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L’ATTRACCO – BIRRIFICIO ARTIGIANALE di Michele Tognin PIAZZA FOCEVERDE 11 P. IVA 02844440590 C.F. TGNMHL68E23Z110S02844440590 C.F.: TGNMHL68E23Z110S Tel. 339/2574097 www.lattraccobirra.it [email protected] BUSINESS PLAN ANNO 2015 MICROBIRRIFICIO CON LA PARTNER SHIP DI SPACE TIME S.r.l. SOMMARIO 1. L’IDEA D’IMPRESA 2. LA STORIA 3. LA BIRRA ARTIGIANALE 4. I PRODOTTI E I SERVIZI 5. IL MERCATO 6. LA SEGMENTAZIONE DELLA DOMANDA 7. LE TIPOLOGIE DI CONCORRENTI 8. LE STRATEGIE DI MARKETING 9. IL CICLO PRODUTTIVO DEL MICROBIRRIFICIO 10. LE MATERIE PRIME 11. LE ATTREZZATURE E I LOCALI 12. PIANO ECONOMICO FINANZIARIO 13. PIANO DEGLI INVESTIMENTI 14. PIANO DI CASSA (CASH FLOW) BUSINESS PLAN L’IDEA DI IMPRESA L’idea nasce dalla passione per la birra e la ricerca di prodotti di qualita che Michel Tognin ha sempre cercato di offrire ai sui clienti. La corposa ed inebriante “bionda” pero ha avuto un ruolo particolare, ed una attenzione in ogni sua forma, dal prodotto da acquistare alla spillatura. Con il passare del tempo cresce il desiderio di produrla artigianalmente ed inizia così con dei kit per casa a conoscere questo mondo e scoprire la meravigliosa birra artigianale, non sottoposta a pastorizzazione, non filtrata e senza l’aggiunta di conservanti e additivi. Questo lo porta a conoscere aziende che producono microbirrifici, esplorare locali che utilizzano tali macchinari e conoscere sempre meglio tutti i processi che portano alla produzione di una buona birra artigianale. Dopo alcuni anni questa idea e passione viene trasferita al suo amico di vecchia data Antonello, che subito la sposa e dopo diversi mesi di ricerche e analisi nasce il Microbirrificio L’attracco – Birrificio Artigianale, con la partner ship dello Space Time Risto Pub. LA STORIA La famiglia Tognin da oltre 30 anni gestisce un’attivita di bar che poi si e trasformata in pub e ristorazione. Tutto nasce dalla Signora Lina mamma dei fratelli Piero, Michel e Patricia che trasforma un vecchio locale sul mare in attivita di bar e stabilimento balneare, che richiama molti giovani durante il periodo estivo. Nel 1998 i fratelli Tognin, sotto la spinta di Michel, trasformano il vecchio bar “La Terrazza” in uno splendido locale ricreando all’interno delle grotte marine e da semplice bar diventa un pub dove l’elemento di punta ovviamente e la birra. Michel pero vuole che la ”bionda” sia servita nel giusto modo e soprattutto con una ottima spillatura. Il locale da subito ha avuto un ottimo successo e tutt’ora e una tra i locali piu apprezzati nella citta e soprattutto del lungomare del lido di Latina. Da qui, anno dopo anno, si alimenta la passione per Michel di creare un prodotto artigianale (la birra) a kilometro zero, da servire ai suoi clienti e alle altre realta della provincia. In un mondo sempre piu caratterizzato dall’attenzione verso prodotti genuini, nell’ottica della riscoperta dei sapori del territorio in chiave ambientalistica, sono sempre di piu i consumatori che preferiscono la birra artigianale a quella industriale. Gli appassionati della birra artigianale ritengono, infatti, che il valore aggiunto di questo prodotto stia nella possibilita di gustare un sapore che nelle bevande reperibile presso la grande distribuzione non e possibile ritrovare, perche nascosto o irrimediabilmente alterato. Pagina 1 BUSINESS PLAN LA BIRRA ARTIGIANALE La birra artigianale a differenza di quella di produzione industriale cruda, presenta alcune caratteristiche particolari: - Non e sottoposta alla pastorizzazione, ovvero evita il processo che sterilizza la birra industriale per consentirne una piu lunga conservazione; - Non e filtrata e mantiene inalterato il suo profilo organolettico, con tutti gli aromi e i sapori che la contraddistinguono; - E prodotta con impianti e attrezzature che richiedono una forte componente umana e senza l’aggiunta di conservanti o additivi. Il ritorno alla genuinita degli antichi sapori e a metodi di produzione meno standardizzati e piu artigianali ha decretato, negli ultimi anni, anche il successo della birra artigianale biologica. Si tratta di una birra che, oltre a non essere pastorizzata, e prodotta con gli ingredienti principali – orzo, frumento e luppolo – provenienti da coltivazioni biologiche. Inoltre, il mosto della birra green non e trattato con anidride solforosa e l’acqua utilizzata e microbiologicamente pura. Di seguito elenchiamo le principali tipologie: - Ale. E’ il tipo di birra piu diffusa in Gran Bretagna. Il termine indica, in generale, le birre prodotte con lieviti ad alta fermentazione. La birra Ale va bevuta a temperatura di cantina, ha un basso contenuto alcolico e poca schiuma. - Altbiter. Tipo di birra tradizionale tedesca prodotta in Renania e in Westfalia secondo l’antico sistema dell’alta fermentazione. Si tratta di una birra molto particolare, morbida e dal carattere amaro. Anche se fabbricata con l’alta fermentazione la altbiter matura a temperature inferiori. Di colore ramato tendente allo scuro. - Bock. Tipo di birra tedesca a bassa fermentazione. Di colore variabile dall’ambrato chiaro al bruno scuro, ha spuma compatta, profumo maltato e sapore pieno. La versione olandese e piu scura e piu aromatica, mentre le versioni piu forti sono chiamate doppelbock. - Champagne. Definizione usata per identificare birre molto ricche di gas carbonico e percio particolarmente gassate. La birra Champagne artigianale e maturata con metodo champenoise ovvero tramite rifermentazione, e riposa per due anni prima di essere consumata. - D’Abbazia. Si tratta di birre corpose ottenute tramite l’antico metodo dell’alta fermentazione e seguendo le ricette degli antichi monasteri belgi. Hanno un alto tasso alcolico che raggiunge i 9°. - Dort. Birre export di origine tedesca prodotte con lieviti a bassa fermentazione e con modesto tenore di luppolo. - Gueuze. Tipo di birra belga ottenuta da una miscela di lambic giovane ( maturata per meno di 6 mesi) e di lambic matura, fatta di rifermentare in bottiglia dai tre ai nove mesi. Disponibile in versione chiara e scura, ha sapore fruttato e una longevita di 5 anni. - Kriek. Tipo di birra belga invecchiata per un anno in fusti di rovere, quindi aromatizzata per 7 – 8 mesi con ciliegie affinata per circa un anno in bottiglia.. Ideale per l’aperitivo, si serve in un flute. Pagina 2 BUSINESS PLAN - Lager. Tipo di birra bionda da pasto prodotta con lieviti a bassa fermentazione di qualita standard. In realta il nome lager indica per estensione tutte le birre prodotte a bassa fermentazione. Il colore e oro pallido e il carattere mediamente amaro. - Lambic. Particolare tipologia di birra originaria della valle della Senna, ma prodotta anche in Belgio. Si ottiene dalla fermentazione spontanea di 1/3 di grano e 2/3 di orzo leggermente maltato. Il mosto così ottenuto, corretto con luppolo, viene fatto maturare in barile di quercia o di rovere da 6 a 24 mesi. La bevanda che se ne ottiene serve piu che altro da base a una serie di birre aromatizzate alla frutta. - Munchner. Birra bavarese da pasto prodotta con lieviti a bassa fermentazione molto ricca di malto e di colore prevalentemente scuro (dunkel), anche se esiste la versione chiara (hell). Ha un forte gusto di malto e un tasso alcolico pari a 4,5°. - Pilsener. Birra bionda boema da pasto a bassa fermentazione con preciso sentore di luppolo. Con gusto secco e colore pallido ma ne esiste anche la versione scura. Le pilsener hanno schiuma abbondante. - Rauchbier. Birra tedesca a bassa fermentazione caratterizzata dall’aroma di fumo dovuto al tipo di essiccazione del malto, eseguita con fuoco diretto come nei tempi antichi. Colore dall’ambra al ramato, spuma piena e sapore maltato. - Stout. Birra scura irlandese con lieviti ad alta fermentazione e molto malto torrefatto. Contiene anche una aggiunta di caramello. Di colore scurissimo, spuma bianca compatta, sapore amaro corposo e persistente. Da tutto pasto a conversazione. - Trappiste. Denominazione d’origine con cui vengono classificate le birre prodotte dai monaci cistercensi: 5 belghe (chimay, orval, rochefort, westmalle e westvleteren) e un’olandese (koningshove). Si tratta di birre robuste con colore dall’ambrato al bruno scuro, spuma abbondante e profumo leggero. Viene proposta in tre diversi tipi di corposita: normale (entro i 5°), double (intorno ai 7°) e triple (da 8° a 10°). - Weizen. Chiamate anche Weisse sono birre prodotte con malto derivato da una miscela di orzo e frumento con lieviti ad alta fermentazione. Di colore biondo pallido, sono caratterizzate da spuma molto abbondante. D origine tedesca, vengono prodotte anche in altri paesi (in Belgio prendono il nome di blanches). Caratterizzate da una naturale opacita, data dal lievito in sospensione, ne esistono tre tipi: chiara o hefeweizen, scura o dunkelweizen e chiara senza lievito, ovvero kristalklar - Pagina 3 BUSINESS PLAN I PRODOTTI E I SERVIZI L’attivita principale di un microbirrificio e produrre artigianalmente la birra per venderla, sfusa o confezionata, a privati, a negozi o ad attivita di somministrazione. Produrre birra e un procedimento piuttosto complesso, che richiede la professionalita e l’esperienza di un mastro birraio, un esperto che sappia seguire tutto il ciclo di produzione e sappia realizzare piu gusti di questa bevanda. Il valore aggiunto di un microbirrificio risiede saldamente nella qualita e nella genuinita della produzione di birra artigianale. Negli ultimi anni, per rendere questa attivita piu attrattiva e garantirle maggiore redditivita, alla produzione e alla vendita della birra artigianale si e aggiunta la somministrazione. In questo caso, il microbirrificio assume la dimensione del cosiddetto brew-pub; e da qui nasce la partner ship con lo Space Time Pub. Si tratta di una birreria molto particolare, in cui la birra venduta o somministrata e prodotta direttamente in loco, avvalendosi di impianti di fermentazione posizionati rigorosamente sotto gli occhi dei clienti. Questa disposizione garantisce un modo nuovo di accostarsi alla birra, che fa leva sull’emozione da parte del consumatore di gustare un prodotto appena preparato. Per questo motivo e fondamentale in un brew-pub garantire la completa trasparenza del processo produttivo. Gli ingredienti, gli strumenti e gli impianti utilizzati per la produzione e la spillatura della birra devono essere ben visibili all’interno del locale. Pagina 4 BUSINESS PLAN Elenchiamo e descriviamo di seguito i principali prodotti e servizi che si possono offrire in un microbirrificio, considerando anche l’opzione brew-pub. Vendita della birra in fusti/sfusa; Vendita della birra in bottiglia; Vendita on line; Vendita su commissione del cliente; Messa a disposizione del proprio impianto per conto terzi; Personalizzazione delle etichette e delle confezioni; Vendita di boccali e oggettistica; Organizzazione di corsi; Organizzazione di visite guidate all’impianto di produzione; Somministrazione; VENDITA DELLA BIRRA IN FUSTI/SFUSA La birra di produzione propria innanzitutto puo essere venduta in fusti/sfusa. Si tratta di una modalita di vendita che ben si adatta a servire negozi, ristoranti e altre strutture ricettive che acquistano una o piu tipologie di birra dal microbirrificio per poi rivenderla o somministrarla a loro volta. Normalmente in questi casi la quantita acquistata e elevata, e l’acquisto del prodotto sfuso permette di praticare un prezzo di vendita piu basso. Pagina 5 BUSINESS PLAN VENDITA DELLA BIRRA IN BOTTIGLIA In questo caso il cliente acquista direttamente delle bottiglie di birra artigianale gia confezionate dal microbirrificio. Per offrire questo servizio, e necessario che il laboratorio sia attrezzato anche per imbottigliare igienicamente la birra, in modo tale che mantenga il giusto aroma.. Un aspetto importante della vendita della birra artigianale di produzione propria gia imbottigliata e nell’etichetta. Avere un logo o un disegno che renda le proprie bottiglie immediatamente riconoscibili e senz’altro un buon modo per promuovere il microbirrificio. Le birre acquistate in bottiglia avranno un prezzo superiore rispetto alla vendita alla spina, ma se ne dovra garantire anche una maggiore varieta. VENDITA ON LINE La vendita on line interessa un numero crescente di imprese nei settori piu svariati, che si stanno organizzando per offrire anche questo servizio e affiancare così la vendita tradizionale, tramite i canali fisici, anche quella su internet. Il commercio elettronico rappresenta un’importante leva strategica per espandere esponenzialmente il proprio mercato di riferimento. Un microbirrificio potrebbe vendere tramite il proprio sito le birre artigianali di sua produzione, quelle prodotte da altri, oggetti dedicati al mondo del collezionismo, articoli per i birrai non professionisti, dispense e corsi di formazione per realizzare in casa propria questa bevanda e tutto quello che l’inventiva e l’esperienza dell’imprenditore suggerisce. VENDITA SU COMMISSIONE DEL CLIENTE Oltre alla vendita di birra prodotta in loco, un microbirrificio puo offrirsi di produrre, su richiesta dei propri clienti, una birra personalizzata. Solitamente si tratta di quantitativi modesti, destinati al consumo e non alla commercializzazione. Se il cliente lo desidera, infine, puo assistere ad alcune fasi del processo produttivo della sua birra, compatibilmente con la disponibilita del personale del microbirrificio. Pagina 6 BUSINESS PLAN MESSA A DISPOSIZIONE DEL PROPRIO IMPIANTO PER CONTO TERZI. L’impianto di produzione puo essere utilizzato anche da altri birrifici e dai cosiddetti beer firm. Si tratta di una pratica piuttosto diffusa, confermata dalla nascita di questi nuovi locali, produttori di birra che non dispongono di un impianto proprio. Queste aziende hanno inaugurato la consuetudine di rivolgersi a impianti di produzione di birra gia attivi e consolidati per produrre la birra secondo la propria ricetta. Esistono differenti forme di collaborazione tra chi dispone dell’impianto e chi desidera utilizzarlo per produrre la propria birra. Il proprietario dell’impianto di produzione puo “affittare” la struttura per un periodo di tempo prestabilito, prendere in carico le richieste del beer firm, occupandosi di rispettare gli ingredienti e le modalita di produzione indicate oppure occuparsi sia della ricetta sia della realizzazione. I beer firm si sono molto diffusi negli ultimi anni, confermando la buona redditivita derivante dall’offrire il proprio birrificio per la produzione di birra a terzi. Inoltre, si puo affittare il proprio impianto a quei birrifici che desiderano incrementare temporaneamente la produzione, senza investire in un ampliamento della struttura. Questo tipo di produzione, chiamata “per conto terzi”, pur non potendo rappresentare l’attivita principale di un microbirrificio e in grado di garantire buone entrate integrative. Pagina 7 BUSINESS PLAN PERSONALIZZAZIONE DELLA ETICHETTE E DELLE CONFEZIONI Un servizio interessante e apprezzato dai clienti potrebbe essere quello di offrire l’opportunita di personalizza etichette e confezioni della birra prodotta artigianalmente. Questo servizio puo essere offerto ai privati, ma anche ai beer firm e alle aziende che utilizzano l’impianto del birrificio per produrre quantitativi diversi della propria birra. Pe i privati, acquistare una bottiglia di birra con l’etichetta personalizzata o realizzare una confezione per un’occasione speciale, potrebbe essere un’idea regalo oppure un articolo di merchandising per promuovere la propria attivita. VENDITA DI BOCCALI E OGGETTISTICA Intorno alla mondo della birra gravita un universo di collezionismo molto ampio. Il microbirrificio potrebbe vendere, in una zona allestita nel brew-pub, boccali, bicchieri, sottobicchieri, tovagliette, bottiglie di birra storiche o introvabili e molto altro, anche a seconda di quello che la clientela chiede o apprezza maggiormente. Il microbirrificio , integrando la propria attivita con il commercio di questo genere di prodotto di nicchia, potrebbe diventare un punto di riferimento per tutti gli appassionati di birra della zona. Pagina 8 BUSINESS PLAN ORGANIZZAZIONE DI VISITE GUIDATE ALL’IMPIANTO DI PRODUZIONE Le fabbriche delle birre industriali piu famose, come la Guinness a Dublino o la Carlsberg a Copenaghen, sono letteralmente prese d’assalto dai turisti appassionati di birra. Dato il successo che stanno incontrando le birre artigianali, anche un microbirrificio potrebbe pensare di mostrare il processo produttivo agli interessati. Nel percorso fra le varie fasi di produzione della birra artigianale, si potranno offrire agli avventori alcuni bicchieri di degustazione e raccontare loro come nascono le birre artigianali direttamente sul territorio. SOMMINISTRAZIONE La formula del brew-pub e ormai abbastanza diffusa. Si tratta di un ibrido tra il birrificio artigianale e il pub tradizionale, in cui oltre che acquistare la birra prodotta in loco, e possibile consumarla direttamente nel locale; da qui nasce la partner ship con lo Space Time Pub. Pagina 9 BUSINESS PLAN IL MERCATO Il mercato della birra e in continua espansione e ha le carte in regola per affermarsi come uno dei settori di punta del food and beverage nazionale. Ogni anno ciascun italiano consuma in media circa 29 litri di birra. Il dato e molto distante dalle cifre consistenti di altri paesi europei come la Germania, l’Austria o l’Irlanda in cui, rispettivamente si consumano circa 107, 108 e 86 litri di birra a testa in un anno (Dati del 2012). Svetta incontrastata la Repubblica Ceca, con 145 litri pro capite annui. Tuttavia, secondo un’indagine realizzata da Assobirra, i consumi nazionali sono in aumento: nel 2011 hanno registrato una crescita dell’1,4%. Sempre secondo i dati Assobirra, il 71% degli italiani maggiorenni, pari a circa 35 milioni di persone, dichiara di essere un consumatore di birra. Anche il rapporto ISTAT 2013 su “L’uso e l’abuso di alcol in Italia” conferma l’incremento che il consumo di birra ha subito negli ultimi cinque anni, provando la stabilita del settore nonostante la crisi. Occasionale Giornaliero 2008 45,0 4,3 CONSUMO DI BIRRA (quote % su totale popolazione>11 anni) 2009 2010 2011 45,9 45,9 46,2 4,6 4,3 4,5 2012 45,8 4,1 Allo stesso tempo, restano costanti le proporzioni fra i generi. Se e l’uomo a bere una quantita maggiore di birra, il consumo del segmento femminile rimane inferiore ma costante nel corso degli anni. Fra gli amanti della birra, infatti, circa 16 milioni sono donne. Uomini Donne 2008 59,7 31,2 CONSUMO DI BIRRA – DISTINZIONE PER GENERE (quote % su totale popolazione > 11 anni 2009 2010 2011 60,8 60,6 61,8 31,9 32,3 31,5 2012 61,0 31,5 Una ricerca condotta da ISPO/Assobirra ha indagato sulle motivazioni del crescente successo della birra, evidenziando come il 69,2% dei consumatori la sceglie per il suo gusto gradevole e il 12,8% per la leggerezza. Tra le motivazioni che spingono gli italiani a bere birra ci sono le sue qualita rinfrescanti e dissetanti, la facile digeribilita, il basso livello alcolico, la sua versatilita e adattabilita a tutti gli ambienti e le occasioni. Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, negli appassionati di birra si sono verificati alcuni cambiamenti a livello comportamentale e il consumo e sempre piu orientato verso prodotti di nicchia e di origine controllata. La conseguenza diretta di questa ricerca della qualita, e la riscoperta di prodotti alimentari naturali, biologici e senza additivi. Questo significa assistere a un’espansione senza precedenti del mercato della birra artigianale. Pagina 10 BUSINESS PLAN Il budget medio mensile destinato all’acquisto di birra artigianale e compreso tra i 10 e i 30 euro. Tuttavia a limitare l’acquisto di birra artigianale non e il prezzo; l’ostacolo principale che si presenta al consumatore medio consiste nella reperibilita della bevanda artigianale. Nonostante, quindi, il sensibile aumento di punti di vendita, il territorio nazionale non risulta sufficientemente servito da attivita di produzione e vendita di birra. L’interesse verso la birra artigianale, quindi, negli ultimi anni e confermato anche da un massiccio incremento della sua offerta. Secondo i dati Assobirra, proprio grazie alla nascita di nuove attivita di produzione e vendita nel 2011 il settore della birra ha registrato un incremento nella produzione del 4,7%. I dati rilevati da Assobirra rilevano che il numero di birrifici artigianali ha subito un forte incremento negli ultimi 15 anni. Si e passati, da avere 7 birrifici nel 1996 a quasi 450 nel 2012. La stessa indagine rivela che, nel 2011, gli impianti di produzione della birra (sia gli stabilimenti industriali che i microbirrifici) hanno prodotto piu di 13 milioni di ettolitri di birra, il 4,7% in piu rispetto al 2010. Il settore ha un valore complessivo di oltre 2 miliardi e mezzo di euro e contribuisce a dare lavoro ad un numero di addetti che equivale gli occupati nel mondo della birra di Austri e Danimarca: oltre 4.500. Entrando nello specifico, le regioni con il piu alto numero di birrifici artigianali sono la Lombardia e il Piemonte, che insieme rappresentano il 30% del totale delle imprese produttrici. Tra questi si distinguono, a seconda della presenza o meno di un locale destinato alla mescita o alla somministrazione, i microbirrifici e i brew-pub. I brew-pub devono la loro esplosione agli Stati Uniti e al Canada, dove gia da qualche decina d’anni sono una realta importante nel panorama birraio. Da qualche tempo stiamo assistendo anche in Europa al successo di questi locali che, otre ad offrire un’ottima birra artigianali, sono generalmente dotati di ambienti accoglienti e propongono una cucina curata. A tal proposito, anche in Italia si sta registrando un interesse sempre maggiore verso questo tipo di attivita, anche perche la cultura della birra nel nostro paese e notevolmente cresciuta negli ultimi anni e continua a farlo. Per un brew-pub, e proprio il processo di produzione della birra a vista a diventare la principale attrazione del locale. Infatti, oltre agli abituali frequentatori amanti della birra, questa tipologia di locale attira anche molti curiosi. Secondo i dati Altis-Unionbirrai del 2012, il 65% del fatturato complessivo di un microbirrificio proviene dalla vendita diretta della sua birra artigianale. La vendita in laboratorio della birra alla spina a privati per il consumo domestico, invece, rappresenta il 14,51% delle entrate, la distribuzione indiretta il 18,68% e la vendita alla grande distribuzione l’1,32%. Un brew-pub, invece, punta tutto sulla somministrazione, che rappresenta l’84,04% dei ricavi. La vendita diretta ai privati e pari al 10,46% del fatturato e ad altri negozi e pari al 3,46%. Le vendite alla grande distribuzione organizzata rappresenta infine il restante 2,08%. Secondo l’indagine dell’Osservatorio Altis-Unionbirrai sul settore della birra artigianale, nel 2011 il rapporto tra le due realta appare sproporzionato a favore dei microbirrifici. Questi rappresentano il 74,5% dell’offerta di birra artigianale, contro il 25,5% dei brew-pub. Nella tabella che segue sono presenti i dati sulla numerosita di questi locali nelle varie regioni d’Italia. I dati sono relativi all’anno di svolta nella diffusione delle attivita di produzione e vendita di birra artigianale, il 2011. Pagina 11 BUSINESS PLAN I birrifici artigianali per tipologia e per regione - 2011 Microbirrifici Brew-pub Abruzzo Campania Emilia Romagna Friuli VG Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Umbria Val d’Aosta Veneto TOTALE 7 1 14 3 23 6 8 8 6 4 8 7 30 23 7 5 31 15 11 5 10 2 4 3 23 7 6 9 4 3 1 2 15 13 216 117 Fonte: Rapporto Osservatorio Altis-Unionbirrai, 2011. LA SEGMENTAZIONE DELLA DOMANDA Microbirrifio I clienti di un microbirrificio si distinguono anzitutto in base alla modalita di acquisto prescelta e alla quantita di birra acquistata. La distinzione piu significativa, in questo senso, e quella che intercorre tra: Privati; Negozi di alimentari e attivita di somministrazione; Beer firm e altri birrifici BREW-PUB Per quanto riguarda la segmentazione della clientela potenziale di un brew-pub riteniamo che una prima variabile significativa sia l’eta di coloro che frequentano il locale, sulla base della quale possiamo individuare i principali segmenti di clientela che elenchiamo di seguito: Pagina 12 BUSINESS PLAN Ragazzi; Giovani; Adulti. LE TIPOLOGIE DI CONCORRENTI Microbirrificio E’ fondamentale conoscere le caratteristiche e le modalita operative delle piu importanti tipologie di concorrenti, tipologie che per un microbirrificio sono: Microbirrifici; Fabbriche di birra artigianale; Beer shop. Brew-pub Se si sceglie di affiancare all’attivita di produzione della birra anche quella di somministrazione, per quest’ultima i principali concorrenti sono: Pub e birrerie; Pub e birrerie in franchising; Enoteche; Paninoteche; Altri locali pubblici. LE STRATEGIE DI MARKETING Le azioni di marketing che si possono considerare sono molteplici e sono riferibili a quattro fattori differenti o “leve”. Nel linguaggio tecnico queste leve sono chiamate le “quattro P”: Product, Price, Place, Promotion. I quattro tipi di azioni o leve riguardano quindi i seguenti fattori: Pagina 13 Prodotto/servizio; Prezzo; Distribuzione; Promozione. BUSINESS PLAN Politica di prodotto (servizio) Il titolare di un microbirrificio o di un brew-pub, per soddisfare i propri clienti, per indurli a tornare e quindi per portare al successo la propria attivita, deve offrire innanzitutto un prodotto e un servizio di qualita, dove per qualita principalmente si intende: - Assortimento e freschezza della birra; Assortimento e freschezza dei piatti integrati; Buona presentazione del prodotto; Cortesia; Pulizia del locale; Arredamento di gusto. Politica di prezzo Per un microbirrificio la determinazione dei prezzi di vendita non puo prescindere, oltre che, ovviamente, dai costi sostenuti per produrre artigianalmente la birra, anche da un’analisi del mercato locale e della concorrenza. A questo proposito, e necessario verificare se e meglio puntare su una clientela di massa e quindi applicare prezzi molto competitivi rispetto a quelli dei concorrenti, oppure fare leva sull’alta qualita del prodotto, rivolgendosi ad una clientela d’elite ed adottando prezzi piu selettivi. Nel caso del brew-pub, un margine maggiore di manovra sulle leve dei prezzi si puo avere se, alla mescita di bevande, si accompagna un servizio di ristorazione, specialmente se a “tema” e ben caratterizzata. Per piatti particolarmente buoni e preparati con prodotti tipici, infatti, il consumatore e generalmente disposto a spendere qualcosa di piu. Anche un’ambientazione particolare, curata in ogni dettaglio, che renda il locale unico nel suo genere, puo giustificare agli occhi del cliente prezzi piu elevati. Politica di distribuzione I prodotti/servizi offerti da una microbirreria/brew-pub sono venduti direttamente al consumatore finale e, di conseguenza non e necessario considerare altri canali di distribuzione che prevedano intermediari commerciali. Politica di promozione Nel promuovere un microbirrificio, ancora piu se allestito come brew-pub, si dovranno mettere in evidenza principalmente la novita e l’originalita del locale, la qualita della birra prodotta artigianalmente in loco, l’ambientazione gradevole, l’assortimento delle altre bottiglie in vendita, i servizi accessori offerti, le promozioni organizzate ( after hour, serate a tema, feste, abbinamenti birra o cocktail + spuntino a prezzi speciali). La promozione dunque dovra sottolineare il profilo che si intende Pagina 14 BUSINESS PLAN dare al proprio locale. A seconda che si scelga di avviare un microbirrificio o che alla produzione e alla vendita di birra si affianchi la somministrazione, e possibile scegliere forme promozionali differenti. Di seguito elenchiamo le principali: Festa di inaugurazione Passaparola Insegna e cartelli promozionali Cartelloni pubblicitari e striscioni Volantini Sito internet Presenza su blog e social network Portali di recensioni Proposte tramite coupon Prova di assaggio e consumazioni gratuite Spettacoli, feste, cene, serate Iniziative promozionali con altri gestori Pubblicita su giornali locali Sponsorizzazioni IL CICLO PRODUTTIVO DEL MICROBIRRIFICIO Brevemente descriviamo il processo produttivo che si deve eseguire per la produzione della birra. Dal magazzino delle materie prime, il malto d’orzo, dopo una macinazione grossolana in un mulino a cilindri, deve essere versato, in quantita variabili, nel tino di infusione, dove viene miscelato con acqua bollente per una o due ore. Per fare un esempio che chiarisca il procedimento, per un impianto i grado di produrre 500 litri servono tra i 100 e i 150 kg. di malto e quasi 450 litri d’acqua. L’infuso di malto e acqua e chiamato mosto di malto o miscela ed e fatto defluire attraverso il tino di estrazione fino a raggiungere il tino di cottura o caldaia di ammostamento. Qui il mosto, e portato con un riscaldamento a gradini fino alla temperatura di 77 – 80 °C. Questo procedimento puo avere durata variabile; piu tempo si impiega per la bollitura piu sara alto il grado alcolico della birra artigianale. In media, la durata e circa 75 minuti. In questa fase avviene la saccarificazione ovvero la trasformazione necessaria dell’amido del malto in zuccheri di complessita variabile (maltosio e destrine). Successivamente, sara il lievito a trasformarsi in alcool e anidride carbonica. Alla fine della suddetta pausa di saccarificazione, la miscela viene trasferita nel tino di filtrazione. Da qui il mosto, filtrato e perfettamente limpido, torna nella caldaia dove viene portato ad ebollizione per 90 minuti. La fase della preparazione della birra in cui il mosto, dopo la separazione dai residui della miscela, passa alla cottura, e chiamata “cotta”. In questa fase, detta anche cottura e luppolamento , della durata di circa 8/10 ore, avviene l’aggiunta del luppolo in pellets (fiori pressati), che conferisce alla birra il Pagina 15 BUSINESS PLAN caratteristico sapore amaro. In altri casi, il luppolo, custodito in appositi sacchetti, e lasciato in infusione nella caldaia. A fine cottura, il mosto viene raffreddato e trasferito ai tini di fermentazione dove, grazie alla aggiunta del lievito, comincia la fase di “fermentazione primaria” e la maggior parte degli zuccheri subisce la trasformazione in alcool. Dopo una settimana circa, la “birra giovane” passa alla fase di maturazione ed affinamento al termine della quale la birra raggiunge naturalmente la necessaria gasatura e rotondita di gusto. A seconda del tipo di birra che si produce, la fermentazione puo durare da quattro a dieci giorni. Dai serbatoi di maturazione, la birra viene portata direttamente alle spine del locale. La presenza costante del lievito dona alla birra un aspetto opalino diverso da quello delle birre industriali che si traduce, a livello di gusto, in una sensazione di pastosita e pienezza. Dal punto di vista nutrizionale, la presenza del lievito ed il fatto che la birra non venga pastorizzata rendono il prodotto particolarmente ricco di vitamine ed altri integratori dietetici. Le materie prime La produzione della birra e molto cambiata nel corso dei tempi. Con cio non intendiamo riferirci unicamente ai vari processi biochimici che intervengono nella sua preparazione, ma anche agli ingredienti di base e al loro utilizzo nella produzione di questa bevanda. Di seguito riportiamo alcune informazioni utili sulle principali materie prime che vengono utilizzate per la preparazione della birra, con riferimento a: - Orzo Acqua Luppolo Lievito Zucchero Orzo. Il cereale piu usato e stato l’orzo, anche se a tutt’oggi esistono birre di frumento, di segale, di mais e di altre granaglie ancora. Esistono numerose varieta di orzo, ma sono solo tre quelle che vengono usate nel mondo birraio: orzo distico, tetrastico o esastico. Ogni spiga d’orzo e formata da una serie di nodi (detti anche rachidi), ciascuna delle quali sostiene sei fiori potenziali. Si dice quindi orzo distico, tetrastico o esastico a seconda che due, quattro o sei fiori vengano resi fertili, sviluppando un pari numero di chicchi sulle rachidi. E’ abbastanza ovvio che se i chicchi sono solo due crescono in misura maggiore e piu regolarmente rispetto a quattro o sei. Pagina 16 BUSINESS PLAN Acqua. La maggior parte della birra e composta di acqua, che e anche la materia prima disponibile con maggior abbondanza. Non per questo motivo e l’ingrediente piu facile per la birrificazione, poiche se una birra e buona lo deve soprattutto all’acqua, che deve essere pertanto dotata di virtu particolari. Quindi l’acqua distillata non va bene, perche il liquido in questione deve essere ricco di sostanze minerali e organiche nonche di microrganismi quali batteri, lieviti e altri ancora. Per quanto riguardo i Sali minerali non si puo dire che influenzino direttamente il sapore della birra, pero contribuiscono alle reazioni diastatiche e colloidali che avvengono nel corso della fabbricazione, vale a dire i processi di disgregazione e riaggregazione delle sostanze. Altre caratteristiche dell’acqua sono la sua durezza e la sua alcalinita. Questi fattori devono essere equilibrati nell’acqua, ma in natura essi lo sono assai raramente, per cui e necessario “trattarla”. Vi sono quattro tecniche per il trattamento delle acque: per aggiunta, per eliminazione, per modificazione, per demineralizzazione. Quest’ultimo e il metodo piu moderno e consiste nel togliere i minerali per mezzo di sofisticati filtri chimici. Quindi i Sali minerali vengono inseriti nell’acqua nella proporzione desiderata. Luppolo. Oggi l’aromatizzazione della birra e affidata essenzialmente al luppolo, una pianta rampicante dioica, in cui cioe i fiori maschili e femminili si sviluppano su piante diverse. A parte la Gran Bretagna, in tutti i paesi si usano soltanto le piante femmine per la produzione della birra. Il motivo e che i fiori di queste piante femminili contengono la luppolina, una sostanza aromatica e resinosa. In Gran Bretagna invece i luppoli fecondati non sono fuori legge, anzi pare che essi vadano molto bene per le birre di alta fermentazione tipiche di quelle zone. Il luppolo e assai delicato e percio necessita di un’adeguata protezione contro gli agenti che potrebbero alterarne le sue importanti caratteristiche e a differenza dell’orzo, il luppolo non e così facilmente acclimatabile, per cui la sua coltivazione avviene soltanto in zone dal clima temperato fresco. Le zone piu famose sono la Hellertau e Tettnang in Germania, la Saaz in Cecoslovacchia, Poporinge in Belgio e il Kent in Inghilterra. Ognuna di queste regioni produce naturalmente un luppolo diverso dall’altro, per cui bisogna conoscere bene le caratteristiche chimiche ed organiche delle varie piante per dare l’aromatizzazione voluta al prodotto. Tre sono i componenti piu importanti del luppolo ai fini del brassaggio: i tannini, gli oli e gli acidi amari. Questi ultimi conferiscono alla birra l’inconfondibile sapore amarognolo che la contraddistingue, per cui Pagina 17 BUSINESS PLAN e evidente che maggiore sara la luppolatura e piu amarognolo sara il gusto della birra. Inoltre questi acidi hanno il pregio di essere antisettici e conservanti, per cui la birra con l’aggiunta del luppolo e piu stabile che con altre sostanze aromatizzanti. Il tannino e le resine rendono invece possibile la schiuma che si sviluppa nel prodotto all’atto della spillatura. Lievito. La fermentazione della birra non sarebbe possibile se non esistesse un fungo benefico a farle da catalizzatore, il lievito. Fin dall’antichita l’uomo si rese conto del processo di fermentazione e pare che esistessero primitive forme di recupero del lievito. Nel Medioevo, anche se non ancora battezzato, il lievito veniva abbondantemente usato per la produzione della birra. Le funzioni svolte dal lievito si possono riassumere così: l’agglomerato di microrganismi fungiformi alla base del lievito e capace di trasformare le sostanze umide contenenti zucchero in alcol. Attualmente esistono due grandi ceppi di lievito: il Saccharomyces cerevisiae e il Saccharomyces carlsbergensis. Il primo viene usato per le birre tradizionali ad alta fermentazione, mentre l’ultimo e largamente praticato per i prodotti a bassa fermentazione, attualmente assai piu diffusi. Zucchero. Non e strettamente necessario usare lo zucchero nella preparazione della birra. Di fatto in qualsiasi ricetta si puo sostituire lo zucchero con uguale quantita di malto ottenendo risultati migliori. Lo zucchero da utilizzare e il normale zucchero bianco da tavola. Lo zucchero e utilizzato anche per il “priming” (carbonatazione) ovvero l’aggiunta di un cucchiaino raso ad ogni bottiglia prima della chiusura della stessa. In questo caso ha lo scopo di aumentare il tenore di anidride carbonica (CO2) e di conseguenza l’effervescenza della birra. Pagina 18 BUSINESS PLAN Le attrezzature Per allestire un microbirrificio e possibile rivolgersi ad aziende che offrono gli impianti completi, “chiavi in mano”, installazione e assistenza post-vendita. Noi abbiamo deciso di affidarci alla societa Impianti inox di Vicenza, dopo svariati confronti con altre societa e prezzi , ma soprattutto per la qualita del materiale che viene usato. Siamo stati nello stabilimento per conoscere de visus le persone che ci avrebbero accompagnato in questo cammino e per toccare con mano l’impianto che vogliamo avere per la produzione della nostra birra. Si e scelto un impianto da 250 litri con la capacita di produrre due cotte contemporaneamente così da produrre 500 litri a settimana, considerando che attualmente lo Space Time ha un consumo consolidato di ………. Litri di birra l’anno. Pagina 19 BUSINESS PLAN Informazioni di contatto MICHEL TOGNIN ANTONELLO PALOMBO Tel. 339.2574097 [email protected] Tel. 331.2245879 [email protected] Pagina 20 BUSINESS PLAN Informazioni sulla societa L’ATTRACCO – BIRRIFICIO ARTIGIANALE di Michele Tognin PIAZZA FOCEVERDE 11 P. IVA 02844440590 C.F. TGNMHL68E23Z110S Tel. 339/2574097 e-mail: [email protected] web: www.beerfactory.com Pagina 21