Palau, scontro sulle case popolari

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Palau, scontro sulle case popolari
La Nuova Sardegna del 14-06-09
Palau, scontro sulle case popolari
Serena Lullia
Spezza il silenzio degli ultimi mesi e ritorna a ruggire nell’arena politica sotto l’orso. L’assessore
all’Urbanistica ed ex sindaco, Sebastiano Pirredda, indossa di nuovo l’armatura da guerriero per demolire il
castello di accuse della minoranza.
Pirredda difende l’accordo di programma per la creazione della 167, critica l’opposizione per il mancato
rispetto dei ruoli istituzionali e, certo dei risultati ottenuti, opere e strutture, in 12 anni di amministrazione di
centro sinistra, si dice pronto ad affrontare un giurì d’onore. «Per ritagliarsi il ruolo che dice di avere, la
leadership della minoranza, il consigliere Chicco Cannas si è superato - attacca -. Ha definito l’accordo di
programma una bufala. Prima ha detto che l’area della ferrovia non poteva essere ceduta al Comune. Poi di
essere portatore di un accordo, non si sa in che veste poichè non è stato delegato dai palaesi ad
amministrare, con cui l’ area sarebbe stata ceduta al Comune e trasformata in strada.
Mi preoccupa che, poiché in Regione c’è il centro destra, voglia atteggiarsi ad amministratore di
maggioranza. Il paese lo amministra “Viva Palau Viva” e l’unico interlocutore della Regione è la
maggioranza». Pirredda prosegue la difesa dell’accordo di programma. «Un atto pubblicato sul Buras e per
la parte della zona artigianale variante urbanistica operativa - aggiunge -. Sull’ area ferroviaria poi, il discorso
va definito. Ma Cannas dovrebbe spiegare alle 85 famiglie che là dovrebbero costruire la casa che ha altre
idee, una strada o forse come diceva in campagna elettorale suggestive vetrine per artigiani e commercianti.
Non può dichiarare che gli sta a cuore la 167 e poi ostacolarne la realizzazione, addirittura andando in
Regione per bloccare la nostra proposta. Vedremo se la Regione avrà la sensibilità verso questo intervento.
Ricordo a Cannas che la 167 non è né della maggioranza né dell’opposizione, ma dei palaesi. E avrebbe
fatto meglio ad adoperarsi per eliminare gli eventuali ostacoli alla realizzazione».
Pirredda commenta anche la reunion del centro destra. «Non ci turba - conclude -. Certo è strano che si
riunisca e resti con 2 gruppi. Sarà una luna di miele rapida, che finirà con la scelta del capogruppo. È bene
che i palesi ricordino cosa si sono detti i due gruppi per la paternità del pdl in consiglio. È poi è inutile
invitarci a dimetterci. La minoranza prima diventi tale, cosa che se si può fare solo diventando credibili.
Sempre che alla credibilità dia un minimo di importanza. Per noi è un valore prioritario e penso che in questi
12 anni lo abbiamo dimostrato».
La Nuova Sardegna del 09-06-09
Palau, «Il sindaco torni a casa»
Il centro destra inaugura un percorso unitario all’ombra dell’orso. Le due anime del Pdl, nemiche dall’ultima
campagna elettorale per le amministrative, seppelliscono l’ascia di guerra e insieme invocano le dimissioni
del sindaco Piero Cuccu. A chiedere che il primo cittadino abbandoni la poltrona è Chicco Cannas. Per il
capogruppo di minoranza l’attuale amministrazione avrebbe fallito nel suo mandato.
«Da oggi in poi la politica del centro destra sarà unitaria anche se in consiglio comunale resteranno in piedi
entrambi i gruppi - spiega Cannas -. Il passato non è stato positivo per il centro destra palese. Divisioni e
confronti accesi hanno portato la sinistra al potere. Ciò non deve più accadere. Abbiamo riconosciuto gli
errori e siamo pronti a ripartire. Il nostro obiettivo è mandare a casa la sinistra dal nostro comune». Con
qualche anno di anticipo rispetto alla scadenza del mandato della giunta Cuccu, il centro destra affila le armi
elettorali. «Nelle ultime legislature Palau è rimasta indietro - attacca Cannas -. Per esempio senza il puc, un
piano che non è come molti pensano, un serbatoio di metri cubi, ma un importante strumento di sviluppo.
Con l’approvazione del puc il paese avrebbe avuto le aree di edilizia agevolata, il campo da golf, gli artigiani
avrebbero ottenuto un lotto nella zona produttiva e si sarebbe conclusa la nuova vabilità di accesso al
paese».
Cannas non fa sconti alla giunta Cuccu, rottama la diplomazia del passato e chiede le dimissioni del primo
cittadino. «Se fossi nei panni di chi ha amministrato per oltre un decennio questo comune - conclude -,
senza aver dato una casa a chi ne ha bisogno, un lotto agli artigiani, un posto barca ai residenti, non farei
altro che dimettermi». (se.lu.)