carceri/osapp: duplice suicidio a regina coeli, condizioni di lavoro
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carceri/osapp: duplice suicidio a regina coeli, condizioni di lavoro
CARCERI/OSAPP: DUPLICE SUICIDIO A REGINA COELI, CONDIZIONI DI LAVORO INACCETTABILI PER LA POLIZIA PENITENZIARIA. - NOI NON ANDREMO ALL'INCONTRO CON IL MINISTRO ORLANDO, INTERVENGA IL PREMIER RENZI “Il suicidio di due detenuti in due giorni, ieri sera e due sere fa, a Regina Coeli unito al fatto che lo stesso, unico agente era posto di guardia della settima sezione dove erano rinchiusi i due reclusi che si sono tolti la vita, e in entrambi i casi è stato il primo a intervenire, ripropone il fatto che il carcere non è a misura d’uomo e neppure a misura di agente penitenziario e non riesce ad essere davvero un luogo di rieducazione: il livello di sotto organico è insostenibile”. Lo afferma il Segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci. “Fa parte dei compiti di chi lavora nella polizia penitenziaria – aggiunge Beneduci - soccorrere i detenuti, spesso salvandoli da episodi di autolesionismo e suicidio, e a volte, purtroppo, come è accaduto in questi giorni, non riuscire a impedirlo. Ma non possiamo più permettere una gestione e un’amministrazione che sta facendo scadere il Corpo di Polizia penitenziaria, abbandonandolo a sé stesso. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha convocato quest'oggi anche i sindacati della Polizia Penitenziaria per una riflessione e un confronto sul mondo penitenziario come dalla recente riunione degli stati generali sulla giustizia e sul carcere, ma, anche tenuto conto del nulla attuato dal Guardasigilli in favore della Polizia Penitenziaria e di chi nel carcere lavora, a noi sembra che anche tale iniziativa costituisca l'ennesima 'foglia di fico' per coprire i problemi reali che affliggono il settore. Un settore che è stato colpito da un recente intervento di riorganizzazione che ha, tra le altre cose, sottratto al controllo del Dap l'esecuzione penale esterna ovvero il futuro stesso del sistema penitenziario italiano, indebolendo ulteriormente l’amministrazione penitenziaria e, di conseguenza, destinando alla disgregazione il Corpo”. "Per tali ragioni - conclude Beneduci - non andremo all'incontro odierno con l'on.le Orlando e chiediamo che sul carcere e sulla Polizia Penitenziaria ci sia la diretta assunzione di responsabilità del Premier Renzi."