Storia dell`Albania - Piccole Suore della Sacra Famiglia
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Storia dell`Albania - Piccole Suore della Sacra Famiglia
ALBANIA Le Piccole Suore della Sacra Famiglia sono giunte in Albania, a Troshan, il 15 luglio 1994. Il racconto degli inizi è possibile reperirlo dal testo “Albania: ricordi e speranze di una missione” di Sr. Roselma Maria Sartore. Eccone uno stralcio. Le due sorelle pioniere e davvero generose sono state: Suor Clelia Lovato e suor Gabriella Ferretto... Pur iniziando l'attività pastorale insieme ai Padri francescani, e soprattutto guidate come "un padre" da P. Angelo Massafra, divenuto poi Arcivescovo di Scutari, non presero subito sede nel "vecchio" Convento francescano di Troshan perché in condizioni non abitabili... Le due sorelle furono accolte da una famiglia di Lezha, dove cercarono con molto impegno, guidate da una ragazza, di imparare la lingua albanese, tutt'altro che facile... Quanti sacrifici per queste due suore! Le condizioni economiche, la povertà delle case, la mancanza di acqua e di luce, il cibo appena sufficiente e molto diverso da quello italiano, le strade impraticabili, il freddo dei Balcani e il vento sempre forte, il dialogo con la gente "quasi impossibile" per la difficoltà della lingua hanno subito fatto svanire quel senso di avventura che può sorgere nel pensiero di chi va in missione "ad gentes"... Solo la fede nella presenza di un Dio di infinito Amore che chiama e si fa "garante" di vicinanza affettuosa e feconda hanno sostenuto suor Clelia e suor Gabriella che subito si sono "tuffate" in una realtà così arida e difficile con serenità e disinvoltura... Attualmente l'Albania ha migliorato abbastanza la sua situazione economica e sociale, ma quando fu aperta la missione questo Stato usciva da poco da una Dittatura molto lunga e pesante e, soprattutto il nord Albania, mostrava segni di "decadenza" e di "distruzione" sotto tutti gli aspetti... Suor Clelia e suor Gabriella sono state accolte dalla gente di Troshan e di Fishta (villaggio dipendente dalla parrocchia di Troshan) con grande gioia, senso di rispetto e di ammirazione. Le due suore hanno incontrato tante persone molto povere materialmente, ma molto ricche di accoglienza, di semplicità e di senso del Mistero... Troshan: formato da soli 2000 abitanti con case poverissime e sparse nel territorio... Le famiglie, ancora numerose, con tanti bambini cercavano di sopravvivere attraverso i prodotti di qualche pezzettino di terra e l'allevamento di pecore e di capre... Anche i più piccoli partivano al mattino presto per condurre il bestiame al pascolo tutto il giorno. La scuola risultava quasi un lusso visto che prima era necessario sfamare tante bocche. Il lavoro più duro della casa e della terra era compito della donna, a cui si aggiungeva la cura dei numerosi bambini e il servizio totale al marito. Gli avvenimenti più grandi del villaggio erano i matrimoni, i funerali e le feste tramandate dalla dittatura nonché il risveglio di alcune forti devozioni, come quella a S. Antonio, rimesse in atto immediatamente al cadere del regime di Enver Hoxha, il terribile dittatore... Siamo nei primi anni dopo la caduta del Regime (avvenuta nel 1990) e il popolo, vissuto per tanto tempo senza la possibilità di pensare e agire "liberamente", sempre perseguitato da spie e condanne ingiuste, si è trovato incapace di organizzarsi e di affrontare situazioni nuove per una vita più umana e ricca di valori. Per parecchi anni nella scuola pubblica continuarono i sistemi del regime con i concetti filosofici del marxismo e con una metodologia di paura e di imposizione. Con l'avvento della libertà, l'economia scende più in basso perché vengono a mancare quegli aiuti minimi, ma sicuri del Regime; le cooperative di Stato non funzionano più e tutto si riduce ad un po' di pascolo e qualche animale... Gli aiuti internazionali non tardano a venire, ma il problema è di stimolare il popolo a diventare "protagonista" del proprio progresso, cosa non facile per chi non ha mai goduto di un po' di interesse per la proprietà privata... Il passaggio improvviso da una dittatura alla democrazia non ha permesso la preparazione adeguata di una classe politica capace di pensare "anche" al bene pubblico e capace di instaurare sistemi democratici a tutti i livelli... […]