qualcosa di nuovo - Lo Spettacolo del Veneto
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qualcosa di nuovo - Lo Spettacolo del Veneto
Federazione [email protected] Italiana Cinema d’Essai INTERPRETI: Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti, Eduardo Valdarnini, Eleonora Danco SCENEGGIATURA: Cristina Comencini, Giulia Calenda, Paola Cortellesi FOTOGRAFIA: Italo Petriccione MONTAGGIO: Francesca Calvelli MUSICHE: Andrea Farri DISTRIBUZIONE: 01 Distribution NAZIONALITA’: Italia, 2016 DURATA: 93 Min [email protected] wwww.spettacoloveneto.it Associazione Generale Italiana dello Spettacolo di Cristina Comencini PRESENTAZIONE E CRITICA Lucia e Maria sono amiche fin dal liceo, ma non potrebbero essere più diverse: Lucia è esigente e rigorosa o, come direbbe Maria, "gufa e spadona"; Maria si descrive come "morbida, positiva e vibrante" o, come direbbe Lucia,"un po' mignotta". Anche il loro rapporto con gli uomini è diametralmente opposto: Lucia, scottata da un matrimonio infelice, ha elevato un muro ed è diventata una "donna di nessuno"; Maria invece è una "donna di tutti" che colleziona avventure occasionali con partner improbabili alla segreta ricerca dell'uomo giusto. A scompigliare le carte arriva Luca, amante di una notte di Maria, 19 anni e una fame inesauribile di sesso e di esperienza di vita. Le due amiche finiranno per contenderselo, non secondo le trite dinamiche della competizione "femminile", ma secondo un percorso di ricerca individuale della propria identità. È proprio la reinvenzione dell'identità la principale chiave di lettura di QUALCOSA DI NUOVO, basato sulla piéce teatrale La scena scritta e diretta per il teatro da Cristina Comencini, e riadattata per il grande schermo con la collaborazione alla sceneggiatura di Giulia Calenda e Paola Cortellesi e il montaggio agile di Francesca Calvelli. Identità di genere, innanzitutto, tanto femminile quanto maschile, in un presente caratterizzato dalla rivoluzione dei ruoli e dei rapporti di potere, dalla disgregazione della famiglia tradizionale e dalla crisi economica, nonché dalla mancanza di un'educazione sentimentale e sessuale che non insegni tanto come si indossi un preservativo, quanto come si debba rispettare la natura e le inclinazioni altrui, e l'altrui libertà di essere altro da noi. Come ogni storia ben costruita (e rodata sulle assi di un palcoscenico) QUALCOSA DI NUOVO parla anche di altro: di maternità negata, ricattatoria, accogliente, colpevole e generosa; di amicizia femminile, disposta alla solidarietà ma anche esposta alla severità del reciproco giudizio; dell'esigenza delle donne di avere accanto un uomo "ma anche": dolce ma anche forte, comprensivo ma anche protettivo, dotato di sensibilità ma anche virilmente assertivo, tenero ma anche muscoloso. E mentre le donne sono specialiste nell'essere tante cose insieme, gli uomini sembrano disorientati da queste aspettative (apparentemente) contradditorie. Luca, ad esempio, si relaziona con coetanee che sembrano sapere esattamente quello che vogliono, quando il ventenne maschio di oggi difficilmente sa decidere di che colore scegliere la camicia al mattino. Le "donne mature" Lucia e Maria, invece, hanno già superato la fase in cui si attenevano rigidamente ai loro progetti di vita, e anche quella del successivo smantellamento del castello di carte da loro costruito con ottusa determinazione: sono dunque libere di sperimentare, anche con un liceale che usa bene le mani ed è capace di ascoltare. Lucia e Maria cominciano a dire a Luca quello che non riescono a dire a se stesse, e scoprono quanto stia loro stretto il personaggio che si sono ritagliate nel tempo. Cristina Comencini ha un talento particolare per raccontare le contraddizioni del femminile, toccando argomenti tabù e sfidando le accuse di maschilismo che certamente verrebbero indirizzate ad un regista uomo in almeno due scene. E la commedia le è particolarmente congeniale perché le permette di veicolare domande scomode sotto le mentite spoglie di battute umoristiche. La malinconia che sottende l'intera vicenda non sfocia mai nel melodramma, anche se un po' di amarezza in più sarebbe stata tollerabile anche dallo spettatore più escapista. Già dalla presentazione alternata inziale delle due protagoniste, Comencini non si accontenta di riprodurre il suo testo teatrale fra quattro mura, e anzi quelle pareti le scioglie, facendo letteralmente entrare l'una nell'altra stanze di diverse abitazioni, perché le tre vite che racconta si mescolano senza soluzione di continuità seguendo i cambiamenti intimi (più ancora che interiori) dei personaggi. E se gli scambi di battute rimangono talvolta troppo ancorati al testo teatrale senza osare le acrobazie verbali (e fisiche) della screwball comedy che QUALCOSA DI NUOVO era nata per essere, in alcuni monologhi le sceneggiatrici affondano il coltello nella ________________________________________________________________________________ di Cristina Comencini piaga in modo coraggioso e commovente. Paola Cortellesi è più efficace di Micaela Ramazzotti nel disegnare un personaggio che esce gradualmente dallo stereotipo e conquista credibilità (e cuore), e Eduardo Valdarnini, che ha la fisicità giusta per il ruolo, sconta un'immaturità artistica che va a scapito, invece che a favore, di Luca. Ma ciò che conta è che a questi tre esseri umani imperfetti si vuole bene, si segue la loro intricata vicenda sospendendo l'incredulità e ci si porta dietro interrogativi cui non è facile rispondere. (www.mymovies.it) Nella pièce La scena, dalla quale è tratto il film, la vicenda di due donne che in maniera diversa si fanno solleticare dall’idea di una liaison con un ragazzo molto più giovane, Luca(Edoardo Valdarnini), durava l'arco di una sola giornata, mentre qui è invece estesa su più momenti, giorni, ore. Così, al contrario di tutta la prima parte, dove il film funziona alla perfezione, dialoghi scritti benissimo e forte caratterizzazione dei due personaggi, nella seconda si fa invece un po’ più di fatica a seguire lo sviluppo delle due storie d’amore parallele delle amiche con lo stesso uomo. Soprattutto perché la lunga distanza ha bisogno di approfondimento e questa sostanzialmente rimane una commedia da situazione, da salotto, in cui l’universo femminile è però molto credibile e rappresentato fuori da ogni cliché. Senza nessuna volgarità, ma con realismo e irriverenza, in QUALCOSA DI NUOVO si parla della relazione tra una donna matura e un uomo più giovane, dei tabù che la società ancora impone e di come invece le passioni sfuggano a gabbie di schemi mentali e regole impartite dall’alto. In realtà c’è poi molto altro. Come la descrizione della forza dell'amicizia femminile, la satira delle nevrosi contemporanee, soprattutto il ritratto di molte debolezze; quest’ultime puntuali, esatte, mostrate senza filtri. Non vi aspettate però la traccia di un’indagine sociologica. Se si esclude un piccolo monologo drammatico di Paola Cortellesi, questo è un lavoro dove tutta l'ossatura è giocata sulla battuta al vetriolo, sulla rapidità degli sketch. (www.film.it) Raccontare l'universo femminile, sviscerandone sempre nuovi aspetti, con ironia, leggerezza, comicità, ma senza togliere lo spazio necessario per fermarsi a riflettere. È questo quello che Cristina Comencini fa al cinema, al teatro e nella letteratura da anni, riuscendo ad aprire sempre nuove finestre sulle donne, ma "mai senza la presenza degli uomini", come lei stessa ha sottolineato. Con QUALCOSA DI NUOVO, Cristina Comencini fa uscire queste due donne da loro stesse, facendo vivere loro, attraverso Luca, una vacanza dalle loro personalità, da quelle strutture e da quei falsi miti dei quali sono schiave Quello di Maria, Lucia e Luca è un incontro assolutamente casuale, ma in fondo, a volte, la vita funziona proprio così e tutto il film si sviluppa attorno alle vicissitudini, alle bugie e agli equivoci nati e creati tra questi 3 personaggi. Attorno a loro ruotano ex mariti, mamme e figli, dei quali si avverte la presenza, dei quali si parla e talvolta si sente la voce o se ne vedono le foto, ma senza che compaiano mai realmente nelle scene del film. E la storia di Cristina Comencini si chiude con una scena dalla libera interpretazione, anche se la regista, potendo immaginare un post-finale ha dichiarato: "Penso che il ragazzo sarà molto capace con le ragazze e le due donne saranno molto aperte ad altri incontri". (www.pianetadonna.it) ________________________________________________________________________________