Termoli

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Lunedì 1 ottobre 2012
C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: termoli@primopianomoli
Dopo gli interrogatori primaverili il magistrato chiamato a decidere sulle misure cautelari
Novità sugli assenteisti
Il gip Aceto potrebbe depositare oggi le decisioni sugli indagati
TERMOLI. Il magistrato Aldo Aceto torna
oggi in servizio dopo il suo periodo di ferie.
Fin qui nulla di clamoroso sembrerebbe, se
non per la campagna europea che sta toccando diverse capitali per il diritto dei ragazzi
down a divertirsi nei parchi gioco. La presenza di Aceto, in qualità di giudice per le indagini preliminari, dovrebbe dare una smossa
concreta all’inchiesta sull’assenteismo all’Asrem. Fascicolo aperto alla procura di Larino su impulso del Pm Luca Venturi nel febbraio 2011, cioè un anno e mezzo fa e sfociato nel clamoroso blitz con contestazioni e
perquisizioni del 15 marzo scorso. Un periodo di riposo lontano dagli uffici del palazzo
di giustizia frentano e dalle aule, che lo vedono come giudice del lavoro e in funzione giudicante, potrebbe essere stato foriero di quelle decisioni che si attendono ormai da quasi
cinque mesi. Dopo aver interrogato 45 dei 52
i relativi dipendenti. La
questione deflagrò pubblicamente circa 13 mesi dopo
l'avvio dell'inchiesta, a metà marzo, con un blitz vero
e proprio condotto dai carabinieri del Nas di Campobasso, che contestarono gli
addebiti con delle perquisizioni contestuali. Diversi i
reati ipotizzati, tra cui l'alIl blitz sull’assenteismo all’Asrem
lontanamento ingiustificato
dal posto di lavoro, la truffa
indagati tra aprile e maggio, dovrà sciogliere ai danni dello stato e la falsità ideologica, con
la riserva su quali provvedimenti emettere, l'acquisizione dei cartellini marcatempo, i cooltre a poter avviare anche la notifica dell'av- siddetti badge magnetici, che nella primavera
viso di conclusione delle indagini prelimina- 2011 videro un minuzioso controllo sulle sinri, qualora ravvisasse di avere in mano ormai gole posizioni di medici, infermieri, amminitutti gli elementi per una congrua valutazio- strativi, veterinari, tirocinanti e psicologi
ne. Nel mirino le strutture sanitarie costiere e coinvolti.
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L’allarme lanciato su Facebook: “Fate attenzione all’ingresso del Veneziale, quegli uomini non sono volontari”
Ospedale, caccia aperta ai truffatori
Due individui spillano soldi ai cittadini per fantomatiche attività benefiche
Altro che iniziative benefiche, quelli lì spillano solo soldi ai cittadini: attenti a quei
due! Evitate di farvi truffare.
Questo, in sintesi, un avviso
– definito importante - che
circola da un paio di giorni su
Facebook.
I due presunti truffatori si
aggirerebbero davanti all’ospedale Veneziale di Isernia. Si tratta di due uomini che
“spesso sostano in ospedale
nei pressi dell’atrio dell’ingresso visitatori e chiedono
soldi approfittando del buon
cuore degli utenti e dei familiari dei degenti. Non credete
alle bugie che dicono. Non
fate offerte. Non sono volontari ospedalieri”. In effetti non
è la prima volta che vengono
segnalate situazioni del genere. Veri e propri truffatori si
fingono rappresentanti di associazioni onlus e spillano
soldi agli ignari cittadini, con-
L’ingresso del Veneziale
vincendoli che stanno facendo un’opera buona nei confronti di persone svantaggiate. Per rendere piu’ credibile
la messinscena esibiscono
tesserini che certificherebbero l’appartenenza a fantomatiche associazioni. Peccato,
però, che spesso e volentieri
si scopre che queste associazioni non esistono affatto. È
già accaduto in passato: in
piu’ di un’occasione le forze
dell’ordine, dopo avere fatto
le opportune verifiche su
questi pseudo volontari, hanno scoperto che si erano inventati tutto. Nel frattempo,
però, carpendo la buona fede
della gente, avevano già incassato fior di euro. Ora sul
social network sembra essere partita la caccia alle due
persone che negli ultimi tempi hanno chiesto fondi per
non meglio precisate attività.
C’è chi propone di avvisare
al polizia, chi semplicemente dice di ignorarli. In ogni
caso, è sempre bene chiedere
informazioni dettagliate sul
tipo di raccolta fondi che si
sta facendo. Per due motivi.
Il primo: se ci si dimostra diffidenti e incalzanti con le domande (oppure si dice: “Mi
dà i suoi Dati? Così contatto
la polizia per chiedere se siete autorizzati), i truffatori troveranno una scusa e spariranno. Il secondo: se i volontari
sono davvero autorizzati da
associazioni riconosciute, si
farà del bene a chi ne ha realmente bisogno.
Isernia
Lunedì 1 ottobre 2012
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Sanità, il dibattito
esce da Facebook
L’iniziativa promossa da Sorbo
ISERNIA. Dal mondo virtuale a quello reale, la banda del buco apre la discussione sulla sanità molisana e chiede la rimozione dei vertici dell’Asrem, alla luce dei rilievi mossi recentemente dal tavolo tecnico romano. Il gruppo che ha preso il nome dall’ultimo libro del giornalista Antonio Sorbo è nato qualche mese fa su Facebook e nel corso del tempo ha raccolto idee,
opinioni, denunce e proposte tali che i protagonisti delle diverse discussioni hanno deciso di coinvolgere la comunità pentra
in carne ed ossa, non solo quella che popola il mondo di internet. Così il dibattito si è trasferito dalle pagine del noto social
network alla sala gialla della Provincia, luogo scelto da Sorbo
per promuovere il primo incontro sul tema dell’offerta sanitaria
regionale e su tutte le vicende collegate all’annoso problema relativo al piano di rientro dal deficit regionale. “Abbiamo deciso di organizzare questa iniziativa coinvolgendo chi nella sanità ci sta quotidianamente e in maniera temeraria, in quanto sono tempi in cui le persone non partecipano volentieri ad assemblee del genere - ha spiegato l’esponente di Sinistra ecologia e
libertà - ritenevamo giusto far sentire la voce dei cittadini, degli utenti e degli addetti ai lavori, cioè i pareri che non vengono mai ascoltati. Si sono fatte audizioni e si prendono decisioni che, da come vedo, non tengono conto di chi ogni giorno è
chiamato ad operare nella sanità e di chi ne fruisce”. Sorbo ha
aperto i lavori davanti ad una platea composta da numerosi tecnici, quali il primario facente funzioni del Pronto soccorso dell’ospedale Veneziale Lucio Pastore, il sindacalista e medico
agnonese Italo Marinelli, segretario regionale dell’Anaao - Assomed, il senatore Giuseppe Astore, membro della commissione sanità di Palazzo Madama e di alcuni esponenti della politica locale come Giuseppe Caterina, Ennio Mazzocco e l’assessore dell’ente di via Berta Filomena Calenda. Nel suo intervento il consigliere provinciale di opposizione ha lanciato una provocazione forte, indirizzando un appello al centrosinistra e agli
organi preposti al controllo sui conti pubblici. La richiesta di
Sorbo è quella di avviare un’attenta verifica sull’operato dei
vertici dell’Asrem, per poi chiedere ufficialmente la loro rimozione. “Dal verbale dell’ultimo tavolo tecnico sulla sanità molisana tenutosi a Roma si evince che sono stati richiesti i dettagli degli incentivi pagati dall’azienda sanitaria. Questo al fine
di valutare la possibilità che si profili un danno erariale - ha
spiegato - dagli atti risulterebbe infatti che la ‘triade’ composta
dal direttore generale Percopo, dal direttore sanitario Paglione
e dal direttore amministrativo Testa abbia usufruito di compensi aggiuntivi a quelli previsti, nonostante tutti e tre abbiano proceduto ad un’attività ordinaria”. Inoltre nell’ultima riunione capitolina è stato posto l’accento su altre due questioni in particolare, ovvero la “rottamazione” dei medici e la gestione del turn
- over del personale e anche su questo Sorbo ha chiesto che si
analizzi l’ammontare di spesa autorizzato dall’azienda sanitaria
molisana. Il dottor Lucio Pastore ha poi illustrato le proposte
che da almeno 10 anni a questa parte sta portando all’attenzione delle istituzioni, insieme ad un gruppo di colleghi e che sono finalizzate a gettare le basi di una ripartenza del sistema. “La
razionalizzazione deve andare su alcuni punti essenziali: riorganizzazione del territorio, riduzione delle strutture per acuti,
integrazione degli ospedali, lungodegenza, residenze assistite e
assistenza domiciliare - ha affermato Pastore - se tutto questo si
integra in maniera tale da rispondere al bacino di utenza allora
risparmieremmo soldi e avremmo una sanità migliore. Probabilmente è quello che sta facendo il commissario Filippo Basso, il quale ha esautorato completamente i politici, poiché dopo
tanti anni non sono stati capaci di dare risposte alle esigenze
della sanità molisana”.
Valentina Ciarlante
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AZIONE ISERNIA
REDAZIONE
Ospedale Santissimo Rosario: a breve i cittadini saranno chiamati a partecipare ad un’assemblea pubblica
Il comitato non si arrende e prepara la lotta
Amarezza per la decisione del Consiglio di Stato che sospende l’ordinanza del Tar
di Marco Fusco
Ospedale Santissimo Rosario, il Comitato chiama i
venafrani a raccolta. Convocata per sabato prossimo, 6
ottobre, alle ore 17,30,
un’assemblea pubblica presso la sala don Orione, a pochissimi passi dal nosocomio cittadino. La decisione
presa dal Consiglio di Stato
di sospendere l’efficacia dell’Ordinanza del Tar Molise
emessa lo scorso 31 agosto,
ha lasciato tutti di stucco. Le
polemiche sono accesissime
e riscaldate, tra l’altro, da
opinioni di parte in non pochi casi. La città da questa
mattina sarà tappezzata di
manifesti per annunciare
questo appuntamento aperto
a tutti, operatori sanitari, cittadini, politici locali e regionali. Il Comitato vuole vedere chi veramente è ancora di-
sponibile per portare avanti una durissima battaglia che
non promette nulla
di buono per le sorti
future dell’Ospedale
di Venafro. “ Non è
più tempo di scherzare e di attenderedichiara Gianni
Vaccone ( presidente del Comitato “ SS
Rosario”)- Chiediamo a tutti i venafrani di partecipare a quest’assemblea e di prepararsi alla
lotta dura. Anche con l’occupazione del SS. Rosario e
con nuove manifestazioni
sempre più eclatanti. Lancio
un appello anche ai giovani,
alle associazioni, ai politici
che hanno a cure le sorti della città. Non possiamo ricevere schiaffi in faccia una
continuazione. Non hanno
neppure fatto arrivare il ri-
corso a Roma che i giudici
hanno deciso.
Un provvedimento senza
precedenti che riduce la nostra autonomia e quella di
tutto il Molise. Ormai non
contiamo più nulla, né conta l’assistenza ai malati e
persino la redditività e l’importanza dei singoli ospedali. Siamo davvero arrivati-
conclude Vaccone- all’ultima spiaggia. Ora o mai
più”. Sabato pomeriggio
dunque la mobilitazione generale. Ma le motivazioni
addotte dal Consiglio di Stato, nel decreto emesso nei
giorni scorsi, lascia poche
speranze di salvezza per i
piccoli ospedali. Si cita la
legge di revisione della spe-
sa pubblica del Governo
Monti, nella quale è scritto
a chiare lettere la morte degli ospedali di minore entità. Pochi margini di manovra per tentare di lanciare
un’ancora di salvezza per il
nosocomio venafrano. La
chiusura definitiva del glorioso Santissimo Rosario è
veramente dietro l’angolo.
La Sanità pubblica molisana oramai è nelle mani dei
due Commissari governativi Rosato e Basso, e della
giustizia ordinaria( attese le
udienze del 19 ottobre del
Consiglio di Stato e dell’8
novembre del Tar Molise).
In mezzo c’è solo il Comitato “SS. Rosario” che non
demorde e che lotta anche
contro l’indifferenza dei politici locali. Pronto a difendere con le unghia e con i
denti quello che c’è rimasto
del nosocomio cittadino.