Leggi tutto il numero di dicembre 2013

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Leggi tutto il numero di dicembre 2013
Inserto periodico a cura
della Caritas diocesana vicentina
29 dicembre 2013
SOSTEGNI DI VICINANZA Dal dicembre 2009 sono quasi 500 i nuclei che hanno ricevuto aiuto
PRESSANA Nuova iniziativa dei volontari del Centro d’ascolto
Gemellaggio
tra famiglie
Antidoto alla crisi
Un biglietto
di auguri speciale
per i bisognosi
Gli sportelli Strade
sono dodici in tutta la
diocesi, il tredicesimo
aprirà all’inizio
del 2014 a Breganze
In questo periodo sono fiorite
anche tante iniziative per promuovere i Sostegni di Vicinanza,
farli conoscere e utilizzarli come
strumento educativo e di sensibilizzazione.
Nel vicariato di Cologna Veneta
e più esattamente nel comune di
Pressana, ad esempio, i volontari
del Centro d’ascolto hanno accolto l’ultima proposta lanciata dalla
Caritas diocesana, SOSvicinanza
(www.sosvicinanza.it). «Questo
Natale, invece di regalare ai tuoi
cari qualcosa, attiva un Sostegno
di Vicinanza e consegna a chi vuoi
bene un biglietto d’auguri che lo
informa della tua scelta».
«Abbiamo diffuso l’iniziativa
distribuendo 300 biglietti - racconta il coordinatore vicariale
Daniele Cuman - unendo la scelta
di sostenere chi ha perso le possi-
Da un paio di anni, al fine di aiutare famiglie e persone messe in
difficoltà dalla crisi economica e
dalla mancanza di lavoro, la Caritas
diocesana vicentina propone i
Sostegni di Vicinanza: un servizio
che - grazie alla solidarietà di gruppi, singoli e famiglie - aiuta tante
persone, in una specie di “gemellaggio” (anonimo per rispetto della privacy). Un “segno” importante, con il quale si stanno sostenendo tante persone anche grazie
alla fantasia e alla creatività di molti che si “ingegnano” per proporre
in modo educativo l’adesione al
progetto.
I Sostegni di Vicinanza sono
infatti un modo per aiutare a pagare affitti e bollette di chi non ce la
fa e allo stesso tempo una possibilità per rivedere il proprio stile di
vita, rinunciando al superfluo o a
qualche lusso in favore di genitori,
bambini e singoli che fino a ieri
non avevano problemi, ma oggi
rischiano di perdere la casa o di
non riuscire a mangiare tutti i giorni. Sono persone che ci vivono
accanto, spesso i nostri stessi vici-
ni di casa che nel giro di pochi
mesi si ritrovano a non farcela più.
Gli sportelli Strade della Caritas (12 in tutta la diocesi, il tredicesimo apre a inizio 2014 a Breganze) in rete con i 100 Centri di
Ascolto parrocchiali o vicariali, aiutano chi è in difficoltà a superare
un momento difficile, con aiuti
economici per evitare lo sfratto o la
chiusura della fornitura di acqua,
luce e gas, ma anche accompagnandoli nel rivedere le spese e i
consumi, nel cercare uno stile di
vita più essenziale, necessario
quando il lavoro si fa saltuario e
precario.
bilità di reddito, con la visita a tutti gli anziani della nostra zona.
Insieme al sindaco siamo andati a trovarli tutti, per fare loro gli
auguri e per far sentire la vicinanza della comunità. Estendere a
loro una proposta di solidarietà
verso chi soffre, ci è parso il modo
di far sentire utile e importante
chi, per motivi d’età, tende un po’
a isolarsi e a chiudersi in se stesso.
Abbiamo voluto dire loro che,
anche se sei in là con gli anni, c’è
ancora molto che puoi fare per gli
altri, e la tua partecipazione è
importante».
Questo scambio di servizio e
solidarietà ha anche il vantaggio di
far incontrare chi come cristiano si
impegna per il prossimo con chi
non frequentando la chiesa dimostra senso civico e attenzione ai
più deboli.
Dal dicembre 2009 al luglio 2013 le
famiglie sostenute con questo progetto sono state 456 per un totale
di 310mila euro, e questo dato sottintende, quindi, un notevole
numero di altre famiglie, singoli e
gruppi che hanno saputo farsi carico di chi subisce le conseguenze
più gravi della crisi, dimostrando
senso di responsabilità e sensibilità. Fra i donatori ci sono aziende e
associazioni di categoria che hanno devoluto somme consistenti al
progetto e diffuso l’iniziativa fra i
dipendenti, famiglie e gruppi parrocchiali che si son fatti solidali
con chi è in difficoltà.
Un’esperienza di servizio importante per i bambini della Prima Comunione
Dai banchi di scuola, alla “cena bianca”
I piccoli saranno vestiti di bianco e consegneranno i piatti in tavola.
Il ricavato sosterrà il
progetto dei “Sostegni
di vicinanza”
È questo il pensiero che ha ispirato anche Giuditta Battistin,
catechista e animatrice Caritas
del vicariato di Dueville. Insieme
agli organizzatori della manifestazione culturale Eticamente,
che ogni anno il Comune propone
nel mese di maggio, Giuditta ha
pensato di coinvolgere i bambini
della Prima Comunione in
un’esperienza di servizio che dai
banchi del catechismo li porta in
mezzo ai concittadini.
L’idea è stata quella di aderire
alla “Cena Bianca”, un evento
Caritas diocesana vicentina
Contrà Torretti, 38
36100 Vicenza
nato a Parigi e diffusosi in diversi Paesi europei, offrendo un piatto di gnocchi: il ricavato della
serata viene devoluto ai Sostegni
di Vicinanza. «Saranno proprio
questi bambini a servire in tavola
il piatto e a distribuire i biglietti
che spiegano il progetto dei
Sostegni di Vicinanza», spiega la
catechista.
Come funziona la cena? Tutti i
gruppi partecipanti si presentano
al banchetto vestiti di bianco a
significare la sobrietà e l’attenzione all’ambiente e al cibo sano.
Ogni gruppo invitato poi propone
una pietanza, avendo cura di utilizzare ingredienti semplici e
digeribili. Si portano le stoviglie
da casa, in modo da non inquinare l’ambiente con la plastica.
Il luogo dovrebbe essere deciso in
gruppo e all’ultimo momento, ma
per questioni organizzative a
Dueville si è deciso di incontrarsi all’oratorio. Naturalmente sono
invitati tutti quelli che vorranno
mettersi in gioco, ritrovando il
gusto dell’incontro e del dialogo,
per conoscersi e passare un po’ di
tempo insieme. «In questo contesto laico - spiega Giuditta Battistin - i nostri bambini si presenteranno, come gruppo cristiano aperto alla comunità.
E lo faranno sperimentandosi
in quello che dovrebbe essere il
servizio che sempre dovrebbero
fare a casa, aiutare i genitori nel
momento del pasto».
Per i catechisti è una splendida
occasione per far capire che la
Prima Comunione non è un
momento per ricevere regali, ma
è l’incontro con Gesù, cioè aprendosi all’altro, al prossimo.
«Aggiungere all’entusiasmo dei
bambini il messaggio dei Sostegni
di Vicinanza è poi un modo per
ricordare alle famiglie di Dueville
che i poveri sono anche tanto
vicino a noi e non solo nei Paesi
del Terzo Mondo», conclude la
catechista.
Bambini alla Prima Comunione
tel. 0444-304986 - fax 0444-304990
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