Classificazione delle materie prime
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Classificazione delle materie prime
Sono da considerarsi “Materia Prima”: i principi attivi gli eccipienti i contenitori Classificazione delle materie prime Secondo la funzione: Principi attivi Eccipienti Materiali di confezionamento • Secondo l’origine – – – – Origine biologica Origine biotecnologica Minerale Sintetica • Secondo l’attività (valida per i principi attivi: classificazione farmacologica) CARATTERIZZAZIONE DELLE MATERIE PRIME Le caratteristiche delle materie prime sono di fondamentale importanza per assicurare la qualità di un medicinale Controlli usuali sulle materie prime Identità Titolo Impurezze Contaminazione microbiologica Proprietà chimico-fisiche (es. solubilità, punto di fusione, distribuzione granulometrica, scorrevolezza…) CARATTERIZZAZIONE DELLE MATERIE PRIME Finalità: definizione e controllo di: Funzionalità tecnologica: capacità di una materia prima di assolvere una funzione fisico-meccanica nel prodotto finito. Idoneità biofarmaceutica: capacità di garantire le caratteristiche biofarmaceutiche del prodotto finito. I parametri fisico-farmaceutici possono infatti influenzare anche nel prodotto finito le caratteristiche: fisico-tecnologiche chimiche biofarmaceutiche e la stabilità fisica e chimica. ECCIPIENTI (sostanze inerti, veicoli, coadiuvanti…) Agenti funzionali che influenzano: La stabilità del principio attivo e della forma farmaceutica Il rilascio e assorbimento del principio attivo La fabbricazione delle forme farmaceutiche » Costituenti di base » Sostanze che svolgono precise funzioni per la fabbricazione dell forme farmaceutiche Requisiti degli eccipienti per uso farmaceutico Qualità Efficacia Funzionalità funzione svolta Sicurezza come viene svolta Incidenti legati ad una cattiva qualità degli eccipienti: Nigeria (1990): Sciroppo per la tosse contaminato con solventi; 109 morti India (1990) e Bangladesh (1992) Sciroppo di paracetamolo contaminato con dietilenglicole (origine:glicole propilenico); molti morti. Haiti (1996) Glicerina contaminata con dietilenglicole; 80 bambini morti. ECCIPIENTI: ASPETTI CRITICI Diversità - dell’origine (sostanze naturali, naturali ma modificate, miscele di sostanze naturali, sostanze di sintesi, sostanze organiche ed inorganiche) - dei materiali di partenza - dei processi di fabbricazione - dei processi di controllo La maggior parte degli eccipienti non sono fabbricati specificatamente fin dall’inizio per essere destinati ad un uso farmaceutico La qualità di un prodotto è stabilita mediante la definizione di specifiche ottimali. Per specifiche ottimali si intende una o più procedure analitiche che, associate ai limiti di accettazione, definiscono le caratteristiche qualitative (limiti d’impurezza e titolo del principio attivo) del prodotto in esame. Nelle farmacopee le specifiche di ciascun prodotto sono raggruppate in monografie; i metodi analitici e i reattivi utilizzati sono invece riportati nei capitoli generali MONOGRAFIE MATERIE PRIME CAPITOLI: titolo massa atomica o molecolare definizione e limiti del contenuto produzione (questa sezione pone l’attenzione su aspetti particolari del processo, sono istruzioni per i fabbricanti; non sono sempre complete per l’intero processo) caratteri (solubilità) identificazione (uno o più saggi per verificare l’identità del prodotto) saggi e dosaggi (impurezze e limiti di accettabilità) conservazione (solo quando sono richieste condizioni particolari di conservazione) etichette (indicazioni per dimostrare la conformità con la monografia stessa) avvertenze (pericoli quando si maneggiano determinate sostanze) impurezze (qualificate e rilevabili) Il concetto di PUREZZA cambia nel tempo in conseguenza dello sviluppo della chimica analitica Si definisce IMPUREZZA ogni componente della sostanza farmaceutica, ad esclusione dell’acqua, che abbia una struttura chimica diversa da quella della sostanza stessa IMPUREZZE SOSTANZE ESTRANEE: sostanze introdotte per contaminazione accidentale o adulterazione. Possono non esseere rilevate dai saggi di Farmacopea. IMPUREZZE TOSSICHE: composti caratterizzati da una significativa attività biologica indesiderata. Possono derivare dalla sintesi della materia prima, dal processo di preparazione della forma farmaceutica o dalla degradazione del prodotto finito. IMPUREZZE SOSTANZE CORRELATE: sono sostanze strutturalmente collegate ad una specifica materia prima, possono essere: prodotti di degradazione identificati o non identificati (impurezze che derivano dal procedimento di fabbricazione) Impurezze che si formano durante il periodo di validità del prodotto CONTAMINANTI DI PROCESSO: sostanze identificate o non identificate (con esclusione di quelle correlate e dell’acqua) presenti nel prodotto finito. Comprendono reagenti, prodotti inorganici, materie prime, solventi. IMPUREZZE PRODOTTI CONCOMITANTI: prodotti caratteristici di molte sostanze: isomeri ottici, geometrici, prodotti da biosintesi, che non sono considerate impurezze nel senso della farmacopea (es. antibiotici costituiti da miscele di diversi composti, isomeri ottici). IMPUREZZE DI SEGNALE: sostanze che forniscono informazioni sulla via sintetica seguita. Il produttore è tenuto a distinguerle dalle ordinarie. IMPUREZZE ORDINARIE: prodotti di reazioni secondarie o di degradazione, che non hanno un’attività biologica significativa e possono essere rilevate mediante i saggi di Farmacopea. IMPUREZZE La definizione dei limiti per la presenza di impurezze in sostanze farmaceutiche ha lo scopo di contribuire alla produzione di medicinali di qualità elevata (che rimangano tali per tutto il periodo di validità) a costi ragionevoli. La definizione di limiti per le impurezze delle materie prime è un processo complesso durante il quale dovrebbero essere presi in considerazione numerosi fattori IMPUREZZE Il profilo di impurezza di una materia prima farmaceutica è costituito dalla descrizione delle impurezze presenti in un lotto campione della sostanza e si riferisce ad uno specifico processo di produzione. Comprende: Identità delle impurezze o qualche riferimento analitico se queste non sono identificate; Limite di concentrazione di ciascuna sostanza osservata Classificazione di ciascuna impurezza identificata FATTORI DA CONSIDERARE NELLA DEFINIZIONE DEI LIMITI PER LE IMPUREZZE Tossicologia della sostanza che contiene che contiene una determinata quantità di impurezze e/o la tossicologia della impurezza contenuta; Via di somministrazione (topica, orale parenterale…) Dose giornaliera (frequenza di somministrazione e quantità) Tipo di popolazione (età e stato della malattia) Farmacologia delle impurezze (se necessario) Origine della sostanza (naturale, di sintesi, biotecnologica) Durata della terapia Possibilità di produrre una sostanza di qualità elevata a costi ragionevoli per l’utilizzatore DEFINIZIONE DEI LIMITI PER LE IMPUREZZE Esempio La glicerina è un solvente usato in molte forme farmaceutiche liquide. Si può preparare in molti modi, usando diversi materiali di partenza, che possono dare origine a impurezze diverse. In questi processi possono essere usati ossidi di metalli pesanti, cloro gassoso, grassi animali, oli e anche zuccheri (melassa di barbabietole). I contaminanti che ne derivano possono essere: metalli pesanti composti clorurati acidi grassi ed esteri glucosio e aldeidi da degradazione degli zuccheri. I limiti entro i quali le impurezze possono essere presenti nella glicerina per uso farmaceutico sono definiti nella relativa monografia. GLYCEROL Glycerolum (01/2008:0496) Halogenated compounds: maximum 35 ppm. To 10 ml of solution S add 1 ml of dilute sodium hydroxide solution R, 5 ml of water R and 50 mg of halogen-free nickel-aluminium alloy R. Heat on a water-bath for 10 min, allow to cool and filter. Rinse the flask and the filter with water R until 25 ml of filtrate is obtained. To 5 ml of the filtrate add 4 ml of alcohol R, 2.5 ml of water R, 0.5 ml of nitric acid R and 0.05 ml of silver nitrate solution R2 and mix. Allow to stand for 2 min. Any opalescence in the solution is not more intense than that in a standard prepared at the same time by mixing 7.0 ml of chloride standard solution (5 ppm Cl) R, 4 ml of alcohol R, 0.5 ml of water R, 0.5 ml of nitric acid R and 0.05 ml of silver nitrate solution R2. Sugars. To 10 ml of solution S add 1 ml of dilute sulphuric acid R and heat on a water-bath for 5 min. Add 3 ml of carbonate-free dilute sodium hydroxide solution R (prepared by the method described for carbonate-free 1 M sodium hydroxide (4.2.2)), mix and add dropwise 1 ml of freshly prepared copper sulphate solution R. The solution is clear and blue. Continue heating on the water-bath for 5 min. The solution remains blue and no precipitate is formed. Chlorides (2.4.4): maximum 10 ppm. 1 ml of solution S diluted to 15 ml with water R complies with the limit test for chlorides. Prepare the standard using 1 ml of chloride standard solution (5 ppm Cl) R diluted to 15 ml with water R. Heavy metals (2.4.8): maximum 5 ppm. Dilute 8 ml of solution S to 20 ml with water R. 12 ml of the solution complies with limit test A. Prepare the standard using lead standard solution (1 ppm Pb) R. Water (2.5.12): maximum 2.0 per cent, determined on 1.000 g. Sulphated ash (2.4.14): maximum 0.01 per cent, determined on 5.0 g after heating to boiling and ignition. PRODOTTI BIOLOGICI OTTENUTI CON LA TECNOLOGIA DEL DNA RICOMBINANTE La monografia generale P. E. 8 (e F.U.XII) dà i requisiti generali per lo sviluppo e la produzione di questi prodotti. IMPUREZZE Nel caso dei medicinali biotecnologici il livello di impurezze presenti è un problema di grande rilevanza in termini di Qualità, Sicurezza ed Efficacia. E’ necessario ridurre al minimo le impurezze legate alla cellula ospite e al processo, scegliendo un processo di produzione e purificazione adeguato. IMPUREZZE Questo vale anche per le impurezze legate alla proteina, come i prodotti di degradazione. Preservare la struttura nativa della proteina è essenziale non solo durante la produzione ma anche nello stoccaggio e nella manipolazione. Da questo punto di vista le proteine sono differenti dai farmaci a basso peso molecolare perché sono soggette a diversi tipi di reazione di degradazione a livello della struttura primaria e delle strutture di ordine superiore. IMPUREZZE: AGGREGATI PROTEICI Sono prodotti di degradazione problematici da affrontare sia analiticamente che ai fini dell’attività di formulazione. Con le tecniche analitiche attualmente a disposizione non è possibile caratterizzare completamente gli aggregati. In una forma di dosaggio possono coesistere diversi tipi di aggregati in piccole quantità. La difficoltà analitica è ancora maggiore per le forme farmaceutiche a rilascio modificato o per i liquidi per infusione (molto diluiti). IMPUREZZE: AGGREGATI Nonostante gli enormi progressi nella produzione e formulazione di proteine terapeutiche, la comprensione, individuazione e prevenzione della formazione di aggregati proteici rimangono fra le maggiori sfide in ambito farmaceutico. Dal punto di vista clinico gli aggregati non solo modificano l’efficacia, ma – anche in minime quantità – possono causare problemi di sicurezza compresa l’immunogenicità Materie prime: requisiti di qualità relativi alle impurezze I requisisti di qualità sono riportati: nelle monografie delle singole sostanze che prescrivono i criteri di accettazione per le singole impurezze; nella monografia generale “Sostanze per Uso Farmaceutico” che dà indicazioni sulla qualificazione, identificazione e dichiarazione delle impurezze. SOSTANZE PER USO FARMACEUTICO monografia presente nel capitolo Monografie Generali da applicare alle monografie di tutte le sostanze presenti nella Farmacopea l’autorità competente può decidere di applicare questa monografia anche ad altre sostanze. QUALIFICAZIONE: il processo di acquisizione e valutazione dei dati che stabiliscono la sicurezza biologica di una singola impurezza o un determinato profilo di impurezza al/ai livello/i specificati. P.E. 8 Sostanze per uso farmaceutico Tabella 2034.-1. – Dichiarazione, Identificazione e Qualificazione delle impurezze organiche nelle sostanze attive Uso Dose massima giornaliera Uso umano ≤2 g /giorno o uso umano e veterinario Uso umano o uso umano > 2 g/giorno e veterinario Uso solo veterinario Non applicabile Soglia di dichiarazione Soglia di identificazione Soglia di qualificazione > 0,05 per cento > 0,10 per cento o assunzione quotidiana > di 1,0 mg (la più bassa delle due) > 0,15 per cento o assunzione quotidiana > di 1,0 mg (la più bassa delle due) > 0,03 per cento > 0,05 per cento > 0,05 per cento > 0,1 per cento > 0,2 per cento > 0,5 per cento SUBSTANCES FOR PHARMACEUTICAL USE PH. EUR. 8 Reporting threshold Identification threshold Qualification threshold > 0.1 per cent > 0.5 per cent > 1.0 per cent Table 2034.-2. – Reporting, identification and qualification of organic impurities in peptides obtained by chemical synthesis Specific thresholds may be applied for impurities known to be unusually potent or to produce toxic or unexpected pharmacological effects. If the individual monograph does not provide suitable control for a new impurity, a suitable test for control must be developed and included in the specification for the substance. The requirements above do not apply to biological and biotechnological products, oligonucleotides, radiopharmaceuticals, products of fermentation and semi-synthetic products derived therefrom, to crude products of animal or plant origin or herbal products. Problemi emergenti: impurezze nei principi attivi ottenuti per sintesi chimica Nella attuale situazione socio-economica industriale (globalizzazione) la presenza di impurezze nelle materie prime fuori brevetto prodotte a livello mondiale ha significativa importanza; infatti: 1. le impurezze descritte in una monografia di un principio attivo sono quelle che si trovano nei processi di sintesi nati al momento della stesura della monografia; 2. le impurezze derivanti da processi di fabbricazione diversi possono non essere le stesse e pertanto la monografia può non essere in grado di garantire la sicurezza d’uso di prodotti di qualsiasi origine. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE Certification of Suitability to monographs of the European Pharmacopoeia (CEP) E’ la procedura per la certificazione della adeguatezza delle monografie della Farmacopea per il controllo della purezza di un prodotto ottenuto mediante un dato processo. E’ un supporto all’uso delle monografie nella richiesta per l’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) di un medicinale. Informazioni sulla procedura sono disponibili presso il Segretariato o sul sito web EDQM (http://www.pheur.org) DRUG MASTER FILE (DMF) E’ un documento contenente le informazioni necessarie a dimostrare che la qualità della materia prima utilizzata è adeguatamente controllata, tramite le specifiche proposte dal richiedente. Il DMF completo è noto soltanto al produttore della materia prima ed alle autorità. Il richiedente (utilizzatore della sostanza) conosce solo la parte aperta: breve descrizione del metodo di fabbricazione potenziali impurezze con eventualmente dati sulla tossicità delle stesse Farmacopea Ufficiale Italiana XII ed. CONTENUTO I. II. PREFAZIONE PREFAZIONE ALLA VI EDIZIONE DELLA FARMACOPEA EUROPEA III. INTRODUZIONE ALLA VI EDIZIONE DELLA FARMACOPEA EUROPEA IV. COMMISSIONE PERMANENTE PER LA REVISIONE E LA PUBBLICAZIONE DELLA FARMACOPEA UFFICIALE V. COMMISSIONE DELLA FARMACOPEA EUROPEA VI. CONTENUTO DELLA XII EDIZIONE (segue) Farmacopea Ufficiale XII ed. CONTENUTO •CAPITOLI GENERALI 1. Prescrizioni generali 1. Prescrizioni generali della Farmacopea Europea 1. FU1 Prescrizioni generali della Farmacopea Ufficiale 2. Metodi di analisi 2.1. Apparecchiature 2.2. Metodi generali fisici e fisico-chimici 2.3. Identificazione 2.4. Saggi limite 2.5. Saggi 2.6. Saggi biologici 2.7. Dosaggi biologici 2.8. Metodi generali di farmacognosia 2.9. Saggi e procedimenti tecnologici 3. Materiali usati nella fabbricazione di contenitori e Contenitori 3.1. Materiali usati nella fabbricazione di contenitori 3.2. Contenitori 4. Reattivi 5. Argomenti generali (Segue) Farmacopea Ufficiale XII ed. CONTENUTO 1. 2. 3. 4. 5. CAPITOLI GENERALI Prescrizioni generali per la consultazione della Farmacopea Metodi di analisi (apparecchiature, identificazione, saggi, procedimenti tecnologici,…) Materiali usati nella fabbricazione dei contenitori e contenitori Reattivi Argomenti generali (sterilità, vaccini, interferoni, radionuclidi, armonizzazione delle farmacopee,..) Come leggere la farmacopea P.E. e F.U.I. I testi : ◊ Prescrizioni generali, ◊ Monografie generali, ◊ Monografie di forme farmaceutiche, ◊ Monografie di singole materie prime, ◊ Monografie di preparazioni farmaceutiche specifiche sono tra loro complementari. *** Nella produzione di un medicinale si deve identificare le monografie di carattere generale che si applicano alle singole monografie di materie prime; inoltre si deve considerare che ogni preparazione specifica deve soddisfare ai requisisti definiti dalla pertinente monografia generale di forme farmaceutiche. ARMONIZZAZIONE Raggiungere armonia cioè Ottenere un accordo basato su comparazioni oggettive e su chiare indicazioni delle differenze Armonizzazione delle Farmacopee ovvero Armonizzazione di: Standard di riferimento Specifiche delle monografie Metodi analitici Criteri di accettazione Pharmacopoeial Discussion Group (PDG) Nasce nel 1990 e nel 1991 si inserisce nel contesto più ampio delle ICH INTERNATIONAL CONFERENCE ON HARMONIZATION Of Technical Requirements For Registration of Pharmaceuticals for human use (ICH) Individuare gli argomenti da armonizzare principi attivi eccipienti metodi generali e saggi Individuare le procedure da seguire Attivare quanto risulta dal processo di armonizzazione INTERNATIONAL CONFERENCE ON HARMONIZATION Of Technical Requirements For Registration of Pharmaceuticals for human use (ICH) Creata nel 1990 dalle autorità della regolamentazione farmaceutica e dalle industrie farmaceutiche della UE, USA e Giappone allo scopo di definire le norme da applicare per la messa a punto di nuovi medicinali. Riunisce 17 paesi con elevato livello economico; circa il15% della popolazione mondiale e il 90% del volume di affari. Pubblica direttive che precisano le condizioni tecniche da rispettare per alcune fasi specifiche del processo di omologazione. Le direttive sono: elaborate da esperti riflettono un elevato livello scientifico all’avanguardia della tecnologia La segreteria è assicurata dalla IFPMA (Federazione internazionale delle associazioni dei produttori farmaceutici) PROTAGONISTI DELLA ARMONIZZAZIONE Autorità Regolatorie: Europa USA Giappone ICH Industrie delle tre Aree Farmacopee: Farmacopea Europea Farmacopea degli Stati Uniti Farmacopea giapponese PDG FARMACOPEA Uniformità dell’origine e della qualità delle materie prime Uniformità della qualità e della composizione delle forme farmaceutiche