nel quale
la leggenda vuole s'incarni la
fontana della giovinezza), convinto che chi ne assapora la
linfa possa vivere in eterno; lo
scienziato dei nostri giorni Tom
Creo, impegnato nella disperata scoperta di una cura per il
cancro di cui sta morendo la
compagna Izzi ( Weisz), e infine
un astronauta che volteggia nel
cosmo nel 26° secolo con
destinazione Xibalba, una
remotissima nebulosa che
diventa la versione futuristica
della fontana. Giunto al termine
del viaggio, comincia a comprendere i misteri della vita
che l'hanno fatto soffrire per
oltre mille anni. «È una storia
che propone un mito moderno» afferma Jackman «e i miti
aiutano a capire il senso della
vita. Possono anche non avere
un fondamento scientifico ma
ci permettono di fornire una
spiegazione per quello che
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accade nel mondo: la
lotta di Tomas è profondamente umana.
Avrei potuto recitare
i tre ruoli in tre film
distinti e non mi
sono lasciato sfuggire l'opportunità di
farli in uno solo: è
per questo che ho
4
dormito fuori dalla
porta di casa di Aronofsky fino a
quando mi ha scelto.» Memo
per lo spettatore: attenzione alla
scena in cui Izzi gli sfila i pantaloni per goderselo in un amplesso senza veli.
1) Hugh Jackman e Rachel Weisz
in The Fountain
2) Hugh Jackman
3) Una scena di The Fountain
4) Hugh Jackman e Rachel Weisz
5) Jackman e Weisz
in The Fountain
5
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ROSESENZA
di Mario Cervio Gualersi
[email protected]
PROFUMO
Torna in scena un testo cult di Annibale Ruccello sui travestiti
napoletani. Arturo Cirillo dà voce alle angosce di Jennifer, simbolo
di un'identità sessuale sempre più misteriosa e indefinita
n quartiere ghetto abitato solo da
travestiti. Un serial killer che
U
irrompe nelle loro case per ucciderli,
anche se la porta d'ingresso rimane
chiusa e l'arma del delitto appartiene
alla vittima. Le linee telefoniche che
impazziscono e intrecciano chiamate
destinate sempre a un utente diverso
da chi risponde. Questo il quadro di
una Napoli inquietante che Annibale
Ruccello tracciava nel 1980: sei anni
dopo sarebbe morto,solo trentenne,in
un tragico incidente d'auto.Nella manciata di lavori che ci ha lasciato, è facile intravedere il grande talento di un
drammaturgo assolutamente originale,
cantore della marginalità,come in quei
ritratti di femminielli, travestiti, casalinghe disperate e amanti che si cibano
delle carni dell'ex partner. Il suo testo
più famoso e rappresentato è Le cinque rose di Jennifer, un piccolo capolavoro con cui si sono già misurati registi e attori, pronti a raccogliere la sfida
di recitare en travesti. Sfida che Arturo
Cirillo aveva già vinto con L'ereditiera,
dello stesso autore, in cui interpretava
un'indimenticabile zitella del secolo
scorso. Ora si trasforma in un travestito spiato nella sua intimità domestica,
nella spasmodica attesa di un misterioso fidanzato, Franco, assente da tre
mesi, ma che Jennifer spera arrivi da
un momento all'altro. I suoi referenti
culturali sono le trame dei fotoromanzi, le canzoni di Mina e Patty Pravo, i
notiziari della radio "libera" locale.
Comprensibile dunque la diffidenza
nei confronti di Anna, una "vicina"
istruita e medio-borghese che le fa visita,cercando forse solidarietà, nel timore di diventare la prossima vittima dell'assassino. In realtà tutto in lei appare
ambiguo e contradditorio, tanto da far
pensare che proprio la “signora” possa
essere il carnefice. Il confronto tra le
due "donne" è davvero una pagina di
grande teatro, preludio di un drammatico finale che non riveliamo. Se
Ruccello nella sua messa in scena privilegiava un'attenzione di tipo antropologico nei confronti dei personaggi
e del loro contesto, la regia di Cirillo,
nello spettacolo prodotto dal Nuovo
Teatro Nuovo di Napoli, intende sottolineare la solitudine metropolitana
che,ieri come oggi,ci attanaglia,messa
inutilmente a tacere dagli stordimenti
del sesso, delle droghe o del superlavoro. Di conseguenza la sua Jennifer
Arturo Cirillo in
Le cinque rose
di Jennifer
sfiora il confine della tragedia, fatta
salva l'ironia che la riscatta dalla banalità della sofferenza. Un'altra scelta
contro corrente è quella di affidare il
ruolo di Anna a un'attrice (la brava
Monica Piseddu) piuttosto che a un
attore in abiti femminili, invitando il
pubblico a riflettere su quanto labili
siano ormai le identità sessuali.
Un'appuntamento da non mancare: a
Civitanova Marche (3 novembre), al
teatro Filodrammatici di Milano (dal 7
al 19/11), poi al Comunale di Buti (11
dicembre) e al teatro Ebe Stigliani di
Imola (12/12).
Studio su Medea
Vogliamo
inoltre
segnalare lo Studio su
Medea del regista
Antonio Latella che
affronta i miti greci Danio
attraverso l'elabora- Manfredini
zione drammaturgica
di Federico Bellini in una riduzione
ovviamente rivolta al nostro presente
e dove la fisicità ha sempre un ruolo
preponderante. La trilogia è in cartellone in tre serate (dal 2 al 11/11) al teatro Out Off di Milano o in una sola
giornata (12/11) e, nella stessa sede, lo
splendido Tre studi per una crocefissione, ideato, diretto e interpretato da
Danio Manfredini, già noto ai lettori
per Cinema Cielo.
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showbiz
dell’Alkimista [email protected]
S A B RY N A
RR EA
SE LHL A
IT
SEG
TI D
D I VA V. M .
Surreale (e sconcio) ‘tet-a-pet’ con la regina del trash gaio, la
più scaricata delle ‘unreleased queenies’ nostrane
F
IRENZE, 20-10-06: Sabryna non è
ancora arrivata al C.P.A.di FI-SUD,ma
il suo entourage è già stato preso d'assalto da alcuni dei circa duecento sgallettati in attesa della loro beniamina, in
fila dalla notte precedente nel tentativo
di assistere all'arrivo della XTRA-DIVA
(diva-travestita-extraordinaria).Un fan:“È
la mia prima volta a Firenze e sono qui
soltanto per vedere Sabryna,sono molto
eccitato... è una travella molto umana”.
Lo show inizierà dopo mezzanotte, ma
prima del soundcheck la celeberrima
vedette non volta le spalle gli ammiratori (le volta soltanto agli amici camionisti,
fonte di sostentamento per sé e per la
propria carriera canterina) e si concede
ai nostri microfoni in esclusivo collegamento satellitare da quell'elicottero che
la condurrà sotto i riflettori a vocalizzare le trash hit Assaggia il mio umore
(Justify my love), Atti osceni (Outside),
Extrema (Die another die), Servito e
riverito (In your eyes).
Alkimista: Sabryna, in questo momento della tua carriera ti senti molto…
SaBrYnAtRaSh: …Madonna! È l'unica
che riesca a farmi buttar giù qualche
testo, vedi Travestitika o S(b)orry.
A:Volgarità a parte - innegabile e impunita - le tue canzoni mica son tutte a
sfondo sessuale.
S:Vero, Nevrotika parla di un litigio generale nel bel mezzo della notte...
A: ...con la vicina di casa “rompicojoni”...è la naturale evoluzione della prostituta in prepensionamento: dalla trasgressione al menage quotidiano?!
S: Sì, e un po' nevrastenica lo sono. La
gente vuole il trash ed io glielo regalo,
puro e semplice.
A: Però esprimi - grezzamente - grandi
verità, come gli etero che vanno a
travi per farsi sodomizzare... altro che
maschi!
S: Ah, W il sesso (Asereje)… Appunto,
non mi considero solo trash.
A:Quando non ti esibisci che combini?
S: Sono in servizio coi miei adorati
68
camionisti.
A: E dove trovi il tempo per cantare,
prima o dopo?
S:Anche... durante!
A: Ecco perché certe performance sono
disturbate da equivoci gorgoglii... non
hai una bat-mobile multiaccessoriata
dove ricevere e intanto incidere con
decenza?
S: AuhaUh! Certo ma...'bat' perché
batto? Ma che razza di intervista è?!
A: Mica siamo su Famiglia Cristiana...
S:Ah no? Spero almeno su Vanity!
A: See, tra cinque o sei lifting magari...
S: Ma come ti permetti?
A: Vuoi un'intervista-interrogatorio a
riprova della mia professionalità?
S:Vuoi un lavoro di bocca a riprova della
mia competenza?
A:Azz... quindi dove registri i tuoi leitmotiv?
S:Ora a casa mia,un tempo da un amico
di Siena.
A: Quando hai iniziato a… “cantare”?
S: Nel 1988 con Yeke Yeke Mori Kante
in calabrese.
A:Come la Tu Es Foutu di In-Grid...ma
quanti idiomi parli?
S: Pratese, maidese, romano, napoletano, siciliano... una mignotta-poliglotta!
A: Cotanto talento, e neanche un CD
pubblicato??
S: Ma certo che sì, su EMULE:
Confessioni in un cesso pubbliko.
A: Ma intendevo stampato, con SIAE e
tutto l'ambaradan...
S: Così m'ingabbiano...
A: Mai stata denunciata?
S:Certo,per atti osceni però:tre milioni
e mezzo di multaaa!!!
A: Quand'eri pischello chi imitavi allo
specchio con la spazzola?
S: Renato Zero, ovvio.
A:Eggià, eri grande per sentirti una di
Non è la Rai... meglio Heather o
Lorella?
S: La Parisi, è un'artista completa che si
fa “i cavoli sua”.
A: Britney o Aguilera?
S:Britney,perché Christina a parte Genie
in the bottle andrebbe bannata a vita.
A: Cecchi Paone
o... Solange?
S: Solange.
A: Rocco Casalino
o... Paolo Limiti?
S: Rocco.
A: Ti vedevo bene
da Limiti a portar in gloria
Wilma Goich o
Milva...
S: Per carità, mica
so' scema!
A: Non c'arrivi
coll'ugola forse?
Che estensione
hai?
S:
18
cm
(AuhhUHau)!
A: Beati camionisti…
http://myspace.com/sabrynatrash
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muzikbiz
di Alessio Primavesi
[email protected]
MARMELADE
LADIES
VS. BLACK DANCERZ
Milano Fashion, gay city per eccellenza, kool land antifatiscenza, presenta le novizie muzìcali per bacini
roteanti e padiglioni auricolari di tutti i gusti
a u t i e r ,
ME 'Rej'
le streghe
Doppia produzione da Sonar
Kollektiv targata Kristian
& Platinette
Â
G
Beyer & Frank Wiedemann, in
S'intitola
territorio friendly ÂME popola
Streghe [MBO/Universal] il già
annunl
e
c i a t o
piste
The sound of
album di
d
i
Valentina
club
Gautier
come
disponibile dal 31 ottobre, la
il Billy
notte di Halloween che la canFASHION 5
- mecca della house gaia tautrice ha deciso di festeggiacome ci informa il dj resident
victims in ascolto
re con pubblico e addetti alle
Bolla. Arricchita dalle versioni
Messaggerie Musicali di
Dopo Roma Alta Moda 3, l'annuale appunA Hundred Birds (part 1) e
Milano, in un mini-show con
tamento con la doppia compila che rapdalle tuonanti vesti remix by
l’amica Platinette. Dopo i sucpresenta il fascinoso mondo della moda
Pasta Boys (Part 2), Rej
cessi degli 80, la Gautier torna
[d:vision/LevelOne] è destinamilanese stavolta si spinge dall'hip-hop
alla ribalta con Be Free, sigla
del Gay Pride 2006 presente
ta a confermarsi quale classicpiù melodico, arricchito da voci suadenti,
tra questi 10 brani firmati da
house-dancefloor.
a vibrazioni brazilectro ed infusioni jazz;
lei stessa, a eccezione di
(fonte: Bruno Bolla)
(CD.01 The Show: Rouge Rouge, Layo &
Voglio un angelo e della
Bushwacka, Sarah Vaughan... + CD.02
cover Un anno d’amore di
'AfterShow': Bebel Gilberto, Tiefschwarz,
Mina. (fonte: Devis Maidò)
LUB BANGERS!
Batuk,Yonderboi) immancabili le sue tipiTarantolate del saturday nite e
atmosfere down-tempo e nu-lounge.
crepuscolari creature allevate
arità, ForDJ'sOnly che
Milano
Fashion 5 [Cool d:vision] omaggia
a pane, alcol e graffiti... IN
Shakire borgatare bandite, ed
l'operosità della moda italiana e i suoi stiADUNATA!
ecco l'occasione per frullare 'a
listi, in questo caso la prestigiosa Maison
little bit of boogie' in due deliÈ uscita Club Bangers
GATTINONI, dalle cui recenti sfilate proziose compilation di marmellata
[Interscope/Universal
70/80 da leccarsi il trucco! Dai
vengono le splendide foto gentilmente
Strategic] l’unica (doppia)
pionieri revival di 105 Classics,
offerte. Lo stiloso cofanetto digibox in
compilation che in 35 titoli
For DJ's Only - Rare Extended
del miglior Hip Hop globale,
argento satinato rende questo prodotto
Versions (01+02) contengono
offre una scorpacciata d'icone
ancora più prezioso.(fonte: Paolo Belli)
ognuna 10 peperlizie in versioda farvi shakerare il bacino al
ne estesa, rarità d'archivio dalla
primo
play:
dalle
Pussycat
Dolls di
evergreen-radio per eccellenza:
Buttons alla Nelly Furtado di
Action '78 (Erotic Drum Band),
Maneater, dalla Gwen Stefani di
Open Sesame (Kool & The
Hollaback Girl alla Mary J. Blige di
Gang) o Fever (Roy Ayers) tra le
Be without you ...Black Eyed Peas
perle rare. Do you wanna boocompresi... E che street divas siano!
gie woogie with us?
(fonte: Gianna Lonuzzo)
(fonte: Sara Andreani)
MILANO
R
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libri
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GIULIETTA
È
U N A
di Giulio Maria Corbelli [email protected]
LESBICA
Ann-Marie Macdonald
Buonanotte Desdemona (buongiorno Giulietta)
Ed. Reading Theatre,128 pag, 10
euro
Cosa accadrebbe se
una
sconosciuta
piombasse a Cipro
per sventare i piani
diabolici di Iago e
restituisse a Otello la
fiducia nella sua
bella compagna? E
che fine farebbe l'amore tra Giulietta e Romeo se qualcuno svelasse la loro relazione
segreta prima di ogni spargimento
di sangue? Basta poco per trasformare due delle più famose tragedie
del bardo in esilaranti commedie
piene di colpi di scena ed erotismo
omosessuale. Perché se l'autrice è
una delle scrittrici canadesi femministe più radicali, lesbica dichiarata
e autrice di programmi tv di successo, è chiaro che gli ingredienti non
possono che essere confusione sessuale, divertimento ma anche misteriosa ricerca di se stessi. Ann-Marie
Macdonald, 46enne di Toronto, si
accosta al teatro come attrice negli
anni '70 e '80; lavora anche con la
televisione e il cinema e nel 1988
arriva al successo come autrice proprio con Buonanotte Desdemona
(buongiorno Giulietta). La protagonista Costanza sta portando a termine la sua tesi di dottorato in cui
cerca di dimostrare, decifrando un
oscuro manoscritto, che all'origine
del plot delle due tragedie shakespeariane ci sarebbero commedie
scritte molto tempo prima. Ma proprio quando la sua ricerca sembra
destinata a fallire, l'imbranatissima
Costanza si ritrova magicamente nel
luogo dell'azione: prima a Cipro
dove convince Otello della fedeltà
di Desdemona, salvo poi trovarsi a
fronteggiare il carattere battagliero
di questa, e poi a Verona dove
Giulietta, stanca del maritino
Romeo, si innamorerà di lei perdu-
72
Tra commedia e tragedia, Ann-Marie
Macdonald gioca sulla confusione dei ruoli
delle eroine sheaksperiane, mentre Christophe
Honore indaga amore e morte tra adolescenti
tamente. Nel testo della Macdonald
compaiono anche stralci o semplici
battute delle opere di Shakespeare
che danno alla lettura una piacevole
complessità. Il testo è stato messo in
scena molte volte, con successo. La
lettura del copione, però, dà l'impressione di essere molto più intrigante di
qualsiasi messa in scena: permette di
gustare appieno la molteplicità di
livelli che costruiscono la drammaturgia, a partire da quello legato alla
comicità, ma anche altri più sottili
che affrontano il tema dell'identità
femminile e del ruolo sessuale. Nel
testo, infatti, la Macdonald propone
una visione delle eroine shakespeariane ribaltata, presentandole come
donne fortemente capaci di autodeterminazione, per niente succubi dei
loro
compagni.
Insomma
Buonanotte Desdemona (buongiorno Giulietta) è sicuramente un bel
libro da leggere, chissà se è altrettanto efficace in teatro.
Christophe Honoré
La dolcezza
Ed. Playground,120
pag, 10 euro
Steven ha undici
anni quando il suo
coetaneo Jeremy,
con cui vive una
passionale storia
d'amore durante una vacanza in colonia, lo rende complice di un delitto la
cui efferatezza sconfina nello splatter.
Ma non è tanto la crudeltà di quanto
ha visto e compiuto che rende Steven
bisognoso di cure per molti anni,
mentre Jeremy è rinchiuso in prigione: è l'amore per colui al quale ha
sacrificato la propria innocenza e dal
quale non riesce a staccarsi che lo
costringe a rivivere mille volte i fatti
di quella drammatica notte. Ad
accompagnarlo a distanza in questo
percorso di riscoperta, c'è il fratello
Baptiste: anche tra loro due c'è un
amore che sembra a tratti travalicare i
confini del rapporto familiare e
Baptiste, che ha una relazione con la
direttrice della colonia nella quale è
avvenuto il delitto, usa tutte le sue
armi per riscattare il fratello riscoprendo la verità. Così Christophe
Honoré, francese di 36 anni, autore di
libri per l'infanzia, regista e commediografo, costruisce in questo romanzo un giallo a più voci dove vari personaggi rispecchiano nel delitto in
cui in un modo o nell'altro sono stati
coinvolti le angosce relative alla propria vita e, soprattutto, alla morte.
Sarebbe forse semplicistico parlare di
unione tra amore e morte, ma in realtà Honoré usa l'età dei protagonisti
per addentrarsi nella scoperta della
drammaticità delle relazioni: la prima
adolescenza è il tempo del contatto
con la caducità della vita, l'età in cui
l'essere umano prova i primi sgomenti che condizioneranno poi il suo sviluppo successivo. I personaggi di La
dolcezza non abbandonano questo
stato neanche nell'età adulta: lottano
per mantenere viva la ricerca della
verità, rispetto al delitto avvenuto
nella colonia come rispetto a se stessi, e sono disposti a rinunciare ad
avere una vita "normale", come quella
inseguita dai genitori di Steven e
Baptiste che riescono ad affrontare
l'efferatezza di quanto accaduto con
la freddezza del vero borghese. Un
romanzo avvincente e denso, che
chiama in causa molte delle domande
che "normalmente" si accantonano
Gay.it
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Secondo il museo la mostra, che ha aperto nonostante le condanne di alcuni gruppi cristiani, è la
prima del mondo su questo tema.
Un po' di sport
Omo-disabili: prime
testimonianze
Una quindicina i disabili glb coinvolti per ora nel
progetto “Omo-disabilità – Quale il rapporto tra
omosessualità e disabilità?”, coordinato da Arcigay e
realizzato in collaborazione con il Centro bolognese
di terapia della famiglia, l’associazione Centro documentazione handicap di Bologna
ed Handigay di Roma.“Ma il progetto continua – dice Raffaele
Lelleri, responsabile Salute di
Arcigay e supervisore dell’indagine - e cerchiamo altre persone
che vogliano descrivere la quotidianità, le difficoltà incontrate e
le soluzioni adottate nel vivere
una sorta di ‘doppia condizione’: essere contemporaneamente disabile ed omo-bisessuale”. Gli intervistati hanno un’età che varia dai 20 ai 60 anni e provengono principalmente dalle regioni del Nord e del
Centro Italia. Il tipo di disabilità è soprattutto fisica,
congenita o acquisita; sono però state raccolte storie
di vita anche di persone con disabilità sensoriali.
Numerosi i temi trattati nel corso delle interviste: il
coming out, l’atteggiamento della famiglia, le amicizie, il ruolo di Internet, l’ambiente di lavoro, la vita
affettiva e sessuale e i legami di coppia.
Natura gaia
Gli uccelli e le api potrebbero essere gay. Con
Contro natura?, la prima esposizione sull'omosessualità tra gli animali, il Museo di storia naturale di
Oslo documenta casi di comportamenti omosessuali tra giraffe, pinguini, pappagalli, scarafaggi, balene e decine di altre specie e giunge alla
conclusione che l'omosessualità umana non può essere
considerata
innaturale.
"Possiamo pensarla come
vogliamo ma una cosa è certa:
l'omosessualità è molto diffusa
nel mondo animale e non può essere considerata
innaturale", si legge in un comunicato del museo.
"L'omosessualità è stata osservata in più di 1.500
specie animali ed è ben documentata in 500 di loro",
ha detto Geir Soeli, responsabile dell' esibizione.
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Riportiamo parti del racconto di Giampiero
Mancinelli, uno dei partecipanti ai Gay Games VII di
Chicago e agli Out Games I di Montreal.
“I numeri che sono venuti da entrambe le organizzazioni sono stati diversi, 12000 per i Gay Games e
10000 per gli Out Games,(12000
atleti parteciparono a Sydney
2002),ma di giochi sui numeri se
ne sono fatti tanti. Dal punto di
vista organizzativo Montreal ha
sicuramente
surclassato
Chicago. Gli Out Games hanno
completamente permeato la
città di Montreal come avevo
sperimentato solo in occasione
dei Gay Games di Amsterdam
1998, a partire dall'accoglienza
in aereoporto. È stato possibile
essere un atleta sempre e dovunque,anche grazie ad una oculata distribuzione dei siti
sportivi, ad un sistema di trasporto impeccable e a
una miriade di volontari. In realtà la cooperazione tra
publico e privato nel mettere insieme un evento
sportivo gay ha funzionato a meraviglia ed era ben
chiaro che gli Out Games erano un evento importante per la città tutta. Il fatto che enti governativi
hanno provveduto la maggior parte del supporto
economico degli Out Games sta a testimoniare l'importanza della comunità gay canadese...”.
Viva le mamme
Per la prima volta in Spagna una coppia di lesbiche
sposate e con un bambino avuto tramite inseminazione artificiale, ha ottenuto che lo Stato riconoscesse ad entrambe il diritto di essere madri. La legge
spagnola che regola la riproduzione assistita è stata
più volte criticata dalle associazioni omosessuali per
la "disparità di trattamento" e perché fonte di "disgusto e discriminazione". La normativa prevede che
il marito diventi automaticamente padre nel caso di
coppie eterosessuali, mentre per le coppie lesbiche,
la madre non biologica deve passare attraverso lunghe e complicate procedure di adozione per acquisire dei diritti sul figlio. Il Tirbunale, invece, ha invertito la rotta. E Maria Angeles ed Antonia, di 30 e 40
anni, non trattengono l'entusiasmo per la decisione
del giudice di registrare anche Antonia, la seconda
"mamma". "Ora sono madre - dice - per me, per mia
moglie e per tutti". Il ministero della Giustizia prepara però il ricorso, argomentando che in questo
modo "si discriminano le madri non biologiche che
hanno dovuto adottare".
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Privacy dei politici: il no di
Forza Nuova
Giusto violare il diritto alla privacy per rendere pubblici i nomi dei politici risultati positivi all’ormai
noto test delle Iene? Sì, secondo Forza Nuova, che si
schiera apertamente nell'invettiva apparsa in un
recente comunicato dai toni inequivocabili. Eccone
alcuni stralci: "Il recente fattaccio, rivelato dalla censurata trasmissione delle Iene,che dimostra come un
deputato su tre abbia
fatto uso di droghe nelle
ore immediatamente precedenti al lavoro parlamentare oltre a non stupirci (ricordiamo il caso
del senatore a vita Emilio
Colombo confesso cocainomane e notorio omosessuale demo “cristiano”) forse ci spiega le decisioni demenziali e antinazionali prese da successive, apparentemente opposte, formazioni governative. La trasmissione in oggetto è stata bloccata in extremis per garantire la privacy dei deputati e senatori; noi affermiamo con fermezza che non hanno diritto a nessuna forma di privacy rappresentanti del popolo eletti a suffragio universale, lautamente stipendiati coi soldi dei contribuenti (...). Oltre a ciò, e con ben maggiore gravità,
siamo preoccupati per l'esempio di superficialità e
irresponsabilità che i nostri governanti danno alle
giovani generazioni già aggredite da ogni lato dalle
suggestioni (ambientali, televisive, musicali, cinematografiche) all'uso di droghe (...)”. Si può essere contro o a favore. Solo una domanda: che c’entra “confesso cocainomane” con “notorio omosessuale”?
Mr Gay UK in divisa
È stato eletto al Flamingo Club di Blackpool Mr Gay
UK.Ad aggiudicarsi il titolo e 5.000 sterline è stato
Mark Carter, 23enne che vive a Bardford e fa il poliziotto. Carter ha fatto coming out sul lavoro un paio
di mesi dopo essere entrato nelle forze di polizia del
West Yorkshire e ha detto che i colleghi di lavoro gli
hanno sempre dato il massimo supporto, infatti una
cinquantina di loro erano anche
presenti alla serata finale del
concorso. "Vengo da esperienze
etero, sono cresciuto giocando a
calcio, ero il capitano della squadra, ho avuto fidanzate. Pensavo
che dire agli altri che ero gay
avrebbe significato perdere l’amicizia e il rispetto – ha dichiarato Carter - ma a questa finale di
Mr Gay UK ho avuto più perso-
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ne che mi hanno dato il loro supporto di quante ne
abbia vai avute in tutta la mia vita".
Campagna contro l'Aids
The Gay & Lesbian Center di Los Angeles ha appena
lanciato una nuova campagna contro l'Aids che recita: "L'HIV è una malattia dei gay.Ammettiamolo e fermiamola". L'obiettivo di questa campagna per il centro americano è mettere in guarda gli omosessuali
dal virus. I manifesti nelle vie di Hollywood e gli
inserti dei giornali spiegano che a Los Angeles il 75%
dei positivi all'HIV sono
gay o bisex. "L'Aids continua ad essere la nostra
malattia dopo 25 anni perché non l'abbiamo arrestata, perché – dice Lorri
Jean, direttore esecutivo
del centro gay - un silenzio
assordante è caduto sulla nostra comunità". Non
tutti però condividono la campagna di prevenzione
perché temono che gli eterosessuali non capiscano
che la malattia riguarda anche loro. "È giusto che i
gay prendano le proprie responsabilità ma non è
questo il giusto modo per ottenerlo" critica così l'iniziativa Michael Weinstein dell'Aids Healthcare
Foundation.
Matrimonio annullato:
rubarono i soldi per il vestito
Stéphane Chapin e Bertrand Charpentier erano i
primi sposi gay della storia di Francia, fra le ire del
ministro degli Interni Dominique de Villepin e di
tutti i benpensanti. Sono appena passati due anni e
adesso questi due eroi un po’ strani dei diritti omosessuali cominciano già a pagare i loro guai. Il
Tribunale di Bordeaux li ha condannati a quattro e
otto mesi di carcere per furto e a pagare 1222 euro
di multa. Quella bella cerimonia, piena di invitati e di
pailettes, di lacrime e di giornalisti, è stata annullata.
Li avevano arrestati pochi mesi fa, a giugno. Il
Tribunale li ricercava per «abuso di fiducia, furto, falsificazione di assegni, circonvenzione». Secondo l’accusa, avevano rubato otto assegni a una pensionata
di ottant’anni che gli aveva dato alloggio nel 2004. E
in sovrappiù avevano percepito assegni di rimborso
dallo stato, mentre l’anziana signora li ospitava gratuitamente. Quei soldi che non avevano dato alla
vecchietta erano serviti per comprarsi i vestiti della
cerimonia. Si erano giustificati così, quando la signora li aveva denunciati. Ma
lei non si era troppo
impietosita: «Io mica li
trovo per strada i soldi»,
aveva risposto.
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