Ho sconfitto il Demone della Nicotina
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Ho sconfitto il Demone della Nicotina
Riccardo Micelotta Ho sconfitto il demone della nicotina Edizioni www.corebook.net [email protected] Piccoli segreti d’un ex fumatore convinto, per fuggire dalla prigione del vizio e tornare a respirare l’aria pura e fina delle terre libere. Alla mia amata moglie e compagna di viaggio Maria Laura ed ai miei bellissimi e dolcissimi figlioletti Leonardo ed Eleonora. Grazie a loro sono riuscito a trovare la forza ed il coraggio di affrontare il demone e sconfiggerlo. INDICE Capitolo 1 Capitolo 2 Capitolo 3 Capitolo 4 Capitolo 5 Capitolo 6 Capitolo 7 Capitolo 8 Capitolo 9 Capitolo 10 Capitolo 11 Capitolo 12 Capitolo 13 Capitolo 14 Capitolo 15 Capitolo 16 INTRODUZIONE LA MIA STORIA DI FUMATORE PRIME SIGARETTE IL VIZIO TENTATIVI FALLITI LA MIA VITTORIA SUL DEMONE LA PUBBLICITA’ OCCULTA CONSEGUENZE SULLA SALUTE FORZA DI VOLONTA’ IL METODO NRT ALTRE TERAPIE IL MIO METODO IL MOMENTO OPPORTUNO STRATEGIE ATTIVITA’ DIVERSIVE PROGRAMMI DISINTOSSICANTI CONCLUSIONI INTRODUZIONE Il fumo è uno dei principali drammi dell’età contemporanea e nonostante vi sia una sempre maggiore consapevolezza dei danni che provoca, permane significativamente alta la percentuale di popolazione interessata dal fenomeno. Sempre più giovani e più donne iniziano a fumare a dispetto di qualsivoglia campagna mediatica o legislazione anti-fumo (da qualche anno anche in Italia vige il divieto di fumare nei luoghi pubblici). Gli adolescenti cominciano a fumare, il più delle volte quasi per gioco, sentendosi così più grandi e spavaldi. Al contrario diverse donne tendono ad interiorizzare comportamenti considerati in passato come tipicamente maschili (le cosiddette donne androgene). Tuttavia il motivo dominante che spinge le donne a fumare è probabilmente quello di apparire più sofisticate. Una volta che si comincia si pensa anche di poter smettere quando lo si voglia a proprio piacimento, rimandando continuamente la fatidica data, finché non ci si accorge d’esser rimasti invischiati in una tremenda trappola apparentemente senza via d’uscita. Si entra, senza neanche accorgersene, in un circolo vizioso della mente che si autoalimenta da sé, facendoci oscillare tra lo spasmodico desiderio d’una sigaretta e la sensazione d’impotenza e frustrazione causata dal non riuscire a smettere. Per quanto riguarda il mio caso, mi sento in dovere di scrivere che dopo ben 22 anni di frustrazioni e falliti tentativi di smettere, è stata proprio la lettura d’un libro ad indurmi, una volta per tutte, a dire no al fumo, senza peraltro accusare nessuna particolare fatica. Si tratta del libro di Allen Carr ”E’ facile smettere di fumare se sai come farlo”. In tutta franchezza, pur avendomi svelato degli aspetti del fenomeno di cui non ero pienamente consapevole e pur avendo contribuito in modo significativo alla maturazione della mia scelta, non ho seguito le prescrizioni del metodo “Easyway” di Allen Carr. In realtà diverse persone non hanno avuto successo con questo metodo e molte, dopo esserci riuscite, sono successivamente tornate a fumare. A mio modesto parere, pur condividendo in gran parte l’apparato teorico proposto da Carr, non condivido il messaggio che smettere sia facile. Infatti viene naturale pensare che ciò che si ottiene senza fatica lo si può parimenti perdere facilmente. In altre parole, il pensiero che smettere non comporti o non abbia comportato nessun particolare sacrificio, potrebbe indurci ad un comportamento superficiale e ad un abbassamento del livello di guardia nei confronti del demone del fumo. Allen Carr ha inoltre la pretesa di proporre un unico metodo uguale per tutti, senza prendere in considerazione il fatto che esistono diverse tipologie di fumatori. E’ a mio avviso importante elaborare un metodo flessibile che sia adattabile caso per caso. Nel mio caso è stato sufficiente far propria la teoria e smascherare il grande demone della mente per riuscire nell’impresa di smettere, senza attenermi alle istruzioni di Carr ed esercitando su me stesso la giusta forza di volontà. Nel metodo “Easyway” la forza di volontà non ha invece nessuna rilevanza, essendo ritenuta responsabile delle crisi depressive che seguono ai tentativi di smettere fondati sui metodi tradizionali (i quali si basano appunto sulla forza di volontà). Occorre a mio avviso trovare la giusta via di mezzo, ponendo l’accento sia sulla necessità di far luce sul lavaggio del cervello che il fumatore subisce per mezzo di una gigantesca pubblicità occulta che sull’importanza della forza di volontà. Questa deve avere la funzione soprattutto di tenere alto il livello di attenzione e di controllare i riflessi condizionati. Infatti molti ex fumatori hanno testimoniato che anche dopo diverso tempo si può avere un improvviso e fortissimo desiderio di fumare, che si può controllare solo esercitando su se stessi un’intensa forza di volontà. E’ pur vero, come spiega Carr, che basarsi solo su di essa implichi il presupposto che il “non fumare” sia avvertito come un grande sacrificio, dal quale può scaturire la depressione.