4 tipi di ricovero e 4 modi di lavorare Presentazione
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4 tipi di ricovero e 4 modi di lavorare Presentazione
4 tipi di ricovero e 4 modi di lavorare Presentazione Nell’ideare percorsi educativi individualizzati, al di là di ogni considerazione di tipo metodologico, per l’insegnante è fondamentale rendersi rapidamente conto della tempistica del ricovero del proprio allievo o allieva. Per questa ragione prenderemo in esame quattro possibili tipologie di ricovero, cercando di definire, per ciascuna di esse, altrettanti modi di lavorare all’interno della scuola ospedaliera. 1 Durata media della degenza Quale tempistica avrai a disposizione lavorando in ospedale pediatrico? Per quanto tempo resteranno ricoverati i bambini con cui ti troverai a lavorare? Questi dati puoi chiederli alla caposala del tuo reparto o al servizio statistico del tuo ospedale. A livello nazionale la media dei giorni di ricovero varia dai 3,7 ai 4,4 (a seconda del sesso e delle fasce d’età). Il rapporto nazionale (422 KB) sulle caratteristiche del ricovero nella fascia pediatrica e sulle sue principali cause. 4 tipi di ricovero Basandoci sul fattore tempo come criterio di classificazione, possiamo distinguere 4 tipologie di ricovero differenti: Ricoveri in day-hospital o in day-surgery Ricoveri con brevi degenze Ricoveri con lungodegenze Ricoveri ricorrenti programmati E’ evidente che nella realtà spesso questo tipo di degenze si combinano tra di loro in modo diverso, ma la classificazione ci consente di operare una analisi più approfondita. 2 I tipi di ricovero Ricoveri in day-hospital o in day-surgery Rappresentano la nuova tendenza della sanità italiana ed internazionale. Quando possibile, il paziente viene ricoverato di mattina e dimesso la sera stessa o al massimo il giorno successivo. Ricoveri con brevi degenze Sono i tipi di ricovero che si hanno normalmente nei reparti di pediatria generale. Il bambino/a viene ricoverato, solitamente a seguito di un episodio infettivo o comunque improvviso, e resta in ospedale il tempo necessario alla diagnosi e alla cura della malattia o, in casi di malattia cronica, alla sua stabilizzazione. I tipi di ricovero Ricoveri con lungodegenze Sono i ricoveri che richiedono cure altamente specializzate o che prevedono uno stato di salute non compatibile con le condizioni esterne. Essi si realizzano, per esempio, nel caso di malattie oncologiche, trapianti, alcune malattie del sangue, ecc. Ricoveri ricorrenti programmati Sono i ricoveri che si ripetono con una certa costanza nel tempo e che di solito i medici sono in grado di programmare con un certo anticipo. Per esempio, la seconda fase delle terapie di alcune leucemie, o i ricoveri in day-hospital per la dialisi, o quelli dei bambini diabetici, ecc. 3 Attività 1 – Le tipologie di ricovero Riferendoti alla tua esperienza lavorativa, prova ad indicare il nome di battesimo e alcune reazioni comportamentali, emotive, verbali e non dei bambini che hai incontrato per ciascun tipo di ricovero indicato. Tipologia ricovero Bambini/e con i quali ho lavorato Day H Breve degenza Lungodegenza Ricovero Ricorrente ………………………………………… ………………………………………… ………………………………………… ………………………………………… Fai questo compilando la scheda di lavoro che trovi qui allegata. Dopo aver svolto l'attività e prima di prenderti una meritata pausa (o passare al successivo argomento), ricordati sempre di inserire il tuo elaborato nell'area "consegne”. Day hospital / Day surgery Day-hospital / Day-surgery In questi casi la degenza dura poche ore. L’attività educativa sarà quindi limitata nel tempo, ma non per questo essa deve necessariamente essere meno significativa. In termini puramente operativi, la scuola potrebbe preparare un “kit” da lasciare ai pazienti, contenente, ad esempio, un libretto operativo, delle schede, dei pennarelli, una “carta di presentazione” da appendere sopra al letto, ecc. ecc. 4 Day hospital / Day surgery Day-hospital / Day-surgery Un secondo campo di lavoro, almeno per quanto riguarda il Day Surgery, potrebbe essere quello della visita di preparazione all’ospedalizzazione. Si tratta di convocare, alcuni giorni prima del ricovero, tutti i bambini con interventi programmati, ed effettuare con loro un percorso di conoscenza e socializzazione dell’ospedale. È evidente che questo percorso andrà preparato con l’accordo dell’Equipe del reparto. La degenza breve La degenza breve Nei casi di degenze brevi, la continuità educativa non potrà certo essere data dalle persone che cambiano ogni settimana. E’ però necessario avere dei punti fermi. Non si può certo cambiare lavoro continuamente, né lasciarsi portare dall’improvvisazione o dal caso. Progetto sfondo integratore In queste situazioni la continuità può essere fornita da un progetto che faccia da “sfondo integratore” al lavoro educativo. Un documento rivolto a insegnanti della scuola dell’infanzia sulla progettazione per sfondo integratore (216 KB) 5 La degenza breve La degenza breve Un progetto di ri-decorazione degli spazi e di costruzione di percorsi di conoscenza legati ad alcune procedure comuni ai bambini o agli oggetti e persone che incontreranno durante la loro permanenza in ospedale possono, ad esempio, garantire una certa continuità. I bambini che arrivano e partono, così, trovano una loro collocazione negli spazi di lavoro del progetto, e avranno modo di lasciare delle tracce del loro passaggio. Queste tracce svolgono la funzione di confermare la propria identità di bambino e di persona. Un esempio, per insegnati di scuola dell’infanzia, di programmazione con sfondo integratore (332 KB) La degenza lunga Degenze lunghe Nelle lungodegenze l’insegnante si trova di fronte all’impegno di proporre all’alunno attività curriculari e progetti personalizzati completi. Nello stesso tempo egli deve avere cura ti attivare collegamenti stabili con la scuola di appartenenza. Si tratta di situazioni nelle quali è più utile prendere in considerazione gli elementi del sistema educativo di cui abbiamo parlato in precedenza in questa unità. Come trasformare i limiti imposti dal contesto e dalla malattia in “potenzialità”: La scuola che cura 6 La degenza lunga Degenze lunghe Vediamo di ripercorrere alcuni passaggi che sottraggono l’azione educativa all’improvvisazione e possono renderla più significativa: • cercare di istaurare un rapporto di fiducia ed accettazione reciproca con il bambino/ragazzo • osservare sempre le reazioni e i messaggi che egli invia • programmare accuratamente l’intervento didattico-educativo secondo le informazioni raccolte • essere flessibili e originali nelle proposte rispettando sempre i tempi e le esigenze del bambino/ragazzo • aiutarlo a mantenere i contatti con la realtà esterna proponendosi come mediatore • utilizzare le proposte educative anche per aiutare il bambino/ragazzo ad evitare le conseguenze negative legate all’ospedalizzazione I ricoveri ricorrenti I ricoveri ricorrenti Nei ricoveri ricorrenti è necessario che gli insegnanti possano coordinarsi con l’équipe medica in modo tale da conoscere in tempo le date del rientro in ospedale ed organizzarsi di conseguenza. In queste occasioni, è molto importante che il bambino che viene periodicamente ricoverato possa trovare tracce di quanto ha già fatto in passato (un cartellone, un quaderno di lavoro, ecc.). In questo modo riesce a “vedere” che la sua permanenza precedente ha lasciato qualcosa di significativo. Pertanto, la cura e l’archiviazione del materiale assume un’importanza particolare. 7 I ricoveri ricorrenti I ricoveri ricorrenti Per quanto riguarda l’attività didattica vera e propria, essa potrà configurarsi in modo diverso a seconda dell’età o delle situazioni. Solitamente si può lavorare combinando elementi individualizzati alla partecipazione del bambino a progetti su sfondo integratore. Bibliografia M. Capurso (a cura di), Gioco e studio in ospedale, Erickson, Trento, 2001. Bibliografia ragionata sugli argomenti del modulo suggerita dall’autore. 8