Sanità, F Sanità, F Sanità, F Sanità, F Sanità, Frattura parla

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Sanità, F Sanità, F Sanità, F Sanità, F Sanità, Frattura parla
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13 - ANNO XVI - N. 1
UGLIO 20
VENERDÌ 12 LLUGLIO
190
201
RED
AZIONE ISERNIA
REDAZIONE
Alle 19.30 in via dei Mulini. I venafrani vogliono sapere di che morte morirà l’ospedale locale
Sanità, Frattura parla alla città
In occasione dell’inaugurazione della sede del Comitatto Ss Rosario
di Mar
co FFusco
usco
Marco
Grande attesa a Venafro
per l’arrivo del Governatore
del Molise Paolo Di Laura
Frattura che sarà presente
al taglio del nastro della
nuova sede del comitato
“Santissimo Rosario”, in via
dei Mulini, alle spalle della
villa comunale. Una ghiotta
occasione a disposizione
del primo inquilino di Palazzo Moffa per parlare di sanità e, soprattutto, per dire
ai venafrani di che morte
deve morire l’Ospedale
Santissimo Rosario di Venafro. L’espressione ultima il
Quotidiano l’ha presa in
prestito dal pensiero di tanti
cittadini. “ Vogliamo almeno sapere di che morte
muore il nostro ospedale- ci
12
ore
Il go
ernatore
govvernat
Frattura
dichiara un gruppo di venafrani lungo il corso principale della città-. Chiude non
chiude, lo vogliamo sentire
direttamente dalla bocca
del nostro presidente. Ecco
perché andremo in massa
in via dei Mulini per sapere
lo stato dell’arte e, soprat-
Il president
e
presidente
del comitat
o
comitato
Vaccone
tutto, conoscere il piano
della regione in materia di
Sanità.” L’appuntamento
con Frattura è per le 19,30
di questa sera. Al suo fianco ci sarà, tra gli altri, anche l’assessore regionale
Massimiliano Scarabeo e il
consigliere regionale Vin-
L’assessore
Scarabeo
cenzo Cotugno. All’inaugurazione della nuova sede
del comitato pro ospedale
presieduto da Gianni Vaccone ci sarà anche il sindaco di Venafro Antonio Sorbo. Vaccone e Sorbo dunque avranno modo di ascoltare il capo dell’esecutivo
Il sindaco
Sorbo
regionale nonché commissario e assessore regionale alla sanità. Insomma, il
futuro del Santissimo Rosario è nelle mani di Frattura.
Si parlerà di reparti da salvare, di Pronto Soccorso,
personale, manutenzione
ordinaria e straordinaria
della struttura che comincia a fare acqua da tutte le
parti. Che fine farà Ortopedia, sarà trasferita al Veneziale di Isernia? Vaccone
ma in modo particolare il
primo cittadino, si faranno
interprete delle istanze dei
cittadini al cospetto del Governatore del Molise che
dovrà convincere i presenti
sulla bontà del suo piano di
riordino della rete ospedaliera regionale. I piccoli
ospedali come Larino,
Agnone e Venafro, che fine
faranno? Questa la domanda che sarà rivolta con insistenza questa sera da tutti. I venafrani sperano di ricevere risposte precise e
non evasive come è successo finora.
Termoli
Venerdì 12 luglio 2013
C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: termoli@primopianomoli
Per l’abbandono del suo posto all’Asrem dovrà restituire quasi mille euro
A spasso invece di lavorare,
sanzionato dipendente infedele
La Corte dei Conti ha condannato uno degli assenteisti
TERMOLI. Le immagini di
quei dipendenti Asrem con la
busta della spesa o in tenuta
da mare che timbravano il
cartellino e alla chetichella
uscivano di soppiatto per dedicarsi a tutt’altre faccende
che le mansioni previste dal
contratto di lavoro, avevano
davvero indignato l’opinione
pubblica, scatenando una reazione contro quegli impiegati
e altri profili sanitari infedeli
verso gli obblighi verso la
pubblica amministrazione.
L’inchiesta simbolo del 2012,
sfociata nei blitz all’Asrem e
nelle perquisizioni di auto e
uffici. Dopo la fase istruttoria,
che ha visto l’applicazione di
ben trenta misure cautelari,
arrivano anche i primi giudizi
di responsabilità.
Tra i 52 indagati, la sezione
giurisdizionale della Corte dei
Conti del Molise, composta
dai magistrati Micheal Sciascia, Tommaso Miele e Massimo Gagliardi, ha condannato lo scorso 4 luglio il dipendente G. C. che tra il febbraio
e il giugno 2011 in decine di
occasioni è stato pizzicato dagli investigatori nell’allonta-
narsi dal posto di lavoro in
modo assolutamente ingiustificato, al volante della sua
Opel Corsa grigia, sempre
senza marcare il cartellino segnatempo.
A volte fughe per poco meno
di un’ora, altre addirittura tra
due ore e mezza a tre ore,
quindi metà turno. Per i magistrati contabili, il dipendente
infedele oltre ad aver cagionato oltre ad aver cagionato all’Amministrazione di appartenenza un danno patrimoniale pari alla retribuzione inutilmente corrisposta per il lasso
di tempo durante il quale si è
protratta la sua assenza, determinato in 494,09 euro, e ha
avuto anche una ripercussione
negativa sull’immagine dell’ente, in conseguenza del rilievo attribuito al fenomeno
dagli organi di stampa locale.
Il danno all’immagine, ad avviso di questa Procura, può
essere equitativamente determinato in un ammontare pari
a quello del danno patrimoniale, e dunque in ulteriori
494,09 euro. Il danno complessivo da risarcire, in definitiva, è pari a 988,18 euro.
Da ultimo, va sottolineato che
per le condotte in parola stata
disposta dal Gip presso il Tribunale di Larino la misura
cautelare della sospensione
dal servizio. Al signor G. C. il
procedimento costerà altre
325,44 euro per le spese di
giudizio, in attesa di conoscere quello che potrà essere il
duplice snodo penale e disciplinare.
Lasciava il suo ufficio all'Asrem invece di lavorare, condannato assenteista http://www.termolionline.it/notizie/lasciava-il-suo-ufficio-allasrem-in...
Lasciava il suo ufficio all'Asrem invece di lavorare,
condannato assenteista
TERMOLI.
TERMOLI Danni d’immagine almeno pari a quelli realmente provocati con l’assenza sul posto di lavoro.
La Corte dei Conti non ha dubbi, le responsabilità erariali degli assenteisti Asrem sono evidenti e per
questo, in quota parte, dovranno restituire soldi percepiti indebitamente.
E’ stato condannato il primo dei 52 dipendenti della sanità pubblica pizzicati dalle telecamere del Nas a
fare tutt’altro che il proprio dovere, nel periodo che va dal febbraio 2011 al giugno dello stesso anno.
Le immagini di quei dipendenti Asrem con la busta della spesa o in tenuta da mare che timbravano il
cartellino e alla chetichella uscivano di soppiatto per dedicarsi a tutt’altre faccende che le mansioni
previste dal contratto di lavoro, avevano davvero indignato l’opinione pubblica, scatenando una reazione
contro quegli impiegati e altri profili sanitari infedeli verso gli obblighi verso la pubblica
amministrazione. L’inchiesta simbolo del 2012, sfociata nei blitz all’Asrem e nelle perquisizioni di auto
e uffici.
Dopo la fase istruttoria, che ha visto l’applicazione di ben trenta misure cautelari, arrivano anche i primi
giudizi di responsabilità. Tra i 52 indagati, la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Molise,
composta dai magistrati Micheal Sciascia, Tommaso Miele e Massimo Gagliardi, ha condannato lo scorso
4 luglio il dipendente G. C. che tra il febbraio e il giugno 2011 in decine di occasioni è stato pizzicato
dagli investigatori nell’allontanarsi dal posto di lavoro in modo assolutamente ingiustificato, al volante
della sua Opel Corsa grigia, sempre senza marcare il cartellino segnatempo.
A volte fughe per poco meno di un’ora, altre addirittura tra due ore e mezza a tre ore, quindi metà turno.
Per i magistrati contabili, il dipendente infedele oltre ad aver cagionato oltre ad aver cagionato
all’Amministrazione di appartenenza un danno patrimoniale pari alla retribuzione inutilmente
corrisposta per il lasso di tempo durante il quale si è protratta la sua assenza, determinato in 494,09
euro, e ha avuto anche una ripercussione negativa sull’immagine dell’ente, in conseguenza del rilievo
attribuito al fenomeno dagli organi di stampa locale. Il danno all’immagine, ad avviso di questa Procura,
può essere equitativamente determinato in un ammontare pari a quello del danno patrimoniale, e
dunque in ulteriori 494,09 euro. Il danno complessivo da risarcire, in definitiva, è pari a 988,18 euro.
Da ultimo, va sottolineato che per le condotte in parola stata disposta dal Gip presso il Tribunale di
Larino la misura cautelare della sospensione dal servizio.
Al signor G. C. il procedimento costerà altre 325,44 euro per le spese di giudizio, in attesa di conoscere
quello che potrà essere il duplice snodo penale e disciplinare.
Red
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12/07/2013 8.10