Vita e Missione - Centro di Spiritualità Madre Cabrini

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Vita e Missione - Centro di Spiritualità Madre Cabrini
Vita e Missione
Notizie della Provincia Italiana – Gennaio 2010
Solidarietà con il popolo di Haiti
Da due settimane viviamo sotto la drammatica visione che ci tramandano i tele‐giornali: la tragedia che ha colpito il popolo di Haiti. Come Missionarie del Sa‐
cro Cuore che hanno l’impegno della solidarietà con la sofferenza del mondo, ab‐
biamo sentito, in queste settimane, il bisogno di pregare, di offrire, di essere soli‐
dali con più intensità del consueto, con questo popolo che era già povero e spesso dimenticato e che oggi è diventato tristemente protagonista della cronaca di tutto il mondo. Ci consola, in mezzo a tanto dolore, il pensiero che tante persone: donne e uomini di buona volontà, sono lì per aiutare, curare, sollevare le tante sofferenze che donne, uomini e bambini stanno vivendo in questo momento. Ci consola anche sapere che tutte le nostre Case in Italia e all’estero, sono impegnate, in diversi mo‐
di, per contribuire, sia pure in minima parte, ad alleviare le pene di questo popolo. Pensiamo che tutte le nostre Comunità ed Opere si sono attivate con qual‐
che iniziativa particolare, in collaborazione con la Chiesa locale, con la Caritas e con altri organismi, attività che più avanti ci farete conoscere; per ora sappiamo con certezza che la nostra preghiera è presente e lo sarà anche per sostenere le perso‐
ne che lavorano direttamente perché gli aiuti che non manchino ma che, sappia‐
mo, trovano molte difficoltà a raggiungere i più poveri e colpiti. Come ci dicono le nostre Costituzioni: “in questo gratuito donarsi, vissuto con amore anche nella sofferenza, nel sacrificio, nella forzata inattività, risiede una forza vitale per il corpo mistico di Cristo” (cfr. Cost. n. 16). Anche se molte di noi non possiamo fare cose particolari, sappiamo che l’Amore di Gesù, anche attraver‐
so il nostro contributo di preghiera e di sacrificio, può raggiungere e penetrare nel‐
la profondità di ogni cuore che soffre. 1 Scuola dell’infanzia Madre Cabrini di S. Angelo Lodigiano:
una bella e nuova iniziativa
Il nuovo spazio polifunziona‐
le per i bambini della scuola dell’infanzia Madre Cabrini di S. Angelo è stato inaugurato sabato pomeriggio 16 gennaio 2010, quale preludio ai festeggiamenti in pro‐
gramma per il fine settimana, in onore di S. Antonio Abate compa‐
trono della città insieme alla Santa Fondatrice del nostro Istituto. La cara superiora Suor Ottilia ha fatto gli onori di casa e a lei si è associata Suor Annita Turnu, nostra Superiora Provinciale che ha portato i saluti vivissimi della Madre Generale, Suor Patricia Spillane, di Suor Loredana Manzoni, Assi‐
stente Generale, che, pur non essendo vicine fisicamente, hanno assicurato la vicinanza spirituale e la gioia per la realizzazione di questo “spazio polifunziona‐
le per l’infanzia”. Suor Annita ha proseguito poi dicendo che si tratta “di un’opera che di‐
mostra come le “case”, così le chiamava Madre Cabrini, sorte per l’educazione dei bambini sia‐
no ancora capaci di germogliare, di stare al passo con le trasforma‐
zioni sociali e culturali che inve‐
stono, naturalmente, anche il mondo della scuola”, sottolinean‐
do che “questo spazio è stato pensato e strutturato per l’attenzione costante che come i‐
stituto abbiamo verso la nostra scuola come ambiente educativo, come contesto di vita, di accoglienza, di relazione, di apprendimento e quindi come luogo aperto ai bambini e alle famiglie”. 2 La nuova struttura è stata realizzata grazie al contributo economico della fon‐
dazione Banca Popolare di Lodi e della Fondazione Comunitaria della provincia di Lodi. Per questo erano presenti il presiden‐
te della Fondazione BPL, Duccio Castellotti e il presidente della Fondazione Comunita‐
ria, il santangiolino Domenico Vitaloni, i quali hanno espresso la vicinanza delle loro istituzioni bancarie agli enti, anche religio‐
si, che operano in campo educativo sociale sul territorio lodigiano; presenti, natural‐
mente, le autorità civili con il sindaco Domenico Crespi, la responsabile FISM di Lodi, Irenea Della Noce, la Superiora e il Presidente onorario della “Fondazione Asilo Vigorelli”, Il direttore didattico della scuola primaria Collodi, Angelo Scara‐
file, e Giuseppe Tansini, direttore sanitario della RSA di Codogno, che è sempre attento alle nostre iniziative “santangioline” e non fa mancare mai il suo inte‐
ressamento e la sua vicinanza. Non poteva mancare il parroco Mons Gianfranco Fogliazza che nel corso della cerimonia ha dato la solenne benedizione alla nuo‐
va struttura. Suor Annita unendosi alle suore, ai docenti e ai collabora‐
tori della scuola dell’infanzia, ha ringraziato le autorità, i progetti‐
sti: architetto Beppe Roberti e ingegnere Antonio Ramaioli, ma anche le aziende e i professioni‐
sti che a tempo di record hanno realizzato la nuova struttura, ini‐
ziata nell’aprile 2009. “Il complesso ‐ ha spiega‐
to Ramaioli ‐ è stato pensato per essere complementare e integrato alle strutture esistenti, a queste razional‐
mente collegato e facilmente accessibile; infatti presenta ampie vetrate che si aprono su spazi esterni a verde da utilizzare durante la stagione favorevole. I‐
noltre si è provveduto a realizzare un vasto deposito in cantina interrata, razio‐
nali servizi secondo le norme vigenti e una cura particolare è stata dedicata an‐
che agli aspetti estetici, funzionali e di risparmio energetico”. La grande coper‐
tura realizzata con travi in legno oltre che garantire un buon isolamento termico dona all’ambiente un aspetto caldo e gradevole; i muri perimetrali realizzati con pannelli isolanti e strutture in cemento armato assicurano un ottimo isolamento acustico. 3 Finalmente, dopo il so‐
lenne momento del taglio del nastro con una emozionata Suor Ottilia accanto a Suor An‐
nita, i bambini, veri protagonisti della giornata hanno recitato e cantato guidati dalle insegnanti, come sempre, attente e dispo‐
nibili a organizzare questo e‐
vento‐incontro nel migliore dei modi … I molti genitori presenti hanno avuto parole di apprezzamento per l’iniziativa coraggiosa e anche in generale sull’opera che le suore continuano a portare avanti per i loro bambini. Una ricca e gustosa merenda a base di “offelle”, squisiti dolci a base di pasta sfoglia e marmellata per antica tradizione preparati nella festa patronale di S. Antonio Abate, ha concluso in bellezza e dolcezza la giornata. Luisella Lunghi Domenica 17 Gennaio 2010 in occasione della Festa del Santo Patrono della Città di S. Ange‐
lo Lodigiano, S. Antonio Abate, il Comune ha riconosciuto ai cittadini e alle associazioni che negli anni si sono distinte o hanno contribuito a fare del bene e onorare in ambiti civili, religiosi, sociali, sportivi, di volontariato, di studio, di spettacolo la città di S. Angelo Lodigiano la cosiddetta “Bene‐
merenza Civica”. Quest’anno due delle Benemerenze sono state assegnate a due suore dell’Istituto delle Suo‐
re Missionarie del Sacro Cuore di Gesù: Suor Maria Edvige Sommariva e Suor Lina Marescotti. Suor Edvige è stata premiata per il suo operato in America e la Benemerenza è stata ritirata da una nipote. Alla nostra carissima Suor Lina è stata assegnata la benemerenza per la permanenza a S. An‐
gelo Lodigiano (ben 55 anni) e per il lavoro svolto sia come Suora che come Insegnante di scuola e‐
lementare e materna di tantissime persone di S. Angelo Lodigiano che attualmente portano ancora i loro figli e nipoti nella Scuola Materna Cabrini da loro frequentata quando insegnava Suor Lina. Il Sindaco Domenico Crespi ha premiato personalmente Suor Lina con un bellissimo bassori‐
lievo in argento dell’orafo Grillio raffigurante la Città di S. Angelo con Santa Cabrini in primo piano e la Benemerenza. La Comunità delle Suore e tutta la cittadinanza ha gioito e l’ha accolta con un ap‐
plauso emozionante e commovente. Grazie Suor Lina per l’esempio che hai dato e che dai ogni giorno con il tuo servizio, la tua umiltà e semplicità, con il tuo sorriso e disponibilità alla città di S. Angelo, alla scuola e alla comuni‐
tà, alla Parrocchia. Con stima e affetto Domenica Patella 4 Assemblea Regionale dell’Europa Occidentale:
Testimonianze
Dal 29 al 31 Dicembre 2009, ho avuto la gioia di parte‐
cipare all’Assemblea Regionale dell’Europa Occidentale, che si è tenuta a Los Molinos a 50 km. da Madrid, zona bellissima ma purtroppo ci ha accompagnato una pioggerellina fitta ed insi‐
stente che non ci ha dato tregua per tutto il periodo, ma che sicu‐
ramente sono state tutte le gra‐
zie del Signore che ci mandava dal cielo e credo che lo abbiamo percepito in tutti i sensi dal giorno dell’arrivo sino alla nostra partenza. Posso dire che oltre ai contenuti interessanti e comuni a tutto l’Istituto, c’è stata una effettiva ed affettiva accoglienza da parte delle sorelle che mi ha fatto venire in mente la S. Madre Cabrini quando diceva: “un nodo ci stringe, la carità ci lega, siamo una vera famiglia nel cuore di Gesù”. Ho sentito che Lei ci stava vicino e ci invitava a riflettere con serenità, pace ed unione di cuore, così com’è stato, per l’intera durata dell’Assemblea. Abbiamo iniziato con un brano della Lettera di S. Paolo ai Filippesi (3,13): “dimentico quel che sta alle mie spalle e mi lancio verso quello che mi sta da‐
vanti”. Così, abbiamo cominciato il lavoro, piene di speranza ed entusiasmo en‐
trando con la bella riflessione di Suor Dolores Alixandre sulle Conclusioni Capito‐
lari, per poi proseguire con gli obbiettivi comuni, credo a tutto l’Istituto, riflet‐
tendo sulla Identità Missionaria Cabriniana, formazione, missione, governo, rie‐
laborando il piano Strategico. Tutto ciò posso dire, in un clima di serenità e comu‐
nione che distingue proprio il nostro Spirito di famiglia; non sono mancati anche momenti di relax e il brindisi di Fine Anno, cercando anche di mandare giù i chicchi d’uva al suo‐
no dei rintocchi dell’orologio della Porta del Sol. Qui finisco e ringrazio le sorelle che mi hanno man‐
dato e le sorelle che mi hanno accolto. Augurando che il SS. Cuore di Gesù ci conceda la Grazia del discernimento per una serena e pronta unità, per raggiungere l’obbiettivo che ci siamo proposte. Suor Germana Conde, msc 5 SOGNARE ?..... E’ BELLO!!! La Vita Religiosa il tema trattato dal‐
le MSC nell’assemblea dell’Europa Occiden‐
tale a Los Molinos, Madrid dal 28/12/09 all’1/01/2010 con la partecipazione di due sorelle della Provincia Italiana. La relazione sull’argomento è stato presentato da Sr. Dolores Aleixandre biblista e scrittrice, reli‐
giosa dell’Istituto del Sacro Cuore, in modo eccellente e simpatico anche con l’aiuto della tecnica moderna il PowerPoint, che riportiamo timidamente in forma tradotta dallo spagnolo sperando di non travisarne il significato. IL SOGNO DI DIO PER UNA CONSACRAZIONE DEL FUTURO Sogno una Vita Religiosa, che incarna l’amore di Dio nella vita. Una vita che si lascia condurre dal vento di uno spirito libero, sorprendente a volte scon‐
certante. Sogno una Vita Religiosa profetica rivolta a testimoniare: la misericordia e la fraternità, la riconciliazione e la pace, la giustizia e la solidarietà, l’Amore e la Veri‐
tà. Sogno una Vita Religiosa che rivela un volto materno di Dio: memoria e te‐
stimonial della tenerezza di Dio e della forza del suo spirito. Sogno una Vita Religiosa samarita‐
na dedicata come Gesù nella missione coinvolta con i più poveri che vive lo spiri‐
to evangelico delle beatitudini. Sogno una Vita Religiosa come profezia che interpella la comunità, dove si respira un ambiente ecologico, dove si ossigena l’anima e si vive una relazione umanizzante, calda, accogliente, aperta. Sogno una comunità di persone Consacrate Vergini per il Regno: integrate, mature, armoniose, disponibili, gioiose e fiduciose nella missione. Sogno una comunità di persone consacrate dove la Povertà genera discus‐
sioni interiori e provoca rinunce e scelte condivise sino a che sia una realtà di cuori che produce gioia. 6 Sogno una Vita Religiosa dove l’Obbedienza non si vive come lotta e rassegnazione, ma come ricerca di dialo‐
go e nel discernimento della volontà di Dio, il Signore della nostra vita. Sogno una Vita Religiosa lucida capace di guardare al futuro con speran‐
za, piena di immaginazione, di donazio‐
ne e coraggio. Sogno una Vita Religiosa che nello stile della Fondatrice creativa e sia essenzialmente pasquale. Sogno una Vita Religiosa chiamata a spogliarsi da esteriorità inutili, a cre‐
are “otri nuovi per un vino nuovo” (Mc 2,22). Ad avanzare leggeri, liberi da pesi per andare verso il futuro. Sogno una Vita Religiosa appassio‐
nata per Cristo e appassionata per l’umanità! Fissare lo sguardo nel futuro verso quello che egli è e dove ciò che lo Spirito Santo ci spinge ad essere e ad agire. “non voi avete scelto me, ma io vi ho scelto perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”. (Gv 15,16) Questo è il mio sogno dice il Van‐
gelo, qual è il tuo?... Tutto questo ed altro ancora sulla parola di Gesù e il commento di Sr. Do‐
lores hanno dato il via alla riflessione e alla condivisione nei gruppi. Dopo aver ascoltato il cammino dell’Istituto presentato da Sr. Loredana, il lavoro assembleare si è orientato all’elaborazione del Piano Strategico per la Regione d’Europa Occidentale che ha preso in considerazione: la FORMAZIONE, la MISSIONE, il GOVERNO. Con una nota e in clima di festa ab‐
biamo concluso l’anno ed iniziato il nuovo anno 2010 secondo lo stile l’usanza spa‐
gnola. Grazie alla Provincia Italiana anche per questa opportunità di scambio, di co‐
noscenza e di esperienza e grazie alle sorel‐
le dell’E. O. per l’accoglienza e il clima fra‐
terno, augurandoci di continuare a sognare positivo, all’infinito e… alla grande! Suor Francesca Cremonesi, msc 7 Nella “tenda della testimonianza”:
narratori della Vocazione
Nella "tenda della testimonian‐
za": narratori della Vocazione. E' stato questo il tema del convegno vocaziona‐
le svoltosi a Roma dal 3 al 5 Gennaio 2010 a cui hanno partecipato Suor Etto‐
rina Dolci e Suor Francesca Cremonesi. Ho avuto la fortuna, dopo tanti anni che non partecipavo, di ascoltare le testimonianze non dai giovani, ma da persone avanti negli anni. Fra questi Sr. Eugenia dell’Istituto della Consolata di Torino, di età circa 80 anni. Nella sua testimonianza mi ha colpito la sua docilità alla volontà di Dio. Il suo coraggio di interrogarsi e modifi‐
care la sua vita per rispondere al Signo‐
re in un apostolato diverso da quello che sempre aveva fatto come insegnan‐
te. Così ha raccontato: una mattina d’inverno del ’93, in una via di Torino, venne fermata da una prostituta bisogno‐
sa di aiuto e Suor Eugenia desiderosa di non fare tardi al suo lavoro si senti dire, da questa giovane donna, parole angoscianti, Sr. Eugenia rimase pietrificata dal dolore che manifestava questa importuna. Non erano frasi del vangelo, ma era‐
no il grido di un cuore provato dall’amarezza della vita, era Gesù Cristo sofferen‐
te in quella creatura e la suora non temette di lasciarsi mettere in discussione dopo tale incontro con la prostituta. Suor Eugenia piano piano si lasciò guidare dal Signore ed i suoi superiori le concessero di operare, a tempo pieno in un centro di migranti. Ora la prosti‐
tuta importuna di quella mattina gelida dell’anno ’93 è catechista e collaboratri‐
ce di Sr. Eugenia. Questa testimonianza ha risvegliato in me il significato della disponibilità e della generosità ai richiami di Dio negli eventi della vita. Mi ha fatto compren‐
dere, più in profondo, che la chiamata vocazionale include via via altre chiamate e mantiene fresca e viva la prima chiamata. Il Signore non ha bisogno delle cose che faccio, ma il significato che do ad esse: perché le faccio? Come le faccio? Sono sempre più convinta che lo scopo della mia consacrazione è le gloria di Dio e la salvezza delle anime, senza questo non c’è missione. 8 «I nostri preti sono molto legati alla gente» spiega il direttore del Cnv: oggi occorre ascolto, bisogna «dare maggiore tempo alle persone, ai giovani». Le caratteristiche di un autentico testimone del Vangelo? «Per essere credibili oggi, ed entrare in sintonia con la sensibilità delle persone, ci vuole innanzitutto l’ascolto: bisogna 'perdere più tempo' ad ascoltare i problemi della gente, dei giovani che talvolta si ritrovano accanto padri assenti e madri ansiose». Insiste sulla cifra «dell’attenzione privilegiata» ai propri interlocutori don Nico Dal Mo‐
lin, da circa due anni alla guida del Centro nazionale vocazioni, che ha promosso il convegno sul tema «Nella 'tenda della testimonianza': narratori della vocazio‐
ne». Il fulcro dei lavori è stato scelto pen‐
sando al messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale di preghiera per le vo‐
cazioni, in programma il 25 aprile: «La te‐
stimonianza di vita suscita vocazioni». Per l’Italia, dove la celebrazione della Giornata avrà come cuore la diocesi di Crema in col‐
laborazione con il Centro regionale voca‐
zioni della Lombardia, «abbiamo pensato a uno slogan fruibile e immediato: 'Ho una bella Notizia! Io l’ho incontrato...' – riferi‐
sce il direttore del Cnv –. In una bailamme di fatti, spesso segnati da negatività e vio‐
lenza, siamo chiamati a proporre la nostra esperienza cristiana, a parlarne e a vivere la gioia dell’incontro con Gesù». Con una particolare sollecitudine verso l’Anno Sa‐
cerdotale voluto dal Papa: «I preti della Chiesa italiana – rimarca Dal Molin – sono profondamente legati alla gente, al territo‐
rio; esiste ancora una relazione profonda con le comunità locali». Lo era anche monsignor Antonio Ladisa, chiamato affettuosamente don Tonino, vicedirettore del Cnv e dal 2005 rettore del Pontificio Seminario regionale pugliese, scompar‐
so per un incidente stradale il 30 marzo 2009: don Nico ha voluto ricordarlo con un caloroso applauso. Tornando alle parole chiave della testimonianza, il direttore del Centro nazionale vocazioni esplicita la necessità di «dare più spazio alle relazioni che all’organizzazione»: anche nella pastorale vocazionale si avverte l’urgenza edu‐
cativa. «Una relazione interpersonale, ma anche di gruppo o pastorale, va cu‐
rata attentamente». Infine, occorre riscoprire la dimensione della «consolazione, stando ac‐
canto all’altro per donare un po’ di speranza. E per farlo non basta essere testi‐
9 moni gioiosi: ci vuole un cuore riconciliato, più in pace, meno frammentato». Tuttavia non è facile riannodare «i mille fili spezzati che a volte ci ritroviamo tra le mani: talvolta siamo molto efficienti, ma poco efficaci», osserva ancora don Dal Molin. Il suo è un richiamo a una maggiore autenticità per chi sceglie il presbite‐
rato o la vita religiosa: «Siamo una straordinaria presenza e risorsa per la Chiesa italiana, annunciatori del Vangelo della vocazione insieme a laici e catechisti». Una buona Notizia da diffondere, dunque, grazie a testimoni «competen‐
ti per formazione, credibili per la tutta la nostra vita messa in gioco con Gesù, e semplici: la trasparenza del cuore re‐
sta una delle opportunità più convin‐
centi che, in questo modo caotico e convulso, possiamo dare». Desidero concludere con la frase di mons. Bagnasco: “State attente alla sin‐
drome del tramonto! Non si fa più quello che si poteva fare, ma si può donare fino all’ultimo respiro, affinché il Signore faccia germogliare la terra”. Suor Ettorina Dolci, msc 10 L’Equipe Economica
e la gestione delle opere
Martedì 12 gennaio si è svolto in Codogno un incontro, convocato dall’economa provinciale, tra una ven‐
tina di persone impegnate nella con‐
duzione delle diverse opere. I laici e le suore convocati, insieme alla Madre Provinciale ed al suo consiglio, hanno alternato lungo tutta la giornata mo‐
menti di formazione, di condivisione e di indicazioni operative. Il cammino nel quale l’incontro si inserisce è stato ben ripercorso da Suor Joaquina che ha ri‐
cordato le indicazioni dei Capitoli Generali del 2002 e del 2008 e le applicazioni decise nella Provincia Italiana con particolare riguardo agli obiettivi di governo, economia ed amministrazione. Suor Annita ha spiegato che l’equipe economica, composta da: Sr. Annita Turnu, Superiora Provinciale, Sr. Joaquina Carnicero, Economa Provinciale, Suor Rachele Tagliabue, Dott. Angelo Ruggeri, Dott. Ales‐
sandro Pirola, Dott. Paolo Maria Foscari, serve ad integrare il lavoro del consi‐
glio provinciale per orientare culturalmente ed operativamente l’ammini‐
strazione delle opere e la ristrutturazione della provincia nella direzione delle priorità missionarie emerse nei capitoli generali e provinciali e nelle assemblee ed incontri ad essi correlati. La situazione delle opere nel nostro Istituto ed in tutta la chiesa è stata ben delineata nella mattinata dal dr. Angelo Ruggeri che ha indicato tre riferi‐
menti validi per tutti: l’identità istituzionale a cui ogni opera si deve riferire, lo sviluppo di una cultura aziendale nella conduzione che sappia considerare l’equilibrio economico e la tutela del patrimonio, la natura ecclesiale delle opere e dell’azione di chi le guida. Nel pomeriggio è stata riproposta dal dr. Alessandro Pirola la necessità che ogni opera abbia un metodo di lavoro, metodo di cui sono stati suggeriti al‐
cuni tratti: riconoscere le funzioni ed i compiti di ciascuno partendo da quello che c’è e cambiando quanto necessario, fissare delle priorità, riconoscere i suc‐
cessi e le criticità. Un metodo di lavoro può prendere forma solo se ci sono sog‐
getti all’opera, cioè persone che si fanno carico di raggiungere uno scopo con le risorse disponibili o cercando le risorse necessarie. Riconoscere i soggetti all’opera (laici o suore che siano), sostenerli, orientarli al bene comune che l’opera incarna è premessa promettente di ogni possibile azione. 11 Ad ogni relazione sono seguiti momenti di chiarificazione e di para‐
gone con l’esperienze in atto nelle di‐
verse realtà; il lavoro è stato facilitato dalla conoscenza trasversale del dr. Foscari che ha chiarificato le ragioni del nuovo sistema di rilevazione pre‐
senze, ha delineato lo scopo della rac‐
colta dei dati con modalità omogenee e della loro aggregazione per opera ed ha preannunciato l’invio ad ogni opera con periodicità trimestrale di bilanci tendenziali. L’equipe economica ha quindi il‐
lustrato gli obiettivi e l’agenda per il 2010: completare in forma condivisa la nuova forma di gestione delle paghe; cominciare a fissare in ogni opera pro‐
grammazioni operative; migliorare la tenuta della contabilità; rinnovare momenti di formazione manageriale. E’ stato fissato un nuovo incon‐
tro per tutti gli amministratori il 15 Aprile in Milano, mentre l’equipe e‐
conomica si riunirà il 5 Marzo. L’incontro di Aprile servirà a presentare i bilanci e ipotizzare le strategie. In autunno ogni opera redigerà un bilancio preventivo in base al quale l’istituto orienterà strategie e priorità di investimento. La giornata si è conclusa nel modo più umano e ragionevole: invocando, dalla sua camera, l’intercessione di Santa Francesca Cabrini sulle Sue opere, sui Suoi collaboratori, sulla Sua Chiesa, sulla Sua Patria. Alessandro Pirola Dalle priorità 2010: Strategie per l’Economia e l’Amministrazione dei beni: a) Impegnarsi perché ogni opera sia in grado di realizzare una pianificazione amministrativa ap‐
profondita della sua situazione economica. b) Formare e responsabilizzare i referenti amministrativi per una pianificazione economica e fi‐
nanziaria dell’opera. c) Organizzare incontri di formazione con i responsabili amministrativi delle opere a livello pro‐
vinciale o per zone geografiche. d) Prevedere un gruppo di lavoro composto da persone competenti nei vari ambiti per pianifica‐
re, seguire e valutare la gestione delle opere e orientare la ricerca di risorse economiche. e) Incrementare la comunicazione degli orientamenti e delle motivazioni che stanno alla base del‐
la riorganizzazione amministrativa ed economica.
12 Primo incontro dell’Equipe di Formazione dei Laici
Roma, 23 gennaio 2010
I membri della equipe erano tutti presenti: Sr. Annita Turnu, Sr. Marta Maria Lopez, Sr. Germana Conde, Dott. Angelo Ruggeri, Dott. Giuseppe Tansini, Prof. Simonetta Moretti “Simone di Giovanni,mi vuoi bene tu più di costoro?” con la riflessione su questo passo del Vangelo di Giovanni inizia il nostro incontro, passo che ci per‐
mette di approfondire il senso del nostro essere Chiesa, il significato della re‐
sponsabilità, disponibilità e capacità di rispondere al nostro servizio con spirito di carità ed amore. Leggiamo nella figura di Pietro la forza dell’uomo che sa ri‐
spondere alla chiamata con entusiasmo e dedizione ancor prima di comprende‐
re appieno cosa implichi la sequela di Cristo. Dall’amore inteso come amicizia, all’amore oblativo inteso come dono di Dio, il cammino di Pietro ci insegna che essere disponibili per accettare la Parola, farla propria, pur nella consapevolezza della nostra fragilità e lasciarci guidare nella nostra missione. Il compito di questo incontro è quello di elaborare un Progetto culturale che possa promuovere l’Identità Missionaria Cabriniana in tutti i settori della vita e della missione della Provincia Italiana tenendo conto delle strategie indi‐
cate dal Piano strategico Provinciale. Un’ampia discussione ci ha permesso di esplorare il cammino fatto fino ad oggi e soprattutto di riflettere sulla formazione dei corresponsabili e collabo‐
ratori cabriniani nelle opere della Provincia. Si ribadisce la necessità di una con‐
tinuità della formazione nelle singole opere di valorizzare i collaboratori laici at‐
tuando una formazione che tenga conto del contesto professionale, etico e mis‐
sionario. Pur nella consapevolezza che un buon tratto di cammino è stato compiu‐
to, si avverte oggi l’esigenza di dare un assetto organico a questa formazione at‐
traverso alcune priorità: • valorizzare il Centro di Spiritualità di Codogno • ipotizzare la costituzione di una Scuola di formazione cabriniana per for‐
matori e per la leadership • realizzare per il 2010 un incontro sulla Identità missionaria cabriniana nel mese di novembre • potenziare la comunicazione in rete La Scuola di Formazione cabriniana Un’ampia discussione è nata circa la necessità di costituire una struttura stabile: La Scuola di formazione cabriniana con la formalizzazione di uno statuto che codifichi: 13 •
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un programma formativo continuo tramite incontri / corsi annuali una equipe di formatori: suore e laici destinatari: i leaders e collaboratori cabriniani, i futuri formatori, i volontari il contenuto formativo deve prevedere l’approfondimento dei seguenti ar‐
gomenti: 1. La storia di Madre Cabrini e del suo Istituto 2. La conoscenza della attuale realtà missionaria nazionale e internazionale 3. La spiritualità cabriniana laicale: carisma, stile di vita e valori 4. L’etica professionale nelle opere cabriniane 5. La pedagogia educativa cabriniana 6. Bioetica e difesa della vita nelle opere sanitarie cabriniane 7. La dottrina sociale della Chiesa e opere cabriniane 8. Etica ed implicazioni nelle sfide della vita moderna 9. Strategie di comunicazione nel mondo cabriniano L’equipe di formazione si impegna a condividere le risorse della Provincia al fine di aiutare le singole opere nella realizzazione del piano strategico locale per ciò che concerne i programmi formativi. Sito Web Si sottolinea la necessità di potenziare e perfezionare la rete di comuni‐
cazione attraverso i mezzi informatici che permettono la realizzazione di incontri o conferenze via internet con risparmio di risorse e maggior coinvolgimento dei collaboratori. Giuseppe Tansini Grazie a Sr. Terezinha Simionato, MSC ‐ Il 23/2/2010 prossimo, Sr. Terezinha, lasce‐
rà l’Italia dove per 4 anni ha offerto il suo affettuoso servizio presso la Curia Generalizia per ritornare in Brasile. Le siamo molto grate per la sua presenza fra noi e per la sua par‐
tecipazione sempre cordiale alle attività della Provincia Italiana; Sr. Terezinha, infatti, è quasi sempre stata presente alle nostre iniziative, ha condiviso le nostre speranze e le nostre difficoltà. E’ stata anche membro dell’ultimo Capitolo Provinciale. Le auguriamo una felice ripresa della missione brasiliana e la vogliamo assicurare del nostro affettuoso ricordo e della nostra preghiera. Grazie tante, Sr. Terezinha, ricordaci anche tu al Sacro Cuore di Gesù. Suor Clemenza Zanotti dal Centro di Spiritualità alla Casa del Sacro Cuore di Codogno Suor Raffaella Panzeri dalla Columbus di Milano alla Casa del Sacro Cuore di Codogno 14