AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Comitato Esecutivo
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AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Comitato Esecutivo Aziendale per la Sicurezza del Paziente AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.1 di 20 PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Approvato il 18/09/2012 Nome Dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina Nome Dott.ssa Chiara Bovo Approvato il 18/09/2012 Redazione Data 20.08.2012 20.08.2012 20.08.2012 Funzione Responsabile Aziendale delle Funzioni per la Sicurezza del Paziente Infermiere Ufficio Promozione Igiene, Qualità e Sicurezza Clinica Infermiere Ufficio Promozione Igiene, Qualità e Sicurezza Clinica Nome Diana Pascu Funzione Direttore Generale Azienda ULSS 20 di Verona Funzione Direttore Sanitario Azienda ULSS 20 di Verona Verifica Data 17/09/2012 Lorella Tessari Federica Ugola Archiviazione UOC Direzione Medica UOC Direzione Medica UOC Qualità e Accreditamento Ufficio Responsabile Aziendale delle Funzioni per la Sicurezza del Paziente Ufficio Promozione Igiene, Qualità e Sicurezza Clinica Firma Firma Funzione Nome Comitato Esecutivo Aziendale per la Sicurezza del Paziente AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Condivisa con: Albanese Vito Aldegheri Patrizia Azzini Alessandro Battisti Emanuela Bellini Stefania Beltrame Silvana Bianchi Miriam Biasiucci Rosalba Caloi Alessandra Capirossi Giuseppina Castellani Valentina Cirillo Pascquale Cruciani Mario Cugola Maria Angela Dalle Pezze Paola Danese Maria Cristina Ferrarese Federica Giuliano Ketty Imperadore Giuseppe Joppi Roberta Lazzari Francesca Marchetto Nadia Mazzon Cristina Montresor Paolo Morini Cristina Olivato Rosanna Padovani Barbara Pomari Chiara Robol Elisa Salfa Corrado Salgarello Gianni Luca Salvagno Nadia Santacà Marco Santinato Stefano Sartori Mara Scattolo Novella Schonsberg Alberto Dipartimento Farmaceutico Dipartimento Emergenza-Urgenza Servizio Legale Dipartimento Materno-Infantile Dipartimento Materno-Infantile Dipartimento di Prevenzione Neuropsichiatria Infantile Distretti Socio-Sanitari Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi Servizio Professioni Sanitarie Dipartimento Interdirezionale per l’Area Sanitaria Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi Dipartimento delle Dipendenze Dipartimento di Salute Mentale Servizio Qualità e Accreditamento Dipartimento Medico-Internistico Dipartimento Medico-Internistico Dipartimento Riabilitativo Dipartimento di Salute Mentale Dipartimento Farmaceutico Dipartimento Materno-Infantile Dipartimento Medico-Internistico Dipartimento di Salute Mentale Direzione Medica Ospedaliera Area Sociale Dipartimento Farmaceutico Dipartimento delle Dipendenze Distretti Socio-Sanitari Dipartimento Riabilitativo Dipartimento Tecnico Dipartimento dei Servizi di Diagnosi e Cura Dipartimento Riabilitativo Dipartimento Riabilitativo Dipartimento Chirurgico Direzione Medica Ospedaliera Dipartimento Interdirezionale per l’Area Sanitaria Dipartimento Emergenza-Urgenza 2 Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.2 di 20 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Condivisa con: Sette Piersandro Troiani Monica Veronese Ezio Dipartimento Emergenza-Urgenza Servizio Qualità e Accreditamento Dipartimento Chirurgico Lista di distribuzione Dipartimento delle Dipendenze Dipartimento Farmaceutico Dipartimento di Prevenzione Dipartimento di Salute Mentale Dipartimenti Ospedalieri Dipartimento Tecnico Distretti Socio-Sanitari n. 1, 2, 3, 4 Neuropsichiatria Infantile Servizio Qualità e Accreditamento Servizio Professioni Sanitarie 3 Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.3 di 20 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.4 di 20 INDICE 1. PREMESSE 2. SCOPO DELLA PROCEDURA 3. CAMPO DI APPLICAZIONE 4. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 5. RAZIONALE 6. RESPONSABILITA’ 7. PROCEDURA PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE 8. SEGNALARE GLI ERRORI DI IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE 9. INDICATORI Edizione revisione 1 Edizione 0 Revisione e Data 20.08.12 Descrizione e/o Redazione Approvazione modifica Stesura Diana Pascu, CEAS procedura Lorella Tessari, Federica Ugola 1 Revisione 2 Revisione 3 Revisione 4 Revisione 5 Revisione 6 Revisione 7 Revisione 8 Revisione 9 Revisione 10 Revisione 4 Verifica Area Qualità AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.5 di 20 PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE 1. PREMESSE L’errore di identificazione del paziente è sempre più riconosciuto come un problema diffuso all'interno delle organizzazioni sanitarie. La mancata identificazione dei pazienti costituisce uno dei rischi più gravi per la sicurezza del paziente. Tutti gli operatori sanitari devono sempre verificare che la persona che hanno di fronte è colui a cui è destinato quel trattamento e che il trattamento corrisponda a quella persona. 2. SCOPO DELLA PROCEDURA Garantire la corretta identificazione del paziente in ogni momento e prima di ogni procedura. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura per la corretta identificazione del paziente si applica a tutte le strutture socio-sanitarie dell’Azienda ULSS 20 di Verona nelle quali vengono erogate qualsiasi tipologia di procedura ed in particolare: Somministrazione di tutti i tipi di farmaci; Esecuzione di indagini diagnostiche di imaging; Interventi chirurgici e altre procedure invasive; Trasfusioni di sangue ed emocomponenti; Raccolta di campioni biologici del paziente; Trasporto/trasferimento del paziente; Constatazione di decesso. N.B. Questo elenco non è esaustivo o esclusivo. 4. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI National Patient Safety Agency (2004) Right Patient – Right Care. Improving patient safety through better manual and technology-based systems for identification and matching of patients and their care. London, National Patient Safety Agency. [Online] Available 5 from: AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.6 di 20 PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE http://www.npsa.nhs.uk/EasysiteWeb/getresource.axd?AssetID=3234&type=Full&servicetype=Attachment [Accesso 13 Giugno 2010] WHO Collaborating Centre for Patient Safety Solutions, The Joint Commission, Joint Commission International, World Health Organization (2007) Patient Identification. Patient Safety Solutions, Vol. 1, Solution 2, May 2007 Available from: http://www.who.int/patientsafety/solutions/patientsafety/PS-Solution2.pdf [Accesso 13 Giugno 2010] National Patient Safety Agency (2005) Wristbands for hospital inpatients improves safety. Safer practice notice 11, 22 November 2005. London, National Patient Safety Agency. [Online] Available from: http://www.npsa.nhs.uk/EasysiteWeb/getresource.axd?AssetID=57989&type=Full&servicetype=Attachment [Accesso 13 Giugno 2010]. 5. RAZIONALE Pazienti non ricoverati Tutti i pazienti non ricoverati devono essere identificati prima dell’erogazione di qualsiasi procedura sanitaria. La corretta identificazione prevede almeno due criteri (nome e cognome e data di nascita, nome e cognome e codice fiscale, nome e cognome e tessera sanitaria, ecc.). Materiale informativo sarà disponibile in tutte le sedi aziendali per assistere il personale nella sensibilizzazione dei pazienti e per incoraggiare i pazienti a collaborare a tale procedura. Pazienti ricoverati Tutti i pazienti ricoverati (compresi quelli in OBI presso il Dipartimento di Emergenza-Urgenza e quelli in attesa del ricovero) devono indossare un braccialetto di identità per motivi di sicurezza. Se l'infermiere responsabile delle cure ritiene che questo sia in contrasto con il benessere del paziente o il paziente si rifiuta di indossarne uno, questa decisione e le motivazioni devono essere ben documentati nella cartella clinica del paziente. Materiale informativo sarà disponibile per assistere il personale nella sensibilizzazione dei pazienti della necessità di indossare i braccialetti per migliorare la propria sicurezza, e per incoraggiare i pazienti ad allertare il personale in caso di assenza del proprio braccialetto. 6 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE 6. Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.7 di 20 RESPONSABILITA’ Tutto il personale clinico deve acquisire familiarità con i contenuti del presente documento; deve garantire l'identificazione di tutti i pazienti prima di intraprendere qualsiasi procedura; deve segnalare il mancato rispetto della procedura e/o l’errata identificazione dei pazienti attraverso il processo di incident reporting. Il Coordinatore delle professioni sanitarie garantisce la conoscenza dei contenuti del presente documento da parte di tutto il personale a lui afferente; deve incoraggiare la segnalazione del mancato rispetto della procedura e/o dell’errata identificazione dei pazienti attraverso il processo di incident reporting. Il Direttore di Unità Operativa garantisce la conoscenza dei contenuti del presente documento da parte di tutto il personale a lui afferente; deve incoraggiare la segnalazione del mancato rispetto della procedura e/o dell’errata identificazione dei pazienti attraverso il processo di incident reporting. Il Responsabile delle Funzioni per la Sicurezza del Paziente e l’Ufficio Promozione Igiene, Qualità e Sicurezza Clinica analizzano le segnalazioni pervenute con l’incident reporting, individuando eventuali trend ed identificando piani di azione per affrontarli; verificano l’applicazione della presente procedura. 7 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE 7. Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.8 di 20 PROCEDURA PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE A.Identificazione verbale Dove L’identificazione verbale è da applicare in tutte le sedi extra-ospedaliere, nelle sedi ambulatoriali ospedaliere e al momento del ricovero del paziente in OBI o in altri reparti. Come Al momento dell’accettazione del paziente o del ricovero, è essenziale che il paziente venga identificato correttamente. Per identificare il paziente, effettuare le seguenti operazioni: 1. Chiedere al paziente di indicare: a. il proprio nome (nome e cognome); b. la data di nascita; c. e/o indirizzo. Es. “Mi può dire cortesemente il Suo nome, cognome e data di nascita?” La domanda dell’operatore non deve suggerire la risposta (Es. “Lei è il Sig. Rossi, nato il 31/12/1926?”) Oppure Chiedere al paziente di indicare: a. il proprio nome (nome e cognome) e confrontare i dati con quelli presenti sul tesserino sanitario e/o sul codice fiscale. 2. Se il paziente non è in grado di dire il proprio nome (ad esempio pazienti incoscienti, bambini, pazienti con disfasia, disabilità espressive o mentali) - chiedere ai parenti o caregiver di identificare il paziente per nome, data di nascita e/o indirizzo. Non utilizzare mai come codici identificativi il numero di stanza, letto o reparto di ricovero. 8 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE 3. Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.9 di 20 Confrontare i dati identificativi del paziente con quelli presenti nella documentazione relativa alla procedura/prestazione. Se la lingua madre del paziente non è italiano, chiedere la disponibilità di un interprete se ci sono problemi di comunicazione. Ogni sforzo deve essere fatto per identificare con certezza il paziente. L'incapacità di identificare con certezza il paziente, attraverso l'assistenza del paziente stesso o di un parente, caregiver o amico, devono essere chiaramente documentati nella documentazione sanitaria. Per i pazienti in cui è necessario il ricovero, deve essere creato un braccialetto identificativo (vedere paragrafo 5.2) e posizionato su uno degli arti del paziente, dopo l’avvenuta identificazione iniziale. B.Incidenti maggiori In caso di incidente maggiore, tutti i pazienti coinvolti saranno identificati secondo le indicazioni del Piano di Emergenza intra-ospedaliero in caso di Massiccio Aflusso Feriti (P.E.M.A.F.), fino al momento in cui la loro identità verrà confermata. C.Identificazione attraverso braccialetto Dove L’identificazione attraverso braccialetto avviene per tutti i pazienti ricoverati e per i pazienti in OBI negli Ospedali dell’Azienda ULSS 20 (Ospedale “G. Fracastoro” e Ospedale Integrativo di Rete di Marzana). Se il paziente non rientra nelle categorie sopra indicate (ad esempio, i pazienti ambulatoriali) applicare le procedure previste per l’identificazione verbale. Come Creazione del braccialetto identificativo In caso di ricovero negli Ospedali dell’Azienda ULSS 20 (Ospedale “G. Fracastoro” e Ospedale Integrativo di Rete di Marzana) all’identificazione verbale iniziale segue la creazione del braccialetto identificativo. La creazione 9 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.10 di 20 PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE deve avvenire in OBI per i pazienti che vi permangono ed in reparto per i pazienti ricoverati. Questo perché i pazienti che sono stati ammessi in reparto dopo la permanenza in OBI devono avere il numero della nosografica sul braccialetto identificativo e non il numero della pratica di Pronto Soccorso. Gli Ospedali dell’Azienda ULSS 20 di Verona hanno a disposizione 5 colori distinti di braccialetto identificativo: 1. Bianco, per tutti i pazienti ricoverati; 2. Rosa, per le partorienti con nato femmina e per la relativa figlia; 3. Azzurro, per le partorienti con nato maschio e per il relativo figlio; 4. Rosso, per i pazienti con allergie note; 5. Verde, per i pazienti a rischio di caduta accidentale. Tutti i cinque tipi di braccialetto contengono le stesse informazioni: a. Cognome b. Nome c. Sesso d. Data di nascita e. Codice fiscale f. Numero della nosografica. Tutte le informazioni devono essere stampate sulle apposite etichette. Come regola generale e ad eccezione delle partorienti e dei loro figli che indosseranno sempre i braccialetti rosa o azzurro, nel caso degli altri ricoveri ci si deve comportare come segue: 1. Se al momento del ricovero la presenza di allergie è nota, far indossare al paziente solamente il braccialetto rosso. Nel caso delle partorienti e dei loro figli, questo verrà aggiunto al braccialetto rosa/azzurro; 2. Se al momento del ricovero il rischio di caduta accidentale è noto, far indossare al paziente solamente il braccialetto verde; 3. Se al momento del ricovero sono noti sia la presenza di allergie che il rischio di caduta accidentale, far indossare al paziente sia il 10 braccialetto rosso, sia quello verde; AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE 4. Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.11 di 20 Se al momento del ricovero non sono noti né la presenza di allergie, né il rischio di caduta accidentale, far indossare al paziente solamente il braccialetto bianco. Questo braccialetto verrà eventualmente sostituito da quello rosso/verde o da entrambi se le informazioni in merito ad eventuali allergie o rischio di caduta emergeranno durante il ricovero. Quando possibile, al paziente deve essere chiesto di leggere i dettagli sul braccialetto identificativo e di confermare la correttezza, o indicare eventuali correzioni, prima di attaccarlo al loro polso. Posizionamento del braccialetto identificativo del paziente Il braccialetto identificativo deve essere posizionato all’arto/agli arti appropriati. Se un arto non è disponibile, o in situazioni di emergenza in cui viene rimosso l’abbigliamento, esso deve essere attaccato alla pelle del paziente utilizzando film adesivo trasparente. Alcune condizioni di emergenza, come ustioni, possono impedire anche questo e attaccare il braccialetto ai capi di abbigliamento può essere un'alternativa appropriata. Il braccialetto identificativo deve essere collocato, ove possibile, sul braccio dominante (ad esempio quello utilizzato per la scrittura) poiché è meno probabile che venga rimosso quando, ad esempio, vengono inserite le linee di accesso della via endovenosa. La letteratura indica, come ordine di preferenza: Il braccio sinistro; Il braccio destro; La caviglia sinistra; La caviglia destra. In ogni caso, il personale sanitario deve prestare attenzione che il sito di applicazione non intralci eventuali manovre assistenziali e che non corrisponda al sito da operare. In quest’ultimo caso, concordare con il chirurgo o l’anestesista la posizione più idonea. Il braccialetto identificativo deve essere applicato in modo abbastanza stretto per evitare che scivoli via, ma abbastanza largo da consentire la circolazione. 11 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.12 di 20 Quando un paziente è molto edematoso o ha una circonferenza dell’arto superiore alla media, può essere necessario unire insieme due braccialetti identificativi per girare un polso (o una caviglia). In questo caso, i due braccialetti vanno pinzati insieme. Per i pazienti con shunt o fistola arterio-venosi, come vengono usati in dialisi renale, il braccialetto identificativo non deve essere applicata al braccio con lo shunt. In caso di emergenza, come ad esempio nel Pronto Soccorso, l'assistenza clinica è prioritaria rispetto al posizionamento del braccialetto identificativo del paziente. Nei casi in cui ciò avviene, l'infermiera responsabile delle cure del paziente deve prendere le misure appropriate per identificare il paziente, utilizzando un documento di identità/la tessera sanitaria/il codice fiscale e/o il numero della pratica di Pronto Soccorso. Una volta superata la fase di emergenza e in caso di permanenza del paziente in OBI o di ricovero ospedaliero, il braccialetto identificativo deve essere posizionato all’arto del paziente. In caso di rifiuto all’applicazione del braccialetto da parte del paziente, compilare il modulo presente nell’allegato 1, da conservare nella cartella clinica. Nel caso del trasferimento o del decesso del paziente, il braccialetto identificativo non deve essere rimosso. D.Casi particolari 1. Identificazione dei pazienti sottoposti a diagnostica per immagini E’ responsabilità del tecnico di radiologia medica assicurare che il paziente sia identificato correttamente secondo la richiesta che è stata fatta. L'indagine diagnostica non deve essere eseguita fino a quando l'identificazione del paziente sia stata accertata. Se i dati del paziente sul modulo di richiesta sono incompleti o non sono stati compilati correttamente, ulteriori informazioni devono essere ottenute prima dell’espletamento dell’indagine. Il tecnico deve identificare correttamente il paziente prima di eseguire qualsiasi indagine: chiedendo al paziente di indicare il nome completo, la data di nascita e/o l’indirizzo. Non chiedere al paziente di confermare i dati presenti nel modulo di richiesta; 12 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.13 di 20 controllando i dati del braccialetto identificativo per i pazienti ricoverati o in OBI; incrociando i dati di cui sopra con quelli indicati sul modulo di richiesta. Se i dati corrispondono, procedere con l'indagine diagnostica. Il sistema informativo della Radiologia segnala l’eventuale presenza di pazienti con omonimia presenti lo stesso giorno all’interno del Servizio. In caso di paziente sprovvisto di braccialetto o sconosciuto, si fa riferimento alla procedura interna all’U.O.C. di Radiologia di identificazione univoca del “Paziente ignoto”. 2.Identificazione dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico o altre procedure invasive Nel caso di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico o altre procedure invasive, per l’identificazione del paziente si fa riferimento alla “Procedura per la corretta compilazione della ckecklist di sala operatoria”. 3.Pazienti sconosciuti Per i pazienti sconosciuti o incoscienti (ad esempio pazienti con trauma), l'identificazione può essere fatta attraverso l’identificativo univoco “SconosciutoX” generato dal sistema informatico dell’Ospedale su un braccialetto identificativo, fino a quando la vera identità del paziente viene stabilita. 4.Pazienti deceduti Nel caso di decesso del paziente, il braccialetto identificativo non deve essere rimosso. In tal caso, viene aggiunto sulla caviglia un cartellino identificativo, secondo la “Procedura di gestione della medicina necroscopica in Ospedale”. 5.Pazienti sprovvisti di braccialetto I pazienti possono essere riluttanti o non essere in grado di indossare un braccialetto identificativo, ad esempio: rifiutano di indossare il braccialetto; il braccialetto provoca irritazione della pelle; il braccialetto è troppo grande; il paziente rimuove il braccialetto. 13 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.14 di 20 In tutti questi casi, il paziente deve essere informato dei rischi potenziali del non aver indossato il braccialetto identificativo. Questa informazione e le ragioni per cui il paziente non indossa il braccialetto devono essere chiaramente documentate nella cartella clinica del paziente. E 'responsabilità dell’operatore sanitario che prende in carico il paziente e che rimuove un braccialetto identificativo di assicurarne la sostituzione, a seguito della conferma verbale dell’identità del paziente (vedere paragrafo 7. A. Identificazione verbale). Se viene trovato un paziente sprovvisto di braccialetto, deve essere effettuata immediatamente (vedere paragrafo 7. A. Identificazione verbale) l’identificazione verbale del paziente e applicato sull’arto del paziente un braccialetto sostitutivo. Inoltre, è opportuno segnalare l’evento con la scheda di incident reporting. Rimozione del braccialetto identificativo Il bracciale identificativo deve rimanere sul paziente durante tutto il ricovero ed essere rimosso solo come parte del processo di dimissione formale. Nel trasferimento del paziente da un reparto all’altro, il braccialetto non va rimosso. L'infermiera responsabile per la cura del paziente, al momento della dimissione dal reparto, rimuove il braccialetto identificativo del paziente. Il braccialetto può essere rimosso una volta che tutti i processi di dimissione (quali la consegna della lettera di dimissione e le spiegazioni per le terapie in corso) sono stati forniti al paziente, ad un parente o caregiver, vale a dire nel momento in cui l'identificazione del paziente non è più necessaria. Ci deve essere una causa legittima per rimuovere il braccialetto identificativo del paziente prima della dimissione, ad esempio nel caso in cui la sua posizione interferisca con l'esecuzione di una procedura su quell’arto. In questo caso, è responsabilità dell’operatore sanitario che rimuove il braccialetto assicurarne la sostituzione, a seguito della conferma verbale dell’identità del paziente (vedere paragrafo 7. A. Identificazione verbale). 14 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.15 di 20 E.Segnalazione di errori di identificazione del paziente Ogni componente dello staff che riconosce un errore di identificazione del paziente deve riferire al più presto possibile al Direttore/Coordinatore delle professioni sanitarie del reparto/servizio e compilare un modulo di segnalazione incidente, in conformità con la “Procedura Aziendale Incident Reporting”. Gli esempi di errori di identificazione del paziente possono includere: presenza di etichette errate sulla documentazione sanitaria; presenza di referti o altri documenti non appartenenti al paziente; errata identificazione di esami o indagini diagnostiche; presenza del paziente errato all’appuntamento, visita, esami, ecc.; informazioni errate sul braccialetto identificativo; assenza del braccialetto identificativo. Tutte queste situazioni sono indicative di un incidente che si è verificato a causa di errata/mancata identificazione, con o senza danni evidenti, o anche near miss in cui l’errata/mancata identificazione è stata rilevata prima dell’esecuzione della procedura. In tutti questi casi, è essenziale che l'identificazione del paziente venga effettuata appena possibile, come descritto nel paragrafo 7. A. Identificazione verbale. Nei casi in cui si è verificato un danno, il Direttore del reparto/servizio deve designare la persona più opportuna per informare il paziente o i loro caregiver secondo la Procedura aziendale “La comunicazione con il paziente ed i suoi famigliari”. 15 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.16 di 20 ALLEGATO 1 Struttura ____________________________________________ Unità Operativa _____________________________________ Operatore che compila l’allegato ____________________________________________________________________________ Medico Infermiere Altro (specificare) ___________________________________________________________________ Dati relativi al paziente Nome e cognome paziente ___________________________________________________________________________________ Data di nascita ____/_____/_________ Luogo di nascita _________________________________________________________ Residente a _______________________________________________________________________________________________ Via _______________________________________________________________________________ N. ____________________ Nonostante abbia spiegato al paziente/caregiver l’importanza dell’indossare il braccialetto ed i rischi potenziali a cui potrebbe essere esposto non indossandolo, avendo accertato che lo stesso abbia capito le informazioni fornite, il paziente rifiuta di indossare il braccialetto identificativo per i seguenti motivi ________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________________________ Data ____/_____/_________ Firma del paziente/caregiver ______________________________________ Firma dell’operatore che ha ricevuto il rifiuto __________________________________________________________________ Da conservare nella cartella clinica 16 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.17 di 20 ALLEGATO 2 Informazioni per lo staff per supportare i pazienti nel processo di identificazione 1. Qual è il problema comune degli errori di identificazione? L’errore di identificazione del paziente è sempre più riconosciuto come un problema diffuso all'interno delle organizzazioni sanitarie. L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Paziente britannica ha riconosciuto gli errori di identificazione del paziente come un rischio significativo all'interno dei sistemi sanitari (NPSA, 2004). 2. Errata identificazione nell’Azienda ULSS 20 di Verona La misura in cui avvengono gli errori di identificazione del paziente è ampiamente sotto-riportata dal personale sanitario, in quanto molto spesso non sono a conoscenza che si tratti di un errore di identificazione, ovvero l’errore viene intercettato prima dell’esecuzione della procedura sul paziente e quindi non determina alcun danno sul paziente. L’errore di identificazione del paziente può portare a tutti i tipi di esiti gravi per i pazienti. I seguenti tipi di incidenti/quasi incidenti sono stati segnalati in passato: Somministrazione del farmaco al paziente errato; Prescrizione/esecuzione della procedura/indagine diagnostica al paziente errato; Errata identificazione di un campione biologico; Indicazione errata del lato chirurgico da operare; Presenza di referto errato nella documentazione clinica del paziente; Arrivo di provette/vetrini non etichettati e non accompagnati dalla richiesta; Ritardi nell’inizio dell’intervento chirurgico per la mancata corrispondenza dei dati del paziente. 3. Perché si verificano gli errori di identificazione? La corretta identificazione del paziente rappresenta una sfida nei sistemi sanitari a causa del numero di interventi complessi a cui sono sottoposti i pazienti, che vanno dalla somministrazione del farmaco a complicate procedure invasive. Gli interventi vengono svolti in una varietà di sedi e sono forniti da equipe di personale sanitario, molti dei quali lavorano in turni. 17 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.18 di 20 Vengono trattati pazienti molto malati che possono essere spaventati e confusi. Possiamo trattare pazienti appartenenti a minoranze etniche che non parlano la lingua italiana. I pazienti, che hanno qualsiasi tipo di ostacolo alla buona comunicazione, non sempre sono in grado di rispondere alle domande in relazione alla propria identità. I carichi di lavoro degli operatori sanitari possono spingerli a prendere scorciatoie, compresi i controlli dell’identità del paziente. ATTENZIONE! L’uso convenzionale di braccialetti di identificazione non rappresenta un'informazione. Un numero significativo di pazienti in realtà non hanno un braccialetto identificativo in situ. Anche quando i braccialetti identificativi sono posizionati in modo corretto, può capitare che le indicazioni dei protocolli per l'identificazione del paziente vengano facilmente aggirate o eseguite in modo errato. Una delle cause principali è l’apparentemente innocua etichetta! L'etichetta può essere posta sul modulo di richiesta, sul referto, sulla termografica o sul modulo di consenso errati e potrebbe avere conseguenze catastrofiche per un paziente. Lo staff deve sempre essere doppiamente sicuro che l'etichetta che sta utilizzando riguarda il paziente corretto. Quindi, per favore non andare in giro con etichette di diversi pazienti - si tratta di una ricetta per un disastro! 4. Che cosa si può fare? Non essere mai arrendevole. L’errore di identificazione del paziente può avvenire in misura maggiore o minore ogni giorno all'interno delle nostre strutture. Prendere sempre un po’ di tempo per assicurarsi che hai davanti il paziente corretto per qualsiasi intervento si preveda di svolgere. Non fare affidamento su quello che dicono i pazienti soprattutto se gli chiedi una semplice conferma. Alcuni pazienti saranno d'accordo con qualsiasi cosa dici a loro! Presta attenzione al modo in cui si utilizzano le etichette e/o i braccialetti identificativi. Ecco alcuni semplici su cosa fare e non fare. 18 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.19 di 20 COSA FARE Identificare correttamente il paziente al momento dell’accettazione/del ricovero. Il primo passo più importante è identificare correttamente il paziente non appena entra a contatto con la struttura sanitaria. Per quanto concerne l'identificazione del paziente, il dato è da ritenersi valido solo quando l’identificazione avviene secondo quanto indicato nel paragrafo 7. A. Identificazione verbale. Assicurarsi di aver registrato l’intero nome del paziente. Molti pazienti daranno il nome con il quale sono conosciuti ad esempio Giuseppe, noto per i suoi amici come Beppe. Questo non è accettabile. Controllare nuovamente con il paziente che tutti i dati siano corretti, prima di posizionare un braccialetto identificativo. Controllare regolarmente la leggibilità dei braccialetti identificativi. Sostituirli immediatamente, nel caso in cui una qualsiasi parte dei dati del paziente sia diventata illeggibile. Stampare la prima etichetta per verificare che i dati del paziente siano corretti. Controllare sempre i dati dei pazienti, anche se si pensa di conoscerli bene. Qualcuno potrebbe aver preparato il farmaco sbagliato. Controllare due volte verbalmente e visivamente che i dati del paziente corrispondano ai dati sul modulo di richiesta di prestazioni debitamente compilato, soprattutto se un altro membro del team ha compilato il modulo. Prestare attenzione ai pazienti ambulatoriali. Alcune persone possono ammettere di essere qualcun’altro per saltare la coda! Così, quando viene chiamato Mario Rossi (con dettagli demografici completi), assicurarsi che sia veramente Mario Rossi (con dettagli demografici completi) che va dallo specialista. Assicurarsi inoltre che se c’è Beppe tra i pazienti ambulatoriali (dopo la guarigione dalla sua frattura di femore) risponda al nome di Giuseppe! Etichettare immediatamente i campioni prelevati dal paziente. 19 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 00 del 20.08.12 Cod. DM 027 Pag.20 di 20 COSA NON FARE Non leggere ai pazienti i dati anagrafici e permettere loro di confermarli passivamente. Chiedere al paziente di fornire attivamente tutti i dati. Non prendere campioni biologici da un paziente senza controllare i dati del paziente rispetto al modulo di richiesta debitamente compilato. Non etichettare un contenitore prima di prelevare il campione. Potresti essere distratto o interrotto prima di completare il compito. Non eseguire due compiti al tempo stesso ad esempio prelevando campioni da diversi pazienti ed etichettarli di seguito o compilare moduli di richiesta per più pazienti alla volta. Non eseguire le attività a distanza dal paziente, se possibile. Provare a compilare i moduli di richiesta e completare le attività vicino al paziente. Non stampare più etichette di quanto necessarie in quel momento. Esse possono “trovare la strada” verso le cartelle cliniche di altri pazienti! 20