4 - L`Abbondanza
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4 - L`Abbondanza
Gennaio - Febbraio 2014 Nel cuore dell’inverno Ingredienti freschi per piatti caldi e leggeri Pag. Selex_195x287.indd 2 04/12/13 17.31 Viaggio nella Sicilia dei vini Tante idee eco per riciclare i flaconi vuoti ero In q u esto n u m Anno V • Numero 1 Gennaio/Febbraio 2014 Editore Pulsa Srl via Jacopo dal Verme, 15 20159 Milano, tel. 02 69901296 Direttore Responsabile Guido Gabrielli Redazione e progetto grafico Pulsa Srl 4 Il territorio A partire dal riso pavese, tutti i segreti del risotto 8 Il vino La Sicilia, terra di eccellenze come il Nero d'Avola Stampa Coptip Industrie Grafiche via Gran Bretagna, 50 41122 Modena, tel. 059 3162511 16 La stagione Autorizzazione del Tribunale di Milano n.26 del 25/1/2010 Sei idee creative per dare nuova vita ai flaconi vuoti dei detersivi Abbasso gli sprechi in cucina! Ecco come fare 14 Il consiglio per la spesa FOTO: Simonetta Chiarugi, Maria Greco Naccarato, Olympia, Shutterstock, Stockfood, Thelma & Louise, www.planeta.it 31 Il riciclo 12 Il segreto Pubblicità Seri System via Santi 1/2 - 10042 Nichelino (TO) Tel. 011 6897565 Hanno collaborato: Simona Acquistapace, Antonella Bassi, Auro Bernardi, Simonetta Chiarugi, Maria Greco Naccarato, Francesca Negri 28 La casa Idee facili per apparecchiare con gusto e cura per gli ospiti 34 Il verde I tulipani non temono il freddo: è il momento di goderne la fioritura Storie di Gastronomia, i salumi della tradizione italiana 37 Gli amici di famiglia Il veterinario fa chiarezza sulle regole dell'alimentazione del cane Più calore, meno calorie: gli ingredienti dei mesi freddi 18 Le ricette Dall'antipasto al dolce, i piatti dell'inverno scaldano il cuore e lo stomaco 40 Il week end Pavia, mix raffinato di grande cultura e ottima cucina 23 La cura di sè 42 Il test Dimmi come compri e ti dirò chi sei: perfezionista, disinvolta, equilibrata L'automassaggio: piccoli tocchi che rilassano piedi, gambe, testa NOVITà ® www.loacker.it • www.labontavince.it La miglior scelta di qualità e tradizione. 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Buono non soggetti spendibile a I.V.A. neiBuono punti vendita spendibile A&O,nei FAMILA, punti SI vendita CON TE, A&O, SUPERELITE, FAMILA, SI EMI, CON PAN, TE,ZERBIMARK, SUPERELITE,FAMILY EMI, PAN, MARKET, ALI’ che ALI’ . . trattano che trattano il prodotto il prodotto ENTRO ENTRO IL 28.02.2014 IL 14.12.2012 374011682 374011369 LOACKER, LOACKER, CHE CHE BONTÀ! BONTÀ! 27 La casa Idee facili per apparecchiare con gusto e cura per gli ospiti 31 Il riciclo Sei idee creative per dare nuova vita ai flaconi vuoti dei detersivi 34 Il verde I tulipani non temono il freddo: è il momento di goderne la fioritura 34 4 37 Gli amici di famiglia Il veterinario fa chiarezza sulle regole dell'alimentazione del cane 40 Il week end Pavia, mix raffinato di grande cultura e ottima cucina 42 Il test Dimmi come compri e ti dirò chi sei: perfezionista, disinvolta, equilibrata Per suggerimenti, commenti e richieste scrivete a Lucia Loffi Randolin: [email protected] 12 40 37 Questa rivista è realizzata con materia prima proveniente da fonti controllate e da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo standard ambientali, sociali ed economici. GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 3 Pavia IL TERRITORIO Il sorriso in tavola Il riso, coltivato in tutto il mondo, raggiunge livelli di eccellenza nella zona del Pavese. Carnaroli, Vialone nano, Arborio sono la base di uno dei piatti più amati al mondo: il risotto. I trucchi e le ricette per realizzarlo a regola d’arte di Simona Acquistapace C’ è una porzione della pianura padana a nord del Po, tra il Ticino e il Sesia, lavorata da secoli dall’uomo per trasformare quella che era una palude nella culla dei più pregiati risi del mondo. La provincia di Pavia, con i suoi 85.000 ettari coltivati a risaia, è il primo produttore di riso in Italia e in Europa. Sugli scaffali dei supermercati, perciò, si trovano proprio questi risi, che i più grandi chef esigono per preparare uno dei vanti del made in Italy: il risotto. Carnaroli, Vialone nano, Arborio sono prodotti che la natura e l’uomo hanno selezionato e secoli di tradizione culinaria hanno trasformato in piatti deliziosi, declinati in modo differente regione per regione. Allo 4 | PAVia Il territorio Il territorio: magie d’acqua La piana pavese è dominata dalla coltura del riso. Chilometri e chilometri di risaie fanno di questo territorio un ambiente suggestivo, grazie all’equilibrio tra la natura e il lavoro dell’uomo e alle tonalità sorprendenti date dall’alternarsi delle stagioni. In inverno domina il colore bruno della terra a riposo, in primavera il riflesso argenteo dell'acqua che ricopre le risaie, in estate il verde delle piantine che crescono, in autunno i toni dorati del riso maturo, prima del raccolto. zafferano il risotto milanese, al nero di seppia quello veneziano, all’onda il mantovano. E poi i risi e bisi vicentini, la paniscia novarese e la panissa vercellese, con cotenne e salamini. Fino ai risotti ai frutti di mare diffusi su tutte le nostre coste, da nord a sud. Ma se un buon risotto porta sempre il sorriso in tavola, prepararlo a regola d’arte non è uno scherzo: oltre alle regole di base, ci sono tanti segreti da scoprire per trasformare un piatto quotidiano in un’esperienza di gusto. Pavia, Novara e Vercelli detengono il 90% della coltivazione di riso in Italia La ricetta comincia al supermercato I re del risotto sono i risi semifini e superfini: quindi, tra gli scaffali la scelta cadrà su Vialone nano, Carnaroli, Arborio. Ognuno con caratteristiche diverse, che lo rendono ideale per specifiche ricette. Il Vialone nano ha chicchi tondeggianti di una certa grandezza. Cuoce in circa 14/15 minuti, un po’ più velocemente di Carnaroli e Arborio, e si abbina bene alle verdure e alle carni. è adatto per risotti ben mantecati, come quelli tipici della cucina veneta e mantovana: alla zucca, agli asparagi, con lumache, con selvaggina. Il Carnaroli, dai chicchi lunghi e grossi, rilascia un tipo di amido che fa sì che durante la cottura il cuore dei chicchi resti “al dente”. Al contrario, la parte esterna si sfalda un po’, regalando al piatto la tipica cremosità. Vuoi sapere di più su Pavia e dintorni? Leggi l’articolo a pag. 40 Ogni chicco si impregna di tutti i profumi e i condimenti: perciò il Carnaroli è indicato per risotti semplici e raffinati, a base di ingredienti di qualità: zafferano, vini, formaggi, erbe aromatiche. L’Arborio ha chicchi grandi e perlati che aumentano di dimensione in cottura. Per questo, vanno calcolati circa 20 g di meno a porzione, rispetto ad altri risi. Ideale con pesce e frutti di mare. Da sapere Acqua fredda? No grazie Cresciuto ammollo, il riso in cucina non ama l’acqua fredda perchè, penetrando nel chicco, lo rende fragile e friabile. Ecco perchè va cotto sempre in liquidi bollenti, così come molto caldi devono essere il brodo o l’acqua aggiunti nella preparazione delle ricette. GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 5 Come si fa il risotto Tostatura, stufatura, mantecatura: queste le tre fasi chiave del risotto. E ognuna nasconde dei segreti... La tostatura comincia con il soffritto. Dopo aver affettato a velo o tritato finemente la cipolla, si scalda nel tegame il burro (o l’olio, in base alla ricetta). Deve formare un velo uniforme sul fondo del tegame. Si aggiunge la cipolla solo quando la base è ben calda: la fiamma deve essere dolcissima e il trito imbiondire lentamente fino ad appassire e quasi scomparire. Ora si aggiunge il riso, si alza la fiamma e si fa tostare qualche minuto, mescolando con un cucchiaio di legno per non bruciare la cipolla. Quando è pronto? Ascoltatelo. Non appena “sfrigola” è il momento di sfumare con il vino bianco, lasciar evaporare l’alcol e iniziare a versare il brodo. ➔ Il segreto La tostatura determina il tempo di cottura del riso. Più lunga è la tostatura, più il chicco sarà “corazzato” e più tempo impiegherà il risotto a completare la cottura. Regolatevi in base alla vostra fretta... La stufatura è una tecnica tipicamente italiana, in cui si aggiunge poco a poco del brodo bollente (di carne o di verdura in base alla ricetta) in modo che i chicchi di riso siano sempre coperti di liquido. Attenzione: il riso deve cuocere nel brodo, ma non esserne inondato, altrimenti sembrerà bollito. La più bella descrizione è che bisogna farlo soffrire… e quindi aggiungere brodo, ben caldo (altrimenti si interrompe Non si butta niente Le ricette per gli avanzi del risotto? Sono così buone che vale la pena di farlo avanzare apposta! Il riso al salto è l'esempio perfetto, facile ma a condizione di conoscere i trucchi delle massaie lombarde. Si parte da un risotto (avanzato) ben mantecato. Poi serve una padella antiaderente unta con burro, senza esagerare. Va scaldata bene, ma a fiamma bassa se no il burro brucia. Ora non resta che mettere il riso in padella schiacciandolo con un cucchiaio d'acciaio leggermente bagnato per stenderlo fine, massimo un paio di cm. Poi basta attendere con pazienza, con la fiamma sempre bassa. Dopo una decina di minuti si inizia a dare piccole scosse alla padella in modo che il disco di riso inizi a scivolare. Ora, con l'aiuto di un piatto bisogna rivoltarlo per far formare la crosticina anche sull'altro lato: il riso al salto perfetto è croccante all'esterno e morbido all'interno. Altra idea "avanzata": zucchine, pomodori, cipolle sbollentate e tagliate a metà, poi farcite di riso, una spolverata di formaggio grattugiato e qualche minuto in forno a 180°. la cottura) a mestoli, poco alla volta, mescolando spesso con un cucchiaio di legno, in modo che i chicchi non si attacchino al fondo della pentola. Il risotto ideale è ancora al dente, né troppo liquido né troppo poco. La mantecatura è la fase finale. Con la pentola sul fornello spento, si aggiunge prima il burro, poi il formaggio grattugiato di fresco. Per la quantità del formaggio, mai esagerare: per 4 persone non più di 60 g per 400 ➔ La pentola ok La pentola per il risotto deve essere più larga che alta, e con il fondo spesso. o ucca e pecorin Risotto alla z Difficoltà COTTURA Media 3 minuti 4 PORZIONI Ingredienti • 400 g di riso Vialone Nano • 400 g di zucca già tagliata a cubetti • 20 g di rosmarino • 1 scalogno • 1,5 l di brodo vegetale • ½ bicchiere di vino bianco • 60 g di Pecorino Romano grattugiato • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva • 60 g di burro Preparazione 1 Riscaldare il brodo vegetale 2 Rosolare lo scalogno tritato 3 Aggiungere la zucca tagliata, il rosmarino, coprire e stufare per circa 15 minuti a fiamma bassa 4 Togliere il rosmarino, aggiungere il riso, alzare la fiamma e tostare per qualche minuto g di riso. Si attende e poi si inizia a lavorare di cucchiaio. Il riso è ancora molto caldo, tende ad asciugare, perciò meglio avere sottomano altro brodo per dare morbidezza. Attenzione: man mano che la temperatura scende, il riso non assorbe più. Raggiunta la cremosità desiderata, va servito ben caldo: mai riscaldarlo successivamente. ➔ L’onda perfetta Non basta sciogliere burro e formaggio nel riso per mantecare, occorre rimestare con vigore sul fondo del tegame, per “rompere” e separare le particelle di grasso. Più è veloce il movimento, più piccole saranno le particelle e maggiore l’aria catturata. Così si ottiene un’emulsione spumosa che dona cremosità al piatto: la cosiddetta onda. ➔ Si mescola così Quando si rimesta il risotto, occorre farlo sempre dal centro verso i bordi: nell’area esterna del tegame, infatti, cuoce più velocemente. Il cucchiaio: rigorosamente di legno! L'IDEA PER STUPIRE Una sorpresa per gli invitati? Il risotto arcobaleno. A metà cottura, dividetelo in più casseruole e aggiungete in ciascuna un ingrediente dall'effetto colorante: zafferano, spinaci, barbabietole, nero di seppia e, volendo, mirtilli per il blu. Proseguite le cotture con altro brodo. Infine, disponete i risotti a spicchi su ciascun piatto. 5 Versare il vino e far evaporare l’alcol TR A D IZ IO NE SA P O R IT A 6 Iniziare a versare il brodo a mestoli 7 Alcuni minuti prima che il riso arrivi a cottura, aggiungere qualche rametto di rosmarino 8 Quando il riso è al dente, togliere dal fuoco, aggiungere il burro e il Pecorino. Lasciare riposare due minuti, poi mescolare aggiungendo un po’ di brodo caldo. IL Vino In questo piatto, zucca e Pecorino si esaltano a vicenda, senza che uno prevalga sull'altro. In tale equilibrio, ben si inserisce un bel bicchiere di Bonarda, il vino rosso tipico del territorio pavese dal gusto fresco ed equilibrato. Con le sue stuzzicanti bollicine renderà più piacevole gustarsi un bel piatto di risotto. IL TRUCCO Meglio la zucca Mantovana della Napoletana, è più farinosa e aiuterà la mantecatura Conosci quello ALLA PILOTA? è una ricetta tradizionale mantovana, si chiama risotto ma ha un procedimento molto diverso da quello classico. Per 300 g di riso occorrono 7 dl di acqua salata. Portatela a bollore in una casseruola dal fondo spesso, quindi versate al centro il riso così che formi un cono con la punta che sporge appena dall’acqua (potete aiutarvi con un foglio di carta arrotolato a imbuto). Ripreso il bollore, cuocete al dente (circa 13 minuti), senza mescolare, basta smuovere leggermente la pentola. Spegnete, quindi sigillate la pentola con il coperchio più un canovaccio, con anche dei pesi perché non esca il calore. Dopo 15 minuti, condite con 150 g di salamella rosolata. Servite con grana o parmigiano. Sicilia IL VINO L'isola del vino La Sicilia è la regione d'Italia con più viti, tra le quali spiccano eccellenze apprezzate in tutto il mondo. Da assaporare ogni giorno anche sulle nostre tavole di Francesca Negri I l successo dei vini siciliani è testimoniato dai recenti trionfi del Nero d’Avola, rosso tra i più amati dagli Italiani come dagli stranieri (specie negli Stati Uniti), considerato uno dei migliori vini d'Italia. Ma questo exploit non è isolato. La Sicilia è la regione italiana con il più elevato patrimonio vitivinicolo di tutta la nazione: quasi 150mila ettari di vigneti per un totale di circa 6 milioni di ettolitri di vino prodotti ogni anno. La sola provincia di Trapani produce il 10% del vino italiano. Temperature miti, terreni collinosi, brezza di mare e sole caldo generano uve che danno vita a vini potenti, di grande qualità e di elevata gradazione alcolica. Tanto che per decenni il vino siciliano è stato utilizzato come vino da taglio per le blasonate produzioni francesi e piemontesi: ancora oggi solo il 20% del nettare di Bacco made in Sicilia viene etichettato, ma quello che finisce in bottiglia vale sicuramente l’assaggio. 8 | IL VINO Sicilia E ubriachi CALAMARI IMBOTTITI 4 PORZIONI Difficoltà PREPARAZIONE COTTURA Media 20 minuti 70 minuti Ingredienti • 1,5 kg di calamari (circa 8 calamari piccoli) • 200 g di formaggio Caciocavallo semistagionato • 1 manciata di uva passa ammollata in acqua tiepida • 1 manciata di pinoli sciacquati • 8 cucchiai di pangrattato • 400 g di pomodori freschi tagliati a dadini G U S TO • 1 cucchiaino di zucchero N EO ERR A • 1 cipolla grossa tritata M E D IT • 2 spicchi d’aglio privati dell’anima e tritati • 1 bicchiere di vino bianco siciliano • prezzemolo tritato • olio extravergine d’oliva • sale e pepe • peperoncino privato di semi e punte Diversi sono i vitigni autoctoni dell'isola: i bianchi Zibibbo (introdotto dai Fenici a Pantelleria), Grillo, Grecanico, Catarratto, Inzolia; i rossi Nero d'Avola, Frappato, Perricone, Nerello Mascalese. E poi c’è l’interpretazione isolana di un vitigno internazionale: si tratta del Syrah, rosso di grande fascino. Tra i vini passiti, quello di Pantelleria è un classico molto apprezzato. La novità, infine, sono le bollicine, stile sempre più di moda. ABBASSO GLI SCHEMI Il pesce va con il vino bianco, la carne con il rosso. Un luogo comune che può aiutare chi è alle prime armi. Per gli altri, invece, è gioco aperto, specie con i vini siciliani. Avete sentito, almeno una volta, parlare della famosa tonnara di Favignana? Da lì arriva il più rinomato tonno rosso del Mediterraneo. Un emblema della cucina siciliana che si abbina perfettamente, sia crudo sia cotto, con un rosso speciale come sua maestà il Preparazione 1 Pulire e spellare i calamari. Tagliare i tentacoli a pezzettini, lasciando intere le sacche. 2 In una padella antiaderente, soffriggere con olio la cipolla, gli spicchi d’aglio e il peperoncino. Unire i pezzettini di tentacoli, sale e pepe e proseguire la cottura. 3 Dopo qualche minuto, versare il vino, sfumarlo, coprire e continuare la cottura a fuoco medio per una decina di minuti. Togliere dal fuoco e unire il pangrattato, l’uva passa, i pinoli, il formaggio a dadini e il prezzemolo. 4 Amalgamare bene e farcire con questo ripieno le sacche dei calamari, aiutandosi con il manico di un cucchiaio, senza riempirli troppo. Chiuderli con uno stuzzicadenti, riporli in una pentola con i pomodori, regolando di zucchero, sale, pepe. 5 Cuocere con il coperchio a fuoco medio per circa un'oretta, facendo attenzione che non si attacchi; se necessario aggiungere un po' d'acqua. 6 Se avete poco tempo, in pentola a pressione bastano 30 minuti a partire dal fischio, a fuoco basso. 7 Passare i calamari su un piatto di portata, mescolare la salsa ottenuta (non deve essere troppo liquida, semmai farla un po' restringere), aggiustare di sale, pepe e olio, versarla sui calamari e servire subito. ➔ L'INVENZIONE DEL MARSALA Il trampolino di lancio dei vini siciliani si deve al commerciante inglese John Woodhouse. Nel 1773 approdò con la sua nave nel porto di Marsala e lì decise di testare il gradimento del vino della zona tra i suoi conterranei, imbarcandone 50 barili. Li addizionò con acquavite di vino, per elevarne il tenore alcolico e preservarne le caratteristiche durante il lungo viaggio in mare. Fu un successo e così prese vita un’eccellenza tutta made in Italy: il Marsala, vino liquoroso prodotto nella provincia di Trapani, frutto del blend (assemblaggio) di vini bianchi o rossi siciliani con l’aggiunta di acquavite. Un prodotto che, per le felici coincidenze della vita, è diventato il portabandiera della produzione enologica nazionale, al punto da essere stato il primo vino a denominazione di origine controllata della storia vinicola italiana, nel 1969. 10 | IL VINO Sicilia Nome e Cognome Nero d'Avola Focus Nero d’Avola Nero d’Avola, di annata più o meno giovane a seconda della preparazione (di regola, le cotture con i sughi chiamano vini più strutturati). E anche un’altra rossa perla enologica siciliana, il Nerello Mascalese, autoctono dell'Etna, servito fresco si abbina perfettamente a saporiti piatti di pesce. Anche se è sempre un piacere accompagnarlo a un risotto ai funghi porcini, al tartufo, oppure ai frutti di bosco e speck. Di colore paglierino, con profumi di pesca, albicocca e camomilla, fresco e un pizzico agrumato: certo non si sbaglia ad abbinare il bianco Grillo ad antipasti freddi di mare o a un risotto alla marinara. Ma vale la pena provarlo anche con i salumi, in particolare con salamini come lo Strolghino di culatello: non ve ne pentirete. Soprannome Anche detto Calabrese o Calabrese d’Avola Residenza (Zona di produzione) In tutta la Sicilia, anche se la zona di vocazione per il Nero d'Avola è l'area sudest della Sicilia, compresa nei territori di Noto e Pachino, con le contrade di Buonivini, Bufalefi, Maccari, Archi. Età Il Nero d'Avola è destinato a grande invecchiamento, anche oltre dieci anni se ben conservato. Segni particolari Le origini del vitigno si perdono nella notte dei tempi e nel fitto tessuto delle leggende. Una, in particolare, narra che la vite di Nero d’Avola germogliò, per la prima volta, proprio in Sicilia dalle lacrime di Dionisio, assetato. Nacque così quel nettare che l’antico nume donò agli uomini, per confortarli dalle fatiche, così come agli Dei, per allietare i loro sensi. Esperienza di gusto Al primo sorso sentirete subito un gusto che vi avvolgerà, morbido, che ricorda quello della ciliegia. Un altro sorso e potreste cogliere anche un accenno di prugna e bacche rosse. Fatelo roteare nel bicchiere e poi sorseggiatene ancora un po’, per andare alla ricerca di sentori di gelsi neri e more, di qualche nota speziata e un vago rimando a essenze balsamiche. Abbinamenti con il cibo Primi piatti molto saporiti, tipo risotto al radicchio. Carni rosse (involtini siciliani, arrosti, grigliate, brasati), selvaggina. Formaggi stagionati. Piatti di pesce molto conditi come lo spada alla palermitana o alla messinese, calamari ripieni, polpo al pomodoro. Ricette di verdure elaborate, per esempio melanzane alla parmigiana o timballo di verdure. Da provare con il cioccolato. Temperatura di servizio 15-18 °C. Se di annata (sopra i 5 anni di invecchiamento), meglio aprire prima la bottiglia e scaraffarla in un decanter, per lasciarla “respirare” e ossigenare, in modo che il vino si esprima al meglio. Il bicchiere giusto Si consiglia di utilizzare un calice mediamente ampio che permetta al vino di respirare e di ossigenarsi. Cucina IL SEGRETO gli sprechi! una spesa attenta Prevenire è meglio che curare: per ridurre gli sprechi, bisogna comprare meglio e cucinare le quantità che servono davvero. Scriviamo la lista della spesa a casa, prima di uscire: può essere utile sapere quanti pasti faremo in casa, per quante persone. Qualche minuto di riflessione che si trasforma nella creazione di una sorta di menù settimanale, prezioso per preparare la lista. In questo modo sappiamo esattamente di che ingredienti avremo bisogno e all’incirca le quantità. Una volta al supermercato, facciamo poi attenzione ai pesi riportati sulla confezione e alla data di scadenza, in funzione della nostra organizzazione. Così il nostro frigorifero e la nostra dispensa saranno sempre in ordine, con prodotti freschi, nessun cibo in scadenza, quantità adeguate. La giusta misura Gran parte dello Comprare spreco parte spesso dal cucinare il giusto, ridurre troppo. Come rilo scarto, riutilizzare mediare? Iniziamo avanzi e cibi rimasti con pesare gli ingredienti e vedianel frigorifero: mo quanto viene ogni significa risparmiare, avanzato volta. Cerchiamo di capire quama anche mangiare li sono le nostre porzioni reali. meglio. Ecco Quanto valgono le nostre dosi di come fare pasta o riso? Facendo attenzione, pian piano gli avanzi sul piatto di portata si riducono. Ma per i pezzi grossi? Parliamo di arrosti, pesci, torte salate, tutte quelle cose insomma che non ➔ Il vostro consiglio si possono cucinare A proposito di ricette antisprechi, in piccole quantità. In ecco cosa ci scrive una nostra lettrice, questo caso possiamo la signora Maria Teresa Bordoni da appellarci al congelaSantarcangelo di Romagna: «Io uso tore e ai sacchetti per gli scarti di carciofi per preparare conservare. Nel caso di una deliziosa salsa: faccio cuocere in una torta salata è bepadella le foglie più dure, sfumo con ne ad esempio congedel vino bianco, poi faccio addensare. larla già divisa a fette; Filtro con un colino e la servo sopra non faremo altro che un buon risotto bianco». 12 | CUCINA Il segreto metterle in frezeer su un piccolo vassoio e poi raccoglierle in un sacchetto ben sigillato una volta congelate. Lo stesso per la carne in grandi pezzi. Se invece avanzano piccole quantità, basta tenere dei sacchettini nel congelatore chiamati “polpette” nel quale raccogliere i piccoli avanzi: uno per la carne e uno per il pesce, e magari un terzo per le verdure. Non è un segreto che le polpettine di carne sono ancora più buone se mescoliamo alla carne cruda un po’ di carne cotta. E se si tratta di carni miste, si può anche improvvisare un ragù veloce: salsa di pomodoro e misto di carni cotte ben tritate. Ma i sacchettini possono anche diventare la nostra fonte di approvvigionamento per torte salate fantasia. Il gusto del riciclo Siamo a buon punto: abbiamo già iniziato a risparmiare e il nostro cesto dei rifiuti è sempre meno pieno. Cosa possiamo fare ancora? Usare il più possibile di quello che acquistiamo. Minestre e vellutate sono un ottimo esempio di come utilizzare anche i gambi di broccoletti, asparagi e cavoli. Le punte si lasciano intere per bellezza, ma del resto si usa tutto. E le bucce delle patate? Si lavano perfettamente per eliminare ogni traccia di terra, si passano in pastella e si friggono! La frutta che invecchia diventa marmellata o chutney agrodolce per accompagnare i formaggi, macerata con lo zucchero di canna per accompagnare il gelato. Le banane mature sono perfette per fare un dolce del mattino. Se il latte sta per scadere, si prepara una besciamella da congelare e trovare già pronta quando serve. Due piccioni con una fava! Si risparmia e ci si organizza meglio. E con le uova? Una mousse al cioccolato, anche quella da mettere in piccoli stampi e conservare al gelo. consigli per la spesa Fra Tradizione e Innovazione Salumi e formaggi genuini come una volta, sempre freschi perché confezionati con tecniche d’avanguardia “S torie di gastronomia” è la nuova linea premium di Selex dedicata al mondo della gastronomia, in particolare affettati e formaggi. Storie di passione per la qualità, di ri- spetto della tradizione, che combinano sapientemente prodotti di alto gradimento e tipiche specialità regionali. Storie perché è il prodotto che parla, che racconta della sua freschezza e della sua genuinità attraverso il legame stretto con il territorio e l’accurata lavorazione a mano da parte di persone che vi dedicano grande attenzione, a partire dalla selezione della materia prima. Le proposte La linea, pensata per far risaltare le migliori caratteristiche dei prodotti, presenta un assortimento in vaschetta da 120 grammi (a peso fisso) composto innanzitutto da un salume Dop (Prosciutto Crudo di Parma con 24 mesi di stagionatura) e due produzioni Igp (Mortadella Bologna e Salame Felino). Prelibatezze cui si aggiungono invitanti proposte, formate da ulteriori tre salumi (Prosciutto Cotto Alta Qualità Nazionale -top di gamma-, Pancetta silana, Capocollo silano), due antipasti misti (Emiliano e Silano), tre preparazioni di salumi e formaggi (Prosciutto crudo e Scamorza bianca, Speck e Brie, Formaggio a fette e Bresaola). Una linea, dunque, che offre il meglio dell’alta gamma di prodotto, nonché pratiche e raffinate soluzioni per ingolosire amici e parenti. Soluzioni disponibili nel banco dei take away del vostro supermercato di fiducia: tenete sempre una vaschetta in frigorifero da utilizzare in ogni occasione, anche per una cena improvvisata o uno spuntino a sorpresa. Perché è un prodotto bello da vedere e soprattutto ottimo da gustare! il PACKAGING Anche la confezione rispecchia l’attenzione alla qualità che caratterizza l’intero assortimento. Eleganza nell’involucro: vaschette di forma ovale, curate nei minimi dettagli, con una comunicazione chiara ed essenziale che identifica il marchio e la referenza. Per sottolineare la tipicità territoriale, su molte etichette è stato inserito un logo che riproduce un francobollo con la regione di provenienza del prodotto. Un sigillo che garantisce il legame con i luoghi d’origine delle diverse specialità di cui si compone la linea. Sicurezza e freschezza all’interno: i prodotti “Storie di Gastronomia” sono infatti confezionati in Atmosfera Modificata (ATM), una tecnologia innovativa che preserva le loro caratteristiche a lungo senza bisogno di ricorrere a conservanti o agenti chimici di varia natura. Il tagliere perfetto Per un antipasto stuzzicante da accompagnare a focaccine o bocconcini di piadina; per un aperitivo invitante e raffinato o per uno spuntino dopo il cinema o il teatro: tante sono le occasioni in cui si possono realizzare combinazioni gustose e di qualità con un’adeguata selezione di salumi e formaggi. Se poi aggiungete un po’ di estro e fantasia, ecco trasformato un tagliere di bresaola, formaggio a fette e pancetta, oppure di prosciutto crudo, salame e scamorza bianca in un delicato e armonico insieme di colori e sapori. Formando squisiti involtini con la bresaola e il formaggio a fette intervallati da delicate rose di pancetta, il tutto adagiato su un letto di insalata novella e accompagnato da bastoncini di sedano e gherigli di noci. O rivestendo croccanti grissini alle noci e alle olive con fette di prosciutto crudo e di scamorza disposti a raggiera, con fettine di salame a chiudere il cerchio, qualche spicchio di finocchio qua e là, olive taggiasche e rapanelli. Ricette LA STAGIONE Più calore, meno calorie Protagonisti delle nostre ricette, gli alimenti tipici dell’inverno sono vincenti sul fronte del gusto e della salute I PRODOTTI DI GENNAIO e FEBBRAIO Verdura: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo, catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria e cicorino, coste, crauti, erbette, finocchio, indivia, lattuga, porro, radicchio rosso, rapa, scorzonera, scorzobianca, spinaci, topinambour, valerianella, zucca. Frutta: arancia, frutta secca, kiwi, limone, mandarancio, mandarino, mela, pera, pompelmo. Pesci: sardina, sogliola, spigola. PIù SALUTE Cavolfiore inodore Il cavolfiore è un ortaggio ricco di vitamina C (rafforza le difese) e vitamina B9 (fondamentale per il rinnovamento cellulare). Insieme agli altri vegetali della famiglia delle crucifere (cavoli, cavolini di Bruxelles, broccoli, cime di rapa), ha così tanti effetti benefici sulla salute da essere considerato un vero e proprio cibo funzionale naturale. Inoltre, ha poche calorie ma sazia molto. Per ridurre il fastidioso odore che invade la casa durante la cottura, occorre cuocerlo partendo da acqua fredda e, appena arriva a bollore, scolare e ricominciare daccapo per 3 volte. Così conserva anche il suo bel colore bianco. Se si ha meno tempo, basta aggiungere all’acqua due cucchiai di aceto di vino bianco o un limone intero. A grumi, finocchi, porri, cavoli, cavolfiori, radicchio, carciofi... i prodotti di stagione sono freschi e convenienti. Insaporiti da un sapiente uso di erbe e spezie, costituiscono gli ingredienti di base per piatti caldi e leggeri, perfetti per disintossicarsi dagli eccessi alimentari delle recenti feste natalizie e dalla vita sedentaria. «Se è vero che per fronteggiare i rigori invernali il fisico necessita di maggiore energia, non significa che abbia bisogno di cibi più calorici: una dieta poco varia e sbilanciata a favore di alimenti pesanti non rafforza l’organismo, ma ha come risultato solo l’aumento di peso », spiega Damiano Galimberti, specialista in scienza dell’alimentazione e presidente dell’Associazione italiana medici antiaging. «Puntare invece su alimenti purificanti, come cavoli, carciofi, finocchi e agrumi aumenta le difese del corpo e fa riposare l’apparato digerente, che può così normalizzare le sue funzioni e distribuire bene le energie. Meglio ancora se questi cibi vengono ben cotti, stufati a fuoco lento: così se ne migliora l’assimilazione». Per utilizzare al meglio i prodotti di stagione che la natura ha predisposto per il nostro benessere, ecco qualche notizia e qualche trucco da tenere presenti quando si acquistano e quando si cucinano. Nelle pagine seguenti, poi, questi alimenti sono i protagonisti delle nostre ricette invernali. PIù ENERGIA Infuso di limone e zenzero Pelare e tagliare a lamelle una radice di zenzero. Metterne 3 pezzetti in una tazza e versare acqua bollente. Aggiungere il succo di mezzo limone. Bere al mattino a digiuno contro stanchezza, stress e mali di stagione. Più SAPORE Pompelmo in cucina Giallo o rosa (un po' meno aspro), è utile per il quotidiano rifornimento di vitamina C a protezione dalle malattie invernali. Si può aggiungere all’insalata, oppure utilizzarne il succo per un condimento che dà sapore anche a semplici verdure bollite. più RISPARMIO Finocchi a scarto zero Diuretico, depurativo, poco calorico, il finocchio è un ottimo alimento per recuperare il peso forma. Per utilizzare anche le parti più esterne, quelle che di solito si buttano, basta cuocerle in acqua non salata (che a fine cottura non va buttata ma bevuta come una tisana) e poi frullarle con pochissimo olio e un pizzico di sale. Si ottiene una crema saporita e sana, un puré molto dietetico. MENO TEMPO Orzo senza ammollo È buono, fa bene ed è una valida alternativa a pasta e riso. L’orzo dovrebbe avere un posto di riguardo nell’alimentazione di tutti i giorni. D’inverno, poi, in minestre, zuppe o cotto come il risotto costituisce una pietanza calda e appetitosa. In commercio se ne trovano tre tipi. - Orzo integrale o mondo: scuro, con un gusto saporito, nutriente; va messo in ammollo per 24 ore (3 parti d’acqua, 1 di orzo) e l’acqua va poi utilizzata per la cottura, che richiede un’ora e mezzo circa. - Orzo decorticato: ha un po’ meno fibre, ma mantiene sali minerali e vitamine; va messo in ammollo per una notte e cotto 45 minuti circa. - Orzo perlato: subisce un processo di raffinazione (simile alla sbiancatura del riso), per rimuovere la parte più esterna; richiede una cottura di 30-40 minuti circa e cuoce bene anche senza ammollo. In pentola a pressione i tempi di cottura si riducono: 50 minuti per l’orzo mondo, 40 per il decorticato, 25 per il perlato. GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 17 Le ricette di stagione Menù d’inverno Realizzati con gli ingredienti di stagione, dall'antipasto al dolce i piatti che scaldano cuore e stomaco I deali per i mesi più freddi, sette ricette appetitose e invitanti: un antipasto caldo, due primi, due secondi e un dolce tra cui scegliere per avere idee nuove in cucina. Per ogni preparazione sono indicati grado di difficoltà e tempi di preparazione, oltre a un segreto regalato dall'esperienza della chef che ha realizzato e fotografato questi piatti. UN L E DA E R CE A P R IR E O R IS C IL SEGRETO In questa ricetta si utilizza l’orzo perlato, che ha subito una raffinazione che elimina la parte più esterna: così non ha bisogno di un ammollo preventivo e cuoce più velocemente. a cura di Maria Greco Naccarato, chef, blogger ed esperta di cucina rino Orzotto rosma e limone Una ricetta per cucinare più spesso l’orzo, un cereale a torto poco utilizzato. Il palato (e l'organismo) ringraziano. Difficoltà COTTURA Facile 30 minuti 4 PORZIONI Ingredienti • 200 g di orzo perlato • 1 mela rossa • 20 g di rosmarino fresco in rami • 1 limone • 1 scalogno • 1 l di brodo di verdure • 125 ml di vino bianco secco • 20 g di Grana Padano grattugiato • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva • sale, pepe Preparazione 1 Riscaldare il brodo. Tritare finemente lo scalogno. In una casseruola riscaldare l’olio, aggiungere lo scalogno tritato e a fiamma bassa attendere che appassisca dolcemente e diventi trasparente. 2 Unire anche il rosmarino e l’orzo e lasciar insaporire per qualche minuto. Alzare la fiamma, versare il vino bianco e attendere che l’alcool evapori, prima di versare qualche mestolo di brodo. Abbassare la fiamma e lasciare che l’orzo assorba il brodo prima di aggiungerne altro. Lasciare sempre piuttosto brodoso, mescolando spesso. 3 Dopo circa 15 minuti eliminare i rametti di rosmarino. Spremere il limone. Poco prima che l’orzo arrivi a cottura ( circa 25-30 minuti) lavare, togliere il torsolo alla mela e senza sbucciarla tagliarla a dadini. 4 Togliere l’orzotto dal fuoco e aggiungere il Grana grattugiato, il succo di limone, un cucchiaio di olio e mescolare. Attendere qualche minuto, aggiungendo eventualmente qualche cucchiaio di brodo se dovesse asciugare troppo. 5 Prima di portare in tavola completare con i dadini di mela. rdure Insalata di ve ricotta al vapore con Un mix caldo e leggero che esalta i prodotti di stagione, mantenendo vivo l’aspetto e piacevole la consistenza delle verdure. Difficoltà PREPARAZIONE COTTURA Facile 10 minuti 15 minuti 4 verdura , cotta colori hi f resc PORZIONI Ingredienti • 400 g di verdure invernali miste (carote, broccoli, fagiolini, patate…) • 500 g di ricotta vaccina fresca • 1 limone • 30 g di Parmigiano grattugiato • 25 g di gherigli di noce Preparazione 1 Preparare le verdure: pelare e tagliare a rondelle le carote, dividere il broccolo in cimette, spuntare e tagliare a pezzettini i fagiolini, pelare e tagliare a dadini le patate, spuntare a tagliare a fette sottili le zucchine. Trasferire tutte le verdure in una ciotola e condirle con un filo d’olio, sale e pepe. 2 Riscaldare l’acqua per la cottura a vapore, aggiungendo la buccia del limone per aromatizzare. Trasferire le verdure preparate nel cestello posto sopra alla pen- dicchio Lasagne al ra Difficoltà PREPARAZIONE COTTURA Media 30 minuti 30 minuti 4 PORZIONI IL SEGRETO Per una besciamella senza grumi, aggiungere il latte già caldo. Così la farina e il burro, già caldi, si diluiscono velocemente. Poi non resta che cuocere a fiamma bassa 10 minuti, così da dare tempo alla farina di diventare “digeribile” tola di acqua bollente (attenzione, il livello dell’acqua non deve venire a contatto con le verdure) e cuocere a vapore per 20 minuti. 3 Mentre le verdure cuociono, lavorare la ricotta con un cucchiaio di legno, quindi aggiungere il Parmigiano e le noci tritate. Assaggiare e regolare eventualmente di sale e pepe. 4 In una ciotolina mescolare 4 cucchiai di olio con il succo del limone, un pizzico di sale e del pepe macinato. Mescolare bene. 5 Quando le verdure sono cotte, condirle con la vinaigrette e mescolare bene. Dividere le verdure su quattro piatti, aggiungere la ricotta e completare con qualche gheriglio. IL SEGRETO Condire le verdure con olio prima di cuocerle: farà sì che mantengano un bel colore brillante. Un classico rivisitato in omaggio alla rossa insalata dall’inconfondibile sapore amarognolo, stemperato da scamorza e besciamella. Ingredienti • 1 confezione di lasagne fresche da 250 g • 700 g di radicchio rosso • 1 provola affumicata • 900 g di latte • 50 g di farina • 50 g di burro • 30 g di Parmigiano Reggiano grattugiato • 1 scalogno • olio extravergine di oliva • sale, pepe L'A LT E R N AT IV A VEG ET A R IA N A al rag ù Preparazione 1 In un pentolino sciogliere il burro, non appena sfrigola aggiungere la farina e mescolare. Dopo qualche minuto, versare il latte già caldo e mescolare con una frusta, addensando la besciamella. Regolare di sale e pepe. Abbassare la fiamma e cuocere per 10 minuti, mescolando spesso. 2 Tagliare la provola a dadini. Lavare, asciugare e tagliare a pezzettini il radicchio. Affettare lo scalogno. 3 In un tegame riscaldare 3 cucchiai d’olio con lo scalogno, cuocere a fiamma bassa per qualche minuto e aggiungere il radicchio. Alzare la fiamma e cuocere il radicchio, che dovrà rimanere croccante. 4 Accendere il forno a 180°. Sul fondo di una teglia, stendere un po' di besciamella e uno strato di lasagne. Coprire con besciamella e parte del radicchio, dadini di provola, una spolverata di Parmigiano. Coprire con altre lasagne e proseguire fino ad esaurimento degli ingredienti. Infornare per 25 minuti. GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 19 fi Pollo ai carcio Un piatto croccante, con i trucchi per pulire a regola d’arte i carciofi e mantenerli chiari durante la cottura. 4 PORZIONI Difficoltà PREPARAZIONE Media 40 minuti Ingredienti • 8 cosce di pollo • 4 carciofi • 30 g di burro • 4 cucchiai di olio extravergine da cucina • 1 cipolla bianca • 1 bicchiere e ½ di vino bianco • 1 limone • prezzemolo • farina bianca • sale, pepe rimangono chiari. Dopo qualche minuto, sfumare con un pochino di vino bianco. Aggiungere un mestolino di acqua calda, coprire e cuocere per 10 minuti: i carciofi devono rimanere croccanti. 5 Unire i carciofi al pollo e solo a questo punto fare le correzioni necessarie di sale e pepe. Volendo, aggiungere del prezzemolo tritato. fi i carcio elli b restano croccanti Preparazione 1 Eliminare con il fuoco del fornello le eventuali piumette rimaste sulla pelle del pollo. Lavare le cosce, asciugarle con carta da cucina e infarinarle 2 Scaldare in una casseruola a fiamma bassa 30 g di burro e 2 cucchiai di olio, aggiungere la cipolla ben affettata: deve diventare trasparente senza bruciare. 3 Mettere le cosce di pollo nella casseruola. Devono dorarsi per bene prima di aggiungere un bicchiere di vino bianco. Coprire con un coperchio. 4 Pulire i carciofi. In una padella antiaderente riscaldare 2 cucchiai di olio con un gambo di prezzemolo, alzare la fiamma e aggiungere i carciofi. Salarli subito, così IL SEGRETO Prima di iniziare a pulire i carciofi, preparare una ciotola con acqua fredda e il succo di 1 limone, più il limone spremuto. Tagliare il gambo del carciofo, togliere i primi giri di foglie, poi tagliare a metà. Eliminare con la punta del coltello la barba interna, quindi tagliare per il lungo in 3 parti e buttarle subito nell’acqua e limone. con finocchi Salmone al forno 4 PORZIONI Difficoltà PREPARAZIONE COTTURA Facile 5 minuti 15 minuti La cottura al cartoccio consente di preparare monoporzioni gustose ed eleganti da servire, senza sporcare il forno. Con la garanzia che il pesce resta morbido, mai asciutto. Ingredienti • 4 tranci di salmone • 1 finocchio • aneto fresco • vino bianco • olio extravergine di oliva • sale, pepe FAC IL E, veloce , non sporca il forno Preparazione 1 Accendere il forno a 220°. Controllare con i polpastrelli che non ci siano spine nei tranci, eventualmente toglierle con una pinzetta. 2 Affettare il finocchio sottile e condirlo con sale, pepe, olio. 3 Appoggiare ciascun trancio su un pezzo di carta da forno, con la pelle verso il basso. Insaporire con sale, pepe macinato al momento, un filo d’olio e un cucchiaino di vino bianco. Appoggiare uno strato di finocchi e qualche cimetta di aneto fresco e chiudere il cartoccio. Infornare per 15 minuti. • • Togliere dal forno e lasciare riposare 5 minuti prima di servire. IL SEGRETO La cottura al cartoccio è ideale per tutte quelle ricette in cui si desidera che il piatto finale non risulti asciutto: i condimenti e i sapori restano imprigionati in una sorta di microforno singolo. Il cartoccio di carta d’alluminio è più facile da chiudere, di carta da forno è più elegante e può essere servito in tavola: durante la cottura va chiuso con spago da cucina. GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 21 ncia mel all'ara Creme cara Sformato di cavolfiore Un piatto morbido e profumato, che rende appetitoso un ortaggio non sempre amato, ma eccezionale per la salute. 6 PORZIONI Difficoltà PREPARAZIONE COTTURA Media 30 minuti 50 minuti Ingredienti • 800 g di cavolfiore già pulito • 250 g di patate • 60 g di Grana Padano grattugiato cos ì la • 2 uova verdura piace • 200 g di latte a tutti • 40 g di farina • 20 g di burro • carota, sedano e cipolla per il soffritto • 1 confezione di pelati IL SEGRETO • aceto di vino bianco Lo stampo imolio extravergine di oliva • merso in acqua • noce moscata, sale e pepe calda consente una cottura più Preparazione dolce ed omo1 Lavare le patate e lessarle. Lagenea. Questa vare e dividere in cimette il cavoltecnica viene fiore. Cuocerle in acqua bollente chiamata “baper 10 minuti, quindi scolarle. gnomaria”. 2 In un pentolino riscaldare il burro, aggiungere la farina e dopo qualche minuto il latte bollente, mescolando con una frusta. Far addensare e cuocere per circa 8 minuti. Spegnere e incorporare i tuorli uno alla volta, poi il Grana, sale, pepe e noce moscata. 3 Accendere il forno a 190°. Frullare il cavolfiore, unirlo alla crema raffreddata. Montare a neve gli albumi con un po' di sale e unirli delicatamente al composto. 4 Sbucciare e affettare le patate e distribuirle in uno stampo imburrato(o in singoli stampini). Coprire con il composto di cavolfiore. 5 Appoggiare lo stampo o gli stampini in un contenitore più grande con due dita di acqua calda, infornare in basso e cuocere per circa 50 minuti. 6 Tritare carota, sedano e cipolla. Riscaldare 3 cucchiai di olio in un pentolino, aggiungere il trito e cuocere a fiamma bassa prima di aggiungere i pelati. Cuocere per 20 minuti, frullare e condire con un cucchiaino di aceto, sale e pepe. 7 Togliere lo sformato dal forno e far intiepidire ancora immerso nel bagnomaria per circa 20 minuti. Rovesciare sul piatto di portata e servire con la salsa di pomodoro da provare : R IC E T T A IN FA L L IB IL E I segreti del bagnomaria per imparare a cucinarlo a partire da uova e latte e scoprire che non è difficile. 6 PORZIONI Difficoltà PREPARAZIONE COTTURA Media 30 minuti 60 minuti Ingredienti • 160 g di tuorli (poco meno di 10) • 90 g albumi (circa 2,5) • 205 g di zucchero bianco • 500 g di latte intero fresco • 1 arancia da coltivazione biologica Preparazione 1 Accendere il forno ventilato a 140°. Spremere l'arancia, sbucciarla eliminando la parte bianca. 2 In un pentolino riscaldare il latte con le bucce d’arancia, senza arrivare a bollore. Togliere dal fuoco. 3 Mentre il latte riposa, lavorare in una ciotola i tuorli e gli albumi con 125 g di zucchero con un cucchiaio di legno, facendo in modo che non si formino bolle. 4 In un altro pentolino mettere il rimanente zucchero e il succo d’arancia, accendere il fuoco al minimo e attendere che si formi il caramello. È molto importante non mescolare, ma attendere che il calore faccia sciogliere e poi caramellare lo zucchero. Quando il caramello è pronto, versarlo in uno stampo da budino facendo aderire sulla base delle pareti. 5 Aggiungere il latte intiepidito sul composto di uova e zucchero attraverso un colino a maglie fini, in modo da filtrare sia le bucce d’arancia che eventuali grumi. 6 Trasferire nello stampo, appoggiarlo in uno più grande foderato di carta d’alluminio e contenente due dita di acqua fredda. Infornare per 60 minuti nella parte bassa del forno. 7 A cottura ultimata è importante che il creme caramel non abbia shock termici: lasciare riposare nel forno per 10 minuti a sportello aperto, poi sul ripiano della cucina finché non è freddo. A questo punto il dolce deve riposare per un’ora in frigorifero. IL SEGRETO Attendere che il latte intiepidisca serve a due cose. Innanzitutto a far aromatizzare per bene il latte, poi a evitare che il latte bollente “cuocia” le uova, generando un sentore di frittata. A Massaggio portata di 10 mano Un piccolo e semplice automassaggio per rilassare e riscaldare ogni giorno piedi, gambe, testa, con benefici per tutto l’organismo di Giulia Dell’Ava LA CURA DI Sé dita: questi gli strumenti a nostra disposizione per regalarci un momento di benessere quotidiano. L’automassaggio è un ottimo modo di prendersi personalmente cura di sé, allentando tensioni e stress. Ovvio, non si può arrivare ovunque, ma ci sono zone facili da massaggiare, dalla testa ai piedi, che con qualche tocco “magico” hanno benefici immediati e anche a lungo termine: vengono infatti messe in circolo energie positive per tutto l’organismo. Vediamo come fare, con i consigli di Erus Sangiorgi, medico naturopata, direttore del Centro di metodologie naturali di Riolo Terme (RA). Relax iniziale Prima di iniziare l’automassaggio, è bene rilassarsi in posizione supina con gli occhi chiusi e prestare attenzione a ogni singola parte del corpo. Sciogliere le mascelle, finché la bocca si apre spontaneamente. Dalla testa... Piacevole e rilassante, il massaggio del cuoio capelluto stimola la circolazione del sangue, favorisce la crescita dei capelli e allevia la sensazione di pesantezza alla testa conseguenza di una giornata impegnativa. Nelle famiglie indiane è una pratica comune e si chiama champissage: ci si massaggia a vicenda la testa con l’olio, per mantenere le chiome lucide e favorire il relax. Si può fare anche da soli. Intiepidire un po’ di olio di mandorle dolci o d’oliva e versarlo in piccola quantità sulla sommità del capo. Farlo penetare in profondità, con un movimento circolare delle mani, a palmo aperto. Fare scorrere più volte le ciocche tra le dita. Eseguire lievi percussioni con GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 23 Carezze d’acqua i polpastrelli su tutta la testa, aumentando a poco a poco l’intensità. Terminare tirando delicatamente tutte le ciocche. Avvolgere con una salvietta la testa e riposare un po', quindi risciacquare con acqua tiepida e procedere con lo shampoo. ...ai piedi I piedi costituiscono una sorta di spugna naturale che ritmicamente “spreme” il sangue, spingendolo come una pompa verso l’alto. «Ma sono anche, secondo le medicine orientali, un importantissimo centro energetico, da non trascurare», precisa Sangiorgi. «Spesso l’energia si concentra in alto, nella testa, congestionandola. Occorre distribuirla verso le estremità, attraverso tecniche di massaggio, come il Do-in». L’automassaggio Do-in si basa sulla teoria dei punti riflessi, per cui ogni parte del piede corrisponde ai vari organi del corpo. Manipolandole è possibile ristabilire un buon equilibrio energetico e rilassarsi. Da seduti, appoggiare il piede su una coscia e prendere l’alluce tra il pollice e l’indice della mano. Fare compiere all’alluce una ventina di rotazioni in entrambi i sensi. Massaggiarlo e tirarlo avanti e indietro. Ripetere con ogni altro singolo dito, poi massaggiare e pizzicottare le aree interdigitali. Massaggiare il solco sulla pianta alla base delle dita e flettere su e giù tutte le dita. Massaggiare in profondità la pianta del piede coi polpastrelli dei due pollici. Ripetere sull’altro piede. Gambe: i 5 punti magici Per favorire la circolazione delle gambe, è possibile eseguire alcune sollecitazioni con i pollici su pochi punti specifici che, una volta sbloccati, facilitano il deflusso del sangue e lo smaltimento di liquidi e tossine. I punti da stimolare sono in tutto cinque: tre sulla parte interna della gamba, rispettivamente sopra il malleolo della caviglia e sopra e sotto il ginocchio, e due nella parte posteriore, a metà del polpaccio e a metà della coscia. Sedersi sul letto, con le ginocchia leggermente piegate. Intingere la punta del pollice in un cucchiaio di olio di mandorle in cui si sono diluite 3 gocce di olio essenziale di rosmarino. Con il polpastrello del pollice, esercitare su ciascuno dei 5 punti una leggera pressione, eseguendo al contempo un movimento circolare a spirale. Ogni pressione durerà circa 30 secondi. Cominciare dai 3 punti all’interno della gamba, dal basso verso l’alto, quindi passare ai 2 posteriori, sempre dal basso verso l’alto. Eseguire quindi sull’altra gamba. 24 | MASSAGGIO La cura di sé Un’alternativa all’automassaggio è rappresentata dalle spugnature, una pratica antica che consiste nello strofinare il corpo con una pezza umida. «Facili da eseguire in casa, dai risultati sicuri, favoriscono l’eliminazione delle tossine della pelle, attivano la circolazione, favoriscono la respirazione e il relax», assicura Sangiorgi. L’occorrente : un pezzo di tessuto naturale (cotone, lino, canapa) a trama grossa, anche un po’ ruvido, da ripiegare più volte; una bacinella di acqua fredda, dai 12° ai 18° in base alla resistenza individuale. Per chi è freddoloso, basta aggiungere un po’ di aceto all’acqua (circa un bicchiere ogni litro), trucco che attenua la sensazione di freddo. L’ora ideale è la mattina, appena alzati dal letto, quando il corpo ancora trattiene il tepore notturno. Come si fa : bagnare e strizzare la pezza e strofinare la pelle, cominciando sempre dalla parte destra del corpo, la più lontana dal cuore. Si procede poi zona per zona, ripetendo più volte l’operazione di bagnare e strizzare la pezza per evitare che si riscaldi con il calore del corpo. La spugnatura può interessare tutto il corpo, oppure solo braccia, busto, collo, oppure solo gambe. Man mano che si strofinano le varie zone, occorre ricoprirsi, così da non raffreddarsi.Al termine, è bene fare subito un po’ di attività fisica: qualche esercizio di ginnastica, oppure una bella passeggiata. DALLA LOMBARDIA, UNO SPUMANTE DI CLASSE. Il Franciacorta Brut è uno spumante di Denominazione di Origine Controllata e Garantita, dal perlage elegante e dal profumo inebriante di miele e crosta di pane. La sua vigoria lo rende ideale per accompagnare l’intero pasto o come grande classico da aperitivo. NOVITÀ IN CANTINA Stile 4. IN CASA 1. 10. 8. 5. 9. 6. 3. 7. 2. 11. 12. 1. piattino per il pane - 2. tovagliolo - 3. forchette - 4. segnaposto - 5. posate dolce - 6. fondina - 7. piatto piano 8. bicchiere acqua - 9. bicchiere vino - 10. calice spumante - 11. coltello - 12. cucchiaio A tavola! Idee facili per decorarla con gusto e attenzione per gli ospiti di Brunella Valente Il trucco Sedetevi a tavola, appoggiando i polsi al bordo. Allargate i gomiti all’esterno, creando una linea parallela al bordo del tavolo. Questa è la distanza giusta tra ogni ospite (circa 70 cm di spazio tra il centro di un piatto e l’altro). A pparecchiare con cura la tavola è segno di gentile attenzione nei confronti dei commensali. Oltre che di buona educazione e amore per il bello. Ecco come fare, senza strafare, quando si ricevono gli ospiti. Le basi Ecco i principi fondamentali. • La tavola deve essere sufficientemente grande affinché i commensali siano a proprio agio e non s’intralcino nei movimenti. Ma senza eccessi, per non creare distanze che “raffreddino” la conversazione. Niente posti davanti alle gambe del tavolo. • Prima di mettere la tovaglia, coprite il tavolo con un mollettone per attutire il rumore di piatti e bicchieri. • La tovaglia deve essere di dimensione e forma adeguata al tavoGENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 27 fai da te la proposta dell’ESPERTA Il centrotavola IN BIANCO Semplicissimo e poetico, è realizzato con i fiori della Daucus carota, la carotina selvatica considerata pianta infestante: un’ombrellifera formata da piccoli fiori bianchi a cinque petali, dal gradevole profumo; abbonda nei campi o ai cigli delle strade in ogni stagione. Unite con un po’ di colla a caldo 3 bottigliette di vetro da succo di frutta e legatele con una fettuccia di cotone bianco fermata da un fiocco. Mettete in ciascuna bottiglietta un po’ d’acqua e pochi rametti fioriti. Posizionate al centro della tavola, apparecchiata di bianco. Se volete, posate un fiore anche su ciascun tovagliolo. A cura di Simonetta Chiarugi, designer del verde no agli eccessi lo, con una caduta laterale di 40-50 cm. Può essere in tinta unita o fantasia, a seconda del tipo di occasione, del servizio di piatti e dei cibi che verranno offerti. • i tovaglioli, coordinati alla tovaglia, vanno alla sinistra del piatto. In occasioni più informali possono stare a destra o sul piatto stesso, ma è bene evitare forme fantasiose. Rettangolo o triangolo sono perfette. • Il centrotavola è d’obbligo. Può essere una composizione floreale, un’alzatina con un mix di frutta e fiori o il classico candelabro. L’importante è che non sia troppo profumato e che non impedisca la vista tra i commensali. Evitate quelle ricercatezze eccessive che possono mettere a disagio i commensali. E non mettete in tavola il posacenere! Piatti e bicchieri Posizionate i piatti direttamente sulla tovaglia o, se preferite, su un sottopiatto coordinato al tema dell’evento. Se i piatti sono decorati, rivolgeteli in modo che la persona seduta possa vedere correttamente disegni o fregi. • I bicchieri devono essere almeno due, uno più grande per l’acqua e uno più piccolo, o un calice, per il vino. Quest’ultimo va sostituito se cambiate da bianco a rosso. Lo spumante va servito nell’apposita coppa o flûte. Alternativa di tendenza Una soluzione per una tavola attuale è rappresentata dai runner, strisce di tela di circa 30 centimetri che si dispongono trasversalmente al tavolo con i commensali uno di fronte all’altro. Sono adatti per una cena elegante ma non troppo formale o per il brunch della domenica. Il consiglio Scegliete un tema per la decorazione della vostra tavola, a seconda del menù prescelto. Pranzo con i suoceri, domenica rustica in montagna, brunch di Carnevale, cena di pesce: armonizzate colori e accessori per un risultato curato ed elegante. ! Attenzione L’apparecchiatura, o mise en place, varia a seconda del numero e del tipo di portate previste dal menù. Verificate con anticipo di avere, o di poter recuperare, tutti gli elementi necessari. L’abbinamento Il runner deve essere sempre scelto in modo da creare un contrasto con il tavolo: bianco o di colore neutro su tavoli in legno scuro come wengè o noce, di colori accesi per i tavoli bianchi o di legno chiaro o di vetro. GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 29 Plastica IL RICICLO Vuoto a buon rendere I flaconi di detersivi non si buttano: con un po' di fantasia diventano giocattoli, portacellulari, organizer da scrivania... S hampoo, bagnoschiuma, detersivi, ammorbidenti: quando sono finiti, di solito buttiamo i flaconi nel bidone della plasti- ca. E se gli dessimo subito un’altra chance? Sei idee facilissime da realizzare per farne degli oggetti "maipiùsenza". La paletta è servita Osservando la forma di un flacone vuoto, si possono scoprirne possibili usi insospettabili. Con una bottiglia dell'acqua distillata a base triangolare, per esempio, si realizza una praticissima paletta con manico, utile per dosare detersivo in polvere, oppure farina, oppure per i lavori in giardino. Da un flacone di plastica a base quadrata o rettangolare, invece, può nascere una paletta piatta, di quelle per raccogliere lo sporco con la scopa. In entrambi i casi, ricordarsi sempre di smussare i lati con carta vetrata dopo avere ritagliato la plastica con forbici o taglierino. GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 31 IL RICICLO DEI TAPPI Quella dei tappi di flaconi e bottiglie è una plastica “speciale”, più pregiata del PET di cui sono fatte le bottiglie: si calcola che una tonnellata di tappi renda circa 150 euro. Per questo, alcune associazioni onlus finanziano i loro progetti di solidarietà anche con la raccolta dei tappi. Dunque, se volete contribuire a questo tipo di beneficenza, potete raccogliere in un sacchetto tutti i tappi di plastica di bottiglie e flaconi e consegnarlo una volta pieno a un'associazione seria della vostra città. In alternativa (o in concomitanza), esiste anche la possibilità di riciclare facilmente i tappi di bottiglie, flaconi o contenitori in tetrapack trasformandoli in intelligenti chiudisacchetti. Il procedimento è semplice: si taglia (1) il collo della bottiglia appena sotto le zigrinature a vite (2) e si smussano i bordi con carta vetrata. A questo punto, basta infilare il sacchetto nell'anello ottenuto dal collo della bottiglia, (3) risvoltarlo e avvitare il tappo. Una vera chiusura ermetica in poche mosse (4). portamatite Sulla vostra scrivania regna il disordine? Imbottigliate penne, matite e altri piccoli oggetti nei flaconi vuoti del detersivo per lavatrice. Ritagliatelo come nella foto, con un paio di forbici o un taglierino. Passate poi i bordi con la carta vetrata o una lima per le unghie, così da smussare eventuali parti taglienti. alla carica! Una raffinatezza "tecnologica" a costo zero: quando si mette in carica il telefono cellulare collegandolo a una spina, il problema è dove riporlo, se vicino non c'è un piano di appoggio. La soluzione è un banale flacone di shampoo o bagnodoccia vuoto. Basta tagliarne la parte superiore e metà di quella frontale e poi incidere sul retro una finestra quadrata delle dimensioni della spina del caricatore. E voilà, tutti vorranno copiare la vostra idea quando la vedranno in azione... Case di bambole La plastica è chic Si parte dai flaconi, si arriva ai gioielli... Le "pietre preziose" si ottengono ritagliando tante tessere da vari contenitori di plastica colorati. Poi si smussano i bordi con carta vetrata o con la fiamma di un accendino (li renderà piacevolmente ondulati). Quindi con un ago da lana e del filo di nylon basterà bucarle e infilarle fino alla lunghezza giusta per un bracciale, una collana, un girocollo. Due anellini e un fermaglio chiuderanno il gioiello. Se avete solo flaconi bianchi o trasparenti, potete dipingere le tessere con smalto colorato. AAA casa cercasi: se bamboline e animaletti dei vostri figli vogliono un tetto, una bottiglia di detergente vuoto, ben lavata, si trasforma in una villa. Bastano forbici o taglierino per sagomare porte e finestre; carta da regalo e colla per le decorazioni. E con più flaconi, si può realizzare una città in miniatura.... Tulipani IL VERDE Tuli tuli tulipan Sono tra i primi fiori a sbocciare, perchè non temono il freddo: è il momento di acquistarli in vaso e goderne la fioritura. E poi mettere al riparo i bulbi, per vederli rifiorire l’anno prossimo testo e foto di Simonetta Chiarugi, designer del verde N on solo in giardino, ma anche in terrazzo e in casa i tulipani sono piante facili da coltivare, che assicurano grandi soddisfazioni pure ai giardinieri inesperti: senza troppa fatica, regalano bellissime fioriture, perché non temono le malattie e i parassiti. Preziose rarità arrivate in Europa nella metà del XVI secolo dalla Turchia, i tulipani nel passato sono stati contesi da collezionisti e battuti all’asta ad altissimi prezzi. Per fortuna, ai giorni nostri questi "gioielli" sono in vendita anche al supermercato. Un vaso di colore In questo periodo, tra gennaio e febbraio, i tulipani si possono acquistare in vaso, già fioriti, scegliendo forma e colore preferiti. Vanno innaffiati 2-3 volte a settimana, evitando di bagnare le foglie e i fiori. Sul balcone o in terrazzo potrete godere a lungo della loro fioritura, mentre in casa, con il caldo, sfioriranno più rapidamente. In entrambi i casi, una volta sfioriti occorre diradare sempre più le annaffiature. Quando fiori e foglie sono completamente secchi si taglia tutto, si tolgono bulbi dalla terra e si ripongono in un sacchetto di carta, da tenere in luogo buio, fresco e asciutto. In autunno, basterà trapiantare i bulbi in piena terra o in un bel vaso grande per avere nuovi tulipani la prossima primavera. 34 | TULIPANI Bulbi: istruzioni per l’uso Per interrare i bulbi di tulipano, il periodo giusto è tra ottobre e novembre, prima delle gelate invernali. Quando li acquistate, sceglieteli sani e sodi al tatto; sono in vendita sciolti o in confezioni con più esemplari. Vanno collocati in pieno sole e interrati a una profondità di circa il doppio della loro circonferenza, meglio se con l’apposito piantabulbi che agevola l’operazione. Ma va bene anche un semplice trapiantatore. In giardino, se il terreno è molto compatto e argilloso, è bene aggiungere sabbia di fiume, per alleggerirlo, e buona torba. Per un effetto naturale, il trucco è far scivolare i bulbi dalle mani e praticare i fori nei punti in cui sono caduti casualmente sul terreno. Per un risultato più suggestivo, piantateli in numero dispari, in un gruppo di almeno 15 esemplari. In terrazzo, collocateli in un capiente vaso. Per non lasciare la terra spoglia per diversi mesi all’anno in attesa della loro fioritura, potete far convivere i bulbi con piantine perenni dotate di radici poco profonde. La soluzione ideale è piantare nel vaso una manciata di semi di prezzemolo: questa pianta aromatica favorirà la crescita dei tulipani, e anche quando saranno sfioriti, darà colore e vita alla terra, oltre a insaporire le vostre pietanze. Che siano stati interrati in giardino o nei vasi, i bulbi vanno coperti con buona terra soffice in modo che il germoglio a primavera, alla nascita, non trovi resistenza. Infine annaffiate generosamente. ➔ I più facili (e belli) La varietà di tipologie di tulipani è tale che la scelta è davvero difficile. Tra quelli che danno più soddisfazioni, i Triumph a fioritura medio-precoce di colore violetto (foto nella pagina a fianco), i bellissimi tulipani tardivi Angelique a fiore doppio (foto sopra) rosa chiaro, i suggestivi Queen of night dal colore viola scuro tendente al nero, i Parrot che hanno petali fortemente sfrangiati, spesso striati. La coltivazione Una volta interrati, i bulbi possono essere dimenticati fino a primavera, quando le più miti temperature e le piogge ingrosseranno i germogli. Per assicurare il ripetersi delle fioriture del tulipano negli anni, è consigliabile apportare nutrimento in autunno con fertilizzante naturale a lenta cessione, come cornunghia o letame maturo, e in primavera somministrando concime liquido azotato a rilascio rapido (si trova nei negozi o reparti di giardinaggio). Come per tutte le bulbose, quando sfioriscono è consigliabile recidere il fiore appassito per evitare di farlo andare in semenza. Occorre invece attendere il completo disseccamento di pianta e foglie prima di tagliare alla base. In questo modo, tutte le energie andranno a ingrossare il bulbo. Quando la pianta va in riposo vegetativo, si devono sospendere le annaffiature e le eventuali concimazioni. I bulbi di tulipano non soffrono il gelo invernale, tuttavia per conservarli al meglio e per tanti anni è bene dissotterrarli a fine ciclo vegetativo e riporli in cantina o in luogo fresco e buio fino al momento della nuova messa a dimora nella terra. Un mazzo a regola d’arte Un semplice mazzo di tulipani recisi bianchi, in un vaso trasparente a bolla, non ha bisogno d’altro per farsi ammirare. Si può però giocare anche con mix di varie cromie, oppure con abbinamenti a iris e rose; no ai narcisi, che producono sostanze che i tulipani non sopportano. Il fiore reciso dura circa una settimana; per aumentarne la resa si può aggiungere all’acqua del vaso un cucchiaino di candeggina o una monetina di rame. I gambi vanno tagliati diagonalmente, più centimetri, perché in acqua continuano a crescere. Affinché non si pieghino, il trucco è praticare un forellino con uno spillo nello stelo, appena sotto il bocciolo. Altro segreto: non mettere più di 2 cm di acqua nel vaso, aggiungendola per mantenerla costante ogni giorno. GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 35 Animali Fido, è prontoooo IN FAMIGLIA Quanti pasti al giorno? Prima o dopo i nostri? Crocchette o scatolette? I dubbi sull’alimentazione del cane sono molti: il veterinario risponde di Margherita Leonardi L a ciotola della pappa è la prima attenzione per i nostri amici. E attenzione è proprio la parola chiave che deve guidarci nella scelta e nell’organizzazione dei pasti del cane: non si può improvvisare, o non tenere conto di criteri importanti come l’età o lo stile di vita dell’animale. «Poche e semplici indicazioni, da seguire con scrupolo, eviteranno che insorgano problemi di salute o cattive abitudini», conferma Alberto Gasparet, veterinario a Fornovo, Parma. Un’alimentazione corretta, insieme a una buona educazione e a tanto affetto, assicureranno all’amico di famiglia tutto il benessere che si merita... Caso per caso In generale, la prima cosa da sapere è che i mangimi in commercio, sia secchi (crocchette) che umidi (scatolette), sono bilanciati e studiati per soddisfare adeguatamente il fabbisogno del cane. «Le quantità dipendono dalle aziende produttrici: di solito le tabelle stampate sulle confezioni sono attendibili», conferma il veterinario. Le categorie più diffuse in commercio sono quattro. Puppy: specifici per i cuccioli, hanno una percentuale maggiore di calcio, proteine e vitamine, per assicurare un corretto sviluppo di muscoli e ossa. GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 37 I cibi da evitare Regular: adatti alla maggior parte dei cani adulti che svolgono un’attività fisica normale. Premium: con un maggior contenuto proteico, sono indicati per i cani che svolgono un’intensa attività fisica e per le femmine che allattano. Light: hanno una percentuale inferiore di proteine e sono indicati per i cani che fanno vita sedentaria, per tutti quelli in sovrappeso, per quelli sterilizzati (diminuisce il fabbisogno) e per i cani anziani. «La scelta tra secco e umido sta alle preferenze del proprietario: a livello di qualità non c’è grande differenza (il secco è semplicemente l’umido disidratato), a livello di quantità, 100 g di crocchette corrispondono a circa 250-300 di mangime umido», spiega il veterinario. Quindi la scelta del cibo disidratato potrebbe essere più conveniente economicamente. Nel caso, il cane deve sempre avere a disposizione abbondante acqua pulita. Se ha difficoltà di masticazione, il cibo secco va bagnato. Numero dei pasti Dallo svezzamento (intorno ai 40 giorni di età) fino ai 4 mesi circa, il cucciolo ha bisogno di 3 pasti al giorno, meglio se composti da un mix di cibo umido e cibo secco (scatolette e crocchette). Questo perchè fino ai 60 giorni di età i denti non sono ancora perfettamente sviluppati, quindi meglio non impegnare il cucciolo in un’eccessiva masticazione. Dai 4 ai 7 mesi, i pasti devono diventare 2 al giorno. Dai 7 mesi in poi, i pasti saranno 1 per i cani di taglia piccola, 2 per quelli di stazza media e grande. Poiché la quantità di cibo destinata ai cani più grandi è infatti più elevata, è consigliato suddividerla in 2 pasti, così da evitare una dilatazione dello stomaco e con essa il rischio di una torsione gastrica. Le regole a tavola Quando si prepara la ciotola per il cane, il consiglio è di attenersi alle quantità consigliate sulla confezione. «Semmai, si possono aumentare o diminuire in base ai cambiamenti nell’attività fisica del cane, oppure in considerazione del fatto che dorma all'aperto o in casa», specifica il veterinario. Per capire se il vostro cane mangia adeguatamente, osservate la ciotola a fine pasto: se è vuota e leccata, la razione è insufficiente e la razione del pasto successivo va maggiorata; se è pulita con scarsi residui di cibo, la razione è sufficiente; se rimane una certa quantità di alimento, la razione è abbondante, quindi la dose del pasto successivo dovrà essere pari alla quantità consumata. In ogni caso, dopo 15 minuti dalla fine pasto, la ciotola deve essere pulita, lavata e rimessa a posto, vicino a quella dell’acqua che invece deve essere sempre piena e sostituita di frequente. Sempre evitare di lasciare residui di cibo nella ciotola, per ragioni igieniche e perchè il cane potrebbe mangiare fuori pasto, non per necessità ma per noia. Dal punto di vista della buona educazione, prima mangiano gli umani, poi il cane, per una questione di gerarchie. Assolutamente vietato dare cibo all’animale mentre si è a tavola. È consigliabile destinare al pasto del cane un luogo tranquillo. Quando ci si avvicina con il cibo, farlo sempre sedere e contare fino a 5 o 10 secondi prima di dargli la ciotola. Questo per abituarlo all'autocontrollo. 38 | ANIMALI In famigia • avanzi e scarti di cucina, in particolare i cibi conditi e quelli piccanti • ossa di animali, specie se di piccola taglia, come pollo, coniglio ecc. • carne di maiale • albume crudo • formaggi fermentati • dolciumi • pane fresco In particolare, evitare assolutamente: • cipolle, cavoli, aglio: contengono una sostanza che può causare al cane anemie, anche serie. • cioccolato: è molto pericoloso, una dose di 3-4 etti può addirittura essere letale per un cucciolo • uva e uvetta: possono causare insufficienza renale • alcolici: ai cani basta anche una piccola dose per avere effetti negativi su fegato e cervello. Chi ama la natura sceglie il BIO di Natura Chiama Selex. Una selezione di prodotti ideali per un’alimentazione equilibrata e nel rispetto della natura. Pavia IL WEEK END Pavia, fascino discreto Grande cultura e buona cucina: questi i principali motivi per mettere in agenda una gita nella città sul Ticino. Celebre per l’antica Università e per ristoranti, pasticcerie e gastronomie di tradizione di Auro Bernardi U n week end a Pavia significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi: il cuore della città, dal fiume al Castello Visconteo, è intatto e uguale a cinque secoli fa. Non solo nei principali monumenti, ma nel tessuto urbano, nel rosso dei mattoni con cui sono costruite le case e dei coppi che le ricoprono. Da sette secoli Pavia si identifica con la sua Università e una passeggiata nei cortili sto- rici dell’ateneo, nella biblioteca, nei musei (tel. 0382.989898, www.unipv.it) è d’obbligo. Con po’ di fortuna, se c’è qualche convegno, si possono anche vedere le aule dedicate agli illustri personaggi che vi tennero lezione (Ugo Foscolo, Alessandro Volta, Antonio Scarpa), con il loro arredamento e le decorazioni sette-ottocentesche. Il grande cortile teresiano affaccia su piazza Leonardo dove si innalzano le tre torri medievali. A Pavia gli stili architettonici, dal romanico al gotico, dal rinascimentale al barocco, convivono con grande armonia. Tra i capolavori romanici spiccano il Broletto e le chiese di San Michele, con la straordinaria decorazione scultorea e musiva, e San Pietro in Ciel d’Oro, con l’arca trecentesca di sant’Agostino. Tra i gioielli gotici ecco invece Santa Maria del Carmine e il Castello (oggi sede della pinacoteca e Dove dormire Lungo la statale Vigentina per Milano, a poca distanza dalla Certosa, si può fare tappa al Castello di Mirabello (www.risopavia.it), azienda agricola (visitabile) che ha sede in un edificio visconteo del XIV secolo all’interno del parco della Vernavola. La stessa azienda possiede anche la Cascina Bompiumazzo, in località Bivio Vela, sulla statale per Lodi, alle porte di Pavia, che dispone di otto stanze in agriturismo. Facilmente riconoscibile per la grande mietitrebbia verde all’ingresso. di prestigiose mostre temporanee), mentre nel Duomo hanno lavorato artisti come Bramante, Amadeo, Francesco di Giorgio Martini e Leonardo. Per quanto riguarda i palazzi, si va dal quattrocentesco Carminati-Bottigella, attribuito al Bramante, ai barocchi Malaspina e Mezzabarba, ora sede municipale. L’edificio più importante del ‘700 è però il teatro Fraschini, anteriore alla Scala di Milano e disegnato da An- Sapori e saperi di campagna, senza uscire di città In inverno Pavia è un accogliente salotto. La luce bassa si riflette negli acciottolati delle vie, creando un’atmosfera incantata che invita alle delizie del palato. E qui non c’è che l’imbarazzo della scelta, tra locali e negozi storici che offrono specialità pavesi. Vero monumento al gusto è la Pasticceria Vigoni (www. tortavigoni.com), di fronte all’Università. C'è dal 1878 ed è la più antica di Pavia: celebre è la sua Torta Paradiso, definita così per la sua prelibatezza, mentre il San Sirino, dolce della festa del patrono, oggi si può consumare tutto l’anno. AgriPavia (www.agripavia.it) è un negozio-scrigno: salame di Varzi Dop, salame di Varzi al Bonarda, confettura ai peperoni e mostarda di Voghera, crema tartufata, salame d’oca di Mortara Igp... A due passi da San Michele, Origini (www.bottegaorigini.com) è una bottega di quartiere con prodotti lavorati nel raggio di 70 km da Pavia. Per quanto riguarda i ristoranti, La Torre degli Aquila (www.latorredegliaquila.it), in Strada Nuova, punta sulle specialità pavesi, come l’Antica Osteria del Previ (www.anticaosteriadelprevi. com) in Borgo Ticino. tonio Galli Bibiena. Restaurato magnificamente, ospita una rilevante stagione di prosa, lirica e concertistica. A chi ama la natura, Pavia offre poi uno degli Orti Botanici più antichi e importanti d’Italia (tel. 0382.22534, www.amicior tobotanicopavia.it). Anche se in questa stagione la vegetazione è ferma, restano comunque le bellissime serre e l’attività culturale, che continua anche nei mesi invernali. La visita può concludersi con una passeggiata lungo il fiume nel quartiere di Borgo Ticino, da sempre un’entità a se stante rispetto al centro, con le sue vecchie case di pescatori e renaioli. Anche qui si respira un’atmosfera d’altri tempi, favorita magari dalla nebbia che in inverno sale dal fiume e che sfuma i profili delle cose rendendole più magiche. Proprio come in un antico affresco rinascimentale. La Certosa, capolavoro lombardo Con 300mila visitatori l’anno, è uno dei monumenti più “gettonati” della Lombardia. E non è un caso. La chiesa, i chiostri e la foresteria sono un compendio al massimo livello del Rinascimento e del Manierismo lombardo. Voluta dai Visconti e dagli Sforza, sorge 7 km a nord di Pavia ed è ancora officiata dai monaci cistercensi. Nella foresteria è stata da poco risistemata la Gipsoteca (raccolta di gessi) che è tra le più importanti del nostro Paese, curata dalla Sovrintendenza di Brera. tel. 0382.925613, www.certosadipavia.gov.it GENNAIO - FEBBRAIO 2014 | 41 Test Dimmi come compri e ti dirò chi sei Scopri da come fai la spesa se sei una persona disinvolta, concreta o perfezionista 1) Fai la spesa: 2) Alla cassa: A quando hai il frigo vuoto 1 B in base ai tuoi impegni 3 Csempre lo stesso giorno della settimana 5 A insacchetti a caso gli articoli che hai comprato 1 B cerchi di dividere i prodotti in base a peso, freschezza, ingombro 3 C h ai un sacchetto diverso per le varie tipologie di acquisto 5 3) Devi scegliere tra andare a fare la spesa alimentare o lo shopping con le amiche: A vai a fare shopping senza pensarci un attimo 1 B fai la spesa e raggiungi le amiche più tardi 3 C fai la spesa e pensi che le amiche siano delle perditempo 5 4) Hai fatto un acquisto sbagliato: A pensi che non sia poi così grave 1 B provi a fartelo cambiare 3 C t i arrabbi con te stessa 5 5) Sei in ritardo e il supermercato chiude tra 10 minuti: A rinunci agli acquisti e pensi «pazienza se non ho il latte, farò colazione al bar» B entri e compri velocemente le cose indispensabili C t i viene l’ansia perchè non riuscirai a comprare tutto quello che c’è sulla tua lista 6) Vai a fare la spesa per una cena che hai organizzato da te: A improvvisi il menù in base a quello che ti attrae tra gli scaffali 0 B hai una lista degli ingredienti che ti serviranno per realizzare il menù 3 C g iri più negozi per trovare in ognuno i prodotti migliori 5 0 3 5 7) In relazione agli acquisti il tuo motto è: A chi si accontenta gode B sbagliando si impara C c hi fa da sè fa per tre 1 3 5 Risultati da 5 a 14 punti: DISINVOLTA Sei sempre indulgente verso te stessa e ti giustifichi e perdoni con facilità. Il lato positivo del tuo atteggiamento è che non ti stressi e ti godi quello che hai, senza appesantirti di sensi di colpa. Il rischio è di lasciarti sfuggire delle opportunità che potrebbero rivelarsi positive per te e per gli altri. 42 | TEST da 15 a 25 punti: CONCRETA Ti assumi le tue responsabilità e non ti sottrai agli impegni, ma hai dei riferimenti interni positivi, che ti portano ad autovalutarti obiettivamente. Sai quando è il momento di impegnarti e quando invece puoi divertirti e fai delle scelte di vita in linea con le tue esigenze, senza prevaricare gli altri. da 26 a 35 punti: PERFEZIONISTA Pretendi troppo da te stessa. Il problema è che non riesci nemmeno a goderti i risultati dei tuoi sforzi. Forse è il momento di provare a introdurre dei cambiamenti nella tua vita: questo non significa che così come sei non vai bene, ma che hai tu per prima il diritto a stare meglio. ero In q u esto n u m Anno V • Numero 1 Gennaio/Febbraio 2014 Editore Pulsa Srl via Jacopo dal Verme, 15 20159 Milano, tel. 02 69901296 Direttore Responsabile Guido Gabrielli Redazione e progetto grafico Pulsa Srl 4 Il territorio A partire dal riso pavese, tutti i segreti del risotto 8 Il vino La Sicilia, terra di eccellenze come il Nero d'Avola Stampa Coptip Industrie Grafiche via Gran Bretagna, 50 41122 Modena, tel. 059 3162511 16 La stagione Autorizzazione del Tribunale di Milano n.26 del 25/1/2010 Sei idee creative per dare nuova vita ai flaconi vuoti dei detersivi Abbasso gli sprechi in cucina! Ecco come fare 14 Il consiglio per la spesa FOTO: Simonetta Chiarugi, Maria Greco Naccarato, Olympia, Shutterstock, Stockfood, Thelma & Louise, www.planeta.it 31 Il riciclo 12 Il segreto Pubblicità Seri System via Santi 1/2 - 10042 Nichelino (TO) Tel. 011 6897565 Hanno collaborato: Simona Acquistapace, Antonella Bassi, Auro Bernardi, Simonetta Chiarugi, Maria Greco Naccarato, Francesca Negri 28 La casa Idee facili per apparecchiare con gusto e cura per gli ospiti 34 Il verde I tulipani non temono il freddo: è il momento di goderne la fioritura Storie di Gastronomia, i salumi della tradizione italiana 37 Gli amici di famiglia Il veterinario fa chiarezza sulle regole dell'alimentazione del cane Più calore, meno calorie: gli ingredienti dei mesi freddi 18 Le ricette Dall'antipasto al dolce, i piatti dell'inverno scaldano il cuore e lo stomaco 40 Il week end Pavia, mix raffinato di grande cultura e ottima cucina 23 La cura di sè 42 Il test Dimmi come compri e ti dirò chi sei: perfezionista, disinvolta, equilibrata L'automassaggio: piccoli tocchi che rilassano piedi, gambe, testa NOVITà ® www.loacker.it • www.labontavince.it La miglior scelta di qualità e tradizione. Concorso valido dal 15.09.2012 al 16.05.2013, estrazione finale entro il 31.05.2013, montepremi 122.067,85 € Iva Inc. Per info: lun–ven 8.30–20.00 tel. 045/6704597, oppure [email protected]. Regolamento completo su www.loacker.it o su www.labontavince.it. Timbro Timbroeefirma firmadel delresponsabile responsabiledel delsupermercato supermercato Il meglio di Selex: specialità preparate nel rispetto della tradizione. 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Buono non soggetti spendibile a I.V.A. neiBuono punti vendita spendibile A&O,nei FAMILA, punti SI vendita CON TE, A&O, SUPERELITE, FAMILA, SI EMI, CON PAN, TE,ZERBIMARK, SUPERELITE,FAMILY EMI, PAN, MARKET, ALI’ che ALI’ . . trattano che trattano il prodotto il prodotto ENTRO ENTRO IL 28.02.2014 IL 14.12.2012 374011682 374011369 LOACKER, LOACKER, CHE CHE BONTÀ! BONTÀ! Gennaio - Febbraio 2014 Nel cuore dell’inverno Ingredienti freschi per piatti caldi e leggeri Pag. Selex_195x287.indd 2 04/12/13 17.31 Viaggio nella Sicilia dei vini Tante idee eco per riciclare i flaconi vuoti