il governo ha fallito, sistema al collasso
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il governo ha fallito, sistema al collasso
Notiziario della Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Via Trionfale, 79/a – 00136 Roma – 06.3975901 – fax 06.39733669 – Email: [email protected] Direttore Responsabile Donato Capece – Vice Direttore Roberto Martinelli Reg. Trib. Roma n.104 del 28-2-1995 SAPPEInforma N. 18 – Giovedì, 13 ottobre 2011 POLIZIA: SINDACATI IN PIAZZA IL 18.10.2011 “IL GOVERNO HA FALLITO, SISTEMA AL COLLASSO” CHIEDIAMO DONAZIONE A CITTADINI PER BENZINA Ieri mercoledì 12 ottobre si è tenuta a Roma una conferenza stampa per annunciare una serie di iniziative eclatanti di mobilitazione che culmineranno in una manifestazione nazionale e in altre importanti iniziative che puntano al coinvolgimento della cittadinanza. I tagli operati dal Governo anche con le ultime manovre finanziarie stanno ormai pericolosamente limitando l’azione e il servizio, a tutela dei cittadini, delle donne e degli uomini in divisa, tanto che già alla fine di questo mese – solo per fare un esempio - non ci saranno più risorse per l’acquisto di carburanti destinati agli automezzi e al parco veicolare delle varie Amministrazioni di competenza. La conferenza stampa è stata organizzata dai principali Sindacati e Rappresentanze dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico a nome della quasi totalità degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, al Corpo dei Vigili del Fuoco e alle Forze Armate. Il SAPPE ha inteso e intende sottolineare una volta di più le difficoltà e le criticità operative degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria – dalla cronica carenza di poliziotti, ormai arrivata a toccare la cifra record di 7.500 persone in meno negli organici, a missioni e straordinario non pagati; dalla mancata istituzione di una Direzione Generale della Polizia Penitenziaria in seno al Dap che accorpi in sé tutte le competenze proprie del Corpo ai tagli orizzontali ai Capitoli di spesa che colpiscono direttamente e indirettamente (anche sotto i profili della sicurezza in carcere) i Baschi Azzurri , donne e uomini che pagano in prima persona lo scotto del pesante sovraffollamento penitenziario e dell’indifferenza politica su questi gravi problemi. Altri, che si professano sindacalisti e rappresentanti del Corpo, vanno in radio e Tv a parlare non di questi problemi ma dell’importanza del rapporto e dell’affettività tra cane e detenuto o dell’amnistia per i detenuti… Ad ognuno le proprie considerazioni. POLIZIA: SINDACATI IN PIAZZA IL 18, IL GOVERNO HA FALLITO SISTEMA AL COLLASSO, CHIEDIAMO DONAZIONE A CITTADINI PER BENZINA (ANSA) ROMA, 12 OTT - Un sistema ormai ''al collasso'' per colpa di un governo ''che si era presentato come quello della sicurezza ma che in realta' ha fallito a 360 gradi''. I sindacati del comparto tornano in piazza contro i tagli del governo e stavolta lo fanno con una provocazione: farsi dare dai cittadini i soldi per mettere la benzina alle volanti. L'appuntamento e' per il 18 ottobre davanti ai palazzi del potere - Senato, Camera, palazzo Chigi - e in decine di citta' per denunciare ''la paralisi del sistema sicurezza'': tre anni di annunci e tagli continui - dice il segretario del Siulp, Felice Romano - ci hanno portato oggi a non avere piu' il controllo del territorio''. Agenti, guardie penitenziarie, vigili del fuoco e forestali porteranno in piazza dei bidoni di benzina per lanciare una provocazione: un fac simile di un'obbligazione ''per la sicurezza, la legalita' e lo sviluppo di questo paese'' da consegnare ai cittadini che effettueranno una donazione sul fondo assistenza del ministero dell'Interno, finalizzata all'acquisto di carburante. ''Solo cosi' - dice Romano - potremmo continuare a far camminare le volanti''. Il fronte sindacale che scendera' in piazza e' ampio ed e' composto dai sindacati di polizia Siulp, Sap, Ugl, Consap, da quelli della polizia penitenziaria SAPPE, Uil, Fns Cisl, Ugl, da quelli della forestale Sapaf, Ugl, Fesifo, Fns Cisl, Uil e da quelli dei vigili del fuoco Fns Cisl, Uil, Conapo e Ugl: tutti uniti per denunciare un governo che, secondo loro, ha fallito. ''Questo esecutivo - sintetizza il segretario del Sap Nicola Tanzi - ha lavorato soltanto sulla sicurezza percepita ma si e' dimenticato quella reale, che e' poi quella che interessa i cittadini'' spendendo milioni di euro per ''pagliacciate'' come la mini naja e le ''passeggiate cittadine dei poliziotti per accompagnare i militari''. ''Noi non ci stiamo a questa resa incondizionata del governo, scendiamo in piazza per non assumerci la corresponsabilita' del collasso del sistema sicurezza''. Oltre alle proteste, i sindacati rilanciano la proposta del Sap di unificazione e razionalizzazione delle forze di polizia. Uno ''spreco'', dice Tanzi che, se eliminato, consentirebbe un recupero di risorse ci di circa 4-5 miliardi l'anno.(ANSA). GUI 12-OTT-11 17:05 ADNK CRO CARCERI: SAPPE, QUARTUCCIU 12/10/2011 DUE POLIZIOTTI 12.07.39 AGGREDITI IN CARCERE MINORILE CARCERI: SAPPE, DUE POLIZIOTTI AGGREDITI IN CARCERE MINORILE QUARTUCCIU TENSIONE ALTA NON SOLO IN ISTITUTI PER ADULTI, NON E' UN BUON SEGNALE Roma, 12 ott. (Adnkronos) - ''La situazione penitenziaria e' sempre piu' incandescente. Ogni giorno registriamo manifestazioni e proteste di detenuti sempre piu' violente. Sconcerta ed inquieta quanto avvenuto l'altro ieri nel carcere minorile di Quartucciu, a Cagliari. un gruppo di giovani detenuti ha dato vita ad una rivolta nella struttura penitenziaria distruggendo suppellettili e materiale vario delle celle e della sezione detentiva''. E' quanto afferma Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. ''Inizialmente -spiega Capece- la forma di protesta si e' materializzata sbattendo oggetti contro i cancelli e le inferriate, ma nonostante i vani tentativi di mediazione posti in essere dall'esiguo numero di personale di polizia penitenziaria presente, colleghi ai quali va tutta la solidarieta' del Sappe, i detenuti non hanno esitato a passare ad atti violenti, che si sono concretizzati con il ferimento di due agenti''. Il leader del Sappe si dice ''preoccupato'' per ''le tensioni che gia' da molto tempo si registrano nei penitenziari per adulti'' e ora ''iniziano a verificarsi anche nelle strutture detentive per minori. La tensione e' alta -rimarca capace- non solo nelle carceri per adulti ma anche in quelle per minori. E questo non e' certo un segnale positivo''. (segue) (Sin/Zn/Adnkronos) 12-OTT-11 11:56 ADNK CRO CARCERI: SAPPE, QUARTUCCIU (2) 12/10/2011 DUE POLIZIOTTI 12.27.38 AGGREDITI IN CARCERE MINORILE CARCERI: SAPPE, DUE POLIZIOTTI AGGREDITI IN CARCERE MINORILE QUARTUCCIU (2) 526 I MINORENNI DETENUTI, SU EMERGENZA INASCOLTATI I RICHIAMI NAPOLITANO (Adnkronos) - ''Il Sappe -prosegue Capecesegnala come il personale di Polizia Penitenziaria di Quartucciu, prontamente intervenuto nel fronteggiare l'emergenza, si sia ancora distinto con professionalita' e spirito di servizio nell'evitare che la situazione, gia' molto critica, degenerasse ulteriormente ''. Capece sottolinea ''che alla data del 15 settembre scorso erano 526 i minorenni detenuti negli istituti di pena per minori italiani'', evidenziando come ''anche altri episodi critici accaduti e che avvengono nelle carceri per adulti confermano l'emergenza penitenziaria. E' del tutto evidente -fa notare il segretario generale del Sappe- che la tensione nelle carceri, caratterizzata dai problemi connessi alla detenzione ed alla promiscuita', sta salendo in maniera esponenziale''. ''Eppure -nota Capece- anche i numerosi richiami del Presidente della Repubblica sulla criticita' situazione penitenziaria del Paese non sembrano suscitare l'attenzione di una classe politica colpevolmente distratta. E' importante -conclude- che il governo ed il Parlamento mettano concretamente mano alla situazione penitenziaria del Paese, ormai giunta ad un livello emergenziale, come anche i gravi fatti di Quartucciu testimoniano''. (Sin/Zn/Adnkronos) 12-OTT-11 12:15 RIORDINO DEI RUOLI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA: RICHIESTE DEL SAPPE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI LE Roma, lì 10 ottobre 2011 Al Presidente della XI Commissione (Lavoro Pubblico e Privato) On.le. Dott. Silvano MOFFA Camera dei Deputati ROMA Oggetto: Proposte di legge recanti “Norme concernenti i ruoli e le carriere del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria” (C. 1022/Carlucci, C.1137/Samperi, C. 1542/ Tassone, C. 1768/ Cassinelli , C. 2486/ Catanoso, e C.2691/ Vitali). Questa O.S., con riferimento all’Audizione in data 20 settembre 2011, relativa all’oggetto, invia, come richiesto, una proposta tecnica dettagliata. Il S.A.P.Pe. ritiene indispensabile e non più indifferibile un riordino dei ruoli e delle carriere del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, al fine di sanare le gravissime sperequazioni e i disallineamenti verificatesi nel tempo. In sintesi, le rivendicazioni sono le seguenti: - - - unificare il ruolo degli agenti – assistenti con quello dei sovrintendenti con la previsione di un progressivo percorso di carriera che garantisca a tutti di raggiungere le qualifiche apicali; riqualificare il ruolo dei sovrintendenti, con previsione di mansioni assolute di concetto; riqualificare il ruolo degli ispettori, da considerare come carriera direttiva con la previsione della pre- dirigenza; prevedere il transito nei ruoli tecnici del Corpo di Polizia Penitenziaria, come peraltro accade negli altri Corpi di Polizia (Polizia di Stato e Corpo Forestale dello Stato), di appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria che hanno svolto mansioni amministrative; agevolare il personale fuori sede, anche attraverso la ristrutturazione delle caserme agenti e la loro trasformazione in alloggi dignitosi; istituire il ruolo dirigenziale all’interno del Corpo di Polizia Penitenziaria. Allo stesso modo, si auspica l’indispensabile previsione di dettagliate fattispecie in fase di pre-inquadramento, finalizzate ad un giusto riconoscimento dei titoli, della professionalità e dell’esperienza acquisita dal personale nel corso delle pregressa carriera, allo scopo di stabilire criteri di inquadramento a ruoli e qualifiche superiori in fase di prima applicazione. A tal riguardo appare doveroso evidenziare, in via pregiudiziale, come sia assolutamente necessario prevedere per la Polizia Penitenziaria alcuni accorgimenti ad hoc al fine di realizzare un preventivo e indispensabile riallineamento dei ruoli Sovrintendenti, Ispettori e Commissari della Polizia Penitenziaria che si trovano- allo stato attuale – ad essere palesemente sperequati rispetto ad analoghi ruoli e qualifiche degli altri Corpi di Polizia. Si auspica, infine, che nella fase di prima applicazione si tenga conto della particolare situazione degli Ispettori del Corpo di Polizia Penitenziaria che hanno a lungo rivestito l’incarico di Comandante di Reparto prima dell’istituzione del ruolo dei Commissari, che non hanno ottenuto il giusto riconoscimento in termini economici e giuridici dello svolgimento delle mansioni superiori. In sostanza, si indicano, corredate di relazione e di articolato, proposte normative urgenti che riguardano personale del Corpo di Polizia Penitenziaria. Disposizioni relative al Corpo di Polizia Penitenziaria (Riallineamento dei ruoli direttivi del Corpo di Polizia Penitenziaria al ruolo dei commissari della Polizia di Stato e al ruolo direttivo del Corpo Forestale dello Stato. Riduzione di due anni della permanenza minima nella qualifica di ispettore, ai fini dell’ammissione allo scrutinio di promozione alla qualifica di ispettore capo. Anticipo della decorrenza giuridica per la promozione alle qualifiche di sovrintendente e sovrintendente capo.) Nell’anno 2000, con il decreto legislativo n. 146, sono stati istituiti i ruoli direttivi “ ordinario” e “speciale” del Corpo di Polizia Penitenziaria, ruoli che sin dalla Riforma del 1990 costituivano il passo necessario, a lungo atteso, per una effettiva parificazione della Polizia Penitenziaria alle altre Forze di Polizia ad ordinamento civile. L’emanazione di detto decreto, attuativo della legge delega 266/1999, doveva rappresentare la possibilità per il Corpo di Polizia Penitenziaria di avere una propria classe dirigente con attribuzioni funzionali e di carriera analoghe a quelle riservate al personale direttivo e dirigenziale della altre Forze di polizia ad ordinamento civile, quali Polizia di Stato e Corpo Forestale dello Stato. Nei fatti, con la disciplina contenuta nel decreto legislativo 146/2000, si è giunti ad una palese violazione del principio costituzionale di uguaglianza con la mancata attuazione della legge delega 266/99. Attualmente i ruoli direttivi, ordinario e speciale, del Corpo di Polizia Penitenziaria, sono stati infatti, istituiti traendo le premesse dalla legge delega, che li concepiva “articolati in qualifiche con ordini gerarchici e con livelli analoghi a quelli dei corrispondenti ruoli dei commissari della Polizia di Stato”. Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 334/2000, e del decreto legislativo 155/2001, disciplinanti i nuovi assetti della Polizia di Stato e del Corpo Forestale dello Stato, si è determinata per i Funzionari della Polizia Penitenziaria una gravissima sperequazione di trattamento che mortifica i ruoli direttivi nello status giuridico, nella attribuzioni funzionali e nel trattamento economico. Di fatto, i Funzionari del Corpo sono parificati nell’accesso al ruolo, per effetto della tabella di equiparazione di cui al decreto legislativo 297/2000, al personale delle Forze Armate inquadrato nel grado di “sottotenente”. Sebbene siano trascorsi 10 anni da tale gravissima sperequazione normativa, nessun intervento legislativo è stato sostenuto per ridare dignità, in termini di equiparazione, alle altre Forze di Polizia, alla classe dirigente della Polizia Penitenziaria quando anche un mero richiamo all’ordinamento della Polizia di Stato, in particolare agli artt. 22 bis e 22 ter del D.Lgs. 334/2000, sarebbe sufficiente per sanare lo squilibrio esistente. In via puramente schematica, è possibile evidenziare che: - - i funzionari della polizia penitenziaria sono penalizzati rispetto ai colleghi della Polizia di Stato e del Corpo Forestale dello Stato per quanto attiene alla qualifica iniziale dei ruoli, successiva ai corsi di formazione, che risulta di vice commissario per la Polizia Penitenziaria (parametro stipendiale 133,25), e di “commissario capo” per le altre Forze di Polizia (parametro stipendiale 144, 50); sono previsti sviluppi di carriera notevolmente più lenti per i funzionari della Polizia Penitenziaria, considerato che il personale del ruolo dei commissari della Polizia di Stato e del ruolo direttivo del Corpo Forestale dello Stato raggiunge il livello apicale (rispettivamente di vice questore aggiunto e di vice questore forestale) in ruolo aperto (cui hanno accesso tutti i funzionari) maturando cinque anni e sei mesi di effettivo servizio, laddove per la Polizia Penitenziaria è prevista la promozione al livello equivalente ( di commissario coordinatore, oggi, da aggiornare con la qualifica di vice questore aggiunto penitenziario), attraverso uno scrutinio per merito comparativo in ruolo chiuso (consentito solo ad un numero esiguo di funzionari) dopo una permanenza nelle qualifiche doppia rispetto a quelle previste nelle altre Forze di Polizia. In tale sperequato panorama normativo nasce, quindi, la necessità di adeguare l’inquadramento dei funzionari della Polizia Penitenziaria e quello della Polizia di Stato, relativamente all’avanzamento degli ispettori ad ispettore capo, in occasione dell’applicazione delle norme derivanti dal riordino delle carriere del 1995, (D.Lgs. n 200), atteso che quelli della Polizia di Stato furono inquadrati nella qualifica di ispettore capo dopo cinque anni, mentre quelli della Polizia Penitenziaria dopo sette anni. Infine, si rende necessario sanare la situazione degli appartenenti al ruolo dei sovrintendenti della Polizia Penitenziaria, vincitori del concorso interno a complessivi 1.757 posti, per l’accesso al corso di aggiornamento e formazione professionale per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo dei sovrintendenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – IV Serie speciale – Concorsi ed esami- n. 12 dell’11 febbraio 2000, senza alcun effetto economico, anche ai fini della promozione alle qualifiche di sovrintendente e di sovrintendente capo. Attualmente, tale decorrenza è stata fissata all’ 8 luglio 2002, termine degli esami di fine corso. La richiesta de qua trae origine dalla seguente situazione. Successivamente alla pubblicazione del bando di concorso e in concomitanza con l’espletamento delle prove, fu emanato il decreto legislativo 28.02.2001, n. 76 che ha modificato, tra l’altro, le norme per l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo dei sovrintendenti del Corpo di Polizia Penitenziaria. Nello specifico, l’innovazione ha comportato modifiche sostanziali relativamente sia alle modalità di espletamento delle procedure concorsuali che alla decorrenza giuridica ed economica della nomina dei vincitori dei relativi concorsi. Al riguardo, al fine di evitare dubbi interpretativi sulle norme applicabili ai concorsi in atto, il legislatore, all’art. 17, comma 2, del medesimo decreto legislativo 76/2001 ha espressamente previsto che “sono fatte salve le procedure e gli effetti relativi ai concorsi interni ed esterni in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto”. Disposizione in virtù della quale, anche al fine di evitare scavalcamenti nelle posizioni giuridiche di partecipanti a concomitanti e diversi concorsi, altre amministrazioni hanno provveduto a retrodatare la decorrenza giuridica della qualifica di vice sovrintendente. Si veda, in tal proposito, la posizione dei sovrintendenti del Corpo Forestale dello Stato che, proprio in virtù del decreto legislativo 28.02.2001, n. 76, ottennero la retrodatazione della nomina dal 15 marzo 2000, termine della fine del corso, al 1° gennaio 1998. ARTICOLO (Disposizioni per il personale dei ruoli direttivi del Corpo di Polizia Penitenziaria) 1. I ruoli direttivi del Corpo di Polizia Penitenziaria sono equiparati, nelle qualifiche e nel trattamento economico-giuridico, ai corrispondenti ruoli direttivi della Polizia di Stato di cui al decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334 e successive modificazioni e integrazioni. 2. Il personale appartenente ai ruoli direttivi del Corpo di Polizia Penitenziaria, in servizio alla data di entrata in vigore del presente Decreto, è inquadrato – secondo l’ordine di ruolo anche in soprannumero riassorbibile - nella qualifica di commissario capo penitenziario con decorrenza 1° gennaio 2009. L’anzianità posseduta nel ruolo è utile per la maturazione del periodo minimo ai fini della promozione alla qualifica superiore. 3. L’onere di spesa derivante dall’applicazione del presente articolo è compensato, in parte, dalla copertura prevista dalla Legge 28 luglio 1999, n. 266 e dal Decreto legislativo 21 maggio 2000, n. 146 e, per la rimanente parte, dalla modifica della tabella A allegata all’art. 1, comma 3 del Decreto legislativo 31 ottobre 1992, n. 443 e successive modificazioni. ARTICOLO (Disposizioni relative agli ispettori e ai sovrintendenti del Corpo di Polizia Penitenziaria ) 1. Il beneficio della riduzione di due anni della permanenza minima nella qualifica di ispettore, ai fini dell’ammissione allo scrutinio di promozione alla qualifica di ispettore capo, previsto dall’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 200, si applica anche al personale individuato ai sensi dell’articolo 10 del medesimo decreto legislativo. 2. All’articolo 17 del decreto legislativo 28 febbraio 2001, n. 76 e successive modificazioni, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente: “ 2- bis. Per i vincitori dei concorsi interni a complessivi 1.757 posti per l’accesso al corso di aggiornamento e formazione professionale per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo dei sovrintendenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale –IV serie speciale- Concorsi ad esami – n. 12 dell’ 11 febbraio 2000, la decorrenza giuridica della nomina è anticipata senza alcun effetto economico, anche ai fini della promozione alle qualifiche di sovrintendente e sovrintendente capo, al 31 dicembre 2000”. 3. Alla copertura degli oneri del presente articolo, valutati in 267.000 euro per l’anno 2005, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento previsto, per il medesimo anno, dall’articolo 1, comma 155, della legge 24 dicembre 2003, n. 350. Distinti saluti.